Diritto di voto

Dove eravamo rimasti?

Avete avuto i vostri 4998 caratteri. E adesso? Continua il discorso di Ferrari. Non mi pare giusto interromperlo così bruscamente, la scusa dei caratteri è ridicola. (46%)

Ora che abbiamo chiarito ogni malinteso, invito i signori a congedarsi. E arrivederci al prossimo episodio.

  – La nota è il disclaimer che tutela gli autori da eventuali…- Ferrari cercò lo sguardo fuggente di Diegoli, intensamente concentrato nella contemplazione dei capelli di Dwight. – …Beh, non so di preciso da cosa o da chi tuteli, ma non avendolo trovato nel vostro racconto ho presupposto che ciò avesse delle conseguenze legali contro di voi, tanto più che avete  fatto riferimento a persone e luoghi effettivamente esistenti. – questa volta un po’ meno a memoria.

   – Non ho parole. – mentì Dwight. – Cosa vuole che ci facciano? Che ci incarcerino per una dannata coincidenza?  Cosa vuole da noi? Cosa pensa di guadagnare?

 – Non lo so! – strillò Ferrari – Ecco perché sono venuto! Perché non so cosa potrei guadagnare dall’avervi denunciato! L’ho semplicemente fatto! Per curiosità, va bene? – si sfogò – E poi, che ne sapevo io che non l’aveste fatta apposta, tipo per vendicarvi di me?

 –  Poveretto. – sospirò Pedro.

 – Ma se neanche La conosciamo! – questa volta Dwight scoppiò a ridere.

 – Magari siete venuti una volta da me e mi avete visto  impacciato come ero prima della terapia per l’agorafobia e avete pensato bene di mettere un siffatto personaggio nel vostro stupidissimo racconto.

 –  Personalmente lo rifarei, adesso che La conosco. Ricordandomi bene di scrivere il disclaimer nella prima pagina del racconto. Anzi, sa cosa? Sarà il titolo stesso della storia che La vedrà come protagonista indiscusso. – detto ciò Dwight tirò fuori un taccuino e una penna dalla tasca anteriore della camicia per appuntarsi la promessa.

– Bene, ho la sensazione che la situazione stia degenerando. Ora che abbiamo chiarito ogni malinteso, invito i signori a congedarsi. E’ stato stressante per tutti. Vi auguro un buon riposo. – mancava la formula “e arrivederci al prossimo episodio” indirizzato a una telecamera nascosta per culminare il ruolo di conduttore condiscendente di Diego Diegoli.

 – Alleluia. – mormorò Pedro.

 – Puoi dirlo forte.- lo incoraggiò Diegoli.

In quel momento squillò un cellulare. Gli astanti si guardarono confusi.

 – E’ il tuo?

 – No, sarà il tuo.

 – Forse è il suo.

 – E’ il mio – concluse Diegoli portandoselo all’orecchio.

Nella stanza minuscola e silenziosa  si poteva udire chiaramente una candida  voce di bambina.

 – Pronto, papà?

 – Dimmi, Petra. – si addolcì l’interpellato. Su di lui faceva sempre effetto quella vocina.

Che si frantumò.

– Papà, è arrivato un uomo stranissimo davanti a casa nostra che ha scavalcato il cancello e… e…e… – i singhiozzi di Petra diedero alla sua congiunzione coordinante l’allure di un brano eseguito da un disco graffiato.

 – “E…” cosa?! – gridò il padre.

I presenti si guardarono preoccupati.

Respiro profondo dall’altra parte.

 – L’ha strangolata ed è scappato! La mamma è per terra, papà! E’ in giardino, non si muove!

 La mano di Diegoli cercò disperatamente qualcosa a cui appigliarsi, e quel qualcosa fu il braccio di Ferrari in cui affondò il proprio nervosismo.

 – Non piangere, amore, non piangere. Dev’esserci stato un malinteso. Cos’aveva di strano quell’uomo?

 – Sembrava giovane, ma…ma…ma…- respiro profondo – aveva i capelli bianchi!

 – Cosa? 

In quel momento tutti gli sguardi si voltarono involontariamente verso Dwight.

  – Accidenti, se scopro che questo qua non si è coperto con  il disclaimer, mi sa che lo denuncio. – affermò l’accusato con il sorriso dell’alibi di ferro.

 Dall’altra parte del telefono Petra mascherò una risatina con un singhiozzo.

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249 Commenti

  • Questo racconto ha il difetto di essere stato pubblicato con una meta-lentezza (tanto per restare in tema) da record, ma avrebbe meritato ben altra attenzione perché si tratta di una storia intelligente dal finale niente affatto scontato.
    Brava Perla, adesso però, almeno per noi aficionados, dichiara i buoni propositi per l’anno nuovo.

    • Grazie, Massimiliano per la tua lettura paziente. Beh, tra i miei propositi c’è il non procrastinare. Credevo che scrivere e farsi ispirare fosse qualcosa da far maturare con il tempo, e sarà anche vero, ma in termini di idee , nel mio caso personale mi arrivano in itinere, scrivendo. Una lezione insegnatami da Diritto di voto è non procrastinare e sii costante, tutti i giorni. Il mio proposito è essere costante in ogni cosa.
      Tra gli altri propositi, per dicembre vorrei diventare fluente in ebraico e in arabo classico, ieri ho cominciato con il persiano. E ho capito il mio primo cartone animato israeliano! Volevo festeggiare con te questa piccola soddisfazione, perché ne avevamo già parlato.
      E i tuoi?

      • La lotta alla procrastinazione è un bel proposito (conosco anche qualche sito che ne tratta). A questo punto un po’ mi vergogno per averti rotto le scatole con la richiesta di finire il racconto; mi avevi parlato del tuo impegno nello studio dell’ebraico, ma non credevo fosse tale da condurti a parlarlo correntemente entro fine anno (da cosa nasce questa passione nello studio di lingue mediorientali?).
        Ti ringrazio per il pensiero: con una certa invidia, mi complimento per ciò che sei riuscita a fare, io sono ancora impegnato a imparare l’italiano 🙂
        I miei progetti riguardano principalmente la revisione finale di un romanzo di fantascienza per ragazzi che ho finito di scrivere (oltre a iniziarne il seguito), quindi vorrei leggere un po’ alla ricerca di nuovi stimoli e nuove idee. Poi mi piacerebbe fare un sacco di altre cose, ma credo sia meglio porsi obiettivi raggiungibili.

        • Per me una lingua tira l’altra. Essendo madrelingua araba (arabo marocchino), nonnilingua Tamazight (lingua berbera), e musulmana (leggo e ascolto il Corano in arabo standard) pensavo che tale infarinatura di una delle principali lingue semitiche mi avrebbe aiutata ad assimilare lingue come l’ebraico e il persiano che non è una lingua semitica, ma indoeuropea, tuttavia ha subito un’influenza significativa dall’arabo dopo la conquista dei territori in cui veniva parlato da parte degli arabi in occasione dell’espansione territoriale atta a diffondere l’Islam nel mondo. Anche la Tamazight è una lingua slegata dall’arabo in termini di origine, tuttavia molto lessico glielo deve. Come l’italiano. L’arabo è ovunque. Soprattutto nelle lingue africane e mediorientali. E poi il persiano vanta una ricchissima tradizione poetica da non perdere se tradotta, figuriamoci in lingua originale. E l’ebraico è semplicemente musica per le mie orecchie e meraviglia per i miei occhi. È questo che mi motiva a volerle saper parlare, scrivere, conoscere.
          Ti auguro buon lavoro per il tuo romanzo, e ti consiglio di trovare gli stimoli che cerchi facendo nuove attività, assolutamente estranee al tuo quotidiano. Magari cominciando a studiare una nuova lingua.

    • Ti ringrazio per la comprensione, HOPE. Rendi onore al tuo nome.
      Nemmeno io sono contraria ai capitoli brevi. C’è sicuramente un massimo di caratteri, ma quel cinquemila non funge da rimprovero per gli ermetici.
      E poi, detto tra noi, sarò probabilmente costretta a sfruttarli fino in fondo perché mancano solo due capitoli alla fine e non so ancora dove questi compagni di viaggio (mi stanno alle calcagna da più di un anno) vogliano andare a parare. Quindi avendo già ricevuto critiche al mio ermetismo e sapendo di non avere via di scampo ho in un certo senso dato l’impressione di fare un regalo. Ma, non so se capisci, non dipende da me, bensì da quei due. Sono loro gli scrittori.
      Ci si rilegge
      Perla

  • Mi mancano quei due disgraziati. E sfruttali ‘sti cinquemila caratteri, aggiungerei.
    “a passo felpato, quasi infeltrito” me la segno. Bricoleur, vediamo se riesci a fare di meglio.

  • Pulsante come un tasto? Questa è degna del miglior bricoleur!
    Sei tornata, e in ottima forma, per giunta (per stavolta ti perdono anche la brevità dell’episodio).
    L’opzione del “fa’ quello che vuoi basta che pubblichi la prossima settimana” è irresistibile. Mi dispiace, devo capitolare.

  • Uno di questi giorni dovrò rimettermi a leggerlo tutto, perché mi sono un po’ perso (tra l’altro sono in partenza)!

    E tu, Perla, sei in vacanza? 🙂

    Facciamo almeno un po’ di luce su Nadia.

    Con te mi sa che farò come con le varie serie TV che seguo: aspetto che finiscano prima di gustarmele tutte in una volta sola…

      • No dai non dire così! Cmq, l’ho capito anche a mie spese, qui su TI: se non posti tutte le settimane, la gente inizia a mettere commenti inutili ripetendo solo una delle tue opzioni… Perche si scorda tutto. Piuttosto di fare cosi preferirei non commentare, mi sembra più rispettoso!
        Dai, almeno ti stai formando, spero sia un corso interessante! 😉

  • Perla, temevo ti fossi dimenticata di Dwight e Pedro. Faccio un po’ fatica a rientrare nelle logiche della trama, però mi piacerebbe saperne di più su Nadia.
    Bentornata.

  • Tanta attesa per un episodio striminzito? E ora? Con l’estate che incombe… Comunque vorrei capire che c’entrano adesso ‘sti scrittori. Ma poi, scrittori di cosa?
    (Sto ancora ridendo per il tuo commento al mio gialletto già letto)

    • Eh, ma mica stavo lavorando tutto quel tempo. E comunque la brevità è indirettamente proporzionale alla lunghezza delle spine su cui vi voglio tenere. Più è breve il capitolo, più suspence c’è. O almeno questo è l’effetto che mi fa.
      E l’estate che incombe non è che un fertilizzante per le ispirazioni come le mie.

  • Ciao Perla, questa domenica mi sono messo a cercare su THe iNCIPIT e sono, dico la verità, rimasto incuriosito dal tuo nome di battesimo. E’ davvero quello? Bello.
    Ho letto i quattro capitoli, devo dire che scrivi molto bene, motivo per cui proverò a starti dietro! 🙂
    Ah già: e vorrei sapere di Pedro.

  • Anch’io, cara Perla, mi sono dovuta rileggere gli episodi precedenti… Ma in fondo è stato molto più piacevole così.
    Scopriamo le intenzioni del Pedrazzi. Anzi, di Pedro.

    😀 Ci risentiamo tra un mesetto per il prossimo, eh?

  • Un lettore desidera saperne di più sull’ultima frase del sindaco.

    Perla, che dire, leggere i tuoi capitoli (tutti e quattro in fila, dato che ogni volta aspetti che io mi dimentichi tutto il già letto) è sempre un’esperienza immersiva, per me. Anche un po’ totalizzante.

    Brava, molto.
    D.

  • Bentornata! Questi tuoi giorni di assenza hanno fruttato un episodio denso, ricco, avvolgente. Nessuna parola è sprecata. Ho scelto il verde, è un colore che mi rilassa… Ma forse non è il momento giusto per rilassarsi, in effetti!

  • Divertirsi è forse il modo migliore per scrivere e il rosso, specie se vermiglio, è un colore che ha del familiare, il mio voto non può che andare alla curiosità della sete insomma.
    Ben ritrovata, Perla.
    Il cubetto di ghiaccio che fa il morto a filo d’acqua è un’immagine (un modo, in verità, per descrivere un’immagine) che mi rimarrà per un po’… non che questo possa essere fattore determinante sulle tue prossime pubblicazioni, però uno ci prova, no?

    Brava, molto.
    D.

    • Sono felice di essere tornata. Ma forse, approfitterò di questo solstizio d’inverno che si insinua nei miei giorni frenetici per andare in letargo. Chissà se in primavera sarò pronta.
      Il rosso mi ispira ed è il colore del genere Giallo, alla fin fine, che lo si voglia o no. E se sarò fortunata ( con te come unico lettore o con tutti i lettori convinti all’unanimità) il lavoro sarà presto fatto.
      Intanto, dopo minuti di riflessione in cui la mia mente è partita per una tangente storica e inerpicata mi è sovvenuta la tonalità di rosso di cui parli. Con nostalgia.
      Forse sono già in letargo…
      Mi lascerò trasportare dal fiume del sonno, come Ofelia, ma con questo freddo mi sa che mi non mi convenga avvicinarmi all’acqua.

  • Ciao ! Mi auguro riparta tutto al più presto…!!! …Sei veramente brava, non ci lasciare così e, soprattutto, glielo spieghi tu all’angelico Dwight, dov’è finito il suo bicchiere d’acqua, che aspetta da tre mesi…? Spero che Pedro riesca ancora a contenerlo, ma…capisco benissimo se ha una crisi !!! Comunque ti ho battuta alla grande sul refuso…! L’ho scaraventato direttamente sul titolo del primo episodio, altroché nella domanda di chiusura ! Non sapevo e ho appena appreso, leggendo tra i tuoi commenti, che potrei inviare nuovamente qualcosa di corretto. Forse lo farò, ma per ora ho poco tempo e lo lascio così…Inizia ad essermi persino simpatico !!! Torna, torna ;)))

      • Ti capisco perfettamente ! So bene cosa stai vivendo e credo che molti qui lo sappiano…!!! Ti lascio immaginare cosa succede, quando ti blocchi, ma scrivere è anche il solo lavoro che hai. Le scadenze stanno arrivando, ma tu…sei paralizzata! Personalmente ora penso d’aver imparato a prevenire, fino a prova contraria…e credo che ognuno di noi abbia una strada, ogni volta diversa per uscirne, ma sono assolutamente certa di una cosa: passa, un giorno magicamente, passa e ti sblocchi! Non so se può esserti d’aiuto, ma una volta ne sono uscita leggendo e l’ultima dipingendo. Non importa se non sei “dotata” di senso artistico, ma prova a prendere un pennello (o anche con le mani, va bene lo stesso..), dei colori di qualunque tipo, carta comune e lasciati trasportare dalla musica che preferisci. Chiudi gli occhi, ascolta la musica per un po’, poi scegli un colore e… vai ! Non cercare di riprodurre qualcosa, (al massimo forme sinuose, come l’8, in tutte le direzioni) e usa colori uniti tra loro come ti pare ! Se non sei un po’ esperta, evita di sovrapporre i colori, ma affiancali solamente, anche se non in modo perfetto …Se quello che hai fatto non ti piace, prendi un altro foglio, cambia musica e muovi le mani al ritmo, liberamente e sorridi, sorridi, sorridi, anche se non ne hai voglia ! Pare che il nostro cervello non distingua se sorridi con un motivo o no…quindi ossitocina a gogo e la Creazione riparte !!! ;)))

  • Una scrittura coinvolgente, ti cattura subito: amo questo stile molto descrittivo che si sofferma sui dettagli, mi aiuta sempre ad immaginare certe scene proprio come se stessi vedendo un film. Brava! 🙂
    Voto per i frammenti del passato di questi due interessanti personaggi!

  • Ma…ma…ma sei fantastica!!
    Sono rimasta letteralmente conquistata fin dalle prime parole, hai uno stile che mi ricorda un po’ quello del quisottopresente Bricoleur, le cui storie sono diamanti incastonati in questo bel sito.
    Scherzi a parte, sono davvero colpita, ti seguo con molto, moltissimo interesse! Complimenti! 😀

  • Perla!
    Procederei con calma, facendo tentare a Pedro di tranquillizzare il compare… anche per non far sfumare subito questa bella atmosfera che hai disegnato.

    Brava,
    D.

    (PS: mi prendo la libertà di rispondere ad una domanda posta ad un altro tuo lettore. Per far eliminare le versioni indesiderate ti conviene scrivere direttamente ai ragazzi del sito, dalla sezione Contatti)

    • Ah, visto che sei stato il primo a farsi vivo, ne approfitto per chiedere un aiutino… Dal momento che sono alle prime armi ho commesso errori di battitura che hanno fatto uscire la storia tutta barrata con parti mancanti e questo difetto l’ho pubblicato per ben due volte. Ora ci sono tre versioni di questo racconto di cui le prime due inguardabili e questa che ha letto, la versione definitiva. Potrebbe per cortesia dirmi come fare a convincere l’amministrazione a cancerllarle in modo tale da non confondere gli altri lettori?
      Grazie infinite.

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