RisveglioIl buio avvolgeva ogni cosa. Buio e silenzio, interrotto solo da due respiri. Un respiro lento e regolare ed uno più accelerato, il suo.
Chi c’era con lì con lui? Qualcuno che dormiva? Amico o nemico? E dove si trovava?
Il respiro accelerava suo malgrado, mentre evitava la domanda più difficile. Chi era lui stesso?
Si sentiva il cervello vuoto. Non nero come un buco, ma bianco, come una pagina mai scritta, o forse cancellata. Un bianco doloroso, accecante. Il bianco è il colore del lutto, per gli asiatici. Strano sapere una cosa del genere e non riuscire a ricordarsi il proprio nome. Forse era asiatico? Tastarsi non gli restituì alcuna informazione utile se non il fatto che era completamente nudo.
Provò ad alzarsi e ci riuscì bene, anche se le gambe erano intorpidite. Il rumore di quel tentativo interruppe bruscamente il respiro regolare e una voce maschile sconosciuta quasi urlò: “Chi c’è lì? Dove siamo?”
A quanto pareva il suo compagno di cella ne sapeva quanto lui.
Erano soldati? Spie? Dissidenti politici?
Doveva rispondergli. L’altro era impaurito e se decideva di attaccarlo poteva mettersi male.
“Sono quaggiù” disse tentando di modulare la voce alla calma, ma senza riuscirci troppo bene purtroppo non ricordo il mio nome. Non so neanche dove siamo e perché siamo qui. “Devo aver perso la memoria” non suonava convincente e se ne rendeva conto.
Nessuna risposta, solo uno scalpiccio. L’altro cercava di guadagnare l’angolo, per coprirsi le spalle. Gli sfuggì un gemito.
“Sei ferito?”
“No, credo, sono nudo però” rispose la voce vibrando di paura “neanche io mi ricordo niente. Pensi che ci faranno del male?”
Non lo sapeva. Non sapeva nemmeno se doveva fidarsi. Probabilmente no. Ma la situazione non offriva molte alternative.
“Non ricordi proprio nulla? – chiese esitando – nessun particolare? Io credo di avere un qualche tipo di amnesia selettiva. Non so dire che giorno è o come mi chiamo. Ma penso di saper leggere e scrivere e mi ricordo cose che devo avere imparato a scuola. Nozioni.”
L’altro sospirò: “No, non ricordo nulla, è come se mi avessero sbiancato il cervello. Penso di saper leggere. Non ho idea di che giorno è. Ma so che tutto questo non mi piace”
Qualsiasi cosa stesse succedendo era chiaro che riguardava entrambi.
Si alzò e iniziò a percorrere il perimetro della stanza.
“Cosa fai? “ chiese l’altro allarmato
“Cerco un’uscita o qualche indizio su che posto è questo. “
L’altro sembrò placato e si alzò anche lui. La stanza non era grande, forse 3×3 o poco più grande. Il muro era liscissimo, come fosse fatto di plastica. Provarono a percuoterlo ma emetteva solo un rumore basso e sordo.
“Ci saremo pur entrati in qualche modo qui dentro”
“Potrebbero averci costruito la stanza attorno”
Non era il momento,ma quella risposta lo fece sorridere. Magari erano due criminali in una prigione. Non si sentiva psicopatico, ma quel buio iniziava a metterlo a disagio. Sentì l’altro avvicinarsi e si rese conto che aveva evitato inconsapevolmente il contatto fisico.
“Bingo!” esclamò l’altro prima di raggiungerlo.
“Cosa c’è?” chiese precipitandosi in direzione della voce, al centro della stanza.
Si urtarono ma l’altro non si scostò. Gli venne in mente che aveva un buon odore.
“Una specie di tombino”
Si trattava di una griglia metallica, un’apertura stretta ma da cui si poteva passare. Provarono a forzarla e, tirando in due, la griglia venne via facilmente. Un chiarore fioco proveniva dal buio, ma ad infilarci la testa dentro (cosa che fecero a turno) non potevano vedere niente se non strette pareti lisce.
Però quel vago chiarore mostrò loro che a circa due metri e mezzo di altezza, su una delle pareti c’era una sagoma rettangolare nel muro. Scoprirono, non senza imbarazzanti tentativi, di avere corporature simili, ma valutarono che l’altro era meno forte e quindi fu lui a issarlo sulle spalle. Bastò una spinta per sbloccare la porta ma nessuna luce inondò la stanza.
“C’è un pavimento a pochi centimetri qui sotto!”
Dove si dirigono i fuggitivi?
- Da nessuna parte per ora: meglio aspettare e chiarirsi le idee, magari sforzandosi di dedurre qualche informazione utile (20%)
- Nell’apertura sulla parete: buio per buio almeno è facile tornare indietro (30%)
- Nella botola: una luce fioca è meglio di nessuna luce, anche se calarsi in un buco non offre garanzie di ritorno…. (50%)

27/08/2014 at 19:14
Appena letto la tua storia. Mi é piaciuto il finale, non me lo aspettavo. Congratulazioni, davvero originale.
24/07/2014 at 15:23
200! (avevo dimenticato di cliccare su segui la storia)
24/07/2014 at 13:23
Nel primo episodio ho pensato a qualcosa che avesse a che fare con Cube – Il cubo, poi le cose sono precipitate verso una visione distopica del futuro, fino al colpo di scena finale.
Mi viene da pensare: cosa deve fare uno per adottare (o generare in qualche modo) un bambino nel 2054? Mah… 🙂
Mi sarebbe piaciuto vedere lo scenario Kobayashi Maru. Credo tu abbia mezzi per crearne una perfetta trasposizione.
A quando il prossimo racconto?
24/07/2014 at 13:25
ops, era 2051. Ma nel 2054 secondo me le cose non sarebbero cambiate molto 😉
24/07/2014 at 14:12
La sovrappopolazione è un grosso problema già adesso.
Io in realtà, per quanto possa essere impopolare, spero proprio che qualche contromisura venga presa, in proposito.
Il mio prossimo racconto non so a quando, ultimamente ho altri progetti in corso 🙂
Sai che la mia ultima replica sul tuo racconto me l’hanno messa in moderazione?
Cavoli, con la storia del plak-tow ho imprudentemente usato un paio di parole che fanno scattare la moderazione 🙂
02/07/2014 at 14:42
sono arrivata giusta giusta per leggere la storia completa. Letta tutta d’un fiato, originale ed appassionante! brava!!!!
03/07/2014 at 10:41
Wow, pensavo che questo racconto fosse ormai perduto e dimenticato 🙂
Grazie tantissimo per essere passata di qui e dei complimenti, anche se, come puoi vedere anche dal punteggio, non è che questa storia sia degna degli annali di TI.
Però mi sono divertita molto a scriverla, quindi lo scopo del gioco è raggiunto!
03/07/2014 at 19:42
a me è piaciuta molto!
19/01/2014 at 14:05
Quest’ultimo episodio è una gioia per la mente, un coup de théâtre originalissimo, è la ciliegina sulla torta di una storia già molto interessante in partenza. Adoro i risvolti imprevisti nel finale, 🙂 .
Bravissima issima issima, davvero.
26/01/2014 at 00:20
Grazie, grazie, Aspasia.
Anche a me piacciono i finali con il colpo di scena 🙂
17/01/2014 at 10:19
Un finale dalla precisione geometrica.
Ti abbiamo seguita in questo viaggio del tutto particolare, e ci hai portati qui. Sorprendendoci e deliziandoci. Che dire? Grazie Alhena, e torna presto!
17/01/2014 at 15:01
Grazie a te, per esseri fatta sorprendere 🙂
E anche per aver notato la geometria, materia che, nella desolazione accademica di una facoltà che non ho amato, mi ha svelato insospettate bellezze.
Credo che farò un po’ di pausa e magari tornerò più avanti su un genere completamente diverso.
13/01/2014 at 21:36
191 incipoints non riflettono assolutamente la bellezza di questa storia, una tra le migliori in assoluto. Kobayashi Maru mi devi spiegare prima cos’è, altrimenti non lo sceglierò mai 🙂
Tu sei un genio e questo te lo dico chiaro e tondo. Il finale è solo il coronamento di una storia nata in un modo, poi cambiata, è diventata sempre più intrigante e interessante fino a culminare con il decimo capitolo, quello che decreta capolavoro o storia come tante. Il tuo è chiaro: CAPOLAVORO!
13/01/2014 at 23:21
Sono lusingata Diego, grazie davvero!
Kobayashi Maru è una citazione da Star Trek, si tratta di un’esercitazione dell’accademia della flotta stellare che ha la proprietà di non poter essere superata dagli studenti, serve per insegnare loro a perdere e mantenere il sangue freddo di fronte alla disfatta.
L’unico che l’abbia mai superata, ovviamente barando, è il ben noto capitano Kirk.
La mia Kobayashi aveva qualche punto in comune con quella trekker, ma non più di tanto alla fin fine.
10/01/2014 at 02:45
E finalmente sono riuscito a leggere il finale di quella che a oggi è la più bella storia che abbia letto su questo sito. Non ne ho lette molte, ma ciò non toglie che questa sia una bella storia di per se.
Menzione speciale per l’istituto della sanità che permette di scegliere in quale scenario effettuare la simulazione: se uno è “distopia fantascientifica”, vorrei davvero conoscere gli altri. Personalmente passerei le giornate a cercare di adottare bambini, in fondo è uno spasso!
E un auguri a Enrico Raggi, che oggi compie quattro giorni!
10/01/2014 at 09:48
Per fortuna sei sincero, a dire che non ne hai lette tante 😛
Grazie, sono contenta ti sia piaciuta la storia 🙂
Ti tolgo la curiosità: nella versione originale dei Fuggitivi gli altri scenari erano “Evasione Medievale” (ma la parola evasione veniva molto spesso fraintesa, a quanto pare la sanità futuristica ha un perverso senso dell’ironia 😛 ); “Utopia Liberty”, “Labirinti Legali ” e “Kobayashi Maru”.
Quale avresti scelto?
Comunque, i 4000 caratteri mi hanno reso impossibile l’approfondimento: il punto non è l’adozione ma una politica internazionale, introdotta per via della sovrappopolazione, che vieta il concepimento (naturale o in vitro, con o senza donatori) se non si supera il test, che può essere eseguito una volta sola e i cui risultati sono in generale insindacabili (a meno di complicate e costose azioni legali).
08/01/2014 at 16:51
Bravissima.
Bellissimo finale.
Mi hai sorpreso davvero.
Nei prossimi giorni mi rileggerò con calma tutto il racconto.
clap clap clap
08/01/2014 at 16:57
Grazie mille Giulia, sono molto contenta di averti un po’ stupito 🙂
07/01/2014 at 16:32
🙂 🙂 😉
07/01/2014 at 13:18
Semplicemente geniale. Sono frastornato.
(La cosa più notevole, tra le tantissime di questo finale mirabolante, è che tutti noi lettori finiamo per sentirci giudicati dalla Serpieri: sei riuscita a rivoltare il meccanismo delle opzioni, pensato a danno dell’autore, nell’esatto inverso. Sono rapito. Frastornato e rapito.
Taccio sull’altra genialata a specchi riflessi del padre di Leo che in realtà erano, o sarebbero dovuti diventare, proprio loro: ne taccio perché è troppo geniale perché possano disquisirne adeguatamente le mio limitate facoltà mentali.
Bravissima. E grazie).
07/01/2014 at 13:37
Oh che bello, il rivoltare le opzioni contro il lettore era proprio quello che avevo in mente come idea di fondo.
Sono felicissima che in qualche modo il giochino sia riuscito!
Mi piaceva molto anche il concetto che il Leo della simulazione, sebbene Davide ed Enrico non si ricordino coscientemente di lui, sia rimasto vivo nel subcosciente, come archetipo dell’innocenza inviolabile, e abbiano poi scelto quel nome.
Grazie a te di questo commento lusinghiero!
07/01/2014 at 15:53
E ora vediamo di distruggere questo documento – e soprattutto i commenti qui sotto – prima che mio figlio impari a leggere…
09/01/2014 at 10:26
Mi unisco a locullo: sei stata geniale e questa storia mi è piaciuta davvero tanto; bravissima, perché ogni tassello è tornato al suo posto con una fluidità eccezionale.
Torna presto!
07/01/2014 at 10:28
Grazie mille allo staff, che ha risolto a tempo di record (come sempre) il problema che ho segnalato!
03/01/2014 at 15:44
Capitolo clamoroso! Mi è piaciuto davvero un sacco, sia per la prova del nostro Alfa, sia per la scelta che gli si pone innanzi. Solo che non ho la minima idea di cosa votare. Certo tra tutte preferirei il sollievo, ma il fatto di doverlo palesare mi blocca. Lo vorrei a sorpresa, il sollievo, così da poter dissimulare la soddisfazione.
Tra la delusione e la frustrazione forse preferisco la frustrazione… però sarei curioso di vedere come riusciresti a rendere godibile un finale deludente, che è una contraddizione in termini…e tra l’altro anche il sollievo mi incuriosisce: nella situazione in cui sono mi viene difficile immaginare un finale sollevante… niente, è l’empasse
03/01/2014 at 15:58
E invece hai una responsabilità verso la collettività, caro Giulio, ossia di togliermi dalla parità (fra sollievo e frustrazione), cosicchè possa svelarvi il finale entro l’epifania.
Su, su, fatti coraggio e vota 🙂
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Devo dire che di questo in particolare sono soddisfatta anch’io
03/01/2014 at 16:30
Oh madonnina, parità?
A questo punto mi ritiro per deliberare
03/01/2014 at 16:35
Certo che, a rigor di regolamento, se votassi delusione e nessuno rompesse l’equilibrio dovresti fare un finale che mescola sollievo e frustrazione… non sarebbe male, eh…
03/01/2014 at 16:38
Ma…tu dovresti aiutarmi…no dai, frustrazione e sollievo sono incompatibili….
03/01/2014 at 21:17
Bè, il più delle volte i finali mischiano frustrazione e sollievo, proprio per non sbilanciarsi troppo… salvano il bambino e non l’acqua sporca. No, meglio dire la botte ma non la moglie ubriaca. Oppure il cerchio e non la botte. Mmm… comunque, capisco che in quattromila battute tu preferisca essere più univoca, quindi dico… sollievo!
03/01/2014 at 21:19
E sollievo sia (tanto non mi aspetto altri votanti dell’ultimo momento).
Entro l’epifania, salvo clamorosi imprevisti, avrete il gran finale 🙂
02/01/2014 at 18:02
Voto per il sollievo… Ce ne vuole un po’, dopo queste scene così intense, e anche dure.
Il sollievo è un sentimento che si addice ai finali, soprattutto se, come in questo caso, si prefiggono di portare chiarezza!
🙂
30/12/2013 at 10:35
Per logica avrei voluto scegliere delusione o frustrazione, però vorrei anche un po’ di speranza, Alfa, il bambino…
vorrei leggere con un po’ di sollievo questo finale 🙂
Brava, davvero un bel capitolo, tensione, dolcezza…
Una storia tra le migliori di The Incipit, meriterebbe di sicuro più risalto, psicologica, dura. Sono contento di averla scoperta e letta!
31/12/2013 at 00:39
Grazie mille Diego, il taglio psicologico era proprio quello che cercavo di dare, sono felicissima che sia stato colto e apprezzato.
Il sollievo e la frustrazione sono pari merito, al momento, e ovviamente sono incompatibili, quindi aspetto giusto qualche voto che mi “sblocchi” la situazione e poi vi delizierò col gran finale ^__^
29/12/2013 at 23:24
Sollievo, che non significa per forza lieto fine 🙂
Sì , sono curiosissima di capire tutto, ma proprio tutto tutto!
30/12/2013 at 00:24
Visto che detesto i finali aperti (a meno di chiari intenti di proseguire in episodi successivi, che non contemplo in questo caso), tutto, ma proprio tutto, sarà svelato ^__^
30/12/2013 at 00:46
Ti lovvo <3
29/12/2013 at 16:44
Io sono per i finali tragici e voto per la frustrazione.
Non farci aspettare troppo!
30/12/2013 at 00:26
La frustrazione è la mia opzione preferita, confesso, anche se, ahimè, nessuno dei finali è propriamente tragico.
Vorrei chiudere con il finale entro l’epifania 🙂
Poi non so, forse andrò in pensione per un po’.
Sono a corto di ispirazione….
29/12/2013 at 14:08
Scelgo “frustrazione” e, seppure in ritardo (ti ho scoperta solo ora!) ti seguo.
29/12/2013 at 14:54
Grazie Alessandra, anche della pazienza di aver letto tutto il malloppone 🙂
29/12/2013 at 15:23
È stato un piacere.
29/12/2013 at 09:04
Questa opzione mi era sgradita, ma l’aver messo una trattativa uomo-bambino al centro dell’episodio è geniale.
La sottigliezza psicologica della sua conduzione è appagante. Peccato solo che la sottile ma affilatissima tensione che percorre l’episodio come il filo di una lama sia bruscamente mandata in frantumi da quella orrida faccina nelle opzioni.
(Peccato anche per il “pofumo”: ti serve un correttore di bozze?)
[Ho scelto sollievo perché nel finale vorrei finalmente vederli a letto insieme, rilassati come nel flasback del sesto capitolo].
29/12/2013 at 12:29
Che purista che sei!
Per una faccina nelle opzioni, manco l’avessi messa nei dialoghi 🙂
Invece sul correttore di bozze, hai ragione, me ne servirebbe uno paranoico e motivato che già che c’è desse un occhio anche alle ripetizioni. Mi ostino a scrivere alla quattro di notte e poi, lacrime di coccodrillo, compiango le mie disattenzioni.
Altro che sonno polifasico.
Putroppo “sollievo” non è la scelta giusta per andare a parare dove volevi tu…e dire che l’ho inserita un’opzione proprio in quella direzione (ma hai ragione, non c’erano elementi per individuarla).
30/12/2013 at 10:43
Ma dai è un sorriso sarcastico, un po’ come quello dello stregatto 🙂
29/12/2013 at 07:57
🙂
26/12/2013 at 19:26
Una bella prosa, che rende in maniera vivida le sensazioni di Beta. Una notazione: non so perché, ma la psicologia di Beta mi sembra molto “femminile”.
Scelgo la Resa
26/12/2013 at 19:32
E’ molto interessante. Io ho sempre trovato più “femminile” Alfa, di Beta.
Mi piacerebbe moltissimo se avessi voglia di spiegarmi meglio quali segnali hai “colto” in Beta.
27/12/2013 at 00:35
OK, ci provo, ma tieni conto che la sensazione viene dall’insieme, ovviamente ciascuna delle seguenti caratteristiche potrebbe benissimo essere maschile. Non vorrei poi banalizzare. Prendilo come un gioco. Mi limito a questo episodio:
– Beta si sforza di dare una spiegazione. Il maschile in genere non ha questa necessità.
– tante attenzioni verso il bambino nel dialogo, tipo “tentò di modulare la voce all’affabilità”
– “Perché un bambino?” mi suona più maschile di “Quale malata intelligenza…”, ragionamento complesso, più femminile
– tante “attenzioni”, valutazione degli effetti delle azioni, proprie o altrui, implicazioni morali, ecc.
27/12/2013 at 00:46
Grazie mille, sono veramente ottime osservazioni.
In realtà temo che sia Alfa che Beta soffrano molto l’identità di genere dell’autrice 🙂
27/12/2013 at 01:14
Hai ragione, a volte per l’autore è veramente difficile “farsi da parte”, per fare spazio ai suoi personaggi, creature sue, ma che ambiscono ad una vita autonoma, queste sfacciate!
27/12/2013 at 01:41
Questione sottile l’autonomia dei personaggi dall’autore; personalmente, trovo che non sia mai abbastanza, è quella che li rende poi credibili.
Ma che ci vuoi fare, ho un debole per la sfacciataggine delle mie creature (anche se in questo caso il tuo commento rilevava un bel cordone ombelicale ingombrante, altro che sfacciataggine).
Grazie per la lettura critica, non è mai scontata ed è sempre graditissima.
30/12/2013 at 10:40
è davvero un piacere leggere queste conversazioni. Purtroppo ce ne sono troppo poche, di solito complimenti o la gente che si limita a dire solo cosa ha votato, senza spiegare, senza fornire una spiegazione…
Vorrei averle anche nei miei tali conversazioni!!! Bravi Rinaldo e Alhena!!
24/12/2013 at 17:29
Perché ipotesi come “omicidio e speranza” non sono mai contemplate? Il maelstrom della Logica! C’è un generalizzata sfiducia nei confronti degli omicidi, ecco cosa. Comunque, sarà l’atmosfera natalizia, ma voto per il suicidio creativo
27/12/2013 at 00:49
Come al solito sei molto acuto, anche nel prendere in giro la povera sottoscritta.
Quando la versione diciamo “originaria” (e non narrativa) di questo racconto vide la luce, in effetti, l’omicidio fu un’istanza per nulla sfiduciata dai fuggitivi e indubbiamente latrice di speranza ^__^
28/12/2013 at 14:17
Ma che dici, non ti prendevo in giro! Dicevo solo cose più o meno a caso, mischiando gli elementi dati e ficcandoci un po’ di sconvenienza. E’ un mio tipico pattern di risposta.
E comunque, mi hai messo la pulce nell’orecchio con la versione “originaria e non narrativa”… com’era?
22/12/2013 at 14:33
Che bambinetto inquietante…
Opto per un classico: omicidio e fuga!
Brava!
23/12/2013 at 03:52
Grazie 🙂
L’omicidio (che a me piace molto come opzione) sta rimontando, anche se la logica è ancora in testa.
11/12/2013 at 14:51
Questo bambino è un personaggio bellissimo.
Voglio sperare che l’estrema àncora della Logica servirà a qualcosa!
12/12/2013 at 11:20
Non so, la Logica è spesso una trappola, anche se vedo dalle statistiche che i miei (pochi) lettori, con un paio di ragguardevoli eccezioni che credo di poter ricondurre alla Setta, sono tutti molto conservativi diplomatici ^__^
Ma anche a me piace il povero Leo…
11/12/2013 at 09:56
voto per la logica , speriamo !
12/12/2013 at 18:45
dici che c’è una logica? ^__^
12/12/2013 at 22:15
Dico che ogni mente malata ha una logica, tutta sua, ma ce l’ha 🙂
11/12/2013 at 08:07
Io provo con diplomazia e speranza, non vorrei che qualcuno ci andasse in mezzo 🙁 questo è forse il miglior capitolo in quanto a dialoghi, a tensione, a mistero. Questa cosa così crudele (il segreto ad un bambino con un carattere di ferro) non l’avrebbe concepita neppure il Grande Mattatore!!!
Brava Alhena!
11/12/2013 at 12:47
E’ che il Grande Mattatore ha un suo profondo (e dantesco) senso di giustizia.
Su PEP III le cose sono di gran lunga più insensate.
Comunque sei proprio un tenerone a non volerci mandare di mezzo nessuno ^__^ altro che farm town…
12/12/2013 at 18:34
il Diego che legge e il Diego che scrive sono due persone ben distinte, e io Diego lo conosco bene, parola di Mattatore! (non avevo voglia di farmi il login di nuovo)
12/12/2013 at 18:41
Oh che onore il Mattatore a casa mia.
Diego lo conosce meglio lei di me, egregio Mattatore.
Temo però che la differenza in questione sia dovuta all’estrema sensibilità umana del Diego in questione. Quando scrive riesce a soffocarla, perchè, dopotutto, agisce e reagisce su terreno solo suo.
Quando legge il terreno è altrui. E non è la stessa cosa.
Ma è lei il fine psicologo, Mattatore, non io.
12/12/2013 at 19:12
Il Diego in questione ha un film preferito che è Pomodori verdi fritti… genere non proprio horror…
Lei mi lusinga, ma dal racconto che leggo, mi sembra una fine psicologa anche lei, ogni parola è misurata a dovere, brava.
Diego mi ha appena comunicato che tornerà a febbraio/marzo con una storia molto simile a Farmtown (non uguale, ma simile come stile)
12/12/2013 at 19:22
Non vedo l’ora 🙂
11/12/2013 at 08:04
Il passaggio dove il maledetto moccioso non si trattiene dal dire che custodisce il segreto dell’esodo è un capolavoro di psicologia infantile; e d’altronde il capitolo è irto di bivi, sembra un test psicologico.
(Eccellenti anche le opzioni: voto il maelstrom).
11/12/2013 at 12:49
Sono ufficialmente lusingata: alcune delle parole che hai usato erano proprio quelle che speravo di ottenere.
Grazie.
11/12/2013 at 12:54
“Maledetto moccioso”, i suppose…
12/12/2013 at 11:23
Of course, Mr Stanley.
(lo vogliono salvare tutti, ci voleva qualcuno che lo maledicesse. Del resto se non erro al capitolo precedente volevi farlo deflagrare addirittura…)
11/12/2013 at 07:25
😉
01/12/2013 at 23:09
La seconda: per quante volte funziona? E riusciranno a sopravvivere tutti e tre?
26/11/2013 at 16:04
voglio il nuovo capitolo ç_ç sono in astinenza ç_ç
26/11/2013 at 12:24
Caspita, mi sono accorto adesso (leggendo la terza opzione) che sei già al settimo capitolo! Questa ambientazione si meriterebbe lo spazio di un romanzo, altro che 40000 battute. Forse sono io che ho la fissa per le narrazioni lunghe
26/11/2013 at 19:55
Pensa che in origine era tutt’altro che un romanzo….(sempre di mio pugno, ma tutt’altro)
20/11/2013 at 23:25
bellissimo racconto, ho letto che secondo te dal quinto episodio in poi sta calando, beh, calassero tutti così i racconti ci metterei la firma! Tortura!
20/11/2013 at 23:30
Era la mia opinone “interna” che fosse calante, ma sembra che non sia condivisa, il che, naturalmente, è un piacere 🙂
17/11/2013 at 14:53
Stimolanti tutte e tre le scelte, ho fatto fatica a decidere… Alla fine ho optato per la “macchina da tortura”, ma non resterei delusa se vincesse una delle altre opzioni.
🙂
16/11/2013 at 21:58
Assolutamente macchina da tortura 🙂 brava Alhena, questa storia mi piace sempre più 🙂
17/11/2013 at 00:09
Grazie!
Sono contenta, in realtà personalmente trovo stia calando dal capitolo 5 in poi.
Speriamo di reggere fino al gran finale 😉
16/11/2013 at 20:01
Te l’ho già detto, ti vedo in gran forma.
Le opzioni sono una meglio dell’altra. Le ragioni del programma comportano sacrifici che oltrepassano il confine di tutto ciò che può essere compreso. O tortura, oppure infanticidio. La seconda che ho detto, spesso le cose non sono come sembrano.
17/11/2013 at 00:05
Molto intuitivo Baren.
Mi viene da dire, come sempre.
15/11/2013 at 08:23
Voto per la sostituzione perché non voglio far male a nessuno! 😉 magari con un sapiente gioco di sostituzioni riescono a uscirne tutti incolumi…
14/11/2013 at 15:07
Bellissimo capitolo, quello che mi è piaciuto di più del racconto.
Anche le tre opzioni erano molto valide.
Ho votato per la macchina da tortura.
Aspetto il prossimo 🙂
15/11/2013 at 09:26
Grazie mille!
Pensa che a me è quello che convince meno.
14/11/2013 at 09:37
Sono tre opzioni che non lasciano troppa scelta ai nostri due poveri protagonisti. Siccome mi son simpatici ho scelto per la tortura 😀
14/11/2013 at 08:03
just in time 😉
14/11/2013 at 09:20
Non potevo lasciare che mi abbandonassi così impunemente…;)
14/11/2013 at 07:50
Facciamo saltare in aria il moccioso e diamoci finalmente alla fuga.
(Potevo suggerirgliene qualcuna io, ad Alfa, di parole di conforto…)
14/11/2013 at 15:09
Ce l’hai con i bambini, per caso? 😛
14/11/2013 at 17:36
Il Melograno mi ossessiona…
14/11/2013 at 07:40
… voglio essere cattiva e voto per la bomba. Capitolo scorrevole e ben scritto.
14/11/2013 at 07:52
Nessun problema con l’invio dal cellulare oggi, eh?
14/11/2013 at 08:43
… sì, mi è andata bene, a parte il fatto che sono stata ad attendere un treno che non è passato… ho avuto tutto il tempo di digitare con attenzione! Triste vita quella del pendolare… devo scriverci una storia! 😉
14/11/2013 at 10:45
Magari! Ti leggerei volentieri alle prese con qualcosa che non fosse l’odiato fantasy…
14/11/2013 at 11:44
Caro Locu, forse avrai già letto da qualche parte che è la prima volta che mi cimento nel Fantasy, che non è proprio il mio genere… è stato un esperimento. La prossima storia sarà completamente diversa… spero mi seguirai, così mi dirai le tue impressioni! 🙂
14/11/2013 at 10:11
Grazie Nunzia, anche se in questa aggettivazione rintraccio che in realtà l’episodio ti sia piaciuto meno degli altri? e’ una mia impressione? Perchè nel caso mi piacerebbe sapere perchè 🙂
14/11/2013 at 11:41
No, anzi, come ti dicevo mi è piaciuto molto come è stato scritto! Trovo interessante la tensione che hai saputo creare e le tre alternative che hai proposto… tutte e tre abbastanza inquietanti, ma proprio per questo costringono il lettore a riflettere bene prima di scegliere!
14/11/2013 at 04:09
Non ho ancora votato, vorrei vederle tutte e tre. Inaspettato cambio di registro (piacevole sorpresa) e altrettanto inaspettata crudeltà!! Bravissima Alhena, ci hai messo un po’ di tempo a “partorire” questo capitolo, ma ne è valsa la pena. Uno dei migliori. Ora ci penso poi ti dico cosa ho votato. La più crudele è la bomba. Ma anche le altre due mi piacerebbe molto vederle. Forse voterò per la tortura, perché è l’unica che comunque potrebbe lasciarli vivi tutti e tre…
Sì, voto la tortura!
14/11/2013 at 10:19
Anche io avevo inizialmente pensato al parallelo fra FarmTown (che come sai mi è molto piaciuto benché non sia affatto il mio genere) e TI. Ma questo ha innescato un po’ di considerazioni varie sull’assuefazione, in generale e su come l’hai sviluppata nel tuo racconto.
Mi piacerebbe farle, ma temo che i commenti non siano il posto più adatto. A volte penso che in questo sito manchi un forum di discussione accademica (io stravedo per le discussioni inutili :P)
14/11/2013 at 21:59
A questo proposito ti consiglio un nuovo racconto Il grande mattatio (ehm) scritto dal Grande Mattatore. Se ti è piaciuto farmtown penso che lo stile sia MOLTO simile ehehehe
15/11/2013 at 09:28
E’ già un po’ disturbante.
Ma per adesso preferisco farmtown, più che altro come atmosfera.
Poi vedremo 🙂
15/11/2013 at 23:24
Anch’io 🙂 Farmtown non so da dove mi sia venuto però mi piace troppo ahah
11/11/2013 at 02:11
Finalmente mi sono deciso a rileggere tutto, prima di affrontare il sesto capitolo. Non sono un amante delle citazioni, ma qui contribuiscono a quel tuo senso di vago mistero, quindi ci stanno. Alfa mi è sempre più simpatico. Ho votato la stanza dei bottoni (dato il contesto futuristico, non sarebbe più appropriato stanza delle cerniere?), ma in realtà ho già cambiato idea e spero che vinca l’opzione “cosa succede dopo la guerra?”, che sono curioso di vedere l’iter classico del PEP3. I protagonisti delle storie hanno sempre la pessima abitudine di fare casini, privandoci della possibilità di vedere le ambientazioni nel loro svolgersi più lineare.
11/11/2013 at 02:12
(perdonami la battuta delle cerniere. sono le due e già straparlo)
11/11/2013 at 02:12
(perdonami la battuta delle cerniere. sono le due e già straparlo)
14/11/2013 at 02:44
Sai che, riguardo alle ambientazioni, hai proprio ragione Giulio?
Qualche giorno fa parlavo con qualcuno dell’ “autonomia” dei personaggi.
E’ un concetto interessante per chi scrive (anche solo per gioco). Qui su TheIncipit è manipolata dai lettori/giocatori, ma anche quando i lettori leggono e basta, a volte i personaggi sfuggono di mano e “fanno casini” come dici tu.
Spero che il finale di questa storia (sempre se le opzioni non lo stravolgeranno) non deluda -__-
08/11/2013 at 00:11
Che bella questa storia… Complimenti alla tua scrittura e al mondo che hai creato. Mi piace quando la fantascienza ha tanto a che fare con l’assurdità o incomunicabilità dei mondi interiori, prima di quelli fuori!
Ti seguo volentieri, e voto per il suicidio simulato!
08/11/2013 at 00:13
Suicidio simulato che sarebbe la crasi involontaria della prima e terza opzione! Ma ci siamo capite: voto per la morte-in-scena!
08/11/2013 at 00:22
Ho il massimo rispetto per chi usa propriamente la parola crasi 🙂
E ti ringrazio moltissimo dei complimenti!
Anche a me piace la fantascienza “Interiore” e, più in generale, quella sociale.
Dovrei riuscire a postare il prossimo episodio mercoledì prossimo, lo so vado a rilento, ma sono un tantino impegnata (vorrei dire dalla vita reale, ma neanche sarebbe esattamente vero 🙂 ).
08/11/2013 at 00:28
Allora non vedo l’ora di mercoledì!
Ma prenditi il tuo tempo, che tanto noi siamo qui! 🙂
11/11/2013 at 21:10
Non reggo questi ritmi. O mercoledì pubblichi o – mi dispiace tantissimo – ti mollo (come ho già fatto per l’altra desaparecida Alessandra Litrico). Le mie favorite se la prendono comoda (forse perché hanno capito che questo gioco è pericoloso e spesso scorretto).
12/11/2013 at 22:20
Quale gioco è pericoloso e scorretto?
(Secondo me se la prendono comoda perché cercano disperatamente di ritardare la tua dipartita. Pur io ho tirato un po’ lungo l’ultimo capitolo perché non tolleravo l’idea della tua assenza…).
12/11/2013 at 22:43
THe iNCIPIT può essere un gioco pericoloso, una droga che dà dipendenza, come in Farm Town di Diego Zucca. È evidente che molti sono già incipit-dipendenti e ciò li porta a giocare in maniera scorretta. Io non posso ‘dipartire’ perché ormai sono legato a un patto di sangue con la Setta. Sto solo cercando di essere meno assiduo per evitare l’assuefazione.
12/11/2013 at 23:04
Leggendoti mi è venuta una voglia irrefrenabile di stamparti un bel bacione sulla fronte
12/11/2013 at 23:17
Mocher, che affermazione compromettente 😛
Bene, ce la siamo segnata. Guai se dipartisci!
14/11/2013 at 04:07
Grazie per la citazione!! E finalmente se non erro sei il primo che ha fatto il paragone FarmTown/Incipit!!
02/11/2013 at 21:38
Voto la stanza dei bottoni…. Voglio scoprire cosa c’è in quella misteriosa stanza!!!
Bravo… Complimenti… Ti seguo e mi piace come hai iniziato e come stai continuando!
Se vuoi vieni a dare un’occhiata alla mia storia!!
28/10/2013 at 20:45
Voto la stanza dei bottoni, bellissima come idea. Bell’episodio complimenti!
27/10/2013 at 18:52
Facciamogli cercare la stanza dei bottoni. Capitolo molto riflessivo e descrittivo, mi sarebbe piaciuto qualche dialogo in più, ma va bene così 🙂
27/10/2013 at 20:38
Neanche una riga di dialogo in questo episodio, non sapevo proprio come e dove collocarla. Mi rifarò nel prossimo, prometto 🙂
26/10/2013 at 14:51
Il quinto episodio, col flashback, mi è piaciuto moltissimo: mi ha fatto provare una strana sensazione, non saprei spiegare. La trama è molto particolare e la tua scrittura precisa e coinvolgente, bravissima! Essendo io creativa (ma anche tu, vedo!) non posso che scegliere il suicidio creativo. 🙂
Ci hai fatto attendere parecchio, ma direi che ne è valsa la pena.
26/10/2013 at 15:36
Sono contenta che ti sia piaciuto il flashback, anche a me è forse l’episodio che ha dato più soddisfazione nonostante siua piuttosto chiaro che ho sbagliato tono e ho fatto apparire troppo morboso il rapporto fra i gemelli, che volevo solo mostrare molto molto stretto, ma senza ombra di malizia.
Spero di essere più solerte con i prossimi episodi, e grazie per la creatività, è un aggettivo che raramente mi viene attribuito, sono più che altro analitica. E quindi lo apprezzo tantissimo 🙂
27/10/2013 at 15:25
Penso che anche solo l’idea di mettersi a scrivere un racconto qui su THe iNCIPIT sia di per sè uno slancio creativo… Per quanto riguarda il quinto episodio mi pare che il tono fosse adatto, anzi, per me è stato il capitolo migliore (finora 🙂 )… Mentre lo leggevo era come se vedessi la scena davanti a me.
25/10/2013 at 17:16
Alla ricerca della stanza dei bottoni! Ce n’è una anche a casa mia, vuoi che non ci sia in questo posto? 😛
25/10/2013 at 18:53
Sempre d’accordo Laura e Giulia 🙂
A casa mia i bottoni ciondolano attaccati (male) alle giacche e ai cappotti, altro che stanze 😛
25/10/2013 at 16:21
Voto per la stanza dei bottoni..
25/10/2013 at 15:41
Un scrittura virtuosa come questa meriterebbe di perdersi nell’oceano per arrivare a toccare sponde sconosciute e allietare lo spirito di chi ancora non sa, o non è in grado di sapere. Sono un imperdonabile distratto, mi era sfuggito prima il fatto che fossi così brava. Hai davvero molto talento, mica breccole, e gli incipoint non ti rendono assolutamente merito. Complimenti.
Il suicidio creativo è irresistibile.
25/10/2013 at 16:10
A me non era sfuggito che tu fossi così bravo (anche se dopo la lettura ci vuole un po’ di tempo a ripulirsi gli schizzi di sangue dalla faccia)!
Di breccole ne ho fin troppe, il talento deve essere tutto perso nell’oceano 🙂
Comunque sono contenta se ti è piaciuto e ti ringrazio dei complimenti.
Il suicidio creativo è la mia opzione preferita, da quando ho letto Ethan Frome 😛
25/10/2013 at 17:22
Mi spiego meglio… che fossi brava me ne ero accorto eccome, mi era sfuggito il “così”, quindi “così” brava. Il “così” è importante, è quel surplus stilistico e creativo che determina il talento della persone. XD
Io non sono né bravo, né “così” bravo, siete voi che mi disegnate così. Forse sarebbe il caso di cambiare le mine 😀
Comunque grazie.
25/10/2013 at 14:55
Ci hai fatto attendere. Ma capita se ne valeva la pena!
(Gran bel capitolo. Applausi)
[Centesimo commento. Quel honneur]
25/10/2013 at 14:10
Non posso scusarti per l’attesa perché mi hai costretto a rileggere gli episodi precedenti per ritrovare il filo del racconto. Episodio scritto in maniera impeccabile con un’invidiabile incisività e padronanza della lingua. Però la comprensibilità della trama, delle relazioni tra i personaggi andrebbe migliorata, a mio avviso.
25/10/2013 at 14:16
Mi dichiaro colpevole, Vostro Onore, anche se è brutto sapere che non puoi scusarmi….
Io non vado matta per questo episodio, mi sembra inconcludente. E’ stato divertente scriverlo, confesso, perchè ho trovato molto stimolante provare a pensare, in qualcuno che fa l’attore, che è un attore nel profondo, cosa rimarrebbe cancellando le sovrastrutture. Una manciata di versi e citazioni, aggettivi e immagini, come brandelli di vite vissute.
Però la critica che mi fai è interessante. Il rapporto fra i due personaggi, in teoria non esiste. Sappiamo che si conoscono, dal flashback, ma nella linea principale della storia, di fatto, non sappiamo nulla di loro.
In che linea di trama pensi che dovrebbe essere chiarito.
E grazie per la padronanza della lingua, certe volte mi ascolto parlare e mi deprimo 😀
25/10/2013 at 16:19
Appunto. Come hai detto tu stessa, sappiamo ancora poco di Alfa e Beta e, ora, hai liquidato rapidamente anche i loro rapporti con le rispettive fazioni. Beta è diventato un personaggio in secondo piano, nell’ultimo episodio.
D’altra parte, se all’ottima padronanza linguistica riuscissi ad abbinare una visione chiara del plot mettendoti nei panni del lettore, saresti perfetta.
25/10/2013 at 13:44
Scusate l’attesa esagerata. Ovviamente, sono incapace di gestire il mio tempo quanto i 4000 caratteri 🙂
E scusate anche per le citazioni in inglese. Pensavo di metterle in italiano inizialmente, ma ci ho riflettuto e Alfa non le avrebbe mai “pensate” se non in lingua originale. La traduzione è una sovrastruttura che la memoria non avrebbe trattenuto.
Quindi ora le traduco:
“Mi par di avere nel cuore una corda invisibile, legata forte forte a un’altra simile, collocata nella corrispondente parte del vostro essere. Se un braccio di mare e duecento miglia di terra debbono separarci, temo che questa corda, che ci unisce, si strappi, e che la ferita sanguini internamente.”
C. Bronte: Jane Eyre- parte II – capitolo 3
“Chi di un po’ di cervello fu dotato,
Gli soffi il vento o cada l’acqua attorno,
Dev’essere contento del suo stato
Anche se avesse a piovere ogni giorno.”
Shakespeare: Re Lear – Atto III, scena 2
23/10/2013 at 15:38
… la trincea mi intriga…
16/10/2013 at 06:16
Beh? Si è battuta la fiacca nel weekend?
16/10/2013 at 20:13
Hai ragione!!
Sto battendo la fiacca, ma è un peridoo lavorativo molto stressante e la sera sono cotta come una pera.
Appena riesco scrivo 🙂
25/10/2013 at 12:59
Però adesso ne arriva un altro di week end…
13/10/2013 at 22:16
Torniamo in trincea! 🙂
10/10/2013 at 23:37
Desidererei che andassi a vedere come sta Alfa e cosa gli passa per la testa.
Complimenti per aver superato i 100 punti 🙂
09/10/2013 at 23:57
Evviva!! Cento punti 🙂
Non l’avrei mai detto!
Per temo che non riuscirò a scrivere prima del weekend…
Grazie mille a tutti quelli che hanno avuto voglia di leggere fin qui!
09/10/2013 at 13:09
Torniamo da Beta…
09/10/2013 at 00:16
Che brava! Sempre più bello questo racconto, e sempre più ricco nella forma e nell’uso sapiente e consapevole dei termini.
Andiamo a vedere come sta Alfa…
08/10/2013 at 20:26
Proposta balzana: vorrei che il prossimo capitolo iniziasse dal punto di vista di uno dei prigionieri del PEP3, non importa di quale schieramento. Così ci puoi dire qualcosa di più riguardo a quei pazzoidi
08/10/2013 at 20:34
Sarebbe davvero _difficile_ da scrivere!
Ma se dovesse vincere la proposta balzana fra le opzioni, penso che sceglierei questa, perchè come idea è bellissima.
Risulterebbe atroce da leggere temo…
08/10/2013 at 20:36
Anzi, se non dovesse vincere l’idea balzana, metterò l’opzione PEP3 in uno dei prossimi capitoli, mi va proprio di farvi leggere roba illeggibile 🙂
08/10/2013 at 14:45
io tornerei da beta, la trincea è un posto molto interessante 🙂
08/10/2013 at 12:58
Alhena, sto via tre giorni e tu che fai? pubblichi due capitoli??!! Bravissima, mi spiace di non aver preso parte al capitolo prima, comunque ora ho votato per vedere cosa fa Alfa 🙂
08/10/2013 at 13:17
Direi che Alfa è in testa…
Questo weekend avevo voglia di scrivere e così ho scritto parecchio.
Anche di Alfa e Beta 🙂
E grazie per i complimenti!!!!
Tu quand’è che scrivi qualcosa a cui posso partecipare??
08/10/2013 at 13:29
La domanda per ora è destinata a restare nel mistero 😛
08/10/2013 at 10:42
Effettivamente una sorella che sorride maliziosamente al fratello sa tanto di incesto, il che può anche essere.
Capitolo di transizione che probabilmente vedrà la sua ragion d’essere più avanti. Adesso tornerei da Alfa!
08/10/2013 at 11:00
-__- non sono stata brava a questo giro.
Penso che l’aggettivo “malizioso” sia stato buttato lì con troppa leggerezza.
Doveva essere ammiccante, divertito, il sorriso di chi te l’ha fatta sotto il naso, di chi ti ha infilato tuo malgrado in una situazione che stavi cercando di evitare.
Vediamo se riesco a recuperare nel seguito 🙂
08/10/2013 at 10:41
Com’è che mi ero perso due episodi?! Bellissimo l’ultimo. Io adoro i flashback (s’era capito, no? visto che ne abuso). Brava, bravissima nel ‘recuperare’ le identità di Alfa e Beta restituendocene i tratti essenziali. Spero di non perderti di nuovo (dovremmo darci delle regole per pubblicare senza accavallarci gli uni agli altri).
08/10/2013 at 10:49
Dimenticavo. Il prossimo episodio che pubblicherò tra pochissimo lo dedico alla tua prozia.
08/10/2013 at 10:56
*___*
omaggio assai gradito, se ti interessa aggiungere un tocco di realismo, il palazzo esisteva veramente e la famiglia si chiamava, napoletanissimamente, Capobianco.
08/10/2013 at 10:55
Anche io adoro i flashback!!!
Grazie mille, speravo di riuscire a tratteggiare i personaggi in modo che fossero coerenti con Alfa e Beta 🙂
In realtà Locullo mi sta facendo pensare che ho commesso degli errori di “atmosfera”.
08/10/2013 at 10:59
Non farci caso, l’ottimo Locullo negli ultimi giorni è un po’ ‘fuori fuoco’.
08/10/2013 at 11:02
mmnnn…difenderò Locullo fino alla sua ultima parola e malgrado Boksic: mi piace troppo come scrive anche se a quanto pare adora pescare nel torbido 😉
08/10/2013 at 11:12
Fuori fuoco… Lol!
(Brava, non coalizzarti col Mocher anche se ti promette omaggi!)
08/10/2013 at 10:13
Mi ero persa un capitol, ma l’ho subito recuperata..
Bello, sia questo che il precedente..
Voto per passare al punto di vista di Alfa..
Bella storia, sempre più intrigante 🙂
08/10/2013 at 10:08
Il clima di morbosa complicità tra i gemelli stuzzica ed Elena che ammicca maliziosamente da in cima alle scale all’amicizia appena nata tra i due maschi non può non far pensare – a menti disturbate come la mia – ai prodromi di un incestuoso e torrido ménage a trois.
(Quasi spiace tornare alla fantascienza… Quindi – divorato dalla curiosità – voto per l’idea balzana di disvelare il piano di Elena).
08/10/2013 at 10:16
O_O
Mi sa che ho esagerato. “morboso” non era decisamente quello che volevo comunicare…
Mi sa che se scoprissi il piano di Elena saresti molto deluso a questo punto 😛
Per aiutarmi (visto che evidentemente ho travisato l’atmosfera) mi diresti dove ho esagerato? Forse “qualcosa di molto particolare” insieme ad “ammicca maliziosamente” è troppo?
Invece avrei voluto rendere la scintilla dell’attrazione insieme a quella della simpatia. Quel qualcosa di indefinibile che ci fa “piacere” una persona oltre a trovarla simpatica.
08/10/2013 at 10:23
Alhena, ho specificato: “a menti disturbate come la mia”.
(Però, oltre ai passaggi che citi, l’immagine iniziale di Elena che offre la schiena nuda al fratello perché le chiuda la lampo ha una carica erotica obbiettiva. O forse è ancora la mia mente disturbata, in effetti))
08/10/2013 at 10:48
Non lo so, credo che la malizia (anche involontaria) sia in ugual misura in chi legge e in chi scrive.
Nella mia prima versione, Elena era al tavolo da toletta già vestita, poi ho pensato di introdurre un elemento di complicità fisica, che, considerando una donna estremamente sofisticata come Elena, si è trasformato nella scena della lampo.
Pensavo che la totale mancanza di reazione del fratello a quel gesto (una donna bellissima che ti offre la schiena nuda) fosse sufficiente a smorzare la carica, a mostrare che sono solo profondamente legati, ma in modo fraterno. Mi sa che non ha funzionato 🙂
E volevo che lui risultasse, pur per nulla effeminato, inequivocabilmente omosessuale.
08/10/2013 at 11:07
Senti, l’ho riletto e mi sa che hai ragione: la malizia è da condividere tra chi legge e chi scrive. Troppi sono gli ammiccamenti che hai attribuito al rapporto tra i due fratelli e la scelta delle parole che hai fatto.
Voglio dire, prova a rileggerti con… mente malata: cioè pensando ai miei rilievi: “la prospettiva di una cena formale con degli estranei non era quello che aveva in mente quando pensava ai pochi giorni l’anno in cui riusciva a […] trascorrere qualche tempo con l’amatissima sorella gemella” (il lettore disturbato pensa: e cosa aveva in mente, il maiale?), “l’idea di Elena di una celebrazione del loro felice ricongiungimento era di gran lunga più mondana di quello che lui avrebbe mai desiderato” (il lettore disturbato pensa: ricongiungimento… carnale!), “passi troppo tempo da solo, ciccio” (il lettore disturbato pensa: invece che pippe, spassatela con me!), “condividere mia sorella con un mucchio di tediosi imbecilli” (il lettore disturbato pensa: ecco la gelosia, ecco la possessività morbosa).
08/10/2013 at 11:13
Esatto. L’ho riletto e sono giunta alle stesse conclusioni. Pur di rendere Elena mondana e raffinata, pur di rendere Enrico adorante verso la gemella, ho inserito una malizia che proprio non c’entrava. Così tanta che fa proprio passare in secondo piano il fatto che loro vivano lontanissimi per quasi tutto il tempo (a distanza di aereo).
E la cosa peggiore è la malizia che sta tutta nelle prime righe, si riverbera sul finale dell’episodio, che doveva far immaginare tutt’altro.
Penso che farò un esercizio di riscrittura del paragrafo, per vedere se riesco a togliere la carica erotica involontaria senza modificare le battute che invece mi piacciono 😉
Grazie mille della lettura critica!!
08/10/2013 at 11:30
Passando davanti al grande specchio, Enrico Raggi si aggiustò svogliatamente il nodo della cravatta grigia. La prospettiva di una cena formale con degli estranei non era quello che aveva in mente quando pensava ai pochi giorni l’anno in cui riusciva a staccarsi dal suo lavoro, saltare su un aereo e trascorrere qualche tempo con l’amatissima sorella gemella.
Si sentivano spesso, certo, ma non era la stessa cosa. Purtroppo l’idea di Elena di un festeggiamento adeguato alla gioia di ritrovarsi era di gran lunga più mondana di quello che lui avrebbe mai desiderato.
-Non fare i capricci, ciccio – aveva cantilenato Elena dandogli un buffetto, quando le aveva espresso la sua intenzione di disertare la festa di quella sera – passi troppo tempo da solo, e lo sai.
-Questo non è vero! Non fai che lamentarti che non mi trovi mai a casa…
-Fare turni di tredici ore in ospedale non è vita sociale, tesoro – lo aveva rintuzzato lei con una smorfia. Negli anni si era convinto che la sua misantropia fosse il contraltare gemellare della socialità eccessiva di Elena.
-Neanche costringermi a condividere mia sorella con un mucchio di tediosi imbecilli è vita sociale – aveva borbottato – tesoro.
Ma Elena aveva riso e quella risata era, era sempre stata, disarmante.
08/10/2013 at 11:56
Brava, le modifiche che hai messo qui sotto rendono secondo me molto meglio l’idea che volevi trasmettere.
(Epperò potresti – anzi, dovresti! – piegarti alle regole del gioco cui si ispira il sito e accettare che la frittata è fatta. E trasformare il tuo racconto in itinere :-D)
08/10/2013 at 09:39
Io voglio vedere come sta Alfa 🙂 e no, non hai rovinato nulla 😉
08/10/2013 at 01:39
Ora mi dovete dire voi quanto mi sono bruciata con questo flashback.
Troppo esplicito?
Speriamo che non rovini il finale…..
😀
07/10/2013 at 15:24
Credo sia il momento giusto per un flashback. Il racconto mi piace, apprezzo soprattutto la volontà di costruire una realtà immaginaria che sia il più definita possibile, tenuto conto dei limiti che abbiamo. In questo tentativo per ora noto alcuni buchi narrativi che potrebbero essere colmati in seguito o in una eventuale versione allargata.
Per quanto riguarda la forma, a parte alcuni refusi che ti hanno già fatto notare, mi sembra che la strada intrapresa sia quella giusta.
06/10/2013 at 19:31
vada per il seguito cronologico 🙂
06/10/2013 at 01:03
Sono curiosa di conoscere l’esito del piano di Alfa e Beta. Poi, magari, il flashback verrà in un episodio successivo…
Storia intrigante 🙂
06/10/2013 at 00:15
A me piacerebbe leggere un bel flashback 🙂
05/10/2013 at 10:35
Oh no! Persino un errore di ortografia -__-
05/10/2013 at 08:00
Mi ero dimenticato di mettere il “segui” a questa storia e stavo per perdermi Alfa e Beta coi vestiti addosso. Scrivi proprio bene.
(Voto il flashback).
30/09/2013 at 17:48
qualsiasi scelta è meglio della prigionia 🙂
30/09/2013 at 15:50
Trovare un modo per and…?
(Ad ogni modo il mio voto va à la guerre comme aà la guerre. Anche fuor di metafora).
30/09/2013 at 16:17
and….arsene 🙂
Mi ha ovviamente fregato il limite di caratteri, non riesco a rispettarlo neanche nelle opzioni….
30/09/2013 at 16:20
Lol!
29/09/2013 at 22:53
La gente vuole la guerra!!! La mia scelta era diversa, ma è in coda alla classifica, volevo che provassero la via di fuga 🙂 Brava Alhena (ma il nome è russo?) mi piace molto questa storia e riesci a creare anche dei buoni dialoghi!!
29/09/2013 at 23:07
E io che credevo che la guerra sarebbe stata l’opzione meno praticata…però m’inchino alla democrazia e in un paio di giorni uscirà un quarto episodio bellico 🙂
Sono contenta ti piaccia la storia, i dialoghi, lo so, sono il mio punto debole….
E il nome non è russo, è quello di una stella (Y Geminorum)
30/09/2013 at 07:24
Ah, ho capito 🙂
Ma io ho scritto che mi piacciono i dialoghi, che sono costruiti molto bene. Strano che siano il tuo punto debole…
Siamo un popolo di guerrafondai… 🙂 aspetto l’episodio, brava
30/09/2013 at 16:16
dico che sono il mio punto debole per due motivi:
1) non si incastrano mai a perfezione con il narrato. li sento sempre innaturali, come se ci fossero delle sospensioni.
2) non fanno mai emergere le personalità, ossia sono troppo costruiti a tavolino, non hanno mai un sapore deciso.
Un esempio lampante di dialoghi da professionista sono quelli (imho) di Locullo in “fuori fuoco”. Prima o poi ci arriverò ^__^
05/10/2013 at 08:28
Uh. Questa me l’ ero persa: grazie!
05/10/2013 at 08:55
Prego 🙂
lo penso davvero, non faccio mai complimenti a vuoto.
05/10/2013 at 08:59
Che ci fai già sveglia?!
05/10/2013 at 10:29
Pratico il sonno polifasico come Leonardo da Vinci, ma non con gli stessi risultati. Lui creava capolavori e io sbadiglio 🙂
29/09/2013 at 18:39
È una storia molto bella. L’incipit segue la falsa riga di “Cube – Il cubo”, ma successivamente si cala in un contesto apparentemente irrazionale, che man mano si dipana per svelare la realtà. Una realtà assurda che incuriosisce molto. Complimenti.
Voto la terza opzione.
29/09/2013 at 19:24
wow grazie 🙂
spero che piano piano anche l’assurdità inizi a dissiparsi, anche se mi auguro che il finale non risulterà scontato…sempre che riesca ad arrivarci dato che sistematicamente viene votata l’opzione che avrei scelto per ultima ^___^ Ma il bello del gioco è anche questo…
28/09/2013 at 09:23
da prigionieri si può sempre evadere, da morti in guerra è più difficile.. 😛
27/09/2013 at 15:59
Sono d’accordo con Alfa… tentiamo la fuga da questi pazzoidi!
27/09/2013 at 15:38
Alfa mi sembra molto convincente.
Scusa la pignoleria: Alfa e Beta erano completamente nudi. Li potresti far rivestire, per favore?
27/09/2013 at 15:48
Ahahahah speravo che qualcuno lo notasse…
no no, sono proprio nudi. Se capita si rivestiranno, ma al momento, anche i vecchi sono poco e malamente coperti.
27/09/2013 at 15:35
TAnto per cambiare concordo con Giulia 🙂
27/09/2013 at 15:19
Bel capitolo!
Questo racconto mi sta prendendo sempre di più..
Per me, dal loro punto di vista, qualsiasi cosa è meglio della prigionia, anche la guerra..
27/09/2013 at 15:54
Grazie!
Sono molto contenta che ti piaccia 🙂
E quindi sei per la guerra….anche considerando i rischi?
27/09/2013 at 16:03
Sì, secondo me sarebbe uno sviluppo mooolto interessante 😉
27/09/2013 at 16:15
Forse hai ragione 🙂 Anche se sarà molto difficile farli sopravvivere per sette capitoli!
24/09/2013 at 22:09
Chiedono più informazioni.
(Cerchiamo di smontare l’irrazionalità con la logica).
26/09/2013 at 16:28
Oh no, parità….e io che stavo per pubblicare il terzo episodio 🙂
24/09/2013 at 21:01
Cos’è questa storia del destino? 🙂 ti seguo..
21/09/2013 at 19:11
Mhm, questi vecchietti mi incutono un po’ d’ansia… Però mi interesserebbe sapere cosa significhi “passare dalla porta del destino”!
Interessante, mi piace 😀
20/09/2013 at 21:19
Bel capitolo, mi piace il mistero 🙂 secondo me cercheranno di accaparrarsi le armi (che però non sapranno usare)
Brava, continua così, continuo a seguirti, la storia mi incuriosisce parecchio. Però non credo che i vecchi siano fuori di testa, i vecchi semplicemente sanno 😉
20/09/2013 at 22:11
Sono contenta di riuscire a comunicare un po’ di mistero 🙂
Dici che i vecchi sanno? Chissà….
19/09/2013 at 22:38
Armati fino ai denti, così poi se ne può parlare! 🙂
19/09/2013 at 11:06
meglio essere matti armati, senza dubbio 🙂
19/09/2013 at 10:29
Cura di più le maiuscole, la punteggiatura, gli errori di battitura (tipo: “sempre”-rispose; sii interruppe). La forma, in certi casi, conta quanto la sostanza. E della sostanza, al secondo episodio, è ancora presto per parlarne.
19/09/2013 at 10:39
Grazie dei consigli 🙂 Devo dire che un sistema che non consente di modificare o cancellare è utile per spronare alla revisione del testo _prima_ di postare.
19/09/2013 at 10:09
Chiedono più informazioni su questa guerra, ma senza curarsene troppo..
Penano solo ad andarsene da lì..
Bella storia, mi sta piacendo molto 🙂
19/09/2013 at 11:02
Sono molto contenta che ti piaccia 🙂
E’ il mio primo esperimento su una piattaforma pubblica.
Ovviamente, come tutti, ho decine di cosette incomplete e/o orribili nel cassetto…
19/09/2013 at 11:14
Ahahah
Beh, quelle incomplete le puoi sempre mettere su the Incipit, così ti diamo una mano noi a finirle.. 😀
19/09/2013 at 08:39
Mi piace come scrivi: è ufficiale!
19/09/2013 at 09:27
wow grazie 🙂
18/09/2013 at 18:18
Io sono per la meditazione, sul da farsi.
18/09/2013 at 20:14
mi mancava qualcuno prudente…però mi sa che rimani in minoranza 🙂
17/09/2013 at 23:24
Mandiamoli nella botola 🙂
Bel primo capitolo claustrofobico (adatto quindi a un dylandoghiano come me), l’atmosfera mi ha rimandato a film tipo The cube. Brava, ti seguo!
18/09/2013 at 00:45
Avevo giusto in mente The Cube che per inciso è uno dei miei film preferiti (a parte qualche scena un po’ troppo gore) 🙂
18/09/2013 at 20:24
Quelle “gore” le lasciamo a Farmtown (che per inciso è il primo racconto che ho scritto in quello stile, un esperimento, il mio stile è piu’ quello di gelidi enigmi). Aspetto il prossimo!
17/09/2013 at 20:32
voto botola e vado avanti! ti seguo! 🙂
17/09/2013 at 20:27
Direi nella botola! Verso la luce!
17/09/2013 at 20:34
e così siamo di nuovo in pareggio 🙂
…mi sa che aspetto ancora un giorno e poi vado con il secondo giro..che ne dite troppo presto? dovrei aspettare di più?
17/09/2013 at 21:00
Io ne faccio uno alla settimana…ma ognuno fa come meglio crede!
17/09/2013 at 12:03
Io invece ho scelto il buco nella parete 🙂 ti seguo 😉
16/09/2013 at 23:52
Nella botola, senza dubbio!!
Bell’incipit, ti seguo 🙂
17/09/2013 at 10:40
Grazie 🙂
Anche io ho un debole per la botola, ma sembra che l’apertura riscuota successo….
16/09/2013 at 15:06
Sempre super efficienti!
No no, dopo leggo (:
14/11/2013 at 11:41
Cos’è il/la “body modification” di cui ti dici appassionato nella biografia?
14/11/2013 at 22:27
Niente di speciale, modifiche del corpo; quindi piercing, tatuaggi ecc.
Non che io ne sia particolarmente dotato, i soldi sono quelli che sono
😀
14/11/2013 at 22:34
Grazie della spiegazione!
16/09/2013 at 13:17
Accidenti ero arrivato per leggere! (:
Contatta lo staff!
A.
16/09/2013 at 14:26
Lo staff gentilissimo mi ha risposto che ora correggono il mio errore!
Non scappare che probabilmente sei il mio unico lettore 😀
16/09/2013 at 12:58
Ops…mi ha tolto tutti i dialoghi fra virgolette…..qualcuno sa come si fa a modificare o a cancellare?