LA BAMBINA

Dove eravamo rimasti?

Come si comporterà il prete esorcista? Si recherà a casa della ragazza per capire se è infestata. (80%)

L’esorcistaIl prete era un uomo sulla settantina, capelli alla Einstein, tonaca nera. Sedeva dietro a una scrivania di legno massiccio dall’aspetto consumato. Ci divideva un portapenne con calamaio posato sul piano del mobile. Un conservatore, dunque.
Il suo sguardo era, come dire, acuto. I suoi occhi neri scrutavano nei miei, scivolando nel profondo della mia anima. Mi faceva paura. Mi sentivo nuda, spogliata dagli strati esterni della mi apparenza fisica ed esposta al nocciolo di me stessa.
“Da quanto tempo va avanti?” domandò senza che gli avessi detto una parola. Rimasi per un attimo senza fiato, poi mi riscossi e sedetti di fronte al prete.
“Bè, padre, posso dire che sono almeno sei mesi. Anche se mi sembra una vita,” risposi.
“Cosa fa nella vita, signorina…”
“Lillian. Sono un’artista. Scrivo racconti, disegno e canto nei locali. Lavoro come freelance.”
“Il suo animo è molto sensibile, fragile, segnato da un passato oscuro.” Boccheggiai come se mi avesse dato un pugno nello stomaco. Aveva colpito nel segno.
La mia infanzia era stata tutt’altro che spensierata. Mio padre era un uomo sovrappeso facilmente incline all’ira. Inoltre non sopportava che lo si contraddisse o gli si rifiutasse obbedienza. Quindi le sberle e i calci volavano come palline da tennis in un incontro di semi-finale.
“Lei è convinta di essere perseguitata dallo spirito di una bambina deceduta, vero?” Annuii. La gola mi si era ristretta e faticavo a deglutire. Pensare al passato mi fa sempre quell’effetto.
“Farò quello che è nelle mie possibilità per aiutarla.” Lasciai andare il respiro. “Non le assicuro che le cose stiano esattamente come lei pensa.”
“D’accordo.”
“Prima di tutto, vorrei visitare il luogo dove vive, signorina Lillian.” Il prete intrecciò le dita in grembo.
“Certamente. Quando vuole lei,” risposi. Tutti i miei impegni ormai erano passati in secondo piano. Da quando era cominciata, lavorare mi era quasi impossibile.
“Bene. Vogliamo andare?”
“Subito?” Sgranai gli occhi.
“Se per lei va bene, s’intende.”
“Certo, certo che sì, padre,” esclamai. Non avrei potuto sperare di meglio.

Con la mia coupé che ormai iniziava a dimostrare i suoi dieci anni, ci recammo nel palazzo dove abitavo. Scendendo dall’auto, il prete guardò subito le finestre del mio appartamento che davano sulla strada laterale. Ha sentito qualcosa, pensai.
Ci dirigemmo verso l’entrata del palazzo e salimmo le scale fino al secondo piano. Armeggiai con le chiavi, le mani che mi tremavano, finché riuscii a impugnare la chiave. La inserii nella serratura e la feci scattare. Spalancai la porta con una mano e mi feci da parte.

Cosa rileverà il prete all'interno dell'appartamento?

  • Nè la casa nè l'appartamento hanno qualcosa che non va. Il prete decide di esaminare la ragazza per capire se è lei stessa ad essere perseguitata. (50%)
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  • L'appartamento sembra a posto, ma il prete sente che sotto la casa c'è una presenza oscura e desidera accertarne l'origine. (0%)
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  • Il luogo è intriso di energia oscura, opprimente di origine sconosciuta anche all'esorcista. Durante il sopralluogo qualche lampadina esplode e il prete rischia di venire decapitato dalle pale del ven (50%)
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36 Commenti

  • E’ tutto nella sua mente!
    Nel profondo ho la netta sensazione che chi la perseguita sia la sè stessa dell’infanzia tribolata dalla turbolenta parte paterna.. chissà se c’era una madre e cosa faceva…Chissà chi è o cos’è la causa del turbamento…
    No, parlo troppo.

    Vai così, La storia mi entusiasma passo dopo passo.

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