Figlia di Bond

Dove eravamo rimasti?

Ormai siamo all'ultimo episodio.. Cosa volete che vi racconti? Mi lasciate carta bianca? :) (58%)

“The end”

L’aria di Londra di domenica mattina ha un non so che di particolare, quasi di magico, è come se l’intera città stia dormendo. Il sole primaverile sorge pennellando il cielo di colori tenui, mentre si iniziano a vedere le prime comparse umane.

Una donna che fa jogging e contemporaneamente spinge la carrozzina, un giovane e il suo amico a quattro zampe che attraversano frettolosamente St. James Park e una vecchia coppia, mano nella mano che passeggia godendosi la tranquillità di quella mattina… Ah no, quello era un monumento a specchio, siamo io e Monique la coppia anziana.

Vedo la bellezza della donna che ho amato e che tuttora amo, sfiorire ogni giorno di più, non sembra ma gli anni iniziano a farsi sentire…

Il profumo dei croissant caldi della panetteria sotto casa sembra aver distolto ogni mio pensiero, fino a quando la vedo: una lettera inaspettata che sbuca dalla cassetta della posta.

Carta di qualità, francobollo canadese e indirizzo scritto a mano: riconoscerei quella calligrafia tra mille…

Caro papà,

È da tanto tempo che non ti scrivo, forse perché non sapevo bene cosa scriverti. Spero tu e mamma stiate bene.

Non so da dove partire a raccontare, non sono mai stata brava con le parole…

La primavera è finalmente arrivata a Vancouver, portando via gli ultimi residui dell’inverno.

La piccola sta crescendo, non posso credere che a breve compierà sei anni, mi sembra ieri che giravo per casa col pancione ed invece ora è lei che gira per casa saltellando e colorando.

Ieri io e Alexander siamo andati a vedere una scuola elementare, inizierà a settembre, quasi non mi sembra vero! Sai, avrà una divisa pressoché identica a quella che indossavo io alla sua età.

Ti lascio una sua foto, gliel’hanno scattata al corso di snowboard dell’asilo… Ha i capelli rossi, come me, e gli occhi di Alexander. Ti sembrerà strano, ma quando si arrabbia ha la tua espressione, i tuoi lineamenti. Anche come carattere ti somiglia molto, l’altro giorno l’ho trovata in giardino mentre si fingeva un agente segreto in missione.

Come mi disse M tanto tempo fa, “L’arte dello spionaggio scorre nelle sue vene” e più cresce, più mi rendo conto che scorre anche in quelle di mia figlia.

Alexander vuole trovare per lei una scuola che la prepari anche a una carriera del genere, ma non sono molto convinta.

Io e Alexander pensavamo di venire a Londra quest’estate, la piccola continua a fare domande sui di voi ed è ansiosa di conoscervi.

Sono passati quasi dieci anni dall’ultima volta che ci siamo visti, mamma mi ha detto che hai lasciato l’MI6 qualche mese dopo la mia partenza.
Suppongo fosse ora, ma sono certa che senza di te, quel posto non sarà più lo stesso.

Spero tu abbia trovato un hobby, non mi dai l’idea di un anziano signore che gioca a golf.

Non credevo di dire mai una cosa del genere, ma dopo tutto questo tempo, un po’ mi manca essere una spia.
Quando sento le altre mamme parlare di quanto si siano divertite da giovani, viaggiando per tutta la British Columbia col ragazzo del momento, non posso fare a meno di pensare a cosa direbbero se raccontassi la mia storia.

Prima che nascesse Leanne, ho addirittura lavorato per i servizi segreti canadesi, poi avevo smesso, ma credo che riprenderò non appena inizierà la scuola.

Non so perché ti ho scritto questa lettera, dopo così tanto tempo senza sentirci.
Avevo paura di affrontarti papà, avevo paura di ciò che avresti detto quando ho lasciato l’MI6, avevo paura di averti deluso.

So che è stata una cazzata, quella di essermi ribellata agli ordini di M pur di salvare Alexander, ma capiscimi, ero accecata dall’amore che provavo e tuttora provo per lui.

Per anni mi sono sempre sentita dire che avevo preso da te, che dovevo essere all’altezza delle aspettative, che ero una Bond e dovevo mantenere un certo standard.
Sapevo che così facendo ti avrei spezzato il cuore, ma quella non era la vita per me.
Per quanto ami lo spionaggio, sapevo che era il momento di cambiare e partire con Alexander verso un paese straniero per entrambi era la scelta migliore.
Mi ha permesso di ricominciare ad essere me stessa, ad essere la Bond che volevo essere.

Continuo a rileggere queste parole, credevo che dopo così tanto tempo avrei avuto qualcosa di bello da dirti, qualcosa che ti avrebbe reso fiero di me, ma invece sono ancora l’impacciata Evelyn, la stessa che hai accompagnato all’aeroporto dieci anni fa.

Papà, non hai idea di quanto mi manchi. Certe notti vorrei solo prendere il primo aereo per Londra e ritrovarmi tra le tue braccia, tornare ad essere la tua bambina.

Papà, vorrei che venissi a Vancouver.
Vorrei che vedessi ciò che sto facendo.
Vorrei che vedessi ciò che io e Alexander abbiamo costruito.
Vorrei che vedessi la mia vita ora…
Forse non riuscirò mai a renderti fiero di me, ma almeno saprei di averci provato.

Spero di vederti presto, ti voglio bene.

Con affetto,

Evelyn Bond.

 

Sorrisi alle sue ultime parole. Mi aveva già reso fiero di lei.

Categorie

Lascia un commento

383 Commenti

  • Ciao, ho visto per così tanto tempo questo racconto nella “hall of fame” che non ho potuto fare a meno di leggerlo… anche se con notevole ritardo.
    Molto originale e divertente, complimenti… brava!
    Stai lavorando ad altro ultimamente?

  • Non sono in vena di tragedie e “Andiamo, stiamo parlando dei Bond: figuriamoci se non se la cavano?” mi sembra troppo scontato, quindi ti lascio carta bianca, sorprendimi! 😉 In questo capitolo già ci sei riuscita, non mi aspettavo un matrimonio e (abituatami all’idea) nemmeno l’imprevisto, però… puoi chiarirmi un dubbio? Quando scrivi «l’abito immacolato fino a qualche secondo prima che si sporcò di bianco» intendi proprio bianco, come la neve sul vestito? O.o

  • Incredibile come tu riesca sempre a stupirmi… <3
    Ti giuro, certe volte nemmeno ci credo che hai sedici anni 😉
    Un bacio tesoro <3
    Ps. Io ovviamente spero scelga tu 😉

  • Cami continua così con la tua storia le tue idee, continua a portare avanti i tuoi piani non curandoti dei giudizi negativi della gente ma apprezzando le critiche costruttive come hai sempre fatto. Continua a inseguire ciò che ti rende felice e otterrai grandi risultati, come dimostra il successo del tuo racconto! Un bacio <3

  • Camilla, ho letto il commento di Margherita. Lo trovo molto interessante. Il fatto stesso che ti abbia scombussolata ne dimostra la bontà. Del resto, l’aspetto interessante di questo gioco per me è sempre stato il completo cambio di prospettive. Ora che il lavoro che ho iniziato a fare più di un anno fa su the incipit è sottoposto a un pubblico internazionale, moltissimi lettori scrivono nelle recensioni di apprezzare i continui “twists and turns”. Da dove vengono? In gran parte li avete creati voi, con le vostre scelte che a suo tempo hanno scombussolato anche a me. The Incipit non credo sia il genere di letteratura dove l’autore ha una cosa in mente e la porta avanti secondo la proprio l’idea. Anzi, il bello è proprio lasciarsi trascinare dalle idee altrui. Il suggerimento di Margherita mi sembra molto appropriato. Sei molto fortunata ad avere una lettrice brava e attenta come lei. Ed ora “passo a te la palla”

  • Evelyn è di una pasta diversa da quella del padre, non fosse altro che per reazione.
    Non me la vedo a gestire in parallelo flirt amorosi e affari di spionaggio. A maggior ragione se spionaggio e flirt sono così tremendamente intrecciati.
    Prima di correre bisogna camminare. Prima di fidarsi bisogna imparare a sostare nell’attesa, stare a guardare le cose da lontano, senza cedere per forza all’impellenza di buttarcisi a capofitto.
    La formazione di Evelyn, come spia e come amante, forse non è ancora compiuta. O meglio, mi piacerebbe che non lo fosse. Quindi passo a te la palla. E propongo una rivoluzione delle aspettative: l’amore aspetta, prima viene l’avventura.

  • Ed eccoci finalmente al tanto atteso quinto capitolo!
    Mi hai lasciato senza fiato con la dichiarazione finale di Jake Malovsky, ma del resto, c’era una grande suspense lungo tutto il capitolo 🙂
    Che altro dire, mi impressioni ogni volta!

    Ps. Ti ho visto ieri a sciare, peccato ti sia ammalata proprio il giorno della gara 🙁 ci vediamo appena stai meglio 🙂

  • Come ti avevo già detto leggendolo dalle tue bozze, il capitolo è veramente splendido! <3
    La foto, beh la foto è eccezionale! Forse per la modella, forse per il fotografo di eccezione! 😉
    Sono fiero di te
    Papà

  • Ciao tesoro,
    Finalmente pronto il capitolo! Visto che c’è in ballo anche il concorso mi impegno 😉

    Che dire, la trama in sé è veramente splendida e l’hai sviluppata in modo eccezionale, degno delle aspettative! <3

    Penso che la cosa migliore sia la frase di chiusura del capitolo, veramente meravigliosa!
    Un bacione Cami,
    CS

  • “È un meccanismo difensivo” è una bugia che mi piace, perché apre la via al tentativo di manipolare i ricordi.
    Ma Evelyn non è una che si lascia manipolare facilmente! Sarà un bel tête-a-tête!

    Ps: certo che gli occhi inconfondibili stanno cominciando a diventare una condanna! La nostra amica dovrà imparare a tenere a bada quello sguardo che ancora sa così tanto del padre!

  • Meccanismo difensivo 🙂
    Cosa ci riserva la notte di Evelyn?
    Un gran capitolo 😉 anche una punta hard a luci spente che avrei lasciato volentieri soffuse 🙂
    Vai così Cami <3
    Ps. Avrei bisogno della tua mail o di un contatto perché devo chiederti una cosa 🙂

  • Accidenti, non sono riuscita a votare in tempo il 3!!! Cavolo, io volevo “La spia che mi amava” <3
    Comunque Cami, un capitolo splendido!
    Non vedo l'ora del prossimo, vada per le carte rimescolate! (Una bella metafora tra l'altro)

  • Scoprire che James Bond scriveva il suo diario su un tablet mi ha sorpreso. Come posso (ancora) non averne uno?
    Poi però le annotazioni sul diario sono le stesse che avrebbe scritto su un vecchio calepino.
    Brava 🙂 Tradizione, tensione e novità 🙂
    Buona domenica

    • Grazie mille! 🙂
      L’idea generale della storia è nata per caso durante quello che doveva essere un “intenso pomeriggio di studio” e che poi si è rivelato tutto fuorché quello…

      Il prossimo episodio è quasi pronto, sto solo aspettando l’ultimo parere dalla mia migliore amica e domani dovrei caricarlo prima di andare ad allenamento 😉
      Comunque viste le tante richieste per “James non l’ha potuta incontrare per dieci anni” penso che combinerò un po’ le cose 😉

      Grazie ancora 🙂

    • Grazie mille! 🙂 sono felicissima di essere riuscita a caricarlo perché ci sto lavorando da due settimane 😉 e oggi ho stressato parecchio chi conosco chiedendo un parere 😉
      Comunque grazie ancora (ma la frana che c’è in me persiste! 🙂
      D’accordo con la tua idea del passato! 🙂 thebest!
      Mi sono dilungata abbastanza ahah Adios <3

  • TITOLO “009 a rapporto, signora”

    DIALOGHI:

    – 009 a rapporto, signora – dissi,
    – Bond – rispose – Spero abbia ereditato qualcosa dal padre, perché non abbiamo margini di errore in questa missione –
    – Farò del mio meglio, M, si fidi di me –
    – Sembra di sentire tuo padre – rispose lei accennando un sorriso – Fatti onore, Bond –.

    – Signora Smith – disse una hostess bussando alla porta,
    – Un attimo solo – risposi chiudendo il computer.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi