Labirinto Perverso

Dove eravamo rimasti?

Che facciamo adesso? Scopriamo cosa successe quando diventò Tatiana. (45%)

Da Renata a TatianaSognò ancora ad occhi aperti quella volta. Stavolta le sembrò nitidissimo, fu come riviverla.
Vide il SUV di Nicola percorrere quella strada immersa nell’oscurità e fermarsi davanti a quel casolare di campagna.
” Ti passo a prendere domani mattina verso le undici ok? E fai la brava mi raccomando, ti ho detto cosa vuole il tipo “.
Si vide suonare alla porta ed essere accolta da quell’uomo in vestaglia nera. Si vide nuda in quello scantinato buio e freddo, sentì addirittura l’umidità penetrarle nelle ossa.
Si vide poi legata a quel letto, bendata, con quattro paia di manette, due che le costringevano le braccia alla testata ed altre due che le cingevano le caviglie ed erano fissate sulla parte inferiore. Vide l’uomo togliersi la vestaglia rimanendo completamente nudo. Sentì la sua lingua danzare sui suoi capezzoli poi un dolore lancinante la colpì. Glieli stava mordendo. Urlò.
” Si urla puttana, dimmi che ti faccio male. Sei una schifosa Renata!!! “. Sapeva anche il suo nome, probabilmente Nicola lo aveva informato.
Sentì qualcosa di freddo attanagliarle il collo, era una catena con la quale l’uomo iniziò a strattonarla sempre insultandola e ridendo.
Poco dopo cominciò a penetrarla. Il suo sesso non lubrificato male accolse quel membro duro e ricurvo. Il ritmo era infernale, senza sosta.
” Guardami ora vacca, guardami negli occhi “, le disse strappandole la mascherina dagli occhi. Il suo viso era paonazzo, sudato, dalla bocca fuoriusciva un rivolo di bava. Gli occhi erano spiritati, pregni di una luce folle. Sicuramente aveva preso qualcosa.
” Si, sto venendo, troia, ti sborro dentro “. Non fece in tempo a pronunciare quella frase che tutto il suo corpo fu scosso da un fremito per poi bloccarsi subito dopo. Un rantolo gli morì in gola, si portò una mano al petto ricadendo su di lei. Il peso di quel corpo inanimato non lo avrebbe più scordato. Non avrebbe più scordato quel suo lamento che si protrasse per qualche minuto, ” Renata…Renata…Renata… “.
Passò tutta la notte con quel corpo addosso. La sua unica fortuna fu che non le ostruiva troppo l’addome permettendole di respirare per quel tanto che bastava. La puzza di sudore mista a quella di morte le invase le narici. La bocca, appoggiata al suo petto perdeva saliva e liquido organico. Alle undici il suo cellulare cominciò a squillare, ma lei ammanettata al letto non poteva rispondere.
Dopo quasi un’ora sentì un gran fragore. Nicola si precipitò in camera seguito dal nero.
” Che cazzo è successo ” urlò vedendo la scena.
” Nicola, si è sentito male mentre lo stavamo facendo…mi è morto addosso “. Gli disse piagnucolando. Dopo averle liberate le braccia le ordinò di chiamare i Carabinieri spiegandogli quello che era successo poi i due se ne andarono.
Fortunatamente le forze dell’ordine furono clementi facendo passare il tutto come morte naturale non rivelando la reale situazione compromettente, vista anche la posizione sociale dell’uomo, da tutti rispettato e ben voluto.
Però decise che da quel giorno non si sarebbe più chiamata Renata per i suoi clienti, troppe volte l’aveva sentito pronunciare da quel tipo morente e continuava a sentirlo. Si vide mentre leggeva un Harmony dove una certa Tatiana, ragazza dell’Est Europa veniva fatta prostituire a Roma.
Decise che da quel giorno sarebbe stata Tatiana.
Ma ora doveva pensare a Varese…Tatiana doveva pensarci.

Arriviamo a Varese ok? Cosa troviamo?

  • Una verniciatura industriale (22%)
    22
  • Un cantiere edile. (22%)
    22
  • Un'officina meccanica (56%)
    56
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