L’alba delle lucciole

Dove eravamo rimasti?

Dopo che le luci si spengono... appare una luce (63%)

Pioggia di foglie.“Ed ecco che tutto cambia, non hai il coragio di guardarlo neglio occhi, perché hai paura di perderti in un baratro di bellezza e di non poterne più uscire.
All’ improvviso lui è l’unica cosa che ti tiene in vita.
Non hai bisogno più di niente, né dell’aria, perché lui è il tuo ossigeno, né del cibo, perché lui è la mela più succosa al mondo, per te.
Arriveresti in capo al mondo per lui, daresti l’anima al diavolo, soffriresti le pene dell’inferno, per un suo unico e incantevole bacio.”

BUIO.
Stetti ferma per qualche secondo, non avevo paura, non pensavo al motivo per cui si fossero spente le luci. Rimasi immobile. Un refolo di aria gelida mi scosse i capelli e mi accarezzo il collo, la finestra era aperta e le tende creavano piccoli disegni immaginari nell’aria. Si sentiva un profumo di pioggia, delicato, quel profumo che ti stuzzica il naso, quel profumo che ti libera i polmoni. L’abbaiare di un cane e il suono di un clacson mi fecero tornare alla realtà, ero rimasta intenta a osservare ciò che mi circondava, così ritornai al nero che mi circondava. Come se potesse accadere qualcosa di straordinario. Iniziai a pensare a quelle volte che da piccola, di sera mi raggomitolavo sotto le coperte dei miei genitori e rimanevo al buio, immobile, così, perché sentivo una sensazione di pace ero felice. Perché riuscivo a estraniarmi dalla vita caotica della città.
Andai a chiudere la finestra, il movimento delle tende che fino a qualche secondo fa mi affascinava ora mi innervosiva.
Mi affacciai prima di bloccare la serratura, piccole gocce di pioggia mi caddero sul collo e la schiena scoperta,
“Luna crescente oggi; sempre bellissima” pensai. Il mio sguardo,successivamente, si posò sul contorno della città di Seattle.
Mentre ammiravo il panorama, una macchina sfrecciò a tutta velocità sulla strada su cui si affacciava la finestra. Il colpo d’aria, fece sollevare un gran numero di foglie secche del giardino accanto. Centinaia di foglie volteggiavano in aria fino a cadere in modo sparso e irregolare sull’erba leggermente bagnata.
Aspettai che l’ultima si posasse sul terreno per rientrare.
Bloccai la serratura, volevo evitare di sentire il rumore della città, volevo isolarmi come facevo da piccola.
Mi lasciai cadere sul divano, ero molto stanca, con un movimento veloce mi tolsi le scarpe che caddero sparse sul tappeto. Mi stesi sul divano, le mani dietro la testa e i piedi che appoggiavano sul bracciolo. Pensavo alla giornata trascorsa, in fin dei conti non era stata male. Avevo,dopotutto, apprezzato la gentilezza di Sam, e la proposta di uscire del ragazzo carino che era seduto al mio stesso tavolo, Nick. Sì mi ero divertita. Feci un sorriso, un gesto involontario.
Sentii un rumore.
Poi, silenzio.
Non ci feci caso, non mi preoccupai di andare ad accendere la luce, non mi preoccupai di fare un giro della casa, non mi preoccupai del fatto che mia madre non era ancora ritornata a casa. Ero tranquilla.
Un altro rumore.
Non erano passi, non sapevo cosa fosse. Solo rumore.
Silenzio.
Chiusi gli occhi, cercai di dormire.
Un altro rumore.
Aprii gli occhi.
Una luce.
Mi alzai di colpo dal divano. Uno, due, tre battiti sul pavimento. Andai verso la porta e la spalancai.
Un’altra luce.
Caddi in ginocchi in mezzo al giardino. L’erba era leggermente bagnata, la sentivo a contatto con la mia pelle, era morbida, soffice. Mi stesi in posizione supina, avevo il fiatone, ero impaurita, non sapevo cosa stava succedendo.
Guardai le stelle, centinaia, milioni, miliardi. Bellissime.
Rimasi in quella posizione per un tempo indefinito.
-Serena? – non riconobbi la voce, le mie orecchi erano ovattate. -Serena?-
Vedevo un’ombra in lontananza, non capivo se fosse una donna o un uomo.
-Serena tutto bene?
Ebbi un sussulto, mi alzai di scatto. Ebbi un attimo di svenimento, pressione bassa ne soffrivo, non riuscivo a distinguere la figura.
-Serena?- fu l’ultima cosa che senti prima che svenni.
Poi fu tutto buio.

chi è la figura con cui termina la storia?

  • vicino di casa (29%)
    29
  • nuovo personaggio (una sorpresa) (57%)
    57
  • la madre (14%)
    14
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64 Commenti

  • Ho votato l’incontro a scuola. Se puoi rileggi quello che scrivi col telefonino. So che il correttore automatico è una brutta bestia, però un occhio in più non fa sembrare il racconto scritto di getto senza controllo e riletture.
    Ti seguo.

  • Rimane a casa con Serena, così le fa compagnia, le spiega chi è, che fa lì, ecc. ecc.
    E, come ha già suggerito qualcuno, magari nasce anche una bella storia 😉

    No, mi riferisco a questo: “la direzione a fatto si” (ha con l’acca e sì con l’accento) e a questo: “faccio parte del comitato accoglienza, ho qualcosa di simile” se quella o è congiunzione (e non verbo avere) allora l’h non ci va.
    Comq., ripeto, refusi scappano a tutti 😉
    Ah riguarda un po’ anche gli accenti (scrivi col telefonino?)

  • Voto il nuovo personaggio.
    per i miei gusti l’episodio è troppo descrittivo. Belle descrizioni, a dire il vero, ma un po’ a scapito dell’azione e della psicologia del personaggio.
    Aspetto con curiosità il risveglio di Serena 🙂

  • ciao, rispondo a davideschito, in altre circostanze serei stata d’accordo con te, ma in questo caso no. chi ti dice che io non ho abitato per un certo numero di anni negli USA? credo che prima di parlare ed esprimere un’opinione bisognerebbe riflettere. PUNTO DUE: non ti viene in menche che gli USA mi affascinino? perciò io scrivo storie su ciò che mi piace. PUNTO TRE: La città di Seattle ha delle caratteristiche che in italia non trovi. perciò prima di criticare bisogna riflettere….

  • Ma perchè ambientare sempre le storie in USA? Abbiamo un paese così bello e vario, e soprattutto vicino, che possiamo guardare, toccare, esplorare. Non capisco perchè andare a prendere sempre posti lontani e sconosciuti. Uno scrittore dovrebbe scrivere di ciò che conosce.

  • Uhm, visto che è fantasy, direi la prima: si accendono e si spengono ad intermittenza. Magari c’è un folletto o una fata un po’ dispettosa? 😉
    Mi sembra un bell’incipit, promettente e simpatico. A parte qualche h fuori posto e qualche altro refuso. Capitano a tutti, ma per ridurli conviene rileggere il proprio racconto prima di pubblicarlo, anche se si deve forzare un po’ il proprio entusiasmo e l’impazienza di vederlo online 😉
    Ti seguo 🙂

  • Secondo me Serena va ad accendere le luci e quando si accendono scopre che….

    Sai cosa mi piace molto? La brevissima sinossi da cui è tratto il titolo.
    Mi fa pensare che sei brava con i dialoghi e con le emozioni. Però in questo primo episodio secondo me c’è un po’ troppo di tutto ed eccessivamente compresso. Magari era molto più lungo e lo hai tagliato?

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