Resilienza

Dove eravamo rimasti?

Quale sarà la location successiva e cosa accadrà? Francesco torna in anticipo dal militare. (80%)

RitorniCatania è calore, in tutte le sue declinazioni, ed il sole si fa alto in un cielo di metà giugno che sa fare il proprio dovere .
Il profumo pulito del bucato appena steso si mescola a quello del pomodoro fresco messo a cuocere dentro un enorme pentolone in cucina e, pochi passi più in la, Lucia è seduta proprio davanti al balcone, intenta nel disossare albicocche, per farne dolci conserve di marmellata.Leggera è la brezza che sposta la tenda, innescando una danza solitaria con piccoli movimenti leggiadri, senza che nessuno la possa vedere. C’è sempre una strana malinconia per tutte quelle minuscole cose che non riusciamo a scorgere, che è difficile notare quando si è immersi nel vivere. Si nasconde una specie di poesia dentro gli oggetti inanimati eppure custodi di segreti, parole, sorrisi e lacrime.Lucia è assorta, sola, come la tenda che balla. Ripensa a Nicola, a quel suo modo di stupire .A quella capacità di scuotere mente e cuore con poche parole mirate, come in un terremoto, nono grado, scala Richter: una meravigliosa catastrofe.
I sogni sono insolenti, non chiedono il permesso e non c’è mai una reale consapevolezza di viverli in prima persona. Lo si capisce solo dopo, quando qualcosa costringe ad aprire gli occhi e svegliarsi di botto. Dopo quell’incontro apparentemente normale, dopo una rivelazione, una confessione.Dopo il suono del citofono. Proprio adesso.
“Lucia! – urla Agata, sua madre, dal salone- E’ Ciccio, è tornato in anticipo dal militare!”.
La vita a volte sa essere tremendamente ironica.

Chissà dove sarà Nicola adesso, se in albergo oppure in giro per la città a respirare quei profumi a lui ignoti, distanti dalla sua terra, dal posto che lo ha visto crescere e farsi spazio nel mondo.
Primo piano.
Chissà se le sue parole sono sincere.
Secondo piano.
Chissà perchè sente i passi di Francesco, ma con tutti i sensi vorrebbe non fossero suoi.
Campanello, sospiro, coraggio, adesso apri.

Ciccio la guarda negli occhi, in realtà li attraversa, ci sta nuotando dentro. Si, ora è decisamente a casa.
Tenero è l’abbraccio con Lucia, una tenerezza fraterna, senza trasporto. Come fosse un gesto consueto.
E’ tutto cosi con lui – pensò in quell’istante.Passeggiare, discutere, sentirlo vicino al suo corpo. E’ gentilezza, delicatezza, timore, riverenza. E’un sole che riscalda, ma senza far sudare.
“Non ne potevo più, mi hanno firmato il congedo finalmente! Avrei bisogno di un bagno caldo, di un piatto di parmigiana come si deve e di una sigaretta. Ma prima, prima…dovevo vedere te…”
“Sono contenta che sei tornato, ti trovo bene a parte la barba!”, ironizza.
“Avremo tempo per parlare, sarai molto stanco adesso…”
“Si, ma tu mi fai tornare le forze, quanto sei bella Lu…quanto? Mi sembrano secoli che non ti vedo”
L’abbraccia di nuovo, con la consueta delicatezza, come seta tra le mani e la paura di sgualcirla.
“Raccontami qualcosa, cosa è successo in mia assenza? Non mi hai scritto più”
“Ma no, è che ho avuto da fare qui in casa, e poi…”
Poi il telefono, squilla insistente. “Pronto?”
“Lulù, sugnu Maria, arrivai a Catania”.
“Maria! Chi gioia ca mi sta rannu… ”
E’ Maria, grande amica d’infanzia di Lucia, un pezzo del suo cuore.
“Volevo dirti che ho lasciato il paese due ore fa, mi faccio viva io più tardi perché adesso devo chiudere, che serve il telefono. Ah, non lo sanno che siamo qui!”.
“Tinni fuisti? Mi devi raccontare allora!”
Per Maria contano due cose: aiutare le persone e Salvatore, la ragione della sua “fuitina” lontano dal paese natio. Una vera e propria fuga.
“Era Maria, lo sai, non la sento da quando è scappata a Biancavilla con i suoi, sfollati in tempo di guerra. E’ qui con Turi”.
“Ah si?! Senti, torno a casa, saluto i miei, mi riposo un po’ e più tardi mangiamo un gelato con loro?”
Lucia annuisce. Ha bisogno di Maria, ora più che mai.
E’dolce Ciccio, pieno di premure.Con le parole giuste al momento giusto. Questo rende tutto difficile, tremendamente difficile.
La vita a volte sa essere dannatamente complicata.

Come proseguirà il racconto?

  • Lucia attende con ansia la telefonata di Maria e corre da lei per vederla e confidarsi (43%)
    43
  • Nel corso dell'incontro tra e due coppie, Lucia scorge Nicola in compagnia di una sconosciuta (29%)
    29
  • I quattro si incontrano e parleranno delle rispettive vite e progetti futuri (29%)
    29
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50 Commenti

  • Episodio molto bello. Delicato, con quel po’ di tormento e di complicazione ben dosati che non tolgono il colore rosa.

    Non credo nella gelosia, quindi voto le due coppie che fanno progetti per il futuro, discorsi che in Lucia potrebbero rendere acuto il ricordo di Nicola…ma anche, al contrario, sbiadirlo un po’.
    Sono, in fondo, secondo me, archetipi della coppia: si deve scegliere fra una serenità stabile (con gioie occasionali) e un equilibrio dinamico (con intensissimi alti e bassi). Sono curiosa di vedere se Lucia ci stupisce ^_^

    • Grazie Angela, puntualissimo il tuo commento e come al solito davvero gradito.
      Se ho ben capito vorresti che Lucia finalmente si rivelasse, almeno esteriormente. Che parlasse concretamente di cosa intende fare 🙂
      Sei molto concreta, deduco. E’ bello leggere i vostri commenti perchè traggo qualcosa anche sulla vostra personalità.

      Un caro saluto, grazie ancora per aver lasciato un segno 🙂

      • Non so, se sono così concreta 🙂 Mi piacerebbe esserlo di più, tante volte.

        In realtà più di “che cosa intende fare”, vorrei seguire il filo dei pensieri di Lucia. Vorrei che ci mostrassi se i discorsi pragmatici su una vita serena con il difetto dell’originalità e il pregio della sicurezza tolgono vigore o lo accendono ai vaghi desideri insinuati da un incontro così breve e intenso. Mi piace Lucia. E’ una donna intelligente. Vorrei scoprirla. Ma non in termini di decisioni (forse è presto?) bensì di percorsi mentali 🙂

  • Ecco, il racconto ha ripreso il suo ritmo e i suoi colori. C’è tutta la Sicilia nel suo scorrere lento e vivido. Il ritratto che ci restituisci di Ciccio è l’archetipo del siciliano rispettoso e premuroso che tratta la sua donna “come seta tra le mani”.
    Bellissimo episodio.

    • Ciao Roberto, ti ringrazio.
      Si, ho pensato di reitrodurre un marchio inequivocabilmente “mediterraneo”, un attimo verista se vogliamo, anche perchè credo sia uno degli elementi caratterizzanti questo racconto.
      Sono lieta che ti sia piaciuto, ringrazio sorridente e soddisfatta.

      Un caro saluto.

  • Noto che voi qui , rispetto agli altri due capitoli, avete gradito meno.
    Sui social al contrario.
    Vorrei capire alcune dinamiche 🙂 sono curiosa, provo a riflettere sulla cosa: probabilmente qui si creano delle aspettative o degli scenari in mente in modo più forte, mentre magari il lettore “esterno” si limita a valutare in modo diretto e semplice.
    Sono contenta del tuo “ritorno”, ad ogni modo.
    Volevo prendermi del tempo.

  • Bentornata.
    Pensavo avessi abbandonato (d’altra parte nel mio primo commento al tuo racconto avevo dichiarato che notavo delle affinità tra noi due). Oggi mi fischiavano le orecchie…
    Ho come l’impressione che questo episodio tu l’abbia scritto di… malavoglia.
    Torno a seguirti e voto per il ritorno di F.

  • Angela, lo credo anch’io, credo la voglia di procedere nel racconto mi abbia un attimo tradita. Ci ho pensato anche io alla terza lettura.
    La tua presenza qui e le tue parole saranno sempre gradite in modo particolare, perchè la sensazione – che si fa spazio come una certezza- è quella che tu legga con interesse.

    Il mio ultimo post voleva solo essere un modo ironico per evidenziare con maggiore forza che ciascuno ha i suoi tempi, per carità, siamo qui per divulgare idee, racconti e cultura, non per dettar legge 😉

    A presto Angela e grazie ancora.

  • Il finale corre un po’ troppo in questo episodio, direi che precipita nei periodi finali, rispetto alla placida, cauta introspezione del pranzo.
    Ma ancora una volta, niente melensaggini facili e molte parole ben scelte.

    Ma il tuo ultimo post sta a significare che la storia si interrompe? Oppure solo che procedi con i tuoi (sacrosanti) tempi, nonostante il disappunto di Mocher :P?
    Perchè io vorrei leggerti.

  • FAQ:
    Quanto tempo devo aspettare per scrivere un nuovo episodio?
    L’autore è libero di decidere il tempo che intercorre tra un episodio e il successivo. Il nostro consiglio è di pubblicare almeno un capitolo a settimana, il ritmo migliore per fare in modo che la propria storia sia seguita da tutti i tipi di lettori.

    L’Italiano è fantastico, lineare 😉

  • Si, è passato :)) ciascuno è libero di pensarla come vuole.
    L’ispirazione, temo, non è mai a comando e se cosi fosse non sarebbe tale.

    Mi spiace, ho avuto un attacco di Renzite :D, se vogliamo, però in fondo il termine indica proprio ciò che intendevo.

    Grazie per la visita, sempre graditissima.

  • Continuo a scrivere sui miei blog e nella vita privata, per altre ragioni.
    La mente impegnata in altro ed i problemi quotidiani non mi hanno consentito di dedicarmi come vorrei a questa storia e non sono il tempo che scrive un paio di capitoli tanto per non restare indietro. Le cose si fanno bene o non si fanno, io vivo cosi.
    Sono contenta che qualcuno sia venuto a trovarmi lasciando un proprio messaggio, sono felice per chi ha gradito realmente ed anche per chi mentiva solo per un po’ di visibilità (capisco, capisco tutto o quasi).
    Per chi volesse, mi trova senz’altro su Twitter o Tumblr.
    Buon proseguimento a tutti 🙂

  • Sei davvero brava a non scivolare nel melenso, pur rimanendo assolutamente sentimentale, tanto come trama quanto come atmosfera. E’ difficilissimo, ci si sbilancia con poco, un solo aggettivo di troppo.
    Continua a piacermi 🙂

    E scelgo il pranzo. Mi piace l’idea di far combattere nella protagonista l’immagine vivida ma sfocata dello sconosciuto, con quella solida a grana fine del buon Francesco.

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