Dove eravamo rimasti?
RitorniCatania è calore, in tutte le sue declinazioni, ed il sole si fa alto in un cielo di metà giugno che sa fare il proprio dovere .
Il profumo pulito del bucato appena steso si mescola a quello del pomodoro fresco messo a cuocere dentro un enorme pentolone in cucina e, pochi passi più in la, Lucia è seduta proprio davanti al balcone, intenta nel disossare albicocche, per farne dolci conserve di marmellata.Leggera è la brezza che sposta la tenda, innescando una danza solitaria con piccoli movimenti leggiadri, senza che nessuno la possa vedere. C’è sempre una strana malinconia per tutte quelle minuscole cose che non riusciamo a scorgere, che è difficile notare quando si è immersi nel vivere. Si nasconde una specie di poesia dentro gli oggetti inanimati eppure custodi di segreti, parole, sorrisi e lacrime.Lucia è assorta, sola, come la tenda che balla. Ripensa a Nicola, a quel suo modo di stupire .A quella capacità di scuotere mente e cuore con poche parole mirate, come in un terremoto, nono grado, scala Richter: una meravigliosa catastrofe.
I sogni sono insolenti, non chiedono il permesso e non c’è mai una reale consapevolezza di viverli in prima persona. Lo si capisce solo dopo, quando qualcosa costringe ad aprire gli occhi e svegliarsi di botto. Dopo quell’incontro apparentemente normale, dopo una rivelazione, una confessione.Dopo il suono del citofono. Proprio adesso.
“Lucia! – urla Agata, sua madre, dal salone- E’ Ciccio, è tornato in anticipo dal militare!”.
La vita a volte sa essere tremendamente ironica.
Chissà dove sarà Nicola adesso, se in albergo oppure in giro per la città a respirare quei profumi a lui ignoti, distanti dalla sua terra, dal posto che lo ha visto crescere e farsi spazio nel mondo.
Primo piano.
Chissà se le sue parole sono sincere.
Secondo piano.
Chissà perchè sente i passi di Francesco, ma con tutti i sensi vorrebbe non fossero suoi.
Campanello, sospiro, coraggio, adesso apri.
Ciccio la guarda negli occhi, in realtà li attraversa, ci sta nuotando dentro. Si, ora è decisamente a casa.
Tenero è l’abbraccio con Lucia, una tenerezza fraterna, senza trasporto. Come fosse un gesto consueto.
E’ tutto cosi con lui – pensò in quell’istante.Passeggiare, discutere, sentirlo vicino al suo corpo. E’ gentilezza, delicatezza, timore, riverenza. E’un sole che riscalda, ma senza far sudare.
“Non ne potevo più, mi hanno firmato il congedo finalmente! Avrei bisogno di un bagno caldo, di un piatto di parmigiana come si deve e di una sigaretta. Ma prima, prima…dovevo vedere te…”
“Sono contenta che sei tornato, ti trovo bene a parte la barba!”, ironizza.
“Avremo tempo per parlare, sarai molto stanco adesso…”
“Si, ma tu mi fai tornare le forze, quanto sei bella Lu…quanto? Mi sembrano secoli che non ti vedo”
L’abbraccia di nuovo, con la consueta delicatezza, come seta tra le mani e la paura di sgualcirla.
“Raccontami qualcosa, cosa è successo in mia assenza? Non mi hai scritto più”
“Ma no, è che ho avuto da fare qui in casa, e poi…”
Poi il telefono, squilla insistente. “Pronto?”
“Lulù, sugnu Maria, arrivai a Catania”.
“Maria! Chi gioia ca mi sta rannu… ”
E’ Maria, grande amica d’infanzia di Lucia, un pezzo del suo cuore.
“Volevo dirti che ho lasciato il paese due ore fa, mi faccio viva io più tardi perché adesso devo chiudere, che serve il telefono. Ah, non lo sanno che siamo qui!”.
“Tinni fuisti? Mi devi raccontare allora!”
Per Maria contano due cose: aiutare le persone e Salvatore, la ragione della sua “fuitina” lontano dal paese natio. Una vera e propria fuga.
“Era Maria, lo sai, non la sento da quando è scappata a Biancavilla con i suoi, sfollati in tempo di guerra. E’ qui con Turi”.
“Ah si?! Senti, torno a casa, saluto i miei, mi riposo un po’ e più tardi mangiamo un gelato con loro?”
Lucia annuisce. Ha bisogno di Maria, ora più che mai.
E’dolce Ciccio, pieno di premure.Con le parole giuste al momento giusto. Questo rende tutto difficile, tremendamente difficile.
La vita a volte sa essere dannatamente complicata.
Come proseguirà il racconto?
- Lucia attende con ansia la telefonata di Maria e corre da lei per vederla e confidarsi (43%)
- Nel corso dell'incontro tra e due coppie, Lucia scorge Nicola in compagnia di una sconosciuta (29%)
- I quattro si incontrano e parleranno delle rispettive vite e progetti futuri (29%)

25/02/2014 at 20:28
Mi allineo con la maggior parte dei voti 🙂
02/01/2014 at 17:17
Concordo con elenasperimento…anche io voto la prima opzione.
Bel racconto e mi interessa…!
02/12/2013 at 18:59
Carino il finale che si riallaccia a quello del terzo episodio!
Opterei per la prima, mi sembra la più positiva/ottimista 😉
23/11/2013 at 00:12
Episodio molto bello. Delicato, con quel po’ di tormento e di complicazione ben dosati che non tolgono il colore rosa.
Non credo nella gelosia, quindi voto le due coppie che fanno progetti per il futuro, discorsi che in Lucia potrebbero rendere acuto il ricordo di Nicola…ma anche, al contrario, sbiadirlo un po’.
Sono, in fondo, secondo me, archetipi della coppia: si deve scegliere fra una serenità stabile (con gioie occasionali) e un equilibrio dinamico (con intensissimi alti e bassi). Sono curiosa di vedere se Lucia ci stupisce ^_^
23/11/2013 at 12:52
Grazie Angela, puntualissimo il tuo commento e come al solito davvero gradito.
Se ho ben capito vorresti che Lucia finalmente si rivelasse, almeno esteriormente. Che parlasse concretamente di cosa intende fare 🙂
Sei molto concreta, deduco. E’ bello leggere i vostri commenti perchè traggo qualcosa anche sulla vostra personalità.
Un caro saluto, grazie ancora per aver lasciato un segno 🙂
23/11/2013 at 13:03
Non so, se sono così concreta 🙂 Mi piacerebbe esserlo di più, tante volte.
In realtà più di “che cosa intende fare”, vorrei seguire il filo dei pensieri di Lucia. Vorrei che ci mostrassi se i discorsi pragmatici su una vita serena con il difetto dell’originalità e il pregio della sicurezza tolgono vigore o lo accendono ai vaghi desideri insinuati da un incontro così breve e intenso. Mi piace Lucia. E’ una donna intelligente. Vorrei scoprirla. Ma non in termini di decisioni (forse è presto?) bensì di percorsi mentali 🙂
22/11/2013 at 20:55
ha bisogno estremo di confidarsi con Maria
23/11/2013 at 12:53
Lo sfogo con le amiche serve sempre, vero Nadia?
E magari potrebbe anche emergere qualcosa su Maria, buona idea!
Attendo ancora un po’ per capire in quanti la pensate cosi.
Benvenuta.
22/11/2013 at 17:59
Non ho dubbi, voglio la gelosia: Nicola in compagnia di una sconosciuta.
23/11/2013 at 12:54
Non avevo dubbi anch’ io 🙂
Me lo sentivo che avresti optato per l’alternativa passionale.
22/11/2013 at 17:04
Ecco, il racconto ha ripreso il suo ritmo e i suoi colori. C’è tutta la Sicilia nel suo scorrere lento e vivido. Il ritratto che ci restituisci di Ciccio è l’archetipo del siciliano rispettoso e premuroso che tratta la sua donna “come seta tra le mani”.
Bellissimo episodio.
23/11/2013 at 12:56
Ciao Roberto, ti ringrazio.
Si, ho pensato di reitrodurre un marchio inequivocabilmente “mediterraneo”, un attimo verista se vogliamo, anche perchè credo sia uno degli elementi caratterizzanti questo racconto.
Sono lieta che ti sia piaciuto, ringrazio sorridente e soddisfatta.
Un caro saluto.
15/11/2013 at 21:33
Noto che voi qui , rispetto agli altri due capitoli, avete gradito meno.
Sui social al contrario.
Vorrei capire alcune dinamiche 🙂 sono curiosa, provo a riflettere sulla cosa: probabilmente qui si creano delle aspettative o degli scenari in mente in modo più forte, mentre magari il lettore “esterno” si limita a valutare in modo diretto e semplice.
Sono contenta del tuo “ritorno”, ad ogni modo.
Volevo prendermi del tempo.
15/11/2013 at 19:42
Bentornata.
Pensavo avessi abbandonato (d’altra parte nel mio primo commento al tuo racconto avevo dichiarato che notavo delle affinità tra noi due). Oggi mi fischiavano le orecchie…
Ho come l’impressione che questo episodio tu l’abbia scritto di… malavoglia.
Torno a seguirti e voto per il ritorno di F.
15/11/2013 at 17:06
Angela, lo credo anch’io, credo la voglia di procedere nel racconto mi abbia un attimo tradita. Ci ho pensato anche io alla terza lettura.
La tua presenza qui e le tue parole saranno sempre gradite in modo particolare, perchè la sensazione – che si fa spazio come una certezza- è quella che tu legga con interesse.
Il mio ultimo post voleva solo essere un modo ironico per evidenziare con maggiore forza che ciascuno ha i suoi tempi, per carità, siamo qui per divulgare idee, racconti e cultura, non per dettar legge 😉
A presto Angela e grazie ancora.
15/11/2013 at 16:37
Il finale corre un po’ troppo in questo episodio, direi che precipita nei periodi finali, rispetto alla placida, cauta introspezione del pranzo.
Ma ancora una volta, niente melensaggini facili e molte parole ben scelte.
Ma il tuo ultimo post sta a significare che la storia si interrompe? Oppure solo che procedi con i tuoi (sacrosanti) tempi, nonostante il disappunto di Mocher :P?
Perchè io vorrei leggerti.
15/11/2013 at 16:23
FAQ:
Quanto tempo devo aspettare per scrivere un nuovo episodio?
L’autore è libero di decidere il tempo che intercorre tra un episodio e il successivo. Il nostro consiglio è di pubblicare almeno un capitolo a settimana, il ritmo migliore per fare in modo che la propria storia sia seguita da tutti i tipi di lettori.
L’Italiano è fantastico, lineare 😉
15/11/2013 at 16:38
Fantastico, Alessandra.
Ma non lineare, per carità.
15/11/2013 at 16:16
Si, è passato :)) ciascuno è libero di pensarla come vuole.
L’ispirazione, temo, non è mai a comando e se cosi fosse non sarebbe tale.
Mi spiace, ho avuto un attacco di Renzite :D, se vogliamo, però in fondo il termine indica proprio ciò che intendevo.
Grazie per la visita, sempre graditissima.
15/11/2013 at 16:13
E’ già passato Mocher a stracciarti i maroni sui tempi biblici di pubblicazione? (Come dargli torto, invero…).
Bel capitolo anche questo. L’unica pecca è nella domanda sulle opzioni che contiene un “location” che davvero non si può sentire.
07/11/2013 at 17:37
Scusate il refuso del post precedente, ero di fretta.
Saluti a tutti.
Ps. la resilienza sia sempre con voi!
07/11/2013 at 17:31
Continuo a scrivere sui miei blog e nella vita privata, per altre ragioni.
La mente impegnata in altro ed i problemi quotidiani non mi hanno consentito di dedicarmi come vorrei a questa storia e non sono il tempo che scrive un paio di capitoli tanto per non restare indietro. Le cose si fanno bene o non si fanno, io vivo cosi.
Sono contenta che qualcuno sia venuto a trovarmi lasciando un proprio messaggio, sono felice per chi ha gradito realmente ed anche per chi mentiva solo per un po’ di visibilità (capisco, capisco tutto o quasi).
Per chi volesse, mi trova senz’altro su Twitter o Tumblr.
Buon proseguimento a tutti 🙂
07/11/2013 at 17:05
Mi dispiace, non ti seguo più. Sono passate quattro settimane da quando hai pubblicato il secondo episodio. Decisamente troppe.
31/10/2013 at 15:42
Non scrivi più? hai gettato la spugna?
26/10/2013 at 01:26
Sei davvero brava a non scivolare nel melenso, pur rimanendo assolutamente sentimentale, tanto come trama quanto come atmosfera. E’ difficilissimo, ci si sbilancia con poco, un solo aggettivo di troppo.
Continua a piacermi 🙂
E scelgo il pranzo. Mi piace l’idea di far combattere nella protagonista l’immagine vivida ma sfocata dello sconosciuto, con quella solida a grana fine del buon Francesco.
17/10/2013 at 16:16
Sarei per affrontare il pranzo in famiglia, affinché tu possa tratteggiare un po’ la figura di Francesco, attraverso i suoi genitori.
(Poi si deciderà il da farsi, ma certo non ci lasceremo sfuggire quel bel manzo di Nicola).
13/10/2013 at 01:32
La seconda. Mi sembra la più classica, sebbene anche la terza mi piace molto.
Bel racconto 🙂
11/10/2013 at 19:10
Brava, ma usa meno punti esclamativi.
11/10/2013 at 10:51
Ciao, l”ambientazione nel dopoguerra ha qualcosa che mi affascina e non so perché! Seguo la tua storia con piacere 🙂
11/10/2013 at 12:30
Lieta che l’idea ti sia piaciuta.
Grazie e benvenuta 😉
10/10/2013 at 19:13
Bene. Secondo me, una seconda lettura, un po’ di editing, poteva perfezionare il secondo episodio. Ho votato come le altre. È preoccupante.
10/10/2013 at 19:21
Grazie per le dritte Roberto.
Ma fammi capire: cosa è preoccupante?
A presto!
10/10/2013 at 19:45
Preoccupante che io abbia votato come le lettrici. Preoccupante che, da quando sono qui, leggo racconti rosa (perchè, almeno nella mia ottica di lettore critico, a volte lo stile di scrittura vale più del plot).
10/10/2013 at 19:49
Dimenticavo: grazie per il tuo commento al settimo episodio del mio racconto.
10/10/2013 at 20:07
E’ un piacere, mi ha presa.
10/10/2013 at 20:06
Io sono d’accordo e credo che ciò, più che “a volte”, valga sempre.
Se ci fosse la possibilità di scegliere uno stile drammatico o psicologico, lo avrei preferito anche di più, in effetti.
Al contrario, non amo il fantasy, ne cinematograficamente ne letterariamente, eppure anche io qui mi sto appassionando a storie di quel tipo 🙂 e sono (piacevolmente) perplessa.
10/10/2013 at 17:42
Lascia passare un po’ di tempo e poi lo cerca. 😉
Bellissimo anche il secondo episodio, complimenti!!
Non vedo l’ora di leggere il terzo e sapere cosa accadrà!! 🙂
10/10/2013 at 19:20
Grazie infinite Claudia, oggi ci sentiamo spesso eh? 😉 😀
Comincio ad adorare questo luogo.
09/10/2013 at 18:42
Ciao! Stavo girando per il sito e mi sono incuriosita dalla tua storia. Scrivi molto bene! L’incipit mi piace e ho deciso di seguire la tua storia!
Per ora ho votato per la seconda ipotesi
Se vuoi segui anche la mia storia! 😉
COMUNQUE VERAMENTE BRAVA! 😉
10/10/2013 at 10:54
Grazie Lucrezia, sono contenta che girando per il sito tu sia giunta fin qui… sei molto gentile 😉 !
Ti leggerò certamente con piacere e grazie davvero anche per il voto!
A presto …
08/10/2013 at 21:54
BELLA STORIA mi piace perciò ti seguo! io voto per un pranzo con la sua famiglia
Ps. se vuoi vieni a leggere anche la mia storia
Complimenti! XD
09/10/2013 at 14:29
Grazie per il gradimento espresso e mi accingo a leggere il tuo racconto 😉 con piacere.
A presto!
08/10/2013 at 15:52
Passeggiata!
Mi piace, romantico, ma non troppo e con quel po’ di ambientazione mediterranea che ci sta proprio 🙂
08/10/2013 at 17:12
Grazie Angela… 🙂
La mia terra natia mi ha evidentemente influenzata, in questo caso.
Sono molto lieta che tu abbia gradito.
Torna pure quando vuoi.
A presto!
08/10/2013 at 07:57
Oh oh… ci sono alcune affinità tra noi due… ma non dico altro. Comincio a seguirti.
08/10/2013 at 10:49
Sono molto curiosa di comprendere a cosa ti riferisci 🙂
Ti ringrazio!
07/10/2013 at 21:14
Titolo che prende e bel primo capitolo.
(Voto la passeggiata)
07/10/2013 at 21:25
Ciao! Ti ringrazio, si, volevo rendesse un attimo quello che sarà il comune denominatore di questi soggetti 🙂
Torna pure quando ti va, io ti seguo già 😉
A presto!
07/10/2013 at 21:09
Ciao Claudia, piacere e grazie infinite per il commento positivo al mio incipit 😀
Sorrido lusingata e sono contenta che mi seguirai, spero di “arrivarvi” e farvi entrare nella realtà di questi quattro contorti personaggi 🙂 A presto!
07/10/2013 at 20:10
Lei sorride e i due continuano a camminare per la città.. 🙂 Davvero un bell’incipit.
“E a te, a te…chi ci pensa?” fantastico! 😉 Già mi è simpatico questo Nicola.. 🙂 Molto brava, ti seguo!! 🙂