Dove eravamo rimasti?
Parole di ghiaccioSara è terrorizzata. I capelli si muovono, non c’è vento ma ondeggiano, il suo corpo invece no: sempre immobile. Le palpebre degli occhi sono chiuse a forza e l’udito e quasi mancante.
-Non riesci a parlare, non riesci a muoverti, io ho il pieno controllo della tua mente,- una voce così bassa che la fa spaventare, una voce talmente penetrante e terrificante che vorrebbe tremare, se ci riuscisse -tre,tre,tre ultime notti, ultimi sogni…. la terza notte non ti sveglierai….buona notte…. per quel che ti resta- La bocca dell’uomo ignoto si poggiano accanto all’orecchio della ragazza, sussurra.
-Arrivederci, Sara.-
Apre subito gli occhi, finalmente il tepore della sua cameretta l’accoglie, assieme alla morbidezza delle coperte e alla cioccolata ormai raffreddata; tutto le sembra più piacevole.
Si alza e va in bagno, è un po’ addormentata e spaventata ma cerca di non pensare al sogno. Le palpebre sono pesanti e a fatica riesce ad alzarle.
-Ahhhhhhhhhhh- un urlo agghiacciante. Sullo specchio, scritto in rosso, sangue, il numero tre. Le ricordava bene le parole dell’uomo “tre,tre,tre ultime notti, ultimi sogni…. la terza notte non ti sveglierai” aveva paura, molta paura; i genitori erano partiti per affari e lei era da sola a casa. Voleva piangere o magari scappare da qualche sua amica per rifugiarsi, ma fatto sta che lei avrebbe ricordato per sempre quelle tre notti.
Finalmente arriva la mattina, Sara si sveglia di colpo e si precipita in cucina per mangiare un toast al volo. Si è addormentata vestita e già truccata, non vuole nemmeno passare accanto al bagno. Vola a scuola e passa una giornata tranquilla; è la prima volta che vorrebbe rimanere a scuola fino all’indomani. Cerca di farsi mettere in punizione ma si perde solo un’ora, deve ritornare a casa ma non ne ha voglia.
Lentamente percorre la strada del ritorno facendo scivolare la borsa un po’ su e un po’ giù dalla spalla e i piedi che strisciano sul terreno.
Dieci minuti dopo è a casa. Poggia la cartella sul divano e si siede col telecomando in mano. Il cellulare squilla: numero sconosciuto. Ha paura a rispondere però è curiosa; clicca il tasto verde del telefono e risponde:
-Pronto…?- Silenzio.
Chi chiama e cosa vuole da Sara?
- Un'altra persona (specificare chi) (14%)
- La stessa voce dell'uomo che era presente nel sogno (specificare cosa dice) (57%)
- Telefona la madre di Sara per sapere come sta (29%)

13/10/2013 at 01:36
Mi piace la tua storia! Secondo me al telefono è un’amica… 🙂
06/10/2013 at 18:34
ho letto il tuo ultimo capitolo, si mi è piaciuto l’ho trovato leggermente sbrigativo l’ho letto in pochi minuti, potevi soffermarti un pò di più sulle sensazioni e via dicendo. comunque molto bello ti consiglio di prolungare di più il terzo capitolo. ho votato per: “la stessa voce dell’uomo” ma non specifico cosa dice; quello lo lascio decidere a te!
06/10/2013 at 10:53
le dice che questa notte lo incontrerà ancora e che scoprirà perchè alla treza notte non si sveglierà più
06/10/2013 at 10:24
Grazie Angela Caputo, terrò in considerazione i tuoi consigli! 🙂
06/10/2013 at 08:35
La mamma è sempre rassicurante anche in un horror.
05/10/2013 at 23:31
Molto brava Lucrezia. Così giovane e sai già creare un’atmosfera e la suspence che si addice ad un horror di stampo onirico 🙂
Accetti un consiglio da una “vecchia” lettrice? Non avere fretta. Prenditi magari qualche giorno in più, prima di pubblicare il nuovo episodio. Lascia che ti venga il desiderio di scrivere, aspetta di essere soddisfatta.
Rispetto alla prima, in questa seconda puntata c’erano ancora tutti i tratti salienti e i pregi del tuo stile, ma era tutto un po’ tirato via.
05/10/2013 at 00:02
Premetto che non l’ho mai visto ma mi ricorda in qualche modo Nightmare 😀
04/10/2013 at 16:40
a 30 incipoints continuo la storia
04/10/2013 at 15:35
Grazie mille a tutti, sia a Roberto Mocher che a Nininne_
04/10/2013 at 15:28
Incipit veramente appassionante ho deciso di seguire la tua storie poichè mi sono immedesimata nel personaggio con una semplicità a dir poco incedibile. Credo che riuscire a far sentire il lettore partecipe della storia sia una capacità rara che non tutti gli scrittori possiedono. perciò complimenti.
04/10/2013 at 15:16
13 anni? Incredibile, non per altro per l’uso del punto e virgola, così antico. Ho deciso (per ora) di seguirti.
04/10/2013 at 14:58
ok va bene ascolterò i vostri consigli oggi continuo la storia
04/10/2013 at 12:08
Facciamolo continuare a sussurrare…molto inquietante!
03/10/2013 at 22:48
L’uomo continua a sussurrare parole terribili!! 🙂
03/10/2013 at 22:19
ahahahah grazie vero!
03/10/2013 at 22:14
grande lulù continua così!