Dove eravamo rimasti?
Feliz Navidad (Segunda Ronda) – Epilogo (25 dicembre h 23.30)[Colonna Sonora: Mis Deseos/Feliz Navidad – Bublé+Thalia]
[Prima leggete qui]
– Alla fine, ce l’abbiamo fatta.
– Già.
– Adesso cosa farà, Signore? Non resterà in Commissariato, spero. Suo fratello…
– Stai tranquillo. In un certo senso, lo passeremo insieme io e lui: abbiamo una montagna di scartoffie da compilare. Ma tu vai a casa, sei ancora in tempo per festeggiare con la tua famiglia, so che ci tieni.
– Grazie Signore. Buon Natale, Signore.
– Buon Natale, Xavier.
Pilar osservò l’agente Torres allontanarsi; sapeva che a casa lo aspettavano: si era sposato da circa un anno e aveva anche un bellissimo bambino di tre mesi. Paola, la moglie di Xavier, era rimasta tutto il giorno in balìa della famiglia Torres, era giusto che la Ribera lasciasse il povero agente accorrere in suo aiuto.
Sorrise, afferrò un pezzo di torrone e poi fece cenno a suo fratello di seguirla nel proprio ufficio.
Seguendo gli indizi e le indicazioni di Dominic, erano riusciti a ricostruire tutta la storia: Cortez aveva incontrato la falsa Beatriz per discutere di una questione famigliare, lui l’aveva chiamata per sbaglio Milagros, lei aveva capito di esser stata scoperta e lo aveva ucciso, dopo averlo seguito fuori dalla Cattedrale, sui gradini della stessa.
C’era l’arma del delitto, che Dominic aveva trovato fra i rifiuti, e c’era anche il filmato delle telecamere di sicurezza della banca antistante la chiesa. Milagros non aveva scampo e infatti confessò, dopo diverse ore di interrogatorio.
Fìdele non si era risvegliato dal coma e quindi la storia della sua aggressione era ancora un mistero.
Le indagini su Etor e Milagros in quanto terroristi baschi si arenarono.
Pilar e Dominic riuscirono a collaborare senza scannarsi per il resto della nottata.
Xavier, prima di tornare a casa, passò nei pressi della residenza dei Cortez e prelevò Adelaida, invitandola a casa propria per trascorrere insieme quella serata di festa.
Esteban, ancora scosso, venne ospitato da Padre Guillermo.
E Adelina?
Lei tornò in mezzo alle altre oche ospiti del chiostro della Cattedrale, ma nei giorni a seguire spesso tentò la fuga: ormai aveva assaggiato il sapore della libertà e non riusciva più a farne a meno.
21/01/2014 at 15:10
questa lettura ha accompagnato le mie albe solitarie nel natale islandese…mi è diventato caro come un vecchio amico.
Grazie
21/01/2014 at 16:40
I commenti come il tuo sono un toccasana: grazie a te !
07/01/2014 at 21:23
Davvero ben scritto e con ottimi personaggi, i miei complimenti 🙂
Un difetto? Non vedo gatti.
03/01/2014 at 19:39
Rispetto il “sapore di libertà” di Adelina, ma l’avrei adottata volentieri…
03/01/2014 at 19:36
Finalmente ti leggo, brava Laura, finale davvero bello.
E poi io adoro i bari 🙂
Spero di leggerti ancora in questa ambientazione, così tua.
S.
03/01/2014 at 11:54
Il racconto mi è piaciuto molto, poi ho già imparato ad apprezzare questi personaggi che sono davvero speciali.
Tirata d’orecchie per il fatto che hai barato, ed essendo questo un gioco con regole precise non posso che essere contrario (come già dissi a Parodi di Fermo, che anche lui barò). Poi si può farne una versione lunga su meetale o wattpad, però su incipit si deve rispettare il formato 10×4.000
Ora mi vado a leggere Requiem parte terza, sperando tu mi ci metta il ragno per farti perdonare 😛
03/01/2014 at 12:56
Il Ragno c’è, ma non per farmi perdonare.
Rispondo a te, ma vale anche per locullo:
premesso che ho ammesso di aver “barato” io stessa, penso che inserire un capitolo “bonus” (come lo considero), non sia questa grande tragedia sul finale; non ci ho guadagnato nulla (ho atteso l’ultimo capitolo appunto per evitare che questa scelta inficiasse il punteggio), ammesso che ad avere tanti incipoints sia una questione da considerare “di guadagno” (e tu, come molti altri, ben sai quanto poco mi importi dei punti); ci sono ben altri tipi di inganni che vengono perpetrati qui su TI, se vogliamo, molto più subdoli. Ho aggiunto un capitolo che avrei potuto concentrare in poche righe in aggiunta al decimo, certo: ma siccome di gioco stiamo parlando, è vero, ma anche di non scrivere tanto per dimostrare di saper utilizzare una tastiera mi sono sentita in dovere di dare a coloro che mi hanno seguita con tanto calore fino a qui una spiegazione più ricca.
Avrei potuto (come farò) scrivere una versione estesa su un’altra piattaforma. Avrei potuto lasciare il finale aperto per scrivere un secondo “Crimen” (quello, in fondo, non è barare dunque? Si passa dal 10x 4000 al 20 o 30 x 4000)
Ho optato per un piccolo strappo alla regola che non ha arrecato danno a nessuno.
Detto questo, non mi sto giustificando ma soltanto spiegando la mia scelta perché penso di dovervelo, perché vi sono sempre grata per la sincerità nei commenti e nelle nostre comunicazioni.
03/01/2014 at 13:30
Infatti io sono contro anche ai sequel 😛 (sono favorevole ad utilizzare gli stessi personaggi per un’altra storia, con trama diversa, come il Boksic di Locullo o il Giech di David per intenderci, o il Lincoln Rhyme di Jeffrey Deaver o Poirot di Agatha Christie… o i tuoi Pilar e Xavier)
03/01/2014 at 13:48
Va bene allora se vogliamo giocare a girare intorno ai concetti, non dico più niente 😉 sai bene che il punto non sono i sequel oppure no
03/01/2014 at 11:28
ho avuto il piacere di leggere questo capitolo alla fine del 2013, purtroppo il computer mi si è bloccato e non ho potuto dirti prima che è stata una storia davvero avvincente…
03/01/2014 at 12:58
Ciao Nadia, grazie a te per avermi seguita 🙂 a presto!
02/01/2014 at 23:50
Concordo con Franzoso: hai barato, e considerando io questo spazio eminentemente come un gioco, non lo posso apprezzare.
(A differenza del racconto, che mi è piaciuto moltissimo).
03/01/2014 at 12:57
Grazie , felice che ti sia piaciuto (come sai 😛 ) e per il resto ho risposto su a Diego per entrambi 😀
03/01/2014 at 15:35
Sì, ho visto. Sappi però che non mi è passato nemmeno per l’anticamera del cervello di “contestare” il fatto che tu abbia barato per accaparrarti punti.
Ciò che contestavo – senza alcuna “tragedia”, ovviamente, ma con il sorriso sulle labbra – era il principio, che per me vale quando si gioca a scala quaranta con la zia, come qui su TheIncipit, non meno di quando si gioca a poker col piatto zeppo di quattrini: e il principio, cioè la regola di questo gioco, vuole quattromila battute a capitolo. Tutto qui.
(Fosse per me, peraltro, a Crimen di punti ne attribuirei d’ufficio altri 100 come premio della critica!)
02/01/2014 at 22:39
*sospiro*
Quel sorriso che ti resta sulle labbra alla fine di una storia che hai seguito con passione (come quello che ho io ora)….per quel sorriso…mi dispiace, ma non credo ci siano parole adeguate per descriverlo…
Grazie Laura 🙂 E’ stato un bellissimo viaggio 🙂
02/01/2014 at 23:40
Grazie a te : commenti come il tuo danno proprio la carica 🙂 spero che ti piacerà anche il prossimo 🙂
02/01/2014 at 23:46
in lavorazione o già avviato? O.o
03/01/2014 at 00:50
già avviato 😉
03/01/2014 at 00:54
corro 😛
02/01/2014 at 19:00
Bellissimo finale a sorpresa, Laura, e l’ultima frase,poi, è un capolavoro.
Vedo che hai già cominciato una nuova storia, quindi vado subito a leggerti!!
02/01/2014 at 23:38
Grazie Marmottina 🙂 ti aspetto 🙂
02/01/2014 at 17:56
Il finale col desiderio di libertà di Adelina è la ciliegina sulla deliziosa torta. (E tu, di torte deliziose te ne intendi! 😉 )
02/01/2014 at 23:38
😉 presto te ne farò un’altra, promesso 🙂
Grazie Margherita <3
02/01/2014 at 17:14
Non c’è che dire, finale (lungo) decisamente a sorpresa. Davvero un bel giallo dall’inizio alla fine!
Complimenti!
02/01/2014 at 17:35
Grazie 🙂
Non mi bacchettate per l’espediente, vero? 😛