Dove eravamo rimasti?
Siamo qui per voiLe otto. La sveglia. Norman si alza in fretta, deve andare al lavoro, Lauren resta a letto.
Un’altra giornata era alle porte.
«Lauren dove sono le scarpe?»
«Le hai lasciate fuori dalla porta» bofonchiò la sorella mezza addormentata.
«Se non ci fosse la mia sorellina…»
«Non tentare di addolcirmi, idiota. Non correrò dietro alle tue sbadataggini come faceva la mamma.»
«Che burbera!»
«Quanto ci vorrà perché si svegli?».
«Non so, un po’», la voce di Norman tremava.
«Un giorno o due?»
«Più o meno. Per un periodo di tempo sarà completamente fuori di sé, sarà attanagliata dall’angoscia, è la fase della veglia.»
«Che orrore quelle grida ieri sera. Per fortuna ha smesso. Se lo fa di nuovo quando sono sola in casa…»
«Non essere sciocca, è nostra madre.»
«Ora vai a lavorare, me la caverò» disse Lauren attorcigliandosi alle coperte.
Si riaddormentò.
Un suono troppo presente per appartenere al sogno picchiava forte da qualche parte, Lauren lo sentiva avvicinarsi sempre più. Si destò. Chi diavolo sarà?, pensò ad alta voce trascinandosi fino alla porta.
Paula, la sua vicina. Le avrebbe perdonato quel risveglio brusco e assassino, le voleva molto bene. Erano praticamente cresciute assieme. Una persona che spontaneamente si prendeva carico degli altri, prima che di se stessa; poco istruita, manteneva un riserbo d’altri tempi sulle questioni intime, emotive. Così parlavano del tempo, dei vicini, di cucina, ma si capivano al volo. Lauren la vide strana, la guardava come impaurita.
«Lauren, come stai?» piagnucolò Paula.
«Non c’è male. Perché fai quella faccia?»
«E me lo chiedi? Dopo quello che è successo ieri…»
«È morta mia madre, e allora? Tanto tra poco si sveglierà no?»
«Ancora è presto. Prima c’è la veglia. Ma non credere che si svegli così, da sola…»
«Come? Cosa vuoi dire? Non è morta di morte naturale?»
«Norman non ti ha detto niente, lascia stare, vedo che stai bene, ti saluto», le ultime parole le pronunciò dalla soglia di casa, aveva fretta di andarsene.
«Cosa dovrei sapere?» le strillò dietro Lauren senza ricevere risposta.
Dov’era il problema? Sara, sua madre, era morta nel sonno. O no? Lei era stata fuori casa tutto il giorno. La verità aleggiava nella stanza come un mostro alato vertiginosamente ingombrante e pericoloso. Sua madre era lì, con gli occhi chiusi, in piedi dentro la teca, con quei cavi che uscivano dal cranio semi-aperto… una testa di medusa, ecco cos’era.
«Mi daresti una lucidatina alla teca? Non vedo più nulla…»
La zia Zoe. Sembrava una nana rispetto a suo padre – una teca più in là, alto e robusto.
«Arrivo, arrivo!»
Lauren corse a prendere il detergente e pulì la teca. Occhi e labbra serrati per l’eternità. Perché diavolo devono continuare a vedere e parlare? Che assurdità.
«Cosa ti passa per la testa, figliola?», solita voce nasale. Bella non era mai stata, ma chiusa lì dentro la zia Zoe era ancora più brutta. Era la caccianaso numero uno, da viva e da morta, sempre lì a chiedere notizie delle sue amiche o dei suoi parenti. Una seccatura.
«Niente, solo che non so quando si sveglierà la mamma…»
«Porta pazienza, cara. E poi tuo fratello sta già facendo il suo dovere con lei».
«A cosa ti riferisci?»
«Credimi, si sveglierà.»
«Quanti misteri… Va bene, va bene.»
«Non siamo qui per intrometterci nelle vostre vite. Siamo qui per voi, non contro di voi» disse il padre.
«Ti ricordi che pandemonio successe quando il mio Terry svelò quel segreto?»
«Sì, mi ricordo, poverino.»
«È solo un bambino… Lo fece ingenuamente. Povero figlio mio, morire così giovane. Dorme ancora»; quando Zoe aveva quella voce bassa significava che stava piangendo. Suo figlio Terry era morto a soli cinque anni.
«Su, su, zia, non ti torturare! Sei ancora vicina a lui.»
«Sì, sì, hai ragione. Solo che vederlo morire mentre io continuavo a vivere… Guardaci: che strana coppia madre-figlio: io vecchia decrepita e lui piccino…»
Le pareti subirono una leggera scossa.
«Smettila, guarda cosa succede…»
«Lo so, è l’energia negativa che emano… Ecco, tutto a posto.»
Ora inizia l'azione. Cosa accade in casa Kendall?
- Lauren si sveglia ed esce. Quando torna, la madre è accasciata fuori dalla teca in mezzo ai vetri. Dopo aver chiamato Norman, Lauren scappa. (40%)
- Mentre Lauren dorme, qualcuno preleva il corpo della madre dalla teca e quando si sveglia Sara non c'è più. (30%)
- Un uomo misterioso si presenta alla porta. Interroga Lauren sulla morte della madre e le comunica che è nei guai. La accusa di aver sabotato la veglia di Sara, la madre. (30%)

21/05/2014 at 09:07
HA bisogno di aiuto secondo me ! Non può fare da sola, confusa , spaventata e anche un pochetto impulsiva.
25/02/2014 at 20:17
Si nasconde nel capanno
30/12/2013 at 22:36
Grazie Alessandra! Non so, perché le tre opzioni vanno da una totale indipendenza dal vecchio mondo (la fuga) ad un ritorno a chiudercisi dentro… e forse io preferisco uno stacco, che fugga lontano! Ma sarete voi a decidere. A presto!
30/12/2013 at 22:23
Per me chiama il suo amico Ronald. Ho molto apprezzato questa storia, è piacevole leggerti e lo spunto da cui parti, i morti sott’aceto, è interessantissimo! Ti seguo.
30/12/2013 at 17:39
Allora secondo me fugge lontano, e fa uno strano incontro 🙂
30/12/2013 at 20:58
Vedremo, magari un bel salto temporale… non so… buon anno a tutti!
26/01/2014 at 01:08
il salto temporale ci starebbe tutto! (Buon anno! un po’ in ritardo =P)
30/12/2013 at 16:18
Uno strano incontro mi attrae
30/12/2013 at 18:33
Anche a me… adesso devo pensare a come proseguire! BUon anno a tutti intanto! e Grazie
30/12/2013 at 15:51
anche io spero in quella soluzione! 🙂
30/12/2013 at 15:43
Io inizio ad andare verso la biblioteca. Voglio seguirmi lo strano incontro con calma
23/12/2013 at 12:15
eh sì macabra Ombra di luna..vedremo… certo sarebbe un tiro mancino per la povera Lauren! un’altra scelta ardua.
23/12/2013 at 12:09
voto per il trapianto di cervello in un altro corpo. Un po’ macabro… ma funzionale.
23/12/2013 at 12:05
Dico che Lauren scappa 🙂
23/12/2013 at 09:52
presto presto! Grazie