Dove eravamo rimasti?
Uno strano esercitoUna volta in giardino, Paula scoppiò in lacrime. Lauren la abbracciò, e mentre la stringeva guardò verso casa sua: sembrava uno stupido sacco dell’immondizia rovesciato. Non è più casa tua, meglio che ti abitui all’idea, disse piano.
«Come farò senza di te?» frignò Paula.
Tacquero entrambe.
«Lauren, c’è un mandato di cattura nei tuoi confronti. Norman dice che hai sabotato “il passaggio” di tua madre» riattaccò Paula.
«In realtà è così, ma non come crede lui. Solo con le idee.»
«Lo so, ma ora che farai? Ti troveranno.»
«Non lo so. Tu cosa mi consigli?»
«Di scappare, ma dove?»
«E se restassi un paio di giorni qui da te, Paula?»
«E le teche?»
«Starei qui, dentro il capanno.»
«Ma morirai congelata!»
«Mi procurerai una stufetta o qualcosa del genere. Dormirò in un sacco a pelo.»
«Per me va bene. Per fortuna che quella volta mio padre costruì quel bagno!»
«Così ti rendo mia complice.»
«Non ti preoccupare. Devi decidere che fare però, non puoi stare qui a vita.»
«Solo un giorno o due.»
«Lauren, posso parlare francamente? Stai rimandando continuamente la tua scelta. Cosa vuoi fare? Devi decidere adesso. Secondo me è sbagliato stare qui a pensare. Cosa c’è da pensare? Perché vuoi stare due giorni qui? Tua madre è morta. C’è una taglia sulla tua testa grossa come una nazione. Non ti vuoi separare da tua madre? Se sei una vera ribelle, devi esserlo fino in fondo.»
«Lasciamo in pace, lasciatemi tutti in pace!» gridò Lauren e d’impeto uscì dal capanno e fuggì.
Prese a correre nei campi, senza pensieri. Una disperazione la stava divorando dall’interno facendola precipitare in uno strano stato come di distacco da se stessa. Ciò che vedeva attorno a lei non era reale. Stava forse impazzendo?
A un certo punto vide sua madre, che le veniva incontro dalle colline. Arruolati, figlia mia, è l’unico modo per salvarti le disse.
Lauren non capì. Si stese all’ombra di una quercia e perse i sensi.
Passarono diverse ore e quando si svegliò era buio e non c’erano poliziotti o delle sbarre attorno a lei. Era ancora sotto l’albero, non l’avevano trovata. Faceva un freddo del diavolo ed era sola. Si allacciò il giubbotto e vi sparì dentro con la testa.
Cos’aveva voluto dire sua madre nel sogno? “Arruolati”. Qualche anno prima, all’università aveva sentito parlare di una questione assai bizzarra. Un’amica le aveva parlato dell’esistenza di un esercito, se così lo si poteva chiamare, visto che armi e divise non c’entravano affatto, fatto di persone che vivevano almeno dieci metri sotto la superficie. Avevano dei motivi per scomparire, motivi gravi quali omicidi, violenze e una volta “sotterrati” era come se venissero cancellati dalla faccia della terra. Fino a quel momento Lauren non aveva mai creduto a quella storia assurda. E se esistessero veramente? Cercò il telefono. Non l’aveva. Si ricordò che l’aveva lasciato in macchina per evitare che riuscissero a rintracciarla. Voleva parlare con Ronald, discutere con lui della questione e chiedergli se sapesse niente di quella strana storia. Era pronta a rinunciare per sempre alla sua vita, agli amici e andare a finire in un buco sottoterra circondata da malviventi? Prima di decidere voleva saperne di più.
Cosa accade ora?
- Torna da Paula e si nasconde nel capanno, senza dire nulla a nessuno. (20%)
- Fugge lontano, in una città che non conosce e in una biblioteca, mentre sta facendo delle ricerche, fa uno strano incontro... (40%)
- Lauren chiama da un telefono pubblico il suo amico Ronald, gli dice di fare delle ricerche sulla storia dell'esercito. Si incontrano. (40%)

21/05/2014 at 09:07
HA bisogno di aiuto secondo me ! Non può fare da sola, confusa , spaventata e anche un pochetto impulsiva.
25/02/2014 at 20:17
Si nasconde nel capanno
30/12/2013 at 22:36
Grazie Alessandra! Non so, perché le tre opzioni vanno da una totale indipendenza dal vecchio mondo (la fuga) ad un ritorno a chiudercisi dentro… e forse io preferisco uno stacco, che fugga lontano! Ma sarete voi a decidere. A presto!
30/12/2013 at 22:23
Per me chiama il suo amico Ronald. Ho molto apprezzato questa storia, è piacevole leggerti e lo spunto da cui parti, i morti sott’aceto, è interessantissimo! Ti seguo.
30/12/2013 at 17:39
Allora secondo me fugge lontano, e fa uno strano incontro 🙂
30/12/2013 at 20:58
Vedremo, magari un bel salto temporale… non so… buon anno a tutti!
26/01/2014 at 01:08
il salto temporale ci starebbe tutto! (Buon anno! un po’ in ritardo =P)
30/12/2013 at 16:18
Uno strano incontro mi attrae
30/12/2013 at 18:33
Anche a me… adesso devo pensare a come proseguire! BUon anno a tutti intanto! e Grazie
30/12/2013 at 15:51
anche io spero in quella soluzione! 🙂
30/12/2013 at 15:43
Io inizio ad andare verso la biblioteca. Voglio seguirmi lo strano incontro con calma
23/12/2013 at 12:15
eh sì macabra Ombra di luna..vedremo… certo sarebbe un tiro mancino per la povera Lauren! un’altra scelta ardua.
23/12/2013 at 12:09
voto per il trapianto di cervello in un altro corpo. Un po’ macabro… ma funzionale.
23/12/2013 at 12:05
Dico che Lauren scappa 🙂
23/12/2013 at 09:52
presto presto! Grazie
23/12/2013 at 09:01
Il cervello impiantato in un altro corpo mi intriga ma temo di essere in minoranza. Aspetto il prossimo spero presto
22/12/2013 at 23:02
Madre defunta e mandato di cattura. non so perchè ma mia ha ispirato
22/12/2013 at 22:48
Ho votato la scelta più tragica, e vedo ora quanto sia gettonata! ma perché a tutti piacciono le storie tristi? ah, povera cara, mai una gioia!
Attendo con impazienza il seguito!
22/12/2013 at 22:53
Ciao! Vediamo alla fine cosa accadrà…Alla fine siamo un po’ tutti Lauren. Grazie, a presto!
20/12/2013 at 09:56
Da Paula…
20/12/2013 at 10:06
per ora è la più gettonata! grazie 🙂
16/12/2013 at 21:57
Va a casa, nel mezzo della tempesta in corso =P
16/12/2013 at 22:40
Poveretta! Non infierire, già quante ne sta passando?! ciao cfiu!
15/12/2013 at 21:57
Che cara! Chissà come andrà a finire..a presto 🙂
15/12/2013 at 21:45
… che storia originale, certo per scrivere un racconto di fantascienza davvero bisogna avere molta creatività e mi pare che tu ne sia ben fornito… Ho votato per l’opzione della vicina… vediamo che succede!
15/12/2013 at 11:11
Lasciamo che pensi. Bravo e aspetto anche il comico ho voglia di ridere!
15/12/2013 at 11:29
Grazie! tra parentesi devo pensare pure io…questo modo di scrivere serve a calibrare bene il tutto con il tempo giusto. Alla prossima
15/12/2013 at 00:06
Lauren ha bisogno di pensare. di raccogliere i pensieri e poi agire.
15/12/2013 at 00:51
Eh infatti, anche secondo me, vediamo cosa deciderà il pubblico lettore sovrano!
15/12/2013 at 10:07
Dimenticavo: sinceri complimenti! (chi mi conosce sa che questo non è propriamente il mio genere preferito!)
15/12/2013 at 10:47
Grazie, mi fa molto piacere! A presto 🙂 😉
14/12/2013 at 21:14
Secondo me va dalla sua vicina 🙂
Sempre molto inquietante 🙂
15/12/2013 at 00:53
🙂 il prossimo che metterò sarà un racconto comico, prometto!!! 🙂
30/11/2013 at 14:09
Interessante ! Ho votato per la rottura della teca…Se la tristezza della zia provoca una “leggera scossa” alle pareti…chissà cosa succede con emozioni tipo terrore e rabbia ? Mi piace e ti seguo volentieri per comprendere gli sviluppi del Potere del Pensiero! ;))
30/11/2013 at 14:17
Grazie! Mi piaceva questa idea di un’energia sconosciuta. Chissà magari in futuro….
29/11/2013 at 16:05
Dati tutti questi misteri, non mi stupirei se il corpo di Sara sparisse nella notte…
29/11/2013 at 00:32
Un buon inizio, vediamo come proseguirà ^_^
30/11/2013 at 12:17
eh vediamo vediamo! ancora non saprei dire che piega prenderà a presto
28/11/2013 at 21:34
Dico di far entrare in scena l’uomo misterioso 😀
E’ tutto molto inquietante 🙂
28/11/2013 at 21:40
Eh sì, inquietante assai! Rispetto al racconto scritto in solitaria, questa modalità credo porti nuovi punti. No? Grazie ancora 🙂
28/11/2013 at 21:58
spunti
28/11/2013 at 22:55
Sì sì concordo pienamente, the incipit è una grande “palestra”, e sicuramente questo modo di scrivere facendosi guidare dal lettore offre tanti spunti 😀
27/11/2013 at 17:01
Vediamo un po’ che succederá! 🙂 Alla prossima puntata!
24/11/2013 at 11:44
Bella l’idea, molto. In un certo senso, sono dimensioni in contatto. Il titolo mi ha ricordato un passaggio di “The others”. Ho optato per la morte violenta.
24/11/2013 at 09:51
Bisognerebbe provare questo tipo di vita eterna per poterla giudicare…
Comunque sono per il sabotaggio.
23/11/2013 at 13:56
mi è piaciuto molto questo concetto di “vita eterna”, una vita che, in questo caso, non credo valga la pena di vivere… me lo immagino già: “Un cervello in salotto”, comunque ho votato la morte violenta della madre, vediamo se Lauren la pensa ancora così sulla “vita nel barattolo” dopo che ha saputo che non potrà mai più interagire con la madre…
stavo per scrivere vedere la madre, ma dato che si dovrebbe trattare di un cervello credo abbia più senso il termine “interagire”. avrai capito che ti seguo e molto volentieri…
se vuoi puoi dare un’occhiata alla mia storia 😉
ps: non amo molto la fantascienza ma questa storia mi ha incuriosita parecchio, se vincesse l’opzione che ho votato si trasformerebbe in una specie di giallo-fantascientifico…?
23/11/2013 at 23:30
Grazie Veronica! Mi fa ovviamente piacere che questa storia appassioni, ancora devo entrare bene nel meccanismo! Ti leggerò molto molto volentieri. 🙂
ps: le possibilità sono aperte, in effetti elementi di giallo ne prevedo assai!
23/11/2013 at 08:27
Wow magari ci fosse data una possibilità in questo senso 😀
Ho scelto che Lauren ha sabotato il tutto…sono curiosa di leggere il seguito 🙂
23/11/2013 at 23:31
Eh non so… forse ha ragione Lauren! Vivere dentro una teca in salotto… che paura alzarsi la notte per un bicchiere d’acqua!!! A presto, grazie
23/11/2013 at 01:35
Interessante punto di vista su questo argomento, vedremo dove ci porterà…ti seguo con interesse
23/11/2013 at 23:32
🙂 🙂 🙂