Dove eravamo rimasti?
La cella«Smettila! Smettila di parlare, mostro!» urla Leto, guardando l’alieno prigioniero nella cella accanto alla sua. Da quando si è risvegliato e si è accorto di non essere solo, quello ha continuato a sputare parole incomprensibili verso di lui. Leto, dal canto suo, non riesce nemmeno a guardarlo. È esattamente come l’aveva immaginato, forse peggio. Le leggende sui Krav che circolavano tra gli umani e che Leto aveva ascoltato fin da quando aveva memoria erano quindi tutte vere. Era per questo, d’altro canto, che si era offerto volontario per questa missione: avrebbe dovuto trovare la leggendaria città dei Krav, che nessuno era mai stato in grado di localizzare, e colpirla dal suo interno, così come il Movimento gli aveva ordinato di fare.
Leto era entrato a far parte del Movimento quando era ancora un bambino. Ce lo avevano portato i suoi genitori, poco prima di essere arrestati e uccisi. Per il Governo Centrale, sostenitore dell’isolamento di SottoTerra dal mondo esterno, le idee del Movimento, il quale invece sosteneva la necessità di riprendersi il pianeta anche combattendo, erano molto pericolose. Leto all’inizio non capiva: era il nostro pianeta, dannazione, per quale motivo non provare a riconquistarlo? Di che cosa avevano paura? Poi, crescendo, aveva capito. Si trattava di controllo, nient’altro. Il Presidente e i suoi Gerarchi esercitavano un potere pressoché totale e non erano assolutamente disposti a lasciare che la gente iniziasse a pensare che ci potesse essere un altro modo di vivere. Lo vedevano come un rischio troppo alto che non erano disposti a correre. Per questo motivo la missione di Leto era così importante.
Già, la missione. Leto non può fare a meno di pensare di essere stato uno stupido a non accorgersi di essere seguito, là fuori. Eppure, si rincuora, c’è ancora una speranza, seppur tenue. Gli alieni non hanno idea di chi sia e da dove venga. Anzi, probabilmente non hanno idea nemmeno di che cosa sia: se nessun umano vivente ha mai visto in faccia un Krav, è altresì possibile che nemmeno i Krav stessi sappiano com’è fatto un essere umano. Questo porta alla domanda successiva: cosa vogliono farne di lui? Perché lo hanno portato lì, in quella cella doppia, insieme a uno di loro? Perché non ucciderlo subito?
Finché Leto è in vita la speranza di riuscire a portare a termine la missione non è ancora definitivamente tramontata. Ma deve assolutamente uscire da lì. Si volta quindi verso l’alieno. Da quando si è risvegliato quello non fa che rivolgersi a lui, nonostante Leto non capisca una parola di quella lingua così diversa da quella che è abituato a usare con i suoi simili. Una cosa però è riuscito a capirla: il Krav non pare avere intenzioni ostili. È solo il suo istinto a suggerirglielo, però. Lo stesso che lo ha fatto catturare, appena fuori dalla città.
In ogni caso, Leto ora non ha altre alternative. Si avvicina alle sbarre d’acciaio che dividono le due celle. Deve stabilire un contatto con l’alieno, fargli capire che l’unico modo per andarsene è quello di lavorare insieme. Poi, per uccidersi a vicenda ci sarà tutto il tempo, una volta che saranno liberi.
In quell’istante, però, la porta che dà sul corridoio sul quale si affacciano le due celle si apre. Altri esseri mostruosi la varcano. Sono in due. Il loro aspetto è simile a quello di rettili, ma la pelle squamosa è lucida, come fosse umida di qualche tipo di liquido. Ogni tanto delle gocce di questo liquido si staccano e cadono a terra, lasciando una scia simile a quella delle lumache.
Uno degli alieni si avvicina alla cella di Leto, estrae le chiavi apre la porta. È un attimo: Leto gli si avventa contro con tutto il peso e con un pugno ben assestato lo manda ko. Quindi estrae l’arma che il Krav portava in una fondina appesa al fianco e da terra fa fuoco. Un raggio di luce lo acceca e per un secondo Leto non vede più niente. Quando riapre gli occhi del secondo Krav non è rimasto che un cumulo di cenere fumante.
Cosa farà Leto ora che è libero?
- Prima di fuggire ucciderà sia l'alieno che ha stordito poco prima che il suo compagno di cella. In fondo sono solo sporchi Krav, dei mostri, e non meritano di vivere. (20%)
- Libererà l'alieno (60%)
- Lascerà l'alieno nella sua cella e cercherà di portare a termine la missione (20%)

18/04/2014 at 19:57
Io sarei per la morte dell’alieno, ma sono in netto svantaggio…
24/02/2014 at 12:54
Per me lo libera..
19/02/2014 at 08:46
Nuova storia eh? Ho letto tutto e scelto che libera l’alieno *-* sentimentale io, potrebbero diventar soci!
13/02/2014 at 19:16
Ho recuperato, ho letto la tua storia fino ad ora. Sei il numero uno 😉
13/02/2014 at 22:37
Grazie mikael, prometto di finirla questa storia, anche se sono fermo da un po’…
18/12/2013 at 23:43
Libererà l’alieno. Potrebbe rivelarsi un alleato dato che, a quanto pare, i suoi simili lo hanno imprigionato. Magari si alleerà con Leto anche solo per vendicarsi. Oppure no. 😛
17/12/2013 at 09:33
il buonismo di fondo che deriva dalle ambigue favole che ci hanno raccontato da bambini propenderebbe per mettere “il pallino” su libererà l’alieno… Ma l’idea di ucciderlo è troppo sadicamente accattivante per non essere votata !!!!
16/12/2013 at 13:54
Secondo me lascerà l’alieno nella sua cella e cercherà di portare a termine la missione 🙂
15/12/2013 at 19:54
Mi ero persa un capitolo, ma l’ho recuperato. 🙂
Voto per la liberazione dell’alieno.
15/12/2013 at 16:06
Ciao, ho scoperto la storia solo ora e mi ha subito catturato… ti seguo 😉
ps. Secondo me, libera l’alieno… chissà, magari non tutti i Krav sono cattivi, o no?
15/12/2013 at 11:20
Libera l’alieno
15/12/2013 at 00:22
Secondo me libererà l’alieno. Forse sarà un grosso errore, ma mi sento così 🙂
01/12/2013 at 18:35
Sono Ravi e Deanna, ovviamente. Ma che fine avranno fatto? Saranno stati a loro volta rapiti dai Krav ?O dagli stessi umani? Si sa, il profitto non conosce etnia nè razza. Aspetto con ansia il prossimo capitolo !!!!
30/11/2013 at 22:16
Credo che siano altri umani… proprio bella questa ambientazione! Complimeti Davide.
30/11/2013 at 16:25
E vai coi Krav.
30/11/2013 at 11:59
Istintivamente ho pensato che fossero i Krav.
30/11/2013 at 09:22
Stazione in abbandono, rimasti intatti solo ossigeno e viveri. Come direbbe Martellone (Boris): bucio de…
😉 Ma meno male che ne hanno avuto, che così abbiamo sostato un po’ in questa inquietante postazione che tutto vede, non vista.
30/11/2013 at 15:24
Grande Martellone!!
29/11/2013 at 20:01
Bene, molto bene. Nutrivo considerazioni differenti sulle sorti della stazione di monitoraggio, invece mi hai spiazzato, positivamente s’intende.
Ho votato istintivamente Krav, ma poi me ne sono pentito. La mazza d’acciaio ricorda uno strumento molto rudimentale per tramortire una vittima, considerato lo sviluppo tecnologico di cui si ammanta la storia, lo sarebbe anche un misero taser. Ormai è andata, ma se tornassi indietro voterei “altri umani”.
30/11/2013 at 12:00
Bel ragionamento. Anch’io ho votato Krav per istinto. Accipicchia…
29/11/2013 at 19:08
Secondo me sono altri umani 🙂
29/11/2013 at 18:44
Io dico che sono Krav 😀
29/11/2013 at 17:54
E quanto ci hai fatto aspettare per questo terzo capitolo?
(Voto Krav).
29/11/2013 at 19:01
Impegni di lavoro e altre scritture mi hanno distratto! 😀
30/11/2013 at 12:00
Ti capisco bene. Chi più scrive… 😀
26/11/2013 at 15:18
Scrittura scorrevole e coinvolgente, leggendo il secondo episodio sembra di vedere la scena di un film… 🙂 Bravo!
Io direi di tornare da Leto, scopriamo che fine ha fatto.
26/11/2013 at 11:58
E io ri-voto la vecchia stazione di monitoraggio. 😀 Sono recidiva. 😛
23/11/2013 at 09:57
La stazione di monitoraggio, in questo modo abbiamo una presentazione completa delle tre ambientazioni del racconto. Mi raccomando, continua presto!
22/11/2013 at 14:21
Per il momento trovo molto interessante l’ambientazione, per il resto aspetto di leggere i prossimi episodi.
Piccola curiosità, il nome del personaggio, Leto, è legato in qualche modo ai romanzi del Ciclo di Dune di Frank Herbert?
22/11/2013 at 22:49
Grazie!
Uhm, veramente no, mai letto…me lo sono inventato. C’è un Leto anche lì?
23/11/2013 at 07:21
Si, è uno dei personaggi principali del ciclo.
21/11/2013 at 13:59
mi piace l’idea che si alternino i due personaggi…quindi voto per tornare a Leto!
21/11/2013 at 02:57
Bene, bene, molto bene. Be’ direi di completare il trittico.
Stazione di monitoraggio.
20/11/2013 at 08:17
Io torno da Leto, mi piace l’alternanza dei capitoli. La fantascienza non è però il mio genere preferito, però son curioso di vedere come vai avanti con la trama.
Però ora ci avrei ripensato, se hai proposto la stazione.. ma quel che è fatto è fatto…
19/11/2013 at 12:52
… e va bene, andiamo a vedere questa stazione! ci deve essere per forza qualcosa di interessante lassù! 😉
19/11/2013 at 12:30
Torniamo da Leto e scopriamo che succede 🙂
19/11/2013 at 11:43
Siamo stati sottoterra, ora direi di sposarci nella stratosfera 🙂
19/11/2013 at 11:24
Voglio tornare da Leto e vedere cosa succede adesso 😀
19/11/2013 at 11:06
E andiamoci, su questa stazione di monitoraggio! 😀
17/11/2013 at 02:22
Davide, questo incipit ha proprio intenzioni serie. Bravo, davvero molto bello.
La terza opzione sembrava buttata lì come un palliativo narrativo, ma poi riflettendoci bene ho pensato che, dopo tutto ‘sto bailamme apocalittico, non sarebbe stata una cattiva idea andare a conoscere da vicino ‘sti disgraziati che ci hanno fatto un cu.lo tanto.
Però, nonostante le premesse, ho votato per i sopravvissuti rintanati sotto terra.
Però anche la stazione di monitoraggio non era male. Insomma, belle opzioni 😀
15/11/2013 at 16:02
Inizi un nuovo racconto e non mi dici nulla? CATTIVO.
😉 ho votato per andare sotto terra 🙂
15/11/2013 at 13:26
Ciò che avviene sotto la crosta terrestre affascina sempre…
15/11/2013 at 00:03
Tutte le opzioni erano davvero invitanti, alla fine ho votato per la crosta terrestre. Sono felice di seguirti dall’inizio, caro incipiter classe 1983.
🙂
S.
14/11/2013 at 15:51
Bell’inizio, io vorrei scendere sotto la crosta terrestre, e conoscere come vivono gli umani nascosti 😀
14/11/2013 at 08:42
Stratosfera. 🙂
Bello, Davide, davvero! Complimenti. E poi mi piacciono le storie di SF. 😉
14/11/2013 at 04:23
Andiamo a vedere gli umani, ti seguo!!!
Io non amo assolutamente la fantascienza, però mi piace il tuo stile e voglio vedere che storia inventerai!!
13/11/2013 at 16:42
Ho sbagliato a cliccare, volevo andare sottoterra, ma ho scelto una tranquilla famiglia Krav.
Poco male. Sono comunque curiosa.
Ti seguo!
13/11/2013 at 11:43
Voglio andare nella stratosfera!!
12/11/2013 at 21:52
… per analogia al mio racconto direi che i superstiti si sono rifugiati nel posto più recondito possibile…. Bell’incipit, bravo Davide!
13/11/2013 at 01:25
Grazie Nunzia!
12/11/2013 at 20:22
Anche tu scrittore compulsivo? spegni un racconto e ne accendi un altro.
12/11/2013 at 20:24
Già!! 🙂
12/11/2013 at 19:22
Wow, una storia davvero ispirata. Sono curiosa di vedere cosa potrebbe svelare una vecchia stazione di monitoraggio e sorveglianza sospesa nel vuoto.
12/11/2013 at 20:25
E chi lo sa? Vedremo!! 🙂
12/11/2013 at 19:06
Visionario, futuristico, allegorico. Inizio promettente.
(Indeciso tra la seconda e la terza, alla fine scelgo di vedere un po’ più da vicino una famiglia Krav).
12/11/2013 at 20:26
Grazie! Spero di essere in grado di mantenere le promesse!