Ciao– Ciao.
– Scusa?
– Ho detto: ciao.
– In che senso?
– In nessun senso. Ti ho visto da solo e…
– Hai pensato che fossi solo.
– Be’, sì.
– Ti sei sbagliata.
– Scusa, scusa. Volevo soltanto conoscerti.
– Ok. Non importa.
– Aspetti qualcuno?
– Sei ancora qui?
– Ho solo chiesto se stai aspettando qualcuno.
– Non aspetto nessuno. Soddisfatta?
– Mica tanto. Se non sei con qualcuno e non aspetti nessuno, mi sa proprio che allora sei solo.
– D’accordo. Adesso che hai dimostrato le tue capacità di ragionamento, sarai soddisfatta.
– Cioè, se tu stessi leggendo, o ascoltassi della musica… Ma sarà mezz’ora che stai lì a fissare il muro.
– Ho una frenetica attività interiore, va bene?
– Sì, l’ho pensato anch’io. Perciò volevo conoscerti.
– Be’, io no.
– Certo che sei un tipo deciso, tu.
– Abbastanza, sì. Ma anche tu non scherzi.
– No che non scherzo. Ti sto prendendo sul serio, io.
– Forse troppo.
– Forse sì, te lo concedo.
– Resta il fatto che io non voglio conoscerti.
– Ma noi non siamo più due sconosciuti, ormai.
– Ah no?
– No. Io so che ami stare da solo, che hai una frenetica attività interiore e che sei un tipo deciso. Tu sai che voglio conoscerti, che possiedo quella minima capacità di ragionamento richiesto a una persona e che, come te, sono una tipa decisa.
– So anche che parli molto.
– Vedi?
– Ok, mi arrendo. Vuoi sederti?
– Grazie. Sei molto gentile.
– Non c’è di che.
Li ritroviamo un mese dopo. Dove?
- Non si sa dove. Però parlano di cose importanti. (58%)
- A letto (42%)
- In chat (0%)

19/01/2014 at 11:50
L’idea dei dialoghi mi era piaciuta da subito, e ha funzionato benissimo. Perfetta la conclusione, con la citazione del titolo, ma soprattutto con il film di Arbore, mi hai fatto venir voglia di vederlo… 😀
Bravo!
03/01/2014 at 19:30
Il racconto del film mi è piaciuto moltissimo, sei molto bravo a descrivere scene che riguardano trame di racconti/romanzi, film, probabilmente anche canzoni. Una tua interessante caratteristica, se non se ne facesse un uso abusato ti direi che il meta è il tuo pane quotidiano 🙂
Aspettami eh, che poi bisogna parlare nel dettaglio.
Bravo Filippo, che te lo dico a fa 😉
S.
03/01/2014 at 23:12
La mia meta è il meta.
Questo mi è venuto in mente leggendo il tuo commento: potrei adottarlo come sottotitolo di qualcosa.
Ti aspetto sì Serena, per parlarne e straparlarne.
02/01/2014 at 17:23
Non so come tu possa essere riuscito a fare una storia intera di soli dialoghi (anche a più voci) rendendola comunque scorrevole, chiara e leggibile.
Questo ultimo capitolo è davvero bello, tutto torna.
Quando lui propone di spiegarle la battuta ho pensato che non ce l’avresti mai fatta a stare nel limite di caratteri dell’episodio. E invece sì. Ma del resto sei bravo 🙂
02/01/2014 at 23:34
Grazie ancora.
Sono molto legato a quella battuta, anche se non saprei dire esattamente perché. Così la uso spesso, e altrettanto spesso ho dovuto spiegarla. Forse per questo sono riuscito a raccontare la scena di quel film (che per me è memorabile) in poche parole. Insomma, questione d’abitudine.
02/01/2014 at 15:35
Ho appena finito di leggere gli ultimi due episodi che mi mancavano. Che dire…Bravo. Bel finale. I dialoghi che hanno caratterizzato il racconto sono stati davvero belli, ben costruiti e hanno saputo sapientemente colmare le parti narrate mancanti. Ancora bravo!
02/01/2014 at 23:24
Sono davvero contento che questi dialoghi abbiano convinto quasi tutti: io, da parte mia, mi sono divertito molto a scriverli.
E grazie.
02/01/2014 at 10:02
Beh, che sia finito un po’ mi dispiace. Anche se non ne potrai più della mia vena (re)censoria 🙂
Questo finale non mi ha fatto impazzire, è tremendamente “costruito”.
E’ molto bello il primo stacco, in verità, quello sui contorni che si sfumano.
Il secondo non è male, ma lui non è pienamente sé stesso, si piega troppo, e poi mi è troppo antipatico quel film perché io possa essere oggettiva.
Il terzo stacco proprio non è nelle mie corde, molto bella e adatta l’idea della resa al “noi”, ma i dialoghi sono tutto tranne che realistici. Tornando a qualcosa che dissi ai primi episodi, se fosse stato teatro, il realismo non sarebbe stato e forse neanche opportuno, ma nelle “intercettazioni ambientali” è doveroso.
Tutto, come sempre, solo nella mia modesta opinione (un tantinello critica, ma ahimé non posso fare a meno di esserlo quando leggo qualcosa che mi interessa).
Per il futuro? Ancora dialoghi o ci proporrai altro?
02/01/2014 at 23:22
Oh, eccoci. Ti aspettavo.
Devo dire che sono abbastanza d’accordo con te. Volevo arrivare al titolo, anche a scapito del realismo.
In conclusione però, ancora grazie per i tuoi commenti: mi sono serviti, dialogo dopo dialogo, per scrivere quelli successivi (anche se non sembra).
02/01/2014 at 23:29
Beh, invece secondo me sembra.
Ossia, ho pensato che tu in qualche modo ne tenessi conto, altrimenti non avrei continuato a metterli.
Quindi, prego, è stato un piacere leggerti e anche commentare.
Non mi hai risposto sui tuoi propositi per il futuro: ancora dialoghi o hai intenzione di sperimentare altro? (sono curiosa ^_^)
02/01/2014 at 23:38
A parte (ovviamente) essere cattivi, i propositi per il futuro saranno probabilmente ancora dialoghi, ma con una novità.
Che non so ancora bene, per cui non mi sbilancio.
02/01/2014 at 09:37
Bravo.
Peccato che sia finito.
🙂
Mi mancheranno i dialoghi tra lui e lei. Non poteva esserci epilogo migliore.
Non era facile scrivere dieci capitoli di soli dialoghi, esperimento super riuscito.
Bel racconto, mi è piaciuto proprio tanto e avrebbe meritato la Top 5.
Aspetto il prossimo.
02/01/2014 at 23:19
Grazie davvero Giulia: la top 5 non vale i commenti che ho ricevuto, cosa per cui – fra l’altro – mi piace questo posto.
Ecco, la ruffianata l’ho detta.
02/01/2014 at 09:01
Bravo.
E meno male che sei bravo. 🙂
02/01/2014 at 23:17
ahahah, grandiosa!
02/01/2014 at 07:51
Filippo, anche se non mi vedi in questo momento sto applaudendo 🙂
Davvero meraviglioso, tutto, dal primo all’ultimo episodio 😀
La frase che mi è piaciuta di più è stata: ” Ognuno unilateralmente, ma nello stesso istante”.
Hai perfettamente ragione sul concetto del “noi” 😀
Il tuo esperimento di scrivere solo dialoghi è riuscito alla perfezione, bravo…anzi no bravissimo 😀 😀 😀
Alla prossima 🙂
02/01/2014 at 23:17
Ti ringrazio Emma, i dialoghi sono un po’ la mia fissa, e qui mi sono potuto sfogare.