Stanza numero 17

Dove eravamo rimasti?

Cosa fa Bryan dopo aver sentito le parole del portiere? Fa finta di credergli e prosegue verso la sua camera un pò perplesso. (50%)

Verso l’appartamentoBryan fissò l’uomo per qualche secondo, poi sorrise.
– Ah… perfetto. Grazie per avermi avvertito, starò attento.
Il portiere era in evidente stato di confusione, Bryan sapeva che gli era appena stata detta una menzogna, ma ugualmente, decise di far finta di aver creduto alle parole di quell’uomo.
Il corridoio era molto largo, qualche finestra illuminava il tappeto posto sotto i suoi piedi e delle piante sbucavano di tanto in tanto emanando un fortissimo profumo di rose.
Arrivato davanti la porta dell’ascensore premette il bottone. Giocò con i pollici per qualche secondo, poi la porta si aprì.
L’interno dell’ascensore era rosso fuoco, uno specchio padroneggiava davanti la sua faccia, e Bryan ne approfittò per aggiustarsi i capelli.
Era arrivato al quarto piano quando per una manciata di secondi la luce dell’ascensore si spense e Bryan fu colpito da un gelo fortissimo. La luce si riaccese, la porta si aprì, era arrivato a destinazione. Uscì un pò spaventato dall’ascensore e proseguì il corridoio verso la sua stanza.
Non era difficile arrivarci, gli era già stato spiegato tutto da colui che gliel’aveva venduta.
– Vada all’ottavo piano, giri a destra e prosegua lungo il corridoio. La sua stanza è la numero 17! – aveva detto.
Bryan girò il corridoio e guardò i distintivi luccicanti di color oro appesi accanto le porte con scritti i numeri delle camere, era arrivato al numero 12 quando vide più avanti di lui un uomo girato di spalle, avvicinandosi capì che stava piangendo disperatamente.
– Signore… va tutto bene? – chiese.
L’uomo si irrigidì di colpo, era diventato un pezzo di legno, immobile, fissava il vuoto ma Bryan non vedeva ancora il suo viso, fece un passo avanti e l’uomo cominciò a correre.
Bryan lo inseguì.
– Aspetti! Si fermi! Ha bisogno di aiuto? – urlò Bryan sperando che l’uomo lo sentisse.
Era scontato che l’uomo l’avrebbe sentito, il corridoio era vuoto.
L’uomo girò l’angolo e Bryan continuò a stargli dietro, ma non appena aveva girato l’angolo anche lui, l’uomo era scomparso.
– Ma dove diavolo si sarà cacciato? –
Proseguì lungo il corridoio alla ricerca di quell’uomo poi sentì un suono, come un sibilo, si girò e dalla porta vicina vide una donna, molto anziana date le tantissime rughe presenti sul suo volto, aveva gli occhi azzurri come il ghiaccio e lo fissava con uno sguardo apparentemente vuoto.
– Vada via. – disse con un filo di voce.
– Come scusi? – chiese Bryan.
– Vada via da quì… prima che sia troppo tardi! – questa volta l’anziana signora urlò e chiuse la porta con forza.
Bryan stupito, si avvicinò e bussò al campanello.
– Signora? Apra la porta per favore! –
Nessun movimento all’interno della stanza.
– Signora per l’amor del cielo! Perchè devo andare via? –
Bryan era molto confuso, non sapeva il significato delle parole di quella donna, che ancora non si era decisa ad aprire la porta.
– Scusi, con chi parla? – disse una voce alle spalle di Bryan. Era l’inserviente con tutto il suo arsenale di detersivi e stracci.
– Oh salve… stavo cercando di farmi aprire dalla signora che abita in questo appartamento. – disse Bryan.
– Signora? Ma quale signora? L’appartamento è vuoto. – rispose l’inserviente.
– No… impossibile, fino a qualche minuto fa una signora ha aperto la porta e mi ha detto di andare via. – disse Bryan.
– Non insista. Le ho detto che quell’appartamento è vuoto. –
– E io le ho detto che una signora ha aperto la porta e mi ha parlato. –
Entrambi avevano cominciato a scaldarsi.
– Perfetto. Le aprirò la porta così potrà vedere con i suoi occhi che è come dico io. – esordì l’inserviente per concludere il discorso.
– Benissimo. – rispose Bryan.
L’inserviente posò tutto quello che aveva in mano e prese un mazzo di chiavi, cercando quella che avrebbe aperto la porta dell’appartamento.
Dopo averla trovata, con’aria sicura aprì la serratura e spalancò la porta.
Bryan sentì come gelarsi il sangue, l’appartamento era vuoto.

Cosa succede adesso?

  • Bryan prosegue verso il suo appartamento . (73%)
    73
  • Bryan fugge. (7%)
    7
  • Bryan aggredisce l'inserviente. (20%)
    20
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64 Commenti

  • La storia potrebbe essere interessante (anche se ancora non si capisce dove andrà a parare), però a livello linguistico c’è molto da lavorare: attento ai tempi verbali (nel primo episodio cominci col presente, e poco dopo usi il passato) e alla punteggiatura, che in certi casi è molto discutibile e ostacola la lettura.

    Apre la porta

  • Il plot non si può dire che sia originalissimo, ma la storia pare che regga molto bene (tutto dipenderà dagli sviluppi venturi). Insomma l’ho letto questa notte e mi ha messo un bel po’ in apprensione.
    In alcuni punti credo che salti la consecutio temporum (ma potrei sbagliare), tuttavia queste cose le ritengo poco importanti, come dice anche Van Damme, gli ammennicoli vari si possono sempre correggere, le idee, invece, se non ci sono, non ci sono. E qui di idee pare che ce ne siano, e anche buone.
    Bravo, sono ansioso di leggere il seguito.
    Spioncino.

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