Stanza numero 17

Dove eravamo rimasti?

Cosa succede adesso? Bryan prosegue verso il suo appartamento . (73%)

PresenzeRestò immobile, lo sguardo serrato, com’era possibile? Quella donna gli aveva parlato pochi minuti prima e Bryan era sicuro di non essere pazzo. O forse lo era? Il dubbio lo percosse, mille cose ronzavano dentro la sua testa. – Magari è un sogno. – pensò.
Ma non era un sogno, lui lo sapeva. La signora era lì e ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa, anche il più importante dei suoi averi.
– Oppure è stato tutto frutto della mia immaginazione… ma sì dai.
Sì, in effetti era la scusa più plausibile, in cuor suo, sapeva di aver visto la vecchietta, ma non poteva restare lì a interrogarsi sul perchè, sul quando e sul come.
Sì convinse di aver immaginato tutto e ritornò in se. Era rimasto davanti l’appartamento a fantasticare per quasi due minuti senza neanche accorgersene, infatti, l’inserviente era scomparso e con lui tutti i suoi arnesi.
– Ma…. – disse con un soffio di voce. Il viso si trasformò, la paura lo assalì, indietreggiò a passi molto lenti.
Oltre all’inserviente e ai suoi arnesi, era scomparso anche l’appartamento della vecchia signora.
Davanti a lui adesso c’era solo la parete del corridoio, una parete giallastra e poco consumata, tra le due porte vicine, che tanto vicine adesso non erano, non c’era nulla.
Bryan cominciò a tremare, un brivido gli percorse tutta la schiena e improvvisamente sentì fiatare sul suo collo, come un respiro profondo, poi una voce…
– Vada via, adesso. –
Bryan urlò, impaurito cominciò a correre per il corridoio cercando la sua stanza.
Tutto era silenzioso, quasi muto, l’unico rumore era quello dei suoi passi, che, veloci percorrevano il tappeto verdino sotto di lui.
– Eccola! – urlò non appena vide il numero 17 accanto una delle porte.
Cercò la chiave nelle sue tasche, prese prima quella dell’auto, poi quella dell’armadietto della piscina, poi ancora quella della catena della sua bici.
Quando si accorse che la chiave dell’appartamento non c’era, la porta era già aperta.
Lui non aveva aperto la porta, era sicuro anche di questo, cominciò realmente a pensare di essere uscito fuori di testa, sperava di essere diventato pazzo, quello che gli stava succedendo non poteva essere reale, no. Non c’era nessuna spiegazione per poter giustificare quegli eventi.
– E’ solo un sogno, ne sono sicuro… solo un sogno Bryan – pensò.
Fece un respiro pronfondo, poi entrò dentro la sua camera.
Sentì nuovamente il gelo di prima, la paura aumentò, il cuore cominciò a battere forte e Bryan non riusciva ancora a vedere l’interno della sua camera, poichè era avvolta da ombre e oscurità.
Un botto arrestò il suo passo, la porta dietro di lui si era chiusa, non vedeva nulla, ma l’aveva sentita, aveva sentito cigolare qualcosa prima del botto.
C’era molto freddo, Bryan cominciò a tremare e all’improvviso sentì alcune voci farfugliare qualcosa di incomprensibile.
– Chi c’è? Chi sei? Fatti vedere! – urlò.
Le voci si arrestarono, il cuore stava per esplodergli. Chi c’era con lui? Cosa gli stava succedendo? Perchè tutti quegli strani avvenimenti?
Bryan vide una piccola luce di fronte a lui, come una fiamma che danzava sopra una candela.
Non ebbe il coraggio di avvicinarsi, restò immbile a fissare la luce, come se fosse incantato.
La fiamma diventò sempre più grande sprigionando una luce fortissima fino a colpire i suoi occhi come un flash di una fotocamera.
Bryan cercò di proteggersi mettendo le mani davanti agli occhi.
Poi sentì un urlo… una donna stava urlando, aumentando gradualmente il volume della sua voce, come se si stesse avvicinando in direzione di Bryan.
Aveva molta paura, il credere che tutto ciò fosse solo un sogno, gli dava la forza per continuare ad affrontare questo incubo.
In modo sconnesso dentro la sua testa viaggiavano frasi come dei titoli di coda alla fine di un film.
– Stai calmo, è finto. Adesso passa. Stai per svegliarti. Coraggio manca poco. Non fa male è solo un sogno! –
Poi tutto divenne buio, l’urlo cessò e Bryan cadde nell’oscurità.

Cosa succede a Bryan?

  • Si sveglia davanti la porta della vecchietta. (23%)
    23
  • Si sveglia nella portineria. (18%)
    18
  • Si sveglia all'interno del suo appartamento. (59%)
    59
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64 Commenti

  • La storia potrebbe essere interessante (anche se ancora non si capisce dove andrà a parare), però a livello linguistico c’è molto da lavorare: attento ai tempi verbali (nel primo episodio cominci col presente, e poco dopo usi il passato) e alla punteggiatura, che in certi casi è molto discutibile e ostacola la lettura.

    Apre la porta

  • Il plot non si può dire che sia originalissimo, ma la storia pare che regga molto bene (tutto dipenderà dagli sviluppi venturi). Insomma l’ho letto questa notte e mi ha messo un bel po’ in apprensione.
    In alcuni punti credo che salti la consecutio temporum (ma potrei sbagliare), tuttavia queste cose le ritengo poco importanti, come dice anche Van Damme, gli ammennicoli vari si possono sempre correggere, le idee, invece, se non ci sono, non ci sono. E qui di idee pare che ce ne siano, e anche buone.
    Bravo, sono ansioso di leggere il seguito.
    Spioncino.

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