Dove eravamo rimasti?
Honny soit qui mal y penseSquilla il telefono. Driin, driin. Strana pausa fra noi due. Non avevo mai visto Giulia così decisa. Forse dovrei accettare, forse a modo suo è un atto d’amore. Driin, driin. Forse è meglio che apro la cornetta e scopro chi mi chiama.
“Pronto. Pronto? Non si sente molto bene, chi sei?”
Sembra un paradosso, io che tengo tanto alla forma, ogni volta che rispondo al telefono invece rispondo sempre con un “Pronto chi sei” , invece che con un “Pronto chi è lei”.
Una voce gelida, squallidamente altezzosa e disturbatamente gracchiante mi parla dall’altra parte del telefono. È Mamma.
“Alfiuccio, sono mamma, al telefonino non rispondevi e così ho chiamato a casa. La cosa è urgente, Lucilla”
Al sentir il nome Lucilla, mi viene un blocco allo stomaco. Spiego brevemente. Lucilla, amica di mamma, odiosa donna, sulla sessantina, portati malamente, che vorrebbe rappresentare a modo suo, una certa borghesia rampante anni 80 che è andata perduta nel tempo. Sposata, con due figlie, bonissime, non fa altro che ricordare a mia madre, il fatto che lei è benestante e che noi non abbiamo una lira. Il marito Gianfranco, però, è simpatico, certo alcolizzato, giocatore compulsivo d’azzardo, ma lo preferisco alla detestabile consorte.
“Mamma, lascia perdere, ogni cosa che riguarda Lucilla, non riguarda me. È amica tua, non mi scocciare”
“Ma è importante! Alfio, Lucilla mi ha detto che conosce un editore abbastanza conosciuto”
“E quindi ha pensato di invitarci a cena, dove saremo in compagnia dell’editor e magari anche della cara amica Wanda, così ne approfittavamo per propinare a questo sconosciuto signore, qualche tuo scritto di quelli tuoi, scritti in maniera astrusa. Dico bene Mammà?”
Oddio, propinare è più un verbo che usa il papà.
“Purtroppo la cara Wanda, non sarà presente alla cena” sconsolata mi fa lei.
“Mamma, quando è la cena” Questo a Giulia, non gliel’ho chiesto.
“Stasera” prontamente risponde mamma.
Abbasso un’attimo la cornetta. Mi viene uno strano pensiero. Guardo Giulia con una certa preoccupazione.
“Che c’è? Che vuole tua madre?”
Come che vuole? Quando parlo al telefono alzo la voce, vabbe che è scema, ma pure sorda. Oddio, spero di sbagliarmi.
“Ma la cena con la cugina, quando si dovrebbe fare?”
“Stasera” mi fa la Giulia.
Honny soit qui mal y pense, dicono i francese. Peró ho fatto bene stavolta a pensare male. Due cene la stessa sera. Oddio mamma, riprendo la cornetta.
“Mamma questo invito è irrinunciabile?”
“Devi venire assolutamene, ho già dato a Lucilla la tua disponibilità per stasera”
Chiudo la cornetta. Faccio il maleducato. Non le ho nemmeno accennato a mamma, del mio blocco dello scrittore. Due cene, la stessa sera. Due inviti ed io non so quale dei due accettare.
Driin, driin. Squilla. Rispondo.
“Alfio! Ma cosa è successo? Comunque la cena è per le 21, ti passiamo a prendere noi? O vieni direttamente li? Se non sbaglio la macchina è pronta, verso le 18, o almeno cosi mi ha detto il meccanico, quando mi ha chiamato stamattina, ti saluto devo andare”
“Senti mamma, io”
Stavolta chiude bruscamente lei. Devo pure prendere la macchina dal meccanico. La macchina è pronta. Mia madre non conosce minimamente l’estetica del linguaggio, che termini!
“Alfio, dai andiamo. Lo so che non ti piacciono le cene, gli incontri, però dai per una volta fammi contenta. È solo una cena!”
È fantastico, constatare come, la mia fidanzata abbia ignorato completamente la telefonata con mamma.
Comunque ha ragione, non l’accontento mai di nulla. Pure lo scrupolo di coscienza!
Cosa faccio adesso? mamma o Giulia? Giulia o mamma? il dubbio mi divora e per lo più non ho nemmeno uno scritto decente da portare e di certo non me ne posso inventare uno in poche ore. Un vero scrittore ha bisogno di tempo per elaborare la sua opera!
Il dubbio assale Alfio. Ma una decisione dovrà prenderla.
- Nel frattempo, squilla nuovamente il telefono (80%)
- Accettera di andare a cena con la fidanzata dalla cugina ( dal nome ancora ignoto) (0%)
- Accetterà di andare a cena con i genitori dall'amica Lucilla (20%)

02/07/2014 at 19:48
Voto la prima opzione, il personaggio è ancora in balia di mamà… …
20/02/2014 at 13:22
squilla il telefono 🙂
28/11/2013 at 12:16
Nuova telefonata, tanto per cambiare… 😉
27/11/2013 at 15:50
Buontempone di nome e di scritto: però mi diverti.
(Ingarbugliamo ancor più: altra telefonata).
15/11/2013 at 15:19
…”la mia fidanzata mi dice che scrivo stronzate, ma lei non fa testo, è stupida. Come tutte le ragazze del resto, bisogna dirlo”… dopo averci fatto questo bel complimento (la categoria ringrazia) vediamola un pò sta racchia, ma visto che i simili si attraggono tra di loro…
20/11/2013 at 21:22
Ammetto che il protagonista, ha un suo caratteraccio. Scusatelo.
15/11/2013 at 10:44
Certo che sei un bel pasticcione, eh? Mollare così il povero Mancini dell’altro racconto!
(Va beh, vediamo ‘sta racchia va…)
20/11/2013 at 21:23
Hai ragione! Spero possa piacerti questo nuovo racconto.