Dove eravamo rimasti?
La Prima Falce– Cosa stai rimuginando su quelle scartoffie?
Era stato Sam, altro detective, a parlare, dopo che per un’ora buona Thomas era rimasto a sfogliare i fascicoli del primo omicidio. Non riuscendo a trovare alcun comun denominatore fra gli omicidi, il detective Mainardi decise di riguardare tutti i casi dal primo, cercando di rifarsi un’idea senza preconcetti per guardare il lavoro del killer da un altro punto di vista.
Il numero magico di omicidi per classificare un serial killer è tre, ma in questo caso sapevano che non serviva aspettare. L’omicidio di Benjamin Moore era stato preso sotto gamba all’inizio, quattro mesi fa. Trattato come omicidio singolo gli indizi erano stati sottovalutati, si era lasciata raffreddare la pista. Solo il mese dopo, quando era stato trovato il corpo della Dunn con le altre lettere, si era capito con chi si aveva a che fare.
– Se ti dicessi che non lo so nemmeno io? Provo a riguardare tutto dall’inizio. Ho passato un’ora su Moore, ma non ho cavato niente di più. Ho provato a guardarlo come primo della serie, cercando una differenza, un piccolo indizio di qualcosa di diverso. E niente. Doveva aver organizzato tutto nei minimi dettagli. Ora sono passato alla Dunn, cerco di riguardare tutto come se fosse appena accaduto. L’unica cosa nuova è che le iniziali della Dunn sono le solite della prossima vittima.
—
Fiona è seduta nel suo studio. Si è fatto tardi, ha tolto i tacchi, e scalza rimane a fissare, girandolo ogni tanto, il rendering della villa degli Andrews, indecisa, incerta. Sa che c’è qualcosa che non va, ma non riesce a focalizzare. C’è qualcosa che stona, ma non riesce a capire.
Ethel, la sua segretaria personale, ha salutato aldilà del vetro, uscendo, già venti minuti fa. Appoggiandosi pesantemente allo schienale della poltrona guarda il monitor inclinando la testa da una parte e dall’altra. Dopo il divorzio, e a ormai cinquant’anni sapendo di non essere bella, è diventato più interessante far tardi al lavoro che tornare in una casa vuota. Viene distratta da un bussare alla porta. Dietro al vetro un uomo con giubbotto catarifrangente ed un casco integrale con la visiera alzata in testa. In mano una grossa busta gialla. Uno sguardo al monitor, sono le 19:19. Tardi per una consegna. Il fattorino apre la porta e chiede, con una voce rocca resa ancora più strana dal casco, di Fiona Dunn.
Fiona lo invita ad entrare con un cenno. L’uomo le consegna la busta e passa anche una cartelletta per la firma. Lei scorre la lista dei nomi ma non si trova.
– Dove devo firmare?
- In fondo.
– Ma non vedo dove.
- Aspetti…
E così dicendo fa il giro della scrivania, piegandosi sul foglio. Fiona sente distinta la puntura dell’ago nel collo, e la mano guantata sulla bocca le impedisce di urlare. Si agita sulla sedia, ma brevemente, mentre la sostanza fa effetto ed il mondo si fa nero.
—
– La Dunn è stata trovata la mattina dalla segretaria. Nuda, legata sulla scrivania con la gola tagliata. Tutto quello che era sulla scrivania è stato spostato a terra, messo nell’esatto ordine di prima e funzionante, con il telefono attivo ed il computer acceso. I vestiti non sono mai stati ritrovati.
– Figlio di puttana.
- Le mancava una ciocca di capelli come agli altri. Solita arma, lama seghettata. Sul petto aveva il foglio di pergamena con le iniziali. Nella sua agenda da tavolo è stato trovato il ritaglio di giornale del Post, un articolo sulle elezioni di tre anni fa.
- E quindi avevate fra le mani un serial killer.
- Un serial killer freddo, organizzato e senza paura. Si è preso tutto il tempo per fare il suo lavoro e ci ha detto quando avrebbe fatto il prossimo.
– Dai ritagli?
- Un cazzo. A parte che sono tutti del Post e che la data di ogni articolo è una luna piena, non abbiamo nessun’altra tipo di collegamento.
- E la vittima successiva?
– Il ritaglio era nella pagina del mese successivo, e al 9 gennaio c’erano scritte nuovamente le due iniziali. KC. Kera Collins.
Che lavoro faceva Kera?
- Mistress (57%)
- Parrucchiera (14%)
- Insegnante d’asilo (29%)

13/08/2015 at 15:27
Pochi piccoli indizi… 100% 😛
27/07/2015 at 05:32
Concordo con il “noir” . Bella l’atmosfera.
Leggo gli altri capitoli. Intanto complimenti bell’incipit.
27/07/2015 at 10:16
Ti ringrazio.
Al prossimo.
25/07/2015 at 22:47
Pochi piccoli indizi. E’ ancora presto ^^
Bel capitolo ^^ Molto “noir” 😉
27/07/2015 at 10:15
Grazie. Sarà fatto.
10/07/2015 at 00:52
Io sono serialkiller dipendente. Lo ammetto. E non ho intenzione di guarire. Aspetto con ansia il prossimo capitolo. Gran resa in questo, con i richiami vintage di qualità. Bravo ^^
27/08/2014 at 15:50
Un giallo da brividi! Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio. 🙂 non farci aspettare troppo 🙂
28/08/2014 at 07:22
Grazie.
Next is coming…
23/08/2014 at 11:43
Avvincente complimenti. Opto per il bagno pubblico, buon weekend…D.
28/08/2014 at 07:21
Ah, il fascino del bagno pubblico…
Grazie.
17/08/2014 at 23:47
In un bagno pubblico, magari un autogrill.
18/08/2014 at 10:36
Ah, l’autogrill.
In America non sono come i nostri, ma le stazioni di servizio penso che siano squallide uguale.
16/08/2014 at 22:02
Lo so che sembra banale uccidere un tassista nel taxi, ma mi sembrava la più ovvia 🙂
18/08/2014 at 10:35
Vediamo se vince il banale, e se riusciamo a de-banalizzarlo.
16/08/2014 at 18:17
Nel taxi? Interessante, si sta in ansia a leggere queste storie 😉 bravo
18/08/2014 at 10:35
Grazie. Conto sull’ansia.
15/08/2014 at 10:35
bella storia! l’ho letta tutta ieri sera, ma avevo troppo sonno per commentare.
Io dico che il tassista lo fa fuori nel bagno
18/08/2014 at 10:20
Ah, pulp. 🙂
Grazie.
14/08/2014 at 22:30
Tassista all’opera. Avanti così 😉
18/08/2014 at 10:19
Grazie. Vediamo che accade.
15/05/2014 at 11:10
Il pasticcere mi intriga. Giusto per continuare a poter fare congetture e capirci poco ancora per qualche capitolo, cosa che mi diverte.
D.
15/05/2014 at 11:11
E’ quello lo scopo. Sono solo indeciso quando tirare le conclusioni.
Thx
15/05/2014 at 11:12
Facciamo tra cinque capitoli e mezzo?
18/04/2014 at 20:17
Un omicida che viene a sua volta ucciso, mi pare interessante!
18/04/2014 at 15:27
Un pasticcere, perchè il movente sarà sicuramente più interessante.
18/04/2014 at 15:44
Grazie. Non so se sarà il movente la parte interessante di questo omicidio…
18/04/2014 at 15:45
E’ sempre così con gli omicidi. Non si sa mai dove criminali, vittime e scrittori vogliano andare a parare. Ma è ottimo. Se no non sarebbe un giallo.
23/03/2014 at 18:02
un pasticcere.
18/04/2014 at 15:43
Sembra che vada per la maggiore. Killer goloso.
16/03/2014 at 13:15
Un poliziotto!
18/04/2014 at 15:42
Grazie.
Sembra però che il pasticcere non abbia rivali.
09/03/2014 at 23:18
Un omicida? (Un’omicida…) Dopotutto, avere a che fare con uno psicopatico potrebbe non essere troppo sicuro nemmeno per un killer professionista… e se avesse ‘sbagliato’ qualcosa l’ultima volta?
10/03/2014 at 09:20
Un omicida.
E hai ragione, decisamente non è sicuro!
07/03/2014 at 22:50
Io immagino la polizia coinvolta “da vicino” più avanti… quindi…. morte al pasticcere !
Bella storia…. mi piace..ti seguo ! 😀
08/03/2014 at 15:14
Grazie. Chissà cosa accadrà.
In effetti… io non lo so.
17/02/2014 at 23:53
Voto per sapere sulle vittime
08/03/2014 at 15:14
Mi spiace, è andata male 🙂
23/01/2014 at 11:30
Sul killer, ovviamente 😉
23/01/2014 at 11:39
Giochiamo con il fuoco!
23/01/2014 at 12:16
Beh, finora il pv è sempre stato quello delle vittime, sarebbe interessante cominciare a capire come ragiona il nostro uomo (sempre che sia un uomo…)
22/01/2014 at 17:55
Per ora lascerei un velo di mistero sul killer e scoprirei qualcosa in più sui Mainardi.
23/01/2014 at 11:39
Ah, sei tipa da detective, eh? 😉 🙂
Grazie.
21/01/2014 at 17:09
Il killer è sempre il personaggio più interessante! 🙂
22/01/2014 at 13:04
Grazie Alessandra. Vedremo se hai ragione.
17/01/2014 at 14:27
The incipit sta riaccendendo la mia passione per i gialli! era da un po’ che non mi fermavo a leggerli.
Io voto per l’insegnante d’asilo, sarebbe qualcosa di inaspettato!
21/01/2014 at 17:07
Grazie di essere passato. Sorry, non ti è andata bene questa volta 🙂
09/01/2014 at 10:47
PS: Mi scuso con tutti per la formattazione errata nei dialoghi, per un qualche motivo ha preso solo il doppio invio e non il singolo. Comunque, ogni trattino ( – ) cambia la persona che parla. Nel prossimo capitolo cercherò di fare doppie verifiche…
07/01/2014 at 19:27
Una parrucchiera che, magari, ha sentito qualcosa di troppo? Non l’insegnante!! Mi metterebbe troppa inquietudine x)
08/01/2014 at 10:14
Eh, c’è ancora battaglia.
Grazie Francesca.
07/01/2014 at 11:36
Dopo l’exploit di racconti eros, voto per la mistress.
08/01/2014 at 10:14
Ah, l’eros, che gran cosa.
Grazie!
03/01/2014 at 17:02
Voto per l’infermiera di colore.
Giallo interessante. 🙂
03/01/2014 at 17:22
Grazie Giulia, benritrovata.
02/01/2014 at 17:09
Avanti con l’architetto.
Come ambientazione, sono proprio curioso di vedere cosa ti possa dare di più l’America, che non ti possa dare anche l’Italia!
Stiamo a vedere………
03/01/2014 at 17:21
Vedremo 🙂
02/01/2014 at 15:45
Non posso fare a meno di seguire un compaesano sarzanino!
02/01/2014 at 15:54
Oh, grazie! 😀 Bentrovato.
02/01/2014 at 14:25
Ciao, incipit davvero interessante! Ho votato per l’architetto, così complichiamo il profilo del serial killer 😉
02/01/2014 at 14:36
Grazie Francesca. Sembra che anche gli altri la pensino come te.
01/01/2014 at 22:47
Un architetto. Aspetto il prossimo capitolo.
02/01/2014 at 14:35
Grazie di essere passato.
31/12/2013 at 13:38
Un architetto.
Buio. Luce.
A parte gli scherzi, mi piace come scrivi e voglio approfondire la lettura di questo bel genere, il giallo. Anche per me l’America è un po’ abusata, ma spero e credo che ce ne darai una lettura interessante!
Ti seguo.,
31/12/2013 at 14:38
E grazie. 🙂
31/12/2013 at 10:00
Bene un bel giallo, si direbbe, malgrado l’abusata ambientazione statunitense e poca attenzione agli apostrofi.
(Come mai passi dal tempo passato al presente?)
31/12/2013 at 10:05
Ouch, l’ho riletto ma non vedo l’apostrofo incriminato. L’errore di battitura è sempre dietro l’angolo in questo posto. Come la formattazione.
Purtroppo si è perso lo spazio aggiuntivo fra le due parti, quella al passato, del detective, e quella al presente, delle vittime. Sarà un format ricorrente nelle puntate.
Grazie per essere passato.
PS: Hai ragione, l’America è usata molto per questo genere, ma per avere certe possibilità è d’obbligo. Gli altri racconti erano in Italia e in oriente, ogni tanto me la concedo 🙂
31/12/2013 at 10:20
Vado a memoria: “un’altro”, “un infermiera” e “va’”.
(Attendo il seguito!)
31/12/2013 at 10:32
Cavolo, quando hai ragione… 😀
31/12/2013 at 09:57
Intrippante..vediamo! Mi ispira l’infermiera. ti seguo buon anno
31/12/2013 at 10:00
Grazie! 🙂