Dove eravamo rimasti?
Luna Piena
– Ci parli della quarta vittima del “Killer della luna piena”.
– Il quarto si chiamava, come sapete, Martin Ficks. Pasticcere di 39 anni, lavorava in una grande pasticceria, principalmente come decoratore e cioccolataio. Il killer lo ha atteso una mattina, e, dopo che questi è uscito di casa, in qualche modo lo ha convinto a seguirlo con la macchina in un vicolo. Poco distante è stato trovato il corpo. L’unico trovato all’aperto. Era appoggiato sopra alcuni fogli di cartone, ucciso con un unico taglio alla gola, come gli altri. Il corpo è stato trovato la mattina presto dagli addetti alla pulizia delle strade. Le analisi hanno confermato che si tratta di un coltello affilato. Martin era vestito, non presentava segni di colluttazione ed aveva tutti i suoi averi con se.
– Tenente Gordon, su questa scena del delitto c’erano altre tracce, segni, qualcosa lasciato dall’assassino?
– A parte il segno di un ago sul collo e il narcotico che è stato rilevato nel sangue no, niente di rilevante per le indagini.
– Walters, del Post. Mi scusi, tenente, ma ha detto così per tutte le vittime, dandoci solo informazioni che sono già di pubblico dominio. Le nostre fonti ci raccontano però una storia diversa. Sembra che sulla scena di ogni omicidio vengano lasciati oggetti particolari, come a sfidare la polizia a fermare il killer. E sembra che venga indicata la vittima successiva. Cosa ci può dire in merito?
– Mi spiace, signori, ma non posso confermare o smentire queste vostre informazioni. Posso solo dire che tutto quello che non potrebbe intralciare le indagini è già stato riferito agli organi di informazione. Per quello che ci riguarda, il resto sono solo voci.
– Tenente, è sicuro che non ci sia altro che possiamo sapere. La polizia è in grado di fermare questo assassino? Avete chiesto aiuto all’FBI? Ci potete almeno fornire un profilo del killer?
– Signora, come ho detto non ho altre informazioni da darvi. Il nostro killer è sfuggente, perché sembra colpisca le sue vittime completamente a caso. Ci sono stati 5 omicidi riconducibili al soggetto e non abbiamo trovato nessun legame fra le vittime. Abbiamo un profilo fatto dai nostri profiler. Troverete tutto nella cartella stampa che abbiamo preparato, ma vi riepilogo i dati salienti. Maschio, caucasico, fra i 30 ed i 38 anni, destrorso, un certo grado di cultura che potrebbe, però, non corrispondere ad un titolo scolastico. Fa un lavoro di buon livello, probabilmente impiegato. Fisico forte, altezza media. Su due delle scene abbiamo trovato dei capelli corvini che sono compatibili fra di loro, quindi il nostro soggetto potrebbe essere moro, non tinto. Sfortunatamente erano capelli spezzati, quindi non abbiamo il DNA.
– Tenente Gordon, e per quanto riguarda l’FBI?
– – –
– Dannazione. Pensate abbiamo fatto bene a tacere tutti i particolari sui ritagli? Il mondo li fuori è vasto, magari qualcuno potrebbe capire qualcosa, perché quelle notizie sono state lasciate. Magari qualcuno dei protagonisti degli eventi di quei ritagli si fa avanti con qualche particolare.
Mentre si allaccia le scarpe nello spogliatoio, il detective Mainardi riflette sulla domanda di John, domanda che lui stesso si è posto un infinità di volte. Il diktat dall’alto è non diramare questi particolari, sia per scoprire i già numerosi falsi rei confessi, sia per non fare da cassa di risonanza alle manie ed ai giochetti del bastardo.
– – –
Martin mette ad asciugare, su una grata, le ultime decorazioni in pasta di zucchero che aveva fatto. Questa volta una serie di borse e scarpe firmate per una festa di laurea di una fashion victim. Finalmente ha finito anche questo lavoro e considerando che sono le nove di sera passate, quindi 3 ore buone più del dovuto, ha dato abbastanza per oggi.
Una volta rimessi gli abiti civili e chiuso il laboratorio sale in macchina. Non fa in tempo a mettere in moto che una mano guantata gli tappa la bocca da dietro, il forte dolore di un ago su un lato del collo, pochi secondi di lotta, poi il nero.
Quando Martin si risveglia, la mente ancora annebbiata, pensa di essersi addormentato sul divano. Solo quando prova a muoversi si rende conto di essere paralizzato, e gli ultimi avvenimenti gli tornano improvvisamente. Vorrebbe urlare, dimenarsi, ma il corpo è paralizzato. Si sente la lingua gonfia in bocca, non riesce nemmeno a parlare, figurarsi ad urlare.
Calmarsi. Respirare. Guardarsi attorno. E’ buio. Sdraiato a terra, in un qualche vicolo. Con la coda dell’occhio vede quella che potrebbe essere la sua macchina. I muri sporchi, qualche manifesto strappato. Non ci sono luci accese nel vicolo, ma in alto, proprio sopra di lui, splende una gigantesca luna piena, che illumina di argento ogni cosa.
Un passo leggero, un uomo, con una specie di tuta da meccanico. In mano un lungo coltello che risplende alla luna.
– Stanotte c’è la luna piena. Sono a metà dell’opera.
La voce rauca, palesemente contraffatta.
Il coltello che si avvicina.
Il terrore. L’oblio.
Cinque vittime e l'assassino non accenna a fermarsi. Il prossimo è un tassista. Come lo uccide?
- In un bagno pubblico. (50%)
- Nel taxi. (38%)
- Nel sonno. (13%)

21/01/2022 at 10:10
Gulp…scusa, mi accorgo adesso dai commenti che questa è una storia datata…forse abbandonata? Mi spiacerebbe. Ciaociao
21/01/2022 at 09:59
Sono un nuovo iscritto e l’ho fatto apposta per scrivere un giallo, che è uno dei pochi generi che manca nei miei numerosi racconti scritti nei miei moltissimi anni. Ecco quindi che il tuo mi interessa molto, e mi piace( parlo del primo capitolo), anche perché mi pare che sia l’opposto del mio( io ho scritto di omicidi irrisolti che all’apparenza non hanno niente in comune).
Scritto bene, scorrevole, anche se c’è qualche refuso, che nel contesto non contano poi molto. Appena trovo il tempo lo leggo tutto e passo a commentare i 7 capitoli insieme. Forse avrei scelto anch’io l’architetto, ma comunque è tardi. Ciaociao.
13/08/2015 at 15:27
Pochi piccoli indizi… 100% 😛
27/07/2015 at 05:32
Concordo con il “noir” . Bella l’atmosfera.
Leggo gli altri capitoli. Intanto complimenti bell’incipit.
27/07/2015 at 10:16
Ti ringrazio.
Al prossimo.
25/07/2015 at 22:47
Pochi piccoli indizi. E’ ancora presto ^^
Bel capitolo ^^ Molto “noir” 😉
27/07/2015 at 10:15
Grazie. Sarà fatto.
10/07/2015 at 00:52
Io sono serialkiller dipendente. Lo ammetto. E non ho intenzione di guarire. Aspetto con ansia il prossimo capitolo. Gran resa in questo, con i richiami vintage di qualità. Bravo ^^
27/08/2014 at 15:50
Un giallo da brividi! Non vedo l’ora di leggere il prossimo episodio. 🙂 non farci aspettare troppo 🙂
28/08/2014 at 07:22
Grazie.
Next is coming…
23/08/2014 at 11:43
Avvincente complimenti. Opto per il bagno pubblico, buon weekend…D.
28/08/2014 at 07:21
Ah, il fascino del bagno pubblico…
Grazie.
17/08/2014 at 23:47
In un bagno pubblico, magari un autogrill.
18/08/2014 at 10:36
Ah, l’autogrill.
In America non sono come i nostri, ma le stazioni di servizio penso che siano squallide uguale.
16/08/2014 at 22:02
Lo so che sembra banale uccidere un tassista nel taxi, ma mi sembrava la più ovvia 🙂
18/08/2014 at 10:35
Vediamo se vince il banale, e se riusciamo a de-banalizzarlo.
16/08/2014 at 18:17
Nel taxi? Interessante, si sta in ansia a leggere queste storie 😉 bravo
18/08/2014 at 10:35
Grazie. Conto sull’ansia.
15/08/2014 at 10:35
bella storia! l’ho letta tutta ieri sera, ma avevo troppo sonno per commentare.
Io dico che il tassista lo fa fuori nel bagno
18/08/2014 at 10:20
Ah, pulp. 🙂
Grazie.
14/08/2014 at 22:30
Tassista all’opera. Avanti così 😉
18/08/2014 at 10:19
Grazie. Vediamo che accade.
15/05/2014 at 11:10
Il pasticcere mi intriga. Giusto per continuare a poter fare congetture e capirci poco ancora per qualche capitolo, cosa che mi diverte.
D.
15/05/2014 at 11:11
E’ quello lo scopo. Sono solo indeciso quando tirare le conclusioni.
Thx
15/05/2014 at 11:12
Facciamo tra cinque capitoli e mezzo?
18/04/2014 at 20:17
Un omicida che viene a sua volta ucciso, mi pare interessante!
18/04/2014 at 15:27
Un pasticcere, perchè il movente sarà sicuramente più interessante.
18/04/2014 at 15:44
Grazie. Non so se sarà il movente la parte interessante di questo omicidio…
18/04/2014 at 15:45
E’ sempre così con gli omicidi. Non si sa mai dove criminali, vittime e scrittori vogliano andare a parare. Ma è ottimo. Se no non sarebbe un giallo.
23/03/2014 at 18:02
un pasticcere.
18/04/2014 at 15:43
Sembra che vada per la maggiore. Killer goloso.
16/03/2014 at 13:15
Un poliziotto!
18/04/2014 at 15:42
Grazie.
Sembra però che il pasticcere non abbia rivali.
09/03/2014 at 23:18
Un omicida? (Un’omicida…) Dopotutto, avere a che fare con uno psicopatico potrebbe non essere troppo sicuro nemmeno per un killer professionista… e se avesse ‘sbagliato’ qualcosa l’ultima volta?
10/03/2014 at 09:20
Un omicida.
E hai ragione, decisamente non è sicuro!
07/03/2014 at 22:50
Io immagino la polizia coinvolta “da vicino” più avanti… quindi…. morte al pasticcere !
Bella storia…. mi piace..ti seguo ! 😀
08/03/2014 at 15:14
Grazie. Chissà cosa accadrà.
In effetti… io non lo so.
17/02/2014 at 23:53
Voto per sapere sulle vittime
08/03/2014 at 15:14
Mi spiace, è andata male 🙂
23/01/2014 at 11:30
Sul killer, ovviamente 😉
23/01/2014 at 11:39
Giochiamo con il fuoco!
23/01/2014 at 12:16
Beh, finora il pv è sempre stato quello delle vittime, sarebbe interessante cominciare a capire come ragiona il nostro uomo (sempre che sia un uomo…)
22/01/2014 at 17:55
Per ora lascerei un velo di mistero sul killer e scoprirei qualcosa in più sui Mainardi.
23/01/2014 at 11:39
Ah, sei tipa da detective, eh? 😉 🙂
Grazie.
21/01/2014 at 17:09
Il killer è sempre il personaggio più interessante! 🙂
22/01/2014 at 13:04
Grazie Alessandra. Vedremo se hai ragione.
17/01/2014 at 14:27
The incipit sta riaccendendo la mia passione per i gialli! era da un po’ che non mi fermavo a leggerli.
Io voto per l’insegnante d’asilo, sarebbe qualcosa di inaspettato!
21/01/2014 at 17:07
Grazie di essere passato. Sorry, non ti è andata bene questa volta 🙂
09/01/2014 at 10:47
PS: Mi scuso con tutti per la formattazione errata nei dialoghi, per un qualche motivo ha preso solo il doppio invio e non il singolo. Comunque, ogni trattino ( – ) cambia la persona che parla. Nel prossimo capitolo cercherò di fare doppie verifiche…
07/01/2014 at 19:27
Una parrucchiera che, magari, ha sentito qualcosa di troppo? Non l’insegnante!! Mi metterebbe troppa inquietudine x)
08/01/2014 at 10:14
Eh, c’è ancora battaglia.
Grazie Francesca.
07/01/2014 at 11:36
Dopo l’exploit di racconti eros, voto per la mistress.
08/01/2014 at 10:14
Ah, l’eros, che gran cosa.
Grazie!
03/01/2014 at 17:02
Voto per l’infermiera di colore.
Giallo interessante. 🙂
03/01/2014 at 17:22
Grazie Giulia, benritrovata.
02/01/2014 at 17:09
Avanti con l’architetto.
Come ambientazione, sono proprio curioso di vedere cosa ti possa dare di più l’America, che non ti possa dare anche l’Italia!
Stiamo a vedere………
03/01/2014 at 17:21
Vedremo 🙂
02/01/2014 at 15:45
Non posso fare a meno di seguire un compaesano sarzanino!
02/01/2014 at 15:54
Oh, grazie! 😀 Bentrovato.
02/01/2014 at 14:25
Ciao, incipit davvero interessante! Ho votato per l’architetto, così complichiamo il profilo del serial killer 😉
02/01/2014 at 14:36
Grazie Francesca. Sembra che anche gli altri la pensino come te.
01/01/2014 at 22:47
Un architetto. Aspetto il prossimo capitolo.
02/01/2014 at 14:35
Grazie di essere passato.
31/12/2013 at 13:38
Un architetto.
Buio. Luce.
A parte gli scherzi, mi piace come scrivi e voglio approfondire la lettura di questo bel genere, il giallo. Anche per me l’America è un po’ abusata, ma spero e credo che ce ne darai una lettura interessante!
Ti seguo.,
31/12/2013 at 14:38
E grazie. 🙂
31/12/2013 at 10:00
Bene un bel giallo, si direbbe, malgrado l’abusata ambientazione statunitense e poca attenzione agli apostrofi.
(Come mai passi dal tempo passato al presente?)
31/12/2013 at 10:05
Ouch, l’ho riletto ma non vedo l’apostrofo incriminato. L’errore di battitura è sempre dietro l’angolo in questo posto. Come la formattazione.
Purtroppo si è perso lo spazio aggiuntivo fra le due parti, quella al passato, del detective, e quella al presente, delle vittime. Sarà un format ricorrente nelle puntate.
Grazie per essere passato.
PS: Hai ragione, l’America è usata molto per questo genere, ma per avere certe possibilità è d’obbligo. Gli altri racconti erano in Italia e in oriente, ogni tanto me la concedo 🙂
31/12/2013 at 10:20
Vado a memoria: “un’altro”, “un infermiera” e “va’”.
(Attendo il seguito!)
31/12/2013 at 10:32
Cavolo, quando hai ragione… 😀
31/12/2013 at 09:57
Intrippante..vediamo! Mi ispira l’infermiera. ti seguo buon anno
31/12/2013 at 10:00
Grazie! 🙂