Quando il caffè sta per uscire

Quando il caffè lo facevi tuTi svegliavi sempre prima di me, mi sfioravi velocemente la fronte per accertarti che dormissi, devo confessarti che spesso fingevo di farlo, per non sottrarti la possibilità di fare questo gesto mattutino, così semplice eppure così carico di tenerezza. Poi ti alzavi, ti sbirciavo stringendo gli occhi a fessura, così da vedere la tua figura sfocata prendere la vestaglia e avviarsi, a passi stiracchiati, verso la cucina. Ti sentivo fare ogni movimento con la massima cautela, per evitare di fare rumore. Sapevo quando era il momento in cui prendevi la moka, perché quello sportello cigolava fastidiosamente – quante volte ti ho promesso di sostituire la cerniera e non l’ho fatto, ora non cigola più, ma non ci sei più tu ad aprirlo – poi la riempivi e la mettevi sui fornelli e di lì a poco l’aroma intenso del caffè inondava il corridoio e prepotente arrivava in camera, annunciandomi il tuo atteso ritorno.
Arrivavi e aprivi un poco le persiane. Poi ti avvicinavi al letto, mi scrutavi attentamente, sapevo che se avessi aperto gli occhi in quel momento ti avrei delusa, – una volta è successo e ti sei seduta sconfitta sul letto, “Volevo svegliarti con un bacio” avevi detto – così aspettavo impaziente che ti avvicinassi e, con la tazzina fumante in mano, mi baciassi le labbra e pronunciassi quella parola, sempre la stessa e ogni giorno più piacevole, “Buongiorno”.
Adesso mi sveglio da solo, mi do violenti schiaffi sulla fronte per convincermi a non restare a letto a prendermi in giro coi sogni, poi mi tolgo di colpo le coperte, anche se fa freddo, e mi avvio con estrema pesantezza in ogni passo, verso la cucina. Non c’è più traccia del tuo disordine e il lavandino è sempre vuoto e splendente, – forse anche perché salto frequentemente i pasti – ma quell’odore di pulito mi violenta le narici.
Preparo la moka, la metto sui fornelli e vado a lavarmi. Il suo aroma attraversa il corridoio, arriva in camera e non mi trova, prova a insinuarsi nel bagno, ma si disperde nei vapori, così mi dimentico di lui, e quando torno in cucina lo trovo che straborda e rischia di bruciarsi. Spesso, anzi, si brucia e brucia anche la moka, ne ho ricomprate una decina nell’ultimo mese.
E’ questo il buongiorno che mi auguro, mentre impreco ripulendo i fornelli, fino a farli splendere, fino a non lasciare traccia di caffè in questa mia esistenza che adesso fatica a trovare un percorso che non sia quello, sempre uguale, che mi porta a lavoro.
Almeno in ufficio le cose vanno bene, trovano che ultimamente io sia più produttivo, e in effetti è probabile: lavorando non penso a quel dannatissimo giorno in cui, con la valigia in mano, mi hai detto…

Cosa ha detto Sara a Leonardo?

  • "Ho scoperto tutto, bastardo! Me ne vado, lascio il posto alla tua amante. Non cercarmi più." (25%)
    25
  • "Devo partire per lavoro, solo qualche giorno amore mio..." e, durante la notte, il tuo volo è precipitato. (50%)
    50
  • "Perdonami, ma non posso più vivere con te. Non ti amo più." (25%)
    25
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322 Commenti

  • Che peccato averti scoperta tardi. Leggere tutto d’un fiato è ciò che preferisco, però, lo ammetto. A volte le lunghe pause tra una pubblicazione e l’altra fanno perdere il filo, la concentrazione; tuttavia qui si sta per votare e cambiare il corso della storia e io, in questa, non ho partecipato e me ne rammarico. Sei un’abile narratrice, anche se a volte infili nel discorso “anticipazioni” che non andrebbero inserite, per ragioni puramente tecniche… ma mi è piaciuto leggerti e ho deciso di seguirti da ora in poi, ovvero anche nella tua prossima storia che stavolta seguirò da subito. Qui, per una sola volta, ahimè, ho votato un bacio.

  • Alessandra, la tua storia, mi ha letteralmente tenuta incollata allo schermo!
    Hai scelto un tema delicato, che hai saputo sviluppare attraverso una trama avvincente e una bella scrittura scorrevole, che riesce a dare spessore ai personaggi anche attraverso i dialoghi. Ottima anche la scelta della narrazione simultanea, che attraverso il tempo presente da un lato porta l’attenzione del lettore sullo svolgersi dei fatti, e quindi mantiene veloce e viva l’azione, mentre dall’altro aiuta ad immedesimarsi e a comprendere lo stato d’animo del protagonista.
    La scelta del secondo livello narrativo, in cui attraverso dei flash suggerisci indizi su Sara è molto efficace, spero ci sia tempo e spazio per approfondire la questione nei capitoli finali, come credo che verrà completato anche l’accenno alla situazione di Erica.

  • ho letto tutto d’un fiato i nove capitoli di questo racconto ed ora attendo con ansia il decimo; storia decisamente imprevedibile ed affascinante, sicuramente da rileggere
    insomma complimenti!

    ps ho votato per un soffio

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