Succubus 2

Dove eravamo rimasti?

Siamo a un bivio. Come evolverà la storia? Lunos asseconderà nuovamente Alane e proseguiranno nell'attraversamento della Fortezza. (50%)

La Fortezza del Pericolo Insano - Break

“Non ci muoveremo di qui finché non avrai capito quello che vuoi,” sibilò il mio compagno di viaggio con una luce determinata negli occhi, sicuro in sella al suo destriero. Scossi la testa, arrendendomi all’evidenza. Non potevo nascondergli ciò che provavo. Nessuno mi aveva letto dentro in quel modo in tutta la mia vita.

“Va bene,” mi limitai ad assentire con voce flebile. Ero in preda ad un’enorme stanchezza.

Lunos continuò a fissarmi, facendo crescere la mia irritazione, in attesa di una mia decisione. Con la rabbia che ruggiva nuovamente nel mio petto, voltai la testa di scatto e lo guardai negli occhi.

“Continuiamo.” La mia voce fu breve quanto definitiva. Le sue sopracciglia aggraziate e sottili ad ala di gabbiano si aggrottarono sopra lo sguardo furente. Stava per replicare quando sbottai, precedendolo: “Ho deciso! Andiamo avanti!”

Vidi il mio compagno di viaggio esitare, nello sguardo un moto di incredulità mista a sconcerto. Quindi abbassò lo sguardo di lato, in segno di resa.

“Va bene. Ma vado avanti io,” mormorò spronando la sua cavalcatura. Sempre cavaliere. Pronto a rischiare la vita pur di proteggermi. La certezza che mi amasse ormai era salda nella mia anima. Non potevo fare che ammirare il suo coraggio e la sua determinazione, nonché il suo sentimento per me.

Le zampe delle nostre cavalcature chiocciavano sulla pietra madida di sudore che scaturiva dalle pareti e dalle crepe nella roccia come se provenisse dalle paludi infernali. Una nebbiolina verdastra aleggiava intorno a noi come uno spettro vigilante.

Finalmente scorgemmo un’apertura nelle pareti. La roccia si apriva in una grande sala rotonda, rozzamente scavata, eppure decorata come la sala del trono di un re.

Al centro della sala stava un lungo tavolo stretto in legno scuro, probabilmente legno di ok, un albero molto comune che cresceva nella Foresta. Un ampio tappeto liso dal tempo e ricoperto di uno strato di polvere che lo imbiancava ricopriva la nuda roccia. Un tempo era stato un pezzo pregiato. Mobili adagiati alle pareti nello stesso materiale del tavolo, recavano candelabri e vecchi libri ammuffiti che chissà come non si erano ancora dissolti nell’aria per il marciume.

Accostai Lunos, il quale si era arrestato per osservarsi intorno con aria stupefatta, a bocca aperta.

“Che cos’è questo posto?” sussurrai, quasi temessi di risvegliare i morti che riposavano tra quelle mura. Notai una spada, finemente forgiata in metallo gorgi, che giaceva abbandonata sul grande tavolo. I gorgi erano una stirpe di famosi forgiatori di spade. Uno di essi, diretto discendente del Gran Maestro d’armi, risiedeva nello stesso villaggio che tempo fa chiamavo casa.

“La Sala dei Re Ignoti,” bisbigliò in risposta il mio compagno, e la stanza gli rispose con un eco. Intimorita, mi avvicinai di più alla grossa cavalcatura del mio accompagnatore.

“Re Ignoti?” Provavo timore reverenziale a parlare. Quel luogo era vivo. Più di quanto sembrasse.

“Nessuno conosce l’identità dei re che popolavano questa Fortezza. I loro nomi e le loro gesta si sono persi nel tempo e tra le leggende.” Mi guarda intorno con circospetto, quasi con deferenza. Non volevo risvegliare il passato. Tuttavia, la luce fievole che emanava quella spada, a riposo da chissà quanti millenni, attirava la mia attenzione come una walirsets* attratta dalla luce fioca di una lanterna nell’oscurità.

Sotto lo sguardo atterrito del mio compagno, scesi dalla cavalcatura producendo un lieve fruscio dato dalle mie vesti e mi avvicinai alla lama sgargiante.

_______

* NdA: I walirsets sono creature insettoidi di piccole dimensioni dall’aspetto simile a un ibrido tra una falena e una libellula, molto comuni nelle foreste e nei villaggi di piccole e medie dimensioni. Sono attratte da qualsiasi tipo di luce o fonte di calore. Sono animali a sangue freddo.

La nostra protagonista sta per impossessarsi di un'arma della cui natura è totalmente all'oscuro. Cosa faresti se fossi nei suoi panni?

  • Chiederei consiglio al mio saggio amico e compagno Lunos. Lui saprebbe cosa fare. (0%)
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  • E' una tentazione troppo grande. La raccogliere e la impugnerei. Come vada, vada. (100%)
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  • Sarei colto/a da una sensazione di panico e la lascerei dov'è. (0%)
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36 Commenti

  • Ed ecco qui conclusa la seconda parte della storia. Non esiste un questionario per chiedere come vogliate che prosegua, ma personalmente ho già in testa qualche idea. Quindi è qui che chiedo l’opinione a voi lettori che mi avete seguito finora.
    1. Volete che ci sia un salto temporale e che i protagonisti si ritrovino sulla Terra ai giorni nostri, già reincarnati in corpi umani?
    2. Volete sapere cosa li aspetta sul cammino verso la dimora della strega, quali altri ostacoli verranno messi sulla loro via?
    3. Proponete una terza opzione.
    Grazie! 🙂

    • In effetti è la scelta per cui propenderei anch’io. 😀 La seconda parte di Succubus si concluderà prossimamente. Sarà la fine del loro viaggio, o l’inizio di una nuova avventura? Chissà… Nel frattempo attendiamo che giungano altri voti. A presto!

  • Chiedo venia per la lunghissima (interminabile) attesa a cui vi ho sottoposto. Affari più urgenti di lavoro hanno assorbito la mia totale attenzione.
    Ritroviamo i nostri protagonisti in un viaggio che sta diventando sempre più tortuoso e irto di ostacoli di quanto sembrasse all’inizio. Alane e Lunos stanno scoprendo nuovi posti, animati solo da leggende, il cui respiro si può ancora udire attraverso le stanze deserte. Cosa li aspetterà stavolta?

    • Concordo. Personalmente consiglierei alla protagonista di darsi una mossa e decidere cosa vuole. Eppure, orgogliosa e testarda qual è, è riuscita a convincere il suo compagno a seguirla ancora nel suo folle viaggio. Grazie per avermi letto. 🙂

  • I due si fermano a prendere una decisione.
    Consiglio piccolo piccolo: vai in giro a seguire storie. Commenta, vota e così altri sapranno del tuo racconto.
    Altra considerazione io nei libri che leggo l’espressione la suddetta Fortezza non credo che la troverei. A te piace?

      • Siamo nell’ambito del gusto ok! Ma mentre mi aggiravo in un mondo fatato tra elfi e draghi, nella nebbia ovattata di un paesaggio inconsistente. Mentre avanzavo attento al rumore dei miei pesanti stivali sulle foglie croccanti dell’autunno, impaurito dalle presenze vaghe che percepivo muoversi tra gli arbusti che fendevo con sicuri colpi di spada… sono andato a sbattere contro la perizia della suddetta fortezza compilata da un geometra calvo dell’immobiliare “Il mattone”. Ho alzato gli occhi ed ho visto il cartello “affittasi appartamenti ristrutturati in vecchio stabile d’epoca termoautonomi. Astenersi perditempo”

    • Già, ho trovato qualche errore di digitazione. I caratteri sullo schermo mentre scrivo sono talmente piccoli che certi errori mi sfuggono. Mi devo decidere o a ingrandire lo zoom oppure a scrivere prima il testo in brutta. E ricordarmi di rileggere il testo alla fine, anche se mi secca. U.U 😀

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