Dove eravamo rimasti?
IV
Caro Werther,
Nella tua risposta leggo per la prima volta una sincera curiosità che si leva impaziente da parole irrequiete come un passero circospetto: vorresti conoscere qualcosa in più sull’amore di oggi e sarà mio piacere porre fine ai tuoi crucci.
Se l’amore, celestiale sinfonia dei sensi, che copre i timpani, acceca le pupille e riempie le giornate d’ingiustificati sorrisi con nient’altro che se stesso, è universale; non si può affermare altrettanto del matrimonio e sul modo in cui l’umanità stessa si approccia al più vitale e mortale dei sentimenti. Come posso però farti comprendere l’immensa differenza, l’enorme baratro che separa due concezioni che ben poco hanno in comune?
E’ triste fratello, ma l’atteggiamento consumistico che abbiamo verso gli oggetti da un secolo a questa parte: l’usarli, il romperli, il buttarli, in un ciclo infinito; si è esteso anche alle persone. La donna e l’uomo liberi adesso si catturano e scartano l’un l’altro alla stessa frequenza con la quale cambiano cellulare: il matrimonio è una cerimonia e uno stile di vita in via d’estinzione. Viviamo sì più a lungo, ma le nostre relazioni durano sempre meno, siamo soli, sempre più inesorabilmente soli.
Il male di vivere che sentivi tu è comune oggi, comune e quindi smorzato, banalizzato; a pochissimi oggi passerebbe per il cuore il risoluto desiderio di lasciare questo mondo e ci trasciniamo avanti sempre più delusi dal presente, verso una meta che non esiste. Tornando al matrimonio, esso è arrivato ad avere una durata breve, lungi dall’essere finchè morte non vi separi, le coppie si smontano e crollano come castelli di carte. Leggi, o Werther, le terribili conseguenze di quella libertà che tanto declamavo in precedenza?
La scelta, amico, è ora l’atto d’amore, un aut-aut che siamo chiamati a rinnovare di continuo, è insieme l’alta vetta del sentimento dalla quale sgorga l’acqua più fresca e limpida; e rovina della società come la conobbi tu. La famiglia è un’istituzione in decadenza, dimentica quindi le amene serate di festa, passate in compagnia attorno al fuoco; dimentica le tavolate ricolme di cibo e parenti e amici riuniti insieme gioendo della reciproca presenza; dimentica Werther poichè tutto ciò si è sciolto come neve al sole.
Madre e padre, il cui amore rimane la forza che dovrebbe tenere uniti figli, fratelli, cugini e zii, sono umani e in quanto tali hanno diritto di scelta, una scelta che talvolta decidono di non rinnovare. Vedi? Ora siamo liberi, liberi anche di prendere decisioni che contrastano quel che si era soliti chiamare “la cosa giusta” in nome di quell’utilitarismo che apprezziamo così tanto. In poche parole l’amore è oggi svincolato da ogni dovere sociale. E, Werther, non odiarmi quando affermo che ciò fu il suo trionfo. Se i giovani non sono più costretti in matrimoni decretati senza possibilità d’appello dai genitori; se gli innamorati appartenenti a casate nemiche o a classi sociali differenti sono ora liberi d’incontrarsi, baciarsi e amarsi; non è questo un mondo migliore? Immagina dunque Romeo e la sua Giulietta che invece di parlarsi attraverso la siepe, la scavalcano e sdraiati sullo stesso prato, si sussurrano eterno amore al cospetto della luna perdendosi ognuno negli occhi dell’amato. In un mondo come questo non ci sarebbe stato bisogno di sporcare del loro sangue innamorato, la nostra terra che già ne ha bevuto abbastanza. In un mondo come questo te non saresti dovuto morire, in un mondo come questo Carlotta avrebbe ripudiato Alberto sull’onda della passione per un animo più affine, il tuo, amico mio. E così, le vostre passeggiate, i discorsi, gli sguardi, si sarebbero spesso conclusi con un abbraccio e un bacio, così quando il destino crudele vi avrebbe allontanati, anche per lunghe e strazianti ore, non avresti portato con te solo le amare lacrime della lontananza, ma anche il dolce profumo dei suoi capelli. E chissà Werther cos’altro ti avrebbe potuto regalare la vita? Figli? Glorie? Successi? Non possiamo saperlo, ma la domanda che toglie il sonno alle mie notti è: cosa avresti potuto, tu, animo sublime, genio assoluto, donare a noi con la tua penna?
Eppure amico, per esperienza ti confesso che l’amore presente non è mai tanto abbacinante e favoloso quanto quello futuro e quello passato e tu che fin dall’inizio, ancora prima di posare gli occhi su di lei sapevi di non poterla avere mai, sei colui che più precipitosamente è stato colpito e travolto da questo nobile sentimento.
Ti lascio riflettere. Buona notte.
Ancora una riflessione e poi si parte con la narrazione... Ma quale?
- L'autore e la scrittura. (29%)
- Riflessione sulla fantasia. (50%)
- Riflessione sul tempo. (21%)

08/12/2014 at 15:09
La tua storia mi ha preso nonostante il genere non sia tra i miei preferiti! 🙂 Ho votato per sapere perchè si è innamorato di stella, ti seguo 😀
08/12/2014 at 22:04
Tranquilla come puoi aver colto leggendo il racconto è rosa, ma solo in minima parte.
Spero di non deluderti!
07/12/2014 at 21:20
perché si è innamorato. Mi fa piacere che le storie più votate per quanto riguarda il rosa provengano da due maschietti. Dopotutto Nicholas Spark è un uomo ed è il re del rosa -a mio avviso. Bella storia, bravo. ti seguo
08/12/2014 at 22:02
Mmm nonostante ci si avvicini molto, la storia, per come l’ho pensata e non ancora scritta, è rosa solo in una minima parte: più che l’amore tra l’ignoto protagonista volevo raccontare il dolore di una relazione finita che alla fine è anche il motivo per cui il mittente si sente vicino al Werther di Goethe.
Non è nemmeno solo questo, è anche un viaggio nel tempo, un ponte che spero leghi la sensibilità di inizio ottocento con l’odierna totale assenza di valori.
A me Spark non piace. L’unico autore rosa che ho osato leggere e tutt’ora apprezzo è Guillaume Musso. Davvero molto bravo sia nell’infilare pezzi di poesia nei suoi romanzi sia nel creare magiche atmosfere e trame intricate dove l’amore è compagno del dolore mentre destino, vita e morte si intrecciano sullo sfondo di amori vitali.
02/12/2014 at 11:55
Perché si è innamorato.
Bentornato Fabio. E’ valsa la pena attendere.
01/12/2014 at 20:24
Aargh @.@ sono sempre più confusa… comunque, bentornato!
A quanto pare in seguito alla relazione con Stella (o in forza della stessa?) qualcosa nel mittente si è spezzato, ma è proprio così o già prima qualcosa non andava? Andrei indietro di due anni, a prima del ‘tornado Stella’, per scoprirlo.
01/12/2014 at 21:15
Cosa ti confonde Francesca?
Eheh non saprei dire se qualcosa in lui non andasse, era un bambino due anni prima dell’effetto tornado XD
Vedremo cosa voterete.
01/12/2014 at 00:50
Le ragioni di un innamoramento potrebbero essere un argomento moooolto interessante.
Solito lessico elegante d’altri tempi. Altro bel capitolo.
Avanti Sir ^^
01/12/2014 at 00:04
vorrei sapere perchè si è innamorato di Stella
30/11/2014 at 16:56
Io invece vorrei leggere perché si è innamorato di Stella 🙂
29/11/2014 at 21:00
In minoranza, voto: riflessione sul tempo…
e, a proposito di tempo – osservando i commenti e notando che risalgono al mese di Agosto – devo intuire che sei tornato o che sei fuggito?
L’amore, tema sul genere che hai scelto, fugge chi lo insegue e insegue chi lo fugge…
ma chi scrive deve farsi inseguire, mai fuggire.
A rileggerti. 🙂
29/11/2014 at 22:47
Sono fuggito, ho smesso di dedicarmi alle lettere perchè non ne vedevo lo sviluppo, ero confuso. Poi ho perso per sempre lo stato d’animo necessario a concludere il progetto che mi sono prefissato, tuttavia ho degli appunti che mi permetterebbero almeno di concludere le prime 10, questo lo farò sicuro.
Interessante analogia.
31/08/2014 at 19:23
ho votato per la riflessione sulla fantasia, mi piace come scrivi per questo ti seguo.
Passa a trovarmi, a rileggerti !!!!
04/08/2014 at 11:17
Werther….. ami Goethe ?
bel racconto,molto introspettivo! aspetto con curiosità il seguito
😉
27/11/2014 at 13:39
Non so dirti se amo Goethe.
Ammetto che il Werther è per me un opera sovrumana, o meglio troppo troppo umana, in cui l’individuo viene spogliato di tutti i fronzoli e le maschere per divenire nient’altro che se stesso, mostrando nella debolezza una forza infinita.
Per questo prima Werther e poi Goethe sono i miei eroi, tuttavia anni fa preso dall’entusiasmo comprai altri libri nati dal suo genio e non vi trovai quasi più nulla di quella giovane vitalità.
Non so dirti se amo Goethe, ma il Werther senza dubbio si.
27/11/2014 at 19:32
bella risposta, approvo! 🙂
29/11/2014 at 21:12
Perdonami se mi intrometto nella discussione… vorrei spendere due parole per Goethe, uno dei miei autori preferiti.
Quando scrisse i “Dolori del giovane Werther” lui non possedeva nessuna giovane vitalità. Anzi… era depresso. Spinto sul baratro dei suoi pensieri più cupi, decise di uccidere il suo protagonista per salvare se stesso.
Considera che poi – a seguito della pubblicazione del romanzo – si verificarono una serie interminabile di suicidi per emulazione, tanto da spingere gli editori a ritirare l’opera dal mercato. Tuttora il fenomeno è annoverato nei testi di Pisicologia Sociale e altri sotto il nome di : effetto Werther. Oggi anche studiato da profiler e psichiatri per risolvere casi di fenomeni sociali emulativi diffusi .
Ma, a parte questa divagazione, Goethe era, come molti grandi sono stati, un depresso cronico, morto per attacco cardiaco presumibilmente causato da ipocondria.
Ora non vorrei averti rattristato, però… 🙂
29/11/2014 at 22:41
No non mi hai rattristato, anzi mi piacerebbe farti sapere perchè secondo me Goethe quando lo scrisse vi riversò dentro tutto se stesso, anche una vitalità incredibile.
Dopo aver finito le superiori ed aver ignorato tutti i professori che pretendevano di farmelo leggere, scelsi quel libro. Non lo feci a causa di consigli altrui, nè pensavo mi potesse divertire e nemmeno perchè è considerato un capolavoro.
Scelsi quel libro una sera d’autunno perchè mi resi conto che la mia sensibilità del momento collimava in buona parte con il lontano ricordo d’una lezione di liceo su Werther. Curioso aprii quel libro.
Bastò una notte d’intensi patimenti e lo finii. Sembravo indemoniato lì a tenere in braccio quelle pagine come a coccolarle, con gli occhi sbarrati mentre sussurravo ad alta voce quelle parole che mi leggevano dentro.
La mattina dopo ancora preso da una smania febbrile mi andai a documentare e venni a sapere che Goethe diede vita a questo romanzo circa un anno dopo aver avuto una delusione d’amore, tuttavia la vicenda, suicidio compreso, credo fosse ispirata, più che a proprie esperienze, a quelle di un suo conoscente.
E se fosse tutto frutto del suo dolore personale? Benvenga! Serve a questo scrivere. Serve a purgarsi dai sentimenti, anche negativi, ed elevarli ad arte, eternamente sublimi.
Perchè dovrebbero essere queste sue pagine meno vitali se condensate di depressione? A me sembra così ovvio che mentre il corpo langue in quel limbo di negatività, mentre la razionalità è sconfitta e sottomessa dalla vita, fiorisce con impeto la sensibilità dell’animo.
Io Alessandra ho scritto queste pagine circa due anni dopo aver rotto con la ragazza a cui le dedico.
Goethe come dici, è stato molto colpito quando, molti giovani venivano trovati morti, con un colpo di pistola alle tempie e il suo libro sotto il panciotto, non se ne capacitava, non si era reso conto che il vero suo capolavoro non era il Faust, tanto monumentale, razionale e gonfio di anni di lavoro ed esperienza letteraria che lo avevano in fondo allontanato dalla vitalità precedente, ma il Werther scritto in un momento di dolore.
Non scrisse altri Werther perchè spaventato dai suicidi, anche perchè il libro divenne davvero diffuso quando lui era già nella mezza età, non scrisse altri Werther perchè non era capace, aveva rinunciato alla giovane vitalità per la spocchiosa razionalità che si richiede ad uno scrittore “classico”.
Forse mi sono dilungato troppo.
Fabio.
23/05/2014 at 22:06
Ciao,
forse Locullo ha ragione e sareste (tu e la storia) più portati per una riflessione sul tempo, ma ho comunque votato per la fantasia, l’idea mi stuzzica.
Continui a tirar fuori riflessioni interessanti, anche se sembra rimangano un po’ sospese… vien da chiedersi se il nostro mittente creda davvero che la presunta libertà moderna sia una conquista…
In ogni caso, bentornato 😉
Fra
ps. c’è qualche vocativo senza inciso
27/11/2014 at 13:34
Eh eh, lo crederà davvero? Credo che la storia col dovuto tempo possa rispondere a questa tua domanda ^^
Grazie dl consiglio, vado a correggere le bozze.
23/05/2014 at 11:54
Direi che una riflessione sul tempo è quella che secondo me è più nelle tue corde e anche in quelle di un racconto così proteso verso il passato. Tuttavia sono assai curioso del trattatello sulla scrittura coniugata al Flenghi.
(Altro bel capitolo. Occhio che la seconda persona del remoto di “conoscere” è “conoscesti” e non “conobbi”).
27/11/2014 at 13:32
Azz, grazie Locullo di avere sempre la voglia di correggere queste mie sviste, se non ci fossi tu rimarrebbero sepolte in mezzo al resto per sempre.
Avevo deciso che questa che sta per arrivare è una lettera di passaggio prima del vero e proprio incipit, approfondisco la conoscenza tra il personaggio e Werther ancora una volta e poi inizio a raccontare.
22/05/2014 at 15:24
Bentornato! 🙂
E’ sempre un piacere leggerti. Avrei voluto votare tutte e tre le opzioni ed in particolare ero indeciso tra il tempo e la fantasia. Alla fine ho votato per quest’ultima, anche se spero ci possa essere spazio anche per il tempo, compagno inseparabile di ogni uomo.
22/05/2014 at 17:58
Francesco forse mi è venuto in mente come come fondere le due cose, ottima idee XD
21/05/2014 at 21:28
Riflettiamo sul tempo.
Complimenti: mi piace molto il tuo modo di scrivere! 😀
21/05/2014 at 09:01
Complimenti per il modo di scrivere prima di tutto, siamo abituati ormai a stili moderni ed è raro vedere uno stile più “antico” ma allo stesso tempo non cosi complesso e barocco da risultare incomprensibile. Per quanto riguarda le tue riflessioni fatte in queste lettere, devo dire che mi sono piaciute molto…questo mal di vivere che dici c’è, il trascinarsi avanti verso una meta che non si sa se si raggiungerà mai anche, ma colpisce ormai solo gli animi più sensibili. I valori che sono quasi del tutto svaniti (dico cosi perche per fortuna ci sono persone che ancora ne hanno e ci credono), le famiglie che non sono più unite perche si prende il matrimonio quasi come una “moda” e non più come un valore (e per fortuna anche qui ci sono le eccezioni), sono delle brutte pecche della società odierna. Devo dire che per la cosa delle fanciulle, non mi sarei trovata d’accordo se non avessi detto che ci sono comunque delle eccezioni :p insomma per fortuna ancora non siamo tutte frivole e mangiatrici di uomini! Anche se la società ormai da più importanza all’apparire che all’essere. Va beh, non mi dilungo oltre, se non per dire che mi è piaciuto anche quel senso di malinconia che si capta leggendo questi capitoli :p comunque ho votato l’autore e la scritura, ma anche la riflessione sulla fantasia non è per niente male! Quindi sono curiosa di vedere come continua, se avrai ancora voglia di proseguire 🙂
21/05/2014 at 09:35
Per prima cosa Eirwen volevo ringraziarti per le tue impressioni, mi danno molto da riflettere su cosa sono riuscito a trasmettere e su cosa invece è rimasto inespresso.
In tutti questi sproloqui ho sempre cercato di non esprimere giudizi miei e limitarmi a constatare a Werther i cambiamenti della società dal suo tempo, ognuno dei quali ha aspetti positivi e negativi. Mi stupisce in effetti che sia trasparita un’immagine frivola delle donne che non era affatto voluta.
Non importa quando, ma so che proseguirò. Grazie per il sostegno.
21/05/2014 at 00:58
Bel capitolo Fabio… ma non giustifico questa tua prolungata assenza. Io ti ho aspettato tanto! 😉 E adesso, voglio sapere su autore e scrittura, dato che la cosa mi preme anche a livello personale.
Non farci attendere mesi, eh?
21/05/2014 at 09:29
Eh, lo so, questo capitolo non vale questi mesi d’attesa, ma io son così: incapace di pensare, immaginare, progettare una sola cosa alla volta. Prometto che sta volta non mi faccio attendere oltre il necessario! Appena ho abbastanza voti avrete il prossimo capitolo! XD
20/05/2014 at 20:37
Io dico riflessione sulla fantasia 🙂
Bentornato 😀
20/05/2014 at 11:34
Mi piacciono proprio i sapori antichi di questo racconto. Bel capitolo 🙂
21/05/2014 at 09:26
Ciao Mago, mi sono perso tante cose nel frattempo, vedo che hai iniziato già una nuova storia! Mi sono perso un sacco di cose, prometto che recupero tutto!! XD Sai ti invidio a te e a tutti quelli che riescono a iniziare un progetto e portarlo a termine senza deviazioni XD
21/05/2014 at 10:49
Eh sì 🙂 volevo fermarmi un po’ pensa, ma questa storia ha preteso il suo spazio subito 🙂 quando vuoi..ti aspetto volentieri per conoscere il tuo parere 🙂
28/04/2014 at 18:50
Ma qui si è bloccato? 🙁
19/05/2014 at 18:42
Si, non ho smesso completamente di scrivere le lettere, ma non sono più certo nè dell’ordine nè dell’impostazione da dare al complesso. Ho iniziato sull’onda di Werther e mi sono ritrovato in qualcosa di ancora troppo grande da gestire per me. Dato la rigidità di the incipit ho pensato sia meglio fermare la pubblicazione, almeno per il momento.
Colgo l’occasione per scusarmi con tutti voi che mi leggete 🙁
19/05/2014 at 18:49
Tranquillo può capitare ad ognuno di noi.. 🙂 Capita a tutti quasi sempre 😉 a presto
15/04/2014 at 17:49
Ricordi Goethiani…
ti seguo
18/03/2014 at 20:57
Mm… interessanti queste riflessioni sull’amore moderno, se non altro delineano il nostro protagonista come un ragazzo singolare (come se il fatto di scrivere a Werther non bastasse XD), comunque sono curiosa di scoprire quale piega prenderanno tali confessioni epistolari 😀
16/03/2014 at 13:48
Amore reale con quello letterario 🙂
13/03/2014 at 17:24
Oibò che capitolo poetico! E si va sul romantico, chi sarà la bella e buona Stella? Direi di approfondire, e raccontare un po’ a Werther come vanno le cose oggi.
13/03/2014 at 18:59
Aspasia devi sapere che sono nato poeta e come tale morirò.. XD Il romanzo è una parziale deviazione di stile per riportare fatti e riflessioni forse troppo difficcili da trasporre in rima.
Bella? Buona? Certoooo….
12/03/2014 at 21:14
Paragoniamo e… vediamo se ci sono differenze 😉
12/03/2014 at 17:13
Ciao Fabio, sono curioso di sentire cosa hai da dire sul tema dell’amore nel XXI secolo! 😉
13/04/2014 at 17:15
Fabius, che fine hai fatto? Qui si reclama l’amore a gran voce 😉
20/04/2014 at 16:30
Mi sono accorto che questa storia è ancora più grande di me, sono incappato in dubbi che non riesco a sciogliere. Dato che su the incipit non si può tornare indietro credo che aspetterò la sicurezza prima di postare qualsiasi cosa. Scusate il ritardo…
20/04/2014 at 19:28
La qualità sempre al primo posto. Bravo Fabio e… spero a presto!
11/03/2014 at 21:15
Ciao, sono sicura che Werther sarebbe felice di corrispondere con te. Nonostante gli racconti del nostro mondo, sembra di stare nel suo tempo leggendoti. Sono curiosa di leggere come continuerai questa corrispondenza a senso unico. Credo che approfondire com’è vissuto l’amore nel nostro tempo lo lascerebbe basito. Tuttavia penso che il desiderio che sente per Carlotta, ai nostri tempi, sarebbe ben presto soddisfatto, non avrebbe causato tanta sofferenza. Comunque sono fiduciosa che qualche fanciulla di brava famiglia esiste e sa di essere una principessa perchè sa dare il giusto valore alla bellezza d’animo. Chi non ha saputo vedere la tua di bellezza non ha compreso che esistono anche principi.
12/03/2014 at 13:54
Ciao Alessandra, i tuoi commenti sono sempre un grande piacere.
Non mi sono mai davvero chiesto se Werther volesse rispondermi, è morto, ma forse sarebbe tutto preso da Carlotta, dalla bellezza del mondo, dagli impeti del suo animo e anche da Guglielmo per interessarsi a uno sconosciuto. Io stesso quando mi trovavo nella sua situazione non lo avrei neanche guardato.
D’altra parte hai ragione, l’amore di Werther per Carlotta sarebbe ben presto soddisfatto, ma la storia non finirebbe, come nelle favole, con il bacio o con il matrimonio, presto o tardi l’amore da una parte o dall’altra avrá fine ed allora il dolore di Werther rinascerá in una forma diversa, ma non per questo meno devastante, anzi…
Io poi non sono un principe e non è un segreto, si forse ho un animo antico, ma sono pur sempre una comparsa di questo tempo di questo luogo. Non vivo solo in un contesto letterario e spirituale, ma anche nella realtá stretto tra diritti e doveri, difficoltá, bisogni e problemi. Sono un uomo di ossa carne e sangue come chiunque altro.
11/03/2014 at 20:59
Vorrei approfondire il tema dell’amore 🙂
Sempre bellissimo 😀
11/03/2014 at 19:48
Sono curioso di veder confrontare l’amore reale con quello letterario, anche perché, forse, l’uno non può esistere senza l’altro. 🙂
12/03/2014 at 13:37
Ci vorrebbe un libro intero solo per tale confronto!
Tuttavia non sono sicuro che siano così strettamente legati. Per me creare un amore letterario dal nulla è impossibile, ma conosco persone che per anni hanno vissuto di amore letterario senza nessuna relazione reale come base.
11/03/2014 at 19:32
Si approfondirà dell’amore! Bel capitolo molto interessante 🙂
11/03/2014 at 16:38
Ordunque Messere..si proceda a favellar d’ amore ! 😉
Come sempre molto fine e ricercato…chapeau !
12/03/2014 at 13:32
Prima o poi dovrò finire di sragionare e iniziare il racconto, allora magari il linguaggio diventa più naturale.
11/03/2014 at 16:01
Niente di più vero e, se può avere un peso in più, lo dico da donna.
Bella pagina, ho votato per un confronto tra l’amore reale e quello letterario: non potrebbe esserci nulla di più facile e impossibile allo stesso tempo!
La “Natura Matrigna” è stata un espediente letterario azzeccatissimo. Complimenti!
12/03/2014 at 13:29
Ha un peso in più, ho temuto molto il giudizio delle lettrici, mi era addirittura venuto il dubbio di riscrivere tutto da capo… Eheh ci stava un riferimento al vecchio Leo, anche se probabilmente se lui la sentisse in questo contesto si rivolterebbe nella tomba.
11/03/2014 at 00:35
Ciao Fabio, tu si che hai una gran penna. Giuro.
Non è di certo questo il mio genere, e lo sai bene dato che hai detto di aver letto tutti i miei capitoli. Ma ti seguo perché dal tuo stile c’è sicuramente tanto da imparare. Ho votato, e vorrei sapere perché ci tieni a comunicare con il giovane Werther…
ps: occhio ai typos, ce ne sono alcuni fastidiosi! E per il titolo stesso del romanzo, dove ti è scappato “Wether”… sono convinto che se contatti la redazione te lo sistemano. A me hanno corretto un sacco di cose. Essere perfezionisti non è un male in questo caso! 😉
Buona continuazione!
11/03/2014 at 10:40
Non me lo dire mi sarei mangiato le mani quando ho notato l’errore nel titolo!
Questa cosa di non poter modificare i testi da me è davvero una noia…
Io non ho una gran penna, queste sono pagine da ‘una volta nella vita’, per riuscire decentemente forse il trucco è sottolineare i punti forti e glissare sulle mancanze. Per esempio io non scriverò neanche mezzo dialogo^^
11/03/2014 at 12:00
Continuo a rimanere del mio parere… e se non scriverai mai un dialogo sarà di sicuro per scelta. A presto!
11/03/2014 at 12:22
Non in questa storia. Quando si gioca con piccole composizioni si prova un po’ di tutto. Appena ho un attimo leggo il tuo nuovo capitolo ^^
10/03/2014 at 18:06
“Infatti anche la meraviglia più sublime, davanti a chi non ha occhi e umore per apprezzarla, apparirebbe come una tra le comuni manifestazioni del mondo”… oh, è verissimo!
Io approfondirei il disagio del protagonista, lasciando – per ora – il resto in un alone di mistero.
10/03/2014 at 19:00
Inizio a pensare che tenervi tutti daccordo sarà impossibile! XD
Prima o poi dovrò mettermi a raccontare e la storia deve ancora cominciare…. XD
10/03/2014 at 19:04
già ù.ù
10/03/2014 at 10:40
ciao, farei entrare in scena la ragazza, magari in questo modo si chiarirebbero anche i motivi (altrettanto interessanti!) per cui il protagonista si sente fuori dal tempo e scrive a Werther.
un’altra cosa altrettanto bella e interessante è leggere del tuo rapporto con Genova, nei commenti!
10/03/2014 at 13:20
Mmm hai ragione è tutto collegato, sarei potuto anche partire dalla ragazza amata, ma ormai ho iniziato dall’altra parte. Ho quasi finito, appena ho il tempo di revisionare il tutto lo pubblico. XD
Ps davvero è interessante? Magari approfondisco nelle lettere….
08/03/2014 at 10:03
Voto per il perché scriva a Werter.
Eccezionale, complimenti. Ti seguo!
09/03/2014 at 11:32
Grazie Nicole! Ancora poco tempo e saprete tutto!
06/03/2014 at 22:30
Perché scrive a Werther? 😉
Complimenti, mi piace tantissimo come scrivi!
06/03/2014 at 23:03
Chi lo sa… Visto che l’avete votato in tanti lo metteró comunque… Chissá cosa ne penserete…
Troppo buona coi complimenti…
06/03/2014 at 19:51
La trovo un’idea geniale, quella di scrivere a Werther… Io avrei molto da chiedergli. Ho scelto di scoprire i motivi della corrispondenza, ma questo non esclude di introdurre una ragazza amata! Insomma, sono pronta a tutto.
😀 Bravo!
06/03/2014 at 22:30
Grazie Aspasia (possibile citazione leopardiana?)
Ci avranno pensato in milioni a scrivere a Werther, c’era gente che si sparava con le sue lettere in tasca.
09/03/2014 at 15:00
Spero che tu non abbia intenzione di fare altrettanto.
P.S.
Nessuna citazione di Leopardi, solo amore per l’antica Grecia.
10/03/2014 at 13:23
Ahaha solo perchè i telegiornali speculano sui suicidi tra ragazzi non vuol dire che ciò corrisponda alla norma. Oggi ci sono altri modi per perdere la propria identitá…
Ahhh sono un po’ ignorante al riguardo.
10/03/2014 at 13:50
Giusto! Dai dai che aspetto il seguito! 🙂
06/03/2014 at 18:56
sento molto Genova nelle tue parole.impress soggettiva di un mago attratto da sempre da quella città strana..con 100 storie da ra
ccontare… e gia qst mi piace molto..
Questa corrispondenza (scritta con uno stile molto “ricercato” ) mi sta incuriosendo… ti seguo con attenzione 😛 voglio capirci di piu 😛
06/03/2014 at 22:26
Com’è che tutti qua avete la passione per Genova?
Forse siamo un po’ strani, ma non proprio belle persone e la cittá è in decadenza…
Ho voluto riprendere un libro di Goethe scrivendo al suo protagonista, non so se l’hai letto, ma lo stile è preso da lí. Dal romanticismo ottocentesco.
06/03/2014 at 22:58
Lo stile aveva un sapore “antico” per l’ appunto… ci avevo preso 😛
No… non l’ ho letto..ma posso rimediare 😛
Non vorrei andare off topic ( si parlava della tua opera 🙂 ), ma questo riquadro bianco non mi basterebbe…
Per me ( ovviamente De Andrè ha gran parte delle colpe 🙂 ) Genova è questo…una città che non ha bisogno di “mostrarsi bella e imbellettata”…una città che se non ti senti in forma…per essere eleganti…e la visiti con la pioggia sembra dirti… tranquillo… qui puoi far due passi e star un po’ con noi..anche se non sei splendente… e insomma…. molto altro 🙂
07/03/2014 at 00:59
Non è un libro facile da apprezzare, si dilunga in riflessioni è lento, nessun mistero, nessuna avventura e l’amore non fiorisce. È una storia di dolore, ma è scritto da dio, penso sia uno dei punti più alti della letteratura europea. ^^
Per me è ogf topic giusto la pubblicitá, gioco su questo sito appunto per confrontarmi XD parla liberamente XD
Mi vergogno, ma la mia cultura musicale è prossima allo zero, di deandrè
07/03/2014 at 01:02
De André conosco giusto la ballata dell’amore ceco. Mi ha stregato sia per lo stile medioevale della ballata che per il significato è straordinario XD Quando ho tempo lo andró a sentir cantare di Genova XD
06/03/2014 at 15:15
altra lettera scritta in modo magistrale, sì, se parlassi così ad una ragazza rischieresti di vederla sciogliere ai tuoi piedi
voglio vedere come te la cavi nello spiegare il sentirsi fuori tempo del protagonista, aspetto il successivo capitolo, curiosa
06/03/2014 at 17:31
L’ultima ragazza a cui ho scritto una lettera continua a pensare che sia un’insensibile ^^
Accetto la sfida con piacere, grazie Fra.
06/03/2014 at 14:43
Complimenti! Una storia molto toccante e autentica. Mi piace molto lo stile che usi e la scelta della lettera è molto efficace!
Sono poi d’accordo con te: ridurre un racconto ad un solo genere è riduttivo. Per cui ti seguo con molto interesse, convinto di ricevere sorprese da questo racconto!
Ho votato per sapere in cosa il protagonista si sente fuori dal tempo.
06/03/2014 at 17:27
Ti ringrazio per il commento, più che una storia di fatti, in cui non riesco a sopravvivere, vorrei tentarne una di pensieri, mischiando un po’ di considerazioni sul mondo con una storiella d’amore, ci provo.
06/03/2014 at 11:18
Ho scelto l’entrata in scena della ragazza amata 🙂
E’ un piacere sublime leggerti 😀
Davvero molto bravo 🙂
06/03/2014 at 12:30
Quanta fretta XD la ragazza arriverá a suo tempo, chissá se riusciró a farvela piacere…
Davvero non merito tutti questi complimenti…
05/03/2014 at 23:56
Vorrei leggere l’entrata in scena della ragazza amata. Ho adorato la tua descrizione di Genova. È una città cui sono fortemente legata e l’ho riconosciuta fin dalle prime righe . Bravo 🙂
06/03/2014 at 08:35
Conosci e apprezzi Genova? Noi genovesi la viviamo molto come un amore-odio, sprattutto i ragazzi che si sentono rinchiusi in un grande ospizio a picco sul mare.
Ci penseró su 😉
05/03/2014 at 23:10
Perché scrive a Werther 🙂
06/03/2014 at 08:32
Grazie! Ci sará mai una volta in cui sarete tutgi daccordo?XD
05/03/2014 at 20:35
Stai già facendo strage di cuori, con questo romamticismo e la bella prosa: bene bene.
(Occhio agli accenti: “né” e non “nè”).
05/03/2014 at 21:11
L’unico cuore che verrá distrutto qui sará quello del protagonista…
Azz gli accenti! Mi hai beccato sono il mio tallone d’Achille.
Grazie della dritta, staró più attento!
05/03/2014 at 17:24
Ciao, il libro più bello che ho letto più volte e che, ogni tanto, apro a caso, solo per trovare qualche riga emozionante. Così come la trovo nella dolcezza del tuo scritto, gentile sognatore. Credo che Werther si aspetti, non solo, di sapere del nostro nuovo mondo ma anche dei tuoi tormenti che tanto si avvicinano ai suoi. Lui arriva ad un gesto estremo, a discapito di possibilità che potevano cambiare la sua esistenza. Ci si perde spesso fuori dalla nostra realtà e, per fortuna , altrimenti non esisterebbero scritti così belli. “Bellezza” è una parola che può sembrare superficiale, banale, ma in realtà, quando leggiamo nuovi autori, come te nel tuo scritto, il nostro pensiero va alla bella mente che l’ha pensato. Complimenti, ti leggerò ancora.
05/03/2014 at 21:02
Ciao Alessandra, sono contento di non essere l’unico travolto da una passione sviscerale per quel romanzo.
A Werther peró cosa puó importare di me? Lui così puro e ramingo, folle, innorato e morto come può interessarsi alle banalitá del protagonista?
Ci penseró, ma non me la sento di osare scrivere la risposta di Werther…
La bellezza secondo me esula dalla banalitá: è bello l’inaspettato quanto il comune, l’avventura quanto la rouyine
05/03/2014 at 21:06
Werther direbbe che la bellezza risiede nell’animo. 🙂
Mi sarebbe piaciuto abbandonarmi a una delle tue storie, ma vedo che non ne hai ancora pubblicata nessuna… Posso chiedertene il motivo? Se le tue parole sono sempre altrettanto dolci non vedo l’ora di leggerti!
06/03/2014 at 17:20
Puoi chiedere quello che vuoi. Sono timida. Aspetto che un po’ di coraggio raggiunga la mia mano per pubblicare. Leggo molto e amo confrontarmi, credo che sia una buona base ma sono abbastanza insicura da nascondermi.
(Devo ancora capire bene come funziona qui 🙂 perché l’ho scoperto ieri questo sito) .
06/03/2014 at 17:43
Il coraggio bisogna conquistarlo. Questo sito è un gioco e tutti noi siamo qui per crescere insieme con te e le tue storie. Le pagine scritte sono sempre un ottimo nascondiglio, mi ci tuffo volentieri anche se le leggono tutti perchè una volta che il lettore ci mette la sua voce la storia cambia: non è più la mia e sradicata dalle sue radici fuoriesce dal tempo e dallo spazio.
Un solo consiglio sul sito: pensa prima di pubblicare una storia, non sarà possibile nè modificarla nè cancellarla, inoltre una storia iniziata non potrà essere lasciata a metà.
05/03/2014 at 09:41
ciao, mi piacciono molto l’idea del racconto e la sensibilità del narratore. io gli farei raccontare a werther che cosa c’è ai giorni nostri. il narratore riuscirà a trovare le parole giuste per non fargli prendere un colpo.. sono curiosa!
05/03/2014 at 10:37
Grazie Anna XD Lasceremo Werther di sasso! XD
04/03/2014 at 17:45
Mi piace tantissimo 🙂
C’è dolcezza, romanticismo e anche un po’ di malinconia 😀
Ho scelto che prima di raccontare ti presenti 🙂
Ps: ti seguo con immenso piacere 😀
04/03/2014 at 18:11
Hai colto esattamente l’atmosfera che volevo creare 🙂
Conoscendo un po’ i temi della tua storia forse se riesco a non perdermi arriveró a un punto che ti colpirâ…
04/03/2014 at 18:30
Io penso che non ti perderai 🙂
E aspetterò di leggere i prossimi episodi 😀
04/03/2014 at 12:12
mmm I dolori del giovane Werther reloaded?
Interessante, non c’è che dire. Hai una scrittura gentile, mi ricorda un po’ Walden, non posso che seguirti! ; )
04/03/2014 at 15:15
Ci ho provato consapevole di essere l’ennesima e grigia copia, ma è divertente come tentativo! Chi è Walden? Cosa ha scritto? XD
04/03/2014 at 18:12
http://it.wikipedia.org/wiki/Walden_ovvero_Vita_nei_boschi
Walden è il titolo ; )
03/03/2014 at 20:13
preferirei iniziare dalle presentazioni..
“Sai bene che ognuno di noi, per quanto tenti di uscire da questi schemi finisce sempre per desiderare una realtà diversa da quella in cui si ritrova, anche se essa non fosse altro che la diretta conseguenza del suo passato, ma, conoscendola solo per sentito dire finisce per ignorare o dimenticare tutti quegli aspetti che gli sarebbero venuti a noia e così continua a sognare, a trastullarsi in ingannevoli illusioni.”
ti faccio i miei complimenti, scrivere così alla tua età è.. fantastico!
03/03/2014 at 22:31
Fra hai ripreso uno dei passi che preferisco in assoluto. Pensavo che ognuno avesse letto quello che avrebbe voluto ed è anche giusto cosí, ma sono contento che ti sia piaciuto!
Questa lettera l’ ho scritta poco dopo aver finito il libro di Goethe e ne ero cosí preso che ne ho copiato lo stile, purtroppo non funziona sempre e nemmeno è bello riproporre sempre le stesse cose XD
03/03/2014 at 22:35
cerca di emulare e non copiare, gli scrittori, tutti, danno vita al proprio stile così..
comunque devo leggerlo questo libro, mi daresti il titolo preciso?
04/03/2014 at 15:13
Ne sono consapevole, copiando vai poco lontano, dopo qualche giorno sono presto tornato a uno stile meno ottocentesco, un po’ mi è dispiaciuto, ma obbiettivamente non ero io.
PS Parlavo proprio di “I dolori del giovane Werther” è famoso, lo conosci sicuramente XD
05/03/2014 at 17:53
mi sopravvaluti, ma rimedierò quanto prima!
06/03/2014 at 17:54
A scuola te lo propinano sempre XD Poi nessuno lo legge (me compreso), per fortuna mi è capitato tra le mani quando potevo apprezzarlo XD
02/03/2014 at 10:20
Sono curiosa di leggere come introdurresti Werther al secondo millennio, dopo aver avuto modo di apprezzare i tuoi commenti analitici su Surviving Sarajevo. Bravo 🙂
02/03/2014 at 11:51
Devo escogitare qualcosa ^^ Sarà la parte più interessante perchè poi il racconto in sè è banale, molto lontano da quello Goethiano.
Ma quanto è bello Surviving Sarajevo?
02/03/2014 at 23:07
SS è bellissimo 🙂
Il racconto tuo non sembra affatto banale, ti seguo con interesse 😉
02/03/2014 at 10:13
Interessante questa storia! L’idea di rivolgersi a Werther chissà a cosa porterà?
02/03/2014 at 11:54
Sembra la pubblicità di MISTEROOOO…. XD
Scegliere Werther non è stato un caso, quando sarà il momento scrivo tutto!
Te non hai mai pensato di rivolgerti a un personaggio letterario?
01/03/2014 at 18:37
presentati! 🙂
02/03/2014 at 11:58
Mi sa che questa volta sei lasciata in minoranza… Però è un’idea che ho considerato, forse riesco a presentare il secolo attraverso la mia presentazione. Ci provo!
01/03/2014 at 17:53
*rendersi conto di aver sbagliato a scrivere il titolo e scoprire di non poter cambiarlo*
02/03/2014 at 17:25
Scrivi alla redazione: sono molto gentili, vedrai che provvederanno.
28/02/2014 at 16:30
Beh, potrebbe essere divertente introdurre quel giovane dolente e romantico del XVIII secolo al secondo millennio.
(Con questa reminiscenza goethiana mi hai fatto fare un tuffo nei miei quindici anni: beata gioventù).
28/02/2014 at 18:56
Locullo non si è mai troppo vecchi per quel capolavoro!
28/02/2014 at 19:42
Ehi, mi stai dando del vecchio?
01/03/2014 at 00:52
Ahahah stavo giusto dicendo che l’etá non conta!