Dove eravamo rimasti?
La mia vita
Ultimamente neppure le mie passioni o hobby mi recano sollievo. Sono utili a staccare la spina, ogni tanto. Il mio problema è con non posso stressarmi, non lavoro! Ma l’ansia non mi lascia libero un minuto, la mia giornata tipo è improduttiva, non guadagnando nulla. Valgo meno di zero, giusto?
Ho notato che solo con l’attività fisica riesco a pensare meno. Infatti ora, sono sulla mia city bike. Mi sono riproposto di macinare almeno una decina di chilometri. Cerco di prediligere le stradine più isolate, anche imbrecciate, per evitare il traffico.
Mi ritornano in mente momenti sereni, quando io e mia madre ci preparavamo per la gara in bicicletta di paese. Per almeno 3 anni di seguito siamo stati entrambi partecipanti. Da qualche parte dovrei avere ancora i numeri che ci appiccicavano alle magliette. Lo scopo non era agonistico, era giusto per passare del tempo a fare sport insieme.
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A 19 anni ho preso una decisione importante e definitiva: andare a vivere da solo. Dal momento che la vecchia zia Mariuccia (sorella di mia madre) era venuta a vivere con noi, le cose si erano complicate. La zia ha seri problemi di salute. Mia madre da allora, deve essere costantemente disponibile. La scelta di trasferirmi in un monolocale in città, fu accettata senza storie.
I questi anni da single ho vissuto diverse fasi: dall’euforia iniziale, per passare alla solitudine, per finire alla quasi disperazione. Abito a 25 chilometri da mia madre e in qualsiasi momento potrei ritornare a vivere con lei e la zia. Sarebbe una sconfitta cocente. L’orgoglio non c’entra.
Lo scopo principale del mio trasferimento in città, era trovare un impiego più consono ai miei studi e presumibilmente più ‘sicuro’. Parte del mio guadagno l’avevo sempre dedicato a mia madre. Inizialmente quando lavoravo, ero riuscito a farle avere fino a 300 euro mensili. Ma da quando sono senza lavoro, due anni appunto, è già tanto se riesco a far fronte alle mie spese. Ho dovuto anche chiedere ‘io’ dei soldi a mia madre! Essendo obiettivo, mi posso dare al massimo ancora due mesi, in queste condizioni. E poi, sarò costretto a tornare da mia madre. E’ una soluzione non soluzione. In paese avrò ancora meno possibilità di lavorare e sostenere la mia famiglia. Ma che dovrei fare? Continuare a chiedere soldi per pagarmi l’affitto?
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Una suoneria scomposta inizia a risuonare tra le mie pedalate. Il mio cellulare. Mi accosto al ciglio della strada. Numero sconosciuto, chi sarà?
– Pronto? –
– Sig. Di Cioccio Samuel, vero? –
– Sì, mi dica… –
– Dammi pure del tu. Ti ricordi che qualche mese fa abbiamo aggiornato la tua scheda lavorativa? Nel nostro ufficio di formazione al lavoro? –
– Ah ok. Quindi sei Maurizio? –
– Esatto. Nei giorni successivi al colloquio, che hai fatto con me, la scheda è stata inviata a diverse aziende della provincia. C’è una buona notizia! Ti ho trovato lavoro –
– Bene! Di che si tratta? –
– Guarda, non è che ne sappia molto sul lavoro, nello specifico. Pare sia un settore in crescita ultimamente. E’ un contact center –
– Cos’è un contact center? Un call center? –
– In definitiva, non so la differenza, ma è pur sempre un lavoro. No? –
– Sì certo. Basta che è un azienda seria… –
– Ti offrono sin da subito un contratto di almeno 3 anni, possibilità di crescita professionale e fisso mensile sin da subito! Domani mattina dovrai essere presente al colloquio, alle 10:30. E’ solo una formalità, mi hanno detto che verrai preso comunque –
Mentre Samuel si dirige al colloquio, cosa accadrà?
- Un camionista assonnato non rispettando la precedenza, lo investirà. (8%)
- Un cane rognoso lo inseguirà senza sosta. (38%)
- Conoscerà una bella ragazza: Alexandra. (54%)

09/05/2014 at 09:40
STORIA IN STALLO DEFINITIVO
26/07/2014 at 20:40
ma non la continui più?
17/04/2014 at 10:09
Allora in Bocca al lupo per il nuovo Ebook… titolo?
23/04/2014 at 18:22
E’ finalmente uscito il mio nuovo eBook: “Democrazy #DemocraziaLiquida”.
Ed ora potrò dedicarmi a “Generazione call center” qui su THe iNCIPIT.
Il successivo capitolo sarà aggiunto entro la settimana prossima.
10/04/2014 at 11:43
Cari lettori, vi prego di avere pazienza anche qualche giorno. Il 20 di questo mese esce il mio nuovo eBook, sicuramente immaginate come sono preso da tanti piccoli particolari.
Passata questa fase, a rilento, vi prometto che gli episodi successivi saranno postati con più regolarità.
10/04/2014 at 11:43
al posto di “anche qualche giorno” era meglio “ancora”.
#lol
28/03/2014 at 22:25
Conoscerà una bella ragazza 🙂
10/04/2014 at 11:48
Una bella ragazza che si dimostrerà, un cane rognoso!
27/03/2014 at 19:55
Cane rognoso!
24/03/2014 at 17:11
Dai “cane rognoso” ci puoi riuscire… solo 10 punticini di differenza #lol
24/03/2014 at 09:36
Facciamolo inseguire da questo cane rognoso!!!
23/03/2014 at 21:16
io voto per la ragazza, che sia lei il giorno successivo a fargli il colloquio?!?
10/04/2014 at 11:47
Noi sai quanto ci sei vicina…
21/03/2014 at 17:04
niente male, bella caratterizzazione del personaggio.
Io lo farei inseguire dal cane (giunto per aggiungere un tocco di colore)
23/03/2014 at 19:33
😉
20/03/2014 at 22:35
Voto una cosa alla Joe Black, introduciamo un “maledetto” camionista! Ah… bentornato!
23/03/2014 at 19:32
Opzione spassosa!
10/04/2014 at 07:59
Ciao Michael, mi sono iscritto alla tua community su G+! Bravi.
A che punto siamo con il racconto? 😉
20/03/2014 at 10:15
Voto per la bella ragazza!
20/03/2014 at 06:55
Vada per la ragazza!
Permettimi una critica: non si possono pubblicare due episodi a 1 mese di distanza, si rischia di perdere tutta la partecipazione alla storia.
Ciao e cpntinua cosi
V.
23/03/2014 at 19:32
Farò del mio meglio, grazie per l’attenzione 😉
18/03/2014 at 10:45
Una situazione davvero realistica, purtroppo. L’analisi è lucida e la storia scorre.
Vediamo se lo sarà anche il secondo capitolo!
19/03/2014 at 09:58
Oggi caricherò il secondo capitolo 😉
02/03/2014 at 21:39
Vi ringrazio per l’entusiasmo, ma siamo sempre pari!
11/03/2014 at 20:13
Ora nn piu 🙂
02/03/2014 at 11:04
La telefonata inaspettata potrebbe risolvere parte dei suoi guai!
01/03/2014 at 14:39
Chissà perchè mi ci riconosco… Le telefonate inaspettate sono solo quelle che ti avvisano che sei in ritardo coi pagamenti, nel dubbio continuiamo a deprimerci!
28/02/2014 at 18:18
Povero Samuel, lo capisco! E voto per un bel niente.
27/02/2014 at 11:04
Telefonata inaspettata 🙂
27/02/2014 at 09:47
Due opzioni sono i perfetta parità, aiuto…
25/02/2014 at 10:53
Spaccato terribile e vero.
Ti seguo.
V
24/02/2014 at 18:53
Uno spaccato realista della vita media della metà dei giovani italiani.
Per tenermi sul filone del realismo ho votato il niente e la depressione, è quello che succede lì fuori, ma magari qui ci può essere ancora un po’ di speranza.
25/02/2014 at 16:49
chissà magari muore 😉
21/02/2014 at 13:32
Speravo di contrastare l'”inaspettato” con il “niente” e invece non c’è speranza… 🙂
20/02/2014 at 20:22
Telefonata inaspettata, sì sì sì.
D.
14/02/2014 at 09:36
Auguro a Samuel ancora un po’ più di sfortuna… per vedere come si risolleva. Bella penna, ti seguo. Ciao.
14/02/2014 at 09:47
Ti ringrazio, vengo a leggere anche la tua storia 😉
13/02/2014 at 21:12
Una telefonata 🙂
14/02/2014 at 09:41
Una telefonata allunga la vita…