Se non puoi scappare, prova a nasconderti.
Passi brevi e veloci, il vecchio si muoveva per i corridoi della casa di cura tirandosi dietro l’asta di una flebo. Una vestaglia azzurrina, portata aperta sul pigiama a righe, gli faceva da mantello.
Camminava rasente al muro, quel vecchio, in silenzio. Gli unici rumori erano quello delle pantofole trascinate sul pavimento e il gocciolio della medicina, ben cadenzati.
Ogni pochi passi, il vecchio si guardava attorno, torceva il collo per buttare occhiate dietro le proprie spalle e quella camminata veloce per lui era già una corsa.
Voltando un angolo troppo in fretta, un lembo della vestaglia andò a sbattere contro il bastone della flebo, producendo un curioso rumore di metallo su metallo, che rimbalzando tra le pareti si scompose in un’eco da carillon. Il vecchio si bloccò, aspettando che il riverbero passasse, orecchie tese per sentire se qualcuno si fosse accorto di lui, se qualcuno lo stesse seguendo.
Niente, nessuno, ma non poteva esserne certo.
Preso un respiro, tanto profondo da diventare fischio, quell’uomo – sempre vecchio – si rimise a camminare, più veloce di prima, più scomposto, e in un attimo quel corridoio vuoto fu tutto un fruscìo e uno sferragliare. Le ruote della flebo iniziarono a cigolare, i vestiti a sfregare, le ossa a scricchiolare e la tasca – quella tasca, quella del lembo, quel lembo lì – riprese a sbattere contro l’asta col suo tono metallico. Doveva fare in fretta, non era più tempo d’esser cauto. Là in fondo c’era l’uscita.
Divenuto ormai una sinfonia di rumori, il vecchio mise finalmente la mano sul maniglione antipanico della porta a vetri. Di là poteva vedere il giardino, deserto in quella giornata d’autunno, la libertà.
Spinse. Non successe niente.
Spinse più forte, successe solo che gli scricchiò il polso.
La porta era bloccata, chiusa, il suo essere a vetri una beffa bella e buona.
Piano B.
Nel buio dell’infermeria, il vecchio stava immobile, schiacciato contro un muro che sapeva esser per metà verdino e per il resto beige. Da dietro l’armadietto dei medicinali, dove si era nascosto, veniva solo il suo respiro trattenuto, un po’ ansito e un po’ sibilo. Anche la flebo s’era zittita, non gocciava più. Tutto era silenzio, stasi. Persino troppo.
Muovendo il braccio più lentamente che poteva, il vecchio si portò una mano all’orecchio e con un gesto microscopico alzò il volume dell’apparecchio acustico. Per un attimo gli sembrò di poter ascoltare il battere del proprio cuore, sensazione subito scalzata dall’ultimo rumore che avrebbe voluto sentire, il cigolio delle suole di gomma di un paio di zoccoli. Quelli di un infermiere. In corridoio. Sempre più vicini, fino a fermarsi.
Era la fine, la conferma gli arrivò anche dalla lama di luce che tagliò la stanza non appena la porta venne aperta. Trattenne il fiato, il vecchio, e tirò in dentro la pancia, il suono della porta che veniva richiusa non avrebbe mai potuto trarlo in inganno, sapeva di non essere più solo nell’infermeria.
I neon scattarono, friggendo un po’ e inondando l’ambiente di una luce troppo bianca.
«Lo so che è qui, riesco a vedere il bastone della flebo.»
Quella voce.
Il vecchio tirò a sé l’asta, con tutta la sua sacca vuota, poi chiuse gli occhi e spense l’apparecchio acustico, nell’estremo tentativo di negare l’ovvio. Attraverso le palpebre serrate, percepì un’ombra arrivargli davanti, larga quanto un’eclissi.
«Se non ti muovi, non può vederti.» disse il vecchio a se stesso, senza però potersi sentire.
Una mano, forte, lo prese per un braccio. Lui si arrese, ormai non aveva più scampo.
Seduto ad un tavolo, nella sala ricreazione, il vecchio malediceva dentro di sé la propria malasorte, ben rappresentata – lo sapeva – da quel maledetto cappellino di carta che gli avevano fatto indossare, con l’elastico che gli segava il mento.
«Non dovrebbe fare quella faccia, oggi è il suo compleanno. C’è anche suo nipote che è venuto a trovarla… »
Odiava quando gli parlavano così. Era vecchio, quel giorno più che mai, ma non era deficiente. Lo sapeva che era il suo compleanno e lo sapeva che c’era suo nipote, era proprio per quello che aveva cercato di scappare.
«Vi lasciamo soli, chissà quante belle cose avrete da raccontarvi, è tanto che non riceve visite.»
Un anno, esattamente un anno, pensò il vecchio. Dal suo ultimo compleanno, quando era toccato alla cognata venirlo a trovare.
I due uomini, il giovane e l’anziano, rimasti soli iniziarono a fissarsi, tra di loro una torta con sopra una candelina accesa. Nessuno dei due aveva voglia di stare lì e questo era chiaro a entrambi.
Quando la candelina fu bruciata interamente e la torta coperta di cera, il vecchio cedette. E parlò.
«Ti ho mai detto di quella volta che sono andato all’Inferno e son riuscito a tornare indietro?»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e poi li riportò, esausti, sull’uomo che aveva di fronte.«Sì, zio. Questa storia me l’avrai raccontata un centinaio di volte.» disse il giovane. E ogni volta era diversa, pensò.
«Se non la vuoi risentire, offri a tuo zio una sigaretta, allora, da bravo.»
Primo episodio, andato. Tocca al secondo.
- Cambiamo tutto, situazione e personaggi. (23%)
- Conosciamo un po' meglio il ragazzo... e poi magari torniamo attorno a quel tavolo, ok. (26%)
- Restiamo lì, attorno a quel tavolo, con quei due. E vediamo che succede. (51%)

12/11/2014 at 11:55
Finalmente hai pubblicato (col ghigno di chi sa di essere bugiardo ma che non aveva avuto ancora tempo per leggere). Prima di Natale. Sai che mi hai deluso. Ero convinto che quando io ho pubblicato il primo capitolo di Orrore senza fine e tu eri al settimo, ce l’avrei fatta a finire prima di te. Secondo me te ne sei accorto e questo è il motivo di tre capitoli in così poco tempo.
Scherzi a parte questa è la degna chiusura di una storia fantasticamente surreale. Io ho avuto la fortuna di seguirla dal terzo capitolo mi pare di All’improvviso…niente (o dal quinto) e ma la sono gustata per bene, come mi sono gustato tutti i tuoi racconti su meetale, ora sul tuo blog.
Questa chiusura-non chiusura è proprio quello che ci voleva, tipo la finisco qui, ma potrei pure riprenderla per un libro intero. I personaggi talmente vivi da sembrare veri, desi, giech, l’AD dell’Ade, il barista del primo episodio, le tue descrizioni colme d’ironia (quello scavallare di gambe è bellissimo).
Con stima
D. (ti ho fregato la firma ma si addice anche a me)
12/11/2014 at 12:42
Ciao D., qui D.
Grazie della compagnia di lungo corso, Diego, è stato un vero piacere.
Ci rivediamo presto da qualche parte, con altre storie e altri personaggi.
Daje.
07/11/2014 at 13:57
Si conclude così la trilogia di Giech, un ciclo di racconti che mi ha fatto sognare, divertire, ma mi ha anche insegnato molto. La tua scrittura è originale, precisa al millimetro, sarcastica al punto giusto, noir, divertente.
Non c’è che da nasconderlo, mi mancherà.
Eri già un eroe quanto sono entrato io su TI, e ora lasci il campo come un mostro sacro.
Ci rivedremo sicuramente presto, ne sono convinto.
Baci e abbracci, le menderò in regalo un paio di ghette viola acceso.
07/11/2014 at 13:58
“non c’è che da nasconderlo” mi piace. Me la segno.
07/11/2014 at 15:28
Grande, le ghette! Viola! Devo toglierle dalla letterina a Babbo Natale, allora… meno male che non l’ho ancora spedita.
Ciao Boost, grazie di tutto, delle letture, dei commenti, d’avermi pungolato nei momenti giusti (anche se con risultati altalenanti, data la mia natura), grazie della compagnia costante e sempre divertente. Ci si rivedrà, certo, ma credo non sarà da queste parti.
Daje. 🙂
07/11/2014 at 16:21
Lo supponevo, e intendevo proprio quello.
Che è ora che fai sul serio. In qualunque progetto ti stia buttando.
07/11/2014 at 16:40
Al momento, nessun progetto. Solo vaghe idee, ma poco brillanti. 🙂
06/11/2014 at 10:34
Chissà quanto ti rode avermi, alla lunga, assecondato: hai messo in soffitta Giech & Co. e hai pubblicato gli ultimi episodi con un ritmo decente. Apprezzo molto, oltre che il tuo stile di scrittura inconfondibile, il tuo ravvedimento operoso. Mi piace che la banale scusa “Ho altro da fare” si sia evoluta in una presa di coscienza di ben più altro profilo, decodificabile in “Ma io qui che cazzo ci faccio?”.
Guarda che la Top10 che hai lasciato alle tue spalle, inconsistente per almeno i due terzi, e rallegrati.
06/11/2014 at 10:35
*Guarda la Top 10 (mi è scappato un che di troppo)
06/11/2014 at 15:17
Che tipo che sei, Napo.
05/11/2014 at 21:00
Bel finale! La scena del telefonino che squilla e come suoneria ha la macarena mi ha fatto ridere. Devo proprio leggermi la trilogia in ordine cronologico. 🙂 Ancora complimenti!
06/11/2014 at 05:31
Grazie Danica.
Se dovessi leggere gli altri, assolutamente senza alcun impegno, ci mancherebbe altro… beh, nel caso, se ti va, dimmi qualcosa.
Ciao ciao,
D.
05/11/2014 at 16:51
L’ho riletto tre volte il finale perché il piacere che provavo nella lettura si ripetesse 🙂
Piuttosto leggevo nei commenti precedenti che non ci sarà un seguito e che hai intenzione di prenderti una pausa.
Ok, però prendo nota del tuo blog perché sei un vizio che non mi voglio togliere.
05/11/2014 at 16:59
Pausa lunga, sì. Non dico eterna perché poi magari ricompaio e faccio la figura del fagiano, però…
Il blog rimane, per ora su ci sono quasi esclusivamente i tre racconti che ho scritto qui e quelli pubblicati a suo tempo su mEEtale, prima che mi ravvedessi. Piano piano vedrò di riempirlo d’altro.
Grazie per avermi dato del vizio, Gattopardo, è una definizione che apprezzo molto.
a presto,
D.
05/11/2014 at 13:30
Mi pare inutile farti i complimenti per il racconto e dirti che ci mancherete (Tu, i La Solfa e compagnia bella).
Ti dico bravo per aver impresso un’insperata accelerazione al racconto.
Ciao D., ci si vede in giro.
05/11/2014 at 13:44
Ciao Massimiliano.
Grazie della compagnia, fin qui, e sì, ci si vede e legge in giro (tra cestisti israeliani e fan paranoidi 🙂 ).
Daje. Sempre.
D.
05/11/2014 at 02:13
Finale divertente con un piacevole retrogusto di raffinato sarcasmo.
Gustoso come un bicchiere di Amarone il passaggio sulla capocciata: una mescolanza musicale di ironia e stile.
Vero è che dici che spesso fai altro e scrivi quando ti va: ma il finale è aperto. No dici? Peccato, vuole dire che ripercorrerò controcorrente la saga dei La Solfa.
P.s. Tuo blog? Where? Who is uncle Walter?
P.p.s. Grazie per essere passato da me
05/11/2014 at 02:22
Il finale è senza dubbio aperto, ma per ora credo che quel varco non verrà attraversato da nessuno, certamente non da me. Con la saga lasolfiana chiudo qui, almeno per un bel pezzo. Ormai non sto scrivendo altro, sempre e solo Giech… è giunto il momento che taccia un po’. Lo stesso discorso vale per la scrittura online: io mi ritiro nelle mie stanze.
Il blog, molto poco aggiornato (era facile intuirlo, lo so), lo trovi qui: http://bricoleurdecigarettes.wordpress.com/
Zio Walter è Walter Murch, un montatore video. Forse IL montatore video. Oggetto della mia tesi di laurea, più o meno, e soggetto di una discussione, centinaia di commenti più sotto, con Queen.S.
Ciao Max,
passare di là è stato un enorme piacere, come ti ho scritto, già solo dal titolo.
D.
04/11/2014 at 17:13
Quando ho votato il colpo di testa non avevo immaginato che sarebbe stato involontario. Anche così, però, hai regalato un bellissimo finale! Come sempre, è stato un piacere leggerti. 🙂
04/11/2014 at 17:15
Grazie Francesco.
Il piacere è stato mio nell’averti a bordo fin qua.
Ciao ciao,
D.
04/11/2014 at 14:11
Ma… ma….perché io mi sono persa l’episodio number nine? Uffi, non ho potuto decidere il finale 🙁
Mi sono divertita tantissimo a leggere tutti e dieci gli episodi! Mi dispiace che sia finito… anche perchè era l’unico racconto che seguivo qui su TI 🙁
Ho solo una domanda: ma Dominic la farà franca così? Ho letto che non rientra tra i tuoi progetti ma il mio è un invito a pensare di scrivere ancora qualcosina qui…daiiii, please please please 😀
04/11/2014 at 14:37
Dominic può anche averla fatta franca, per ora. Ma pure se gli andasse bene per tutta la vita, se Giech non dovesse mai più ritrovarlo, non è che si sia scelto una compagna di viaggio particolarmente raccomandabile. Quindi la sua punizione, in un modo o nell’altro, arriverà.
Sullo scrivere ancora online… beh, mi spiace ma spero di riuscire a farne a meno, almeno per un po’, sento proprio la necessitò di staccarmi da certe dinamiche e, magari (MAGARA!!!), provare a scrivere qualcosa per me, di un po’ più lungo, ecco.
Per gli sfoghi incontrollabili di scrittura futile, credo mi accontenterò del mio blog.
Grazie della compagnia, Queen. Davvero.
D.
04/11/2014 at 16:30
Di niente, è stato un piacere.
Per tutto il resto posso solo dire che ti capisco, anche io ho sentito la stessa necessità… infatti qui sono una latitante 🙂
In qualche modo ci risentiremo perché dovremo parlare del caro Walter (che detta così sembra più una minaccia ma credimi, non lo è) 🙂
A presto,
S.
04/11/2014 at 16:33
Ecco, ci pensavo proprio l’altro giorno!
E mi ero rimproverato di non averti più chiesto nulla… salvo poi dimenticarmi di nuovo di farlo.
Letto il libro di zio Walter?
04/11/2014 at 16:58
Purtroppo da circa sei mesi con le letture (di piacere) vado lenta quanto un bradipo con la cataratta…
Però qualche settimana fa ho visto alla tv un interessante documentario su quanto sia cambiato il montaggio con l’avvento del pc e mi sei venuto in mente tu…quindi il libro è passato dallo scaffale al comodino.
Devo leggerlo entro la metà di dicembre se voglio convincere il mio relatore ad accettare il mio progetto di tesi…Non che gli aspetti tecnici di questo tipo siano fondamentali nel mio campo (anzi, non lo sono affatto) ma mi sono stupidamente convinta che più cose saprò e meglio andrà 😀
04/11/2014 at 17:06
Capito.
Se, metti caso, ti venisse da pensare che in qualche modo potrebbe tornarti utile davvero fare due chiacchiere, puoi contattarmi anche via mail: bricoleurdecigarettes@gmail.com
04/11/2014 at 17:33
Grazie D, sei carinissimo.
Ci sentiremo presto di sicuro 🙂
04/11/2014 at 17:45
Figurati, per così poco.
04/11/2014 at 14:09
Ovvero: quando Dominic si innamoro di Audrey Hepburn (almeno stando a come l’hai vestita).
Forse Giech li doveva aspettare da Tiffany. Magari, e dico magari, avrebbe avuto una possibilità di vederli.
Comunque appena ho un attimo mi rileggo tutto il racconto per bene ché tra un lavoro e l’altro ho perso troppo il filo. Poi ti manderò un lunghissimo commento via sms. Prepara il 3310.
04/11/2014 at 14:10
Vabbhé mi son perso un accento…
04/11/2014 at 14:33
Ah, no no. Io i commenti senza gli accenti non li leggo nemmeno, guarda un po’.
Povero Giech, se solo fosse andato da Tiffany.
Rispolvero il 3330, va bene lo stesso?
04/11/2014 at 22:07
E sia per il 3330.
04/11/2014 at 12:39
Ecco poi volevo dire insomma mi sembra che Giech sia rimasto…come posso dire…”Solo nell’oblio”?
04/11/2014 at 12:42
Bravo perditempo che coglie l’omaggio al racconto mai finito.
Hai vinto un orsacchiotto.
04/11/2014 at 18:38
Facciamo una birra e siam tutti felici…o al massimo un orsetto…
04/11/2014 at 12:31
Se lui è destinato a non trovare mai l’accendino tu vecchio mio sei destinato a non liberarti dei La Solfa per molto tempo mooolto mooooolto tempo. Il tuo subconscio lo sa ed è per quello che hai scritto un finale aperto…adesso puoi non accettarlo ma questa è la verità questa è la tua “maledizione”. A proposito com’era l’A.D. quando l’hai incontrato di persona?
04/11/2014 at 12:41
Ahahah.
Sciagura a me, sciagura a me!
L’AD, ti dirò, mi è sembrato un tipo abbastanza accomodante, alla fine. Un po’ fissato con alcune robe inquietanti, ma… ehi, chi sono io per giudicare?
04/11/2014 at 11:41
Mi unisco alla standing ovation. Bellissimo finale, assolutamente non scontato.
Complimenti monsieur. Bellissima storia.
04/11/2014 at 12:14
Grazie mille il mago.
La non scontatezza (esisterà, come parola? Boh… ) temo sia figlia dello scarso senso del finale, ma mi son messo in trappola da solo immaginando ovvio che la votazione finale andasse su Giech e non su Dominic. Lì sarei riuscito a concludere meglio, qui mi ritrovo un finale aperto (ma che io leggo come chiuso).
Boh.
04/11/2014 at 12:18
Ih ih…mettersi in trappola da soli…ne so qualcosa..capitato spesso xD
Aspetto la tua prossima storia 🙂
Ancora complimenti 🙂
04/11/2014 at 12:25
Ancora grazie.
04/11/2014 at 10:59
Grande!! Bellissimo finale, anche senza la mia amata-adorata Deisi.
Tanti pollicioni (Y) (Y) (Y) (in mancanza dell’emoticon della ola)
Bravo! Sei riuscito a chiudere la trilogia… ma riuscirai a dire addio a Giech una volta per tutte? Chissà… Da una parte Giech & Co. mi mancheranno, dall’altra sarei curiosa di leggere di nuove storie con nuovi personaggi, anche senza il limite delle 5000 battute…
04/11/2014 at 12:06
Siamo in due a essere curiosi, bionda.
Giech e balotta spero proprio di riuscire a seminarli almeno per un po’, tipo qualche decade.
Grazie, come sempre, della lettura e della compagnia.
D.
04/11/2014 at 09:57
Bravo, bravo, bravo….Standing Ovation a te…..Ti abbattiamo le mani…….Insomma gli ha staccato i denti con una capata ? Gran finale, se vogliamo anche aperto che permette di continuare…La tua lentezza ci ha fatto amare i personaggi così tanto da volere un proseguo…. Grande Dominic, alla fine non era così pirla.
P.S
L’apprezzamento per la scrittura è questo, quello come uomo spero lo hai capito, sei un grande uomo. Grazie
04/11/2014 at 12:04
Grazie Lucia.
Il sequel direi che non ci sarà, anzi… lo spero proprio. Spero di non ricaderci e di staccarmi da questi personaggi (pensa che – indiscrezione – nell’idea originale del racconto, nell’ultimo capitolo Giech si suicidava, probabilmente dopo aver ucciso la ragazza non più ragazza ed essersi quindi tolto la soddisfazione di saldare l’unico conto rimasto aperto. Solo che l’ultima votazione mi ha portato da tutt’altra parte… peccato, avevo già in mente un paio di frasi bellissime.)
04/11/2014 at 12:18
Seeee così poi ritornava nell’ADE SPA e ricominciava tutta l’epopea 😛
04/11/2014 at 12:20
Ahahah.
Iena.
Ci tornava, sì, ma solo idealmente. Decideva di andare a trovare un vecchio amico (Caronte) e basta, finiva lì. L’idea almeno era quella. 😛
04/11/2014 at 12:56
E poi c’era la moglie di Caronte, e la sorella della moglie, e l’AD, e Rosencrantz e Guildenstern…
04/11/2014 at 13:03
Ok, mi hai convinto, meglio che sia andata così.
(Ops, di là mi sa che ti ho votato per l’opzione riempitiva… 😛 )
04/11/2014 at 13:11
Eh, ho visto :/ Che dire? Non ci sono più i lettori con la sete di sangue di una volta…
04/11/2014 at 13:13
Ci siamo rammolliti.
04/11/2014 at 09:22
Wonderful! Gorgeous! Epic! Clap clap clap clap clap… Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiis! Fiufiufiufiuuuuuuuuuuuuu…
Peccato non esista l’emoticon che fa la OLA…
😀 Sei sepmlicemente UN-GRAN-DE. Chiuso. 🙂
04/11/2014 at 12:01
Grazie Glo’. Una delle mie compagne di viaggio preferita (non dico che sei la preferita in assoluto se no poi va a finire che altri mi si offendono, ok?).
La ola la posso fare pure io? HO FINITOOOOOO!
Un bacione,
D.
04/11/2014 at 12:05
Ottimo! 🙂 Trilogia conclusa degnamente. Ora… a quando la prossima opera? XD
04/11/2014 at 12:08
Punterei quasi a dedicarmi un po’ più alla scrittura per me, sai, Gloria. Credo che l’online, come ti dicevo, mi vedrà assente per un bel po’… fatta eccezione per il blog, sul quale continuerò, col mio ritmo forsennato, a scrivere cazzatine.
04/11/2014 at 12:11
Io proprio di quello, parlavo. 😉 Credo che riuscirò a sopravvivere alla tua mancanza sul web, però se poi mi produci un cartaceo coi controcazzi, sai che soddisfazione dire “io lo conoscevo fin dai tempi di Geich e di Caronte”? 😀
04/11/2014 at 12:15
Ahahah.
Ti adoro.
E, nel caso, ti assoldo anche come lettrice zero.
03/11/2014 at 21:37
Perso un capitolo, qui voto per il colpo di testa.
04/11/2014 at 11:59
Mortacci tua.
03/11/2014 at 20:31
sono dell’opinione che la donna e Giech debbano fare i conti tra di loro
04/11/2014 at 11:58
Probabilmente mi avrebbe permesso di dare più senso al finale, sì. Ma la votazione è andata in un’altra direzione, purtroppo, e io, pecorone, dietro a quella.
03/11/2014 at 14:26
Tutti da Giech!
03/11/2014 at 14:29
è incredibile come Giech sia stato messo da parte da questa votazione…
31/10/2014 at 01:05
La parte del servizio in camera è davvero ben fatta, sembra di vederli nel corridoio, e fa molto Pulp Fiction quando Vincent e Jules attendono il momento giusto per entrare!
Spettacolo puro.
03/11/2014 at 14:30
Grazie Emanuele.
30/10/2014 at 11:02
Non ci può essere il capitolo dieci senza Giech, inutile o utile che sia…
Molto spiritoso il dialogo davanti alla porta! Già, questo Giivs parla davvero troppo.
03/11/2014 at 14:31
Giech messo in ombra da Dominic, quasi non ci credo.
Ciao Boost!
29/10/2014 at 13:04
Secondo me Dominic fa un colpo di testa, all’ennesimo scappellotto di Giech (ci sei cascato! ahahahah), di Giivs potrebbe sparare a qualcuno (alla ragazza non più ragazza o a Giivs stesso), come avrebbe dovuto fare già tre storie fa, nel primo episodio Giech a Deisi, alla (sedicesima?) ennesima volta che li pronunciò il suo nome in quel modo.
Gran bel capitolo, aspetto l’ultimo della trilogia di Giech.
03/11/2014 at 14:31
Grazie Diego.
Aspettiamo.
03/11/2014 at 14:56
che LEI pronunciò, non li pronunciò naturalmente 🙂
ps. quando rispondi ai commenti è in arrivo il nuovo capitolo di solito 😉
03/11/2014 at 14:58
Ahahah.
Diego. Sei un acuto osservatore, e hai ragione… solo che sto a 8 battute, quindi direi che il capitolo finale arriverà tra qualche giorno, a meno di epifanie.
29/10/2014 at 02:21
P.s. Sangue
29/10/2014 at 02:19
Pulito, efficace e divertente e non per questo meno complesso : racconto in due tempi e, per un passaggio, da due punti di vista.
Fai apparire tutto semplice e non lo è: uno scappellotto a tutti noi.
P.s. Non ho capito cos’è successo da Oskar, la storia è stata cancellata, resta l’alluvionale chat dove siamo citati un po’ tutti
29/10/2014 at 02:29
Grazie Max.
Di là è successo che, dopo rimostranze varie, condite da minacce di querele personali e pure verso il sito, Oskar ha chiesto e ottenuto la cancellazione del proprio racconto. Scelta sua che non discuto, ma figlia di un calderone il quale, per quel poco che capisco (anche io sono arrivato a giochi fatti, ma non c’è da stupirsene data la mia periodica latitanza), non è che mi esalti particolarmente. Potrei pure non sapere cose, e quindi appoggiarmi su un giudizio parziale, ma… boh, mi mette tristezza ‘sta cosa. E anelo un po’ di autoironia.
PS: SANGUE!
29/10/2014 at 10:38
Si, si sangue, l’ho appena usato anch’io come ingrediente essenziale del mio secondo episodio. Però senza punti esclamativi, nella sua mera essenza ematica 😉
29/10/2014 at 00:37
Voto per Dominic e il suo colpo di testa, se poi viene dopo l’ennesimo scappellotto di Giech sarebbe perfetto! 🙂
29/10/2014 at 00:45
o.O
Giivs, non Giech.
Oddio, ho un deja-vù.
29/10/2014 at 01:12
Chiedo immensamente SCUSA per l’errore! 🙁
29/10/2014 at 01:26
Non devi chiedere scusa, evidentemente c’è qualcosa che tocca, da qualche parte, è già il secondo caso in cui mi succede. Entrambi su questo racconto. Magari devo diversificare di più i nomi. 🙂
28/10/2014 at 21:29
E facciamogli fare ‘sto colpo di testa, santi numi!
Non c’è niente da fare: non c’è nulla come la vecchia scuola.
29/10/2014 at 00:45
La vecchia scuola non tradisce mai.
28/10/2014 at 11:00
Devo dire che la votazione non è semplice, mi riservo di fumarci sù prima di fare una scelta. Mi basta solo trovare il mio accendino… … … oh cazzo… … … … dov’è il mio accendino?!
28/10/2014 at 18:19
Occristo!
27/10/2014 at 23:35
Maestoso.Sublime! Che sia la forza del baffo a manubrio?
28/10/2014 at 18:20
Del potenziale baffo a manubrio.
Sono ancora barba-munito, non so decidermi. 🙁
27/10/2014 at 23:17
Qui ci vuole un colpo di testa!
28/10/2014 at 18:21
Dico anch’io: diamo un po’ d’animo a ‘sta storia!
27/10/2014 at 18:48
Sono curioso di vedere il colpo di testa. Dopo due scappellotti, forse Dom rende pan per focaccia! 🙂
28/10/2014 at 18:22
Estremamente probabile. 🙂
27/10/2014 at 17:37
Lo scrivo qui, perché è questo il mio spazio e questo è il mio (misero) poterci mettere la faccia.
Chiunque abbia detto, scritto, fatto, tramato, messo in atto quel qualcosa che ha fatto sì che un autore di questo sito si sia sentito in “dovere” di far eliminare il proprio racconto, non è degno nemmeno di avere gli occhi per leggere. Di intelligenza non ne parlo proprio, perché sarebbe attività da svolgere con l’ausilio di microscopi da laboratorio.
Vedere quanto viene preso sul serio quello che dovrebbe essere un gioco è una cosa triste e che mi riempie anche di schifo, a dirla tutta. La mia opinione è una e vale esclusivamente per me, non ho pretese sul fatto che possa avere valenza al di fuori della mia testolina e del mio animo, e non penso nemmeno che scrivere queste quattro righe possa avere una qualche utilità oltre al mio sfogo, ma, per come la vedo io, instaurare meccanismi del genere, creare dinamiche così tanto distruttive solo per… cosa? salvare un nome che comunque non se lo caga nessuno? una notorietà da condominio?… beh, è una roba che non dovrebbe stare né in cielo né in terra.
L’autoironia è merce rara e si fa molto presto a diventare il male della scrittura online (e non solo).
Oskar P., chiunque tu sia, hai la stima e l’appoggio di uno un po’ snob e che spesso ha altro da fare… per quel che conta.
Snob q.b.,
Davide Rossetti.
27/10/2014 at 17:54
Sottoscrivo.
Davide, puoi leggere le nostre rimostranze e le risposte gentili di Oskar nel racconto di Lucia ( Quando il mobbing ti fa cane) poiché non ci è stato permesso replicare nel CANCELLATO racconto di Oskar.
Tutti coesi e offesi.
🙂
27/10/2014 at 17:56
Letto tutto, Ale.
Rabbrividisco.
27/10/2014 at 17:57
Snob anche io, allora.
Gloria Togni
27/10/2014 at 22:15
Non ricordo di aver letto il racconto di Oskar e mi dispiace che sia stato cancellato.
Non avendo seguito la diatriba, non posso neanche esprime un’opinione, mi unisco al disgusto e rifuggo da certi beceri mezzi.
Quanto al tuo racconto, Davide, superiore come sempre. Un bel colpo di testa e gol per il finale.
28/10/2014 at 18:24
Un gol al novantesimo non sarebbe male, in effetti.
Grazie Gattopardo.
27/10/2014 at 16:54
Ma noooo: ci deve essere l’incontro tra Giech e la ragazza non più ragazza e, anche se le opzioni non lo prevedono, con Deisi.
Cavolo, un solo capitolo per terminare la trilogia, i 5000 caratteri dovranno essere sfruttati al massimo. (non per farti pressione 😛 )
27/10/2014 at 17:39
Ahahah.
Dio che ansia!
27/10/2014 at 16:34
L’episodio, per giunta mostrato su due scansioni temporali, in albergo, sulla porta, con l’evergreen citato a dovere, è certamente una bella chicca d’autore.
Più quella parte che la seguente, in cui sei dovuto ricorrere a una serie di spiegazioni che hanno annullato le scene per immagini (inziali) – notevoli, come ripeto – per diventare narrazione pura, meno empatica. Ma sei al nono… può essere comprensibile. Comprensibile anche che tu abbia bisogno di rifrescarci la memoria, di tanto in tanto, dato che spesso ci lasci in mezzo al mare con una misera scialuppa, aggrappati in cento e più, pensando che – ripassare con la barca a distanza di mesi – non comporterà presenza di annegati. 🙂
Il tuo talento è indiscutibile, vabbè ma tu ci giochi e lo sai, inutile insistere e ripeterlo sempre, sembriamo tanti dischi rotti. Però ancora non capisco, affascinante Davide, per quale diavolo di motivo tendi sempre all’autolesionismo. E di te, dici sempre …’mbé… come non fossi nulla d’eccezionale, quando sai bene che – arrivato a dieci – ci mancherai.
Sangue.
27/10/2014 at 17:49
🙂
Ciao Alessandra.
Non è autolesionismo, è la pagina numero 3, bianca, da secoli ormai.
C’è ancora parecchia gavetta da fare, ecco.
Sangue.
D.
27/10/2014 at 16:33
Si può essere cattivi pure senza lo spargimento di sangue…Hanno già ammazzato “Brico Coso”, mica possiamo stare sempre ad ammazzare la gente ?
Ok mi è piaciuta questa parte parecchio. Il capitolo lo aspettavo, questa ragazza non più ragazza, ma siccome Dominic per me è un poco pirla, ci vorrebbe facesse un colpo di testa, o no? Bho. Il capitolo rispetto a tutti gli altri è un poco moscio ci sta solo la parte
delle pupille e «In un albergo?!» chiese l’uomo, quello classico, vecchia scuola, spostandosi verso un tono di voce più seccato. «Rispondile, Dom, poche storie. Servizio in camera, è un evergreen. – Rimani il mio autore preferito per il momento qui sopra … Io sto al quattro me so messa la stessa mosceria tua, nello scrivere…Poi con le cose accadute di recente, capirai mi è passata proprio la voglia… Un certo snobbismo dovrei impararlo da te… Oltre come fare i dialoghi.
27/10/2014 at 17:46
Più snobismo per tutti.
27/10/2014 at 16:24
Macché sangue e sangue. Che Dom mi stupisca, perdio!!
27/10/2014 at 17:45
Un po’ di sangue dal naso?
27/10/2014 at 17:53
Giusto una leggera epistassi, magari dovuta agli scappellotti. Ma niente di più, eh? 🙂
27/10/2014 at 17:57
Ok. 🙂
27/10/2014 at 16:16
Il richiamo del colpo di testa è irresistibile mio caro 😛 sono un istintivo :P. Ora il gran finale…stupiscimi! 😉
27/10/2014 at 17:43
Ci stupiremo almeno in due, qualsiasi cosa scriva.
25/10/2014 at 15:35
Per ora voto. Alla prossima commento ché questi due capitoli letti di filata mentre bevi, tu bevi, il caffè aprono un tot di cose…
27/10/2014 at 16:14
Che il caffè sia sempre con noi.
21/10/2014 at 09:10
Se la metti così, è il servizio in camera, Bricoleur. Che poi può anche essere Giech e può non essere Giech.
Aspetto il nono e il decimo per rileggere tutto dal primo. Bravò!
A.
27/10/2014 at 16:12
Non farlo, saltan fuori le incongruenze!
27/10/2014 at 17:14
Saprò perdonartele e passarci sopra.
Per il momento, colpo di testa dell’imbranato Dom. Che non si riscatti?
A.
27/10/2014 at 17:42
Forza Dominic.
14/10/2014 at 11:07
Secondo me si capiva bene che era deisi sul letto…
L’ho riletto dall’inizio e tu cosa mi fai? Pubblichi quasi subito!
La trilogia dell’accendino qui assume toni di grande prosa, inutile dire del bastone che fa il punto, lo han detto tutti 🙂
Il sulky non è un’auto mi ha fatto morire. Ora aspetto il nono e il decimo.
Servizio in camera, che potrebbe essere o non essere giech, logico 🙂 però resta il fattore sorpresa, magari è davvero giivs o augustus con i suoi tritoni
14/10/2014 at 11:22
Ma come Deisi!?
Basta, mi ritiro, smetto di scrivere.
14/10/2014 at 13:04
Stavo scherzando D. 😛
14/10/2014 at 13:28
Mi hai quasi avuto sulla coscienza.
14/10/2014 at 15:12
Non me lo sarei mai perdonato
13/10/2014 at 15:23
Toh! Un nuovo capitolo di Bricoleur… è già Natale?
Forse no, ma c’è comunque un bel regalo con questo episodio! 🙂
Dico che è Giech, anche se molti dicono che è il servizio in camera.
14/10/2014 at 11:24
Per non sentirmi troppo stupido mi ero pure messo una barba finta, bianca, e un vestito rosso e ingombrante.
12/10/2014 at 21:56
Capitolo veramente bello.
La riflessione sulla libertà,i passi verso di essa sottolineati dal punto disegnato dal bastone che sottolinea il tempo avanzato,l’accendino…..tutto,ma” la ragazza non più ragazza” è delizioso.
Carta bianca.
13/10/2014 at 00:56
Eh, dovevo recuperare da quel “si invecchia per diventare donne”. 😉
10/10/2014 at 19:25
Che felicita’ rileggerti cosi’ presto! Davvero inaspettato!
10/10/2014 at 19:35
Ahahah… nemmeno tre settimane, stavolta, sono stato bravissimo. 🙂
09/10/2014 at 21:46
Aspettavo questo capitolo, come sempre bellissimo. Meno descrittivo degli altri, con azione e riflessione. Mi piace. Forse qui sopra se quello che scrive meglio, poi lasci la suspance che è la cosa più bella ….Per darti carta bianca ho seguito il servizio non servizio, che si sa che può lasciarti fare ciò che vuoi….
09/10/2014 at 21:48
Sei quello che scrive meglio…intendevo…
09/10/2014 at 22:08
Wow, grazie mille Lucia.
Complimento esagerato, ma lo prendo e lo metto in saccoccia ben volentieri. 🙂
D.
09/10/2014 at 17:09
Letto tutti e otto gli episodi, niente male. 🙂 Ci sono alcuni punti che mi sono piaciuti molto. Ad esempio il paragone di Deisi con Norma Desmond (cioè Gloria Swanson), non ho potuto fare a meno di immaginarli con i suoi occhi sgranati. O quando Geich dice al nipote di accendersi la sigaretta con l’accendisigari elettrico. Il modo in cui l’hai descritto mi ha fatto ridere. Appena posso passerò a leggere anche le altre storie della trilogia. Per adesso voto per il servizio in camera, le altre due mi sembrano troppo scontate. Ti seguo… 🙂
09/10/2014 at 22:03
Ciao Danica e benvenuta da ‘ste parti.
Grazie della lettura e del commento.
Per gli altri due racconti… beh, non c’è fretta, tanto restano lì.
D.
09/10/2014 at 15:37
È il servizio in camera. E ha una pistola.
09/10/2014 at 22:02
Pranzo indigesto…
08/10/2014 at 22:12
Io invece spero che per una volta il servizio in camera sia solo il servizio in camera… 🙂
Ho appena realizzato che il mio commento sarà il 708esimo….what?!? Ma quanti sono?!?*.*
08/10/2014 at 22:43
Uno in più di 707, credo. 🙂
(Che pessima battuta, scusa… )
08/10/2014 at 23:47
è tardi, lo capisco 😀
08/10/2014 at 23:52
Troppo buona.
(Vedi come si fa presto a far grandi numeri sui commenti… ?)
09/10/2014 at 00:01
Avevo intuito che fosse per questo motivo, ma mi sono comunque impressionata…sto invecchiando 🙂
09/10/2014 at 00:18
Lo stiamo facendo tutti… è una consolazione, no?
09/10/2014 at 08:04
Di solito no, ma ora che mi ci fai pensare…. 😀
08/10/2014 at 19:37
Vecchio mio, lo sapevo che ce l’avresti fatta.
Fino alla fine, non è Giech.
08/10/2014 at 19:46
Grazie hombre, la fiducia è importante.
Non è Giech. Che sia Giivs?
08/10/2014 at 22:58
Credo si tratti di Bingo Littel.
08/10/2014 at 23:03
Devo sfociare sullo humor romantico, dici?
08/10/2014 at 15:42
Ah!
“Ogni paio di orme era accompagnato da un punto, quasi a sottolineare l’aspetto definitivo della cosa, l’andata a capo, l’interpunzione del bastone che si portava appresso”.
Dopo essere andata in estasi ho ripreso in mano il taccuino delle frasi delle storie per dedicarle una pagina. Un giorno riprenderò a sfogliarlo come fosse un album fotografico. Fotografie di perfezione verbale.
Grazie infinite, Di.
08/10/2014 at 19:25
No no, grazie infinite a te, Pi. Mi inorgoglisce finire tra le pagine di quel taccuino.
Quel taccuino!
Di.
08/10/2014 at 14:14
Sai quando leggi qualcosa e lo trovi talmente piacevole che sei costretto a rileggerlo per provare lo stesso piacere? Non accade spesso, ma a volte succede. Da scribacchina quale sono mi chiedo quale magia ci sia dietro la costruzione delle frasi che funzionano. La risposta è che non c’è alcuna magia, piuttosto maestria che è una cosa differente. Sono contenta che tu abbia postato un nuovo capitolo senza attendere le festività; forse hai ascoltato qualche richiesta oppure ti è successo quello che accade a molti di noi: ti sei appassionato alla storia tanto da non poterla accantonare. Perché in fondo il primo fan della storia, sei tu. A presto.
08/10/2014 at 19:49
Ciao Angela.
Grazie del bel commento, molto lusinghiero.
Diciamo che, sì, la voglia di chiudere questa storia, e con essa la trilogia La Solfa, è sempre più pressante. Devo assolutamente prendermi una vacanza da Giech e scrivere altro.
Grazie ancora,
D.
08/10/2014 at 12:55
Dai, ti faccio l’assist: Servizio in camera (che come al solito nessuno ha richiesto). Adesso devi solo appoggiarla alla tabella.
08/10/2014 at 12:58
Siamo già passati dalle schiacciate agli appoggi alla tabella… mi sa che si è sparsa la voce della mia scarsa tenuta atletica.
08/10/2014 at 13:12
In realtà io sono della vecchia scuola, due punti sono sempre due punti, meglio farli in modo semplice.
08/10/2014 at 13:13
Massimo rispetto.
Tra old school ci si capisce.
08/10/2014 at 12:24
Ah, ma siamo già a Natale? 😀
08/10/2014 at 12:55
Mi sto mettendo avanti coi “regali”.
08/10/2014 at 12:58
Bravo.
Io intanto ti lascio carta bianca come al solito e aspetto il prossimo per Pasqua.
08/10/2014 at 12:59
Specifica di che anno, lo sai che poi la gente da ‘ste parti se la prende…
08/10/2014 at 14:38
Suvvia come siamo pignoli. 😛
08/10/2014 at 19:53
Chi, io?!
08/10/2014 at 10:57
Oltre all’episodio ho letto il tuo “commento prima del caffé” e ho sorriso perché temo che farei come Giech: frugherei nelle tasche, anche in quelle di mia sorella se necessario a evitare la sua ira, ma non troverei l’obolo. Speso per le sigarette, di certo.
La ragazza non più ragazza; le orme di Giech, l’interpunzione del bastone, sono le impronte della tua scrittura digitale, unica. Impronte digitali, irripetibili, appunto.
E, alla porta, io dico che è Giech.
08/10/2014 at 12:58
Ciao Alessandra.
Benritrovata.
I commenti prima del caffè devo ricordarmi di non farli più, che mi capita pure di lasciare l’italiano ancora a letto.
08/10/2014 at 10:38
Letto solo adesso. Ora capisco perché si trova al primo posto 😉
08/10/2014 at 13:01
Perché ho un sacco di amici!
Grazie Natan.
D.
08/10/2014 at 10:26
È Giech, che non ha bisogno di mascherarsi. belle scene: Deisi che usa il telecomando come una pistola, il vecchio che osserva la scia del suo passaggio come fosse la fine di tutto. È sempre un piacere leggerti.
08/10/2014 at 13:03
🙁
Mannaggia, anche tu ci hai visto Deisi, su quel letto e con quel telecomando. Avrebbe voluto essere l’altra, la figlia dell’ex Capo.
08/10/2014 at 14:41
Ci ho visto Deisi solo perché la citi nello stesso paragrafo della “vecchia ragazza”, ma il problema mio è che a distanza di tempo tra un capitolo e l’altro perdo un po’ i personaggi…mi spiace, rileggendo si capisce benissimo 😉
08/10/2014 at 09:59
Questi si che son giorni come si deve, quando ti arriva un capitolo 8 che ti aspettavi al massimo come regalo di compleanno o peggio di Natale e invece il buon LeB (si ho deciso di abbreviarti) ci spiazza, perché a lui piace così, non sai mai da che parte possa arrivare il suo gancio destro, sai solo che farai una gran fatica a rialzarti…
08/10/2014 at 13:04
Ahahah.
Lo sai che sono un buonone, in fondo. Nonostante l’animo da bullo.
08/10/2014 at 08:49
Carta bianca senza dubbio
Affascinante la vicenda dell’accendino che si perde anzi che non può non essere smarrito.
Potrò mai capirlo senza leggere i precedenti?
08/10/2014 at 09:02
Doveroso, MaxLap, scusami.
La continua sparizione degli accendini maneggiati da Giech è dovuta a una maledizione che gli ha lanciato contro l’Amministratore Delegato dell’Ade SPA, ovvero il Diavolo, prima di fare in modo di levarselo di torno (ché Giech, in pochissimo tempo, era riuscito a creare subbuglio persino nell’aldilà), facendolo tornare nel mondo dei vivi. Sostanzialmente gli ha detto di andarsene, ma che gli accendini (oggetti estremamente preziosi per mister La Solfa) se li sarebbe tenuti tutti lui. E questo, ora che ci penso, l’ho scritto qualche capitolo fa, in questo racconto, non nei precedenti. Nei precedenti viene fuori giusto il forte legame tra Giech e il tabagismo (spoiler: Giech non riesce a pagare l’obolo a Caronte perché usa la moneta per comprarsi un pacchetto di sigarette, mentre aspetta in fila) e, in un brevissimo dialogo tra lui e l’Amministratore Delegato possiamo vedere quest’ultimo bruciare interamente la terzultima sigaretta in possesso di La Solfa, all’inferno, dove non gli riesce proprio facilissimo trovarle. Insomma, da tutte queste cose scaturisce il legame tra Giech, le sigarette e l’accendino e la conseguente maledizione da parte del Diavolo.
(Se bevevo un caffè prima di mettermi a scrivere era meglio, mi sa)
08/10/2014 at 13:44
Sorry Bricoleur, hai ragione: leggendo i precedenti in un’unica soluzione, non ho focalizzato alcuni particolari. Peccato, in un certo senso, era carina questa piccola e inspiegabile maledizione dell’accendino. A rileggerti
08/10/2014 at 08:24
Non è Giech. Il servizio in camera mi suona un po’ troppo banale, una scelta scontata. Invece, se qualcuno non è Giech, voglio proprio capire come farà a farsi aprire da Deisi, sempre se ce la fa. 😉
08/10/2014 at 09:19
Oddio, ma come “da Deisi”… l’ho scritto davvero così male ‘sto capitolo? Maledetta “fretta”. Non è Deisi è la (fu) ragazza che Giech sta cercando, la figlia dell’allora Capo, quella cui accenna una volta in Ferocia illuminata.
Oh mio dio, una carriera stroncata…
08/10/2014 at 10:41
No, Brico, mi devi perdonare tu. Il fatto è che passa cosi’ tanto da un capitolo all’altro che ho confuso le cose. 🙂 Colpa mia, non preoccuparti! Comunque resta il fatto che se lei è spaventata voglio vedere uno che non è Giech come fa a farsi aprire. E l’opzione “servizio in camera” è già talmente sfruttata! … a meno che tu non riesca a (come ogni volta) stupirmi anche con un’opzione così apparentemente banale. 😉 😀
08/10/2014 at 13:05
Il servizio in camera è un evergreen, dai.
Che è poi sinonimo di “roba già sfruttata”, ma facciamo finta di nulla. 🙂
08/10/2014 at 13:13
Ok! 😉
08/10/2014 at 08:10
grandissima prova di scrittura primo posto più che meritato. ho scelto Giech questo racconto bisogna tenerlo d’occhio
08/10/2014 at 09:17
Wow. Grazie Gattopardo e benvenuto da ‘ste parti.
Non perdere troppo tempo a tener d’occhio il racconto, te lo dico, si muove molto lentamente. Se ti distrai e ci riguardi tra… diciamo… un tre settimane, capace che lo ritrovi nello stesso identico punto. 🙂
Ciao e grazie ancora, in primis della lettura.
D.
08/10/2014 at 08:00
Bene, stavolta non sono stato costretto a leggere di nuovo gli episodi precedenti per ritrovare il filo.
Bella prova d’autore, solita sottile ironia già nella scelta del lessico, stile riconoscibilissimo, robusto, senza intoppi.
Scelta obbligata, “telefonata” dall’autore: servizio in camera. Le altre due non esistono.
08/10/2014 at 09:13
Già, a ‘sto giro sono stato velocissimo… però ho tirato fuori quello che mi sembra essere il mio peggior capitolo di sempre, da ‘ste parti almeno.
Sarà che mi serve una vacanza.
08/10/2014 at 09:41
Il tuo peggior capitolo è sempre meglio della stragrande maggioranza delle storie di TI. Tranquillo.
[Adesso D. si butta sulla stanchezza fisica per giustificare la sua prossima lunga assenza]
08/10/2014 at 13:12
E io che pensavo di avervi abituato talmente male da non avere più bisogno di giustificazioni…
08/10/2014 at 07:27
Sacrosanto. Non lo è mai.
08/10/2014 at 09:10
E a volte capita pure che uno abbia fame…
08/10/2014 at 00:15
Passo uno e chiudo.
08/10/2014 at 09:08
Bel tentativo.
😉
29/09/2014 at 14:52
senti senti,si invecchia per diventare donne?
A parte gli scherzi,bentornato.
voto una roba noiosissima.
05/10/2014 at 23:36
Ahahah. Giuro che non volevo dire quello! 🙂
Grazie del bentornato, della lettura e del voto per la roba noiosissima.
D.
29/09/2014 at 11:44
Ciao, ho votato per la prima opzione. Che dire, complimenti vivissimi per il primo posto in classifica! mi farebbe davvero tantissimo piacere se passassi dal mio racconto per “una vera critica”, del resto dall’autore collocato al primo posto in classifica non posso aspettarmi altro, non trovi? hahaha a presto! 😀
06/10/2014 at 00:21
Ciao Vudi. loca.
Grazie della lettura e delle belle parole, anche se la classifica trovo sia la cosa meno riuscita e veritiera di questo gioco. Peccato perché per il resto funziona tutto molto bene.
Presto passo dal tuo racconto (ho visto che rimane un solo capitolo, devo sbrigarmi davvero!).
D.
27/09/2014 at 23:48
Ho letto i 7 capitoli in un’unica soluzione.
Leggendoti ho l’impressione che nulla sia lasciato al caso, proprio nulla.
– gustoso trascrivere i nomi inglesi onomatopeicamente;
– il particolare della tasca che “tintinna”
– un vecchio fragile, ma acido e stralunato che poi scopriamo essere una carcassa di criminale;
– un ragazzo indolente che si aspetta il peggio ma non fa nulla per evitarlo viene proiettato in un’esperienza pericolosamente surreale (sembra Fuori Orario di Scorsese);
– Deisi che sembra un personaggio da Fumetto, spassosa assieme alla sua gang
E in questo mix con l’ombra di una vendetta possibile di Giech tipo Kill Bill, c’è un mostrero nel mistero, simboleggiato nel sogno chen con riesco a decodificare: cosa rappresenta l’accendino? Oggetto ricorrente. Intanto voto solo Giech con un pizzico nel nipote
28/09/2014 at 22:17
Ciao MaxLap.
Intanto, grazie della lettura e del commento dettagliato. Mi danno sempre gusto.
Per quanto riguarda il sogno, è un rimando al (o una conclusione del, se si preferisce) mio racconto precedente, Ferocia illuminata. Il quale, assieme al primo, E all’improvviso… niente, compone una sorta di trilogia di Giech La Solfa (con Deisi e Dag). Trilogia che, come da statuto, si concluderà in maniera inderogabile con questo racconto. Non mi piace tantissimo quando un autore, qui, scrive qualcosa che “obbliga” a conoscere i precedenti racconti, ma Giech mi ha portato a questo e, devo ammetterlo, non è che abbia opposto proprio una strenua resistenza. Ho provato però anche a farlo morire, a un certo punto, ma niente da fare. Ho tentato comunque di non essere troppo “citazionista” e di rendere i tre racconti abbastanza autonomi, ma alcuni rimandi ci sono e, gioco forza, li capisce meglio chi ha avuto la sfortuna di leggere anche gli altri due racconti (dei quali son sempre disponibile a fare un bignami, nel caso, tanto si riassumono in dieci parole l’uno, più o meno, data la scarsità d’azione).
Questo, insomma, è quanto.
28/09/2014 at 23:22
Incipitattaro da giugno non ho letto gli altri racconti, ma non occorre il Bignami, il racconto fila da solo.
24/09/2014 at 09:09
Ho letto tutto, ho votato e mi piace, anche come scrivi. Ho scelto la terza opzione…. Spero che sia almeno il Natale 2014 😉
24/09/2014 at 12:40
🙂
Ciao Annalisa e grazie.
Sì, ti garantisco che se di Natale dovesse mai trattarsi, sarà quello del 2014.
D.
23/09/2014 at 16:19
Meraviglioso e noir come piace a me 🙂 ricambio la visita come vedi 😉
23/09/2014 at 16:28
Ciao Emanuele.
Non mi hai poi detto se quel Max è il mio stesso Max…
31/10/2014 at 01:10
ritardissimo lo so. non era lo stesso max ma….. qualcosa in comune c’era 🙂
23/09/2014 at 15:14
Ero tentato dal votare la roba noiosissima, ma in realtà voglio Giech, Giech e Dominic al tempo presente
23/09/2014 at 15:21
Meno male che non hai dato retta alla tua tentazione, Manuel.
Ciao e grazie,
D.
23/09/2014 at 06:31
Ti avevo visto su wattpad, poi ti ho perso…E volevo leggerti, due settimane fa ho cominciato i primi due capitoli…poi interrotti…Svegliatami alle 5 perché dormo con le galline, ho ripreso questa lettura…Che dire, sei un mago delle descrizioni e dei particolari… Bellissimo, alla fine ero talmente persa nel modo di scrivere e nei particolari, che la storia in se manco mi interessa più…. La storia sono i particolari.
23/09/2014 at 13:22
Questa cosa del perdere la storia non so se sia il massimo, però in effetti ci può stare, per come scrivo. Appunto per il futuro: focalizzare meglio, essere un tantino meno descrittivo.
Grazie dell’inseguimento, Lucia. 🙂
D.
23/09/2014 at 16:45
No, non ci siamo capiti…Il capitolo va benissimo mi piace proprio la descrizione, la storia si capisce, ed è meglio che si passi a descrivere il contorno mentre si racconta di un omicidio avvenuto 30 o 40 anni prima… E dai va molto bene…. Anzi è lo stile di Hemingway vuoi che non mi piaccia….Magari fossi così brava ho imparato da te, leggendomi tutta la storia alle 5 del mattino…
23/09/2014 at 16:51
Zio Ernest si starà rivoltando nella tomba, ma io ti ringrazio.
Non avevo frainteso il tuo commento, Lucia, prendevo semplicemente appunti mentali per me stesso: rileggendomi mi trovo spesso troppo descrittivo e quindi, quando ho occasione di farlo, mi rimprovero un pochino.
23/09/2014 at 16:57
Comunque, è uno stile diversissimo dal mio….Ottimo uso della punteggiatura, buon uso delle parole, molto scenico…rende prenderò uno spunto per il mio prossimo capitolo che vuole il mondo contro…In realtà contro di me c’è solo una macchina dell’autovelox che sta sul mio cammino giornaliero per andare a scuola…oggi è la terza multa e da maggio….cavolo….
23/09/2014 at 02:53
Contentissima di rileggerti! Mi accodo a chi dice che non importa quando sarà il prossimo episodio, e se davvero non dovessi pubblicare piu’ su TI sarebbe una perdita per tutti. Chiunque parli di incipoints o muova critiche, a mio parere lo fa molto per invidia, ma comunque io sono di parte essendo, a mio parere tra i migliori, se non il migliore di TI. A rileggerti
23/09/2014 at 12:58
Grazie Marianna, sempre troppo buona.
Non penso di smettere di scrivere questo racconto, va finito e così sarà. Coi miei tempi, certo, ma cercando di non cadere più in pause così lunghe.
A “presto”,
D.
22/09/2014 at 16:15
Ma parliamone al presente! 🙂
Tu sei come quella sensazione tipo… che è un sacco che non bevi birra e credi di esserti scordato com’è berla, poi alla prima sorsata tutto il piacere del bere birra ti torna prepotentemente alla memoria e, Cristo, ti domandi perché diamine avevi smesso di bere birra!
Ecco, famo che non me lo fai dimenticare ancora…
Natale è ancora troppo in là.
Lo so che uno con la percezione distorta del tempo come te vede le luminarie poco più in là del suo naso ma no, carissimo, non è così! Il Natale quando arriva arriva, tu no, non puoi permettertelo! 🙂
22/09/2014 at 17:08
Il parallelismo con la birra, nobile bevanda, non può che lusingarmi.
Sul parlarne al presente, ci sto… ma è il presente del racconto, quindi comunque un passato, ma senza ricordi, in tempo reale. Dici che ho fatto pubblicità ingannevole?
Ciao Glo’!
D.
22/09/2014 at 17:12
No, no, io avevo capito benissimo in che modo avresti sviluppato il presente, nel prossimo capitolo.
🙂 Ciao David!
G.
22/09/2014 at 17:16
Menomale. 😀
22/09/2014 at 15:40
Ragazza, Giech e Dominic.
Ho notato un aumento dei dialoghi. 🙂
22/09/2014 at 16:56
Ci si prova. In effetti un leggero scarto di stile, tra questo capitolo e i precedenti, l’ho notato pure io… sarà per la lunga assenza. 🙂
Ciao Francesco. E grazie come sempre.
D.
22/09/2014 at 09:39
Ehi, un momento, c’è il trucco: Natale di che anno? 😀
Adesso voglio vederti scrivere una roba noiosissima, vediamo se ci riesci.
22/09/2014 at 16:55
Touché.
Sul noiosissimo vado forte, basta chiederlo ai miei (allora) relatori di tesi.
22/09/2014 at 02:12
Che bello scoprire questo racconto alle due di notte! Mi hai tenuto sveglia a leggere anche se stavo morendo di sonno, complimenti! 😛
Ho votato per la ragazza e Giech con Dominic al presente!
Per quanto riguarda i tempi di pubblicazione posso capirti benissimo, anche io a volte impiego dei secoli per trovare il momento giusto in cui dedicarmi alla scrittura… Comunque ci si vede a Natale! 😀
22/09/2014 at 16:53
Ciao Giulia e grazie del commento.
Scusa, invece, per i quarti d’ora rubati al sonno. Da grande fan del dormire quale sono, garantisco che non era mia intenzione.
D.
21/09/2014 at 20:49
In netta minoranza voto per Dag e un capitolo super-super noioso (ma che lo sia davvero) che leggerò davanti a una cioccolata calda e l’albero di Natale.. o forse uscirà prima il nuovo di George Martin?
22/09/2014 at 16:51
Non so… quando esce il nuovo di Giorgio Martino?
22/09/2014 at 17:01
È una delle domande più gennotate su Google.
Per me sarà una dura lotta. 🙂
21/09/2014 at 17:32
Dire che qui sei una celebrità, è senza dubbio la realtà, senza esagerazioni. L’esagerazioni le ho trovate, invece, nei commenti di alcuni lettori, evidentemente più attenti ai numeri (leggi incipoints) che non ai testi. Per quel poco che conta, hai tutto il mio appoggio e se pubblicassi il prossimo episodio nel 2015, l’avresti ancora di più. Scusa per questa piccola nota, per nulla letteraria, però credevo potesse darti un piccolo piacere. Un grande piacere,al contrario, è stato leggere questo “divenire”. La scrittura è matura e curata, si nota che ogni vocabolo è scelto e selezionato per ottenere i massimi risultati. Se un autore così talentuoso mandasse a fanQulo il giochino, fidati, non avresti tutti i torti.
22/09/2014 at 16:49
Che poi il giochino è pure bello e divertente, se no non saremmo qui così in tanti, son le sue derive che sfiancano un pochino. Ma non andiamo oltre, nel discorso, tanto non avrebbe senso e/o utilità.
Grazie del bel commento moneagiu. 🙂
Saluti,
D.
21/09/2014 at 15:44
Ahah, mi ha fatto sorridere: “Prossimo capitolo, magari per Natale” XD Io sono del parere che prima di tutto ognuno è libero di pubblicare gli episodi quando gli pare e piace e poi bisogna ritagliarsi il tempo opportuno dalla vita quotidiana. Un autore come te, secondo me, è da apprezzare perché mostra di scrivere con la dovuta attenzione e con impegno, quindi ha bisogno di trovare più tempo tra i tanti impegni quotidiani. A me piace la tua storia e la seguo con piacere 🙂 Attenderò Natale senza problemi!
22/09/2014 at 16:47
Grazie Girasole, davvero.
Impegni, attenzione e pigrizia sono un cocktail deleterio, ma proverò con tutto me stesso ad anticipare il Natale.
D.
20/09/2014 at 23:20
Scopriamo un po’ di più sulla ragazza. 🙂
22/09/2014 at 16:43
Prima o poi, di sicuro. 🙂
Ciao e grazie,
D.
20/09/2014 at 18:14
“Noiosissima” per te, forse… e un po’ te lo meriti, ma scelgo Dag.
«Ho fatto bene?»
«Certamente, signore.»
«Grazie, Jeeves.»
22/09/2014 at 16:42
Gli eredi di Wodehouse finiranno per farci causa.
28/09/2014 at 00:40
Mi fa morire letteralmente quando descrive l’indifferenza vendicativa di Jeeves davanti alle stravaganze vestiaie di Bertie… 🙂
28/09/2014 at 22:03
Giivs è mitico.
Quale ti sei letto, poi, che non ricordo?
29/09/2014 at 09:07
“L’inimitabile Jeeves”
20/09/2014 at 17:42
TI è diventato un covo di polemici, peggio di come me lo ricordavo O.o
A me fa piacere leggerti a prescindere, chi se ne frega di quanto tempo passa tra un episodio e l’altro o di quanti incipoints abbia il tuo racconto…e lo stesso valeva un pò per tutti gli altri racconti che seguivo (ma quanto sono naïve per questa competizione? 🙂 ).
Siccome ho cancellato e riscritto questo messaggio 5 volte e sto invecchiando, la mia memoria inizia a fare cilecca e non ricordo più cosa ho votato….
Ah si…la ragazza, Giech e Dominic 🙂
Ps: io non pubblico un nuovo episodio del mio racconto da 5 mesi… speriamo che nessuno se ne accorga perchè faccio fatica a reperire un giubbotto antiproiettile.
20/09/2014 at 17:47
Ciao Queen!
Che bello ritrovarti. E così naïve, poi.
Per il giubbotto antiproiettile… stavo guardando, ho trovato un sito dove fanno il 2×1, che dici… “striscio”?
20/09/2014 at 17:56
Ma che carino, per me una M…”striscia” pure 🙂
20/09/2014 at 15:31
Questo rossetto che torna spesso nella narrazione… dì un po’, bricoleur, è una specie di messaggio subliminale – stile cartone Walt Disney – per ricordarci il tuo nome? ahahahaha
Voto per Giech e una spruzzatina di Dominic, che non fa male.
Bentornato, Davide.
20/09/2014 at 15:34
Non sono così sottile, mia cara Alessandra. Fino al subliminale faccio fatica ad arrivarci. Però è una lettura interessante, se non altro della mia scrittura inconscia.
Ben ritrovata.
D.
20/09/2014 at 14:35
Sono rimasta sorpresa oggi, nel notare una copertina e un racconto nuovo in prima posizione. Ho letto i commenti precedenti e vedo che sei stato assente mesi, quindi non ci siamo incontrati. Considera che nei mesi in cui sei stato via, io ho scritto quattro racconti! In merito alle polemiche, posso dirti che io ho avuto il problema contrario al tuo ovvero i lettori si lamentavano perché pubblicavo a raffica e, di conseguenza, non riuscivano a seguirmi e a votare. Per contro, mi pare che tu abbia avuto critiche opposte: troppo tempo tra un capitolo e l’altro. Penso che i lettori abbiano ragione in entrambi i casi, non ha senso pubblicare ogni due giorni così come non ne ha pubblicare dopo tre mesi. L’autore è libero di fare come vuole, ci mancherebbe. Però, secondo me, deve tenere conto anche delle esigenze di chi legge e, nei limiti del possibile, accontentarlo. Considera che io ho cercato di limitare le pubblicazioni passando dai due giorni ai quattro, talvolta cinque. Per me, che sono abituata a scrivere a raffica, è diventato noioso all’ennesima potenza, ma l’ho fatto. Non sono qui per polemizzare, non ti ho ancora letto (lo farò) e non ti conosco, però, magari, valuta anche le critiche che ti sono state mosse. Poi agisci come ritieni più opportuno. Ciao!
20/09/2014 at 15:02
Ciao Angela.
Prima cosa, grazie del lungo intervento. Non è da tutti ritagliarsi il tempo necessario per una riflessione che vada al di là del parlare a vanvera. Quindi grazie davvero.
Per quanto riguarda la polemica (non sollevata e nemmeno portata avanti da te, ma comunque presente da tempo) sui tempi di pubblicazione… l’agire che io ritengo più opportuno è il pubblicare quando mi pare e cioè quando ho tempo, voglia e idee per farlo. Chiaramente il lettore-tipo preferirebbe probabilmente un capitolo a settimana, ma io pubblico senza costringere nessuno a leggere quello che scrivo, quindi mancanze di rispetto non ce ne sono, snobismo men che meno e, comunque, non si tratta di una scelta preventiva, non è che mi metto lì e dico “Oh, adesso che ho pubblicato il sesto capitolo faccio passare tre mesi per pubblicare il settimo”, quindi, non trattandosi di una scelta, la ricerca di senso o di mancanza di senso perde di significato. Va così, pubblico quando le condizioni mi portano a farlo, è così dal mio primo racconto messo su ‘sto sito e sarà così fino all’ultimo. Pubblico lentamente, ok (e stavolta ho superato me stesso), ma… allora? Io non commento e non giudico i ritmi di nessuno, perché chiunque può avere diecimila altre cose da fare o anche solo non aver voglia di scrivere, avere tutte le dita delle mani lussate, essersi scordato la password del sito… a me proprio non interessa: siamo tutti liberi di pubblicare quando ci pare e siamo tutti liberi anche di non leggere uno che pubblica troppo rapidamente o troppo lentamente. Fine dei giochi, le regole tra l’altro mi paiono anche molto semplici.
Ovviamente non ce l’ho con te (ci mancherebbe altro!) e anzi, come detto all’inizio, ti ringrazio davvero per l’interessamento. Il mio tono forse si è un po’ inasprito perché grazie ai numeri di qualche fenomeno che gira da ‘ste parti, la gioia di aver ripreso a scrivere per me (e non per lavoro) dopo mesi in cui tutto faceva sì che non ci riuscissi è stata soppiantata da un fastidio che si avvicina molto alla voglia di mandare a fanculo ‘sto giochino.
D.
20/09/2014 at 15:10
Calma e sangue freddo, poi, sai, penso che se i lettori te ne dicano di tutti i colori magari è perché gli è dispiaciuto non leggerti per tanto tempo. Se scrivessi come un cane, non avrebbero sentito la tua mancanza. Ora ti leggerò anch’io e, se mi piacerà quello che leggo, mi arrabbierò come un picchio se sparisci per tre mesi 🙂
20/09/2014 at 15:32
Temo che la qualità dello scritto conti poco. Almeno, gli onnipresenti riferimenti agli incipoints mi fanno pensare che siano diventati quelli la sola unità di misura.
Comunque, sì, calma.
Ciao Angela,
D.
20/09/2014 at 16:36
Letto tutto insieme e questo fa di me una privlegiata, visto che gli altri hanno dovuto attendere mesi 🙂
Hai una scrittura matura, uno stile che piace e il testo merita, questo spiega gli incipitpoints e anche l’arrabbiatura dei lettori per averli lasciati a bocca asciutta.
Molti autori trattano i lettori con i guanti, forse per paura di perdere terreno (metti anche me tra queste persone), ma chi ha le potenzialità che hai tu, può permettersi una maggiore libertà. In ogni modo tieni conto dei pareri, ma fa ciò che vuoi, come è giusto che sia.
Ciao!
20/09/2014 at 17:01
Grazie dei complimenti, Angela. 🙂
20/09/2014 at 14:28
Si parla della ragazza.
Bentornato 🙂 ammetto di averti completamente dimenticato, ma è vero che mi capita anche con qualcuno di quelli che passano spesso per cui ciò ha poco valore…è comunque un piacere leggerti di nuovo. A chissà quando allora, ciao.
20/09/2014 at 14:45
Non sparirò di nuovo, non fino a Natale, almeno.
Grazie della lettura e del voto.
D.
20/09/2014 at 14:27
Per Natale! Davvero acuto.
Tanto il tempo trascorre veloce.
A Natale, allora. O la prossima settimana. O forse due.
Ciao, Di
20/09/2014 at 14:41
Natale era tanto per dire. Lo specifico che qui sta già diventando l’ennesimo caso diplomatico. Punto a non far passare altri tre mesi. 😀
20/09/2014 at 14:45
Sì, è anche il mio proposito.
20/09/2014 at 14:46
Ci sta. E si può fare.
20/09/2014 at 15:00
Come ogni cosa.
20/09/2014 at 15:05
Ah, senza dubbio.
20/09/2014 at 12:11
qualche settimana fa sono rientrato su TI per vedere a che punto era. Pensavo di essermi perso i capitoli fino alla fine.
era solo una considerazione, non ti sto incolpando, ovviamente. Diciamo che uno può anche essere libero di smettere di scrivere e lasciare la storia a metà 🙂
Mi a piacere rileggerti. Ho votato la ragazza.
E comunque… Natale è dietro l’angolo, eh! 😛
ciao
Marco
20/09/2014 at 12:21
Ciao Marco.
Tre mesi e passa di silenzio sono tanti anche per me, in effetti, ma è andata così… e per un attimo avevo sperato di poter evitare la gogna. Ma vabbè, pazienza.
Bel voto, quello per la ragazza.
D.
21/09/2014 at 13:48
Non devi dare conto a nessuno, quindi va bene così. Non credo tu abbia mancato di rispetto a chi ti segue. Semplicemente, uno ha impegni, una vita. E non dovresti nemmeno giustificarti più di tanto, anche perché non credo tu voglia mancare di rispetto ai lettori. Poi, ovviamente, è una questione di priorità e anche di contratti, altroché!
A presto
Marco
22/09/2014 at 16:39
Grazie Marco.
20/09/2014 at 11:20
Che sai scrivere lo sappiamo tutti. Che te ne strafotti dei lettori di TI è ormai evidente. Che prendi anche per il culo, prospettando un intervallo di altri tre mesi prima del prossimo episodio, mi sembra un tantino eccessivo.
20/09/2014 at 11:29
Urca, Napo. Quello era un tentativo, magari poco riuscito, di far dell’autoironia. Certo non un prendere per il culo altra gente, al massimo me stesso.
Sull’ormai solita questione dei tempi di pubblicazione, rimango della mia idea e cioè che ognuno possa fare quel che gli pare, non abbiamo firmato contratti e non siamo a un concorso. Magari ho avuto altre duemila cose da fare, magari alcune di queste non sono nemmeno state belle, magari – pensa un po’ – ero contento ieri notte quando, alle 3.30 e con un sonno non indifferente, avevo finalmente trovato il tempo per concludere il nuovo capitolo. Magari ci sono un sacco di robe che non sai, perché non puoi saperle… chiederti di metterle nell’addizione, prima di sparare addosso agli altri, magari è troppo, da parte mia, però… ehi, di certo nessuno ti obbliga a leggere, quello dovrebbe rimanere un piacere, non la scusa per attaccare.
20/09/2014 at 12:40
Uhm, quanta animosità. Tutti abbiamo altro da fare, ricordatelo. Che c’entrano poi i contratti? Parlavo di rispetto verso i lettori, che per me vale più di un contratto. La tua autoironia suona, di fatto, come snobismo verso chi ti segue. Per essere ancora più preciso, per me suona come “tanto lo so, caproni, che correte a leggermi”. E infatti io per primo ti leggo con piacere. Non ti seguo e non voto per ripicca, ma ti leggo.
La colpa, in fondo, è della redazione di TI: dovrebbe inserire la regola che, se non si pubblica a distanza di almeno trenta giorni, si perde un punto al giorno.
Io la chiudo qui.
20/09/2014 at 13:11
Te che sottolinei l’animosità altrui è una cosa che mi fa sorridere, caro Napo.
Se ti metti a parlare di snobismo (indicando tra l’altro come “di fatto” quella che è una tua opinione e che dovresti esprimere esclusivamente come tale) vuol dire che proprio non hai capito nulla. Quindi pensala come ti pare, Napo, chiudila come e quando ti pare, ergiti a paladino (non richiesto) di quel che ti pare, giudica senza ritegno e senza che sia necessario… fai insomma quel cazzo che vuoi. Io, di mio, mi metto qui e sorrido del continuo far riferimento ai punti, alle multe, alle ripicche e a tutto il resto del circo, cercando anche di capire dove sia finito il piacere di scrivere e di leggere, senza stare lì a far cadere dogmi.
Animosamente,
Davide Rossetti.
20/09/2014 at 03:52
Chi non vede si rimuore, D…
Solo Jack, per me, lo preferirei liscio ma se la spruzzatina deve esserci… sia così.
ps per Natale? Sei diventato improvvisamente ottimista?
pps È un piacere rileggerti, sallo!
Giò
20/09/2014 at 11:32
Ciao Giò.
Grazie della lettura quasi immediata, dopo tre mesi di silenzio mi ha strappato un sorrisone. Poi sono svenuto, che era tardino.
Natale, al di là del fatto che c’è sempre qualcuno per cui l’autoironia rimane un concetto misterioso, me lo impongo come limite perché mi piacerebbe finire il racconto prima del 2016. 🙂
01/09/2014 at 15:02
Noto con piacere che sono ancora in tempo per influenzare le avventure del vecchio Giech…
Vai Dominic, prendi l’iniziativa.
🙂
20/09/2014 at 11:35
Niente iniziativa per Dominic, sarà per la prossima. Ciao Aspasia, a quando un nuovo racconto? 🙂
13/08/2014 at 21:57
Voto per Dag. Mi ha sempre divertito. Bravo, ti seguo. Dag magari é cambiato dal primo racconto.
20/09/2014 at 11:36
Dag, al massimo, è peggiorato. Però fa simpatia pure a me.
Grazie Piebat e scusa anche tu per la letargia di questa risposta e della pubblicazione… è andata così.
D.
13/08/2014 at 16:55
trama brillante, stile impeccabile. Da oggi anche io ti seguo, del resto.. come non potrei? ahaah 🙂
Al prossimo capitolo! 😀
13/08/2014 at 16:56
ps. ho votato la seconda opzione
20/09/2014 at 11:39
Ciao Vudi. loca.
Grazie dei complimenti e, come non mi stancherò mai di scrivere (visto anche che tendo a ricascarci ogni volta), scusa anche te per la lentezza, tanto della risposta a questo commento, quanto della pubblicazione del nuovo capitolo.
D.
04/08/2014 at 16:33
Complimenti! Bel personaggio Giech. 🙂 Ho votato per Dominic, vorrei proprio sapere cosa potrebbe essere in grado di fare!
20/09/2014 at 11:43
Dominic s’è preso un capitolo di pausa, le sue potenzialità son rimaste inespresse. Chissà nei prossimi capitoli…
Ciao Girasole, perdona la mia lentezza.
D.
10/07/2014 at 19:30
Partecipo solo ora ma.. meglio tardi che mai 😀 Voto per la possibile tragedia
20/09/2014 at 11:45
Ciao Giulia.
Il concetto di tardi, da queste parti, non esiste.
Grazie della lettura e, lo dico anche a te come a tutti gli altri, per l’ennesima volta, scusa per la mia lentezza nel rispondere e nel pubblicare. Incastri vari hanno voluto che andasse così.
D.
29/06/2014 at 10:08
Vada per la strana coppia 🙂
Sono sparita per un po’, ma per fortuna non ho trovato la storia già conclusa, mi sarebbe dispiaciuto non contribuire!
20/09/2014 at 11:46
E strana coppia è stata, con mooooooolta calma. 🙂
Ciao ciao,
D.
20/06/2014 at 10:38
mai prendere l’iniziativa. Ma vorrei tanto leggere di come Dominic fece un gran casino
Grande bricoleur, il sogno / non sogno ci stava a pennello
20/09/2014 at 11:48
Dai, non è passato poi così tanto tempo dal mio ultimo capitolo. 🙂
Ciao ggrch,
D.
16/06/2014 at 17:03
Il sogno di Giech è degno compimento della sua fuga dall’Ade.
Ma ora vediamo che combina il povero, confuso, maldestro Dom. Magari incontra di nuovo la strana coppia, o c’entra qualcosa con la fuga di Giech. Quella vera.
A.
20/09/2014 at 11:19
Alice, rieccomi. Per fortuna dovresti essere abituata ai miei lunghi silenzi, anche se stavolta forse mi sono superato. Che faccio, te lo chiedo scusa o lo diamo per scontato? 🙂
20/09/2014 at 15:43
Le scuse non servono, Bricoleur, non con me. Anch’io sono silenziosa per lunghi periodi. Come dire… scrivo quando mi va, spesso faccio altro. 🙂
20/09/2014 at 16:19
Mi suona familiare… 😀
16/06/2014 at 14:00
Io dico che Dominic fa casino. I giovani fanno sempre casino, figurati poi se si chiamano Lasolfa!
20/09/2014 at 11:16
Ciao Dan.
Scusa se ci ho messo così tanto a risponderti, sono sparito per un po’. Meno male che sei l’autrice di Attese, mettiamola così.
Scusa davvero,
D.
16/06/2014 at 13:09
mi piace questo ping pong di situazioni
20/09/2014 at 11:09
La partita era stata sospesa causa pioggia. Sai… gli inconvenienti del ping pong outdoor. 😀
16/06/2014 at 00:27
Dall’italia ti ho riportato in parità la strana coppia
20/09/2014 at 11:08
Vorrei poter dare la colpa al tuo riportarmi in parità, ma in realtà ho lasciato passare più di tre mesi perché sono un cazzaro.
Ciao Diego, grazie della lettura e del voto, e scusa per la risposta più tardiva che mai.
20/09/2014 at 21:32
Prendiamoci questa colpa. Io pensavo che il vecchio fosse crepato e per questo la storia non aveva motivo di andare avanti 🙂
Comunque la tua risposta al mio commento ha la classica media delle Poste Italiane nelle consegne, non sei in ritardo
22/09/2014 at 16:37
è rincuorante essere in compagnia di Poste Italiane… 🙂
15/06/2014 at 22:30
Come non votare un’iniziativa tragica? Impossibile, infatti l’ho votata.
Bell’episodio, complimenti.
20/09/2014 at 11:07
Con soli tre mesi di ritardo e facendo finta di non vergognarmi della cosa, ti rispondo solo adesso. Scusa ilGallo. E grazie della lettura.
D.
15/06/2014 at 13:32
Strana coppia!
Gli inutili talenti sono quelli che ti tirano fuori dai guai.
ciao!
15/06/2014 at 13:34
E anche quelli che tendono a fartici finire, nei guai, mi sa.
Ciao Marco,
D.
15/06/2014 at 00:34
MI piacevano tutte e tre e alla fine ho votato chiudendo gli occhi
Ha vinto la strana coppia 🙂
15/06/2014 at 01:29
Io, chiudendo gli occhi, le ho scritte!
La strana coppia si gioca tutto al fotofinish, mi sa.
15/06/2014 at 19:46
Interessantissima l’idea del giocarsi tutto al fotofinish. Veramente fantastica. Se lo scrivi davvero, vinci. Cosa vinci? Qui non lo so, la mia stima di sicuro. (cosa te ne fai?…. ah beh… bò… ma fallo!!)
14/06/2014 at 19:06
L’anatema di Giech, all’inferno, è un perfetto esempio di campo semantico indovinato. E’ al posto giusto, in un qualche modo.
14/06/2014 at 19:09
Giech è un uomo pieno di inutili talenti.
14/06/2014 at 19:09
Capisco.
14/06/2014 at 19:12
Beata te! Io stavo rileggendo quel che ho scritto e ci ho capito poco, in effetti.
14/06/2014 at 19:14
E’ il Giech-Effect.
14/06/2014 at 19:15
Oddio, allora sono spacciato ormai. 🙂
14/06/2014 at 19:17
Già.
14/06/2014 at 19:19
🙂
Imparerò ad arrendermi a questa cosa, allora.
14/06/2014 at 19:22
Secondo me è un buon segno. L’essere sopraffatti dalla personalità di un personaggio, intendo. E’ segno di autenticità.
14/06/2014 at 19:23
Come al solito, mi piace molto la lettura che dai. Io, di mio, mi sarei tacciato di pigrizia.
14/06/2014 at 19:25
Perché il tuo dovere l’hai già fatto.
14/06/2014 at 19:26
Meno male… mi stava già arrivando addosso una botta di stanchezza.
14/06/2014 at 14:57
Deisi e Dag 🙂
Non ho letto Ferocia illuminata, perdonami…ora rimedio 🙂
14/06/2014 at 18:42
Leggere Ferocia illuminata, grazie a dio, non è un obbligo. Tipo i libri, resta lì.
Ciao Queen.S.
14/06/2014 at 18:55
Certo che non è un obbligo…Stasera faccio fatica a interpretare i tuoi commenti, l’ho riletto quattro volte…non può essere tutta colpa del sole della Sardegna 🙂
Ciao bricoleur de cigarettes 🙂
14/06/2014 at 18:59
Mi sa che è un po’ colpa del non-sole di Bologna, in effetti.
14/06/2014 at 19:10
Magari è anche un pò colpa del sole…anzi, è molto probabile 🙂
Nel dubbio mi sa che sparisco per un altro mese o due…magari quando tornerò sarò più perspicace 😉
14/06/2014 at 19:11
Giusto il tempo, per me, di scrivere un altro capitolo, insomma. 🙂
14/06/2014 at 19:20
Esatto, più o meno quel tempo 🙂
14/06/2014 at 19:22
Il sincronismo è importante.
14/06/2014 at 19:45
Ahahaha, è tutta colpa tua e dello strano morbo che dicono tu mi abbia trasmesso 😉
14/06/2014 at 19:46
😀
Ed eccomi nel ruolo di un moderno Malaussène.
14/06/2014 at 19:50
Ahahahah! Lo dicono gli altri, io sono inconsapevole della mia condizione 😉
14/06/2014 at 19:52
Allora sì, forse ti ho attaccato qualcosa. Mi assumo le mie responsabilità.
14/06/2014 at 19:58
Male, molto male 😀
14/06/2014 at 20:04
Che mi prenda delle responsabilità? Lo dico anch’io, ma la gente tende a essere dell’opinione contraria.
14/06/2014 at 20:05
No, che tu ammetta di avermi contagiata 😀
14/06/2014 at 20:06
Che faccio, ritratto?
14/06/2014 at 20:09
No,apprezzo l’onesta…però cerca di trovare una cura 😀
14/06/2014 at 20:10
Avere tempo libero aiuta molto.
14/06/2014 at 20:42
Allora c’è speranza, guariremo entrambi 😉
14/06/2014 at 21:20
Speriamo. 🙂
14/06/2014 at 02:12
Ho votato la fuga vera di Giech. Sarai abituato ai complimenti, io è la prima volta che passo e non posso evitare di unirmi al coro. Davvero bravo
14/06/2014 at 18:44
Grazie mille Giorgia, specie d’esser passata da ‘ste parti.
D.
15/06/2014 at 01:32
Prego, grazie a te D.
14/06/2014 at 00:31
Scrivi davvero da dio.
14/06/2014 at 18:46
Urca, grazie Luca. Adoro la gente che esagera. 🙂
D.
12/06/2014 at 22:55
Io voglio la fuga, quella vera 😀
14/06/2014 at 18:46
Sei in buona e numerosa compagnia, per ora, Emma.
Grazie,
D.
12/06/2014 at 22:30
😀 😀 😀 (come si aggiugono le lacrimucce agli occhi?)
Sono commosso. Sarà un sogno, ma hai detto tutto.
Nostalgia… l’AD, lo Stige e il suo loop (questo loop credo l’abbia dimenticato anche tu, io invece no), il Sulki.
Chicca l’infermiere che schiva il destro, e mentre proprio in questo momento il Brasile si prende un calcio di rigore non meritato, io vado a cercare un’immagine del Sulki.
Ah, ho votato l’iniziativa di Dominic. Avrò una bella abbronzatura, quando sentirò parlare ancora di te.
Gol del Brasile.
14/06/2014 at 18:49
Boost, non scrivere così che poi le lacrimucce vengono a me.
Ma soprattutto, Boost, non guardare foto di Sulki, si diventa ciechi.
Buona tintarella,
D.
12/06/2014 at 21:23
Bricoleur sei uno scrittore viziato.
Vai,ci lasci col fiato sospeso,torni e adesso……chissaquantocitoccheraspettare!
Ma sei stramaledettamente bravo quindi, con una buona dose di rassegnazione e con la speranza che tu ti ravveda………ricominciamo l’attesa.
Ora,voto.
14/06/2014 at 18:55
“Scrittore viziato” mi piace molto come definizione, Tiziana. Contiene una verità e un’esagerazione, non in questo ordine.
D.
14/06/2014 at 20:50
Dissento,contiene due verità.
14/06/2014 at 21:22
Non insisto altrimenti finisce che faccio la figura di quello che cerca complimenti.
Però grazie. 🙂
12/06/2014 at 21:15
Fuga, fuga, vediamo se ci riesce!
14/06/2014 at 19:00
Secondo me, sì, però con quel fuorone di Giech non si sa mai.
12/06/2014 at 20:30
Insisto, voglio Dag!
14/06/2014 at 19:00
Insisti.
12/06/2014 at 11:56
Per carità, che Dominic stia fermo dov’è! Il vecchio Giech saprà cavarsela anche senza di noi, sono curioso di vedere la strana coppia.
L’addio di Michel e la tua prolungata (e conclamata) assenza rischiavano di mandarmi in depressione. Mi hai salvato con un piede già a mezz’aria, oltre il pontile… 🙂
Adesso mi metto tranquillo. Tanto fino a fine luglio il settimo episodio me lo sogno, alla pari di Giech 😉
14/06/2014 at 19:03
🙂 Tenterò di far passare meno di un mese e mezzo. Tenterò. Però il mettersi tranquillo mi suona come una buona idea, in questo caso.
D.
12/06/2014 at 09:53
Dai diamo a Dominic quel che è di Dominic, anche se l’aver subito precluso la possibilità che si presenti a bordo di un Sulki riduce drasticamente la tragicità di una qualche sua iniziativa.
P.s.: Comunque stamattina mi son svegliato con due sole paglie nel pacchetto e l’impossibilità di trovare l’accendino…
14/06/2014 at 19:04
Dovrà pure uscire di produzione, prima o poi, il Sulki.
P.s.: Sei sopravvissuto?
15/06/2014 at 10:34
C’è anche la possibilità che viva la stessa storia della Scirocco…
P.s.: A quanto pare sì, sono sopravvissuto.
15/06/2014 at 10:42
Perseverare avrebbe un che di diabolico.
15/06/2014 at 13:43
Come sei sul(ki) pezzo!
11/06/2014 at 17:54
Tu lo sai che non posso staccarmi da Giech!!!
Fantastico il sogno…però adesso ti incarno per il commento in cui spieghi il dove come perchè di quella digressione onirica…errore caro mio errore…ahhh finalmente posso farti un commento negativo!!! Ahhhh che liberazione ne avevo troppo bisogno!!!
Per quanto riguarda la scrittura (evoluzione della storia compresa) su quello proprio non ti posso dire nulla…anzi ti offro una birra!
14/06/2014 at 19:06
Che mi incarni un po’ mi preoccupa, vecchio mio, te lo dico… Vedrò di distrarmi con la birra che mi offrirai.
Lo spiegone era per i più fortunati, quelli che hanno saltato Ferocia illuminata. Mi pareva carino dar loro almeno due nozioni di base.
Ciao pandoro.
D.
11/06/2014 at 17:41
Io resterei su Giech, ma vedo per ora che un misero 1% fa la differenza. Magari qualche altro voto cambierà la situazione.
Bravo D.
14/06/2014 at 19:10
Come al solito, Giech sembra trovare il modo di battere la concorrenza.
Grazie Francesco,
D.
11/06/2014 at 15:41
Diamo continuità…seguiamo il progetto di fuga 😉
14/06/2014 at 19:13
Bella cosa, la continuità.
11/06/2014 at 15:03
L’attualmente inutile Dominic prende l’iniziativa. E mi auguro che da potenziale la tragicità diventi palpabile, così… senza un perché.
Giò
14/06/2014 at 19:14
Senza un Sulki la tragicità tende a perdere un po’ di spessore, ma vedrò di fare il possibile. Con calma. E senza un perché.
D.
11/06/2014 at 15:03
Maestro, sempre splendido.
Vediamo Deisi.
14/06/2014 at 19:15
Grazie Massimiliano, come sempre. 🙂
D.
11/06/2014 at 14:21
Resto su di lui per assistere alla sua fuga, quella vera!
Scrittura notevole, complimenti come sempre.
14/06/2014 at 19:16
Ancora una volta, grazie Alessandra.
11/06/2014 at 14:16
La fuga, quella vera, era la mia prima scelta, ma vuoi mettere cosa succederebbe se Dominic… 🙂
14/06/2014 at 19:16
Dominic sta cominciando ad assomigliare sempre più a Dag…
16/06/2014 at 15:23
Stai a vedere che Dag e Deisi… 😛 😀
11/06/2014 at 13:49
Come potevo non votare la doppia D che mi hai gentilmente offerto su un piatto d’argento?
Spero solo di non dover aspettare un altro mese e mezzo stavolta.
Ho apprezzato la prima parte che rende a tutti gli effetti questo racconto parte integrante della trilogia.
Bentornato D., torna presto!
14/06/2014 at 19:18
Ciao bionda.
In effetti la doppia D sembrava quasi messa lì apposta per il tuo voto. 🙂
Giech mi ha strappato la trilogia, dovrò fare qualcosa per arginarlo prima o poi.
D.
11/06/2014 at 13:26
Restiamo su Giech: è lui la vera forza della storia.
Sottile il particolare dell’accendino, pareva la sbadataggine d’un vecchio… e invece si rivela una maledizione impartita dal diavolo in persona!
Grazie per averci fatto respirare nuovamente l’aria di Ferocia illuminata con questo flashback che, tra l’altro, spiega come Giech sia riuscito nella grande impresa di svignarsela dagli inferi (anche se, tecnicamente, si è fatto cacciare XD). Edit: stavo per postare e ho visto il tuo commento… ma davvero è solo un sogno? Accidenti a te!
14/06/2014 at 19:21
😀
Dai, magari è un sogno basato su cose realmente accadute. Io non lo so, quindi possiamo anche raccontarcela così.
D.
11/06/2014 at 13:23
Voto deisi e dag 🙂 bentornato! XD
14/06/2014 at 19:28
Grazie dadan.
Piano piano vedo di tornare a pieno regime… cioè un capitolo al mese, almeno.
14/06/2014 at 19:37
Cosi aumenta la tensione! 😉
14/06/2014 at 19:40
Ahahah. Tipo, sì.
11/06/2014 at 13:20
Il sogno è un piccolo capolavoro. Ha qualcosa di biblico, ma soprattutto è evocativo e “filmico”. Bravissimo.
Il resto è La (solita) Solfa…
14/06/2014 at 19:30
Ciao Napo.
Son contento che la parte del sogno ti sia piaciuta, ci ho pensato molto se scriverla e come farlo. La prima stesura era abbastanza diversa, più sensoriale e meno descrittiva, ma poi ho pensato che certe cose le avrei capite solo io. Anche se forse sarebbe stato un pezzo migliore, come lettura a sé stante.
11/06/2014 at 12:52
Due opzioni in parità, le ho inserite entrambe… tipo nelle ultime 15 righe del capitolo. Non vogliatemene.
La parte iniziale di questo capitolo la si capisce meglio se si ha letto Ferocia illuminata, il mio precedente racconto. Un brutto affare, insomma. Per i fortunati che hanno scampato questa rogna, la trama dell’altro racconto è di facile sintesi: è la storia di Giech nell’Ade SPA che fuma sigarette, fa amicizia con Caronte e tenta la fuga in barba all’Amministratore Delegato, aka il Diavolo.
Questa parte del sogno non ero sicuro di volerla inserire, proprio per il suo stretto legame con l’altro racconto e quindi la sua non autonomia, ma come facevo a resistere alla tentazione di illudere per migliaia di battute il buon Boostwriter sul fatto che stessi per raccontargli davvero di come Giech lascia gli Inferi?
Cordialmente,
D.
11/06/2014 at 21:07
Ritrovare la tua storia è sempre un piacere!
14/06/2014 at 19:27
Grazie Marianna. 😉
12/06/2014 at 22:17
Ecco, ecco. Non ho ancora letto e capito davanti a queste righe: cosa mi dovrò aspettare, ora? Andiamo a vedere!
02/06/2014 at 12:13
E poi? ….
02/06/2014 at 12:15
Eh, c’hai ragione, c’hai.
DEVO scrivere, solo che non riesco a trovare il tempo. E magari fosse per il basket! Tutta colpa di Final Cut e After Effects.
02/06/2014 at 14:19
Non lo perdi il vizio di lasciare passare un’infinità di tempo… Non è servito a nulla il cambio di regole di theincipit: ti buttano fuori dalla classifica, ma tu te ne infischi…
02/06/2014 at 14:23
Non è mica cattiveria, la mia, è che proprio non riesco a ritagliarmi le ore necessarie. O meglio, quando ho del tempo, sono sempre troppo cotto per mettermi a scrivere (in questo preciso momento, comunque, ho scritto le prime cinque righe del prossimo capitolo). La classifica di THe iNCIPIT comunque è sufficientemente menzognera da prestarci poca attenzione, secondo me.
29/05/2014 at 14:41
Credo che l’esperienza di un isolamento sia molto particolare da descrivere e sono curiosa di leggere che sensazioni avrà Giech 🙂
14/06/2014 at 19:33
Perdona se rispondo solo ora, ogni tanto sono veramente pessimo.
L’isolamento vero e proprio non c’è ancora stato, chissà se arriverà col prossimo capitolo.
Grazie e ciao,
D.
25/05/2014 at 16:10
Di cosa fa Dominic 😀
14/06/2014 at 19:34
Vanilla, scusa anche tu se replico solo ora.
Inqualificabile.
Dominic ha strappato le sue due righe di gloria anche in questo capitolo. Prima o poi, comunque, il suo momento arriverà.
Ciao ciao,
D.
22/06/2014 at 10:24
😀
24/05/2014 at 23:14
… Ma il prossimo episodio? … troppo basket, scrittore… -:)
24/05/2014 at 18:28
Era abbastanza evidente cosa volevi che votassi. Forse l’ho fatto.
24/05/2014 at 18:32
Volevi che votassi per Giech, vero? Perché, ormai a metà racconto, DEVE tornare Giech, vero? Direi anche che è ora di cominciare a capirci qualcosa.
14/06/2014 at 19:35
C’hai capito qualcosa?
22/05/2014 at 13:41
Mi stupisci sempre, Bricoleur. Bravo. Una scena da film, sembra di vederlo, il povero Dom. Ora vediamo che cosa farà.
A.
14/06/2014 at 19:41
Grazie Alice. E scusa per la mia letargia, a volte prende il sopravvento.
D.
16/06/2014 at 00:11
Io devo ancora svegliarmi, dal letargo creativo. Sto aspettando che mi si dipinga nella testa il prossimo episodio per poterlo descrivere.
Ah, dicono che sia contagiosa, ‘sta letargia.
A.
22/05/2014 at 08:53
L’arrivo di Dag mi ha tentata, ma preferisco sapere cosa farà il povero Dominic!
14/06/2014 at 19:42
Quei due si somigliano sempre più, tra l’altro.
21/05/2014 at 19:08
Ottimo capitolo, Bricoleu de cigarettes, voto per conoscere questo fantomatico Dag!
14/06/2014 at 19:42
Dag ha fatto la sua entrata in scena. Non delle migliori, mi sa. Vedremo in seguito.
D.
20/05/2014 at 20:56
se tu avessi scritto solo di Giech, forse avrei votato l’arrivo di Dag. Ma Giech che finisce in isolamento è una calamita troppo forte per poter resistere :)))
Bel capitolo, ti si legge sempre volentieri e col sorriso sulle labbra. Certo che Giech, alla sedicesima volta che Desi lo aveva chiamato con quel suo modo odioso, le avesse davvero sparato, a quest’ora…
14/06/2014 at 19:43
In effetti si è lasciato sfuggire una buona occasione.
20/05/2014 at 08:54
ECCO A VOI IL CONCORSONE!!!
Se anche tu come me sei un fan di Giech La Solfa e pretendi che un giorno esca un romanzo che racconti la sua storia partecipa al CONCORSONE!!!
Invia il titolo che vorresti dare al romanzo più atteso di tutti i tempi!!!
Il vincitore forse non vedrà mai pubblicato il suo titolo ma ricevera una fotografia di Le Bricoleur autografata*.
*non avendone parlato con il diretto interessato esimio sig. Le Bricoleur declino ogni responsabilità…
19/05/2014 at 14:20
Ah! E comunque non è che mi faccia impazzire questa copertina. Le altre avevano mooooolto più stile!
19/05/2014 at 14:19
Dura scrivere un commento intelligente sta volta, ammesso e non concesso che io l’abbia mai fatto. È tutto troppo veloce questa volta.
P.s.: Ma il cognome di Giivs è Bitel?
P.p.s.: Ecco l’ho detta anche a sto giro…
14/06/2014 at 19:48
P.s.: Sì.
P.p.s: TVB.
19/05/2014 at 06:43
Io vorrei sapere di cosa fa Dominic. Che si potrebbe intendere in molti modi: cosa fa subito dopo, cosa fa in questo momento, cosa fa nella vita…
Scarto Dag, non mi entusiasmò molto tra i personaggi di wikiville al contrario degli altri…
Vedere Giech in isolamento mi incuriosirebbe, ma alla fine lo sappiamo già che è una simpatica canaglia.
Di Dom sappiamo “abbastanza poco” invece…
Aspetto il prossimo, ovviamente senza pretese temporali
Giò
14/06/2014 at 19:48
Giò, scusa ma ero rimasto indietro pure con le risposte ai commenti. Che brutta persona che sono…
14/06/2014 at 20:47
Ma no dai… non sei cattivo, è che ti disegnano così!
Piuttosto non vorrei essere nei panni della tua casella di posta elettronica, sarà intasata di notifiche! 😉
14/06/2014 at 21:24
Devo farmi la segretaria.
(Che, detta così… )
18/05/2014 at 18:20
L’arrivo di Daug mi sembra l’opzione più logica, e questa volta sono per la logica. Poi, vediamo cosa fa Dom.
Stai scrivendo proprio a manetta, eh? 😉
14/06/2014 at 19:49
Scrivo talmente veloce che non mi si tiene più, proprio. 🙂
17/05/2014 at 19:51
Aspettavo Dag dall’istante che ha preceduto il susseguirsi di azioni che avrebbero portato alla cacciata di Dominic.
Capace solo di sbattere le palpebre e nemmeno in sincrono.
Meraviglia.
18/05/2014 at 10:25
Ciao Pi.
Ringraziamenti da parte mia e da parte di Dag.
Di.
16/05/2014 at 15:38
L’arrivo di Dag, direi.
“… facendo scattare l’indice verso l’alto, in risposta all’immaginario rinculo…” humm… mai pensato di collaborare alla stesura di script cinema? -:)
16/05/2014 at 15:41
🙂
Cara Alessandra, è praticamente quello che faccio.
Nasco montatore video, ma in questo momento storico mi sto cimentando anche con la sceneggiatura, in effetti.
16/05/2014 at 16:57
Non è questo il luogo adatto, ma è possibile saperne di più? (carriere molto simili, per inciso) Video in rete?
16/05/2014 at 17:02
In rete ci sono solo cose firmate come montatore. Poche e discutibili, per altro. 🙂
In cerca di lidi migliori per chiacchiere a riguardo, se vuoi:
https://www.facebook.com/david.lipsticks
16/05/2014 at 12:31
Mi sembra che a questo punto un capitolo su Dag ci stia, qualcosa che ci faccia intuire un pochettino chi stanno cercando i La Solfa ma sopratutto perché Deisi ne è così turbata. Un “vedo-nonvedo” insomma…
16/05/2014 at 13:21
Sul “vedo-non vedo” credo di potermela cavare. Magari più sul “non vedo” che sul “vedo”, ecco.
16/05/2014 at 09:53
Mi stavo appassionando al giovinotto. Io rimarrei su di lui ma pure Dag mi incuriosisce parecchio.
Gran bel capitolo questo.
16/05/2014 at 10:21
Grazie ggrch.
Non sono riuscito a mantenere un ritmo decente di pubblicazione per più di due capitoli consecutivi, però giuro che ci ho provato.
D.
15/05/2014 at 22:11
Allora David, facciamo così: lasciamo il vecchio Dag da parte, tanto sappiamo che arriverà per qualche motivo. Che al momento è meglio non sapere… crea suspence, no?
Torniamo da Giech, che ne avrà combinata una delle sue facendosi sbattere in isolamento.
Bel capitolo, credo sia tutto merito della parte che fa Giivs. Qui è il boss, penso anche un po’ più di Deisi.
Vorrei aggiungere che, al contrario di come la pensa il buon Napo Capo, col ca… ok, con “questo” (sto indicando rispettosamente in basso), che devi interrompere tutto con una trilogia! Magari prenditi una pausa dai personaggi (e se tra un capitolo e l’altro prendi settimane, tra i racconti sarà magari davvero questione di anni), ma devi finire di raccontarmi troppe cose.
Guarda che… se non mi dici di come Giech è scappato dall’inferno… poi dopo lo chiedo a Giovanni Caroli. E tu non vuoi che lo chieda a Giovanni Caroli, vero? Ci siamo capiti. Sì, credo che ci siamo capiti.
16/05/2014 at 10:18
Mi stai puntando contro una L, Boost? 🙂
Mi piace il tuo ragionamento, pure io andrei da Giech in isolamento, ma temo di essere di parte.
Ah, la fuga dall’Ade SPA… bei momenti.
D.
16/05/2014 at 15:02
Lo so che quando hai scritto della scena di Giivs che punta il dito ti sei tirato una pacca sulla spalla, sorridendo. Come darti torto…
16/05/2014 at 15:03
😀
Tana per il bricoleur.
19/05/2014 at 06:30
Nemmeno puntandomi una L alla testa mi faresti raccontare di “quella fuga”…
19/05/2014 at 07:01
Ahaha
15/05/2014 at 21:11
Io vorrei vedere cosa fa dominic.
16/05/2014 at 10:14
Mai un attimo di pace per ‘sto povero ragazzo… 🙂
Grazie Federica,
D.
15/05/2014 at 19:03
Dag 🙂 questo capitolo sembra molto piu lungo di 5000 caratteri e non perché sia noioso ma xkè ti prende 🙂 bravo!
16/05/2014 at 10:13
Grazie Dadan. 🙂
D.
15/05/2014 at 16:46
Dai bisogna pure rivederlo il vecchio Dag…grande come sempre D!
15/05/2014 at 16:57
Grazie P.
Dag è ora che si faccia rivedere, sì, ma tanto lo sappiamo che non è uno di quei personaggi che dominano la scena.
15/05/2014 at 16:29
Dell’arrivo di Dag. Cioé, Giech in isolamento perché, poi? No, bisogna far evolvere questa situazione, portarla al parossismo. Deisi deve morire! 🙂 Oddio, no, scusa. Mi sono lasciata trasportare dall’antipatia! 😀
15/05/2014 at 16:56
😀 Poverona… A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità, dai.
15/05/2014 at 17:00
Già, e dietro ad ogni grande uomo si nasconde una grande donna… ma in questo caso? 😀
15/05/2014 at 17:21
In questo caso l’erba del vicino è sempre più buona, ok.
15/05/2014 at 11:55
Te lo avranno già detto in molti, ma assolutamente complimenti. Grande scrittura.
15/05/2014 at 13:11
Grazie mille. 🙂
D.
15/05/2014 at 11:32
Dell’arrivo di Dag, ma ho sbagliato…in realtà volevo sapere cosa fa Dominic 😀
15/05/2014 at 11:33
😀
A questo punto vincerà Giech in isolamento, allora.
15/05/2014 at 11:45
Di sicuro 😀
15/05/2014 at 11:46
😀 Già.
15/05/2014 at 11:07
Sono per vedere Dag. Non per effettiva convinzione, ma il mio unico neurone può al massimo comprendere una storia con una narrazione lineare.
Non ti faccio i complimenti perché ti hanno già detto tutto gli altri, ma, come dice uno che seguo e che è davvero bravo a scrivere, fa conto che te li abbia fatti, ok? 😉
15/05/2014 at 11:13
😀
Ricevuto.
Narrazione lineare… devo ricordarmelo questo termine, narrazione, sì. 🙂
Ciao Massimiliano. E grazie.
D.
15/05/2014 at 15:34
No, lascia stare la narrazione, lascia stare le linee e usa tutta la tua abilità per non far succedere niente mentre arriva Dag.
15/05/2014 at 15:36
Ahahah. Mi inviti a nozze e lo sai, ma prima o poi dovrò pur far succedere qualcosa. Magari prima delle ultime cinque righe del racconto.
15/05/2014 at 10:30
L’arrivo di Dag!
Io continuo a ribadire che le tue descrizioni sono veramente belle! E i dialoghi, pochi, ma efficaci, si adattano perfettamente al tuo stile. 🙂
15/05/2014 at 10:32
Rinnovo i ringraziamenti, allora. 🙂
15/05/2014 at 10:06
Vediamo codesto Dag.
Sempre alla grande. E con stile.
15/05/2014 at 10:27
Avrà certamente il suo momento.
Grazie mille.
D.
15/05/2014 at 08:51
eh io voglio leggere dell’arrivo di Dag ovviamente 😀
(Bravo, D. )
15/05/2014 at 09:25
🙂
Dag, chissà com’è diventato.
(Grazie, L.)
15/05/2014 at 08:46
Giech in isolamento (ma per sempre!). Al prossimo racconto mi piacerebbe che rinnovassi tutti i personaggi: basta con La (solita) Solfa.
15/05/2014 at 09:24
Al prossimo racconto, che potrebbe anche significare nel 2015, i personaggi cambieranno sicuramente. Una trilogia non si nega a nessuno, al giorno d’oggi, ma quattro storie sono proprio troppe per un La Solfa qualsiasi.
D.
15/05/2014 at 15:51
Bene. Era quello che mi aspettavo rispondessi.
15/05/2014 at 16:11
Ottimo. 🙂
15/05/2014 at 08:41
Io vorrei leggere di Giech che finisce in isolamento 😀
15/05/2014 at 09:21
Forse pure io.
15/05/2014 at 08:27
Chissà Dag come se l’è passata in questi anni, forse ha avuto un avanzamento di carriera pure lui, arrivando a gestire il fast food.
Nel dubbio, voto Giech in isolamento.
Poverino, già che l’hanno disegnato stempiato.
15/05/2014 at 09:21
Alla faccia dello stempiato!
Grazie G.
PS: quando torni?
D.
15/05/2014 at 09:41
Ho già iniziato a buttare giù qualcosa per un potenziale Capitolo Uno 🙂
15/05/2014 at 09:47
Oh, bene! 😀
15/05/2014 at 05:53
Dominic.
15/05/2014 at 09:20
Yo!
15/05/2014 at 03:02
Aspettate compagni lettori, riflettendoci chiedo anche il vostro aiuto,che mettete che l’autore non si presenti su questi lidi per un po’, non voglio rimanere nel dubbio…che se devo correre a rinfrescarmi la memoria provvedo subito! aggiungo un’ultima considerazione, SEI SEMPRE MAGISTRALE, non mi importa quanto tempo bisogna aspettarti, per leggerti sono disposta anche ad aspettare, tanto poi il tempo, quando ti si legge sembra essere volato.
15/05/2014 at 09:20
Grazie Marianna.
Decisamente troppo buona, ma ne approfitto, ti credo e gongolo.
15/05/2014 at 02:54
Scusi la domanda impertinente Signor Bricoleur sarebbe così gentile da dirmi se devo rinfrescarmi la memoria, essendo Dag una vecchia conoscenza, oppure se devo aspettare il prossimo capitolo, che arriverà a tempo debito, per conoscerlo?
15/05/2014 at 09:18
Dag. Iniziale protagonista di “E all’improvviso… niente”, successivamente messo un po’ in ombra da Giech e Deisi, lavorava nel fast food dove è successo tutto ed era l’orgoglioso proprietario del Sulki color vomito col quale i tre sono scappati da Wikiville. Innamorato di Deisi, tutto quello che è riuscito a fare prima di svenire è stato di offrirle delle patatine fritte. Di lui, dopo, non si è più saputo nulla… così come della donna, d’altronde.
15/05/2014 at 10:48
Ah mille grazie Signor Autore! Ecco perché non lo ricordavo affatto…non è stato messo in ombra…con il casino che successe proprio non lo ricordavo più
15/05/2014 at 10:50
Il buon Dag, campione indiscusso del basso profilo e del camminare rasente i muri.
Grazie a te, Cara Lettrice.
15/05/2014 at 01:04
Se viene chiamato…arriva xD
Bel capitolo…con un bel ritmo. Sciapò. 😉
15/05/2014 at 01:07
Mersì bocù.
D.
15/05/2014 at 00:58
Questo passaggio
“continuando a veleggiare tra nubi di ricordi, sorseggiando thè, accendendosi sigarette, sognando Sulki, evocando l’incantesimo di spari improvvisi e avanzamenti di carriera che si era costruita da sé”
è una libera interpretazione di una frase molto più bella scritta da John Fante, adattata per mischiarsi alla farina di un sacco decisamente peggiore del suo, il mio.
13/05/2014 at 17:59
Aha! Deisi!
Be’, buttiamola sul “dove ti svegli”.
Concordo sulla pelata, stona. Ma per una copertina guadagnata così presto si può chiudere un occhio.
Ciao!
15/05/2014 at 01:01
Finalmente mi sono svegliato alla tastiera del computer!
Grazie del passaggio, Marco, come sempre.
D.
13/05/2014 at 11:38
Vediamo come ti svegli 😉
13/05/2014 at 11:39
La vera questione temo sia sul quando.
12/05/2014 at 11:52
Che peccato essersi persi il gusto della scelta per i capitoli precedenti! Ma da ora ti seguo eccome. Mettiamo alla prova il personaggio, no mercy. 🙂
15/05/2014 at 01:02
Benvenuto da ‘ste parti e perdona la lentezza, oltre che nel pubblicare, anche solo nel rispondere al commento. Sono pigro, ma il primo passo è quello di ammettere di avere un problema. Dicono.
11/05/2014 at 16:04
Here I am 🙂 Questo nuovo personaggio mi intriga, e deve assolutamente essere d’una melliflua e falsa cortesia… quindi assolutamente non cortese!
Sempre un piacere leggerti, aspetto il prossimo capitolo.
15/05/2014 at 01:06
Grazie 🙂
Personaggio riciclato, in realtà, ma ha sempre un suo perché. Spero.
Ciao ciao,
D.
30/04/2014 at 20:29
Per me “per niente”.
Complimenti, molto avvincente 🙂
15/05/2014 at 01:09
Grazie Vanilla. Scusa anche tu, come altri, se rispondo solo adesso. Ho preso la sana abitudine di non aprire la pagina del mio racconto se non per scrivere il nuovo capitolo… quindi ho dei buchi che possono durare mesi!
Ciao,
D.
18/05/2014 at 10:14
Ciao!
Figurati, nessun problema. Io sono molto peggio a livello di “coltivazione dell’orto sociale”!!
A presto.
27/04/2014 at 22:57
Aaahh!! Ecco chi è Deisi! XD
Comunque io direi che Dominic la risposta se la deve guadagnare…
15/05/2014 at 01:10
Per ora s’è guadagnato poco. Vedremo in seguito come se la caverà, il ragazzo.
D.
26/04/2014 at 17:48
Voto “moltissimo”. Avrà certo un qualche losco motivo per esserlo…
15/05/2014 at 01:11
Un po’ di “loscanza” è venuta fuori, proprio non ne poteva fare a meno.
D.
26/04/2014 at 15:42
Dai, su, prenditi un altro caffè, schiaffeggiati un po’ e rimettiti a lavoro.
Hop hop hop.
26/04/2014 at 16:36
🙂
Oggi proprio non sto in condizione. Ci si pensa dalla prossima settimana.
26/04/2014 at 16:43
Sì. Tanto non c’è fretta.
26/04/2014 at 16:45
Meno male.
28/04/2014 at 20:32
Niente fredda, ma a me Dominic comincia a mancare 😉
28/04/2014 at 20:33
Niente fretta, ma a me Dominic comincia a mancare 😉
15/05/2014 at 01:11
Sono ai limiti dell’imperdonabile, lo so. Fortuna che è solo un racconto.
D.
24/04/2014 at 18:39
spero che ti svegli bene…
26/04/2014 at 16:37
Speranza vana, per ora. Vediamo in futuro…
23/04/2014 at 10:15
Stupendo! null’altro.
23/04/2014 at 10:16
😀
Grazie.
23/04/2014 at 01:06
Me ne sono accorto adesso, per puro caso, cazzeggiando qui su THeiNCIPIT invece che lavorare (da bravo italiano quale sono).
Complimenti per la copertina, guadagnarsela al 4 capitolo era una cosa in cui potevi riuscire soltanto tu.
Anche se la pelata di Giech stona un po’… come il sole d’inverno.
Al prossimo capitolo D.
Giò
23/04/2014 at 09:30
In effetti quella pelata è un po’ uno smacco per il povero Giech. Quasi quasi ci scrivo su un capitolo. 🙂
22/04/2014 at 09:57
Grande è la potenza di Giech che il nostro Le Bricoleur scrive alla velocità della luce (in rapporto ai suoi standard)…Comunque ciò non può che riempirci di gioia!!! Io sono con Giech tutta la vita e quindi Deisi gli farà sudare di brutto la risposta!!!
22/04/2014 at 11:45
Lunga vita a Giech.
Non dirlo a nessuno ma ho come la sensazione che stia per succede ‘na roba tipo che torno agli standard usuali, almeno per il prossimo capitolo, che qui si preannunciano giornate di fuoco.
22/04/2014 at 07:46
Dovrà guadagnarsi la risposta!
22/04/2014 at 11:41
Mi pare giusto, MrYellow.
D.
30/04/2014 at 17:15
🙂
21/04/2014 at 14:22
Aspetto con ansia il tuo risveglio..
Bella la trama, ottimo lo stile. Complimenti.
21/04/2014 at 14:31
Grazie Adelaide.
Adesso inizio a pensare a quando puntare la sveglia.
D.
20/04/2014 at 20:30
Risposta random a partire dall’umore? okay, vediamo, dai! ^_^
21/04/2014 at 11:22
Vedremo, dai.
19/04/2014 at 18:01
Secondo me la risposta dovrà guadagnarsela 🙂
Sono stata tentata per un istante di votare “dipende da come mi sveglio” ahahahaah 🙂
19/04/2014 at 18:59
Ciao Emma.
In effetti, da copione, ci starebbe il doversela guadagnare, visti i soggetti. E magari mi sveglierò (quando sarà il momento) pensandola proprio così, chissà…
19/04/2014 at 19:18
E io aspetterò 🙂
19/04/2014 at 14:25
Senti, sono già abbastanza sconvolta dal fatto che tu scriva a questo ritmo.
Poi mi metti Deisi in una sala da thé
… Quindi
Fai tu, va.
19/04/2014 at 18:49
Vabbene.
19/04/2014 at 14:14
A rigor di logica, un po’. Vuole farsi dire dove vuole andare a parare il giovane senza sbottonarsi troppo.
19/04/2014 at 18:48
Che poi far sbottonare Deisi, anche se invecchiata, rischia di diventare pericoloso.
19/04/2014 at 11:12
E invece voglio la cosa meno ovvia: Deisi super prodiga. Perché deve qualcosa a Giech. Qualcosa che ci racconterai nel prossimo racconto…
ps: ma se ruttava, Dominic, c’era pronto un lanciarazzi?
pps: Giivs. Piango.
19/04/2014 at 11:22
Forse un lanciafiamme.
Giivs ha fatto ridere pure me… forse sono i primi segni di pazzia.
19/04/2014 at 11:25
Mio zio era un fan di Wodehouse. Se ti riferivi a quel “Reggi” lì.
19/04/2014 at 11:26
Proprio quel Reggi lì, sì.
19/04/2014 at 11:28
E andiamo! Allora dovrò farmi prestare qualche suo libro…
19/04/2014 at 11:31
Dai, non è uno dei nomi del tuo elenco, però meritava i suoi 5 minuti di gloria, secondo me.
19/04/2014 at 11:35
Confermo, 大衛 口紅. 😉
19/04/2014 at 11:37
Son dovuto ricorrere a Google Traduttore… 🙂
22/04/2014 at 22:12
Lo consiglio vivamente: sono tutti bellissimi , soprattutto quelli della serie di Jeeves.
Scusate.
Giivs
(Ma Brico ormai lo batte)
22/04/2014 at 22:16
“Brico”… suona un po’ centro commerciale. Ahah. 🙂
Grazie ragazzi, al prossimo giro da Feltrinelli Giivs è mio.
Datemi un titolo imperdibile con cui iniziare la serie.
22/04/2014 at 22:33
Alla buon’ora, Jeeves o Perfetto, Jeeves è il primo della serie di Giivs
Qualche cosa di nuovo fa parte di un’altra serie, quella del castello di Blandings.
IO però non saprei scegliere, li ho letti tutti e li adoro tutti. Per questo ti consiglio le basi 😀
18/04/2014 at 20:01
Io la immagino poco collaborativa, e il poveretto dovrà guadagnarsi le risposte!
18/04/2014 at 20:05
Plausibile, in effetti. Tanto per quanto sembra essere fortunato Dominic, quanto per il ritratto di Deisi fatto da Giech.
Povero ragazzo. 🙂
18/04/2014 at 19:46
Amico caro, tu non sei uno scrittore, sei un pittore, e i tuoi capitoli sono ritratti.
Avrei goduto a vederla prodiga di attenzioni la vecchia Deisi, ma, tant’è…
18/04/2014 at 20:03
Pure io, guarda, anche solo per dar torto a Giech.
18/04/2014 at 15:09
“Tripudio art déco”. Non so se questa curiosa accoppiata sia dovuta al caso o a un geniale ossimoro stilistico.
Tutto il resto era un déjà-vu.
“A presto”, Bricoleur.
18/04/2014 at 15:18
Oddio, un déjà-vu nel senso che… roba trita e ritrita?
Tripudio art déco è pura casualità.
18/04/2014 at 19:18
Pare che a entrambi piaccia tanto parlare di camerieri, tazzine e bevande. E un po’ di ghiaccio e biscotti che si imitano nel fare il morto in superficie…
18/04/2014 at 19:20
In effetti quel “fare il morto” è mutuato da uno dei racconti che più mi stanno piacendo da ‘ste parti. Forse lo conosci, è il tuo.
Il cameriere e il thè erano d’obbligo, in una sala da thè.
18/04/2014 at 19:21
Petit flatteur, ce bricoleur…
18/04/2014 at 19:24
Ogni tanto mi scappa.
18/04/2014 at 19:24
Nei momenti di panico.
18/04/2014 at 19:58
Non sei la sola, fidati. C’è,tutta una dietrologia che… boh… ci si potrebbe scrivere un racconto su un qualche sito di storie a bivi interattive.
Comunque son sollevato e accenno un sorriso, obliquo e mezzo colpevole.
18/04/2014 at 19:27
Era un affondo, questo, Perla?
18/04/2014 at 19:27
No, mi è scappato.
18/04/2014 at 19:29
Ma non sei tu. E’ una questione di accumuli e sfoghi. Al momento sbagliato e con la persona sbagliata. Chiedo venia.
18/04/2014 at 19:32
Lieto di essere almeno nel posto giusto.
18/04/2014 at 19:40
Dai…
18/04/2014 at 19:41
Pace? Sorriso? Amici come prima (qualsiasi cosa sia successa)?
18/04/2014 at 19:43
Pace, sorriso e amici come prima.
(Mi rendo conto del fatto di essere l’unica anima in grado di creare simili casini in simili situazioni. Ma è tutto nella mia testa…)
18/04/2014 at 19:16
Dio, mi lasci col dubbio su cosa significasse quel déjà-vu?! Davvero?
18/04/2014 at 14:55
Dipende da come mi sveglio è GRANDIOSA!!! 😀 Un capitolo stu-pen-do! La odiavo prima, figurati adesso! 😀
18/04/2014 at 14:57
😀
Povera Deisi. In fondo ha appena salvato la vita a Dominic…
18/04/2014 at 15:03
Ok, ok. Allora diciamo che… la tollero. Va bene? 😉
18/04/2014 at 15:07
… è un inizio.
Ma poi in realtà voi due mi piacete così.
18/04/2014 at 15:08
😀 A me non piace, invece, che questo tuo racconto abbia solamente 270 commenti o giù di lì. Sono troppo POCHI!!!
18/04/2014 at 15:11
Bombiamolo di commenti!
18/04/2014 at 15:12
ANFATTI! 😀 Ho notato con piacere che hai pubblicato un capitolo dello splendido “Ferocia illuminata”. Bello, bellissimo! Continuo a pensare che dai tuoi racconti dovrebbero trarne un film! Ci hai mai pensato? 😉
18/04/2014 at 15:16
Ho messo su il racconto intero, in realtà. Sia quello che l’altro.
Adesso mando i racconti alla Universal, sentiamo che dicono. Nel caso, ti spaccio come mio agente, ok?
(Fai in modo, però, che non ci paghino con poltrone di carta, mi raccomando)
18/04/2014 at 15:23
Lo farò! (Anche perché la poltrona di carta non mi è arrivata se non tre giorni fa, ma devo andare a ritirarla a Pesaro e a dire la verità mi è anche un po’ passata la voglia di vedere persino com’è fatta…) 😀
18/04/2014 at 15:25
Ustia, solo tre giorni fa!
Dai, io la andrei a prendere, te lo dico. Sta lì, è tua, sarà leggera suppongo e, se non ti piace, puoi bruciarla nel parcheggio della posta di Pesaro, no?
18/04/2014 at 15:28
Ottima idea, non ci avevo pensato! 😀 Solo che mi ci hanno stampato sopra l’incipit del mio racconto vincente e bruciarla mi farebbe sentire come Montag in Fahrenheit 451! 😀
18/04/2014 at 15:30
Socci, ma allora è una figata. Non puoi non andarla a prendere.
18/04/2014 at 15:34
Ok, lo farò. Ma solo perché me lo dici tu! 😀
18/04/2014 at 15:35
Benessum.
18/04/2014 at 14:39
In quella sala da thè non ci entrerei manco morta >.< A questo punto per bilanciare un po' le cose niente cortesie da parte di Deisi, ecco 😉
18/04/2014 at 14:42
Anche a te terrorizzano i pavimenti a schacchi?
(Scherzo)
Deisi non è cortese, in effetti. Ecco.
Ciao Queen.S,
D.
18/04/2014 at 14:51
Minchia, come cazzo l’ho scritto scacchi?! Si vede che è venerdì…
18/04/2014 at 14:53
No, mi terrorizzano i camerieri. Mi mettono ansia (seriamente) 🙂
18/04/2014 at 14:54
Ah, beh, allora Giivs è meglio se lo eviti. Decisamente.
18/04/2014 at 15:07
Lo farò 😉
18/04/2014 at 15:09
Pollicione.
18/04/2014 at 15:13
Ps: ho acquistato il libro di Murch “In un batter d’occhi”.
18/04/2014 at 15:17
Grande. Hai fatto benissimo. Poi mi dirai che ne pensi, se ne avrai voglia.
18/04/2014 at 15:21
Assolutamente si 😉
18/04/2014 at 15:23
Che mattacchione, zio Walter.
Ma quindi cosa studi, che poi non te l’ho mica chiesto?
18/04/2014 at 15:42
Lingue e traduzione…dei film mi interessa soprattutto l’adattamento e il doppiaggio, ma ritengo siano opere d’arte talmente belle e complesse che vale la pena conoscerne ogni aspetto (anche se alcune volte, come nel caso del libro di Murch, ho paura di scontrarmi con troppi “tecnicismi”) 🙂
18/04/2014 at 15:49
Vai tranquilla, non ci sono grandi tecnicismi. Ce ne sono ancora meno, però, nel libro di Michael Ondaatje, “Il cinema e l’arte del montaggio: conversazioni con Walter Murch”. Di “In un batter d’occhi” mi è piaciuto tantissimo l’ultimo capitolo.
18/04/2014 at 16:00
Ero indecisa tra i due, poi mi sono buttata su quello che mi ispirava di più… a questo punto comprerò pure l’altro, già che ci sono 🙂
18/04/2014 at 16:02
“Conversazioni” è più… discorsivo (maddai!). Di lui vien fuori meno il montatore, più il pazzo. L’altro è la bibbia.
18/04/2014 at 16:29
Allora mi sa che ho fatto la scelta giusta 😉
18/04/2014 at 16:31
Facile, sì. 🙂
18/04/2014 at 22:09
David, i pavimenti a scacchi sono tremendi. Come cacchio si fa a pestare con un piede uno scacco nero, con l’altro piede uno bianco e non pestare mai quelle righe!! Ci vado fuori di matto!!!
18/04/2014 at 22:27
Ahahah.
Infatti Dominic non si è mai mosso dal tavolo, la stanza (pavimento incluso) gliel’ho costruita attorno quando era già lì.
18/04/2014 at 13:36
Deisi!!
Non mi pare proprio il tipo che si prodigherebbe, ecco.
18/04/2014 at 14:40
Giusto se finisse le sigarette, credo. 🙂
18/04/2014 at 10:59
Intingere i biscotti nel tè… che maleducato!
Con uno così nessuna educazione.
(Ma sono l’unica a pensarla cosi)
18/04/2014 at 11:41
Veramente senza creanza, guarda.
18/04/2014 at 22:07
Sarà che son di Livorno o sarà che non bevo tè, ma io i biscotti li infilo dappertutto (detta così suona male, lo so). Ci manca poco che infili anche la brioche nel cappuccino al bar 🙂
18/04/2014 at 22:27
😀
18/04/2014 at 22:29
Ahahah! ! Da me a Milano pucciare il biscotto ha un divertente doppio senso.
Credo pure a Livorno. Sicuramente a Firenze si!
😉
18/04/2014 at 22:31
“Booooni. State booooni.” (cit., forse mal riuscita)
19/04/2014 at 10:14
Se ti vedo un po’ imborsito e con i baffi e auguri una buona camicia a tutti, la citazione non è mal riuscita 🙂
no, pucciare il biscotto non vuol dire nulla. Ma inzuppare…
18/04/2014 at 10:44
Dipende da come ti svegli.
Molto curioso di leggere il prossimo capitolo. Mi immagino già una lunga serie di silenzi e sguardi tra i due, da cui mi domando cosa ne salterà fuori! 🙂
18/04/2014 at 11:27
Oddio… dici che mi sono incastrato da solo?! 🙂
Alla peggio, farò esplodere qualcosa.
18/04/2014 at 09:36
Dipende sempre da come mi sveglio!
18/04/2014 at 11:26