(Tilleadh gu) Eilean

Dove eravamo rimasti?

Ma Eve, intanto... Sarà riuscita a fuggire? No, è stata rapita (50%)

Sangue

[Colonna Sonora: Newgrange – Celtic Fire]

Si era messo in viaggio mezz’ora dopo: lui e Eve, poco prima della sua partenza, erano rimasti d’accordo che se la ragazza fosse stata in pericolo avrebbe dovuto cercarlo dando quel falso cognome al centralino; lei in realtà si chiamava Eve Grimaldi. Gli era sembrato un buon espediente, allora, ma mentre guidava verso Kyle of Lochalsh si era dato dello stupido: avrebbe dovuto lasciarle il suo cellulare, invece di preoccuparsi di mantenere le distanze.

Aveva provato a richiamarla, più volte: lo stava continuando a fare anche mentre guidava; otteneva sempre la stessa risposta: “L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile”. Il viaggio sarebbe stato lungo, almeno quattro ore passando da Perth; sarebbe arrivato verso le due del mattino. Troppo tardi, probabilmente. Dopo l’ennesima chiamata a vuoto al cellulare di Eve, aveva finalmente deciso di chiamare Kenneth Beitean, il Commissario capo di stanza a Kyle of Lochalsh. 

– Liam, è strano che tu mi abbia chiamato proprio stasera. Stavo cercando di contattarti io.

Il poliziotto avvertì un brivido gelido lungo la schiena, ma si impose di restare calmo.

– Non così strano, Ken. Ho ricevuto una telefonata strana da Eve e sono preoccupato.

– Quando te l’ha fatta? Cosa ti ha detto? 

– Oggi pomeriggio, poco dopo le sei. Non le ho parlato io, ma mi hanno riferito che era agitata.

– Coincide.

Liam aveva paura a chiedere di più. Si sentiva la gola secca, i pensieri in subbuglio. Avrebbe dovuto fermarsi in qualche piazzola, ma non riusciva a far altro che guidare, con le mani strette convulsamente al volante, determinato ad arrivare prima possibile al villaggio. 

– Senti… Eve è scomparsa. Forse è soltanto andata via ma… – aveva proseguito l’altro, dopo una pausa che era sembrata durare un’eternità. – Non so, non è da lei. 

Liam diede un pugno al volante, serrando i denti.

– Maledizione. NO. Non è da lei. – aveva imprecato. Si era passato la mano sul volto, inspirando profondamente – François? È scomparso anche lui? 

– No, no il bambino sta bene. È con Pat. 

– D’accordo. Ascolta, sono già in viaggio. Sarò lì il prima possibile. 

Liam aveva chiuso la comunicazione e aveva continuato a guidare, percorrendo le strade meno trafficate per cercar di guadagnare tempo. Nel buio della notte, i paesaggi mozzafiato che offriva quella terra gli erano sembrati soltanto un ammasso di immagini che avevano perso fascino e colore: aveva immaginato, nei mesi addietro, di ripercorrere quella strada per andare da Eve e dirle che aveva chiesto di esser mandato a Kyle of Lochalsh.

Non lo aveva fatto per paura di sentirsi respingere, nonostante avesse davvero fatto domanda di trasferimento. E alla fine si era ritrovato così, a macinare chilometri, divorandoli, con gli occhi che gli bruciavano e il cuore in gola, col terrore che non avrebbe più avuto nessuna occasione con lei.

Quando aveva raggiunto il promontorio che sovrastava il villaggio, qualche ora più tardi, aveva scorto in lontananza le luci delle fiaccole che tremavano e si spostavano lungo il crinale della collina e sulla superficie dell’acqua: con ogni probabilità, l’intera popolazione di Kyle of Lochalsh stava collaborando alle ricerche di Eve.

Per raggiungere il villaggio, doveva passare dal cottage in cui viveva lei; aveva visto il giardino che lo circondava delimitato dal nastro giallo della polizia e si era fermato. L’unica altra auto, esclusa la volante, era quella di Eve. Nella casa le luci erano accese. Liam era sceso dall’auto e si era avvicinato all’uomo in divisa che sostava accanto al cancelletto. Era Stephen, un agente molto giovane con il quale il poliziotto aveva già collaborato. 

– Dove posso trovare Ken? 

– È dentro. Stanno facendo i rilevamenti.

– Eve era qui, prima di sparire? 

– Sì. Almeno così sembrerebbe. Vuoi entrare? 

– Grazie. 

Liam teneva gli occhi ben aperti, sebbene fosse convinto che Kenneth fosse abbastanza in gamba da non lasciarsi sfuggire gli eventuali indizi. La porta del cottage era aperta ma lui si fermò sulla soglia, a pensare che non era mai entrato lì dentro ed in quel momento gli sembrava così assurdo, farlo senza che ci fosse Eve.

Kenneth, probabilmente avvertito da Stephen, lo raggiunse.

– Abbiamo trovato qualcosa. Vuoi venire a vedere?

Liam aveva annuito, seguendo il Commissario all’interno. La casa sembrava in ordine, fatta eccezione per la finestra in fondo al corridoio che era aperta e un odore nauseante di sangue. Ai piedi delle scale c’era una piccola porzione di pavimento delimitata da un cerchio fatto col gessetto e contrassegnato da un segnalino. Un agente stava fotografando quel punto e le scale stesse. Liam vide che c’era una macchia di sangue e strinse le mani a pugno.

Salirono al piano di sopra. Nella camera da letto di Eve c’erano il cellulare andato in pezzi, la porta dell’armadio a muro aperta, il mazzo di rose e la foto abbandonati sul letto.

– Hanno ucciso il cane. Lo abbiamo trovato sul retro.

– Pensi che anche lei… 

– No. Credo che sia ancora viva.

Cosa vi racconto ora?

  • Succede qualcosa di nuovo e preoccupante. (46%)
    46
  • Scopriamo se è stato davvero Wallace, redivivo, a rapire Eve (punto di vista del rapitore) (38%)
    38
  • Andiamo avanti con le indagini. (15%)
    15
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120 Commenti

  • Che bello sei tornata!
    Non vedevo l’ora di leggere il finale, una conclusione perfetta…mi è piaciuta tanto!
    Non me ne voglia nessuno ma questo è uno dei pochi racconti che ultimamente mi ha davvero coinvolto e appassionato, sarà perchè mi sono affezionata a Eve e Liam (mi mancheranno 🙁 ) o sarà perché le tue storie sono sempre così gradevoli da leggere…forse sono entrambe le cose 🙂
    Mi dispiace solo che sia passato quasi inosservato, è proprio vero che le cose migliori sono anche quelle più sottovalutate e questo non è giusto 🙁
    Io comunque ci sarò anche per il prossimo racconto, sono una lettrice molto fedele 😀

  • Una cosa che mi piace tantissimo è quando anche i personaggi di passaggio aprono scorci profondi sul mondo del racconto.
    Il donnone fuciliere e ottimo a far torte ne è un esempio perfetto!

    Temo che le tracce saranno scovate da Joey, ma spero di no… Sarebbe terribile!

    Molto bello, a proposito, il passaggio allo sguardo di Eve: tristezza e speranza insieme.

  • ragioniamo.
    Se c’è un fremito nella folla mi viene da pensare a qualcosa di inaspettato. Quindi escludo sia lei.
    Se fosse stato un manichino i soccorritori che l’hanno legata alla barella lo avrebbero detto subito, secondo me.
    Vediamo chi hanno fatto fuori come indizio 😛

  • Stupendo finire una storia e ricominciare subito col seguito! 😀
    Caparbia e protettiva com’è, dubito che Eve coinvolgerebbe qualcun altro, almeno non senza prima approfondire la faccenda. Tornerà indietro da sola.
    Mamma mia, l’ammiratore non sarà mica… no, speriamo di no… In ogni caso, non penso che scopriremo presto l’identità del mittente, giusto? 😉

  • Molto carina l’idea della colonna sonora… e bellissimo pezzo di piano. Ma davvero si intona con questo capitolo (chiedo umilmente)? Lo dico perché la descrizione iniziale è molto “primaverile” e “giuliva”, mentre il pezzo è molto lento e triste. Più avanti, però, si riassesta sui “binari” del racconto: quando la protagonista pensa al passato con Arthur. Ho letto per bene e sono sicuro che per capire a fondo questa storia (e i suoi personaggi) dovrei leggere anche qualcosa di precedente. Fa lo stesso, cercherò di seguirla comunque! Ciao.

  • Evviva Eve è tornata! 😀
    E prima di cercare Gerard Butl….ehm, scusa…volevo dire Arthur, tornerà indietro a controllare che non le sia sfuggito qualcosa 😀

    PS: il titolo l’ho dovuto googlare…purtroppo questo semestre ho saltato tutte le lezioni di gaelico 😀

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