Dove eravamo rimasti?
“Sai volare, Frank?“
(clicca qui per la versione “estesa” del capitolo)
«Fraaaank…» Una voce inquietante si insinuò sotto al cappuccio. «Forza Frank, sveglia!»
«Dove sono?» Frank cercò di indirizzare la sua voce biascicante verso l’interlocutore.
«Be, perché non lo vedi tu stesso?» Un violento gesto della mano gli strappò dalla testa il nero cappuccio.
Immediatamente la forte luce del sole lo abbagliò. Quando l’intensità del sole si attenuò, Frank poté mettere finalmente a fuoco quello che lo circondava. Si trovava in un spiazzo sterrato, avvolto tutto intorno, da una cerchia opprimente di imponenti pini verdi. Più avanti, quella specie di promontorio sulle montagne finiva in un dirupo a picco sul nulla.
«Bello qui, eh?» La voce si fece stranamente amichevole.
«Tu chi cazzo sei?»
«Ehi Frank, moderiamo il linguaggio, ti va? Anche perché non te lo puoi permettere nelle tue condizioni.»
Lo sguardo di Frank seguì l’indice dell’uomo che lo additava. Il suo corpo, con ancora addosso i vestiti della sera prima, era incatenato completamente a una sedia bluastra da ufficio.
«Senti, voglio essere onesto con te.» l’uomo si fermò a un passo da Frank. «Oggi è il tuo ultimo giorno.»
«Cosa? Perché?» Frank aveva un tono sorpreso e al tempo stesso rabbioso.
«Si, è così. Ma, ehi…» batté le mani, facendolo sussultare sulla sedia. «Ho una buona notizia per te, vecchio mio. Potrai decidere come andartene: in maniera lenta e agonizzante tra le fiamme, oppure in maniera rapida e senza dolore. Beh, quasi senza dolore.»
«Non so chi cazzo ti credi di essere, ma non sai chi hai davanti.»
«Procuratore distrettuale Frank Stonewood, nato in Montana nel 1958…» disse l’uomo elencandogli i dati riportati sulla patente che aveva in mano.
«Se sai con chi hai a che fare, per quale motivo del cazzo ti vuoi mettere contro i miei amici di Washington?!»
«Frank, perché la devi prendere sul personale?» L’uomo si portò lentamente dietro lo schienale della sedia. «Sono solo affari! Come è successo per “Prove Scoperte”, ricordi?»
«Senti, io non c’entro con quella storia! Io ho solo usato le prove che altri mi avevano dato… Come potevo sapere che erano state falsificate per incastrare quel ragazzo alla pena di morte?»
«Ehi, vecchio mio…» l’uomo appoggiò la mano sulla spalla di Frank, «qui non c’è nessun tribunale o media da convincere. Tranquillo, ci siamo solo io e te in questo fantastico posto.»
L’uomo afferrò lo schienale della sedia d’ufficio e la spinse più avanti, quasi vicino al bordo del profondo baratro. Avvicinò la sedia a quel tavolo improvvisato fatto di tronchi e si sporse per ammirare aldilà del precipizio.
«Bello alto qui. Per caso sai volare, Frank?» scoppiò in una lugubre risata.
«Se vuoi uccidermi perché non lo fai subito, sadico bastardo?»
«Perché tu mi servi, vecchio mio. Firma qui, per favore.» L’uomo gli mise nella mano destra la stilografica di Frank.
«Ma questa è un’autorizzazione!? A cosa cazzo ti serve?» Frank guardò il suo carceriere con un espressione dubbiosa e impaurita.
«Si precisamente, vecchio mio. Firma!»
«Non lo farò mai! Tanto hai già deciso che morirò, giusto?»
«Ah, Frank. Perché devi rendere tutto più difficile?» disse mentre gli stringeva la cinta, che aveva appena tolto dai pantaloni di Frank, al polso sinistro. Con un ghignò stampato sul viso estrasse un lucente rasoio da barbiere dalla tasca. Frank sudò freddo mentre la mano destra che impugnava la costosa stilografica cominciò a tremargli.
«Allora Frank, vuoi farti un favore? Firma, per favore.» La voce era calma e perentoria.
«Fottiti, sadico bastardo.» gli urlò fremendo di rabbia.
L’uomo avvicinò l’arma alla mano bloccata sul tavolo e con un movimento rapido e deciso, incise sul dorso un profondo solco. Dalla carne viva uscì zampillante il torbido sangue.
Il bruciore insopportabile provocò l’urlò inumano di Frank, il cui corpo bloccato dalle catene si muoveva convulsamente dal dolore.
«Shh, andrà tutto bene, vecchio mio.» lo zittì portando il dito alla bocca di Frank, «Un autografo, uno piccolo… proprio qui.»
Frank spostò a fatica il braccio destro verso il foglio. Dovette concentrarsi per tener ferma quella penna appuntita che non smetteva di agitarsi.
«Molto bene, Frank. »
Malgrado il dolore pulsante, Frank non smise di fissarlo. Sapeva già come sarebbe finita.
«Non respirare con il naso.» disse mentre cospargeva tutto il corpo di Frank con la benzina.
Avvicinò la sedia, pregna del puzzo dicherosene, sull’orlo del precipizio. Estrasse l’accendino dorato dalla tasca dei pantaloni. L’uomo lanciò l’accendino sul corpo, che divampò in un istante.
Poco prima che le brucianti grida di dolore diventassero insopportabili, l’uomo calciò con forza la sedia in fiamme, che rotolò giù con notevole facilità.
L’urlo di Frank che precipitava avvolto dalle fiamme, squarciò l’aria.
La porta arrugginita del pick-up, parcheggiato lì vicino, emise un rumore cigolante quando l’aprì.
«Adesso sei in debito con me, Karl.» disse rivolgendosi al passeggero che gli sedeva accanto.
«Si, Mark, lo apprezzo molto.»
«Per te, sono il signor White.»
(Senza anticiparvi niente, ma le spiegazioni arriveranno al capitolo 8.) Nel prossimo capitolo torneremo a Markus che :
- Userà il suo "vecchio giro di conoscenze" per avere le informazioni. (25%)
- Sentirà l'unica vittima sopravvissuta al Mostro del Montana. (65%)
- Tornerà nel suo vecchio posto di lavoro per cercare indizi. (10%)

02/04/2017 at 12:02
Ottimo finale degno di tale storia 🙂 complimenti 🙂
02/08/2016 at 14:58
Posso immaginare tanto
02/08/2016 at 14:55
Sei molto bravo a lasciarmi in sospeso
02/08/2016 at 14:54
Se questo fosse un libro vero ruberei le ore al sonno per sapere come finisce
02/08/2016 at 14:53
E non lo so
31/07/2016 at 08:47
Scusa. Al Cell faccio sempre di quei disastri con i commenti
01/08/2016 at 10:21
Ciao, Alessandra. Grazie per aver dedicato tempo a rileggere per interezza la mia storia. L’ho apprezzo davvero e ti posso già dire che per fine estate arriverà l’ultimo capitolo, che sperò veramente ti piacerà. Intanto, puoi già dissipare un po’ dei tuoi dubbi con il capitolo 9, già online qui in versione integrale: https://www.wattpad.com/292132475-amare-un-mostro-capitolo-9-rivelazioni-dal-passato.
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi.
A presto,
L.O.
31/07/2016 at 08:46
.
Non so dove ci stai portando ma sono proprio curiosa di leggerlo.
31/07/2016 at 08:45
io ho riletto tutta la parte integrale, ho spolverato, aperto i cassetti qua e la e ho rimesso tutto in ordine
31/07/2016 at 08:45
Ciao
31/07/2016 at 08:43
Ciao
31/07/2016 at 08:43
Ciao
31/07/2016 at 08:41
Ciao
09/07/2016 at 20:17
Ciao,
ti scopro soltanto adesso, devo dire che hai uno stile decisamente calzante per il tipo di narrazione, ambientazioni “di strada” crude e senza troppi sorrisi.
Voto per rivelazioni dal passato!
09/07/2016 at 22:35
Grazie mille per essere passato. 😉 In effetti questo capitolo è piuttosto “da strada. Che ne pensi degli altri?
09/07/2016 at 19:45
Mi sono letta tutti gli otto episodi voracemente! Complimenti davvero, hai del talento e sai tenere il lettore col fiato sospeso. Ho fatto giusto in tempo a seguire la fine ma lo farò con vero piacere! Voto per rivelazioni legnose! A presto.
09/07/2016 at 22:32
Grazie mille per i complimenti e per il tempo dedicato. Per caso hai avuta occasione di leggere le parti integrali? Purtroppo qui su The Incipit c’è il limite di 5000 caratteri…
09/07/2016 at 17:49
Prima di essere linciato (a ragione) da tutti voi, mi scuso in anticipo per il ritardo con cui continuo questa storia. Se vorrete darmi ancora fiducia e rileggere daccapo i capitoli di “Amare un mostro” (a cui tengo molto), vi consiglio di leggere quelli presenti su questa pagina (https://www.wattpad.com/myworks/15277063-amare-un-mostro) in versione rivista e corretta, per dare senso al tutto. Sempre su questa pagina troverete in anticipo tutti gli ultimi capitoli.
Grazie mille in anticipo per l’interesse.
13/09/2014 at 09:45
Che fine hai fatto? Non puoi tenere questo passo da lumaca…
20/08/2014 at 16:57
La segheria sta avendo successo. Mi aggrego.
Bentornato Oscar! 🙂