Il monologo di z

Buongiorno

Ore 6.30 sono sveglio, con in testa le stesse domande con cui sono andato a dormire, stessi punti luce, stesse ombre. Il mio mondo gira ma non cambia. Mi chiamo Z, una lettera, l’ultima. La merda che mi ruota attorno ogni santo giorno accresce la mia misantropia verso il prossimo. Lo schermo vomita vacui colori, scanditi da facce truccate a dovere per l’occasione. Cosi va la vita, posto i miei umori al mondo da una tastiera, che mi ripete sempre gli stessi suoni del cazzo. Un giorno mi decisi a cambiarla con una wirlees. Quei fottuti commessi mi hanno fatto buttare 20 euro! Non funzionava. O almeno aveva deciso di non funzionare; perché gliela riportai ma lì, ovviamente, era tutto a posto.
Gli istinti da killer seriale si calmarono soltanto perché sapevo che se avessi tolto la vita a qualcuno non avrei più rivisto quel muso nero del mio cane. Ma ora che c penso ho odiato anche lui inizialmente. Oh sii quanto l’ho odiato. Era molto piccolo quando lo trovai e siccome quelle palle di pelo non nascono insegnate, cacava e pisciava indistintamente in ogni zona dell’appartamento. Porca buttana ancora se ci penso non riesco a spiegarmi di come a digiuno e senza acqua riusciva ad espletare i suoi bisogni, era una sfida. L’ho vinta, basta dire solo questo. Che tra l’altro si sarebbe comunque intuito visto che l’animale sta ancora con me. Almeno il mio rapporto con lui è molto più stabile di certe persone che stanno insieme. Gli antennisti stanno fallendo tutti con quelle parabole che si ritrovano in testa.
“Tradire rafforza il rapporto.” Che cazzata, chi l’ha detta è stato un gran paraculo, ma almeno lo stimo, ha reso un suo errore la sua forza. Ed è esattamente di questo che si tratta: la gente si prepara al suo prossimo errore senza tenere conto che si può rimediare se si vuole cambiare, si deve cambiare.
Non ricordo il momento esatto in cui ho cominciato a odiare ma so per certo che se esiste un po di giustizia a questo mondo, la mia rabbia si trasformerà in forza di sopravvivenza in modo da vivere più a lungo dei miei nemici e salutarli dalle tombe.
Molti di voi leggendo queste prime righe sicuramente staranno pensando: deve avere proprio una vita di merda questo tizio. La mia vita va benissimo, è quella degli altri che non va. Si certo potrei farmi i cazzi miei , giusto, io penso che il mondo va di merda proprio perché c’è gente che si fa i cazzi propri.
Consiglio vivamente di farvi dare un passaggio all’ora di punta da un qualsiasi autobus di quartiere, non c’è differenza se la zona è buona o brutta, troverete comunque molta gente, ma non troverete fastidiosa l’esperienza della calca bensì del fetore!
Mia nonna mi diceva sempre “povero si ma ingrasciato perchè?!”. E infatti, non sono le persone più trasandate a puzzare ma quelle vestite meglio.
Questo è il mio buongiorno… iniziamo un altra giornata di merda. 

Chi è Z?

  • Un poliziotto (42%)
    42
  • Un impiegato (25%)
    25
  • Un fannullone (33%)
    33
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7 Commenti

  • Un poliziotto. Corrotto. Oppure un teppistello fannullone di quartiere, del tipo dei protagonisti marsigliesi de “La Haine” (“L’odio”) di Kassoviz.
    Ma, a dirla tutta, preferisco il poliziotto corrotto.
    Bravo Totò, per ora ti seguo.

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