Svegliati amore mio…

Dove eravamo rimasti?

«Sai, credo che in fondo il gusto della vita sia...» «... dolceamaro, perchè gli errori si pagano sempre ma chi soffre trova un rimedio al dolore, in qualche modo» (50%)

Bittersweet taste

“… dolceamaro, perché gli errori si pagano sempre ma chi soffre trova un rimedio al dolore, in qualche modo”

Da un’altra parte, in una realtà vicina eppure così lontana, una donna guarda fuori dalla finestra di una stanza d’ospedale, mentre con una mano si accarezza un ventre che culla una nuova vita. Il tintinnio delle gocce di pioggia, che randomicamente battono sulla grondaia metallica, crea armonia con il bip lento e costante di un monitor per le funzioni vitali ed il soffio frequente del respiratore artificiale.

Un uomo in camice bianco irrompe nella stanza disturbando quella quiete.

«Signora, ha preso una decisione?»

La donna non distoglie lo sguardo dalla finestra mentre parla.

«Lei è sicuro che non si sveglierà mai più?» parole leggere come un velo di tulle nel vento.

Il medico scrolla le spalle e sospira.

«Solo Dio può saperlo. Ed io sono solo un medico signora» prende un secondo di respiro prima di proseguire «posso solo ripeterle quello che la medicina ritiene vero per le conoscenze attuali. Dopo un lungo periodo di coma a funzioni celebrali zero, come quello di suo marito, un risveglio è assai improbabile»

«Quanto improbabile?»

«Abbastanza da non augurarselo. In genere i postumi di un risveglio da uno stato simile possono essere particolarmente invalidanti»

«Quindi… dovrei soltanto arrendermi?»

«Non ha nulla da recriminarsi, è stata giorni e giorni a parlargli. L’ho sentita chiedergli di svegliarsi innumerevoli volte… credo che suo marito abbia bisogno di pace adesso»

La donna si volta, mostrando un viso provato dalle infinite lacrime versate, incapace ormai di esprimere altro dolore.

«Quando avrà deciso prema questo pulsante, il respiratore si fermerà. Io sono qui fuori, appena il cuore sarà fermo la raggiungerò. Si prenda il tempo necessario per dargli l’ultimo saluto» così dicendo il medico la lascia sola nella stanza.

Sofia si avvicina al letto dove riposa l’uomo che ama, l’uomo che l’ha tradita ma che era disposta a perdonare se solo non l’avesse abbandonata di nuovo.

«Credo di averti perso ancora una volta…» dice piangendo mentre un singhiozzo le strozza le parole in gola «ci sono tante cose che avrei voluto fare e dirti, ma non ho potuto. Volevo gridarti in faccia tutto il mio rancore quando ho scoperto che mi tradivi e non ho potuto. Volevo piangere tra le tue braccia al funerale mia sorella e non ho potuto. Volevo dirti che saresti diventato padre questa estate e non ho potuto. Volevo perdonarti tutto e crescere insieme il nostro bambino…» prende fiato tra le lacrime prima di continuare «riposa adesso, basta combattere. Spero che tu riesca a trovare pace da qualche parte» così dicendo spense il respiratore.

In un altro posto di quello stesso mondo, ma su un altro piano dell’esistenza, non pioveva. Anzi c’era ancora quel magnifico tramonto a coccolare gli ultimi momenti insieme di una coppia che fu felice.

«Credo di avere sonno, non mi sembra vero!» disse l’uomo, adagiando la testa sulle gambe scoperte della sua donna.

Guardava le magnifiche pennellate sfumate d’arancio e carminio riflesse sul mare, increspato da una lieve brezza marina.

«Ricordo che quand’ero ragazzino dicevo che, se avessi potuto scegliere come morire, avrei scelto di addormentarmi qui guardando il tramonto»

Sofia gli accarezava i capelli teneramente mentre lui chiudeva gli occhi.

Le ultima parole che riuscì a sentire, prima che tutto sfumasse in una dolce dissolvenza nera, prima che tutto diventasse nulla, le strinse a se nel suo ultimo caldo abbraccio.

«Buonanotte amore mio…»

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176 Commenti

  • Stamattina avevo scritto un commento che il mio cell non ha voluto pubblicare…diceva pressappoco: “Più o meno mi aspettavo qualcosa del genere già da qualche capitolo…nonostante ciò, mi è piaciuto parecchio! 🙂
    Non vedo l’ora di leggere il tuo prossimo racconto, soprattutto per il genere che hai scelto! 😉
    Complimenti e buona scrittura!

  • Complimenti!
    Ho seguito davvero con piacere questa storia e devo dire che il ritmo con cui hai pubblicato ha aiutato a mantenere sempre molto alta l’attenzione!
    Se proprio devo fare una critica, trovo un po’ strano che i medici facciano spegnere l’interruttore a Sofia, inoltre… poveretta! Perde la sorella, il marito, ha un bambino che nascerà senza papà, e si trova pure a dover premere quel pulsante?
    Comunque ribadisco i miei complimenti! Sicuramente ti seguirò nelle prossime storie! 😉

    • Grazie francesco.
      La scena del pulsante beh… Effettivamente sono stato abbastanza duro con Sofia ma credo che saprà cavarsela da sola col bambino, magari si fa dare una mano da Federico 😉
      Grazie per la fiducia, oggi pomeriggio “corna facendo” dovrei mettere su incipit un nuovo racconto.
      Ci leggiamo 🙂

  • Bel finale, bravo! Mi è piaciuto molto questo racconto!
    Il mio primo scritto su The Incipit (“Lie”) era sulla stessa tematica. E, in generale, mi piace molto leggere e scrivere di seconde possibilità, prezzo da pagare per le proprie scelte, ecc..
    Ora clicco su “Segui l’autore” così non mi perderò il nuovo racconto fantascientifico 🙂

  • Si conclude qui il nostro viaggio insieme. Questa storia, nata da un’idea che non riuscivo a sviluppare solo, si è trasformata in questo racconto. All’inizio non avrei mai potuto immaginare che sarebbe andata a concludersi così, ma sono completamente soddisfatto del risultato finale. Mi sono divertito molto a scrivere e spero voi vi siate divertiti a leggere quanto me.
    Ho pronto un altro incipit, stavolta mi cimenterò nel genere fantascienza, se vi è piaciuto questo e volete continuare a seguirmi cercate prossimamente: “True Life”
    Alla prossima, ed un grazie enorme a tutti voi che mi avete aiutato con i vostri voti, i consigli e gli incoraggiamenti.
    Un abbraccio

  • Ho votato DOLCE AMARO.
    Ho votato in questa maniera perché credo che sia esattamente questo, il senso della vita. Dolce e/o amaro, a seconda di come una persona voglia e sappia sentirla e prenderla. Dolce, perché il ricordo, anche degli errori, può, in alcuni casi, essere dolce. Amaro, perché a volte tali sono le conseguenze delle nostre scelte, e non esiste una scelta netta BIANCO/NERO in quello che ci accade, ma miliardi di sfumature diverse a seconda della quale possiamo capire la vita e capire, attraverso il ricordo, noi stessi.
    😉 Buona continuazione!

  • Scelta difficile, devo ammetterlo, ma alla fine ho votato per dolce: sono convinto che anche chi sbaglia tanto, alla fine può trovare pace, in un modo o nell’altro.
    Inoltre, quest’ultimo capitolo (molto bello!) mi porta a pensare che le cose vadano verso una soluzione.
    Mi è piaciuto, poi, come nella descrizione del funerale, ci sia stato spazio per la dolcezza.
    E adesso aspetto la conclusione! 🙂

  • Ho votato l’ospedale. Perché è quella scelta, tra le tre, che ha un duplice sentimento: positivo, per una nascita, magari. Negativo, per una malattia.
    Ed ho come la sensazione che l’ultimo regalo di questo subconscio dal nome Sofia, in realtà, non voglia lasciarti con un BRUTTO ricordo, bensì lasciarti andare al risveglio con un ricordo talmente dolce e talmente bello che, tornando alla realtà, tu possa ancora sentirne sulle labbra il sapore e capire davvero te stesso, analizzare i tuoi errori ed orrori, e valutare con cura le prossime mosse! 😉 Buona scrittura!

  • E’ ora di chiarezza, siamo quasi alla fine!
    Molto belle le descrizioni di questo capitolo, si riesce a riviverne l’atmosfera…
    Comunque, non dirò nulla in proposito, ma comincio ad avere la mia idea su come sia andata l’intera vicenda… eheh

  • Mi trovo d’accordo con i commenti degli altri, effettivamente un capitolo un po’ sottotono, un po’ spigoloso, viste le frasi brevi e frequenti punti e a capo. Per quanto riguarda la storia, però, continua a rimanere sicuramente intrigante, per cui attendo curioso il seguito! 🙂

    Voto per smoking, rose ed auto sportiva.

    • Non posso che riconoscere l’errore nel non aver curato adeguatamente la stesura e la correzione della bozza. Errore che sicuramente cercherò di non ripetere. Mi fa comunque piacere che notate queste sbavature, espressione dell’attenzione che dedicate a seguirmi in questo racconto.
      Il prossimo capitolo sarà leggermente diverso dai precedenti e vi porterà ad una decisione finale molto importante. A domani per l’uscita

  • Ho letto e riletto questo capitolo, forse troppo tardi, e mi sono reso conto di averlo postato forse con troppa foga. Devo riconoscere che alcuni passaggi sono difficili da seguire, si genera parecchia confusione, il tutto a scapito del risultato finale. Non trasmette la tensione che, una scena del genere, invece dovrebbe.
    Per farmi perdonare ho deciso che nel prossimo capitolo comprenderò tutte e tre le scelte in modo da accontentare tutti, in che modo lo scoprirete presto. Alla prossima 😉

  • Voto per completo, ventiquattrore e cellulare.
    Belli gli sviluppi, qualche mistero svelato, qualche sospetto confermato, ma ancora tanta carne al fuoco. Bene così.
    A volte si fa fatica a capire chi sta parlando, ma è chiaramente imputabile al numero limitato dei caratteri, fai attenzione perché è un peccato far calare la presa sul lettore per una cosa facilmente evitabile.

  • Birra anche io!
    Come ti dicevo, ho trovato questo capitolo leggermente sottotono rispetto ai precedenti e forse un po’ confusionario, ma nel complesso, trattandosi di una fuga al limite della sanità mentale, ci sta bene un po’ di movimento tortuoso.
    Chissà cosa mai le avrà fatto, questo tizio, alla povera Sofia, costretta ad ucciderlo, piangendo lacrime amare, implorandolo di svegliarsi…

    Curiosa, io! 🙂

  • Voto per l’obitorio. Non so perchè ma ho come l’impressione che ci troverà qualcosa di interessante li.
    “Io feto inerme nel grembo del terrore, lei genesi ed utero dei miei peggiori incubi” da dove l’hai tirata fuori questa? 🙂
    Un’altra cosa… Ma ha dei superpoteri?
    Comunque vai alla grande!

    • Vedo la gente morta… 🙂
      Alcune frasi nascono sole, generate dal flusso della scrittura, altre (come quella citata da te) le costruisco dopo numerose modifiche, a volte qualche parola a volte interamente. Originariamente mi sembra fosse “io bambino sperduto, lei origine dei miei peggiori incubi”
      No no, niente superpoteri ma… Qualcosa c’è 😉
      Grazie, troppo gentile

  • Ho votato USCITA D’EMERGENZA. Un’automobile con le chiavi dentro? Improbabile. Obitorio? A che pro?

    Piccola domanda, che mi farei in ogni caso: è già stato ucciso, dall’angelo biondo, due volte. Si è sempre risvegliato altrove. Non costerebbe nulla affrontarla, tanto se anche lo uccidesse, si risveglierebbe da qualche altra parte!
    Resto in attesa della continua! Interessante l’ospedale semi deserto! 😉

    • Anche tu una scelta razionale. Sacrosanto ma a tutto c’è una risposta. Secondo te ho scelto a caso quei luoghi? 😉

      Giusta osservazione. Ma se tiri una moneta due volte ed esce testa in entrambi casi, chi ti da la certezza che al terzo lancio esca testa ancora? E comunque bisogna tenere in considerazione l’aspetto dolore, farsi affettare col machete non credo sia una bella esperienza 😉
      A presto 🙂

  • Obitorio. Bel capitolo Giovanni!
    E mi sento di azzardare due cose:
    1) Ti è piaciuto Kill Bill (facile supposizione, piace a tutti)
    2) Leggevi / leggi Dylan Dog (la descrizione della “vista a cono” e le imprecazioni del protagonista mi ricordano troppo i tratti fumettistici e la personalità dell’indagatore dell’incubo).

  • Voto per l’obitorio. Forse non è proprio la scelta più saggia, ma, non so perché, mi dà l’idea che possa dare un’interessante svolta! E poi, bisogna dirlo, come luogo si adatta molto di più vista l’atmosfera!

    Complimenti, il ritmo continua sempre ad essere molto alto e capisco la tua voglia di continuare a scrivere questa storia! 🙂

  • Spero che siate riusciti a votare tutti. Ho notato che il trend su theincipit (in generale sia chiaro) è di un capitolo la settimana circa. Anche meno. Io purtroppo non resisterei tanto, questa storia si sta scrivendo con la stessa impazienza da lettore, mi scuso se qualcuno non ha avuto modo di votare. Cambiando argomento…
    Bivio importante questo del quarto capitolo, fate una scelta ponderata, non date per scontato che una sia più o meno ovvia dell’altra, né che io possa preferire l’una o l’altra. Provate a considerare bene le conseguenze. Internet non ha dato risposte, ma solo altre domande…
    Un abbraccio a tutti 🙂 vi aspetto mercoledì col seguito, votate numerosi eh!! 😉

  • Ho votato INTERNET anche io, ma non ne sono del tutto convinta. Probabilmente, tra le tre opzioni, è quella un po’ più plausibile: è andato in ospedale (me lo immagino anche un pochino turbato…), se gli somministrano un sedativo, immagino gli abbiano dato un letto in attesa che il farmaco faccia effetto. Quindi non può spostarsi… Il pc. Ma cercare cosa?
    Io, se fossi nei panni dello smemorato, cercherei la frase del bambino! D’altra parte… è l’unico appiglio che ho! E la donna non è Sofia! Mi è molto piaciuto quel passaggio, ossia l’uomo ha preso per buono lo scherzo della donna, quando gli ha detto di essere la sua amante, convincendosi che in realtà lei fosse sua moglie, ma questo avviene tutto tacitamente, e ci viene rivelato dal passaggio: “lei non è Sofia…”.
    Bello. Bravo!

  • Internet, prima di tutto!
    In alcuni frangenti l’atmosfera che si crea mi ricorda quella di Sin City di Frank Miller. sarà stata la donna con la pistola, le sue parole: tutto molto dark e noir. Mi piace molto! Ah, e la frase “I miei ricordi lontani come gli spazi cosmici” è sublime!!!

  • Muore ancora cercando di salvare la sua “amante”. E finisce in un altro… posto. Ottimo, rimane su toni alti. Unica nota: “un tonfo strozzato seguito da una sedia che striscia”… non proprio il suono che farebbe una portafinestra che si infrange! ;)))))
    Un’altra cosa che non userei mai sono i “circa due ore dopo…”. Avrei scritto “Circa due ore dopo occhi di brace ha reso…”. O qualcosa di simile.
    Non voglio sembrare pignolo, e sono solo miei pareri comunque. Il fatto è che questa storia è interessante, mi ci sto affezionando.

    • Sei sulla mia stessa lunghezza d’onda a quanto pare…
      Sula nota che mi fai notare hai perfettamente ragione. Ti spiego: scrivo descrivendo il “film” che vedo nella testa trasformando le immagini in parole. Purtroppo, o per fortuna, ho scelto uno stile “asciutto” che mi impone descrizioni sintetiche e dirette, sacrificando l’accuratezza di alcuni dettagli (vedi il nastro adesivo che ho immaginato la bionda usasse per evitare il rumore dei vetri rotti che non ho citato) concordo sul fatto che se non specifico si crea confusione. Ci tengo a specificare che le critiche (di QUALSIASI genere) sono beneaccette! SEMPRE!! Quindi non esitate mai a farmene.
      Farò tesoro di questo consiglio!

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