Addio Bernardo
Quando Bernardo se n’è andato la mia vita si è svuotata. Ad eccezione del frigorifero. Una settimana prima di partire si é messo a cucinare per un reggimento. Invano gli ho suggerito che sarebbe stato più sensato uscire fuori a passeggiare per la città, incontrare gli amici, visitare i suoi posti preferiti. Rispondeva di averlo già fatto a tempo debito. Fisicamente si trovava ancora in Giappone ma la mente vagava già per chissà dove e aveva bisogno di impegnarsi in qualcosa che la tenesse ferma. Diceva che il suo ultimo compito in questo paese era di salvarmi la vita. ll suo modo tutto particolare di dirmi addio e di dimostrarmi il suo affetto. Era tornato a casa con una montagna di pacchi della spesa, tanto che pensavo si trattasse dei regali per la sua famiglia in Spagna. Invece era tutto destinato a me. I fuochi della cucina sempre in funzione, il tavolo occupato da tutto il ben di dio che in questi due anni aveva imbandito le nostre tavole e di cui a stento riuscivo a ricordare il nome, figurarsi la preparazione. E lui con un sorriso stampato in faccia anche negli addii. Il frizer si riempiva di giorno in giorno e io mi chiedevo cosa sarebbe successo una volta che fosse stato colmo. La separazione misurata sulla capienza di un elettrodomestico. Io quando potevo lo osservavo assecondandolo e prendendo nota degli ingredienti, della sequenza di gesti e azioni delle modalità di cottura. Mi meravigliavo della sua capacità di impugnare le verdure e sotto i miei occhi increduli tagliarle e sminuzzarle con un eleganza che fino a quel momento non pensavo potesse essere riservata a dei semplici ortaggi. Li guardavo come se fossero pietre rare dal potere ammaliante, io che non avevo mai tagliato un cocomero in vita mia. Era uno spettacolo vedere tutto quel cibo varcare la soglia di casa e cambiare forma, colore, sapore. Gli assaggi erano obbligati: non c’ era spazio per i discorsi tristi perché faceva in modo che avessi sempre la bocca piena. Uno stuzzichino, un bicchiere di vino e la settimana è volata.
È la mattina in cui posso dormire ma so che da qualche parte un treno sta per partire. È un dormiveglia inquieto che se da un lato mi spinge a dimenticare dove sono e cosa devo fare in favore di una realtà alternativa che posso plasmare a mio piacimento, dall’altra mi spinge a prendere coscienza e a sgattaiolare sotto la doccia calda per riacquistare la consapevolezza del mio corpo. È un’immagine nitida a strapparmi dai sogni. Qualcosa di reale che poco ha a che fare con l’atmosfera ovattata che mi aveva accompagnato fino a pochi minuti fa. Mi sveglio in mezzo al ciarpame della mia stanza e mi appendo alla finestra perché possa traspirare un filo d’aria fresca a strapparmi da quell’atmosfera viziata. Sono io e i miei quindici metri quadri di spazio vitale. Ridotto all’osso dalla materia inanimata accatastata ovunque. Dividevo con Bernardo un appartamento di quattro stanze compreso il bagno. 30 metri quadrati sono considerati un lusso. Da quando Bernardo se n’è andato però, mi sono rintanato nei miei ridicoli spazi. Trattengo il respiro fino a quando è l’epidermide a segnalarmi che il freddo dell’esterno avvolge finalmente il mio corpo. Lo accarezza come le mani di una madre. Lo plasma nel vento autunnale. Non resisto e mi faccio strada sul cornicione. Attento a dove metto i piedi perché potrei raggiungere il ballatoio della casa di fronte. Sono fuori di casa in bilico e mi stiracchio come un gatto al sole. Lo spazio fra le case è talmente irrisorio che potrei improvvisarmi ninja e saltare di tetto in tetto senza aver paura di cadere. Ed ecco che alla finestra di fianco compare una figura. La presenza che sento aldilà delle tende in estate.
Quale incontro sospeso si profila ai piani alti?
- Un gatto che girovaga sui tetti delle case del vicinato (50%)
- La vicina della casa di fronte (50%)
- Un nuovo amore (0%)

26/08/2014 at 21:19
Ne hai scritta una nuova poi?
26/08/2014 at 21:22
Esatto Angela! La trovi sulla mia pagina:) Buona lettura!!!
10/08/2014 at 19:24
E’ una bellissima storia
04/07/2014 at 15:47
Ohhhh! letta finalmente! Peccato sia finita!!! ma… rimedio subito leggendo l’altra storia dove posso ancora votare. Bravo! mi piace come scrivi!
06/08/2014 at 04:21
Grazie di essere passata 🙂 E’ una sfida continuare questa storia ma se ho riscontri dai lettori mi risulta più facile andare avanti a scriverla! A presto!
12/05/2014 at 12:21
Assolutamente pioggia!!! Non può mancare in una storia ambientata in Giappone una scena sotto la pioggia! 😉
11/05/2014 at 11:49
In vacanza! 🙂
12/05/2014 at 03:47
Aspetto fino a questa notte… Se non ci sono cambiamenti, che vacanza sia!!!
07/05/2014 at 21:47
Oh cavolo quasi tutte in parità! Si mostra affettuosa.. Nn mi odiare XD
08/05/2014 at 01:56
Ciao dadan non ti preoccupare:) Anche io mi diverto a giocare con Marika! Io penso che lei ci speri ancora alla storia con Alessandro!!
08/05/2014 at 06:03
Ah ecco allora i voti nascosti di chi sono… 😀 Ci spererà fidati tutto si rivelerà chiaro e cristallino e Marika starà meglio;)
27/04/2014 at 13:03
Per me frequenta l’atelier
28/04/2014 at 07:02
Lo vorrei anche io ma vediamo che succede fino a domani!!!
23/04/2014 at 21:20
Offre da bere 🙂
24/04/2014 at 01:03
Ciao dadan, secondo te Nico è così coraggioso da spingersi a darle da bere? Beh, vedremo:)
23/04/2014 at 17:18
Ho letto i 4 episodi tutti d’un fiato, complimenti davvero! Io voto per un po’ di fuoco 😉
24/04/2014 at 01:04
Grazie Giulia, sono felice la storia sia di tuo gradimento. Anche la tua Palermo ha fatto breccia… È una città che senz’altro vale la pena di visitare!!
20/04/2014 at 20:09
Bacio.
17/04/2014 at 16:50
Saori 🙂
19/04/2014 at 03:43
Ciao Dadan!! Hai indovinato 🙂
15/04/2014 at 14:47
I racconti di Gabriele hanno sempre qualcosa di magico, riescono già dalle prime righe a catapultare il lettore in un mondo vicino e allo stesso tempo estremamente lontano, quasi “alieno”.
Non vedo l’ora di leggere i capitoli successivi!
15/04/2014 at 15:21
Grazie Sabri, è un vero piacere poter scrivere in libertà su questa piattaforma… Continua a seguirmi ! Perché non ti lanci anche tu, magari con un fantasy?
15/04/2014 at 16:00
Certo, aspetto con ansia il quarto episodio!
Sto già producendo, devo sistemare ancora alcune cosine e poi proverò a lanciarmi.
Lascerò le atmosfere fantasy per un eventuale secondo racconto però, ora ho in mente una storia romantica.
12/04/2014 at 23:46
Sono io la prima a commentare? Io ho scelto la festa, magari incontra gente interessante!
13/04/2014 at 03:45
Ciao Federica! Grazie del commento! Apprezzo molto lo scambio di opinioni. Direi che per ora la festa è l’opzione più probabile… Poi però dipende dal tipo di festa…hihi:) comunque aggiorno domani!! Alla prossima!