Dove eravamo rimasti?
Vicinato
Le fragranze dei suoi manicaretti venivano dirottate dal vento e io respiravo esigente il menù del giorno. Una massaia con una famiglia numerosa, la immaginavo sempre a spignattare. Ora davanti a me, mi fissava basita con un gatto in braccio. Mai sentito un miagolio. Quella donna ed io: così vicini e eternamente incompatibili. C’era la mia lingua incomprensibile, il fumo delle sigarette, i frastuoni dello stereo dopo le dieci di sera. In quel momento il mio essere stava impersonando tutti i difetti che filtravano dalla finestra. Quanto a me pensavo non l’avrei vista mai, data l’abilità con cui i giapponesi sono soliti nascondersi dietro a paraventi o tendine. Invece il mio gesto stravagante aveva stravolto la sua quotidianità, di quando si affacciava e godeva in solitudine del sole mattutino una volta che marito e figli si levavano di torno. Sarà stata l’emozione del luogo (terrazzi e cornicioni hanno sempre un che di romantico e avventuroso) sarà che in quel momento mi sarei trovato in difficoltà ad una sua brusca reazione con il rischio di perdere l’equilibrio, sarà l’intensità del momento o la nostra assurda solitudine, ma la signora mi ha teso la mano. E io infelice ho ricambiato il suo gesto. In silenzio. Sconfitto dall’avidità di contatto fisico che contamina il mio comportamento, orientandolo verso scelte spesso sbagliate.Ho stretto la mano ad una sconosciuta sospeso per aria. Può succedere solo in Giappone. L’ ho stretta così forte che rischio di sbilanciarmi e piombarle in casa. Lei ha fatto lo stesso. Il gatto fissava interdetto la stupidità oggettiva della situazione. Poi è arrivato il camion dei traslochi a toglierci da ogni imbarazzo. È giunto il momento di dire addio al vicinato e ricominciare una nuova vita. Almeno l’ho fatto in modo originale.
Il camion dei traslochi? Quale rapidità e io con ancora tutta la camera da sistemare. Ma doveva proprio arrivare in quel momento? Cosa stavo facendo? Avevo perso anche il conto dei giorni? Non ero ancora pronto per lasciare quel posto. Hanno suonato alla porta con una rapidità da precipitarmi con il pensiero immediatamente dinanzi all’uscio di casa: “Traslochi Gatto Nero”, ha detto.Ho aperto la porta e mi si è parato davanti un nonnetto arzillo che però non appena si è accorto delle condizioni dell’appartamento ha perso tutta la sua vitalità.”Scusi, ho dimenticato che sareste passati oggi. Potreste tornare un altro giorno? Data da destinarsi: ve lo comunico io. Mi dispiace”, e chiudo la porta ritrovandomi con un freezer ancora stracolmo e una casa completamente da riordinare. Non avevo neanche idea di dove sarei andato a vivere dopo. Certo il divano dell’atelier era comodo ma non avrei potuto approfittare degli altri per troppo tempo. Cosa stavo aspettando? Tergiversare ancora era una cosa inutile. Il punto fermo era uno soltanto: non avrei buttato neppure una briciola dei piatti di Bernardo. Il fatto è che c’era cibo per un reggimento. E io al momento non avevo il benché minimo appetito. Era la situazione adatta per…
Era la situazione adatta per...
- organizzare una festa (60%)
- tornare a dormire (0%)
- donare tutto alla vicina (40%)

26/08/2014 at 21:19
Ne hai scritta una nuova poi?
26/08/2014 at 21:22
Esatto Angela! La trovi sulla mia pagina:) Buona lettura!!!
10/08/2014 at 19:24
E’ una bellissima storia
04/07/2014 at 15:47
Ohhhh! letta finalmente! Peccato sia finita!!! ma… rimedio subito leggendo l’altra storia dove posso ancora votare. Bravo! mi piace come scrivi!
06/08/2014 at 04:21
Grazie di essere passata 🙂 E’ una sfida continuare questa storia ma se ho riscontri dai lettori mi risulta più facile andare avanti a scriverla! A presto!
12/05/2014 at 12:21
Assolutamente pioggia!!! Non può mancare in una storia ambientata in Giappone una scena sotto la pioggia! 😉
11/05/2014 at 11:49
In vacanza! 🙂
12/05/2014 at 03:47
Aspetto fino a questa notte… Se non ci sono cambiamenti, che vacanza sia!!!
07/05/2014 at 21:47
Oh cavolo quasi tutte in parità! Si mostra affettuosa.. Nn mi odiare XD
08/05/2014 at 01:56
Ciao dadan non ti preoccupare:) Anche io mi diverto a giocare con Marika! Io penso che lei ci speri ancora alla storia con Alessandro!!
08/05/2014 at 06:03
Ah ecco allora i voti nascosti di chi sono… 😀 Ci spererà fidati tutto si rivelerà chiaro e cristallino e Marika starà meglio;)
27/04/2014 at 13:03
Per me frequenta l’atelier
28/04/2014 at 07:02
Lo vorrei anche io ma vediamo che succede fino a domani!!!
23/04/2014 at 21:20
Offre da bere 🙂
24/04/2014 at 01:03
Ciao dadan, secondo te Nico è così coraggioso da spingersi a darle da bere? Beh, vedremo:)
23/04/2014 at 17:18
Ho letto i 4 episodi tutti d’un fiato, complimenti davvero! Io voto per un po’ di fuoco 😉
24/04/2014 at 01:04
Grazie Giulia, sono felice la storia sia di tuo gradimento. Anche la tua Palermo ha fatto breccia… È una città che senz’altro vale la pena di visitare!!
20/04/2014 at 20:09
Bacio.
17/04/2014 at 16:50
Saori 🙂
19/04/2014 at 03:43
Ciao Dadan!! Hai indovinato 🙂
15/04/2014 at 14:47
I racconti di Gabriele hanno sempre qualcosa di magico, riescono già dalle prime righe a catapultare il lettore in un mondo vicino e allo stesso tempo estremamente lontano, quasi “alieno”.
Non vedo l’ora di leggere i capitoli successivi!
15/04/2014 at 15:21
Grazie Sabri, è un vero piacere poter scrivere in libertà su questa piattaforma… Continua a seguirmi ! Perché non ti lanci anche tu, magari con un fantasy?
15/04/2014 at 16:00
Certo, aspetto con ansia il quarto episodio!
Sto già producendo, devo sistemare ancora alcune cosine e poi proverò a lanciarmi.
Lascerò le atmosfere fantasy per un eventuale secondo racconto però, ora ho in mente una storia romantica.
12/04/2014 at 23:46
Sono io la prima a commentare? Io ho scelto la festa, magari incontra gente interessante!
13/04/2014 at 03:45
Ciao Federica! Grazie del commento! Apprezzo molto lo scambio di opinioni. Direi che per ora la festa è l’opzione più probabile… Poi però dipende dal tipo di festa…hihi:) comunque aggiorno domani!! Alla prossima!