I veggenti

Dove eravamo rimasti?

Ci vorrebbe un altra storia per chiarire tutto con cura, quindi la domanda decisiva è “il caso di scriverne un’altra di storia?” Potrebbe essere (80%)

Il CERN

Dallo sparo era passato un secondo e Joshua sentiva solo il forte battito del suo cuore accelerato, due secondi, si rese conto che non stava respirando, tre secondi vedeva solo buio, quattro, cinque secondi e spalancò gli occhi, era ancora vivo e smise di trattenere il fiato; a sei secondi decise.

Saltò giù dalla moto e si voltò verso il nemico pronto a fronteggiarlo ma quando lo vide, vestito da motociclista con il casco ancora indosso, immobile e faccia a terra, si bloccò confuso. Edward si era mosso un poco prima infatti Joshua lo vide d’avanti a se ancora con il casco e fu allora che udirono una voce provenire dalla boscaglia: “Tutto bene voi due?”.

Edward riconobbe subito la voce del suo collega Tom.

“Qui tutto bene” rispose e poi rivolgendosi a Joshua: “E’ dei nostri non preoccuparti, siamo salvi”.

Tom intanto li raggiunse e salutando con un cenno della mano Joshua si rivolse poi ad Edward: “Vi stavo aspettando più avanti per scortarvi al CERN quando ho sentito la voce di quest’idiota. Ho sparato da lontano proprio mentre il tuo amico si stava per togliere il casco. Non ero sicuro di colpirlo perché avevo solo colpi stordenti e lui indossava un casco. Ma a quanto pare sono riuscito a colpirlo giusto sotto la nuca”.

“Allontaniamoci di corsa, potrebbe non essere solo e comunque si riprenderà tra poco”.

Lo sconosciuto non aveva documenti, gli fecero qualche foto senza il casco e memorizzarono le sue impronte per un eventuale riscontro futuro. Lasciarono le moto e tornarono tutti insieme con l’auto di Tom.

Al CERN già erano pronti il pass e i documenti necessari per l’accesso di Joshua perciò subito varcarono l’ingesso ed Edward poté finalmente dire: “Ora siamo definitivamente al sicuro; qui nessuno potrà mai farci del male”.

“Come fai ad esserne tanto sicuro?”

“Qui si effettua l’esperimento più imponente che l’umanità abbia mai tentato, ci sono le migliori menti da tutto il mondo. Credimi, la sicurezza è presa molto sul serio in questo posto”.

Tom salutò i due mentre Edward accompagnava Joshua al laboratorio del suo Gruppo.

Appena entrati Joshua riconobbe Annie che senza dire niente gli corse incontro per abbracciarlo, consapevole dello scansato pericolo. Joshua preso alla sprovvista ne fu immensamente felice e cominciò a rilassarsi.

Il laboratorio era ampio e luminoso, colmo di attrezzature e monitors che incutevano una certa soggezione.

“Benvenuto tra noi” lo salutò Mike, responsabile del laboratorio e del gruppo di ricerca. Vedendolo impacciato continuò: “come può constatare siamo bene attrezzati, ma voglio innanzitutto mostrarti la macchina di cui vado più fiero, l’ho interamente progettata io, da solo”, e così dicendo si avvicinò ad un macchinario ben tenuto e luccicante. “Che ti sembra?” chiese poi. “Mi sembra una macchina da caffè” rispose Joshua imbarazzato. “No non è una macchina da caffè ma è … ‘La Macchina da caffè’; ti assicuro che fa il miglior espresso dell’universo e te lo dimostrerò immediatamente se ti va”, concluse Mike sorridendo, con l’intento di rompere il ghiaccio e farlo sentire tra amici.

Sorseggiando un buon caffè si sedettero tutti intorno ad un tavolo e Mike avendo notato che tra Joshua ed Annie si era già stabilita una certa fiducia, propose che fosse proprio lei a cominciare a dargli qualche informazione e così Annie, più emozionata che preoccupata, iniziò: “So che non sarà facile credermi prima di conoscere tutti i dettagli, però è molto importante sapere innanzitutto se ci aiuterai”, dopo una breve pausa, vedendo che aveva tutta l’attenzione di Joshua continuò con maggiore entusiasmo: “Crediamo che qualcuno dal futuro stia cercando di cambiare il nostro presente”, osservando che Joshua non aveva avuto nessuna reazione ed era assorto in attesa di ulteriori chiarimenti allora proseguì: “Il Gruppo ha probabilmente identificato un modo per scoprire quando questo accade e quando invece il tentativo fallisce. Per questo motivo crediamo che essendo riusciti a farti arrivare qui sano e salvo, per questa volta abbiamo sventato i loro piani e messo te definitivamente al sicuro”.

“Non sappiamo ancora chi sono e perché lo fanno però ci sono forti indizi che ci inducono a pensare che potrebbero essere persone del CERN”, intervenne Mike e poi Edward aggiunse: “infatti l’ultima volta ci hanno individuato dalle spese addebitate al CERN, difficilmente un esterno poteva conoscerle”.

Annie allora continuò: “Ma dopo aver tanto riflettuto abbiamo deciso che per noi è comunque sbagliato, e come se ci togliessero il libero arbitrio e dunque vorremmo fare in modo che questo non accada mai più. Sei d’accordo?”.

Joshua rimase a riflettere qualche momento, era stupito di quello che aveva detto Annie, ma ancora di più per ciò che aveva visto nella sua mente quando credeva di essere in pericolo di vita. Decise che per il momento era meglio tenerselo per se ed in fine rispose: “Si, credo abbiate ragione. Personalmente non potrei accettare che qualcuno decida del mio futuro al posto mio”.

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66 Commenti

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  • Ciao Piebat,
    io non ho giocato con la tua storia, l’ho letta oggi… tutta.
    Hai chiesto da qualche parte un mio parere… non posso dartelo, purtroppo. Posso però spiegarti il perché:
    tu hai bisogno di studiare una lunga serie di elementi e regole che qui è impossibile elencare. Vedi, il discorso è che qui dentro molte storie sono campate in aria – sotto un profilo tecnico – ma siccome non hanno pretese, sono storie semplici, basate su una relazione o un singolo evento di cambiamento, se la cavano. Ma tu, mio caro amico, hai deciso di cimentarti in una storia di fantascienza e azione assolutamente complessa, e lo hai fatto senza tenere in nessun conto alcune regole base che non si possono ignorare. Più ti complichi la vita, più emergono le lacune. Capisci cosa intendo? Tu saresti un ottimo narratore se ti limitassi a qualcosa di semplice, finché non avrai studiato i tomi che(anch’io) si studiano in questi casi. Ma se hai l’ambizione di cimentarti in una storia come questa… devi rivedere tutta la chiave drammaturgica, le caratterizzazioni, il conflitto e l’arco di trasformazione del protagonista che, assolutamente, non esistono nella tua storia. Ma non mi fraintendere, se tu non fossi in grado di riuscirci, nemmeno te le direi, queste cose. La scittura non è un passatempo, è un mestiere duro. Qui si viene per giocare e confrontarsi, per cui nessuno pretende che diventi un lavoro – però…. è una scelta individuale. Tu hai la forza di volontà per metterti in gioco? Secondo me, sì.
    Spero non me ne vorrai e che tu abbia capito cosa ho voluto dirti. Ti leggerò nel tuo prossimo racconto, anche per vedere se metterai a frutto i miei consigli. 🙂
    A presto.

    • Alessandra ti ringrazio per aver risposto alla mia richiesta. Comprendo a pieno le tue osservazioni e condivido pienamente le tue conclusioni. Non credo che potrò mai scrivere per lavoro, ho già un lavoro molto impegnativo che amo, però giocare quì mi è piaciuto troppo per non rifarlo. Se c’è una cosa che so fare sicuramente bene, quella è studiare. Seguirò i tuoi consigni e studierò; magari mi troverò anche un mentore perchè ho voglia di riprovarci e fare meglio. Io non avrei mai creduto che mi sarei appasianato a narrare, sono un uomo di scienza e come tu hai colto ho lacune enormi da colmare per quanto riguarda narrazione e letteratura. Sarà dura ma sicuramente divertente. Sarei davvero lusingato se seguirai la mia prossima storia perchè la tua la trovo meravigiosamente narrata, proprio come piace a me.
      ah! mi chiamo Pietro.
      Ciao, a presto.

        • Non sono uno scienziato, ma lavoro spesso con gruppi di ricercatori universitari e devo studiare continuamente per tenermi aggiornato.
          Realizzo progetti tipicamente Industriali e/o di Ricerca,
          In genere io disegno, progetto e realizzo hardware, software e contenitori di apparecchi prototipali. Il lavoro mi piace perchè è creativo, soprattutto il design industriale del contenitore che è la fase più estetica nella quale sono coinvolto. Come vedi però ho quasi esclusivamente a che fare con materie scientifiche: Informatica, Fisica, Matematica, Medicina, Automazione ecc. raramente con materie Umanistiche, perciò mi sono definito un uomo di scienza, in contrasto con ‘un uomo di lettere’.

    • La trama che ho immaginato è molto più complessa e richiede almeno un altra storia. Però speravo che vi chiedevate più Chi volesse cambiarlo il passato che non il perché. Accidenti non sono stato abbastanza bravo con il cliffhanger finale. Devo sperimentare più tecniche narrative. Spero seguirai comunque il prossimo racconto. Grazie per il commento. Passerò da te una di queste sere perchè non ho cominciato ancora a leggere ‘Non c’è luce senza oscurità’.

    • Grazie Francesca. Si vorrei continuare perché in realtà la trama è appena rivelata. Però ora ho un carico di lavoro non indifferente e spero di trovare il tempo per scrivere con regolarità. E’ stata una esperienza bellissima e completamente nuova per me. Spero di migliorare lo stile con un po’ più di pratica. Passo da te più tardi per godermi la conclusione di Bivio. Ciao a presto!

  • Voto “Non saprei”, più che altro perché penso dipenda da te. Hai voglia di scrivere un seguito? Ritieni di avere bisogno di altri dieci episodi? O preferisci dedicarti ad un’altra storia o un altro genere? Se ti rispondi, allora non avrai bisogno del nostro suggerimento! 😉

    In ogni caso, penso che ci sono molte cose da spiegare, per cui… 🙂

  • Ciao, bacchettata per la scelta delle opzioni, come sarebbe a dire che non è l’arte tua e che dovresti smettere? Io trovo ogni racconto diverso e interessante per quello che può trasmettere. Ognuno ha il suo stile e qualcosa da raccontare, fino a che ne ha voglia, ovvio. Il testo m’è piaciuto, in particolare la frase che riporto (ho questa abitudine)
    “In quell’istante sentì lo sparo, l’adrenalina ebbe un picco e l’amigdala cominciò ad analizzare tutti i ricordi più reconditi in cerca di una soluzione” Mi piace molto perché è dinamica, trasmette la sensazione della velocità, direi che è perfetta. Bravo 🙂
    Aspetto il finale e poi una nuova storia. Non sparire!
    PS = Fai un salto da me, ti aspetto. Ciaooooooooooooooo

  • Ohhhh, letti tutti, veramente bella la storia e coinvolgente il tuo modo di narrare, il mio capitolo preferito è stato il 2 quello in cui la vede ed è come un deja-vu
    ora vorrei che ci fosse un attimo di calma ed Edward racconti qualcosa in più.

  • Io, oltre a scrivere per passione, studio Farmacia quindi il mio cuore è equamente diviso tra scienza e letteratura.. potrei mai non seguirti? Comunque voto “la ragazza gli passa vicino ma prosegue senza notarlo e lui la segue”

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