Mental Segregation

Dove eravamo rimasti?

Cosa vogliamo sapere ora? Cosa ha visto Perla. (90%)

The light

Tremo, cerco di collegare quello che i miei occhi vedono con il cervello. Mai avevo visto una cosa tanto irreale. Ultimamente di brutture ne avevo vissute parecchie ma ciò che avevo dinnanzi superava di gran lunga le angherie e le violenze subite in quei mesi di una vita che tale non era degna di esser così chiamata.

Corpi di donne come me, chi legate ad anelli di ferro, chi crocefisse, chi impiccate, giacevano in quella stanza pregna di quella luce strana. Una luce che solo all’apparenza emanava qualcosa di positivo ma che sotto sotto nascondeva un non so che di macabro, di mortale. Era la luce emanata da quei corpi. Si, proprio così. Perchè anche i defunti emanano una luce. Quei corpi inermi recavano addosso segni di una violenza e di una ferocia inaudite scatenatasi su di essi. Cicatrici sanguinolente, ecchimosi bluastre, bruciature, ricoprivano braccia e mani che avevano cercato vane difese. Seni martoriati, genitali violati atrocemente, visi tumefatti.

” Farai anche tu la stessa fine se non scapperai da quella bestia “. Una vocina, quella vocina che di solito sentivo dentro nella mia mente parlò. Ma stavolta non proveniva da dentro di me ma era alle mie spalle. Mi giro di scatto trovandomi faccia a faccia con la mia stessa immagine come se uno specchio immaginario si fosse all’improvviso materializzato.

” Scappa Perla, se non vuoi che ti uccida, scappa se non vuoi finire come loro. Fuggi, non star lì a farti umiliare ed uccidere dentro e fuori…Agisci “, disse indicando le poverette. Dopo qualche secondo in cui la guardai fissa negli occhi, l’immagine scomparve.

Abbasso gli occhi, ripenso a quei mesi appena trascorsi, alle violenze subite, al lento annientamento della mia dignità di donna. Al dolore fisico e morale, alle due volte in cui ho pensato di farla finita, a quella volta in cui sperai fosse lui ad uccidermi per mettere fine a tutto. Ma non può finire così. Non voglio e non posso dargliela vinta. Lo devo a me stessa ed a tutte le donne presenti in quella stanza, per rendergli almeno un briciolo di giustizia. Devo fare qualcosa. Mi guardo attorno alla ricerca dfi una veloce soluzione. Poi il mio occhio cade su di un qualcosa che attira la mia attenzione. Nella parete alla mia sinistra noto due cartelli bianchi con un numero nero. Sotto il numero 1 trovo una sciabola, sotto il numero 2 una piccola porta di ferro arrugginito. Li osservo per qualche secono poi agisco.

Giancarlo intanto correva nell’oscurità di quel tunnel di cui fino a quel momento non conosceva l’esistenza. Aveva iniziato la sua corsa con grande foga ma ora il dolore alle parti intime si faceva sempre più lancinante ed un pulsare sordo gli martellava le tempie rallentando così la sua andatura. Aveva anche smesso di gridare per risparmiare fiato ed energie. Un rivolo di bava gli scendeva dall’angolo della bocca rendendo ancor più folle la sua espressione. Non si aspettava la reazione di quella troia. Lo aveva colto di sorpresa colpendolo dove mai si sarebbe aspettato e dove lei non aveva il permesso di toccarlo se lui non glielo avesse ordinato. Questa l’avrebbe pagata cara. Non l’avrebbe uccisa, troppo comodo. L’avrebbe riportata là e stavolta sarebbe stato molto più cattivo. Già pianificava nella sua mente malata e contorta, torture indicibili. Se poi fosse morta, pazienza, ma prima doveva soffrire…e parecchio. Molto più di quella volta.

Quei pensieri lo fecero star meglio, in qualche modo il dolore fu alleviato dalle immagini di lei legata e sofferente. Oltretutto vedeva una piccola luce che diventava sempre più grande, forse il tunnel stava per finire. Cercando di ignorare il dolore, aumentò la corsa. Ormai non era lontano dalla fine di quel cunicolo. Ad un tratto però un interruttore scattò nella sua testa…Quella luce…

And now?

  • E Perla? Ma mancano ancora tre capitoli... (13%)
    13
  • Quella luce? Magari scopriamo qualcosa sulla bestia. (44%)
    44
  • Giancarlo arriva nella stanza e... (44%)
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197 Commenti

  • Nonostante il mal di testa, nonostante le troppe letture, ti ho letto tutto di un fiato.Storia molto tosta. Mi piace moltissimo come è scritta e la sofferenza che descrivi.
    Qualche volta ho pensato di voler fare il contrario in una storia infliggere gli uomini quello che tu stai descrivendo qui. Non amo il genere Horror ma questo essendo psicologico e possibilmente reale non splatter mi ha preso. Ti seguo, come autore e anche come storia.

  • Morgan sono felicissima che tu sia tornato, sei stato il primo a commentare il mio racconto quando sono arrivata su The Incipit e ho sempre avuto un ricordo speciale di te. Tra l’altro seguivo il racconto con interesse fino a che non hai deciso di sospenderlo e mi fa un gran piacere rileggerti.
    Questo è un altro nick che ho deciso di usare per sganciarmi da certi cliché, mi conosci come Angela Catalini. Bentornato! 🙂

  • Mi unisco al coro e voglio sapere cosa ha visto Perla, anche se il capitolo dal punto di vista di lui mi sarebbe piaciuto (un po’ come quelli dal punto di vista di Norman in Rose Madder, se non erro il nome di lui). Potresti fare un po’ e un po’, un po’ cosa vede lei e un po’ il punto di vista di lui che corre per riprenderla.

    Forse uno dei tuoi migliori capitoli in assoluto Morgan, questo è in assoluto il tuo miglior racconto secondo me, partendo che lo racconti dal punto di vista femminile

  • Finalmente riconosco il mio socio. ERA ORA tu tornassi nelle divine grazie.
    Finalmente il tuo tocco personale alla vicenda che, e lo sai che sono sincera, si era perso.
    Bene, vediamo chi e cosa vede Perla. Sono sicura che sarai capace di rimanere su questa ritrovata strada.

  • Morgan, scusa se mi permetto, ma che razza di domande fai? 🙂
    Facevi prima a lasciarli vuoti gli altri due spazi, o a scriverci “se sei un anticonformista del cavolo vota qui” e “gli sfigati che perdono sempre le votazioni, prego votino qui” 😀
    Comunque grande come sempre. Ansia e angoscia sono l’inchiostro dei tuoi racconti. Secondo me per battere sulla tastiera usi il guanto di Freddy…

  • Mi voglio fare del male, secondo me prova (e sottolineo il prova, non riesce) a scappare dalla porticina rossa. Ho come la sensazione che la mamma sia d’accordo e che glielo abbia detto di proposito per testare la ragazza. Se così fosse, se ne vedranno delle belle :))) ti vedo già scatenato. Ma potrei sbagliarmi e la mamma è davvero buona, però me lo sento porgere…

    Mi è piaciuto il capitolo, perle ai porci, ma poteva chiamarsi Tale padre…

  • La porticina rossa, PER ME, ha su scritto a caratteri cubitali: trappola.
    Quindi ho votato, in minoranza, subisce altre angherie.
    Lei è passiva, e dubito che possa trovare il coraggio di scappare sotto il naso del suo aguzzino.
    Piuttosto mi sembra tipa da tentare la fuga (che probabilmente fallirà comunque…) approfittando del calare delle tenebre.

  • Ho votato prova a scappare dalla porticina rossa, ma ero indecisa perché forse nella realtà, dopo aver subito tanto, una donna non trova il coraggio di prendere al volo una simile opportunità…ci ricasca ancora un pò.
    Racconto molto bello, ti seguo.

  • Il tono sadico di Giancarlo mi ha fatto dubitare sul genere di questa storia, nel senso che lo vedrei bene come perverso. Infatti ci sono molte parti in cui il suo comportamento mi ricorda quello di un master. Ma non hai mai provato a scrivere qualcosa di genere Bdsm?
    Comunque pure io voto per i genitori, perchè di solito si capisce il comportamento di un figlio anche da quelli che sono i genitori e la genesi della sua psicopatologia può derivare benissimo dal rapporto che lui ha avuto con loro fino a quel momento.

    • Tra il sadico ed il master ce ne passa…. tra l’eros e la violenza anche. Questo racconto credo vada messo tra l’horror proprio perché c’è un abissale differenza.
      Il master non è sadico… ma è un uomo che prova piacere nell’essere così. (non nel farlo). una Slave non viene frustata e basta… non c’è violenza nel bsdm… ma nella sottomissione c’è piacere da ambo le parti. Credo che se così non fosse, nessuno si sognerebbe di diventare schiavo.
      Se un master sottomette una persona CONTRO la propria volontà allora… SOLO ALLORA c’è sadismo. Come vedi Morgan ha messo il racconto nel giusto posto.

  • Una storia già letta, questa… dal vivo almeno un miliardo di volte. (qui in un altro racconto, ma sarò muto sul nome dell’autore: glielo devo)
    Parole già lette, già sentite da una voce fin troppo familiare.
    Ci ho messo un po’ prima di scrivere un commento. Ho dovuto sbollire la rabbia nel vedere scritte certe cose.

    un fascista? Ma la tua “socia” non ha scritto di un nazista? Non era meglio un altro genere di psicosi?

  • Nooooo!!!!!! Voglio il posto vomitevole!!!!!!

    Gran bel capitolo, certo che la fantasia non ti manca. Quando ho aperto la posta e ho visto il titolo Dux mi sono già piegato in due dalle risate. Il racconto è comunque angosciante, provi pena per quella povera ragazza…

    Grande Morgan, uno dei capitoli meglio scritti!

  • Qualcosa apparirà nella cantina…
    Ho seguito anche Le Torri Bianche verso gli ultimi capitoli. Di solito non leggo horror perchè sono facilmente impressionabile, ma il tuo stile mi piace, quindi cercherò di fare un’eccezione! 😉

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