Fino all’ultimo respiro

Oggi sono io

Lui.

Quel profumo di uomo che t’invade le narici, che rilassa per quanto è forte… quello strano modo di guardarmi, come se il sesso, finalmente, prenda UNA dimensione. Una… 

Lei. 

Indifesa, dolce… si lascia leccare le ferite, teneramente. La sua passione sensuale mi fa sentire forte che sono maschio. Il sesso assume più dimensioni, confondendosi con l’amore. 

Entrambi mi cercano. Ma il telefono prima o poi si spegnerà, il mio cervello smetterà di pensare, il cuore cesserà di sentirsi in colpa ed io finalmente staro bene. 

E poi… fissando il soffitto un po’ nero ed un po’ abitato da ragni, che tessono la tela indisturbati, io.

Chi sono io? L’uomo che si prende cura delle ferite degli altri, per non guardare le proprie o la gracile e fragile “donna”, che si è lasciata andare nelle braccia di Francesco. 

Lei è un amore a metà. L’ho voluta con tutte le mie forze, ho preteso il suo corpo, lottato contro tutti i suoi sensi di colpa fino a che, un giorno, qualcuno il passato e la proprietaria del corpo in cui albergo, sono venuti a reclamare ciò che gli spettava. 

Il ragno cuce una ragnatela raffinatissima, mentre lo guardo chiudo gli occhi e mi chiedo da quale dei mi lascerei salvare. Lei correrebbe da me? Lo farebbe in ogni momento? Oppure dovrà rendere conto sempre e comunque a qualcun altro?

E lei? Saprà amare me, così?

Mi addormento, sotto lo squillo dell’ennesima chiamata.

Ma oggi non rispondo, perché oggi sono IO.

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