Dove eravamo rimasti?
Il drago
Cinque persone stavano salendo di corsa le scale a chiocciola della “Torre degli uccelli”, chiudendo dietro di loro ogni possibile porta o spostando ogni cosa che potesse creare intralcio al passaggio. Il nido di condor che stava al quinto piano si apriva subito dopo una piccola porticina alta poco più di un metro, il gruppo dovette chinarsi e passare in fila indiana per poter attraversare il passaggio. Il nido era grande circa una cinquanta metri quadrati ed era a forma di cupola aperta sul soffitto, ricoperto sul pavimento da pagliericcio, le pareti del nido erano costituite da una gabbia d’acciaio e da un muro di cemento armato che costeggiava il perimetro della gabbia e si alzava fino all’altezza di circa cinquanta centimetri da terra. La gabbia era rimasta aperta in cima come un cancello verticale con le ante aperte e la forma della gabbia che oramai poteva pure definirsi semi cupola. I cinque entrarono, e il silenzio era tombale, si sentivano solo i loro fiati ansimare per via delle scale fatte di corsa, e il sottofondo delle scarpe che calpestavano il pagliericcio per terra. Nel nido non c’erano piccoli di condor, per cui poteva anche succedere che gli uccelli non tornassero costruire un nido da un’altra parte e non tornare mai più. Data la struttura della gabbia era possibile riuscire a vedere all’esterno di essa che la gente ammassata era riuscita ad uscire e i trambusti al parco stavano finendo così come finisce un pranzo domenicale. I cinque giravano intorno alla gabbia senza dire una parola. Poldo stava in un cantuccio di paia e tremava come una foglia, Sara e Mara stavano nell’ angolo opposto della gabbia a sparlare dei maschi come Poldo che appaiono sempre così virili, ma che poi in fin dei conti virili non lo sono nemmeno così tanto, mentre il signor Baffoni guardava al cielo e diceva cose contro il cosmo, l’universo intero, come a dire “Dio, brutto figlio d’un can malato! Perchè son finito qui!?” come se a Dio potesse interessare la condizione esistenziale del signor Baffoni e la sua geo localizzazione in quel momento. Questi aveva chiamato i soccorsi che non potevano intervenire via aerea poiché c’erano stati dei nuovi tagli alla struttura pubblica della polizia che aveva voluto che i poliziotti fossero armati come gli spartani di 300, in mutande e scudo oplitico, per far piacere al movimento dei mafiosi omosessuali. Mario aveva capito che se non avesse risolto la situazione sarebbero potuti restare lì per molto, così date le sue doti atletiche iniziò ad arrampicarsi sulle barre della gabbia, fino ad arrivare all’apertura della cupola, e riuscì anche ad issarsi sopra le barre, per cui stava in cima alla semi cupola. Restò lì a fissare un orizzonte azzurrino e indefinito, pieno della fumigazione industriale del paese, e guardano fisso l’azimut non vide che iniziavano a spuntargli squame arancioni su tutto il corpo, i piedi di trasformarono in artigli distruggendo le scarpe, le braccia divennero zampe squamose, e sul volto che si stava trasformando nel muso di un T rex stavano spuntando delle corna, e in preda a questa metamorfosi degna di Kafka, rotolò giù dalla cupola, e stava precipitando nel vuoto quando un paio d’ali spuntarono dalle sue scapole e come un aliante gettato nel vuoto, riportarono sulla semi cupola l’uomo tramutato. Mario era diventato un bellissimo drago arancione con ali enormi, e superava con la coda l’intera lunghezza della gabbia. L’animale prese la rincorsa e si butto giù dal quinto piano della torre degli uccelli, i quali si guardavano bene dell’avvicinarsi a quello strano animale. Mario si librò nell’aria così come è capace di librarsi nell’aria una bestia enorme e magnifica, che spicca di arancione sul cielo azzurro come la speranza in un giorno orribile che sembra non finire mai, Mario era semplicemente magnifico in tutto il suo essere, superando il parco volava sopra le migliaia di persone incredule che vivevano stipate nelle cellette di città, Mario volava alto cercando di schivare dalla sua traiettoria aerei, charter e zainetti volanti sponsorizzati da D-Max. Nessuno notò Mario perché la gente stava a casa a guardare le serie tv: c’erano i criminali che compivano crimini di fronte a reporter inerti e compiaciuti, c’erano persone che si sfidavano ad infilare sonde anali nei bradipi, e gente che restava a casa obesa, eccitata e diventava cardiopatica a forza di guardare in tv i tizi che infilavano sonde anali in culo ai bradipi. Solo i mafiosi erano rimasti in strada, ma nessuno guardava più in cielo, dall’alto dei palazzoni i mafiosi guardavano in strada per vedere se arrivava la polizia. Mario tornò indietro a raccogliere gli altri sopravvissuti e a gruppi di due li accompagnò a casa. E fu proprio a questo punto che iniziarono i problemi seri, ma ve ne parlerò nella prossima stagione.
20/11/2022 at 16:25
Mario è un ragazzo assai sfortunato. In questo libro si narra della storia di una persona che avendo avuto una sbronza dopo essere stato ad una festa di compleanno come musicista, fa delle disavventure atroci. Ha voglia di frequentare l’università di giurisprudenza, ma si trova in uno zoo. Allegoria per descrivere la situazione in carcere.
22/06/2016 at 11:53
Un finale decisamente lisergico!
Dove sono gli arcobaleni e gli occhioni dilatati?
Ah ah, ti immagino come una persona che senza bisogno di orpelli ridicoli come i google glass vede di suo una ‘realtà aumentata’, ogni volta arricchendo personaggi e situazioni con incontenibile immaginazione. Curioso di leggerti capitolo dopo capitolo, sono sicuro che non deluderai.
A presto!
22/06/2016 at 12:09
Oddio grazie =) . No non faccio uso di acidi o altro, siono così al naturale per fortuna o portoppo. Andiamo Giuda, mio fedele unicorno, per andare a prendere un caffé in cucina e poi dirigerci ad Avalon attraverso un veliero a forma di piovra gigante =)
21/06/2016 at 07:58
Immaginavo già dal precedente capitolo che sarebbe finito un po’ strano, stranissimo, “stranerrimo”! E allora al prossimo…ciao Luca.
21/06/2016 at 08:28
Al prossimo cara… e boia faust te che hai indovinato tutto, ma proprio boia faust =)
21/06/2016 at 08:36
L’ho dovuto cercare in google… Scrivo humor, ma nn capisco le battute! Povera me.
21/06/2016 at 08:39
Io sono marchigiano, queste cose le sò grazie al teatro che è internzionale anche tra le regioni d’Italia
18/06/2016 at 21:25
Ah ah, che casino!
Posso essere onesta? Non ti conosco molto ma penso di sì: questo capitolo mi ha dato l’impressione di essere stato ‘espulso’ più per ‘liberarti’ che per dare al racconto un finale degno. Forse non vedi l’ora di affrontare una nuova sfida. O forse mi sbaglio completamente e volevi semplicemente sorprendere tutti: con te non ho ancora capito dove finisce il ‘calcolo’, l’esperimento e dove inizia lo sticazzismo del tipo ‘ma chi se ne frega, adesso scrivo a ruota libera e vediamo dove mi porta’.
Trovo il tuo modo di scrivere molto interessante, e non credo che sia la prima volta che lo scrivo, però ho un po’ di amaro in bocca per un finale che lascia un po’ a desiderare dal punto di vista stilistico (es. ‘circa’ evitabili, punteggiatura un po’ ondivaga, refusini antipatici) e mi pare un po’ confusionario.
Onestamente penso che questo racconto abbia risentito molto della lunga interruzione tra prima e seconda parte, per cui sono veramente curiosa di scoprire che impostazione deciderai di dare al prossimo.
E complimenti, comunque, perché del tuo racconto mi rimangono immagini vivide e piacevoli e questo non è affatto scontato.
Ciao ciao a presto
19/06/2016 at 15:32
Si esatto. Il seguito mi preme molto perchè in fondo è su quello che si basa la storia di Mario, e il tuo commento mi ha definitivamente convinto a non rimandare a dopo l’estate la scrittura dello stesso. quindi si, hai ragione tu: non vedevo l’ora di poter liberarmi per vedere se alla gente Mario piace davvero. Ma ora non ho più dubbi: metterò a scrivere. Un’ultima cosa: ma qualcuno sà come è possibile avere un’immagine di copertina per i racconti?
19/06/2016 at 15:38
Te la assegna la redazione a proprio, penso insindacabile, giudizio. È uno dei “premi” possibili, come il commento del coach editor.
19/06/2016 at 15:40
Wow. Che bello non sapere come funziona the incipit. Vado a scrivere il primo episodio seconda stagione. Grazie di cuore. Ciao =)
18/06/2016 at 16:43
Ehi, un finale sospeso!!!! ma bello, però… aspetto il seguito, allora!!
Che poi… i guerrieri di trecento mi ha fatto morire 😉 🙂
18/06/2016 at 20:50
eh sennò veniva un elicottero asalvarli subito e la storia non poteva concludersi come si è conclusa =)
18/06/2016 at 09:39
Mi piace molto il fatto che cambi spesso stile, che in questo racconto si ride e si piange. A posteriori modificherei alcune parti.
18/06/2016 at 20:50
Ti ringrazio molto dei complimenti. Potresti dirmi quali parti secondo te cambieresti?
21/06/2016 at 08:37
1) gli errori grammaticali
18/06/2016 at 09:32
A me quest’ultima puntata non è piaciuta, troppo veloce e non si capisce la struttura della semicupola.
18/06/2016 at 20:49
la semicupola è immaginata sulla torre con un pavimento di cemento armato ricoperto da fieno o paglia , barriere di cemento armato alte 50 centimetri. Quello che è difficile da spiegare è che la gabbia è una cupola che ha l’apertura sulla sommità tipo bocca, spalancata perchè i cancelli sono aoperti. Avrei potuto occupare una pagina intera con quetsa descrizione, scusa per non aver reso abbastanza
18/06/2016 at 08:12
Le parole sembrano uscire da una tastiera martellata da dita impazienti, e irrompono nello schermo quasi con un “non so che” di frettolosa strafottenza.
Finale veloce, vorticoso, quasi liberatorio. Bella, l’immagine del Drago (sicuramente più ottimista e solare dello scarafaggio Kafkiano).
“Nessuno guardava più in cielo”… that’s the problem!
ciao
🙂
18/06/2016 at 20:47
yeah bro ( or sis) the sky it’s really a big problem , everytime. Si io ho un problema quando scrivo devo essere tranquillo, e stavo scrivendo mentre stava giocando l’Italia e io odio la gente che urla mentre guarda la partita e questo nervosismo ne è il risultato =(
14/06/2016 at 11:41
Ciao,
Mi è piaciuto tutto, dagli ‘incidenti in gita’ agli elefanti condannati a ricordare.
Bravo. Per il finale… ma, non so, non vorrei condizionarti, fai tu!
A presto
18/06/2016 at 20:44
grazie mille =) gli elefanti erano una cosa un pò in sordina ma sono felice che l’hai apprezzata
11/06/2016 at 18:08
Ho scelto che l’atmosfera che degenera perchè sono curiosa. Scrivi molto bene =)
18/06/2016 at 20:45
Grazie di cuore =)
10/06/2016 at 15:37
Io scelgo finale a sorpresa, pazienza se non vince.
Ciao
Ho l’impressione che più che il finale, la sorpresa ci sia in ogni capitolo: mi sembra che tu usi questi 5000 caratteri per sperimentare ogni volta qualcosa di diverso, modificando ampiamente lo stile oltre che il tenore del racconto. Molto interessante.
Ciao Ciao
P.S.: Gli elefanti sbronzi di Fernet e le gazzelle che inseguono i leoni sono un piscio!
10/06/2016 at 15:53
Ciao
the Incipit è una piattaforma fatta anche per cambiare le storie, e io personalmente ho deciso di aggiungere un evento non previsto nelle narrazione in relazione al tuo commento e quello di amomarta dell’altra volta. Spero solo di non essere risultato troppo prolisso nella narrazione,a anche se scrivere questo pezzo mi ha divertito tantissimo.
Ps. tranquilla per il finale tanto, come già scritto nelle opzioni comunque vada ci sarà COMUNQUE il finale a sorpresa.
09/06/2016 at 18:06
Finale a sorpresa. Scrivi molto bene e a storia mi è piaciuta, attendo il finale-sorpresa.
09/06/2016 at 18:54
Non ti deluderò Sandro =)
09/06/2016 at 15:48
Ciao,
vorrei un finale a sorpresa perchè le altre due opzioni proposte non mi sembrano fattibili per un solo episodio.
Quest’avventura allo zoo è stata molto visiva e divertente. Mi ha ricordato una scena di Jurassic park, in cui senza rendersene conto nella fuga finiscono in una gigantesca voliera. Ho trovato l’idea che fossero finiti in una voliera davvero geniale.
Posso dirti che io sono un’amante dei centri per la salvaguardia delle specie protette – che qualcuno ancora chiama zoo – e per fare un commento davvero scemo ti dico che le sezioni non sono mai miste – come tu le hai raccontate – i felini sono da una parte, gli anfibi dall’altra e così via. Nessun predatore è messo di fronte a una possibile preda proprio per evitare che gli animali si agitino e si provochino a vicenda… ahahahah, ma lo so che questo è un racconto e che puoi ficcarli dove ti pare… era solo per raccontartelo. 😉 bravo come sempre. Scrittura davvero convincente.
09/06/2016 at 18:53
la correzione mi ha depresso enormemente, in genere odio questo tipo di errori e per la tua correzione ti ringrazio dal più profondo del mio cuoricino =)
09/06/2016 at 19:09
La correzione?
09/06/2016 at 22:35
si quella riguardo il fatto che negli zoo si evita di mettere preda e predatore l’uno di fronte all’altro. Odio me stesso per aver fatto questo errore e ti ringrazio di avermelo segnalato.
09/06/2016 at 22:43
Ma daiiii, in una storia si fa quel che è strumentale alla storia stessa. Non dar retta a chi si rifà alla realtà. Una storia è arbitraria poiché non si racconta mai la normalità ma la straordinarietà. Se non fosse qualcosa di non ordinario, non avrebbe senso raccontarlo. Per cui il mio appunto l’ho definito “scemo” perchè so che ciò che raccontiamo non deve essere affatto attinente alla realtà che viviamo ma alla realtà che inventiamo. E perciò non hai fatto nessun errore, anzi…
😉
09/06/2016 at 23:20
grazie, stanotte dormirò sogni tranquilli. se smetto di vedere video sul tubo e mi metto a studiare =)
09/06/2016 at 11:27
Ma non avevi scritto nel capitolo precedente che Mario aveva smesso di sognare? ; – )
09/06/2016 at 12:53
Non posso dire ciò che penso di questo commento, ma se quello che tu scrivi è quello che pensano anche gli altri, allora mi do all’ippica. Ti chiedo un cionsiglio: ma si capisce tanto che è un sogno?
Ma non ti senti rapito da questo mondo onirico?
09/06/2016 at 13:12
Luca… Senza faccine nn so sei serio o se stai scherzando?
09/06/2016 at 13:16
In realtà tutt’ e due, ma non posso dire perchè sennò sarei proprio una testa di faccina. Ti rendo la domanda più facile: ti è piaciuta la storia?
09/06/2016 at 13:24
A mio parere, non è esattamente una storia… Hai iniziato con un filo logico, ma poi hai inserito delle digressioni che probabilmente avevi in testa e che sono senza dubbio divertenti, ma che non c’entrano con la prosecuzione del racconto. Questo non significa che non vadano messe, ma che dovresti dargli forse una più adeguata collocazione e misura. Ma io sono molto razionale e questo è solo un commento di un qualsiasi passante…faccina
09/06/2016 at 13:50
fiuuuuuuu. Guarda io la storia la sò ma mi piace seguire quello che il lettore ha da dire, tanto non ho fretta e una pagina in più o in meno non mi cambia nulla. comunque si devo dire di essere rimasto impampinato molto nell’adolescenza dal momento che la storia di mario era più una storia fatta per un mario adulto e non piccino in cerca di avventure. Comunque questa cosa è stata molto divertente e non vedo l’ora di scrivere una seconda serie in cui spingere avanti la storia. Credo che tu abbia ragione, nelle prosssima serie dovrò dare un pò meno peso alla votazione spingere molto oltre la storia.
08/06/2016 at 17:42
Mi ha colpito molto questa frase nel finale: “E tutti avevano la loro gabbia e nessuno era felice, ma questo è ciò che succede quando si viene sopraffatti dall’opinione degli altri.E Mario smise di sognare..”
Particolare il modo in cui l’hai inserita, subito dopo la fantasia della “Torre”.
Ho votato per “Mario finisce l’università.”
08/06/2016 at 18:16
Era un modo per riuscire a chiudere il racconto con una chiusa vera e propria. Grazie =)
08/06/2016 at 01:10
nessuno vuole una vita tranquilla per mario
08/06/2016 at 18:15
poor Mario =(
07/06/2016 at 09:42
Ciao,
Ammetto che mi eri proprio sfuggito, sin qui. Il tuo commento alla mia storia mi ha dato modo di leggerti. Beh, servono anche a questo, no? Hai uno stile veramente particolare, molto interessante. Sembra di andare sulle montagne russe, alterni episodi drammatici a scene esilaranti, senza soluzione di continuità. Il tuo protagonista appare spesso nella veste di testimone, non dico passivo ma quasi ‘indifferente’ e forse è proprio questo il ruolo che gli vuoi dare: un testimone della propria vita. Scusa, cerco sempre di razionalizzare quello che leggo e divento noioso, ma è perché mi hai colpito.
Mario avrà altre avventure per strada.
A presto
06/06/2016 at 17:12
“Affabulatore”, questa parola mi è venuta in mente pensando a come scrivi: trasuda il piacere che provi nel raccontare, anche a prescindere da ‘cosa’ si racconta, il suono delle parole, la sinfonia delle frasi è in qualche caso un movente sufficiente a continuare. Piazzi perle esilaranti qua e là, quella dei professori onanisti è forse inferiore solo al boss-trans. Ho votato che finisce l’università e qualcosa mi fa pensare che ti piacerebbe scrivere molto di più sul mondo accademico.
Ciao ciao
06/06/2016 at 20:09
Oddio, grazie. Adesso piango
05/06/2016 at 20:32
Altre avventure per strada.
Veramente complimenti, tu scrivi in un modo che a me piace davvero moltissimo. Ma pubblichi anche altrove? blog? siti? cartaceo?
😉
05/06/2016 at 20:48
Si se mi googli mi trovi, ma la roba vecchia non è come questa, quindi prometto che pubblicherò tanto su THE INCIPIT. Grazie per i bei complimenti, stò arrossendo =)
04/06/2016 at 16:19
Mari avrà altre avventure per strada. Le avventure non bastano mai.
04/06/2016 at 16:23
e sia =)
04/06/2016 at 14:37
Uff.. sono arrivata che la storia è quasi finita… 🙁
04/06/2016 at 16:16
Tranqui, se continua così ce saranno varie stagioni =)
02/06/2016 at 19:59
Ciao Luca. Ci ho messo un po’ a leggerti tutto, solo perché il mood della storia è davvero opposto al mio. Ho apprezzato le pennellate precise e le espressioni mirate. Voto (mi sa solo io) che torna a una vita tranquilla perché sono sempre per il lieto fine… anche se forse sarebbe decisamente in controtendenza col senso della storia. A presto.
02/06/2016 at 20:07
Scusa intendevo vita va avanti (tranquilla era qualche capitolo indietro mi pare), ma ho pensato che se – anche in modo diverso – l’avevi già proposta altre volte, forse… In fondo fondo…. Nn ti dispiacerebbe.
04/06/2016 at 12:49
NON può che piacermi la vita tranquilla, e riguardo il mex di prima… si qua tutti rivolgimenti su rivolgimenti, ma voglimo mettere la pace ? XD
04/06/2016 at 12:48
Ciao! Non preoccuparti per lo sviluppo della storia, qualunque cosa intendenza o controtendenza va bene, perchè qui su THE INCIPIT alla fine è il lettore a decidere
31/05/2016 at 10:03
Proviamo con Heidelberg, opzione davvero curiosa.
Mi è piaciuto molto questo episodio… mi piace il modo fugace, critico in cui descrivi emozioni e mostri scene che chiunque al tuo posto racconterebbe con più enfasi e con millemilla righe di dettagli e invece tu me lo fai arrivare al cuore senza starci troppo a girare intorno, bravissimo.
Però la scena delle sedie non l’ho visualizzata: mette due sedie a poca distanza e il Gorilla le rompe? oddio sono rinco ma non ho capito….
02/06/2016 at 10:53
Grazie per il commento =) davvero gentilissima. Questa è una scena scopiazzata da un film in cui si vede che per rompere il braccio ad uno glielo mettono tra due sedie, intendendo appoggiano il braccio dalla parte del gomito su un sedile e la mano su un’altro, per questo le sedie sono poste ad una distanza tot. in base alla lunghezza dell’arto, e poi si spinge sul gomito o sul ginocchio, con una forza perpendicolare, e con sotto il vuoto, e l’arto si rompe di sicuro
02/06/2016 at 10:55
Aaaahhhhh ok!!!!! no, non ci sarei mai arrivata!!!! sei diabolico! ahahahah
bacio
28/05/2016 at 18:19
Va ad insegnare ad Heidelberg.
Ciao,
Beh, se volevi rendere l’idea di uno fatto a bestia, in un certo senso ci sei riuscito, per quello che racconti e per come lo racconti: frasi lunghe, inframmezzate da virgole di cui qualche volta mi sfugge la funzione, narrazione ondivaga, Qualche punto incomprensibile, ad esempio, se si spara mezza fiala di morfina e ruba due fiale, com’è che ci tira avanti 9 giorni?
Perplessa
Ciao Ciao
28/05/2016 at 19:06
Si lo sò, soll’ordine del testo è difficile rendere queste cose anche perchè io ho molti amici che sono finiti in quel mondo, e le loro storie durano notti intere, renderle comprensibili in 5000 caratteri è un’impresa. Per il conto dei giorni è facile Se ti fai la prima volta la botta dura molto più di un giorno, e se ti fai mezza fiala di morfina stai fuori 48 ore x 4 , perchè sono due fiale che si fa a metà, fanno 8 giorni. In mezzo ci sono i tempi materiali dettati dal fatto che i tossici in genere cazzeggiano un pò tra una dose e l’altra dal momento in cui l’astinenza insorge intorno alle 72 ore senza droga, e le ore di cazzeggio in 8 giorni diventano 24 ( solo 3 ore al giorno di cazzeggio poverini =( ) Da questo scaturisce il conto, però ripeto è una cosa che avrei dovuto spiegare meglio ma non avevo spazio materiale per farlo, perchè se su queste cose non ci passi è difficile capirle.
28/05/2016 at 13:46
La depressione è solo un momento passeggero. Dopo l’alcol e le allucinazioni non vorrei vedere quelle per droga, mentre per l’amore non sono portata.
Ho letto tutto insieme (facendo un po’ di fatica per via della mancanza di stacco tra un paragrafo e l’altro. Cerchi una scrittura alla Joyce o semplicemente non ti piace andare a capo?) e devo metabolizzare questo fiume di parole.
Forse paradossalmente, ho apprezzato i primi due capitoli (dove almeno qualche a capo c’era) e quest’ultimo più degli altri. Il terzo e il quarto erano troppo particolari per i miei gusti – che però ovviamente sono solo miei – ma ho potuto apprezzare ugualmente il tuo modo singolare di raccontare. Mi è piaciuto il 5, con Don Scanizzcuol, e questo sesto, con l’insegnante e la descrizione dell’università.
P.S. Sono una precisina fissata con la correzione di bozze: qua e là ci sono errori di punteggiatura. Punti mancanti, virgolette staccate dal testo, spazi mancanti dopo le virgole. E continuo a sostenere che andare a capo ogni tanto non faccia male né a te né tantomeno al tuo testo, che diventerebbe più leggibile proprio dal punto di vista formale.
P.P.S. Ho risposto al tuo commento sulla mia storia, mi scuso di nuovo per la parziale incomprensione e sono davvero avida di consigli su come migliorare. Spero cambierai idea e tornerai a commentare e ad aiutare.
26/05/2016 at 12:01
La depressione è un momento passeggero, perché voglio interpretare ‘hai comunque perso 20 anni eccetera’ come un desiderio positivo di vivere, piuttosto che come vedere comunque il bicchiere mezzo vuoto.
Ciao Luca,
Ho letto tutto solo adesso, rendendomi conto che questo racconto è stato iniziato addirittura due anni fa. Ho notato un’incredibile frattura di stile tra i primi tre capitoli e gli ultimi, anche se non so quando sono stati scritti (a parte l’ultimo). Il tuo stile è andato modificandosi, prendendo una direzione che a me piace molto. O forse più semplicemente hai deciso di scrivere diversamente, o forse sono io che noto differenze che non ci sono,, ahah. Il capitolo sul boss mi ha steso. Ti seguo, anche perché non ho capito bene dove vuoi andare a parare.
Ciao ciao!
26/05/2016 at 13:30
Grazie, sei stata gentilissima. Eh si ho iniziato questa storia due anni fa, poi ho perso tutti i miei scritti e non ho più scritto. Dal momento che vivo in giro per il mondo non ho il tempo di ricopiarli, per cui li stò scrivendo andando a memoria, come si faceva una volta. Il senso della storia non c’è, è semplicemente anagrafico, cioè dalla nascita alla morte. Ciao =)
24/05/2016 at 20:30
La depressione è solo un momento passeggero. Passa tutto!
Bravo, riesci e trasmettere gli stati d’animo di Mario!
24/05/2016 at 20:53
che bello questa votazione si stà rivelando molto proporzionle, anzi direi pure troppo =)
24/05/2016 at 09:46
Spero non ti dispiaccia ma opto per l’amore. Mario è un personaggio poliedrico ma abbastanza positivo da non volerlo nelle spire della droga da cliché 😉
Scrivi davvero bene. Detto così sembra poco, ma non lo è.
24/05/2016 at 17:33
Grazie sei molto gentile. In reltà ho perso tutto quello che avevo scritto due anni fa e stò andando a memoria per poter riuscire a riportare le mie storie a galla. Per cui devo dire che stò barando, io queste storie le ho scritte e riscritte, e adesso le stò ritrovando. =)
21/05/2016 at 16:51
Cosa accade dopo l’università.
Anche questo capitolo è scritto molto bene.
21/05/2016 at 16:51
Cosa accade dopo l’università.
Anche questo capitolo è scritto molto bene.
24/05/2016 at 08:04
Molto genile, grazie =)
20/05/2016 at 00:24
Boss rinchiusi che vogliono manifestare in bikini… molto divertente questo episodio e poi anche intelligente, devo dire. Mi piace molto il modo in cui racconti.
Voto primo giorno…
20/05/2016 at 14:03
grazie =)
19/05/2016 at 14:19
Mario ha altre avventure per strada.
Bella storia, ti seguo.
20/05/2016 at 00:07
grazie
17/05/2016 at 23:36
Mi piace moltissimo la tua “storia”, hai uno stile che si adatta con risvolti interessanti allo smarrimento di Mario. Ho letto i commenti, penso di poterti capire quando parli dell’interattività di incipit, io stessa sono nuova e ci ho messo del tempo per accettarlo, mi viene ancora difficile dover restringermi a 5000 parole per episodio, porre domande ai lettori (le domande giuste), ma continuo a essere qui ne ho capito i punti di forza, mi sta dando modo di riflettere su quello che creo e su come lo faccio.
Non penso che uno scrittore possa uccidersi con ancora qualcosa da dire, e sento che questo scrittore freme ancora dal misurarsi col mondo che sa creare con le sue parole. Inoltre, penso che Mario sia uscito fortemente mutato dall'”incidente”, dunque mi piacerebbe un Mario cresciuto, un Mario altrove, anche a distanza di un po’ di tempo, un Mario che sappia molto di più su se stesso.
Sono curiosa di sapere cosa accade, a presto
20/05/2016 at 00:09
Uccidermi mi avrebbe permesso di fare una cosa tipo sette personaggi in cerca d’autore ( adesso posso dirlo dal momento che ho pubblicato il nuovo episodio, hihi). Grazie a tutti. Mo ve scommento a raffica =)
16/05/2016 at 20:14
Altre avventure.
Ciao, caro. oggi scopro che ti avevo già letto e volevo seguirti se non fosse che sei sparito! La tua storia mi piaceva allora e mi piace adesso. Vediamo che succede dopo… sempre che tu non sparisca di nuovo 😉
seguo.
16/05/2016 at 20:16
no stavolta la finisco, graie mille =)
15/05/2016 at 12:47
Altre avventure per Mario… anche se dal commento che hai lasciato qui sotto penso tu abbia fretta di chiudere e preferiresti il suicidio dello scrittore 😉
Hai uno stile particolare che ben si addice al tipo di storia che stai tentando di creare intorno a Mario, l’hai descritto in modo chiaro e preciso. È meno chiaro cosa voglia dalla vita, ma ha solo sedici anni pertanto che non abbia ancora le idee chiare è comprensibile; come è comprensibile il bisogno di non sentirsi continuamente uno sfigato che lo spinge verso la più classica delle bravate: una sbornia. L’aggressione non era certo prevedibile, ma ha fatto una cosa sensata: chiamare il 118.
Alla prossima.
15/05/2016 at 15:30
gentilissima =)
14/05/2016 at 17:48
Chiedo scusa per il ritardo di due anni. Non ho preso bene la storia dell’interattività di questp sito, non l’ho presa bene affatto e in parte ho raccontato di questo nel pezzo. C’ho messo due anni per accettare questa cosa. Sono qui per chiudere il racconto.
28/06/2014 at 21:04
Interessante, davvero. Io racconterei le svariate avventure di Mario in ospedale. Voto per leggerle.
18/06/2014 at 09:04
Le avventure di Mario bastano, non serve un co-protagonista:)
18/06/2014 at 12:53
Come scoprire che il proprio egocentrismo esonda anche nell’ambito della scrittura, e vuole occupare il palcpscenico al fianco di un personaggio così sfortunato. Si, se dovessi scrivere una storia con me e Mario, dovrei per forza fare la parte del bullo ipocrita…
16/06/2014 at 16:41
vita tranquilla? come? se cerca adrenalina tra i bulli (che non sono forti ma prepotenti solo con i più vulnerabili? sarebbe una contraddizione. Voto la terza opzione.
16/06/2014 at 01:42
ops!! quasi scordavo..grazie anche per aver deciso di seguirmi 😉 onorata
16/06/2014 at 01:39
il tuo racconto mi piace, ho votato per un avventura con Mario ma pare che sia in minoranza anche se di poco … 🙂
17/06/2014 at 03:50
incoerenza tipica dei giovani, sono felice però che tu abbia notato questo dettaglio 😉
17/06/2014 at 03:53
questo era per il commento di maria algures. Furilla meriti come scrittrice, anche se non ho ancora capito bene dove si leggano le notifiche qui su the incipit.
17/06/2014 at 04:30
Onestamente quello è un mistero anche per me , l’ho visto per caso andando nel mio profilo 🙂
17/06/2014 at 04:33
So solo che se segui la storia ti arriva una mail in cui ti avverte di un nuovo episodio …è in assoluto la sola cosa di cui sono sicura 😀 e non è moltissimo lo ammetto !!!
15/06/2014 at 15:45
Con qualche indecisione,voto la seconda opzione. Mario avrà’ il coraggio di smettere finalmente di compatirsi? O si caccera’ nei guai per confermare ancora una volta l’immagine di scarso valore che ha di se’?
17/06/2014 at 03:54
Quel compatirsi dice tanto di me più che di Mario 🙁
15/06/2014 at 09:27
una vita tranquilla direi, ricca di emozioni e altro
15/06/2014 at 16:48
sarebbe la scelta desiderata dal personaggio ma non dal lettore, quindi… voilà, qualcosa d’inaspettato dovrà saltare fuori .
14/06/2014 at 21:56
Vediamo le avventure in ospedale di Mario! 🙂
14/06/2014 at 16:41
Molto originale il modo in cui porti avanti una storia che storia non è, ma piuttosto è una serie di emozioni, di astrazioni, di visioni e non so ancora cos’altro. Lascerei vivere a Mario le sue avventure per vedere dove ci porti.
14/06/2014 at 21:27
Porto il lettore dove mai se lo aspetta. Grazie napo capo =)
14/06/2014 at 14:51
Oh no , mi sa che ti ho portato due opzioni in parità…ho scelto le avventure in ospedale 🙂
14/06/2014 at 14:04
A me sto Mario mi sta un sacco simpatico! voto per l’avventura!
14/06/2014 at 21:28
Strano a dirsi ma anche a me sta molto simpatico Dan =)
12/06/2014 at 23:26
praticamente tre commenti che mettono di fronte ad un’unica possibilità: stupire =)
12/06/2014 at 09:57
Incontra dei malviventi… Vediamo come si comporta se si trova veramente in guai seri! 🙂
12/06/2014 at 09:19
Dopo una serie di disavventure (sarà ubriaco adesso, o comunque incapace di agire in modo normale), incontra una persona gentile.
L’episodio, come il primo, è molto carino e ben dettagliato, senza contare che queste storie contingenti la società attuale mi piace che siano scritte da un ragazzo giovane come te.
12/06/2014 at 07:01
Un episodio interlocutorio, ci prepara a qualcosa di inatteso? Credo di sì, perciò ho votato l’opzione più radicale e senza ritorno.
10/06/2014 at 21:07
Il mio voto ti ha mandato in parità, ho votato per uno scherzo inaspettato, che darà il via all’avventura
15/06/2014 at 02:43
Spero di aver soddisfatto con scherzo mixato a scontro
10/06/2014 at 19:02
Ho votato gli sconosciuti:) bell’inizio 🙂
15/06/2014 at 02:43
Grazie mille =)
10/06/2014 at 18:30
Voto per lo scherzo degli amici!
Mi hai fatto pensare a quando partecipavo a feste simili… e davvero, le sensazioni erano proprio le stesse!!! Fortuna che adesso, alla mia veneranda età, non mi sento più obbligata a partecipare a serate simili ahahah!
Comunque ho conosciuto un bel po’ di batteristi in vita mia, tutta gente interessante… molto più dei vocalist!
Bell’incipit, affatto banale! 😉
10/06/2014 at 19:32
a quell’età purtroppo non si sceglie, si fanno esperienze e basta, che formano…. sarebbe stato bello limitarle senza dover arrivare alla nausea.
10/06/2014 at 16:46
Ho votato per lo scherzo.
Le storie non sono mai banali, se sapute raccontare bene; stai attento solo alla punteggiatura, c’è qualche refuso…mi dai l’idea di aver scritto di getto senza respirare 🙂
10/06/2014 at 14:46
Che poi a sentirsi degli idioti ci si fa l’abitudine – ma anche no…
come diceva Forrest Gamp: stupido è chi lo stupido fa.
Forse come inizio è un po’ lungo da leggere, comunque, aspettiamo il seguito.
15/06/2014 at 02:44
Adoro queste frasi.Sul serio, sembra che tu abbia una gran bella anima.
10/06/2014 at 09:38
Non male (concordo con Giulia). Attento ai dà e sé che hai scritto senza accento.
10/06/2014 at 09:24
È una serata iniziata troppo male per finire ancora peggio…gli sconosciuti!!!
10/06/2014 at 09:18
Voto per il gruppo di sconosciuti! Non male come inizio… 😉