Robert&Sonia

Risveglio

Rannicchiata in quel letto forestiero, Sonia ricordò in un lampo ciò che era accaduto la sera prima e soprattutto la notte passata con Robert, il bellissimo attore inglese che metà delle ragazze del pianeta avrebbero desiderato conoscere.

Adesso voleva solo eclissarsi, svanire nel nulla da cui era spuntata. Probabilmente al suo posto le altre avrebbero cercato di trattenersi quanto più tempo possibile, con quel ragazzo affascinante e ovviamente magnifico ma lei, al suo fianco, si sentiva inadeguata: un’insulsa ragazzona di trent’anni suonati, finita per caso nel letto di uno tra gli uomini più desiderati al mondo.

Robert dormiva profondamente, avrebbe tanto desiderato toccarlo un’altra volta, un’ultima volta ma il pensiero di svegliarlo la terrorizzava. Se Robert l’avesse vista ora, di giorno e sobrio, svestita e con il trucco e i capelli sfatti, avrebbe urlato non capendo chi fosse il mostro seduto nel letto accanto a lui, forse non ricordava niente della sera prima né della lunga notte trascorsa insieme.

Sonia non voleva chiarire quest’ultimo particolare per cui, con quanta più delicatezza possibile, uscì dal groviglio di lenzuola. La seta color ocra produsse un leggerissimo fruscio che però destò Robert.

Lui che prima le dava le spalle, si rigirò nell’enorme letto per cercarla. La trovò seduta in bilico sul bordo pronta ad alzarsi, la fermò con una carezza lungo la schiena nuda, il dorso della sua mano calda trasmise una stranissima sensazione a Sonia e gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime roventi. Presto sarebbero andate a rendere ancora più orribile il suo aspetto, avrebbero fatto colare il mascara in orribili righe nere, sulle guance chiazzate dal blush.

Aveva già visto in che condizioni pietose era il suo guanciale e sperava solo di essersi completamente struccata sulla federa durante il sonno.

Il ragazzo cercò di invogliare Sonia a girarsi tirandola leggermente per la spalla nuda, sapeva già cosa aspettarsi, questa non era la prima donna che andava a letto con lui dopo una serata passata in discoteca o a un party. Sapeva reggere i visi mal struccati e poi qualcosa, non sapeva capire perché, gli diceva che questa italiana era diversa dalle altre.

La differenza non era nella nazionalità ma nell’essenza stessa di Sonia e sorrise felice quando si accorse che il filo logico dei suoi pensieri non si era interrotto, come capitava ogni volta che cercava di ricordare il nome della donna che gli stava affianco.

Lei si girò appena e in un inglese troppo scolastico per sembrare naturale, diede il buon giorno a Robert e senza lasciargli spazio per parlare domandò se poteva usare il bagno. Il ragazzo, un po’ deluso dalla freddezza di Sonia le indicò, restandosene a letto, la porta nella camera che conduceva alla toilette e le spiegò dove trovare bagnoschiuma, shampoo e asciugamani.

Sonia vi si precipitò e si gettò subito sotto la doccia, non voleva guardarsi allo specchio prima di essersi data una sana ripulita.

L’acqua e il bagnoschiuma lavarono via ogni segno di stanchezza e residuo di trucco, lo shampoo era molto profumato, si chiese se fosse lo stesso che usava abitualmente Robert o se non facesse parte del kit di pronto soccorso mattutino, per quelle come lei che passavano per caso dal suo letto.

A questo pensiero si sentì invadere da una profonda tristezza, un pugno nello stomaco, ecco quello che sentì proprio al centro del petto, in fondo non si era comportata molto diversamente dalle ragazze che era solita criticare proprio per questo genere di azioni.

Quante volte aveva giurato a se stessa e alle sue amiche che non sarebbe mai andata a letto con uno sconosciuto?

Eppure c’era qualcosa di diverso in questo ragazzo, qualcosa che l’avvicinava a lui come fa una calamita con un pezzo di ferro, peccato che lei si sentisse solo ferraglia, scarto inutile e arrugginito, insicura e tristemente rassegnata alla solitudine, dopo che Mattia, il fidanzato di sempre, l’aveva lasciata per un’altra.

Trovò il phon per asciugare il lunghi capelli ondulati, proprio come in una stanza d’albergo appeso al supporto a muro, vicino all’enorme specchio rettangolare.

Avvolta in un asciugamano che emanava un dolcissimo ma delicato profumo di vaniglia, cercò di pettinare con le dita le ciocche ancora bagnate. Per fortuna i suoi capelli avevano una naturale morbidezza per cui non aveva bisogno di spazzola o piastra per renderli accettabilmente acconciati, per questo era invidiata da tutte le sue amiche ma solo per questo.

Finì in meno di mezzora, prese un bel respiro e con una certa dose di coraggio uscì, da quella stanza ormai torrida, per andare a recuperare i vestiti.

Intercettatili sul pavimento pensò di aver fatto bene a indossare il suo trench nero, quello più lungo che possedeva e che le arrivava sotto al ginocchio, perfetto per nascondere l’abito di raso nero pieno di strass a contornarne la profonda scollatura, troppo serale per non dare nell’occhio a quell’ora del mattino.

Che situazione troverà Sonia quando esce dal bagno?

  • Robert è sparito chissà dove (100%)
    100
  • Robert è seduto in attesa del suo ritorno (0%)
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  • Robert è ancora a letto che dorme (0%)
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151 Commenti

    • Grazie per la fiducia!
      Il finale avrebbe dovuto essere completamente diverso.
      Tutto il racconto è un’estrapolazione di un testo molto più esteso che stavo scrivendo e che avevo abbandonato.
      Le scelte dei lettori, hanno cambiato tutto e di conseguenza, il finale.
      C’è un prima che ho dovuto tagliare e che mi piacerebbe esplorare… Vedremo in futuro!

  • Bel finale. Allegro. Mi dispiace solo che non sia stato sviluppato nel racconto il pre-incontro tra i due. Si poteva fare almeno un episodio. È come se mi mancasse un pezzo. È anche vero che 10 episodi x 5000caratteri non danno abbastanza spazio… almeno io non ci rientro mai. Cmq brava, era solo una mia curiosità, ovvero come ha fatto a conquistare l’attore in modo così repentino. Al prossimo racconto. Complimenti.

    • Grazie!
      Il problema di questo racconto sono le battute. All’episodio numero cinque erano già 250.000, improponibile per questo contest.
      In più era in corso di stesura e la parte finale l’ho scritta seguendo i consigli dei lettori, era nato come romanzo ma lo avevo messo da parte.
      Il contest ha risvegliato il mio interesse per questo racconto e mi ha portato a concluderlo, troppo velocemente, però e con troppe parti cestinate.

    • Grazie per i complimenti, sono felice che questa storia ti sia piaciuta, ho solo un grande rammarico: non aver dato il meglio a causa dei tempi (troppo) stretti!

      L’esperienza su THe iNCIPIT mi è piaciuta e credo che continuerò a frequentare il sito.
      A rileggerci!

  • “c’era una fila di boccacci” dubito che Robert potesse identificarli con quel nome XD
    Però tutta la scena è molto carina *_* romanticosa e famigliare allo stesso tempo.

    Voterò per concludere con il punto di vista di Fabrizio 🙂 sugli altri due non credo ci siano dubbi in quanto a pensieri XD

  • troppo bello questo capitolo! anch’io mi concio così in casa: vestitini improbabili, infradito e i capelli legati alla meglio! ihihiih e la camicia con gli interrogativi? MITICA FILOMENA! ho scelto che si nasconde perché io faccio così se suona il campanello se sono in quelle condizioni ihihihi

  • Promettimi che prima o poi imparerai ad aggiungere due righe vuote per dare stacco alle scene che si svolgono in tempi diversi. Non è difficile.
    Bene, ma i dialoghi non sempre sono naturali e credibili.
    Fabrizio, of course…

  • Finalmente, certo che ci fai penare, eh?
    Ho un solo dubbio sul “parcheggio in doppia fila in aeroporto”, in pochi è possibile arrivare in auto così vicini e in modo così selvaggio, ma non ricordo com’è l’uscita a Capodichino. Ma poi scusa, il fratello così macho non va ad aiutarla coi bagagli?

    Comunque io sono d’accordo che scappi, l’avrei fatto anch’io. 🙂
    Voto perché litighi pure col fratello.

    • Il parcheggio in doppia fila, davanti alle porte di Capodichino, è un “must” e l’ho visto coi miei occhi!

      Le valige le prende subito, forse ti è sfuggita la battuta veloce.

      Grazie per aver letto e spero di continuare più velocemente! 😉

  • Sonia si confida con Fabrizio. Dopotutto sono pur sempre fratelli, no? (A dire il vero non sono esperto: sono figlio unico…).
    Una piccola critica: il passaggio da Londra a Napoli è un po’ troppo repentino. Uno stacco, una riga vuota poteva tornare utile prima di quel “Qui era molto diverso da Londra” e quel capoverso di transizione poteva essere gestito meglio.
    Attenta alla punteggiatura. Una delle poche cose non soggettive nella punteggiatura è la virgola prima delle proposizioni introdotte da ma, mentre, ecc.

    • Nel file originale, avevo inserito tre righe vuote per evidenziare il passaggio da Londra a Napoli ma il copia/incolla le ha eliminate e la fretta di pubblicare l’episodio ha favorito le “sviste”.

      Grazie per le critiche, a casa mia sono sempre le benvenute, quando sono costruttive! 😉

  • Non amo il rosa confetto, ma ero troppo curioso di leggere qualcosa di tuo (ti ho adocchiato su WD).
    Non male questo confettino che odora di cipria.
    Con un po’ di sano realismo, anche se di basso appeal per gli amanti del rosa, ho votato per Robert che resta con Phil. La logica è il mio limite, lo so.

      • Ah, quindi stai sperimentando? Ottima cosa. Spero che la tua presenza qui non si limiti al concorso: ho deciso di seguirti. Theincipit può anche essere interessante se s’incontrano persone che danno giudizi obiettivi e strutturati. In questo voi di WD potete fare da traino perché abituati a una linea guida su giudizi articolati.
        Ti ringrazio per essere passata a dare un’occhiata al mio racconto, spero che tu lo abbia fatto per pura curiosità e non perché ti sentivi in obbligo di ricambiare la visita.
        In bocca al lupo.

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