Robert&Sonia

Dove eravamo rimasti?

chi ci condurrà alla fine di questa storia? Robert: vediamo di capire che gli passa per la testa (38%)

Quando la banda passò

Robert, non aveva mai visto una “festa patronale” e quello che lo colpì, fu il suono della banda, per le vie del paese, alle sette del mattino.

Era così facile amare Sonia qui, senza dover dare spiegazioni a nessuno, senza dover pagare qualcuno che ti organizzi le giornate e ti dica cosa indossare e cosa dire, Sonia nutriva giusti timori, neanche lui sapeva come gestire la loro relazione e il tempo a loro disposizione si stava esaurendo, aveva chiamato Phil: quello era l’ultimo giorno in Italia e lei non lo sapeva.

A colazione, tutti erano ancora addormentati, le fatiche del giorno prima si facevano sentire. Si respirava però, un’aria frizzante, un’aspettativa di gioia e divertimento che lui non aveva mai condiviso con nessuno.

Seduto a quel tavolo, col suono della banda che entrava dalla finestra aperta, prese la decisione più importante della sua vita.

***

Robert, la sera prima, gli aveva confidato che questo, sarebbe stato l’ultimo giorno in Italia e Fabrizio temeva la reazione di Sonia alla notizia.

Quando Mattia l’aveva lasciata, era rimasta muta per una settimana. Non confidò a nessuno il sordido tradimento subito e ferita, partì per Londra.

Era sciocca abbastanza, da innamorarsi seriamente di quel ragazzo. Lui l’aveva detto subito che era meglio cacciarlo via, a pedate nel didietro.

Un po’ gli dispiaceva, Robert si era dimostrato alla mano, niente puzza sotto al naso, era solo un po’ fifone, ma non si poteva definirlo una femminuccia.

A colazione di solito dormiva, oggi no, forse la banda lo sballava, che gli piacesse quella musica?

Che fosse il classico tipo da sedersi in piazza ad ascoltare, con gusto, il concerto bandistico?

E cos’era questa storia che voleva venire a Messa? Bisognava chiarire subito:

− E come dovremmo presentarlo alla gente? Sonia, vuoi far sparlare di te tutto il paese, proprio oggi?

Robert intuì il motivo del litigio e disse a Sonia, fissandola negli occhi:

− Voglio che mi presenti come il tuo fidanzato!

Ecco, ci risiamo, lui dice sciocchezze e lei s’imbambola, vediamo di capirci:

− Che ti ha detto stavolta?

− Vuole che lo presentiamo come il mio fidanzato…

− Sei completamente pazzo? Da noi, non puoi dire a una ragazza che sei il suo fidanzato e poi mandarla al diavolo. Qui i fidanzati si sposano!

Sonia cercò di ammorbidire e spiegare a Robert il discorso di Fabrizio. L’attore gli sorrise sornione e disse:

− Io voglio sposare tua sorella, quello che non so è se lei ha voglia di diventare mia moglie? − concluse la dichiarazione-domanda tornando a guardare Sonia.

Aveva risposto in inglese, sorridendo come un bambino, Fabrizio non aveva capito niente e Sonia era scappata via.

− Ma che ha detto? Sonia, − chiamò urlando − torna qui e traduci, subito!

Fabrizio uscì dalla cucina e corse in camera della sorella:

− Ma che ti ha detto di così sconvolgente? Ti ha avvisata che parte domani? Certo che te li scegli tutti stronzi…

− Smettila di dire sciocchezze, non ha detto niente di tutto ciò.

− E che c’è di più sconvolgente della sua partenza, per te?

− Vuole sposarmi!

− Cosa? Ma questo è tutto scemo. Non può venire qui a fare il padrone! E come farà con il suo lavoro?

Robert, sulla porta della camera, non capì una sola parola, intuì la rabbia di Fabrizio e i dubbi di Sonia, avvicinandosi alla ragazza disse:

− Ti ho sconvolta, mi dispiace. È che con te non riesco a trattenermi. Forse avresti preferito una situazione diversa. Non sono stato per niente romantico, ma questo è ciò che voglio: diventare tuo marito!

− Fuori!

Fabrizio lo cacciò via, chiuse la porta e iniziò:

− Non puoi sposarlo, quella è gente che fa le cose solo per capriccio. È come un bambino, si divertirà un po’, poi si stuferà e ti rimanderà a casa di mamma.

− Perché pensi che non possa funzionare?

− Tu sei cieca e sciocca. Ti sei fatta infinocchiare dal bell’attore straniero, ricco e famoso. Che ne sai di lui? Tu non lo conosci!

− E tu? Che ne sai, tu?

− Conosco gli uomini meglio di te!

− Vattene, voglio parlare con lui.

− Non te lo lasceremo sposare!

− Non me lo impedirai tu, né i nostri genitori. Stavolta faccio a modo mio!

***

Era passato già un anno e la banda, puntuale, era tornata a suonare per le vie del paese.

Da lì, il suono era quasi ovattato, più piacevole che a casa dei genitori di Sonia.

Oggi a svegliarli non sarebbe stata la ruspa ma trombe, tamburi, flauti e chissà quali altri strumenti.

Sonia dormiva ancora, lui la guardava come fosse il primo giorno. La gravidanza non l’aveva cambiata molto, era solo più stanca.

Il loro agriturismo, non sarebbe stato pronto prima di un anno ma avevano già prenotazioni per i prossimi cinque anni.

Robert era scappato da Londra per rifugiarsi in questo pittoresco e piccolo, angolo di mondo. Si era lasciato tutto alle spalle: la fama e la ricchezza non valgono niente, se sei solo.

Lui aveva scelto la famiglia, una vita semplice, normale e se a volte gli mancava il set cinematografico, si guardava intorno e nulla valeva di più dell’amore per sua moglie, per il bimbo in arrivo e la grande famiglia di cui oggi faceva parte.

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151 Commenti

    • Grazie per la fiducia!
      Il finale avrebbe dovuto essere completamente diverso.
      Tutto il racconto è un’estrapolazione di un testo molto più esteso che stavo scrivendo e che avevo abbandonato.
      Le scelte dei lettori, hanno cambiato tutto e di conseguenza, il finale.
      C’è un prima che ho dovuto tagliare e che mi piacerebbe esplorare… Vedremo in futuro!

  • Bel finale. Allegro. Mi dispiace solo che non sia stato sviluppato nel racconto il pre-incontro tra i due. Si poteva fare almeno un episodio. È come se mi mancasse un pezzo. È anche vero che 10 episodi x 5000caratteri non danno abbastanza spazio… almeno io non ci rientro mai. Cmq brava, era solo una mia curiosità, ovvero come ha fatto a conquistare l’attore in modo così repentino. Al prossimo racconto. Complimenti.

    • Grazie!
      Il problema di questo racconto sono le battute. All’episodio numero cinque erano già 250.000, improponibile per questo contest.
      In più era in corso di stesura e la parte finale l’ho scritta seguendo i consigli dei lettori, era nato come romanzo ma lo avevo messo da parte.
      Il contest ha risvegliato il mio interesse per questo racconto e mi ha portato a concluderlo, troppo velocemente, però e con troppe parti cestinate.

    • Grazie per i complimenti, sono felice che questa storia ti sia piaciuta, ho solo un grande rammarico: non aver dato il meglio a causa dei tempi (troppo) stretti!

      L’esperienza su THe iNCIPIT mi è piaciuta e credo che continuerò a frequentare il sito.
      A rileggerci!

  • “c’era una fila di boccacci” dubito che Robert potesse identificarli con quel nome XD
    Però tutta la scena è molto carina *_* romanticosa e famigliare allo stesso tempo.

    Voterò per concludere con il punto di vista di Fabrizio 🙂 sugli altri due non credo ci siano dubbi in quanto a pensieri XD

  • troppo bello questo capitolo! anch’io mi concio così in casa: vestitini improbabili, infradito e i capelli legati alla meglio! ihihiih e la camicia con gli interrogativi? MITICA FILOMENA! ho scelto che si nasconde perché io faccio così se suona il campanello se sono in quelle condizioni ihihihi

  • Promettimi che prima o poi imparerai ad aggiungere due righe vuote per dare stacco alle scene che si svolgono in tempi diversi. Non è difficile.
    Bene, ma i dialoghi non sempre sono naturali e credibili.
    Fabrizio, of course…

  • Finalmente, certo che ci fai penare, eh?
    Ho un solo dubbio sul “parcheggio in doppia fila in aeroporto”, in pochi è possibile arrivare in auto così vicini e in modo così selvaggio, ma non ricordo com’è l’uscita a Capodichino. Ma poi scusa, il fratello così macho non va ad aiutarla coi bagagli?

    Comunque io sono d’accordo che scappi, l’avrei fatto anch’io. 🙂
    Voto perché litighi pure col fratello.

    • Il parcheggio in doppia fila, davanti alle porte di Capodichino, è un “must” e l’ho visto coi miei occhi!

      Le valige le prende subito, forse ti è sfuggita la battuta veloce.

      Grazie per aver letto e spero di continuare più velocemente! 😉

  • Sonia si confida con Fabrizio. Dopotutto sono pur sempre fratelli, no? (A dire il vero non sono esperto: sono figlio unico…).
    Una piccola critica: il passaggio da Londra a Napoli è un po’ troppo repentino. Uno stacco, una riga vuota poteva tornare utile prima di quel “Qui era molto diverso da Londra” e quel capoverso di transizione poteva essere gestito meglio.
    Attenta alla punteggiatura. Una delle poche cose non soggettive nella punteggiatura è la virgola prima delle proposizioni introdotte da ma, mentre, ecc.

    • Nel file originale, avevo inserito tre righe vuote per evidenziare il passaggio da Londra a Napoli ma il copia/incolla le ha eliminate e la fretta di pubblicare l’episodio ha favorito le “sviste”.

      Grazie per le critiche, a casa mia sono sempre le benvenute, quando sono costruttive! 😉

  • Non amo il rosa confetto, ma ero troppo curioso di leggere qualcosa di tuo (ti ho adocchiato su WD).
    Non male questo confettino che odora di cipria.
    Con un po’ di sano realismo, anche se di basso appeal per gli amanti del rosa, ho votato per Robert che resta con Phil. La logica è il mio limite, lo so.

      • Ah, quindi stai sperimentando? Ottima cosa. Spero che la tua presenza qui non si limiti al concorso: ho deciso di seguirti. Theincipit può anche essere interessante se s’incontrano persone che danno giudizi obiettivi e strutturati. In questo voi di WD potete fare da traino perché abituati a una linea guida su giudizi articolati.
        Ti ringrazio per essere passata a dare un’occhiata al mio racconto, spero che tu lo abbia fatto per pura curiosità e non perché ti sentivi in obbligo di ricambiare la visita.
        In bocca al lupo.

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