Dove eravamo rimasti?
Messaggio
Mi svegliai madido di sudore, la luce del mattino infieriva su di me, passando attraverso le veneziane impolverate. Abbandonata la dimensione onirica della notte appena trascorsa, realizzai di essere ancora nel mio vecchio alloggio, al D-Road Motel.Rotolato sul fianco destro, raddrizzai il busto e, appoggiando i piedi sulla moquette rossa, mi alzai sentendo una forte fitta risalire lungo la gamba. Bestemmiai e zoppicante mi diressi verso il bagno. Non mi ero mai ripreso del tutto dalla sparatoria con Megdeli ma nella foga dell’incidente non me ne ero per nulla curato. Sciacquai il viso e fissandomi tra le incrinature dello specchio pensai all’incontro con Marvin. Nonostante si fosse voltato prima che finissimo il nostro colloquio, ebbi il tempo di scorgere una lacrima farsi strada sul suo volto, tra le rughe che l’avevano raggiunto negli anni. Avevo sempre ammirato di lui la capacità di lasciar fluire le emozioni nel momento esatto in cui queste affioravano. Non ne aveva paura, anzi le usava come perno per tutte le decisioni importanti che prendeva nella vita. Marvin aveva coraggio da vendere.
Lo squillo del telefono della hall, situata a pochi metri dal mio rifugio, interruppe il flusso dei pensieri.
“Jack! Vieni qui, ha chiamato un tale, non ci ho capito molto…”.
Dylan “D” Luria, di origini italiane, dirigeva da 35 anni quel covo di fuggitivi, addescatori e prostitute. Non chiedeva mai, non sentiva mai, era un fantasma la cui discrezione era apprezzata da tutti i suoi clienti. Imponente nella sua stazza da pugile in pensione, indossava sempre un paio di pantaloncini sgualciti e una canottiera smanicata a righe orizzontali nere, deformate dalla pancia tonda, guadagnata trangugiando whiskey fin dall’età di 16 anni. Sotto il mento, una cicatrice si allungava fino all’orecchio sinistro, un souvenir rimediato in quella rissa dove per poco non ci rimase secco. Ricordo ancora l’enorme fatica nel trascinare quell’ammasso di muscoli e alcool verso l’ospedale. Da allora il suo Motel era diventata la mia seconda casa.
Uscito dalla stanza, mi diressi verso di lui attraversando il parcheggio in terra battuta. Tra i passi, sentivo levarsi nell’aria la polvere e l’odore di benzina, come a segnare il passaggio di un nuovo ospite del luogo, pensai.
Tra le dita tozze e irsute, Dylan stringeva un foglietto. Mi disse d’aver annotato ciò che era riuscito a carpire dal discorso frettoloso di Marvin; il resto delle sue parole non le ascoltai, perché già catturato dalla curiosità di sapere cosa avesse trovato per me il mio compagno di venture. Distogliendo per un attimo lo sguardo dalla carta, rimasi a guardare quell’omone, analizzando le Crocs plumbee, sporche e consumate che calzava. Accennai un mezzo sorriso per ringraziarlo e tornai fuori. Appoggiato al cofano tiepido del nuovo mezzo in sosta, una cadillac arrugginita degli anni 50, aprii il biglietto e ne lessi il contenuto: “+1-718-780-3000, Oscar Sanders / 3 East, 64sima strada.”
Senza esitazioni, presi il telefono, digitai il numero e chiamai.
(telefono che squilla)
– New York Methodist Hospital, sono Rita, come posso aiutarla?
– Buongiorno Rita, cercavo Mr Sanders, Oscar Sanders.
Chi è Oscar Senders?
- Un inserviente della struttura (13%)
- Il responsabile del personale della camera mortuaria (38%)
- Un medico legale (50%)

17/01/2021 at 19:57
Arrivato solo ora a leggere, complimenti
06/01/2021 at 10:33
Buono il ritmo, episodio più brillante del precedente.
Elicottero.
06/01/2021 at 15:31
Grazie! Dopo tanto tempo sto cercando di togliere la ruggine 😉
31/12/2020 at 14:55
Ciao Bruno, ben ritrovato.
Scorre bene il capitolo ma… è passato tanto tempo che ho perso il filo.
Aspetto l’ultimo episodio per il commento conclusivo 🙂
Un passaggio attraverso una delle fontane.
25/12/2018 at 23:04
Ciao.
Anch’io sono tornato dopo diverso tempo, e il primo racconto che ho affrontato è proprio il tuo.
Mi piace.
Bello stile e bella storia, ho letto tutti i capitoli e per quest’ultimo ho votato per l’aiuto di Marvin.
Buon Natale.
28/12/2018 at 13:34
Grazie Danio e ben tornato anche a te 🙂
15/12/2018 at 10:10
Non ho cambiato idea sul tuo stile di scrittura (che apprezzo), ma non è possibile tirare avanti un racconto per più di quattro anni.
16/12/2018 at 21:15
Ben trovato Napo! Grazie per la stima e la pazienza:)
14/12/2018 at 11:50
Mi unisco al coro di complimenti, davvero meritati.
mi è parso un pò scollato tra il 5 e il 6 episodio… forse per poca concentrazione.
Il settimo m invece ricalca benissimo il ritmo dei primi capitoli.
Un racconto incalzante e appassionante.
Merito dell’autore.
“Stranizza” tutto questo intervallo tempo… però vedo che è possibile riprenderlo anche a distanza di 4 anni.
Davvero complimenti.
Voto per indagare sulle torture.
14/12/2018 at 13:29
Grazie Alex 🙂 si in effetti nei capitoli 5-6 avevo da una parte voglia di variare il ritmo e dall’altra di raccontare dei personaggi che mi incuriosivano…probabilmente lo stile è migliorabile 😀
Sono stato assente tanto tempo perché impegnato in altro ma mai ho dimenticato il punto in cui avevo lasciato questo racconto, riprenderlo è stato piuttosto naturale!
a presto!
14/12/2018 at 09:56
Ciao
Ho recuperato gli episodi precedenti. Questo capitolo scorre bene, nonostante la lunga assenza.
Il ritmo e l’atmosfera ci sono.
Marvin (non tra tre anni please, altrimenti ci spiazzi 🙂 ).
14/12/2018 at 11:35
Grazie mille! Sono un po’ arrugginito ma proverò a togliermi questa ruggine senza aspettare altri 3 anni:)
18/08/2015 at 15:13
Dopo anni di assenza, rieccomi.
Il medico legale è la scelta migliore secondo me, anche se non quella ovvia 🙂
19/04/2015 at 23:27
Medico legale
Dylan sembra un personaggio di Scorsese
05/04/2015 at 11:30
Ciao! Ho scoperto la tua storia veramente per puro caso e…eccomi qui. Hai uno stile interessante e scorrevole che non annoia chi legge. Meglio tardi che mai, si dice… 🙂 Medico legale.
08/04/2015 at 06:28
Grazie per il tuo commento! Presto un nuovo capitolo 🙂
24/03/2015 at 18:51
Beh l’ultima volta ero a New York (cosa che aveva dato una sfumatura molto speciale alla lettura). Stavolta sono a Boston. Destinato a leggere i tuoi racconti sotto l’effetto del jet lag. Speriamo di non dover aspettare il prossimo viaggio per un nuovo capitolo 😉
Sono dannatamente curioso di vedere come finisce!
26/03/2015 at 18:49
Ahahah grande Fra! Stavolta sono io in viaggio, magari produco un pò di più:)
a presto!
23/03/2015 at 14:22
Bentornato. Avevo perso ogni speranza di rileggerti. Sai che sono un estimatore del tuo stile di scrittura. Hai fatto male ad assentari per tanto tempo: ti trovo un po’ arrugginito. Quindi ora rimettiti in carreggiata, riprendi il ritmo.
Morgue.
23/03/2015 at 20:33
È vero caro napo, a volte è meglio non scrivere se non si è nel giusto mood:) mi alleno e torno in gioco!
23/03/2015 at 13:47
Ben tornato!
Scorrevole la lettura di questo nuovo episodio (spero vorrai non perdere il filo conduttore collegato alle scarpe…). Voto il medico legale.
🙂
23/03/2015 at 20:32
Ahah chissà:)
12/11/2014 at 13:35
Porca trottola anche io prima degli occhi guardo le scarpe…e anche io amo la fotografia. Felici di essere inciampata nella tua storia!
25/11/2014 at 12:29
Grazie per il tuo commento! spero presto di portare on-line il prossimo episodio:)
07/10/2014 at 22:17
Ti seguo con molto molto piacere, complimenti! 🙂
25/11/2014 at 12:29
Grazie! sotto natale cerco di darmi da fare per continuarlo!
28/09/2014 at 00:43
La copia del testamento.
Scrittura scorrevole e dilaghi efficaci.
Meno pathos
A rileggerti
20/09/2014 at 00:37
Scrivi benissimo.
Notevoli i primi 2 episodi: sognanti e tensivi nel contempo.
L’idea delle scarpe come strumento per conoscere le persone la troviamo anche nel protagonista di “Bianca”‘ di Nanni Moretti, ma qui diventa quasi un’ossessione come quella per i profumi di Grenouille de Il Profumo di Suskind.
E il mistero aleggia….
Ti seguo
26/09/2014 at 21:30
Grazie mille! Urca non sapevo di “Bianca” di N.Moretti, andrò a dare un’occhiata senza dubbio:) Profumo invece, beh, è uno dei miei libri preferiti!
27/09/2014 at 13:34
Ci sono molte affinità con i passaggi “calzaturieri” di quel film. Anche in “Sogni d’oro” il protagonista, un regista, durante un casting sceglie sulla base delle scarpe
16/09/2014 at 12:06
Ho stampato e letto tutti gli episodi per meglio gustare il racconto.
Bello il ritmo, intrigante la trama. Mai una frase o parola banali.
Bravo. Ti seguo. 🙂
17/09/2014 at 11:25
Eheh la vecchia carta stampata ha sempre il suo perché:)
Grazie per gli apprezzamenti!
16/09/2014 at 11:41
Bruno, ti rendi conto che ormai sto aspettando la mail che mi annuncia un nuovo episodio come un bambino aspetta finalmente la paghetta mensile per spenderla in gelato? E l’effetto è lo stesso: provi un piacere immenso ma finisce subito 🙂
Mi sono divorato questo episodio in un attimo, e sono andato a dormire pensando a cosa potevo fare per farti andare in ferie e finire il racconto prima possibile 😛
Poi vabbeh, l’ambientazione a New York è proprio un colpo al cuore eh.. Cmq bello, mi piace un sacco lo stile.
16/09/2014 at 16:03
Ahahah mi fai morire Fra! dai che in ferie si scrive meglio, impegnati!;)
15/09/2014 at 15:16
Bella storia! Continua, ti prego! Non vedo l’ora di conoscerne il finale 🙂
16/09/2014 at 01:02
Grazie!! purtroppo vado un pò a rilento con le pubblicazioni, cercherò di non far attendere troppo la prossima volta:)
15/09/2014 at 14:22
Telefono e indirizzo, come i buoni detective di un tempo 🙂
16/09/2014 at 01:02
Nel miglior stile giallo:)
15/09/2014 at 07:54
Ogni colpo una conferma. Sei uno dei migliori autori di TI, a mio avviso. Peccato che non ti fai conoscere qui in giro, peccato per i lettori.
16/09/2014 at 01:01
Grazie Napo, grazie davvero per le tue parole, mi lusingano e caricano per il prossimo capitolo:) E’ vero, non mi faccio molta pubblicità, purtroppo è poco il tempo che posso dedicare alla meravigliosa pratica dello scrivere e tanto meno del leggere..ma mai dire mai!
15/09/2014 at 02:05
La copia del testamento. Dialogo avvincente e fluido, bravissimo
16/09/2014 at 00:58
Grazie mille! Chissà che cosa può aver scritto in quel testamento..:)
16/08/2014 at 22:04
Facciamo entrare in scena il vecchio collega. A rileggerti.
18/08/2014 at 19:02
Sta arrivando..!
15/08/2014 at 15:49
mi piace il ritmo incalzante dei pensieri e dell’azione:
i primi non si susseguono, si rincorrono tra di loro!
la seconda dà sostanza alla trama!
…..ho scelto la chiamata al vecchio collega.
16/08/2014 at 00:50
Grazie! Mi sa che il vecchio collega probabilmente riceverà la chiamata:)
14/08/2014 at 17:05
Le scarpe raccontano molto della vita e della personalità di un individuo. Hai scelto un buon particolare su cui soffermarti e lo trovo molto intrigante 🙂
15/08/2014 at 02:27
Eheh, beh allora da adesso in poi mi raccomando più attenzione alle calzature delle persone;)
14/08/2014 at 14:14
Un giallo con la G maiuscola!
mi piace il ritmo che dai alla storia e il modo in cui descrivi le scene.
Ma pensa un po’ dai primi capitoli avevo immaginato che il protagonista fosse un ragazzo invece è un uomo e addirittura un detective!
Direi che ora dovrebbe chiamare un vecchio collega
15/08/2014 at 02:29
Grazie per le tue parole, mi fa piacere che ti stia appassionando! In merito al protagonista, in effetti era arrivato il momento di svelare qualche sua caratteristica;)
15/08/2014 at 10:34
eh sì, io ho dovuto resettare tutta l’immagine che avevo creato e all’inizio il detective cozzava un po’ con il ragazzetto che avevo immaginato io.
bravo ancora comunque!
14/08/2014 at 12:03
Piacevole la lettura, intrigante la storia. Sei un ottimo osservatore di scarpe e… mi sembra, di anime.
Voto la chiamata a un vecchio collega.
15/08/2014 at 02:29
Grazie! Vediamo come va a finire la votazione:)
14/08/2014 at 10:34
non ci posso credere!!!!
sai che ho scritto un messaggio su twitter chiedendo il titolo della tua storia? non avevo erroneamente cliccato segui e ho cercato dappertutto (di più su avventura chissà perché pensavo fosse inserita in quel genere) ma non l’ho trovata. Avevo letto solo l’incipit e mi era piaciuto un sacco rimanendomi impresso.
Oggi apro e la trovo per prima tra quelle pubblicateeeee! vado a divorare i capitoli persi, intanto ho cliccato subito su segui!!!!
evviva!!!!
14/08/2014 at 10:51
Ma che bello! non vedo l’ora di leggere le tue impressioni:)
14/08/2014 at 10:23
Bravo. Buana la scrittura, buona la tessitura, buoni i dialoghi. Non c’è una cosa fuori posto. Bravo.
Vecchio collega.
14/08/2014 at 10:24
Sì, buana (!) io piccolo nero… Maledetti refusi, ne faccio collezione anche nei commenti.
14/08/2014 at 10:48
Ahah Grazie mille ancora una volta! Finalmente posso approfittare delle ferie per scrivere un pò:)
13/09/2014 at 09:42
Detesto gli autori che scrivono un episodio al mese. Trovo che sia una mancanza di rispetto nei confronti dei lettori. Sbrigati.
14/08/2014 at 00:41
Dalla sede del dipartimento della difesa. Ti ho letto solo adesso, molto ben scritto
14/08/2014 at 10:22
Ma il tuo voto non c’è! Concordo con te: D’Aleo scrive benissimo (è la dimostrazione che gli incipoints non rappresentano la qualità dell’opera)
14/08/2014 at 10:30
E’ vero, ora ho rimediato…è colpa dell’orario ^_^
Perché me l’hai fatto notare tu Roberto? 😉
14/08/2014 at 10:49
Addirittura chiamato per Cognome eheh! Grazie Giorgia e Napo per i vostri commenti!
14/08/2014 at 10:52
Prego, e concordo con Napo riguardo al fatto dei punti…ovviamente ti seguo 😉
14/08/2014 at 13:04
Perché so che sei una persona corretta, leggi con attenzione e voti coerentemente, non bluffi come fanno tanti, quindi il voto mancato era una distrazione o un baco del sito (capita, è capitato anche a me più volte) e non ti saresti offesa.
14/08/2014 at 13:21
😉 certo che no.
30/07/2014 at 13:45
Persona scomparsa.
12/08/2014 at 20:04
e sia per la persona scomparsa:)
25/07/2014 at 20:36
Una persona scomparsa anni prima… Che storia interessante e particolare, ti seguo per capire come proseguirà!
12/08/2014 at 20:05
Grazie! Sarà una persona scomparsa;)
25/07/2014 at 11:33
una persona non scompare mai del tutto ! Quello che cambia spesso è il contenuto della “valigia” che porta dentro di sé. ….. Vediamo come te la cavi con questo intrigo
a presto
PCV (PeloCapovolto)
25/07/2014 at 19:30
Interessante prospettiva! vediamo che succede…;)
25/07/2014 at 02:12
Una persona conosciuta molti anni prima 🙂
Continua così, ti seguo! 😀
25/07/2014 at 19:29
Ok! grazie per il tuo commento, sto già pensando al 4° capitolo!
24/07/2014 at 23:05
Le persone scomparse che ritornano conferirebbero alla storia un senso di mistero e un brivido da far tremare :S
25/07/2014 at 19:28
Mi piace molto come alternativa in effetti: è un classicone, ma rimane una delle scelte più aperte alla fantasia!
23/07/2014 at 21:59
Condivido gli apprezzamenti … Forse questo episodio risente un po’ dalla fretta di liberarsi dalle parole che prende chi ama scrivere .
Voto la terza ipotesi.
24/07/2014 at 07:25
Grazie! in effetti, l’ho scritto la “sera” tardi, tutto d’un fiato e messo on-line quasi senza rileggerlo, tanto che pure il titolo è un refuso: in realtà doveva essere “Ricerca” 😀
23/07/2014 at 13:43
ahah adesso non riuscirò a staccarmi da questo racconto finché non è finito. fico, aggiungiamo un’altra bella cosa alla lunga lista dei tuoi talenti! mi piace un sacco come scrivi.
e cmq, una persona scomparsa anni prima mi cozza con la domanda della poliziotta: se fosse scomparsa, la poliziotta (forse) non avrebbe fatto quella domanda in quel modo 🙂
23/07/2014 at 20:46
Ahahah grazie Fra! Dici? le poliziotte di NY sono delle furbe, in fondo lo scrutava da testa a piedi durante la conversazione:-p
23/07/2014 at 10:45
Bentornato.
Confermo: mi piace come scrivi. Mi piace così tanto che non capisco perché sciupi il piacere della lettura con alcuni vizi (o vezzi) incomprensibili:
– i due puntini al posto dei tre (già odio l’abuso dei punti sospensivi, figuriamoci le variazioni sul tema);
– se proprio vuoi usare i caporali, usa quelli giusti « » e non <>;
– “nulla che centrasse con la trasandatezza”, vista la presenza del “con”, direi che è un “c’entrasse” (centrare ed entrarci vengono spesso confusi).
Se un autore non mi piace più di tanto e/o sono convinto che non abbia un potenziale da esprimere, non mi incaponisco con questi dettagli. Ma se uno sa scrivere e deve solo migliorare la forma (che mai come in questo caso è anche sostanza), allora m’incazzo davvero. Ho tralasciato altri refusi, per non infierire.
Magnate dell’industria petrolchimica (e ho i miei buoni motivi).
23/07/2014 at 12:37
Grazie per i rinnovati apprezzamenti e per le utili indicazioni su stile e refusi!
Come diceva un mio vecchio capo: “Non ti giudicheranno per la forma quando c’è il contenuto…ma a nessuno piace una mela dolce che ha l’aspetto di una prugna secca!”
Saggezza popolare:)
18/07/2014 at 21:02
Ho iniziato a leggere il tuo racconto perché per un progetto scolastico avevo sviluppato la stessa teoria secondo cui dalle scarpe si possa capire tutto della persona che le indossa, comunque escludendo questa piccola digressione inutile devo dire che mi piace molto il modo in cui scrivi! Attendo il terzo capitolo!
p.s. voto per i necrologi!
22/07/2014 at 23:51
Che curioso trovare che la mia teoria è condivisa:) grazie per i tuoi apprezzamenti, ho appena caricato il terzo capitolo!
08/07/2014 at 21:17
Mi piace un sacco come scrivi: semplice, schietto e diretto. La scena del ragazzo travolto è da brividi!
Ma ora… di chi è ‘sta scarpa? per me deve tornare sul luogo dell’incidente
08/07/2014 at 22:51
Grazie Francesca! Presto si scoprirà…;)
11/06/2014 at 09:40
Che racconto insolito e appassionante! Sei davvero bravo, essenziale e originale. Ottimo umorismo, grottesco al punto giusto: un detective amatoriale feticista, lo adoro!
C’è solo una nota negativa in tutto questo: peccato che sei un ingegnere. Mi spiace molto anche per Napo, ragazzi vi sono vicino, davvero.
Proprio l’altro giorno al torneo di beach volley triangolare architetti/geometri/ingegneri, abbiamo steso i vostri colleghi. Martedì picchiamo un po’ i geometri.
@Napo ero sicuro ti piacesse: scrivete in modo molto simile, e tenete sospesi al punto giusto i lettore.
11/06/2014 at 09:47
Grazie mille:)
Per il torneo, chissà che non possa dar un pò di man forte alla povera categoria Ing 😉
Buona lettura!
11/06/2014 at 13:10
Boost, vedi che sono consapevole di fare parte di una categoria di esseri insopportabili. A parziale scusante mia e di Bruno, devo dire che cerchiamo di essere meno aridi di altri colleghi, coltivando l’amore per la lettura e la scrittura.
11/06/2014 at 14:11
Confermo. Quelli che conosco io non li raccomando a nessuno! 😀
09/06/2014 at 17:49
Vada per i necrologi, diamo un tocco classico!
10/06/2014 at 07:23
il Vintage ha sempre il suo fascino; )
09/06/2014 at 10:50
Ma mi piace! Sì, che mi piace! Sono raro agli entusiasmi (quindi, ragazzo, vedi di non farmelo passare…). Non ti avevo letto per via del tuo nickname, che trovo repellente. Poi mi sono tappato il naso e… oh oh che sorpresa. Ritmo giusto, punto di vista (o preferisci l’acronimo POV, ingegnere?) originale, sviluppo imprevedibile.
Ho sviluppato una mia teoria (tu ne sei la conferma). Gli scrittori/ingegneri hanno caratteristiche comuni: sono analitici, consequenziali, usano un lessico essenziale, non eccedono nelle digressioni e nelle considerazioni personali, forniscono tutti gli elementi affinché il lettore si faccia una sua idea della storia, ma amano stupirli con improvvisi colpi di scena, cambi di prospettiva, in una sorta di sfida. Non sei d’accordo, collega?
P.S.: qualche refuso c’è, ma è poca cosa. I mesi si scrivono con l’iniziale minuscola.
09/06/2014 at 14:27
Grazie mille per il tuo commento! Felice di contribuire come elemento di argomentazione per la tesi delle caratteristiche comuni di Scrittori/ Ingegneri! Essendo però un pò neofita in questo ambiente, mi riserbo di commentare più in là, ho necessità di approfondire:)
p.s. cercherò di non farti passare l’entusiasmo, ho in mente tante simpatiche cose per i prossimi capitoli:)
08/06/2014 at 19:26
Si ritorna sempre sulla scena del crimine 😀
08/06/2014 at 21:12
ahahah! è vero! grazie per il tuo commento e voto!
08/06/2014 at 14:01
Pagina dei necrologi.. Ma scusa da cosa ha capito che non era del suo padrone? XD forse mi sono persa qualcosa..
08/06/2014 at 14:40
Ahah è vero non l’ho spiegato, però volutamente, uscirà nel seguito;)
08/06/2014 at 13:51
Direi che si parte dal ritrovamento della scarpa dato quello che hai scritto nella trama! Comunque anche io ho sempre pensato che le scarpe rivelino molto sull’essenza di una persona! 😉
08/06/2014 at 14:39
Yes! le scarpe ma anche le mani come suggeriva Maria algures nel commento precedente! Chissà potrei prendere la palla la balzo e inserire pure le mani nel racconto:P
08/06/2014 at 13:47
Mi piace il tuo stile di scrittura, asciutto, frasi corte e fotografiche.
Molto curioso, voler capire dalle scarpe, in modo alquanto maniacale, tutto quello “che sta sopra la caviglia” . Piedi e mani sono dei veri e propri biglietti da visita!
08/06/2014 at 14:40
Grazie! verissimo quello che dici su piedi e mani!
08/06/2014 at 13:45
Avrei votato per l’immobilità…mi sembrava più consona al carattere del personaggio! Ma… comunque mi è piaciuta la svolta che ha preso la storia!
08/06/2014 at 13:48
In effetti ero rimasto fino all’ultimo indeciso, poi mi sono buttato su una delle possibilità, mi sembrava aprisse una strada interessante:)
Grazie per i tuoi commenti!
08/06/2014 at 13:21
Stavo giusto votando il primo capitolo…e bam! Pubblichi il secondo…meglio x me!
08/06/2014 at 13:27
Ahah, scusami non ho resistito:)
Ora però sono curioso: cosa avresti votato nel primo??
07/06/2014 at 11:08
Incipit particolarmente interessante, aspetto ora la continuazione con trepida attesa. Ho votato : cercherà di scendere tra i binari. Potrebbe essere interessato alla scarpa del ragazzo: le scarpe dicono a tutto al protagonista, e perciò potrebbe ricavarne informazioni interessanti.
07/06/2014 at 13:41
Grazie per il tuo commento! a breve pubblico il secondo capitolo:)
06/06/2014 at 11:51
Rimarrà immobile: non ha senso che scenda, e non vedo perché un personaggio così maniaco dovrebbe sentire il bisogno di scappare…
Mi ero tenuto questo incipit da parte, e ora l’ho letto: bravo, hai una bella scrittura. Gli incipit vanno tenuti volontariamente brevi e semplici, e forsè è per questo che non hai ricevuto l’audience meritato.
Che strana curiosità, questa delle scarpe! Adoro New York, ma chi non lo fa?
06/06/2014 at 12:16
Grazie per il tuo commento, in effetti come incipit forse avrei dovuto tarare meglio la lunghezza:)
Sai sono indeciso perché effettivamente è successo qualcosa di inusuale nel rituale di questo personaggio maniaco delle scarpe: è entrato in contatto con la persona attraverso gli occhi, questo secondo me lo destabilizza…ci sta che stia immobile anche che, in seguito allo shock, faccia qualcosa al di fuori dalla sua “routine mentale”.
06/06/2014 at 12:41
Se è per questo, ci sta proprio tutto: dipende da come lo racconterai.
Io ho solo indicato quella che secondo me è la più interessante: ma ovviamente, con la tua abilità sei perfettamente in grado di dimostrare che mi sbaglio. 😉
05/06/2014 at 19:55
Grazie dadan! devo ammettere che I binari sono la continuazione che più mi intriga:)
06/06/2014 at 13:48
Vedremo come andrà allora 🙂
05/06/2014 at 19:00
scelgo i binari.. mi è piaciuta la teoria delle scarpe!
04/06/2014 at 09:10
In primis, grazie per il tuo commento:)
Si è vero il racconto è un pò fermo: mi piaceva l’idea di partire dal senso di quiete data dalla riflessione e dall’abitudine per poi rompere con un evento improvviso:)
Per le scarpe sporche di rossetto, mi capitò qualche anno fa di vederle indossate a una ragazzina punk!
ciao!
04/06/2014 at 08:51
Rimane immobile. Incipit interessante, piuttosto originale, anche se le scarpe sporche di rossetto non le ho mai viste! 🙂