Dove eravamo rimasti?
SCUSATEMI, L’HO DETTO TROPPE VOLTE.
E adesso sono seduta sul piccolo davanzale della finestra, è notte, alla televisione trasmettono la finale dei mondiali.
Ho riletto tutti i vostri commenti, e proverò a fare un tentativo proverò a parlare con i miei genitori. Grazie.
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Anima_fragile
Ho appena finito di parlare con loro, non ho nemmeno più voglia di sentirmi dire che sono i miei genitori e che vogliono il mio bene, perchè a me questo proprio non sembra.
Dato che tutto ciò che da loro sento è “devi migliorare, il tuo carettere non va bene” ” sei troppo aggressiva con la gente”.
Ma non si sono mai chiesti il motivo della mia aggressivià? Magari perchè non sento mai dei complimenti sinceri di mia madre nei miei confronti , ma solo rivolti alla figlia del suo fidanzato, alla quale riserva ogni genere di attenzione e privilegio.
Sono questi i casi, nei quali mi viene da pensare a mia nonna, lei mi voleva bene, per questo non mi è mai stato un peso occuparmi di lei nei due ultimi anni in cui la sua malattia l’aveva ridotta una bambina. Avevo passato gli anni della spensierateza a darle da mangiare, a fare flebo e a lavarla, non che mi fosse stato mai un peso. E la cosa più bella che mi ricordo di lei è quando mi vedeva sorrideva e mi diceva come meglio riusciva “irena grande, vieni qui che ti do un bacio” ed era solo a me che lo dava, ero l’unica di cui si ricordava.
Mi riempiva di gioia, sempre, anche la più piccola cosa mi metteva felicità.
Un sorriso, un abbraccio, quando riusciva a bere da sola, o quando cantava. Era così tenera, sul balcone con le mani sul cuore e iniziava a canticchiare qualche canzone, perchè era felice e questo faceva felice anche me.
E poi è morta. Soffocata, arrestio cardio-respiratorio l’aveva chiamato la dottoressa, ma io pesavo solo che non ero riuscita a salutarla, che avrei voluto l’ultimo bacio.
Sto piangendo, cerco di soffocare le lacrime, non voglio che mi sentano. Voglio solo raggiungerla, credo che farei un piacere a tutti se mi levassi di mezzo, sono una delusione e ho deluso persino voi, avevo detto che avrei fatto tutto quello che voi mi suggerivate, ma non ce la faccio più scusatemi.
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Anima_fragile
FACCIAMO ENTRARE IN SCENA UN NUOVO PERSONAGGIO
- Personaggio a sorpresa (56%)
- Padre (11%)
- Madre (33%)

06/08/2014 at 05:19
Toc, toc…Come va?
16/07/2014 at 09:45
Ho votato per il personaggio a sorpresa perché porterà un messaggio dal passato.La nonna ti ha lasciato in eredità qualcosa che cambierà la tua vita.Prima di tutte la speranza della fiducia nel futuro e poi una proprietà che ti renderà indipendente e felice.La nonna da lassù ti vuole bene e non vorrebbe mai vederti soffrire.
16/07/2014 at 02:58
Perché non provi a parlarne ad un’amica? Capisco l’affetto che ti lega a tua nonna. Molto spesso i nonni sono un filtro tra figli e genitori perché si rendono conto che anche questi ultimi sbagliano.
15/07/2014 at 22:17
Un personaggio a sorpresa bella anche questo secondo capitolo complimenti!
15/07/2014 at 21:52
Io farei entrare in scena la mamma, vediamo un po’ che carattere ha.. E cerchiamo di capire come la protagonista e la madre possano trovare un equilibrio. Ti seguo!
15/07/2014 at 21:46
dimenticavo: questa storia è dedicata ai miei due nonni che mi mancano tanto, anche se ho parlato solo di mia nonna, mentre scrivevo questo capitoletto ho pensato anche te nonno.
vi voglio tanto bene ancora ora e per sempre, non vi dimenticherò mai siete sempre nel mio cuore.
-Anima_fragile
15/07/2014 at 21:44
ovviamente non ho deciso di tentare il suicidio, la storia è in gran parte vera, mia nonna, il periodo buio, che più che altro non è stato causato da mia madre e il suo fidanzato, ma dal mio ex che come ho già scritto mi ha allontanato da molti miei amici.
questa storia è autobiografica per la maggior parte, eccetto la parte del suicidio.
15/07/2014 at 21:33
Aspetta un attimo… È una storia di finzione vero?
15/07/2014 at 20:45
Grazie a tutti quanti per i complimenti sono molto contenta che la storia vi piaccia e vi abbia toccato.
Anima_fragile
14/07/2014 at 13:34
Quando affronto momenti di difficoltà simile penso a tutte le cose piccole , magari insignificanti, che mi danno gioia, e mi aggrappo a quelle, che nella tristezza danno la forza di andare avanti.
In ogni caso consiglio a te/il tuo personaggio di parlarne con i tuoi, spesso le parole ottengono più di quanto non si creda…
14/07/2014 at 13:04
ciao. Ho scelto anch’io per parlare con i tuoi. La storia è di quelle che ti fanno domandare:
perché tutto ciò, perché proprio a me, perché proprio adesso. Se è autobiografico ti domanderei: ti sei mai chiesta se fossi vissuta in un’altra vita cosa potevi essere stata? Se fossi stata indiana, magari una squaw con un bel nome: Anima Fragile
a rileggerti.
13/07/2014 at 22:36
Ho optato per parlare con i tuoi. Il primo passo secondo me è rompere il ghiaccio dicendo alla mamma che stai scrivendo un libro sulla storia di una ragazza triste. Invitala ad essere un lettore per cambiare il corso della storia e vedrai che quando lei la leggerà cambieranno molte cose,perché tu scrivi con l’anima. Buona scrittura
13/07/2014 at 16:20
La migliore cosa e andarsene di casa e lasciarsi tutto alle spalla non arrendersi mai andare avanti in questi momenti complimenti una storia molto toccante! Brava!
13/07/2014 at 14:47
Ma è un’autobiografia?
Se sì consiglio vivamente di parlare con i tuoi !
comunque ti seguo, sono curiosa di vedere come va avanti la storia
13/07/2014 at 14:11
Proviamo a chiarire
13/07/2014 at 11:49
Riesce a chiarire con i suoi genitori complimenti!
13/07/2014 at 00:09
molte
13/07/2014 at 00:08
Grazie
12/07/2014 at 15:56
Bella storia davvero complimenti!
12/07/2014 at 15:50
Cerco di chiarire con i miei:-) 🙂
12/07/2014 at 15:26
grazie a tutti di cuore.
12/07/2014 at 09:09
Hai una vita difficile e penso sia la milionesima volta che te lo sentì dire ma stammi a sentire: un periodo buio nella vita lo abbiamo avuto tutti… Sta alla nostra forza e coraggio affrontare i problemi per cui chiarisci con i tuoi ma cerca di capire le loro motivazioni non dire NO a priori, ascoltati e capiscili perché spesso le urla servono a celare la paura….
12/07/2014 at 09:06
Il tuo racconto mi ha spiazzato. Sembra autobiografico, se non lo fosse ti faccio i miei complimenti perché sei riuscita a renderlo autentico. Il disagio è forte, colpisce allo stomaco come un pugno, ho votato per parlarne con i genitori, a volte basta cambiare punto di vista per stare un po’ meglio. A rileggerti.
12/07/2014 at 05:51
Fuori di casa ti aspetta una vita nuova di zecca!
12/07/2014 at 00:09
Sarei curiosa di sapere come finirebbe la storia se la protagonista la facesse finita al secondo episodio.. ma opto per la terza opzione. Incipit molto interessante, ti seguo 😉
11/07/2014 at 23:30
Ovviamente la prima cosa che si consiglia è di cercare di chiarire la situazione. Intavolare una discussione pacifica e cercare di tenere a freno l’orgoglio e i toni caldi può portare più lontano di quanto non si pensi!
11/07/2014 at 23:22
nininne_ vorrei dire che è pura fantasia, ma purtroppo qualcosa di vero c’è, non posso negarlo.
11/07/2014 at 23:18
cerca di chiarire con i tuoi… é sempre la soluzione migliore!
11/07/2014 at 23:06
bella storia, non capisco se sia la realtà o finzione, comunque ti seguo 🙂