Tra le fibre tessili dell’anima

Dove eravamo rimasti?

Cosa accadrà al suo risveglio? Non si incontreranno mai più. (43%)

Una via di fuga

L’odore della pioggia si era fatto spazio tra le fessure della finestra entrando in casa e travolgendo ogni cosa, ogni amara delusione, illusione. Charlotte si avvicinò al vetro, guardo giù, il frenetico scorrere delle auto, le vite dei passanti che si mescolano per cinque secondi e poi si staccano brutalmente. Le balenava qualcosa in mente, un desiderio, un rifugio, la voglia di.

Quel giorno il telefono squillava e lei lasciava che squillasse, che quel suono si dissolvesse in quella casa perennemente intrisa di vuoto. Le pareti verde acqua iniziavano a darle la nausea. Odiava profondamente quel vuoto gravido di solitudine e per un attimo fece un passo indietro, attraversando gli anni sulla nave dei ricordi. Le tornò in mente quel racconto di sua nonna, che tanto temeva la solitudine e quella madre che di quell’uomo non voleva proprio saperne. L’amore ai tempi della guerra era una mina che ti esplodeva nell’anima e lasciava ferite sanguinanti per anni. Rosa, sua nonna, era destinata ad una vita divisa tra un pezzo di pane al giorno e distese di grano da lavorare. Sole, pane e grano, nient’altro che immensi grovigli di pensieri che affondavano nella terra e lì morivano in segreto, come il loro amore, che ad ogni raffica di vento il grano portava via e ritornava al suo silenzio, alla sua quiete. Un giorno, Rosa, tornando a casa vide sua madre sull’uscio della porta che le si scaraventò addosso con tutta la forza urlandole che era la vergogna della famiglia, che non le avrebbe mai più permesso di vedere quell’uomo. La rinchiuse in casa, tra quelle mura sempre buie e vuote ed il tabacco da lavorare, fino a che un giorno dopo due mesi dalla morte del padre, Rosa venne a sapere da una sua zia, che il suo uomo non l’aveva dimenticata, che l’amore non si era bruciato sotto il sole di quei campi di grano, che qualcosa poteva ancora accadere. Sua zia le raccontò che Francesco aveva vegliato in segreto sul letto del padre morente. La madre si chiuse in un silenzio tombale fino a che non accettò colui che fino all’ultimo respiro aveva tenuto compagnia a suo marito. Drammi e lieto fini di un tempo. Storie che non finiscono con gli anni.

Ecco, forse Charlotte si era sempre attaccata ai lieto fini desiderandone ardentemente e segretamente uno fino a che, in quello stesso istante, non li aveva visti tutti rompersi in mille frammenti su quel pavimento, tra quelle pareti di una casa che aveva cambiato per non sentire il peso della sua famiglia andata in pezzi quando aveva 10 anni, per non vedere più gli occhi di suo padre bruciati e divorati dagli ansiolitici e dall’alcool. Ora era lì, ad un passo da tutto e da nulla, dalla vita e dalla morte. Una voce iniziò a farsi spazio nella sua testa: “parti!” le diceva “è questo il momento giusto per andare lontano, per ricostruire tutto quello che di rotto c’è rimasto”. Preparò del thé, si sedette e pensò. Avrebbe potuto certamente farlo, forse avrebbe iniziato già a preparare le valigie…e tutti i forse iniziarono a sfilarle davanti. Forse sarebbe stato meglio restare, cercare di recuperare qualcosa, dimenticare quei brevi incontri e sguardi con Giorgio, la voce di quella donna e forse avrebbe cambiato addirittura casa. Forse sarebbe partita, poi come un fulmine a ciel sereno quel “forse no”. Forse non era semplicemente il momento di prendere una decisione, eppure era convinta del contrario…

Sleghiamo la corda dei forse di Charlotte. Cosa farà adesso?

  • Chiamerà Alice che la calmerà e la convincerà a restare esattamente lì dov'è. (44%)
    44
  • Resterà, ma cambierà casa e cercherà una nuova occupazione. (11%)
    11
  • Decisamente partirà. (44%)
    44
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32 Commenti

  • Questo racconto incipit è davvero coinvolgente, vorrei sapere subito il seguito!!! Lui la ferma, non puó essere altrimenti, non vi azzardate a votare diversamente! 🙂
    Bella la descrizione dell’imbarazzo all’assenza di dimande, sembra di vedere la scena! Ti seguo!!!!

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