Dove eravamo rimasti?
Quel velo rosso tra lei e me
Buio. Freddo. Tanto freddo.
«Adihal!» Luce. Qualcuno mi scuote. «Oh, Ad’h, stai bene? Adihal, rispondimi, Ad’h.»
«Ho freddo.» Un risata isterica e liberatoria, la sento scuotere il corpo che mi stringe convulsamente, la sento riscuotere la mia mente dal torpore. I mutaforma, la grotta, lo specchio, l’Usurpatrice… Freddo. Buio.
***
Rosso. Un rosso tremolio di soffice tepore. Luce, calore, sole, un letto, morbido.
Camhnóir è accanto a me, la preoccupazione che ne segna il volto perfino nel torpore del sonno leggero. La tensione della bruna fronte, l’amara piega delle labbra: come posso gravarlo del peso di quanto ho appreso nella grotta? È il mio fardello. Almeno su questo lo specchio è stato chiaro, cristallino e inclemente: deve essere una mia decisione, è l’unico modo. Se solo sapessi che cosa significa.
«Adihal!» Gli occhi ridenti. «Ti sei svegliata.» La fronte distesa. Il sorriso pieno, sereno. No, non dovrà mai sapere.
***
«Lei è stata qui.» Lo so, ma non capisco perché Dyncoff- «No, Adihal, intendo dire che è tornata.» Sorpresa. Paura. Incertezza. Rabbia. Caldo. Freddo. Sobbalzo violentemente al lieve tocco di Dyncoff, lui scuote il capo, piano. «Non è qui, non può farti del male, non ora.» E mi accorgo di essere in piedi, la destra convulsamente stretta intorno al cucchiaio di legno, la zuppa a terra. Respira! Mi costringo a prendere nuovamente posto accanto al fuoco.
«Lo specchio ha detto delle cose- ha parlato di vite scambiate e legami recisi, di morti riscosse e di scelte da compiere, ma è tutto così confuso, non capisco…». Silenzio. Si protrae inarrestabile, saturando inclemente lo spazio tra noi. Delusione. Tensione. Speranza. Poi la voce incerta di Dyncoff irrompe nell’aria. Inspira. Espira. Ascolta.
«Adhial, io non conosco con certezza i dettagli del patto, ciò che so è che un giorno lei è tornata, domandando – pretendendo – a gran voce di conferire con lo specchio. È successo circa due anni e mezzo fa.» E improvvisamente capisco la gravità di quanto Dyncoff mi sta narrando: due anni e mezzo fa l’Usurpatrice ha tentato di uccidermi, due anni e mezzo fa ho dovuto abbandonare il mio pianeta, la mia casa, la mia gente, Camhnóir…
«Voleva recidere il legame, voleva il potere di uccidermi.»
«E credo l’abbia ottenuto – “legami recisi”, “morti riscosse” – tuttavia… tuttavia, con lo specchio nulla è mai semplice come sembra, i suoi servigi hanno sempre un prezzo. Quella prima volta non si accontentò delle sembianze di lei, volle anche le nostre, quelle del suo popolo, tutte, per sempre, fino a che ella avrà vita. Io credo- non penso che la Regina stessa si renda conto di ciò che ha fatto, né di quali siano le reali conseguenze di tale scelta. Inoltre, lo specchio ti ha parlato di “scelte da compiere”.» Annuisco, pervasa da un vago senso d’angoscia. «Questo suggerisce che anche tu abbia un ruolo in tutto ciò, ma quale? E poi cosa vorrebbe dire “vite scambiate”? Potrebbe essere solo un’espressione sibillina, ma mi pare che tra ‘rubare’ – come la Regina fa da secoli – e ‘scambiare’ ci sia una certa differenza.»
Vite scambiate. E all’improvviso capisco. Capisco le parole dello specchio. Capisco quale patto ha stretto con l’Usurpatrice e capisco che lei non l’ha compreso, non davvero (o mi odia fino al punto di mettere a repentaglio la propria immortalità?). Capisco che posso salvare il mio popolo – e il suo, forse – ma sono pronta a perdere me stessa per farlo?
Le mie mani sono rosse. Rosso. Diventa tutto rosso. Rivedo il mutaforma. Steso a terra. Dalla gola trafitta oscilla, come bandiera di morte, un dardo di balestra. Oscilla, ma non c’è un alito di vento, solo gli ultimi spasmi d’un essere irrimediabilmente privato del soffio vitale che lo animava. L’ho ucciso. Io. Sono un’assassina. No, no-no-no-no! Non volevo, io- Era lui o me. Lui o me. È stata legittima difesa- Legittima… lo è mai la morte, l’omicidio? Respira, Adihal, respira!
Chiudo gli occhi. Il rosso resta con me. Li riapro. Il mondo ha nuovamente i suoi colori; niente sangue, nessun cadavere, solo l’ombra dei miei incubi, un macigno sul cuore e il peso d’un incerto futuro. Scelte. Possibilità.
Dyncoff mi osserva accigliato, per quanto ho perso i contatti con la realtà? Mi affretto a chiarire che:
«Sto bene», ma non so nemmeno io chi sto cercando di convincere.
«Capisco.» Silenzio, greve, denso. «Sembri stanca, riprenderemo questa conversazione quando sarai pronta.» Sì, ma quando? Se prima non sapevo cosa fare, ora…
«Aspetta!» Per un attimo rivedo il turbinio della neve e un cappello di feltro. «Credo di sapere quale sia stato il prezzo dello specchio: il patto ha un limite, un limite di tempo.» Lo sguardo stranito, non capisce. «È la mia aspettativa di vita, le ha scambiate – “vite scambiate” – capisci? Se ci pensi ha senso, può uccidermi solo se sono ancora viva. E deve farlo lei, di persona. Lei o me: una morte riscossa, per scelta, questo è il patto.»
08/08/2015 at 12:47
Purtroppo il tempo tra gli episodi fa perdere molti particolari, ma il tuo stile è sempre buono e anche il finale è molto denso! E la domanda di Thommy è giusta: finisce così? O ne farai un seguito? 🙂
14/08/2015 at 15:15
Mea culpa… Comunque, grazie 😉
La domanda è giusta e lecita, la mesta risposta è no, non qui, e sicuramente non ora.
06/08/2015 at 20:41
Francesca, ammetto che è stato difficile riprendere contatto con i personaggi dopo alcuni mesi. Mi sa che dovrò rileggere anche i capitoli precedenti…
La vera domanda è: finisce così? :O
14/08/2015 at 15:08
Eh, non lo metto in dubbio ^^
Finisce così? Vorrei avere una risposta semplice e concisa a questa domanda, ma così non è. Avrebbe dovuto finire così? Probabilmente no. La storia di Adihal continua? Certo! Dopotutto è la natura delle storie, della vita. Continuerà qui e ora su TI? No. [E probabilmente è meglio così, preferisco che rimanga non scritta piuttosto che ucciderla di singhiozzi]. Sorry
05/08/2015 at 09:08
Molto F.Favole, pare il tuo stile canonico, direi che questo capitolo è il metro di paragone per tutti gli altri. Non mi è pesante aspettare se poi riconosco l’amico di sempre. Ti ringrazio di tutto e …buona fortuna! Ciao
14/08/2015 at 14:58
^_^’ grazie a te
24/05/2015 at 17:12
Adihal. Attendendo il finale di questa favola che rasenta il sogno che a tratti appare un incubo
07/05/2015 at 08:59
Io sono tra i pochi che ha scelto Camhnóir…
Molto interessanti questi mutaforma, mi piace come li hai descritti e presentati. Peccato pensare che il prossimo sia l’ultimo episodio, perché questa storia avrebbe sicuramente bisogno di molti altri caratteri! 🙂
11/04/2015 at 09:57
Ciao, come ho già detto in precedenza, questa interpretazione dei mutaforma mi piace particolarmente, quindi rinnovo i miei complimenti! ^_^ Voto per Dyncoff, mi incuriosisce.
07/04/2015 at 22:53
Io esco fuori dal coro: scelgo Dyncoff e non scrivo neanche ciao 😀
Mi ero persa tante pagine, ma ho recuperato e devo rinnovarti i miei complimenti perché, anche nella prosa, sei davvero brava 🙂 E la trama è particolare, prende molto, sorgono diverse domande e sono ora curiosa di leggere le risposte 🙂
A presto!
08/04/2015 at 11:07
Ciao, Nicol 😀 Ti ringrazio! A presto con qualche risposta 😉
03/04/2015 at 17:45
Adihal. Ciao
05/04/2015 at 16:52
Grazie, Lucia 😉
02/04/2015 at 18:03
Adihal. Ciao 🙂
03/04/2015 at 13:32
Commento quasi speculare a quello di Mari79, il tuo 🙂 grazie
01/04/2015 at 16:50
Ciao. 🙂 Adihal.
03/04/2015 at 13:30
Adihal a grande (?) richiesta, pare 😉
01/04/2015 at 08:28
Adihal. Concluderei con la protagonista. Lo scenario si è aperto di più, sento la necessità dei pensieri intimi di lei. Stile stimolante il tuo. A presto.
03/04/2015 at 13:28
Aperto, sì; credo che questa storia non si fermerà su TI, mi si è spalancato un mondo e dovrò lavoraci su. Adihal per (non) chiudere il cerchio là dov’è iniziato. Grazie 😉
26/03/2015 at 21:14
non ho dubbi a scegliere la prova di Camhnoir
30/03/2015 at 19:59
🙂
25/03/2015 at 10:16
Un po’ indecisa tra le tre opzioni.
Alla fine ho scelto la prova di Camhnoir.
Alla prossima 🙂
30/03/2015 at 19:58
Grazie, a (molto) presto
22/03/2015 at 10:57
Ciao. 🙂 Sulla prova di Camhnóir.
23/03/2015 at 21:16
Probabile, stando ai voti…
Grande per la copertina 😉
24/03/2015 at 11:35
Grazie Francesca. 🙂
22/03/2015 at 08:30
…Adihal. Il capitolo finisce con lei atterrata e atterrita e con lei riprenderà per…
Più frenetico del solito, con meno variazioni: rilassati.
Ciao
23/03/2015 at 21:13
Dici? è sempre interessante leggere i tuoi commenti, Flavio
21/03/2015 at 15:03
Interessante l’idea che la regina con dodici teste ne abbia soltanto una senza volto e che abbia generato i mutaforma, sicuremente il concetto mi intriga, perciò voto per saperne di più.
P.S. Bentornata! ^_^
23/03/2015 at 21:09
Grazie, Nick 🙂
01/02/2015 at 12:35
Ecco fatto! Devo, però, confessare che ho avuto un po’ di difficoltà nel comprendere dei passaggi che hanno richiesto una rilettura. Qui si viaggia in due mondi e devo dire che i miei personaggi preferiti sono i mutaforma, mi piacerebbe essere una di loro.
Brava, ciao 🙂
20/03/2015 at 18:52
Un prezzo che ora pagherò io, quello delle assenze ^^
Non ti chiedo di tornare sui vecchi capitoli, ma se ti fa piacere, da qui in poi, i passaggi non chiari segnalameli!
I mutaforma?? O.o beh, interessante… potrebbe piacerti una certa svolta che ho in mente, allora 😉
30/01/2015 at 21:37
Ciao Francesca, sono passata per dirti che devo recuperare. Questo è il piacevole prezzo da pagare quando ci si assenta per tanto tempo.
Quindi nel futuro prevedo…. lettura, voto e applausi! 🙂
25/01/2015 at 12:18
Ma quanta azione maledetta c’è in questo capitolo. Mi hai portato nel cuore della tua fantascienza… Bene..
Sempre convinta che mi devo leggere la versione integrale a volte mi perdo.
Mi piace l’opzione trovano un oggetto.
Ma è in minoranza.
20/03/2015 at 18:48
Ciao,
guarda, se ti perdi è sicuramente colpa mia ^^ e di tutte queste pause forzate… ora, vado fino in fondo senza ‘vacanze’ (se scrivere la tesi è vacanza…); cercherò di non lasciare troppi vuoti!
09/01/2015 at 23:08
Una prova, oh-oh credo di aver fatto un pareggio ( non appositamente, scusa) comunque le cose vanno nel verso giusto, ti consiglio di metterli in difficoltà, ciao
20/03/2015 at 18:39
No problem, ha risolto qualcun’altro 😉
Dici che li ho messi abbastanza in difficoltà?
20/03/2015 at 18:43
No problem, ha risolto qualcun altro 😉
Dici che li ho messi abbastanza in difficoltà?
07/01/2015 at 17:41
Risposte.
Mi è piaciuto molto questo scontro, frenetico, con la giusta suspence e molto ben descritto! 🙂
20/03/2015 at 18:38
Ti ringrazio 🙂 spero che gli ultimi capitoli non deludano!
04/01/2015 at 17:58
Ti sei dimostrata molto brava nel descrivere la lotta concitata con il temibile mutaforma, brava! Non ho idea di cosa potrebbe essere l’oggetto essenziale per i capitolo successivi, perciò sarei curioso di scoprirlo nella prossima esplorazione spaziale ^_^
20/03/2015 at 18:35
Grazie, Nick 😉
temo non scopriremo mai quale poteva essere l’oggetto… io avrei bisogno di un giratempo per recuperare tutti i capitoli arretrati ^^
28/12/2014 at 23:27
direi che arrivati a questo punto occorrono risposte. Brava! ho recuperato i cpitoli persi 😉
20/03/2015 at 18:32
Mi sa che ora tocca a me recuperare capitoli…
26/12/2014 at 11:54
Una prova. Molto avvincente la descrizione della lotta 🙂
20/03/2015 at 18:31
Grazie ^^
complimenti per la copertina!
20/03/2015 at 18:47
Grazie 🙂
19/12/2014 at 01:26
Risposte, forse perché occorrono a me per ritrovare il filo. I c.d. Mutaforma sono da sempre tipi narrativi con forte forza simbolica, in questo episodio nella foga della “pugna” – tra l’altro ben descritta – ne ho un po’ perso questa valenza.
Risposte dicevo
20/12/2014 at 21:04
Ciao, sì, c’è molto dietro la figura e la natura dei mutaforma; un po’ per scelta, un po’ per ragioni di spazio, in questo capitolo non ho approfondito tale aspetto ma conto di farlo nei prossimi. Vedrai, tutto sarà più chiaro 😉
18/12/2014 at 21:27
Ero indecisa per una prova e delle risposte. Ho optato per la prima. Dopo lo scontro- che hai descritto benissimo- sono curiosa di sapere il continuo
20/12/2014 at 20:59
Spesso le prove costituiscono una svolta; ci cambiano, portandoci a vedere le cose in modo diverso… Chissà che questa non sia la chiave per accedere alle risposte di cui Adihal e Camhnóir hanno bisogno 😉
18/12/2014 at 19:41
Ciao. Una prova. UN’episodio pieno d’azione. Bello, mi è piaciuto. 😀
20/12/2014 at 20:55
Grazie, Mari, sono contenta di essere riuscita nell’intento 😀
18/12/2014 at 18:41
Spero per loro che trovino delle risposte
20/12/2014 at 20:54
Spesso le risposte che cerchiamo sono davanti a noi, a portata di mano, eppure non le vediamo…
18/12/2014 at 18:27
Ma ti rendi conto in che modo sei riuscita a descrivere lo scontro? 😀
Mi piace il tuo stile, davvero. Ora voglio vedere come affronterai (e narrerai) il viaggio.
Li aspetta una prova.
20/12/2014 at 20:52
Mi rendo conto? Mm… in realtà non tanto, almeno non fino a quando avete cominciato a farmelo notare. ^^’
Una sfida non sarebbe male, vero? Per ora ci sono buone probabilità 😉
18/12/2014 at 13:10
…l’oggetto.
Ho notato che fra dialoghi, pensieri e frasi (o favole) riportate non c’è una netta separazione. Tu hai risolto con il corsivo, io nel mio racconto con un dialogo destrutturato come un’insalata russa. Nel tuo caso il risultato è più cinematografico, nel mio risulta come un massaggio alle meningi.
Con il tempo troveremo una soluzione entrambi.
18/12/2014 at 13:57
Già, l’eterno problema del punto di vista interno attraverso una voce narrante in prima persona… È qualcosa con cui sto ancora imparando a destreggiarmi; la soluzione? Certo, chi cerca trova, basta tenere occhi e orecchie aperti.
In realtà, il corsivo non corrisponde esattamente al ‘pensiero’ — anche perché siamo nella testa di una persona (e da lì guardiamo la scena > effetto ‘cinematografico’) quindi, di fatto, tutto ciò che non è discorso diretto è pensiero — piuttosto, si potrebbe dire che uso il corsivo per far risaltare alcune espressioni o sfumature, che possono aiutare a identificarsi meglio con il pv del personaggio.
Quanto ai dialoghi, seguo la ‘regola’ dell’andare a capo quando cambia il parlante (il resto se è minimamente collegato lo lascio di seguito). C’è da dire che la formattazione di TI, graficamente, non aiuta molto, l’interruzione di paragrafo è troppo simile a quella di riga perché visivamente faccia la differenza.
Relativamente al capitolo nella sua interezza, invece, devo dire che normalmente segmento molto di più (anche troppo forse) ma qui non ci sono riuscita, mi sembrava ‘sbagliato’; probabilmente, ha a che fare con la natura dei fatti narrati, che in questo caso specifico avvengono concitatamente, in un periodo di tempo relativamente breve (la sintassi, dopotutto, ha il suo peso nello scandire il ritmo della scena).
18/12/2014 at 11:38
Confesso che ci sono un paio di cose da cui rifuggo: la prima sono le “versioni estese”, la seconda sono i mutaforma. I racconti su TI nascono per essere al massimo di cinquantamila battute: questa è la regola e io rispetto le regole, non mi piace che vengano bypassate. Tieni presente però che questo è un vezzo tutto mio e lo assecondo facilmente non leggendo le versioni estese. Ti dirò che personalmente, quando finisco un racconto su TI, ne faccio invece una versione breve – a mio uso e consumo – eliminando talune incongruenze che possono nascere dalla pubblicazione a episodi e dalla interattività. Sono fermamente convinto che anche i tuoi testi ne guadagnerebbero in una versione più snella. Imparare a stare in un certo numero di battute senza per questo incidere sui contenuti è un esercizio fondamentale nel giornalismo e, in generale, per un autore.
I mutaforma sono tipiche creature da Fantasy, genere che non amo affatto.
Per il resto il tuo stile è interessante, è ben gestito e sfocia a tratti nella prosa poetica. Mi piacciono anche le numerose citazioni.
[Risposte]
18/12/2014 at 13:21
Temo che il mio rapporto con i cinquemila caratteri a capitolo sia un po’ ambivalente: da un lato, penso che sia un’ottima educazione perché ci costringe a un minimo di editing ragionato su quanto scriviamo, dall’altra, però, a volte faccio veramente fatica a cancellare certi particolari (che siano una scena, un dettaglio o un’espressione, poco conta) ed è questa seconda anima a spingermi verso la ‘versione estesa’. Quanto al tuo ‘vezzo’, credo che sia un diritto, infatti cerco sempre di far sì che il lettore puro di TI non finisca per perdere nulla di fondamentale. La revisione post-TI mi sembra un’ottima idea, potrebbe rivelarsi un’occasione di crescita il fermarsi a riprendere i racconti, per non perderli nel consumismo dello scrivi-scrivi-vota-commenta-scrivi; non so se sarei in grado di ridurli ulteriormente, però potrei provare.
Guarda, in genere i mutaforma non piacciono troppo nemmeno a me, qui servivano allo scopo; la loro natura ha un perché preciso, che spero di far emergere adeguatamente prima della fine del racconto. Sul Fantasy siamo evidentemente in disaccordo ma, per fortuna, non siamo tutti uguali.
Ti ringrazio infinitamente per la cura e l’attenzione con cui stai leggendo e commentando, uno dei motivi per cui ho iniziato a frequentare TI era che volevo mettermi in gioco e confrontarmi, crescere, e tutto ciò è possibile grazie a lettori come te.
17/12/2014 at 23:51
Le risposte al decimo, direi un oggetto risolutivo.
trascinante come sempre, le scene sono mostrate in modo egregio come sempre 🙂 bravissima Francesca
17/12/2014 at 23:54
Come sempre, scusa la ripetizione, sto smartphone mi fa perdere la pazienza 😉
18/12/2014 at 13:29
Grazie, Giorgia, mi confortate, ero un po’ preoccupata ^^
[Ah ah, ci sarà un motivo se per certe cose evito accuratamente il cellulare, tranquilla ;)]
17/12/2014 at 23:37
Risposte.
wow, Francesca. E che ti dico? wow.
No, davvero… vorrei dire di più… ma insomma… beh, notevole. Davvero notevole. Difficile io resti senza vocaboli…
18/12/2014 at 13:30
Davvero? O.o E pensare che ero così preoccupata, non ho molta esperienza con le scene d’azione ^^ Grazie!
16/12/2014 at 23:30
A uno scontro. Fantastica opzione, cosa non farei per poterla inserire anch’io, magari in un altro scritto.
Respiro libertà.
17/12/2014 at 00:11
Ah ah, io me ne sono quasi pentita ^^’ non ho molta esperienza in questo genere di scene e l’ho dovuta ri-scrivere tre o quattro volte… Spero di postare a breve (vita ed editing permettendo) 😉
ps. respiri “libertà”?
17/12/2014 at 12:16
Tanta. Così tanta che temo per te, fiore.
Non correre. Gira piano le pagine di vita, girale piano.
Ognuna è un petalo del cuore
che se ne va.
Rita Saglietto
14/12/2014 at 22:14
Ti avevo perso la scorsa estate: avevo cominciato a seguirti, poi sei sparita.
Ora devo recuperare.
14/12/2014 at 23:17
Nessun problema — dopotutto sono io quella che è sparita — e grazie.
12/12/2014 at 13:18
Quando si chiude una porta e si apre un portone non può che trattarsi di un incontro imprevisto… o non sarebbe un vero “portone”! 🙂
Innanzitutto mi complimento per l’idea di trama avvincente e per il linguaggio coinvolgente. Mi dispiace di averti scoperta solo ora ma ho letto un tuo commento altrove e ho trovato che fosse molto ben argomentato e così mi sono detta “se commenta così, figuriamoci come racconta”… e non hai tradito le mie aspettative. Interessanti episodi, ti rimprovero solo qualche refuso ma devo ammettere che si sono rivelati inevitabili, col tempo, un po’ per tutti noi. 🙂
“…le parole sfuggono alle mie labbra cerulee prima che il cervello possa processarle.” Bellissima riflessione. Anche contemporanea nel suo essere poetica. Stessa tinta che imprimi ai tuoi scritti: una miscela di sacro e frofano… vabbè ma mi sono capita da sola.
Seguo.
14/12/2014 at 23:12
Sul ‘portone’ sono d’accordo con te, infatti ho fatto in modo di inserirlo e ‘amalgamarlo’ con lo scontro (ho quasi finito ma devo verificare un paio di cose per renderlo un po’ più realistico).
Ti ringrazio per tutti i complimenti vari e, per favore, esprimi pure le critiche 😉 Sì, i refusi capitano a tutti, per me, però, temo siano una maledizione ^^’ ho fatto molti progressi da quando ho iniziato a scribacchiare ma comunque la distanza critica, il riuscire a distaccarsi dal testo che uno l’ha nella testa, resta molto difficile da raggiungere, soprattutto quando il tempo per lasciar riposare il testo è limitato, come qui su TI.
Posso chiederti cosa intendi per ‘miscela di sacro e profano’? 🙂
09/12/2014 at 12:38
A uno scontro.
Ho letto la versione estesa: mi piace sempre la delicatezza e la cura con cui racconti i pensieri, con cui descrivi la scena, anche in queste situazioni di tensione. 🙂
10/12/2014 at 19:57
Credo di dover rinunciare all’incontro, ormai… oppure potrei farlo degenerare in uno scontro! Ah ah.
Sai, a volte temo di essere troppo ‘riflessiva’ quindi un simile apprezzamento non può che farmi piacere, grazie di tutto 😉
08/12/2014 at 16:16
Ci sarebbero molte cose che vorrei dirti… però alcune non le posso rivelare qui, almeno non adesso. Comunque mi piace la tua idea ti mescolare la vita reale di Van Gogh con altri elementi che appartengono al genere fantascientifico 🙂
08/12/2014 at 17:56
Ciao, non mi è mai andato tanto a genio il suicidio di van Gogh (tra l’altro, recentemente ho scoperto che esistono teorie che mettono in discussione la veridicità di tale fatto), suppongo che questa sia stata una delle ragioni che hanno portato la mia folle(?) mente a inventare un’alternativa. Un’alternativa ‘fantastica’, perché è quello che preferisco quando scrivo (o forse è tutto ciò che mi riesce ^^). Per il resto… se vuoi, puoi scrivermi via fb 😉
08/12/2014 at 15:22
Incredibile la citazione iniziale, mi è piaciuta un sacco!! Per me ora avverrà un incontro inaspettato 🙂
08/12/2014 at 17:47
Ciao! La citazione è abbastanza famosa e viene da una lettera che van Gogh ha scritto al fratello Theo; in effetti, ha un che di ‘poetico’, lieta che ti sia piaciuta 😉 Vorrei tanto scrivere di quell’incontro… vedremo!
08/12/2014 at 02:33
Sei fantastica. Viva le versioni estese. Sti 5000 caratteri ci vanno stretti. Mi piace il racconto e il tuo stile. Bella l’idea e la scelta di Iniziare con una citazione di Van Gogh. Naturalmente ti seguo. Adesso ho votato x uno scontro passato
08/12/2014 at 13:07
^^ grazie, Miryam! Guarda sui 5000 caratteri, da una parte, sono d’accordo con te ma, dall’altra, penso che siano fondamentali e non solo perché permettono un minimo di omogeneità tra storie e garantiscono un tempo di lettura adeguato, ma perché ci educano, almeno un po’, a un lavoro di rifinitura e limatura, di editing, non sempre tagliare è un male, anzi. Le versioni estese me le riservo per quando mi sembra che togliere un qualcosa sia effettivamente un di meno 🙂
Lo scontro va per la maggiore, volete l’azione! Tu, però, hai fuso due opzioni (ricordo passato X scontro = scontro passato) o è un lapsus? 😉
08/12/2014 at 16:45
Ahah hai ragione. Perché sono stara indecisa tra i due. Cmq intendevo ricordo passato. Sono d’accordo con il ragionamento sui caratteri. Ma a volte è davvero difficile tagliare.
07/12/2014 at 19:43
Ttt ciò è carino mi piace questo romanzo cm si svolge
07/12/2014 at 21:48
Tnks 🙂
07/12/2014 at 17:13
Mi piace! Mi piace!
Mi piace la storia. Mi piace l’idea (la trovo fantastica). Mi piace lo stile narrativo, il modo in cui scrivi. Mi piace la scelta di cominciare con una frase dell’artista. Un personaggio che molti, immagino, conoscano solo per la sua pittura e non come uomo. Per cui è bello poterlo scoprire e immaginare in una luce diversa, attraverso la tua storia.
Seguo naturalmente. E in questo episodio voto per lo scontro.
07/12/2014 at 21:15
^_^’ grazie. Mi ero riproposta di aprire ogni capitolo con un pezzetto di una qualche lettera di van Gogh, ma alla fine ho dovuto utilizzare anche altre citazioni; comunque mi fa piacere che tu l’abbia notato. Vero, non era solo un pittore ma anche un lettore e un fervido corrispondente epistolare; temo, però, che questo mio esperimento giocoso non sia in grado di rendergli degnamente giustizia. 😀
06/12/2014 at 21:02
Narrare il tormento esistenziale di Van Gogh per mezzo di una fiaba è una scelta visionaria. La personalità che si sdoppia e si affronta : affascinante
07/12/2014 at 14:16
Beh, considerando che l’idea iniziale è nata nel dormiveglia, ‘visionario’ non può che rispecchiare almeno un po’ la natura del racconto. Grazie, Max 😀
05/12/2014 at 17:54
Ciao. 🙂 A un incontro imprevisto. Vediamo chi incontra. Un’episodio scritto in modo molto dolce, sembra quasi una poesia. Mi è piaciuto. Brava. 😀
06/12/2014 at 13:00
Ciao, Mari, grazie mille! Vedremo… in fondo, in qualche misura, anche uno scontro può definirsi un incontro 😉
05/12/2014 at 11:00
A un incontro imprevisto. Passa dal mio racconto se ti va 🙂
06/12/2014 at 12:56
Ciao, grazie ^^’
04/12/2014 at 23:21
A uno scontro, per trovare il conseguente contrasto della…serenità?
06/12/2014 at 12:55
🙂 vedremo…
04/12/2014 at 22:39
A un incontro imprevisto
04/12/2014 at 23:17
E che incontro… Grazie, Nadia 😉
05/12/2014 at 12:12
Sono curiosa di leggere il nuovo capitolo 😉
04/12/2014 at 22:24
Degli episodi del racconto che ho letto questo mi sembra il più riuscito: incisivo e coinvolgente, nonché interessante la descrizione del mutaforma, brava!
04/12/2014 at 23:16
Grazie, Nick!
03/12/2014 at 00:45
Volevo uccidermi : inquietudine che mi ricorda la brama di vivere, degna di Vincent Van Gogh
03/12/2014 at 13:14
Vero? Mi sa che hai visto giusto Max 😉
02/12/2014 at 11:04
Un treno per le stelle.
“Si può imparare la via del girasole, la semplicità di cercare sempre il sole?”: frase bellissima! 🙂
03/12/2014 at 13:15
🙂 lieta che ti piaccia!
29/11/2014 at 13:15
Il tormento di questa donna fantastica si esprime con una sola frase: solo il silenzio è vergogna.
Sono l’unica a non votare il titolo a plebiscito, ho scelto “sarò sempre con te”.
Nell’amore ognuno nomina l’altro custode della propria solitudine.
Hai resto il tormento di una donna invisibile che si dedica a un uomo con grande maestria….
Poi in privato ci facciamo una bella chiacchierata su questa visione di Vincent Van Gogh, sai sono una estimatrice di Paul Gouguin tanto da essermi sentita intrappolata in un suo quadro non so quante volte.
29/11/2014 at 22:50
Ciao, Lucia 🙂 sapessi… è molto più complicato di così! Spero si capisca meglio nei prossimi capitoli. Per Vincent scrivimi pure, sono curiosa di capire quale ‘visione’ sia passata 😉
28/11/2014 at 19:45
Treno per le stelle… un plebiscito
28/11/2014 at 20:48
Già, siete piuttosto compatti nella scelta 😀
27/11/2014 at 22:36
Che bello questo episodio, mi ha lasciato un pò di malinconia ma è piacevole e credo che ci starebbe benissimo “Un treno per le stelle” come titolo del prossimo episodio :))
28/11/2014 at 20:46
Ciao, lieta che ti sia piaciuto! Quanto alla malinconia se ti è rimasta è perché così doveva essere (comunque grazie per avermelo detto, fa sempre piacere riuscire a trasmettere emozioni e sensazioni al lettore), dopotutto la citazione iniziale non era scelta a caso 😉
27/11/2014 at 21:45
un treno per le stelle
27/11/2014 at 22:05
Grazie, Nadia! Per ora è quello più quotato 😀
27/11/2014 at 20:23
Un treno per le stelle. E’ poetico come titolo. 🙂
27/11/2014 at 21:03
E ha una sua ragione d’essere… nel prossimo capitolo si capirà 😉
26/11/2014 at 23:18
Ciao, io tornerei da Vince, non vorrei che con gli stacchi ci dimenticassimo di lui… comunque questo episodio mi sembra proprio ben riuscito, la principessa sembra davvero angosciata per la fiaba.Ah, ti segnalo un “canoscenza” da correggere.
27/11/2014 at 20:09
E Vince sia! Ti ringrazio 🙂 ‘canoscenza’ però non è un refuso… e resta così com’è!
24/11/2014 at 01:18
Vince è il tocchettone di manzo straniero. SI portaci da lui ….. Facci sognare.
25/11/2014 at 20:12
Ma ma ma… Lucia! :p
22/11/2014 at 10:16
Assolutamente sì!! 🙂 Mi dispiace non averti seguita dall’inizio, ma manco un po’ dal sito.
25/11/2014 at 20:11
Ciao Mari 🙂 figurati, non ti preoccupare!
20/11/2014 at 21:11
Torniamo da Vince e non ci pensiamo più ! 😉
20/11/2014 at 21:33
Ciao, bentornata 😉
19/11/2014 at 22:53
Nooooooo, raccontaci di un Re che rammenta una vecchia fiaba narrategli quando era bambino, una fiaba su un vecchio che non avrebbe mai voluto perdere la propria figlia 🙂
20/11/2014 at 20:31
Ah ah, sei serio o devo leggerci una velata(?) ironia? Grazie per essere passato 😉
20/11/2014 at 22:32
Serissimo, il “nooooooo” ricalca la tua domanda.
19/11/2014 at 21:18
Si assolutamente, torniamo da Vince 😀 Episodio bellissimo! Mi sono totalmente immersa nella lettura e in questi pochi minuti mi sono ritrovata direttamente nel tuo mondo! 🙂
20/11/2014 at 20:28
Grazie, mi fa piacere che ti sia piaciuto! 😉
19/11/2014 at 11:19
Sì, assolutamente, è il momento di rimettere ordine. 🙂
20/11/2014 at 20:27
Sì, signore! 😀 In realtà avrei già iniziato a ricomporre il puzzle con questo capitolo… ^^’ l’indizio l’hai colto, vero?
18/11/2014 at 07:39
Torniamo da Vince.
Stavolta ho trovato il tutto un po’ caotico con tutti questi c’era una volta, ma considerando l’orario in cui sto leggendo e la posizione, a letto, ci sta 🙂
20/11/2014 at 20:24
Ciao! Mi spiace… i c’era ecc. li ho ripresi dal terzo capitolo, dove mi sembrava fossero piaciuti, però forse in effetti frammentano un po’; è solo quello o è il capitolo in generale a risultare confusionario? Grazie, alla prossima
20/11/2014 at 21:03
Solo quello, la tua scrittura mi piace sempre molto
20/11/2014 at 21:09
Thanks
12/11/2014 at 18:34
L’usurpatrice.
14/11/2014 at 11:48
Vedremo 🙂 grazie, manfred!
06/11/2014 at 18:08
Quattro punti di vista diversi. Un buon incipit. Inizialmente avevo capito che la principessa si fosse messa a fare il pane per dimenticare il suo amore straniero. Bho, forse non ho capito un fico secco. Mi riservo di consolarmi nella versione estesa che non sono ancora riuscita a leggere. La storia regge è scritta bene, non ho ancora capito bene la trama. Però, mi piace e ti seguo.
07/11/2014 at 00:02
Al contrario, avevi capito bene, Lucia! Ma poi, quando se lo è ritrovato davanti, non ha saputo resistere!! ma perfino così alcuni sforzi sono troppo grandi per me: le mie stesse forze mi tradiscono
Sì, in effetti mi hanno già fatto notare che la trama non è troppo chiara ma… tra salti temporali e cambi di registri, suppongo sia abbastanza normale ^_^ comunque, andando avanti, l’intreccio diverrà più chiaro (spero!).
Grazie 😀
06/11/2014 at 12:38
lo straniero!
06/11/2014 at 23:55
Ciao, benvenuta! Questo straniero non sta conquistando solo il cuore della principessa ma anche i lettori…
05/11/2014 at 23:43
Straniero
06/11/2014 at 23:53
Spopola 😀
05/11/2014 at 09:52
Il pane come strumento di vitalità è una bella immagine.
Non ho mai amato le fiabe (si lo so che il genere scelto è avventura) ma tu e Adelline mi state facendo mutare opinione
05/11/2014 at 09:52
P.s. Lo straniero
06/11/2014 at 23:52
Io pensavo più a come il semplice ‘mettere le mani in pasta’, il fare qualcosa, permetta di snebbiare la mente e di sfogare le ansie e le frustrazioni; in particolare, credo che cucinare abbia un ‘potere terapeutico’ ^^’ Comunque la tua osservazione è la prova che le storie sono scritte dal lettore tanto quanto dall’autore 😉
04/11/2014 at 17:01
Ora lo straniero.
(Ho letto la versione estesa) episodio molto interessante! Mi è molto piaciuta la suddivisione in parti raccontate tramite i C’era una volta. 🙂
06/11/2014 at 23:43
Ciao! Grazie per esserti preso il disturbo di leggere la versione estesa 😀
I “c’era una volta” sono nati dalla mia insoddisfazione ^^’ non mi convinceva un pezzo unico e le parti non si amalgamavano bene, così…
04/11/2014 at 00:41
L’usurpatrice.
una principessa che ama infornare il pane non l’avevo mai letta, ma è talmente bello questo episodio che non posso esimermi dal farti i miei complimenti 🙂 ti seguo sempre con piacere
04/11/2014 at 20:04
Ah ah, è una principessa singolare la nostra 😀 Grazie Giorgia!!
04/11/2014 at 00:05
Ottimo, una favola che rispetta perfettamente i canoni del genere, ineccepibile. Vediamo ora che sorpresa riserva lo straniero… ^_^
04/11/2014 at 20:02
Che rispetta i canoni, tu dici? 😀
Uff! Prima o poi riuscirò a passare per scoprire che ne è di Senza Nome…
03/11/2014 at 23:48
L’usurpatrice. Devo recuperare gli altri capitoli. Per ora ti seguo sperando di riuscire a fare il mio meglio per leggerti al più preso. Mi piacerebbe leggessi la mia storia, non sei obbligata a farlo. Sono a metà tra la favola, l’humor, il saggio… Credo potresti darmi dei consigli, intanto io mi leggo la versione estesa…sai le amo di più.
04/11/2014 at 20:00
Ciao!
Gli altri capitoli sono un po’ diversi… vedremo cosa ne pensi 😉
Anch’io sono un po’ ingolfata ma proverò a fare un salto, però… consigli? Ah ah, non è che mi sopravvaluti? Scherzi a parte, cercherò di spremermi qualche commento intelligente 😀
29/10/2014 at 02:04
Affascinante e delicato intreccio
Il passato
30/10/2014 at 12:25
Ti ringrazio, vedremo dove ci porterà, tale intreccio 🙂
26/10/2014 at 22:21
Bellissimo capitolo *-* adesso approfondiamo sul passato 😀
30/10/2014 at 12:23
Ah ah, grazie Antonella 😉
23/10/2014 at 22:30
Approfondiamo il passato
26/10/2014 at 20:30
Ciao Fede! Passato, in tema con il tuo nuovo racconto, giusto? Appena riesco faccio un salto, la trama mi incuriosisce 😉
26/10/2014 at 22:29
Grazie
23/10/2014 at 14:15
L’attesa è valsa decisamente la pena! E’ solo una mia impressione oppure le tue descrizioni si fanno sempre più belle? Benché non sia un appassionato di fiabe la tua storia mi sta trascinando, brava! Voto per il proseguo su questo binario.
26/10/2014 at 20:24
Ciao, Nick! Temo sia solo una tua impressione ^^’ comunque grazie. Non so bene da dove mi sia uscita la fiaba — come se analessi e prolessi non fossero sufficienti O.o — ma a quanto pare è stata una scelta azzeccata 🙂
23/10/2014 at 13:56
Saranno passati dei mesi, però la tua scrittura riesce a rimettere insieme i pezzi senza tanti problemi. Non mi sono trovato spaesato a rientrare in questo racconto. 🙂
Sperando di non dover aspettare troppo per il prossimo, vista la curiosità, ho votato per continuare la fiaba. 🙂
26/10/2014 at 20:20
Grazie, mi fa piacere 🙂 Tenterò. Once upon a time… ah, ah!
23/10/2014 at 12:13
Continua la fiaba 🙂 ciao Francesca, bentornata
23/10/2014 at 12:21
Grazie 😀
30/08/2014 at 19:16
Bellissimo! Complimenti! Mi intriga tantissimo! Ho votato per scoprire qualcosa di più su Vince…ancora complimenti! 🙂
23/10/2014 at 12:17
Ciao 🙂
ti sarai fatta una pessima impressione di me, sono sparita per mesi… sorry!
Lieta che l’incipit di sia piaciuto! Spero che il seguito possa intrigarti altrettanto, anche se, purtroppo, Vince gioca solo un piccolo ruolo nel II capitolo.
10/08/2014 at 21:35
Per non lasciare nulla al caso, scopriamo di più sulla voce narrante!
Bell’incipit, direi quasi che ‘ti’ preferisco in prosa ma è ancora presto per esserne sicura 🙂 Ergo, ti seguo anche per questa nuova storia 😉
23/10/2014 at 12:15
Ciao Nicole (scusa il ritardo!!) 😀
ti ringrazio! Ho proprio bisogno e desiderio (se riesco a racimolare il tempo ^^) di esercitarmi un po’ con la prosa, perché negli scorsi mesi l’ho trascurata. Attendo curiosa una tua seconda impressione 😉
03/08/2014 at 13:24
Ho scoperto questo racconto grazie a FB (e poi qualcuno, un tale locullo, dice che FB è out…).
Hai saputo creare una bella atmosfera e, proprio per questo ora vorrei sapere dove ci troviamo. Sai io sono per i metodi classici: caratterizzare i luoghi e i personaggi, mettere le virgole al posto giusto e così via. Quindi dimmi dove siamo e perché parliamo francese (leggendo la tua prosa, ho immaginato la Normandia in inverno).
03/08/2014 at 14:45
A proposito di virgole al posto giusto: ne ho saltata una dopo “proprio per questo”. Farei meglio a tacere e nascondermi…
23/10/2014 at 12:11
Ciao Napo 🙂
Ti ringrazio (davvero) per esserti fermato a leggere e commentare (se ho ben capito, non lo fai a cuor leggero).
Purtroppo io, almeno al momento, sono una sperimentatrice in cerca di equilibrio; credo che anche questo sia un modo per imparare, ma sono anche convinta che senza un confronto sia impossibile crescere, quindi ti ringrazio e, se vorrai onorarmi ancora del tuo tempo e della tua competenza, sappi che terrò in gran conto le tue osservazioni. 😀
02/08/2014 at 14:33
ps. ovviamente ti seguo! 😀
23/10/2014 at 11:56
Grazie 🙂
02/08/2014 at 14:32
Che bell’incipit! Ho votato per sapere qualcosa di più sulla voce narrante 🙂
23/10/2014 at 11:55
Grazie Antonella! 🙂
Voce narrante? Il secondo capitolo fa al caso tuo 😉 (scusa il ritardo!)
30/07/2014 at 00:11
Bello! La mia sete di curiosità mi chiede di più sulla voce narrante 🙂
23/10/2014 at 11:54
Ciao, scusa il ritardo ^^’ e grazie!
Spero che il secondo capitolo solleciti la tua sete di curiosità, lenendola ma non spegnendola 🙂
29/07/2014 at 23:49
ho votato per la voce narrante, mi piace questo incipit, leggero e scorrevole.
Ti seguo, a prestooo !!!! 🙂
23/10/2014 at 11:51
Ciao Gaia (?) 🙂
mi scuso per la risposta tardiva e la lunghissima attesa!! Spero che il seguito non deluda le aspettative iniziali 😉
29/07/2014 at 18:10
Ho votato sul luogo in cui ci troviamo, pensando che così avresti spiegato comunque qualcosa di più della voce narrante senza svelare più del necessario.
Francesca che dire, narrato egregiamente, lessico vario e mai ripetitivo, grammatica perfetta, punteggiatura anche. Storia originale. Tu sei una che merita veramente un posto in primo piano, sono sincera. Ovviamente ti seguo.
23/10/2014 at 11:48
Ciao! Sì, Giorgia, sono ancora viva 😀
Grazie di tutto, sei sempre troppo buona, mi spiace solo averti lasciato in sospeso così a lungo ^^
23/10/2014 at 12:05
Ciao!
27/07/2014 at 13:17
Voto per Vince…
Campo di grano, riflessi aranciati, essere solo ed invisibile in mezzo alla gente…mi è venuto in mente in altro Van (Gogh)…
23/10/2014 at 11:45
Arrivo un po’ tardi, comunque… ciao e benvenuta 😀
Vince non ha prevalso per poco, ma credo che di lui tu ti sia già fatta un’idea piuttosto precisa, vero Maria? Donna perspicace… 😉
25/07/2014 at 00:31
Affascinante per stile e accenni della trama. Normalmente non adoro la narrazione in prima persona, ma tu lo fai con delicatezza “di tocco”
23/10/2014 at 11:39
Ciao e scusa per l’estremo ritardo ^_^’
ti ringrazio! Soprattutto per l’apprezzamento sull’uso della prima persona, so che è una scelta potenzialmente rischiosa ma, ahimè, amo molto questa combinazione di voce narrante e pov 🙂
22/07/2014 at 01:20
Ciao Francesca, che dire, riesci a infilare tanta poesia anche quando fai della “prosa”.
L’inizio è disarmante, con quell’interruzione subitanea.
Io, se non capisco qualcosa di più sulla voce narrante, penso che avrò qualche problema. Per me è Vincent che può aspettare…
“e poi in essi si intravvede lo stesso burrascoso liquido tormento interiore dell’oceano.”
Forse una virgola dopo “burrascoso” sarebbe meglio? 😉
23/07/2014 at 23:24
Ciao Boost,
la verità? L’idea della storia nasce da quello che è in realtà il finale, quindi l’incipit in medias res con flashback a seguire è venuto fuori da sé ^^
Al momento Vince è in testa ma vedremo di preservare in qualche modo la tua salute mentale 😛
Virgola o non virgola, questo è il problema. Scherzi a parte… non so, capisco perché me l’hai segnalata (separare gli elementi di un elenco) ma non mi convince per due motivi: (1) tendo a considerare ‘liquido tormento’ come un’unità (quindi l’elenco non sussiste) e (2) mi sembra che il ‘rimanere senza fiato’ per l’assenza di pause e, sì, il ‘disordine’ rendano l’idea del tumulto. Se c’è una cosa che ho imparato sulla punteggiatura è che, a parte poche regole basilari, non esistono norme rigide e fisse, molto dipende dallo stile dell’autore e dal contesto, quindi, cercando di scrollarmi di dosso un approccio ‘scolastico’ alla questione, sto sperimentando (con tutti i rischi che ciò comporta). Comunque sono osservazioni personali e, come già detto in altre occasioni, sono lieta di confrontarmi con altre posizione, quindi grazie per l’osservazione 😉
24/07/2014 at 08:37
Ti sei spiegata benissimo, in realtà mi interessava proprio avere questa opinione dettagliata, su un problema che non mi era del tutto chiaro. Non sono un esperto a riguardo, la mia era proprio una domanda! 🙂
21/07/2014 at 10:15
Voglio sapere di più su Vince.
Un inizio molto accattivante! Il misterioso Vince, la natura altrettanto ignota della voce narrante, l’ambientazione accennata e familiare, ma al tempo stesso descritta da un punto di vista estraneo, alieno… bellissimo! Ti seguirò con grande piacere! 🙂
23/07/2014 at 23:02
Grazie 😀
Vedervi lambiccare sull’identità di Vince, da un lato, mi fa sbellicare dalle risate e, dall’altro, mi terrorizza perché rivelandola ho paura di deludervi ^^
Il genere è nuovo, l’idea della storia a dir poco stramba… vedremo insieme che cosa ne uscirà 😉
20/07/2014 at 14:49
wowww,bell’incipit! voto senza dubbio la voce narrante, che tra l’altro hai saputo creare benissimo: ci si immerge completamente nella storia e nei luoghi ‘respirando’ il racconto. attendo con ansia il prosieguo !
20/07/2014 at 14:50
ora vado a curiosare il tuo blog…
😉
20/07/2014 at 16:13
Grazie Francesca ^^’
è l’effetto della narrazione in prima persona, molti la snobbano… a me, però, piace e (inconsapevolmente) sono tornata a utilizzarla 🙂
Ah ah, non ti ansiare che altrimenti mi ansio anch’io! ç.ç
20/07/2014 at 16:24
È da un po’ che voglio provarla, chissà… Magari finito questo mi ci dedico! 😉
20/07/2014 at 14:47
Cavolo! E’ molto bello, mi ha preso un sacco. La voce narrante ha qualcosa di fascinosamente intrigante. Non vedo l’ora di leggere il seguito, davvero 🙂
20/07/2014 at 16:06
Grazie ^^’ proverò a non deluderti
20/07/2014 at 00:39
Un nuovo mistero misteriosissimo! Sei riuscita efficacemente a catturare la mia attenzione, ora vorrei saperne di più sulla voce narrante ^_^
20/07/2014 at 16:02
Grazie Nick, lieta d’esserci riuscita. Vedremo, per ora Vince le tiene testa 😉
19/07/2014 at 20:13
L’incipit è d’autore, veramente ben fatto, intriga come pochi. Ho scelto Vince perché mi ha colpita. Vediamo come proseguirà.
19/07/2014 at 23:17
Ciao Angela 😀
grazie ^^ spero di non deludere così alte aspettative!
19/07/2014 at 18:19
Ottimo inizio Francesca, lasci veramente tanta curiosità. Buona fortuna per la tua terza fatica ;D
19/07/2014 at 23:14
Grazie GP 🙂
l’idea era proprio quella di alimentare un po’ di mistero, poi… chissà…
19/07/2014 at 13:51
Una nuova storia! Ho votato per scoprire qualche cosa in più su Vince, anche se la opzione della voce narrante era comunque interessante, ma possiamo rimandarla! Scopriamo chi è Vince e cosa vuole! Ti seguo! 🙂
19/07/2014 at 23:11
Certo possiamo rimandarla 🙂 e poi un’opzione non necessariamente esclude l’altra 😉
Non pensavo che Vince volesse qualcosa in particolare… vedremo!