Dove eravamo rimasti?
Quando il cane ti fa mobbing
–Maestra, ca-ca-ca…-
-Non ora, amore, sto spiegando a quelli più grandicelli, puoi andare in bagno se vuoi…-
C’era una volta una scuola, dove il personale litigava per questioni futili. C’erano i cattivi che facevano cose prepotenti verso gli altri e c’erano i buoni che sopportavano, non dicevano niente. Un giorno i buoni si stancarono di essere compartecipi del male e decisero di fare una rivoluzione. Solo le persone oneste possono vincere sui disonesti.
Ovvero, c’era una volta il mobbing nella scuola come c’è in tantissimi posti, ma nessuno ne parla. C’erano gl’integri (disonesti) e c’erano le persone rette che non si ribellavano mai.
Come ben avrete capito il mobbing lo soffre la gente perbene mentre è praticato dai disonesti. Questi ultimi credono di essere molto leali e giusti, ma esercitano il loro potere per fare del male alle persone che gli sono intorno e – cosa peggiore – godono di questa azione.
Il fenomeno non ha una vera età perché, prima che esso sia parte del mondo del lavoro, è praticato da bambini e ragazzi sotto il nome di “bullismo”.
-Per questo dici “sbullonatevi”, quando litighiamo!-
Prende il nome di “bossing” quando è in linea verticale tra datore di lavoro e lavoratori.
Litiga oggi, domani e dopo domani, si era arrivati addirittura alle querele e a riportare per iscritto la situazione. E nulla era cambiato.
Un bel giorno alcune persone decisero di guardare a questi individui non più come a delle iene umane ma come dei cagnolini di razze diverse. Cani rabbiosi. Eppure i cani sono animali bellissimi, ma loro sembravano solo bestie. Questo perché esercitavano il potere di fare del male agli altri.
Sentendo di avere a che fare con tante razze diverse iniziarono a gestirli e trattarli come tali. Se avevano fame, gli davamo la pappa, raccoglievamo i loro bisognini sparsi ovunque, impararono che accarezzarli era meglio che evitarli. Vedendoli così e non come iene umane e ingiuste, cominciarono a coccolarli quando non se lo aspettavano, li portarono fuori quando nessuno ce li portava, usarono la paletta per spazzare via i loro bisognini sulla strada, e ora loro pur non avendo coscienza di questo gioco psicologico, sono diventati debitori degli altri.
A forza di questo comportamento le bestie feroci diventarono cagnolini che scodinzolavano ed è successo solo grazie alle loro sembianze canine.
Ma i cani, non erano solo i cattivi, bensì tutti, perché ognuno aveva dentro di sé un oscuro passeggero: la depressione. Andare a lavorare era come portarsi un cane di qualsiasi taglia dietro. Che per quanto bello, dolce, simpatico sia è sempre un peso.
Giocando a fare i cagnolini scoprirono la cultura della gentilezza intesa non come educazione, ma come vicinanza di animi. La fecero propria e finalmente ne goderono non per ipocrisia, ma per stato illuminato dell’animo cosi come insegna la cultura orientale a differenza delle buone maniere ipocrite di noi occidentali.
-Maestra, è come quando un bambino ci ruba le merendine e ci prende a cazzotti e noi non gli rispondiamo alla stessa maniera? Perché tu dici sempre fai finta di essere un angelo guardati con le manine giunte, l’aureola e cerca di capire cosa passa per la testa del monello, nel frattempo chiamami-.
In effetti, poteva essere anche una cosa simile descritta dal bambino. La verità è che solo formando culturalmente le persone si possono evitare queste situazioni. Più persone si formano e più si può evitare. Più si è educati e più si ha idea su come interagire, agire e reagire. Persone ben formate dal D.S. in giù formano un ambiente sano e produttivo. Ruoli di potere vanno dati solo a persone mature.
Legislativamente si può fare poco e nulla, anzi spesso l’unica salvezza è abbandonare tramite trasferimento l’ambiente. Bisogna solo sperare di avere un Dirigente che comprenda le azioni degli altri anche quando questi sono ruffiani e lecchini. Del resto, chi fa queste cose viene prima o poi colpito dalla legge del Karma e tutto gli ritorna indietro, spendendo il proprio stipendio in medicine.
–Maestra, ca-ca-ca…-
Un successivo boato…
Nel voltarmi vedo tre colleghe a terra. La scrivania dove erano sedute non aveva retto il peso e si erano schiantate al suolo distruggendola.
-Maestra, te lo volevo dire che caccavano! Quando il cane ti fa mobbing prima o poi, cacca!-
Una fragorosa risata uscì dalla bocca di tutti.
Avevamo trovato la soluzione a un fenomeno di cacca. Aspettare era sicuramente la cosa giusta. Nel frattempo, molte di noi si erano organizzate per cambiare scuola.Qualcuno gli aveva fatto notare con voce altisonante di non essere persone gradite a loro, che tanto oneste parevano, sia a chi stava più in alto, di cui si riempivano la bocca per il solo motivo di farsi grandi.
La maestra Terranova non denunciò mai nessuno, questa storia è la sua denuncia. E’ bastata da sola a far alzare un polverone e far sentire gli animi offesi dal fatto di essere stati messi in ridicolo. Del resto, chi cane si sente cane è solo quando il mobbing ti fa tale.
07/05/2015 at 13:50
Arieccome qua 😛
cosacosacosacosaaaa? ennò eh! non ci provare…. non puoi fare solo la lettrice… :/
03/05/2015 at 00:12
Un po’ pamphlet
Un po’ fiaba
Un po’ diario
Spero questo esercizio si servito, abbia giovato
Un saluto
30/03/2015 at 15:30
Arrivo a storia già conclusa. Noto che si trova in cima alla classifica dei racconti già terminati, purtroppo noto che fin dall’inizio del primo capitolo ci sono problemi nell’inserimento delle virgole. la storia sicuramente sarà carina, ma trovo che in un sito che tratta proprio letteratura almeno la punteggiatura una persona se la possa aspettare corretta.
13/02/2016 at 19:20
già…
10/03/2015 at 19:34
Ciao =)
Mi dispiace essere arrivata solo alla fine e di non aver partecipato alle scelte :C ..
Penso sia la cosa più difficile raccontare la verità, trattare di una tematica attuale, attraverso una storia, utilizzando il pretesto della storia anzi, e dire che ci sei riuscita alla grande è poco. Già scrivere solo un racconto che abbia un senso è difficile, ma addirittura trasporre concetti in “favoletta” , non è da tutti…
Alla, spero, prossima storia !
05/03/2015 at 13:01
E con questo finale no c’è dubbio che tu sei una persona positiva e forte. Riesci a vedere sempre il ” buono” anche nella cattiveria. Pregio o difetto? Non importa sei bella così .
🙂
01/03/2015 at 15:30
Con un clamoroso ritardo (e devo ancora leggere il decimo dello scacchista, alessandra e il mentitore) ho finito questo racconto. Hai dato un finale intelligente, a coronamento di una delle storie più strane e direi anche sconclusionate (nel senso che ogni capitolo era una storia a parte), nel senso buono, che abbia letto su theincipit. Però ti ho seguita fino alla fine e così in molti, visto il numero di punti che hai.
05/03/2015 at 21:45
La fortuan del dilettante…. TI sto pensando ogni giorno ci sentiamo via mail.
08/03/2015 at 12:23
In che senso mi pensi ogni giorno? 🙂
08/03/2015 at 12:31
La situazione in Russia mi preoccupa neanche poco.
28/02/2015 at 17:58
Grandiosa, Lucia, davvero brava! Hai visto, sei riuscita a dare un bellissimo finale alla tua storia anche se eri preoccupata. Il tuo modo di affrontare il problema del mobbing è stato unico e speciale, come sei tu. Chiudo con una frase che mi è piaciuta molto “chi cane si sente cane è solo quando il mobbing ti fa tale.”. Aspetto la tua prossima storia! Un bacio!
28/02/2015 at 18:43
Amica Mia ! Tu hai capito vero ? Dimmi che hai capito…. Ho tanta Voglia di saperlo che hai capito…. Se si dimmelo senza svelare il mistero… Baci…
28/02/2015 at 16:17
Brava Lucia, una storia di cronaca se vogliamo. Ci hai insegnato, anche se tramite allegorie, che il lieto fine esiste anche nella vita reale 🙂
Un abbraccio,
Thommy
28/02/2015 at 16:19
Manca un pezzo:
Brava Lucia, possiamo considerare il tuo racconto una storia di cronaca, se vogliamo.
28/02/2015 at 17:01
Grazie. Perdonatemi se non ho fatto un buon editing. Spero che il messaggio forte che ho mandato sia arrivato a tutti.
26/02/2015 at 21:38
ciao, lucia….sono riuscita a recuperare i capitoli che avevo da leggere …finale compreso….tutti d un fiato….
che dire…non potevi concludere questo racconto in modo migliore…hai avuto coraggio, nel rendere pubblico un problema che ti riguardava da vicino….un disagio molto diffuso attualmente…attraverso questa storia sei riuscita ad attirare l attenzione delle persone a cui ti volevi rivolgere e sei riuscita a trovare una soluzione. allo stesso tempo hai attirato l attenzione di moltissime altre persone che come me ti hanno letto, apprezzato, stimato, sia come persona, sia come autrice. peccato che tu nn voglia scrivere ancora qui. spero ci ripenserai….un abbraccio….sei speciale.
26/02/2015 at 23:50
Ciao cara. Attraverso un momento di stanchezza.
26/02/2015 at 18:34
Complimenti per il finale. Come il resto del racconto ovviamente. 🙂
L’ho vissuto personalmente come una catarsi. Da’ speranza in un contesto (quello del mobbing) dalla quale sembra non ci sia via d’uscita.
26/02/2015 at 23:51
Grazie, mi prendo un pochino di riposo e poi passo a leggervi.
25/02/2015 at 20:01
Brava Lucia! Bel finale, per una bella storia, spero di poterti seguire qui su TI per un’altra storia, io sono indeciso se lasciare il sito o meno, perchè avrei un’idea ma non ho tempo per svilupparla, quindi ritornerei su TI quando avrò tempo per curare meglio il mio spunto, però leggerò qualche storia qua e là, e spero che una di queste sarà la tua
A presto=)
26/02/2015 at 23:52
Ciao, più lo leggo più trovo errori… Editing maledetto! Va bene mi accontento che il senso e il messaggio sia arrivato. Se penso all’ortografia mi sparo.
25/02/2015 at 18:34
Ciao. 🙂 Un bel finale. Era un tema difficile da affrontare ma l’hai portato avanti molto bene. Ciao. A presto. 😀
26/02/2015 at 23:53
Grazie Mariano. Devo recuperare un poco da te.
25/02/2015 at 17:38
Brava e complimenti!
Situazione complessa e difficile da gestire, ma te la sei cavata egregiamente. 🙂
26/02/2015 at 23:54
Mi è sembrato un lavoro enorme. Sei mesi a scrivere e ancora ci lavoro.
25/02/2015 at 16:23
Bel finale per un’altrettanto bel racconto. Ti dico solo una cosa: complimenti 🙂
25/02/2015 at 14:29
Un grande finale per la tua storia. Complimenti, anche per la determinazione. 🙂
Che peccato che non continuerai a scrivere con questo profilo
25/02/2015 at 11:18
E finisce la storia con una morale e credo che hai fatto, forse il record su theincipit 🙂
ciao 🙂
26/02/2015 at 23:59
Ciao Francesco. Grazie
25/02/2015 at 10:56
Una storia ci piace per tanti motivi differenti; una storia è bella per altrettanti differenti motivi; la tua è bella per il messaggio che hai voluto lasciarci e per la tua esperienza personale a cui va tanto di inchino!
Spero di leggerti di nuovo!
27/02/2015 at 00:03
Grazie. Vale solo per il messaggio, un sacco di errori di punteggiatura e ortografia è una storia così emotiva che è stato veramente difficile metterla giù. Ogni cosa che racconto è un fatto veramente accaduto. Tranne che ci siamo trasformati in cani, mi sarebbe piaciuto fosse stato vero anche se le anime le ho viste mentre si trasformavano in qualcosa che non era di certo umano. Purtroppo le hanno viste anche i bambini. E’ questo il dolore che mi porto dentro, la vera sconfitta della missione di una vita. Speriamo che la provvidenza stenda la sua mano misericordiosa come ha già fatto.
25/02/2015 at 09:57
Come dice Alessandra, sarebbe bello che un fenomeno simile riuscisse ad essere debellato con delle storie o raccontandolo semplicemente…Purtroppo, la realtà è un tantino diversa, ma tu ci hai fatto conoscere la tua storia, ci hai spiegato il mobbing (che per alcuni è ancora sconosciuto), abbiamo visto i bambini e la metafora dei cani… Bellissima!
27/02/2015 at 00:08
Qualcosa è accaduto oggi mi facevo una risata con alcune colleghe sdrammatizzando l’impressione che ho su determinate cose tipo essere spiata e seguita. Mi veniva tanto da ridere che ci ho fatto una battuta e potrebbe diventare anche un romanzo “l’ombra lunga su di me”. Quanto è brutto avere a che fare con persone affette dalla patologia del controllo. Sarà che io odio il controllo? I bambini con questi disegni mi hanno fatto felice. Il disegno del parco ho dovuto toglierlo dalla cornice è un quadro della mia cucina in casa mia i quadri sono tutti cartelloni fatti da bambini li ho incorniciati preziosamente e adornano la casa ed hanno un significato particolare perché rappresentano un ricordo di ragazzi meravigliosi che una volta erano bambini ai quali ho insegnato ad essere leali, uniti e corretti. Bei ricordi.
25/02/2015 at 00:58
Lucia, hai avuto molto coraggio. Io penso che anche solo con un racconto si possa raggiungere molto perché chi lo ha letto può farne tesoro e cercare di reagire se posto in una situazione simile. Dal racconto ne parte un altro che investe la vita di noi tutti che ti abbiano letta. Sei la regina del metatesto te l’ho sempre detto. Grazie dei tuoi testi fitti fitti pieni di parole su cui riflettere
27/02/2015 at 00:10
Sono pazza il coraggio è solo dei folli. Si con il metatesto ci so fare l’ortografia e la punteggiatura me la devo ri-studiare però! Che guerra di penna rossa c’è nel capitolo.
25/02/2015 at 00:10
Un finale degno della storia, bellissima l’idea di mostrarci i disegni dei tuoi alunni sul tema perché è vero ciò che dici: il mobbing inizia quando si è molto piccoli e si pratica o si subisce il bullismo dei compagni di scuola.
E’ stato un bel racconto, ha avuto i suoi alti e bassi come tutti, alcuni passaggi mi sono piaciuti più di altri, una realtà resa favola, una favola dove i cattivi “caccano”. Fantastico.
Per il resto concordo con Alessandra quando dice che sconfiggere il mobbing con un racconto è utopia, ma di certo sfogarsi e denunciare la cosa anche così aiuta chi lo subisce a reagire e comunque ad andare avanti e a chi è spettatore esterno a capire meglio come stanno le cose.
Ti auguro tanta fortuna nella vita, Lucia, e spero di rileggerti quanto prima.
27/02/2015 at 00:12
Mi devo riprendere e poi continuare a scriverlo seriamente questo pamphlet l’idea è piaciuta ma potevo fare meglio molto meglio.
24/02/2015 at 22:18
E si chiude anche questo capitolo …
Mostrare i disegni dei bambini è un modo intelligente di portarci nel tuo mondo. La chiusa che dice : “chi si sente cane lo è quando il mobbing lo fa tale” è il modo giusto di uscire di scena.
Personalmente non credo che un fenomeno sociologico e sociale come il Mobbing possa essere vinto con un racconto, anzi la ritengo pura utopia. Ma sfogarsi non costa nulla, e le storie di vita vissuta sono sempre le migliori, poiché ci riconducono a “quell’angolo di vero” che spesso manca ai romanzi. Quell’angolo in cui si smette di sognare e di respirare aria disegnata e si rimane immobili col fiato sospeso a osservare il mondo sporco che ci circonda e che ci ingoia.
Il Mobbing non smetterà di affliggere milioni di lavoratori, ma immaginare di poterlo vincere così simboleggia il Don Chisciotte con i suoi mulini a vento che ci è rimasto nel cuore, non per la sua follia ma per la sua determinazione. La stessa – di sicuro – che, anche tu come lui, hai dimostrato di avere.
Buona Fortuna per il resto della tua vita nella scuola del … “quando il Mobbing ti fa cane”.
Alessandra
24/02/2015 at 23:44
Che bel commento. Sto un poco cotta. Tra capitolo e bambini che hanno vomitato come dicono loro “gomitato” tutto il pomeriggio a stento tengo gli occhi aperti…
Grazie per il tuo sostegno e la tua amicizia. Ci sentiamo via mail.
24/02/2015 at 22:02
Grande finale per una grande storia. Complimenti Lucia. Ci hai regalato una grande storia.
24/02/2015 at 20:57
Un grazie a tutti voi che mi avete seguito fin qui.
Un grazie particolare ai bambini che hanno meraviglioso il mio lavoro.
Il mobbing è come la mafia o la camorra non lo vedi ma esiste. Questo lo voglio dire a tutti coloro che mi hanno sempre detto che esistono i deboli ma non il mobbing.
Auguro a tutti di lavorare in un luogo sereno dove c’è rispetto dell’altro e d’imparare la gentilezza come vicinanza degli animi. Vi auguro di non essere deboli e di alzare la testa, di agire, reagire, fare. Solo le persone oneste vincono sui disonesti.
Grazie
24/02/2015 at 21:08
ci manca la parola reso… noooooooooo…. Crollo! Sonno, partita e troppa birra…
24/02/2015 at 20:57
Grazie per il grande messaggio che ci hai lasciato con la tua storia! E grazie della tua presenza sempre affettuosa e disponibile. 🙂 a presto!!!
24/02/2015 at 21:00
Grazie a te Pink…. ad Alessandra a Napo, Max, Titti, Trix, Gabriele, Ilario, Giacomo, Andrea e tutti proprio tutti coloro che hanno fatto si che questa avventura potesse avverarsi… Un bacio a tutti.
16/02/2015 at 22:05
Sicuramente risolutivo. Complimenti ancora 🙂
16/02/2015 at 19:59
Voto per la terza opzione, voglio un finale deciso, bello e ad effetto…mi raccomando non deludermi!
Vieni a leggere il mio nuovo episodio! a presto :*
14/02/2015 at 21:09
3, vediamo come finisce
14/02/2015 at 11:39
Visto il contenuto didascalico, direi Risolutivo
14/02/2015 at 10:47
Naturalmente, se dici che la storia è riuscita a risolvere un problema, sarei ben lieto di saperne di più: unire il piacere della lettura alla consapevolezza che scrivere possa contribuire a migliorare la vita di qualcuno, è molto soddisfacente.
Mi spiace che tu non voglia scrivere ancora, la tua storia univa sia passione per la scrittura che impegno didattico e opposizione ai brutti atteggiamenti che da quanto ho capito non mancano anche in ambiente scolastico: comunque, se cambi idea sai sempre dove trovarci! ^_^
13/02/2015 at 10:41
Facciamo la storia LUCIA buon °San Valentino°!!!
13/02/2015 at 18:50
Chi sei ? Bhooooooooooooooooooo. Grazie per avermi letto.
13/02/2015 at 08:29
Ma se ha risolto veramente un problema allora vorrei un finale risolutivo!
La curiosità è più forte di me!
Spero di vederti ancora in giro anche solo come lettrice….ma ce la farai veramente a resistere e non scrivere niente? 😉
13/02/2015 at 18:58
La storia è nata con l’intento di risolvere un problema ed ha in parte fatto il suo dovere. Lo scopo non era avere gli incipoints era scuotere le coscienze, il resto è venuto da solo….
12/02/2015 at 21:44
Già il fatto che le maestre siano ritornate umane di per sé sarebbe stato un bel finale. Ma dato che manca ancora un episodio, voto per risolutivo.
La battuta finale del bambino mi ha fatto veramente ridere. 🙂
13/02/2015 at 18:57
Allora forse ho fatto bene a non metterlo in avventura e collocarmi in Humor….Grazie cara…Ciao
12/02/2015 at 16:20
Risolutivo. Mi è piaciuto questo capitolo, una sorta di pinocchio 🙂 il bambino alla fine era cinese?
bello il percorso con le foto, mi è piaciuto molto, la prima non l’apriva. Le altre bellissime, l’husky supermen ahaahhah
13/02/2015 at 18:56
L’ Husky è un omaggio alla collega che ha creduto che il progetto presepe fosse possibile e realizzabile. Comunque parlano così o anche peggio spesso a quattro anni ci vuole l’interprete per alcuni altri possono fare gli avvocati a partire da tre anni.
12/02/2015 at 10:29
ti stiamo leggendo dalla parafarmacia ad alta voce con i clienti che sono entusiasti del tuo lavoro…complimenti da tutti noi!
13/02/2015 at 18:54
Noooooooooooooo….adesso vi viene a tutti la dissenteria e venderai un sacco di imodium e enterorgermina….
12/02/2015 at 09:42
Il finale aperto mi sembra quello più adatto, eppure la curiosità di sapere come va a finire, visto che “la storia ha aiutato a risolvere un problema”, è grande.
Aperto, dai 😀
p.s.: mi hai fatto venire voglia di avere un cane XD
13/02/2015 at 18:53
Trai pochi che ha capito dove voglio andare a parare…. Ok, pare vinca risolutivo.
12/02/2015 at 00:39
Molto bello questo penultimo episodio, ironico e divertente e allo stesso tempo fin troppo serio. Bisogna essere Solisti ma far parte nello stesso momento di un gruppo, riconoscendo e accettando i difetti degli altri e anche i propri, cosa ben più difficile ma assai più importante.
Non so, mi piacciono i finali aperti solitamente, ma questo scritto non è solito. Ho votato finale risolutivo
A presto per l’ultimo episodio 🙂
13/02/2015 at 18:52
Pure tu….. ahi ahi ahi…
11/02/2015 at 18:38
Io opto per un finale risolutivo!
13/02/2015 at 18:51
Grazie…pare vada per la maggiore e non era quello che speravo!
10/02/2015 at 07:50
Cara Lucia, mi piacerebbe che immaginassi il giorno di scuola quello perfetto, senza problemi e accadimenti scomodi. Forse sarà banale ma mi piacerebbe che nell’ultimo capitolo fossi serena.
10/02/2015 at 09:07
Ci voleva finale aperto per fare questo, stanno votando tutti lo spiegone….
09/02/2015 at 22:31
già questo capitolo poteva fungere da finale. Però direi assolutamente: risolutivo, tiriamo le fila di questo racconto particolare e diamogli un finale che non sia un banale ‘e vissero felici e contenti’
Mi dispiace che non hai più intenzione di scrivere qui, ma tanto so che ti ritroverò in altri lidi Un abbraccio Lucy
10/02/2015 at 09:06
Grazie Francesca….
09/02/2015 at 20:11
Ecco arrivare il tuo solito messaggio: “VOTA”…
Il tuo simpatico “imperativo presente” che mi annuncia il tuo nuovo capitolo da leggere… 🙂
Bellissimo capitolo, bellissima storia, come tutto ciò che hai scritto finora.
Sono felice di avere accanto a me un’ amica speciale come lo sei tu… Così forte e così fragile… Cosí “omogeneizza-balle” con tutti i tuoi VOTA VOTA VOTA… Grazie per tutti i sorrisi che mi doni, per tutte le lacrime che mi fai versare quando mi fai confrontare con me stessa; grazie per le emozioni vere che cerchi di trasmettere con i tuoi racconti… TVB
09/02/2015 at 20:23
Amoruccia bella, ma quell’imperativo presente è na cosa un poco per prendere in giro…E’ come Totò che si metteva al balcone:- Vota Antonio, vota Antonio La Trippa !!- Ora, che tipo di finale avrà votato la mia “creative design”, senza di te, neanche questo viaggio sarebbe stato possibile… Html, direct, no direct… buchè, buschè, buket… Santa peppinella, i cani pure dentro ai bulldozer li abbiamo messi!!! he he he…..Grazie… Ma poi, se mi chiedete è uscito il capitolo è normale che io dico, si votate….. Io so una di poche parole specie con gli amici intimi e con chi mi vuole bene e voglio bene come fosse la mia famiglia…
10/02/2015 at 10:55
Tesoro mio, seguirti in questo viaggio è stata per me una nuova e gratificante avventura e sentire che i miei piccoli consigli ti siano stati di vero supporto è “pane per il mio orgoglio” ;)…
Sai anche che sono sempre stata sincera con te e che mi piace canzonarti con: “Imperativo Presente Sparagnesco VOTA VOTA VOTA”…:)
alcuni tuoi capitoli NON li ho votati e sai anche il perché, ne abbiamo sempre parlato; e come ti dico sempre, per fortuna, viviamo in un paese dove la libertà di espressione e di parola è ancora un nostro diritto sacro santo, sancito e difeso dalla costituzione, perciò se il tuo lavoro non mi piace non ti voto e non ti commento anche se ti ripeteró sempre: “E come dice Sparagna: Imperativo Presente Sparagnesco VOTA VOTA VOTA!”
Tiè… 😛
09/02/2015 at 18:25
Per me è finale aperto. Al tuo racconto non può esserci ne lieto fine (se non temporaneo) ne tanto meno una soluzione. Perché? Perché così è la realtà, la vita vera che tu hai saputo raccontarci coinvolgendo tutti noi lettori, lasciandoci vivere e dire la nostra di questa intricata vicenda. Attendo il finale con la speranza che tu nel frattempo ti sia ripresa dall’influenza 🙂
09/02/2015 at 20:24
Ed era il giusto finale, aperto…. Però, a parte pochi eletti c’è qualcuno che ho messo in difficoltà e non ha capito, quindi vuole risolutivo.
09/02/2015 at 17:58
Non guardo mai i risultati delle votazioni, prima di dare il mio voto. Ci avrei scommesso che la maggioranza avesse votato per un finale aperto, invece no. Ma come? Questo racconto/non-racconto è tutto aperto dal primo al nono capitolo e voi chiedete un finale risolutivo? Ci risiamo con lo spiegone finale che va per la maggiore tra le richieste di tutti i lettori di tutti i racconti di TI. Povera Lucia, mi sa che tutti giù a farti complimenti, ma poi la vera spiegazione della richiesta del Risolutivo è: “Facce capi’ ‘ndo volevi annà a para’ e ciao”.
Io invece vorrei davvero ritrovarti su TI – magari non subito – con un altro racconto che sia un vero racconto, non uno sfogo/metafora. Tu sei un vulcano di idee, devi solo incanalarle in una “sciara” che le porti placidamente a valle, senza travolgere persone e cose.
09/02/2015 at 18:09
Come ci hai preso! Ah ah ah….Lo spiegone due ciotole di balline che rotolano…
09/02/2015 at 17:00
Ciao. 🙂 Risolutivo. Bell’episodio. Non so il motivo ma rispetto la tua scelta di non scrivere più altre storie.
09/02/2015 at 18:10
Grazie …
09/02/2015 at 15:49
Un racconto così, esige un finale risolutivo!
Questo capitolo mi è piaciuto tanto, sa proprio di “magia del Natale” poi hai messo insieme gatti e presepi viventi, che sono due cose che adoro ahahah
E a quanto pare non è solo la mia scuola a non avere carta igienica XD
Ma non puoi non scrivere più! Ci lasci tutti debitori, se lo fai, perché tu leggi tutti e ci viene automatico ricambiare! Vogliamo sentire altro! 😉
09/02/2015 at 18:12
Ah ah ah… Stiamo tutti sulla stessa barca, adesso che passa la “buona scuola” ci possiamo solo sparare o cambiare lavoro, non mi posso manco mette a scrivere che so negata…ah ah ah
09/02/2015 at 14:57
Ciao Lucia, innanzitutto voto per un finale risolutivo, il lieto fine non mi è mai piaciuto ahahahah.
Mi dispiace molto apprendere che non continui la tua esperienza letteraria quid insieme a noi, ma sono certo che se hai deciso così, avrai le giuste motivazioni.
Detto ciò, complimenti per la storia,
alla prossima
=)
09/02/2015 at 12:38
Bello questo titolo! 🙂 Opto per un finale chiuso!
09/02/2015 at 12:35
Risolutivo.
Ero preoccupata per i gattini, ma per fortuna li hai messi in salvo 🙂
09/02/2015 at 11:37
Come dice Andrea, non puoi abbandonarci! Come faremo senza di te? Senza la tua simpatia dolcezza sensibilità? Tu che prendi a cuore qualsiasi situazione…una storia che ti piace la fai diventare un po’ tua… Con questa storia ci hai insegnato cos’è il mobbing e ci hai dato un messaggio importante che resterà sempre! Io te lo dico sempre: la storia può piacere oppure no per come è scritta, ma nel tuo caso bisogna andare al di là e leggere dell’esperienza che ci hai voluto “regalare”!
Ti abbraccio forte
09/02/2015 at 10:11
Io sono per un finale chiuso perché penso che nella realtà chi è cane al massimo diventa capra,(come hai detto tu)? perché difficilmente potrà tornare alle sembianze umane. Quindi almeno con la fantasia diamoci un bel finale.
Per quanto riguarda la tua decisione già sai come la penso, per cui a te la scelta giusta o sbagliata che sia. 🙂
Ciaooo
09/02/2015 at 18:14
Ma sono tornate umane, giuro… No caprette, non iene, non gatti e manco cani…Proprio esseri umani dotati di calma ed emozioni…
08/02/2015 at 23:37
E risolviamola, sta faccenda, una volta per tutte!
E’ stato bello seguirti fino a qui, Lucia, mi spiace leggere che non intendi più scrivere, almeno qui. Spero comunque di continuare a divertirti come lettrice! ^_^
08/02/2015 at 22:39
Ciao Lucia 🙂
Io ho votato per il finale risolutivo.
Da commenti vari ho capito che non intendi più scrivere qui, o che almeno non lo farai come Lucia Sparagna, sappi che mi dispiace molto, non so i motivi (o almeno li so ma non approfonditamente), ma mi dispiace e vorrei che rimanessi 🙂
Io come faccio senza i tuoi commenti super simpatici.
Mi hai insegnato cos’é il mobbing e se un giorno dovrei averci a che fare, grazie a te sapro come chiamarlo e come evitarlo (o almeno spero).
Un bacione 😉
08/02/2015 at 21:13
…risolutivo. Ensemble o squadra pare essere una buona definizione di scuola. Le motivazioni spingono da sotto, l’obiettivo tira da sopra e in mezzo… tanto sudore!
A presto
08/02/2015 at 21:46
Grazie, sto facendo la curetta pare mi stia passando la colica…
08/02/2015 at 21:05
Chiuso, senza dubbio.
Ho trovato questa storia “strana” quanto “interessante” e stimolante.
Ma, seppur la distanza tra i vari capitoli sia stata notevole, non ho mai perso il filo e questo per me è un pregio dell’autore/ice.
Ti attendo per l’ultimo, un abbraccio 🙂
08/02/2015 at 21:33
Grazie, grazie, grazie…
08/02/2015 at 20:57
Finalmente sono riuscita a pubblicare con i link ipertestuali, cortesemente vi chiedo di aprirli sono stati un lavoro lungo ed impegnativo.
Ringrazio per avermi seguito in questo lungo viaggio il capitolo dieci entro e non oltre 14 giorni.
Buona lettura.
Lucia
05/02/2015 at 18:25
Ciao Lucia, con il pomeriggio libero ho deciso di cimentarmi nella tua storia, dal titolo molto accattivante. Fino ad ora mi ero tenuto alla larga da questo racconto perchè dal titolo lo ritenevo impegnativo a prima vista, per la delicatezza del tema trattato.
Leggendo non posso che farti i complimenti, riesci con una parvenza di ironia che pervade tutto il racconto dall’inizio fino all’ultimo capitolo a rendere bene l’idea di cosa sia il mobbing, riesci a far trasmettere le relative sensazioni con grande impatto ed efficacia. Inoltre i capitoli scorrono molto bene, io oggi ho letto tutti i capitoli e non ho in alcun modo sentito la pesantezza, anzi, sono trascorsi molto piacevolmente questi 25 minuti, e per questo ti ringrazio.
Mi duole tuttavia dirti che ho notato, almeno a mio avviso, degli errori di punteggiatura , per esempio tra soggetto e verbo senza che ci sia un inciso di mezzo, oppure virgole che sono interposte tra verbo e complemento oggetto, spezzando la frase e dando un ritmo per cui la storia ne risente.
Ti saluto, ma non posso che rinnovare i complimenti, molti dovrebbero apprendere da te l’arte di trattare con ironia e serietà allo stesso tempo un tema delicato come il mobbing, facendo capire anche le variegate sfaccettature che lo connotano.
Attendo con ansia il tuo prossimo capitolo, grazie per la tua storia.
A presto =9
05/02/2015 at 18:34
=)*
Ah, quasi dimenticavo, la rivoluzione degli animi 😀
Alla prossima.
05/02/2015 at 19:38
Ciao, sotto questa storia troverai la mia mail. Ho deciso di non commentare più se mi scrivi ti dico. Cmq, l’importante è che nei capitoli dopo il tre non hai trovato errori di punteggiatura. Inizialmente, scrivevo di getto e non mi sono curata dell’editing ero troppo incazzata e il tema mi faceva male, alle emozioni, alla vita di tutti i giorni. Oggi non sto bene, ti aspetto….
05/02/2015 at 21:03
Si in effetti il miglioramento della punteggiatura l’avevo notato avevo immaginato che la causa potesse essere l’impeto delle emozioni che fuoriuscivano tutte assieme.
Ci sentiamo =)
02/02/2015 at 15:16
Mi piace come hai chiuso il capitolo. E voto per la rivoluzione degli animi. Perché non parli di amore invece di diritto del lavoro? Io ti preferisco innamorata!
02/02/2015 at 16:43
Ma hai votato Celine? Poi di Fuligine ti parlo da te….
03/02/2015 at 02:00
Si ho votato ora
01/02/2015 at 19:01
Capitolo improntato sulla saggistica.
Aggiungerei un paio di elementi:
– in linea verticale il mobbing si chiama Bossing;
– il complice più perfido del fenomeno è l’indifferenza degli altri che si paraventano dietro il “meglio a te che a me”;
– il fenomeno diventa terrificante quando è speculare ad un disegno aziendale di eliminare qualcuno;
– occorre parlarne subito con qualcuno di fiducia e rifuggeree dall’isolamento
01/02/2015 at 21:29
Waaaaaaaaaw, maronna e che commento in effetti ho approfondito anche il bossing, ma non l’ho nominato per spazio. Nelle opzioni iniziali vi avevo proposto D.A. quando il demonio veste….Era quello il momento in cui avrei voluto parlare del bulling un bulldozer o mastino napoletano. Nelle opzioni ho cercato di inserire tutti gli elementi che poi tratterò nella versione estesa alla quale sto lavorando non si sa bene per quale motivo. Del perfido paravento meglio a te che a me, ho parlato nel capitolo 5 la cattiveria e l’omertà…Del progetto di eliminazione delle persone scomode non ho parlato proprio perché non c’è stato spazio ma credo lo potrei inserire quando le alcoliste anonime si riuniscono tutte intorno a una pianta di Pippala. Pure questa era una opzione che è sfuggita ai lettori. Se stiamo a questo capitolo 8 è proprio perché ne abbiamo parlato e riparlato, negli anni scorsi senza ricevere il soccorso che dovevamo ricevere. Quindi in alternativa alle azioni legali c’è stata questa storiella, proprio per scuotere gli animi.
Grazie Max, ti stavo aspettando avevo fatto pure un piccolo mantra più sotto…Baci…
01/02/2015 at 15:20
Ecco il mio ritorno! Voto per la metafora…sono curiosa!
Capitolo molto tecnico! 😉 Il mobbing lo subiscono anche i bambini tra di loro: il forte vuole prevaricare il debole, è la natura ed è presente già nella più tenera infanzia. Mi stupisco (relativamente) quanto, però, gli adulti che dovrebbero riuscire a trattenersi e ad essere più logici e razionali, si lascino trascinare da questi istinti primitivi godendoci addirittura del malessere che provocano nelle loro vittime. Chi è troppo debole soccombe; chi, nonostante tutto ha le spalle larghe e la testa dura combatte. Combatte in vari modi: creando altre fazioni contrarie se è un trascinatore; ignorando e vivendo in un mondo tutto suo se è un sognatore; attaccando a sua volta se ha dentro di sé lo spirito del cavaliere. Non è molto in linea con l’attuale capitolo, ma m’è saltato in testa così (ahhhh la mia abitudine a divagare ed andare fuori tema mi perseguita dalle scuole).
Brava Lucia!
01/02/2015 at 16:40
E’ in linea con quello che verrà, grazie Cath….
30/01/2015 at 23:40
We cara ho aggiustato tutto, non so cosa gli è preso! un bacio 😉
30/01/2015 at 23:53
Grazie
30/01/2015 at 22:38
Brava
30/01/2015 at 22:23
😉
29/01/2015 at 20:28
Ciao cara come promesso eccomi qui a leggere gli ultimi capitoli che avevo saltato della tua storia. Inutile dirtelo ma sei bravissima. Tratti un argomento così delicato in maniera divina e con quel tocco di Humor che non guasta. Non vedo l’ora di sapere come finisce. Comunque voto per il miracolo di Natale…
29/01/2015 at 20:29
Grazie…..Baci, baci…
29/01/2015 at 14:33
Ciao, mi sono iscritta da poco ed ero molto curiosa di leggere quello che hai scritto, perchè il titolo attira molto! Complimenti per la storia 🙂
29/01/2015 at 15:01
Ciao Giulia, anche io ti volevo leggere ma poi ti saltavo sempre…. Grazie della visita spero di riuscire quanto prima a leggerti.
29/01/2015 at 13:24
Ho letto tutti i capitoli insieme, mi è piaciuto molto, principalmente il capitolo “il mondo contro” e quello sulla cattiveria. Si sente che è una storia diversa, la si sente ribollire. L’hai scritta con veri sentimenti, e non è una cosa scontata.
Ora voglio proprio vedere come sarà questo finale…
Ah, ho votato la metafora 🙂
29/01/2015 at 15:00
Ciao Bicchio, che piacere averti qui. Aspetto sempre la tua mail.
Sulla storia non è che sono molto convinta non era neanche mia intenzione scriverla… Cose complicate…
29/01/2015 at 11:21
Mi ispira il miracolo di Natale anche se è passato.
Una domanda, è un racconto o un manuale di diritto? Non è una critica, ma un complimento, hai spiegato bene tutto, senza usare termini giuridici sconosciuti ai più 🙂
29/01/2015 at 14:58
L’intenzione è un pamphlet, non era mia intenzione neanche scriverlo….Frutto della rabbia e ….
27/01/2015 at 13:50
Ciao, vedo che punti molto, almeno in questo episodio, sull’aspetto ‘educativo’ della storia: credo che non possa che fare bene ricordare quanto nocivo e sfiancante il mobbing sia e quanto sia importante riconoscerlo e combatterlo.
Nel prossimo episodio vorrei vedere se effettivamente a Natale tutti sono più buoni ^_^
29/01/2015 at 14:57
Grazie per il sostegno….Hai visto c’è una storia esperienze scolaresche e non scolastiche ? Si, a Natale succedono cose bellissime…Ciao Ilario.
26/01/2015 at 19:33
Maxlap, Maxlap, Maxlap, Maxlap…..è un piccolo mantra che ho deciso di fare adesso! Manca il suo commento…. Va bene… mantra o non mantra…. Va bene lo stesso….
26/01/2015 at 16:14
Forza Natale!
Ogni tanto si riesce a trovare qualcosa che ricongiunge gli strappi….
Certo non funziona sempre ma ogni tanto sognare non fa male!
26/01/2015 at 19:35
Weeee Stregatto! Che piacere mi facesti …. Miao Miao….Woff Woff
30/01/2015 at 08:49
eheheh piacere mio!
25/01/2015 at 19:45
Mi fai ripensare al mio primo giorno di lavoro, mi aspettavo una condotta esemplare da tutti: quella che, appunto, ti insegnano a scuola… Macché, nisba. Al mio secondo lavoro fu la stessa storia, nel terzo anche…
L’unico momento in cui vedo una condotta esemplare è quando sono da solo, intento a purificare i miei chakra (non per nulla molti rompiballe si sentono dire “ma va a purificare i chakra”, essendo essa una pratica sana e costruttiva).
Legislativamente ha poco senso che io parli per articoli o commenti quello che hai scritto: il mobbing, come ogni forma di aggressione (e come sai insegno autodifesa) è qualcosa che la legge può solo SPERARE di sventare, prevenire e curare. Credo che la miglior forma di autodifesa contro più-o-meno-tutto quel che ci può capitare sia un’adeguata formazione culturale e personale. Una persona ben formata avrà sempre le idee chiare su come prevenire e reagire; più persone ben formate, dal boss in giù, formano un ambiente sano e produttivo.
Il dramma è quando la persona immatura ricopre ruoli di potere, e in quel caso diventa un bel macello: chi subisce addirittura è incoraggiato ad assumere quel modo di fare per sopravvivere all’interno dell’azienda. Per esperienza personale (ohimè) so’ che anche con le migliori intenzioni spesso si può far poco o nulla: dimostrare che si è vittime di mobbing in modo legale rasenta il dramma! Per cui la cosa migliore, secondo me, è il sapere dove mettere le mani e come. L’ideale è portare il superiore a capire (con le azioni), che il suo volere lo sta solo danneggiando… Spesso chi approfitta del suo ruolo spende il suo stipendio in medicine, e difficilmente si accorge dell’errore prima che sia troppo tardi.
Non voglio dire altro, so che sfocerei in esperienze personali che devono rimanere private, per cui sintetizzo: formarne uno per permettergli di difendersi, formarne tanti per creare un bell’ambiente. E’ una filosofia che ho visto funzionare sia sul lavoro con i miei studenti :3
Chiedo venia per la mia assenza, e spero che questo pensiero basti a sdebitarmi XD
25/01/2015 at 19:51
Michele, mi hai dato degli ottimi spunti di riflessione che ovviamente sto sperimentando in prima persona.
E’ vero quello che dici chi fa il bossing spende tutto in medicine. Ah ah ah….
La legge del Karma, non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te.
Ci tenevo al tuo commento, ho raccolto le cacche di troppi cagnolini, gli ho fatto le carezzine, dato i croccantini e adesso….Tocca finire la storia….Ohmamma!
24/01/2015 at 00:00
Mi piacciono le metafore *^* voto la 3!
anche se pure il miracolo di natale m’incuriosiva… 🙂
24/01/2015 at 10:24
Ciao Uga, ma non mi dici niente del capitolo, una bella critica ?
Da te, dato che stimo all’ennesima potenza vorrei poter imparare. Bacio
24/01/2015 at 16:27
Non ho niente da insegnarti, Lucia, davvero ^///^
A dirti che scrivi bene, sarei ripetitiva.
Una critica te la farei, ma non è un problema tuo.
A essere sincera, faccio fatica a seguire l’intero racconto. Io non so nulla del mobbing, non riesco a cogliere le sfumature di cui è fatto l’intero pezzo, fatico a capirlo. Ed il fatto che si tratti di episodi separati non mi facilita la comprensione. Mi sento come un bambino che guarda una commedia in cui i protagonisti portano avanti un discorso fatto di doppisensi, vede gli adulti intorno a lui che ridono e non ne capisce il motivo. Ma la commedia in sé è da scompisciarsi, per gli adulti che la seguono.
Capisci che intendo?
Non vorrei averti avvilita così. Ti ripeto che non è assolutamente un problema di te come autrice, ma di me come lettrice, che non conosce il tema di cui tratti.
24/01/2015 at 18:50
Grazie Uga, i capitoli sono slegati apposta è una cronaca della realtà, sbeffeggio, ci rido sopra e cerco di sdrammatizzare…..
25/01/2015 at 15:22
Questo l’ho capito, è piuttosto chiaro l’intento 🙂
è che appunto non resto a cogliere il tuo sdrammatizzare perché non conosco il dramma d’origine ^^”
23/01/2015 at 13:55
Una bella metafora è ciò che serve >.<
23/01/2015 at 20:54
Grazie ci vediamo da te.
23/01/2015 at 13:35
Molto didascalico, ora io ho votato per la metafora (mi sono sempre piaciute) ma leggendo sotto forse era meglio il miracolo di natale. forse il rottweiler può diventare bassotto?
23/01/2015 at 14:35
Avrebbero dovuto votare tutti: cani, bambini e mobbing…. Ma è cosi che va il gioco, le opzioni erano quelle.
23/01/2015 at 09:54
Miracolo di Natale. Questa non è una storia unica ma tanti capitoli separati. Non sono riuscito a trovare un legame tra i vari episodi. Potrebbe essere un saggio umoristico.
23/01/2015 at 14:36
E’ un pamphlet, centrato in pieno. Si ogni capitolo è staccato, perché c’è un messaggio da dare….
23/01/2015 at 09:39
Innanzitutto per quanto riguarda questo episodio ho votato la seconda opzione, in ogni caso trovo utile inserito all’interno della storia variants come ad es. stacchi o digressioni perchè in questo modo non si appesantisce il contenuto del racconto e si da la possibilità al lettore di “respirare” per il resto invece ammetto che devo recuperare qualche capitolo, in quanto sono stata assente, ma non temere, provvedo questo fine settimana. A rileggerti
23/01/2015 at 14:39
Grazie Vudi, ho avuto un poco di difficoltà con le opzioni scelte. Essendo un pamphlet, volendo comunicare un messaggio chiaro e semplice, ho scelto questa strada. Sperando di riappropriarmi della vena ironica e satirica.
22/01/2015 at 23:46
Un altro pezzo di patchwork. Mi chiedo se lo stile diverso di ciascun episodio di fatto segua il tuo umore del momento e ne sia lo specchio.
Non posso che votare il miracolo di Natale (di cui mi hai fatto cenno in privato) per leggerne la versione romanzata e ritrovare il pathos che manca in questo capitolo didascalico.
22/01/2015 at 23:59
Credo sia lo specchio. Il capitolo è andato maluccio, è che forse ho scelto male il genere dovevo mettermi in avventura visto che non c’è pamphlet….
Dieci capitoli di Humor sono tostissimi, non mi ero mai sperimentata in una cosa così, poi ho sbagliato pure la formattazione.
Ci devo lavorare parecchio ancora, intanto leggendo e leggendo, vedo che giuridicamente siamo ancora in alto mare, per quanto riguarda il problema e con le nuove leggi e riforme, la buona scuola del cavolo, andremo sempre peggio…. Sono un poco incazzata con il mondo e con lo Stato, perché è colpa sua se stiamo così.
Dove sono le figure preposte a farci superare tutti i momenti difficili ?
Gli sportelli psicologici, il garante della sicurezza e dell’anti mobbing….
Siamo soli, solo per questo bisogna diventare dei solisti e odiare la gente.
Perché solo se sei veramente autonomo e sei un solista nel lavoro non soffri. Tanto i solisti lavorano con altri solisti.
Due capitoli e li devo fare pure Humor, come ne esco, è come l’ho progettato non prevedeva tantissimo humor….Ora è d’obbligo.
22/01/2015 at 21:25
Un capitolo meno umoristico, ma ugualmente adatto a trattare questa tematica che ti sei proposta di presentarci. Dopo questo capitolo riflessivo vorrei una metafora 🙂
22/01/2015 at 21:29
Chissà come ne uscirò, storia kamikaze….Oh mamma….
22/01/2015 at 18:19
Mi unisco alla minoranza della rivoluzione degli animi.
Questo episodio mi è sembrato un po’ una parentesi aperta per spiegare un argomento attinente alla storia. Come se il narratore avesse fatto una digressione. E un po’ stona. Dai ora chiudiamo la parentesi e torniamo alla storia. C’è un finale da scrivere. 🙂
22/01/2015 at 21:28
Certo che stona, dovevo dire delle cose un poco scomode ma utili.
22/01/2015 at 23:27
Passo rassicurati che non intendevo dire che il contenuto non mi piaceva. Tutt’altro.
22/01/2015 at 17:05
questo capitolo ha perso l’ironia, ma è molto utile a spiegare come stanno le cose. Essendo comunque nato come racconto humor io ho votato per la rivolta degli animi, aspettandomi ancora qualche qualche sorriso. La metafora la escluderei, troppo seria, il progetto comune mi piaceva, ma mi sa un po’ di soluzione dettata da un lietofine obbligatorio e da un po’ di buonismo, quindi opto per la rivoluzione: sorprendimi! 🙂
22/01/2015 at 21:27
Grazie, sei l’unica a cui ho rivelato un poco del mio capitolo 9…..
22/01/2015 at 09:29
Ciao Lucia!Ho votato la metafora!un abbraccio!!
22/01/2015 at 11:38
Grazie, rifletto molto sui commenti e su come esporre le cose nei successivi capitoli.
21/01/2015 at 21:21
Essendo che ero insieme ai miei fratellini ho scelto il Natale, mi è sempre piaciuto pensarlo da piccolo, ciao Lucia!
21/01/2015 at 17:51
…progetto comune. Dopo la teoria dovrebbe seguire la pratica (imparo per saper fare, faccio per saper essere, sono per saper insegnare). Mi pareva che a Natale le cose fossero andate per il verso giusto. Stammi bene.
21/01/2015 at 19:39
Si hai centrato.
21/01/2015 at 16:05
Molto interessante 🙂 mi piace il modo in cui scrivi 🙂 sono arrivato un po’ tardi quindi ho potuto dare il mio contributo solo da ora che gia’ la storia e’ a buon punto 🙂
Comunque anche io opto per la Rivoluzione degli animi 🙂
21/01/2015 at 15:03
Metafora, magari riutilizzi i cani per riallacciarti all’inizio del racconto.
Sinceramente, nonostante le spiegazioni legali, ho preferito gli ultimi episodi a questo. Ma è una questione di gusti, ognuno ha i propri. Per quanto riguarda la mia opinione su come affrontare il mobbing…e se questo può essere prevenuto…no, non può. La calma non serve, la rabbia nemmeno, neanche il diritto perché si tratta di un reato non ben definito e le prove non sono mai sufficienti. Se vinci, perdi il lavoro.
Comunque sia è apprezzabile il grande lavoro che hai fatto per scrivere questo capitolo, brava Lucia.
21/01/2015 at 19:41
Grazie Giorgia….Cerco la soluzione per uscirne e non farlo capitare mai più….
21/01/2015 at 10:11
Cara Lucia, questo tuo capitolo non è stato un monologo ma un vero e proprio dialogo con noi lettori. Hai messo a nudo i tuoi pensieri (di un ottimismo fuori dal comune, lasciatelo dire!) donandoli a chi ti legge, interrompendo di prepotenza la narrazione della storia per inserire un messaggio di sincera speranza. Sono stupita. Avrei visto questo più come un episodio conclusivo e per questo non vedo l’ora di sapere quello che tirerai fuori dal cilindro. Voto per il miracolo di Natale. A buon rendere 😉
21/01/2015 at 19:43
Grazie, cerca di stare bene. Mi hai rincuorato, spero di trovare una soluzione non solo al capitolo….
21/01/2015 at 00:19
Carissima Lucia, ti rigiro la critica che spesso muovi agli altri: la formattazione!
Inoltre devo dire che questo capitolo, se ben nel complesso ci stia, è asettico e totalmente slegato dal resto della storia. Mi sembra sottotono rispetto ai capitoli precedenti pieni di verve e umorismo e francamente stona a palla. E’ giusto, per carità, ricordare anche le fondamenta (pare inesistenti, quasi) giuridiche atte a punire il mobbing e amo molto quella storiella del Mahatma, però questo capitolo sembra davvero essere stato cacciato dentro a forza senza alcun reale legame con il resto.
Per il resto il tuo italiano è come sempre impeccabile e sei riuscita a rendere fluida e fruibile anche una tematica così tecnica, che – diciamocelo – non è da tutti!
Speriamo in una bella metafora che riallacci i fili perduti della storia… 🙂
21/01/2015 at 07:28
Sto cercando di portare tutti i “mobbing” al pettine, non è facile. Ma la formattazione che ha che non ti è piaciuta? Ci sto lavorando parecchio, quindi se non si è capito qualcosa forse mi è sfuggito…
Vado a riguardare…..
21/01/2015 at 07:34
Ho capito che intendi, ci sono dei pezzi che mi sono andati a capo e non era mia intenzione mandarceli in quel modo, ma l’episodio non mi si caricava e non riuscivo a riportarlo nel rigo successivo. Forse avrei dovuto ricaricarlo.
Ma avevo il mio nipotino di quattro anni con una tosse tale che ho pensato che era meglio sacrificare il capitolo e dedicarmi al dovere di zia…Non era stato concepito andare a capo a quel modo. Il capitolo purtroppo deve assumere questo tono perché tutta questa storia nasce dalle responsabilità giuridiche non prese e dai fatti illeciti verificatesi, quindi diversamente non lo sapevo fare. Infatti è un pamphlet non proprio un Humour. Poi pure a me capita di sbagliare anche spesso, forse troppo…Vediamo che ne esce fuori, ho altre cose da dire…. Grazie.
20/01/2015 at 23:56
Molto bello anche questo capitolo, forse è vero che sa un po di epilogo come dicevano, ma penso anche io che non sia la fine e sarai capace di chiudere in bellezza! Anche le tre scelte sono stuzzicanti..proviamo la rivoluzione!
20/01/2015 at 23:58
Grazie. Un poco di epilogo all’ 8 lo posso fare….
20/01/2015 at 22:47
Ciao Lucia, ho appena letto quest’ultimo capitolo.. Un capitolo molto importante per tutti i lettori, addetti e non addetti hai lavori..
Però tmi permetto di sollevare un appunto.-.
Visto quello che hai spiegato benissimo in questo ottavo capitolo.. il Mobbing spiegando e citando un articolo di Legge poi iinfine addirittura hai messo una citazione di Gandhi… Ecco, a parer mio questo ottavo capitolo per come l’hai ideato e impostato doveva servire da epilogo.. cioè doveva chiudere il racconto..
quindi lo vedevo meglio come decimo e ultimo capitolo.. Come conclusioni appendici..
Insomma, adesso per i restanti due capitoli.. che farai?
Un miracolo 🙂 🙂
20/01/2015 at 22:52
Non ti preoccupare, troverò qualcosa e ho già in mente cosa…. Perché la storia me la detta la vita, io questa situazione la sto vivendo.
20/01/2015 at 23:01
Ok.. scusami se mi son permesso..
Ma le conclusioni e le spiegazioni solitamente si redigono alla fine di una storia.. come appendici..
Un abbraccio
20/01/2015 at 23:03
Non ho ancora spiegato tutto questo è l’assaggio, di niente, mica possiamo fare sempre commenti che non troviamo niente da ridire….
20/01/2015 at 22:44
Raccontaci con una metafora come svegliare l’ animo umano e se non bastasse passiamo al megafono. A volte mi chiedo se non sia colpa della troppa buona educazione. Forse se fossimo ancora dei selvaggi…. i nostri cuori non si allontanerebbero mai!
20/01/2015 at 22:54
Questo è un bel commento. Veramente apprezzo.
20/01/2015 at 21:23
“Spesso si pensa di trovare nelle grandi università o nelle grandi aziende, le cose che invece con molta semplicità abbiamo appreso quando eravamo veramente piccoli. ”
E quanto hai ragione.
Credo sia arrivato il momento di lavorare ad un progetto comune. Sperando nel miracolo di Natale. 😉
20/01/2015 at 21:35
Ciao Pink, ieri ho provato a mandarvelo il capitolo perché volevo notaste qualcosa che non andava ma poi uno dei miei lettori mi ha aiutata e mi ha detto cosa non capiva. Quella mail strana che tu e Alessandra forse non avete capito ero io…. Un bacio.
20/01/2015 at 21:36
Grazie Pink, ieri ho provato a mandarvelo il capitolo perché volevo notaste qualcosa che non andava ma poi uno dei miei lettori mi ha aiutata e mi ha detto cosa non capiva. Quella mail strana che tu e Alessandra forse non avete capito ero io…. Un bacio.
20/01/2015 at 21:38
No, purtroppo l’ho aperta troppo tardi. Mi spiace, ma il febbrone mi ha stesa. 🙁
20/01/2015 at 21:19
Ciao “Terremoto Emotivo”, a volte quando apro questi capitoli penso a come tu te li porti appresso cartacei e ce li leggi come fossero la favoletta per la classe, poi ci dici cosa ne pensate e in ultima analisi, c’è anche l’imperativo presente. Ti perdoniamo tutto perché sei buona e sappiamo quanto questa situazione ti ha fatto soffrire e come stai in questo momento con la salute…. La storia la sappiamo oramai a memoria, di capitoli ne fai una marea e ti ci perdi anche appresso. Tu, ascolti tutti, aiuti tutti, in cambio chiedi solo che qualcuno ascolti una storia che magari stai scrivendo e che vuole raccontare un problema che in altri modi non ci dici, perché sai che noi soffriamo con te, siamo i tuoi amici, siamo quelli che qualsiasi cosa accada ci saranno sempre, nel bene e nel male, perché sanno chi sei. Noi, siamo quelli che sanno per primi quando un bambino ha fatto una cosa bella perchè tu ce la racconti come fosse l’evento dell’anno, siamo quelli che si beccano tutte le tue paranoie sul fatto che non sei brava, che non sai scrivere, che forse non ti sei espressa bene. Da amica, posso solo dirti che hai un dono, tu ti esprimi benissimo, sei talmente chiara sia nell’esposizione orale dei fatti che in quella scritta, con te una persona non ha mai dubbi, su cosa volevi dire. Ti leggiamo ogni emozione su quella faccia senza trucco che a volte sembra quella di una bambina, perché tu sei una saggia/bambina, hai questa particolarità. Non importa cosa accadrà a questa storia, la finirai non la finirai, ci farai l’editing, ci farai un libro, gli darai fuoco come tuo solito ( ho conservato le copie dei capitoli, ti conosco) mai dal sito si dice che non si cancella niente…. ah ah ah…. Mi è piaciuto che anche qui, con la dote innata sia riuscita a trovare nuovi amici e loro forse non sanno quanto è bello essere amici tuoi, ma anche che rompettina sei! Ora, se le prossime volte che usciamo non ci reciti 5000 caratteri ci incazziamo! Sei tremenda, ti vogliamo bene e parlo a nome di tutti. Antonietta.
20/01/2015 at 21:29
Sono commossa.
20/01/2015 at 21:06
Mi piacerebbe poter avere l’opzione “voto tutte e tre”. Giustamente non c’è e scelgo il progetto comune. Sperando che quelli “ciechi” aprano gli occhi.
20/01/2015 at 21:09
Ciao Fiore, sono state anche in parità. Non ti preoccupare ho chiaro in mente che dovranno esserci tutte e tre nei prossimi capitoli…. Stando da agosto sulla stessa storia ho imparato a farle le maledette opzioni…. Pensa che sbagliai in un capitolo e il Mago si sbellicò e mi lanciò una sfida che poi ho raccolto….Ah ah ah……
Per questo le storie le giochiamo……
20/01/2015 at 20:40
Progetto comune.
Stavolta hai allegato nozioni di documnetazione all’episodio, per chiarirci una volta per tutte cosa sia il Mobbing anche sotto un profilo giuridico, dopo avercelo raccontato con gli occhi di una serie di cagnolini che nascondevano la cecità umana…
Devo smentirti sulla gentilezza da usare come prevenzione. Può essere utile ed efficace solo se hai davanti una persona ancora sana di mente. Se hai davanti un esaurito/a, la tua gentilezza la utilizza per innervosirsi e urlare ancora più forte. E così produce anche il da te citato “effetto Gandhi” ribaltato… l’urlo della giungla che allontana…
20/01/2015 at 21:04
Questo commento mi sarà utile alla costruzione del prossimo capitolo. Però darei l’anima per avere un clima super sereno e persone sempre gentili.
Infatti ad allontanarci sono stati gli urli della giungla…. Si, come sempre la tua osservazione è giusta. Rifletterò, molto, tanto, troppo…..
Grazie amica. Bacio
20/01/2015 at 20:22
lavorerei al progetto comune, sperando che la cooperazione rivolta ad un unico scopo consenta un incontro… dopo lo scontro!
20/01/2015 at 19:48
Tre opzioni in parità! Oh mamma!
20/01/2015 at 19:08
Ciao. 🙂 Ho votato per la metafora. Magari gli uomini si potessero amare fra di loro. Speriamo che in futuro si possa realizzare un mondo migliore per tutti. Al prossimo episodio. 🙂
21/01/2015 at 21:27
Grazie Mariano… Un bacio.
20/01/2015 at 19:01
La rivoluzione degli animi…e che sia una vera rivoluzione!
21/01/2015 at 21:49
Ciao grazie, anche se forse da te non ho capito un passaggio. Grazie del sostegno Danio apprezzo.
20/01/2015 at 18:58
La parte finale mi ha commosso. Bello come hai collegato il tutto. Brava.
20/01/2015 at 21:11
Grazie…. Se non avessi te, a cui far leggere ogni tanto…..
20/01/2015 at 18:29
Leggero e divertente questo capitolo! La freschezza che proviene dalle espressioni dei bambini lo rendono davvero gustoso.
20/01/2015 at 16:24
Preveniamo il mobbing!! Mi è mancata la tua storia! Attendo con ansia il finale 🙂
20/01/2015 at 15:03
Complimenti per la bellissima storia,sei una grande
19/01/2015 at 18:44
Prevenire…
18/01/2015 at 11:39
Storia interessante. Scritta bene. Ti seguo. Voto per uscire dal mobbing. Stupiscimi con la tua ironia.
18/01/2015 at 13:17
Noooooooooooo…..prevenire il mobbing!!! Di che parlo al capitolo 9 e 10 ?
Grazie Paolo. Spero di riuscire a dare una svolta a questa storia di vita….
12/01/2015 at 12:52
Ciao Lucia carina la parte della principessa se trova un principe può andare a piedi 🙂 Carino questo capitolo :-). Voto per per prevenire il mobbing 🙂
09/01/2015 at 16:19
Ho votato Cani, bambini, mobbing.
Mi è piaciuto soprattutto l’ultimo episodio. È molto divertente, le battute sono ispirate, delicate e simpatiche, oltre che verosimili. Bella l’idea delle immagini.
Ho notato un miglioramento per quanto riguarda la punteggiatura, rispetto ai primi episodi. Forse l’insieme è un po’ sconclusionato, ma si capisce che parli di vita vissuta e cerchi di dire e denunciare qualcosa (anzi, più cose) attraverso riflessioni e allegorie. Credo di aver colto alcune di esse, anche se non tutte. A volte forse mi è un po’ difficile, essendo molto distante dai panni di alunno e insegnante. Ti seguo.
10/01/2015 at 16:49
Hai capito benissimo. E’ un pamphlet molto particolare, anche difficile da scrivere. Grazie del supporto.
08/01/2015 at 21:56
Cerchiamo la via d’uscita va 😛
Non mi ci vedo come figura scolastica, ma grazie 😀 in ogni caso bel capitolo 😉
08/01/2015 at 21:41
Ottimo come sempre, brava Lucia 🙂
08/01/2015 at 18:52
Ciao autori che seguo o che ho iniziato a seguire da poco.
Mi auguro che anche voi seguiate questa storia. E’ una storia vera con la quale metafora ho lottato contro qualcosa di cui nessuno ha il coraggio di parlare, non solo ha tanti piccoli messaggi intrinseci e spero che almeno in parte li abbiate colti.
Passare senza fare segui storia e segui autore è un poco triste, dato che io seguo e sto pure appresso ai capitoli che a volte non mi scrivete. Giocatela questa storia, senza invidia, prendetela per come è …. Specialmente oggi, giorno in cui qualcuno che faceva la notizia di satira è morto per mano del terrorismo.
Credo nella scrittura come arma di redenzione di massa, credeteci anche voi il mondo ne ha bisogno.
Je suis Charlie e lo siete anche voi.
08/01/2015 at 17:07
Molto originale lo stile e la scrittura, decisamente coinvolgente!
Io continuerei con cani, bambini e mobbing!
Grazie per essere passata a leggere, votare e commentare la mia storia!
07/01/2015 at 09:19
Brava Lucia, figura del Mago sempre più centrale tra i bambini, chissà che non diventi fondamentale!
Mi è piaciuto molto questo capitolo, passare dalle immagini alle immagini, con i commenti. Ma dimmi, tanti di quei commenti sono farina del tuo sacco (inventati) oppure li hanno detti davvero dei tuoi alunni? (in particolare del principe azzurro gay) ahaha
Molta ironia di fondo in questo capitolo.
Io sono in minoranza, volevo proseguire su bambini e mobbing e cani
07/01/2015 at 11:40
Il principe azzurro è gay è uno spettacolo che andava di moda negli anni 2005/08 a Roma, teatro delle Maschere o Teatro Verde.
Il tipo della carrozza di cenerentola è ancora in classe mia, ha cinque anni. Simpaticone….
Gli altri sono in secondo superiore alcuni altri in primo. Con qualcuno parlo su facebook…
Anche io ho votato cani, bambini e mobbing….
06/01/2015 at 04:34
Non so se il sito abbia perso il mio commento o se mi sia dimenticato, ma ricontrollando ho verificato che ho effettivamente votato ed ho optato per “uscire dal mobbing” nonostante mi intrigassero tutte e tre
06/01/2015 at 04:36
Ora è magicamente ricomparso il commento, credo sia stata semplicemente colpa del cellulare a questo punto. Tutto è bene quello che eccetera
05/01/2015 at 20:17
Hi, I’m back! Voto cani, bambini, mobbing. Sei sempre più criptica 😉
Bello il cliché della donna e del compagno in grigio… 🙂
05/01/2015 at 23:29
Ci devi cliccare sopra esce il quadro che è nella mia sala da pranzo.
05/01/2015 at 19:15
Bel capitolo ^^ situazioni verosimilissime in quel video. Ho votato per la prima opzione, ma è in minoranza. pazienza 🙂
Ho scritto un nuovo incipit, passa quando vuoi ^^
05/01/2015 at 19:06
Mi unisco alla maggioranza e dico anch’io prevenire. L’idea delle stalattiti l’ho trovata geniale. (Scusa ma l’ho trovata troppo divertente). 🙂 Meno la mamma e il pesare il pannolino della figlia. Al limite della paranoia. Mi è piaciuto questo episodio, specialmente nel senso di leggerezza dato dal susseguirsi delle battute. Anche le immagini sono state divertenti. 🙂
05/01/2015 at 20:05
Ho visto solo adesso il link del ringraziamento. Grazie a te che stai scrivendo un bel racconto. 🙂
05/01/2015 at 23:42
Dovevi vedere la mia faccia quando sono entrata nel bagno e mi sono accorta di avere degli artisti alla portata di Andy Warhol, ho dovuto levarle perché avrei potuto essere ammonita (tramite sanzione) per mancata vigilanza nel bagno e danno alle cose scolastiche.
Il fatto è che si erano messi pure d’accordo e agivano in perfetta armonia e silenzio, per cui l’operazione è durata due ore ma io non mi potevo accorgere perché si alternavano in turni quindi geniacci anche in questo. Il problema è che casualmente ho guardato in alto…. Uno di loro mi disse mica scappa a tutti di guardare in alto ?
05/01/2015 at 11:29
Bello! Essendo un futuro maestro elementare mi è piaciuto molto ritrovare,fra le tue righe,riferimenti ai bambini ed al contesto scolastico. Ovviamente ho scelto “prevenire”…è impossibile combattere qualcosa se non si insegna a riconoscerla 🙂 bel racconto 🙂
05/01/2015 at 01:16
Bel capitolo, complimenti 🙂 la suddivisione in scene, il layout del testo, l’ho letto tutto d’un fiato e me lo sono goduto.
Hai fatto trasparire l’intelligenza ingenua dei bambini, che capiscono le cose a modo loro, a volte colpendo nel segno.
Un’ultima cosa: cosa sono le grotte di Pastena? Magari sono famose, ma non le conosco 🙁
Complimenti dal cuore anche per il primo posto, e last but not least BUON ANNO 🙂
05/01/2015 at 23:35
Le Grotte di Pastena sono tra i maggiori complessi speleologici della nostra penisola e sono situate a Pastena in provincia di Frosinone in una delle aree più pittoresche della Ciociaria. . Con una lunghezza di oltre 3 km di cui visitabile circa un km., le Grotte di Pastena si dividono in due rami: il ramo attivo che regala la visione di laghetti, di cascate, di concrezioni spettacolari e il ramo fossile che offre lo spettacolo incomparabile di colonne, di drappeggi di calcite, di stalattiti, di stalagmiti, di bizzarre forme di erosione delle volte. Dall’Androne d’Ingresso delle Grotte si scende all’ampia e spettacolare Sala del Lago Blu e alla Sala dell’Occhialone dove il Fosso Mastro (torrente che attraversa la Cavità), forma una suggestiva cascata. Ritornati all’Androne d’Ingresso si procede ammirando innumerevoli concrezioni e Sale come il Salice Piangente, la Sala dei Pipistrelli, la Galleria delle Meraviglie, La Testa d’Elefante, la Sala delle Colonne, e la Sala del Monte Calvario. Le Grotte di Pastena si raggiungono tramite l’autostrada del A1, uscita Ceprano e si prosegue seguendo le indicazioni sul luogo.
Le stalattiti artificiali create dai bambini erano colorate di blu, rosso e verde, qualcuna con delle sfumature bianche.
06/01/2015 at 13:20
Wow, grazie della spiegazione, mi é venuta voglia di visitarle, un giorno ci farò un salto, anche se le grotte sotterranee non sono le mie mete preferite (soffro di claustrofobia) ma mi farò coraggio, Frosinone non é neanche tanto lontano da Roma, quindi 😉
Potresti fare la guida turistica, oltre alla scrittrice 😉
06/01/2015 at 13:26
Laurea in Tourism & Planning University of Westminster London U.K.
La pianificazione del turismo e l’urbanistica sono una delle mie più grandi passioni.
Ma per non prendermi i meriti ti dico che ho copiato da google…. Ah ah ah ….(Solo sulle grotte!)
06/01/2015 at 13:33
Ok, viva la sincerità 😉
06/01/2015 at 13:36
La sincerità è il mio stile di vita. Anche questa storia è tutta verità, in metafora, vai a leggere il rosa Libera di amare, fammi sapere cosa ne pensi.
04/01/2015 at 13:50
Bellissime scene. Diverse ma accomunate dalla spontaneità che solo i bambini possono avere.
Ho votato per la prevenzione. Certe cose non dovrebbero mai accadere! 🙂
02/01/2015 at 18:50
Per quanto la prevenzione sia importante trovo che sia altrettandto importante una tua opinione sui rimedi vada per “uscire”
01/01/2015 at 21:00
Molta carne sul fuoco e ulteriore stacco rispetto ai capitoli prcendenti. Questo capitolo si potrebbe leggere da solo completamente avulso dai precedenti
Prevenire.
01/01/2015 at 21:05
P.s. Buon 2015
31/12/2014 at 20:05
Ciao. Prevenire il mobbing. Buon anno. 🙂
31/12/2014 at 20:22
Graziee. Anche a te. Buon Anno.
31/12/2014 at 19:33
Ok, avvocato del diavolo giunto. Allora capitolo interessante, diciamo che per me l’ultima parte è la più interessante fra tutte, simpatico il solito giro di ipocrisia e non senso (non tuo Lucia) che si cela dietro le frasi tutti per uno,uno per tutti e non faccio la spia. La fredda logica adulta contro la calda immaginazione dei bimbi.
Devo dire che a questo punto mi piacerebbe parlare delle tecniche di prevenzione del mobbing.
da svidànija
31/12/2014 at 20:02
Nell’anno 2004/05 2006/07 presi insieme a una collega una sezione di bambini di quattro anni. Oggi sono al primo liceo. La gioia di insegnare nella Scuola dell’ Infanzia era tantissima, era il mio anno di prova… Le mie tecniche di insegnamento completamente fresche e nuove. Sperimentavo/imparavo.
Quel giorno che mi accorsi di aver creato un gruppo solido, gruppo di ragazzi che poi hanno fatto la primaria insieme e sono stati anche alle medie nello stesso Istituto Comprensivo.
La mia tecnica del “tutti per uno, uno per tutti”, il “circole time”, la “spia non si fa”, mi ha fatto lottare sia con un episodio e qui vorrei essere letta sia dagli studenti di quei due anni sia da quelli dei due anni successivi.
Vi furono degli episodi abbastanza gravi. Trovai un alunno ricoperto di tempera blu sui capelli, volevo assolutamente sapere chi era stato a conciarlo così. Li tenni per i tre giorni successivi, seduti in cerchio, fino a quando il colpevole non confessò da solo. Lo stesso accadde con le stalattiti. Avevo un gioco molto particolare di fantasia che facevo con i bambini a pochi minuti dal suono della campanella di uscita. Il gioco consisteva nel “pilotare una astronave inesistente” ognuno a bordo di questa astronave fantastica aveva un ruolo ogni bambino (20 alunni) e (26 negli anni successivi). Pilotavamo ad occhi chiusi, come una specie di training autogeno, che ci portava tra le stelle un pò prima 15.45 di ogni giorno. Questi giochi hanno fatto in modo che ognuno credesse nell’altro, che si rafforzasse lo spirito di gruppo. Successivamente, avendoli coesi così tanto mi fu detto dai colleghi della primaria e della media inferiore di aver creato dei mostri. Erano e sono 20 piccoli geni. Ognuno a suo modo. Amici, leali, puri. E adesso gli metto pure il post sul gruppo che abbiamo gli alunni del perchè stanno in primo superiore e vorranno sicuramente rivedersi in questo racconto. Non era la fredda logica adulta, io sono andata nella scuola dell’infanzia come una bambina in punta di piedi, venivo dall’insegnamento agli adulti, venivo dalla primaria…. L’entusiasmo e la gioia di stare finalmente dove volevo stare erano tanti. C’era un bambino Alessio Porzio che mi chiamava: professoressa…. La mia preparazione e quella della collega avevano conquistato i bambini e le famiglie. Poi si cambia, purtroppo. Ascolti le lamentele ora dei genitori, ora delle colleghe, bambini sempre più viziati, famiglie che credono che la scuola dell’infanzia sia un posto dove il figlio va a mangiare e l’unica domanda che fanno quando vengono a prenderli è: ha mangiato ? Infatti sarà di mia prossima pubblicazione il saggio “ha mangiato il mio bambino!” …. Una volta una mamma mi accusò di avergli mentito sul pasto della figlia di tre anni, perché lei a casa metteva il pannolino alla bambina e poi quella faceva la cacca e lei pesava il pannolino, quindi non avendo trovato il giusto peso della cacca, io secondo la signora avevo mentito.
Sapessi quanti v……… le avrei voluto dire, ma non stava bene, non si fa non potevo. A volte scrivere un racconto di fantasia è 100 volte meglio perchè la realtà supera la fantasia di un milione di volte …. Mi piaceva metterli in cerchio e farli gridare: uno per tutti, tutti per uno, sarà che mi sono specializzata troppo ed ero fresca di “content integrated learning, total physical responce” .
Oggi vai a lavorare e vedi che una classe politica ha creato il merito non sul curriculum e sulle sperimentazioni che uno fa, ma sul lecchinaggio, sulle simpatie. Vedi che ti devi, comprare il materiale, si la scuola non passa niente. Tanto è vero che questa storia è stata provocata da una lite sulla carta igienica, che mi fu regalata a Pasqua dello scorso anno dai genitori per la sezione.
La scuola non ve la immaginate. La massa pensa che siamo fannulloni, rubiamo allo stato lo stipendio, siamo tutti raccomandati. Abbiamo le ferie lunghe, stiamo due mesi a casa…. Non immaginate cosa fa, cosa spende, cosa studia un’insegnante. Non potete immaginarlo perché non fate questo lavoro. Damiano non è un rimprovero. Assolutamente, credimi la realtà supera la fantasia di gran lunga. Bacio
31/12/2014 at 11:05
Prevenire.
Perché prevenire è meglio che curare!
Perdona la battutaccissima, ma il mio umorismo certe volte straripa…
Sempre avvincente la tua storia, anche se letta 3 capitoli alla volta per mancanza di tempo…
V.
31/12/2014 at 10:40
Uscire dal mobbing, per dare una soluzione al tutto. Purtroppo ti ho messo in parità, ma si risolverà presto con tutte le visite che ricevi ogni volta 😉
Lucia, questo capitolo mi è piaciuto più di tutti, non solo perché ha come protagonisti i bambini, ma soprattutto per la chiarezza della narrazione e le scene raccontate.
Ne approfitto per augurarti buon anno.
30/12/2014 at 21:36
Concordo nell’affermare che ogni capitolo è una storia a sè. Questo è più immediato rispetto ai precedenti. Quando ci sono troppi personaggi da tenere a mente è un po’ facile perdere il filo e quindi succede di dover rileggere con calma due volte per rielaborare le cose.
31/12/2014 at 07:05
Nadia, in questa storia non esistono i personaggi, ovvero i cani sono i cattivi, litigano. I bambini sono i buoni. Il narratore è super partes. Il protagonista è il mobbing, è una storia scritta per non fare litigare la gente tra di loro, per esorcizzare e stemperare una situazione difficile, per provocare gli animi.
Ti devi soffermare sul messaggio di fondo: il mobbing ti rende una bestia non una persona, il mobbing ti fa cane….La gentilezza ti da la gioia…. Concetti per poveri disabili che cercano di sopravvivere con una filosofia di vita: lo sticazzismo sul posto di lavoro.
30/12/2014 at 15:31
Ogni episodio è un mondo a sé, con uno stile diverso. Non so francamente se mi convince, ma di sicuro m’incuriosisce. In fondo il fascino di questo racconto sta nella sua “immediatezza” nel senso etimologico: non c’è un struttura che media, che incanala, che rende consequenziale la narrazione. Potrebbe essere la non-sceneggiatura di un film di Ciprì e Maresco, in un bianco e nero sgranato e attori – piccoli attori – presi dalla strada.
Intanto un risultato lo hai raggiunto: rimarrai tra le storie più votate di TI.
Buon 2015, Lucia [prevenendo il mobbing].
30/12/2014 at 15:51
Grazieeeeeeeeeeee……………L’altro risultato è che non stiamo litigando più e questo è quello che volevo….
La rivoluzione degli animi, attraverso una metafora. Auguri Napo buon 2015, si dice sarà un anno buono Saturno a smesso di starmi contro e forse pure certa gente.
30/12/2014 at 15:52
Ha smesso ha…. porca vaccarella in carriola…. guardassi una volta mentre scrivo….
30/12/2014 at 13:07
CiaO Lucia complimenti anche per questo capitolo..
Ho trovato le scenette divertenti.. essendo un genere humor, direi che la trovata delle battute dei bambini è ottima.. Il principe azzurro gay e le scarpe d’acchiappo “spezzano” con la parte precedente del racconto un pò seriosa..
Mi piace!
Voto per prevenire il mobbing.
31/12/2014 at 07:07
Tutto humor non lo potevo fare è pamphlet….
29/12/2014 at 23:46
…uscire dal mobbing come hai fatto tu: coinvolgendo tutti in un progetto educativo o sociale condiviso, finalizzato. Grande potenza descrittiva della realtà che ti circonda: pare di essere là.
30/12/2014 at 11:05
Flavio, mi dai tanta forza….Sto male in questi giorni, ho dei dolori fortissimi al collo e alla braccia. L’umore è sotto terra…. Sto come la tua Tella…… Mi sparo Brufen 800, ma sto così male che non sono riuscita ad andare a fare le terapie al centro riabilitazione. Intanto scrivo, la produzione è al massimo livello, sento che la scrittura sta tornando quella che era venti anni fa quando mi divertivo a scrivere commedie e farse…. La lettura sta a livelli più alti, divoro qualsiasi cosa….
29/12/2014 at 23:27
Io ne so qualcosa suo mobbing anche nella mia famiglia c’è stato un episodio abbiamo passato anche un brutto momento per colpa di uno 🙂 Uscire dal mobbing 🙂
29/12/2014 at 21:47
Come prevenire il mobbing? Alcune scene erano inquietanti, per i bambini dico, ma quante ne pensano?! 😉
29/12/2014 at 22:04
Si, non ho potuto inserire la camminata di Cenerentola sui tacchi che secondo il bambino doveva essere qualcosa di terrificante…- Sculettava dal dolore, scarpe di cristallo, non poteva camminare povera!- Il principe mica ha pensato che lei stava con il male ai piedi, ha pensato come si muove sexy questa bimba…. Ogni volta che ci penso mi sbudello dalle risate….
29/12/2014 at 20:16
Hai cambiato tono narrativo per questo episodio? Ha un taglio particolare, mi da l’impressione di essere uno spaccato di vita quotidiana molto realistico di ambienti scolastici, sicuramente un esperimento narrativo interessante.
Mi piacerebbe conoscere la ricetta per prevenire il mobbing ^_^
29/12/2014 at 22:05
E’ ispirato a fatti e avvenimenti veramente accaduti, peccato che in 5000 caratteri non si possono mettere tutti. Ho voluto dare un tono diverso alla narrazione per non risultare pensante.
29/12/2014 at 20:12
Voto per uscire dal mobbing… anche perchè a questo punto della prevenzione avrebbe il sapore di di una focaccia lievitata male.
29/12/2014 at 20:07
L’ideale sarebbe prevenire il mobbing. Flash che hanno molto di familiare e reale in questo capitolo 😉
29/12/2014 at 22:07
Ne sai qualcosa maestra ? Ehi, io mi sono offesa per quel “maestrina” su face che ti hanno dato… Odio quando ci chiamano maestrine!
29/12/2014 at 23:27
Vero, ma quello era detto con affetto quindi l’ho accettato volentieri 🙂
29/12/2014 at 19:39
Sempre più emozionante!
29/12/2014 at 19:36
Completamente “fatto” d’influenza e con testa pesante come il piombo. Torno prossimamente per voto e per rileggere il tutto. Sono indietro, buona serata.
29/12/2014 at 19:19
Il mio voto va a “uscire dal mobbing”, per vedere cosa proporrai per una cosa così ambita e impegnativa, quasi avveniristico come presupposto/proposito.
In quanto all’episodio singolo, ti ho gia scritto in mail, trovo interessante la suddivisione per scene, efficace e godibile.
29/12/2014 at 19:38
I link ? Quelli so bellissimi… ci sono stata tutto oggi pomeriggio a mettere questi link.
29/12/2014 at 19:47
ahahahaha. già, sì… carrozza, scarpe, poppe.. e disegno maestra nuda nel traffico… visti, approvati e controfirmati!!! Lucì, che ti devo dire, accrescono lo spirito della storia… li hai cercati bene… e poi te lo dice una che non sa nemmeno come si faccia a inserire i link! Quindi complimenti!!! ahahahah
29/12/2014 at 19:13
Rosa & Alessandra, grazie per i consigli. Hai visto ho diviso le scene…. Godetevi pure i link….
27/12/2014 at 17:11
ciao Lucia.
Devo farti un piccolo appunto, e poi un grande complimento.
Dalla prospettiva di lettore (non ne conosco altre, purtroppo) la storia è un po’ troppo frammentata. L’ho letta due volte per aggregarla e visializzarla bene. Non saprei dirti perchè, forse troppi personaggi marginali o spunti che promettevano un seguito che poi venivano bruscamente interrotti. Non lo so, si fa fatica ho faticato un po’ per focalizzare. Ma… (mistero della scrittura creativa) la tua metafora di base l’ho trovata GENIALE. A tuo merito anche l’affilata ironia, forse un tantino vittimistica, ma assolutamente godibile.
Una terza e ultima considerazione personale che riguarda il tema portante: in ambienti di lavoro come quello da te narrato non è possibile risolvere i conflitti senza l’intervento di una figura esterna ritenuta da tutti “carismatica”. Una persona che abbia le caratteristiche di confidente e di coach allo stesso tempo. Nella mia esperienza ho constatato che un gruppo è incapace di venir fuori dal fangoso miscuglio di invidia, vittimismo e depressione. E probabilmente non risolve neanche l’intervento di un mago. Il cambiamento deve partire dal di dentro di ciascuno dei membri.
Sono ansioso di vedere se e come i nostri amici riusciranno a trovare la meritata serenità.
Ti seguo
PS: ti va di leggere Linea 14, la mia opera prima?
27/12/2014 at 17:48
Ciao Nico, ho appena ricevuto la tua richiesta di amicizia e non mancherò di spiegarti tutto in separata sede. La tua storia la leggerò con piacere. Commenterò e se ti troverò interessante non mancherò di sponsorizzarti. Di solito quando mi prende una storia voglio condividerla.
E’ vero quello che dici, infatti questa storia nasce con intenzioni diverse di quelle della pubblicazione, per capirla davvero dovresti leggere il “sotto-testo”. Il capitolo sei è una giustificazione alla trasformazione e anche un omaggio a tutti gli autori di The iNCIPIT che hanno sostenuto e capito il momento doloroso.
La fatica dei 5000 caratteri mi fa scrivere i capitoli almeno due volte. Credo che andrò avanti con un seguito, non lo so… Vedremo. Conto di finire la storia.
Per quanto mi riguarda, ho già ottenuto un cambiamento interno in ognuna di queste cagnoline, che malgrado si possa pensare stimo e ritengo professioniste di altissimo livello.
Infatti, nel mio tema portante la voce narrante è l’esperto che dovrebbe tirarle fuori dal conflitto anche se l’intelligenza di queste “cagnoline” ha già permesso loro un grande miracolo, l’atmosfera è cambiata. Forse è stato il Natale a dare ai loro cuori una nuova speranza di armonia, o forse, lavorare insieme per l’allestimento di un presepe vivente.
Riguardo a me, sto studiando il mobbing nelle uniche 4 pubblicazioni che sono riuscita a reperire e nelle linee guida di prevenzione.
C’è frammentazione perché devo pesare le parole, le mie colleghe mi leggono e non mi votano. Mi leggono tutti, perché hanno raccolto la sfida, ed aspettano da me un perdono letterario e non solo….
Grazie
27/12/2014 at 18:04
sono molto contento per te.
Un abbraccio
27/12/2014 at 17:11
ciao Lucia.
Devo farti un piccolo appunto, e poi un grande complimento.
Dalla prospettiva di lettore (non ne conosco altre, purtroppo) la storia è un po’ troppo frammentata. L’ho letta due volte per aggregarla e visializzarla bene. Non saprei dirti perchè, forse troppi personaggi marginali o spunti che promettevano un seguito che poi venivano bruscamente interrotti. Non lo so, si fa fatica ho faticato un po’ per focalizzare. Ma… (mistero della scrittura creativa) la tua metafora di base l’ho trovata GENIALE. A tuo merito anche l’affilata ironia, forse un tantino vittimistica, ma assolutamente godibile.
Una terza e ultima considerazione personale che riguarda il tema portante: in ambienti di lavoro come quello da te narrato non è possibile risolvere i conflitti senza l’intervento di una figura esterna ritenuta da tutti “carismatica”. Una persona che abbia le caratteristiche di confidente e di coach allo stesso tempo. Nella mia esperienza ho constatato che un gruppo è incapace di venir fuori dal fangoso miscuglio di invidia, vittimismo e depressione. E probabilmente non risolve neanche l’intervento di un mago. Il cambiamento deve partire dal di dentro di ciascuno dei membri.
Sono ansioso di vedere se e come i nostri amici riusciranno a trovare la meritata serenità.
Ti seguo
PS: ti va di leggere Linea 14, la mia orpera prima?
26/12/2014 at 15:04
Ho finalmente letto il tuo racconto. Mi piace molto l’idea di dare personalità ai cani, ne viene fuori, nel complesso, un’idea originale. Personalmente il picco d’interesse massimo l’ho raggiunto dal quarto episodio, con i bambini. Mi piace il tuo trattare temi importanti in modo completamente assurdo, quindi fantasioso. Brava Lucia.
23/12/2014 at 19:04
Ciao Lucia, eccomi finalmente.
Sono davvero contento di aver “ripreso” il tuo racconto, da cui traspare un grande lavoro, scritto col cuore. E i risultati si vedono.. tantissimi voti, un incredibile successo. Mi è piaciuto in particolare il capitolo dove parli della cattiveria.. e quest’ultimo capitolo dove l’hai reso molto dinamico entrando nel vivo dei fatti.
Che dire.. dai forza non mollare.
Intanto ti seguo..
Tanti auguri di un Buon Natale Lucia!
23/12/2014 at 19:14
Grazieeeeeeeeeeeeeeee….. Avevo detto che mi mettevo a lavoro per il capitolo 7 solo dopo aver raggiunto i 600 punti (grazie a te, per questo traguardo che mi hai regalato come Babbo Natale).
Ti auguro un felice Natale, il mio regalo l’ho già avuto, siamo arrivate ad un rapporto pacifico fatto di grande professionalità. La storiella ha già vinto “bancarella & strega” senza avervi mai partecipato.
Buon Natale.
23/12/2014 at 19:26
Per natura tendo a non esser fatalista, a volte le cose capitano come capitano..
In questo caso, si vede che era destino. 🙂
Ancora tantissimi auguri per il tuo lavoro e per il tuo racconto.
Buon Natale
21/12/2014 at 16:21
La didattica dell’apparenza, mi sembra la più filosofeggiante
17/12/2014 at 11:03
Cosa c’è dietro il mobbing? Leggendoti avverto un velo di tristezza profonda, uno spaccato dell’umanità che troppo spesso non vogliamo vedere… Forse un po’ in ritardo, ma ti seguo!
16/12/2014 at 22:40
Continua così, Lucia 🙂
16/12/2014 at 21:48
Votato per la tre, la maggioranza. Anche se la due mi incuriosiva altrettanto.
Mi ha colpito particolarmente questo passaggio nel quarto episodio:
<>.
Per curiosità, quanto tempo ti prendi prima di pubblicare? C’è un tempo minimo che aspetti?
16/12/2014 at 22:22
Mi prendo un tempo abbastanza lungo tra i 10-18 giorni, aspetto che tutti quelli che ho letto mi commentino di solito passano tutti.
Ma nel quarto episodio che ho fatto ? Fammi andare a controllare…..
16/12/2014 at 22:36
quello che avevo messo tra <> è stato cancellato 🙁
Intendevo citare questo:
perché “to mobb” è tipico degli ambienti animali, i branchi tendono a isolare dal gruppo alcuni che individuano come vittime.
16/12/2014 at 22:39
Allora per scrivere questo pamphlet mi sono documentata e ho studiato. Era una delle info trovate come spiegazione di cosa è il mobbing…Sto cercando di rendere leggero un problema serissimo facendolo passare per una favoletta.
15/12/2014 at 14:08
Didattica dell’apparenza, mi accorgo solo ora che non avevo ancora votato… sto proprio fori, come un balcone! Grazie per la citazione! 😉
14/12/2014 at 22:21
Complimenti! Ti seguo con vera passione! 😉
13/12/2014 at 22:50
Complimenti Lucia,
Sia per la copertina che per il nuovo capitolo…. Sempre più interessante!
13/12/2014 at 10:47
Leggo con piacere questa storia, una geniale favola/metafora umoristica ma dal retrogusto amaro e che fa riflettere.
Stile impeccabile e molto ispirata (ricorda anche a me qualcosa di molto vicino ad alcune realtà d’ufficio).
Bellissima.
12/12/2014 at 05:33
No, non la schifo la tua storia…ahahah Ad ogni modo mi ero già riproposto di leggerla 😉 complimenti anche per il primato! ti seguo
11/12/2014 at 23:54
Ciao Lucia. Allora capitolo scritto di cuore e anima, si legge e si percepisce, sembra quasi di assistere alla riunione, quasi tu fossi una dattilografa che riporta fedele alla realtà ciò che accade. L’unica pecca è la mancata descrizione più approfondita di mago, personaggio che ha dato moto alla storia. Qui sembra quasi (ma sono certo che poi esporrai meglio) un personaggio di contorno similare agli altri bambini e se devo essere sincero un semplice “è colui che desidera e le cose avvengono” non rendono giustizia al fautore della vicenda, al moto primordiale che ha permesso alla vicenda di nascere ed evolversi. Ovviamente non sto criticando, ma sto cercando di suggerire semplicemente un possibile capitoletto da dedicare a colui che dobbiamo ringraziare per la canida metemorfosi 😉
Un abbraccio
11/12/2014 at 17:28
Ciao Lucia,
Non è il genere che amo leggere, faccio fatica a capire.. troppi nomi..
Ad ogni modo, complimenti anche a te.
10/12/2014 at 22:20
Si intuisce che sia un episodio “sentito” ovvero che ci sia dietro un vero intento di narrare qualcosa di concreto e vissuto in maniera diretta: al di là della metafora, infatti, si scorge un autentico tocco personale, perciò va diretto al cuore del lettore.
Molto brava!
Non ho ben chiaro cosa sia la didattica dell’apparenza ma voto per essa, mi appare intrigante.
09/12/2014 at 22:00
Trovo solo ora il tempo di leggere e commentare la tua storia. Ho votato per la didattica dell’apparenza, mi è sembrata un’opzione davvero intrigante e quanto mai vera, almeno nelle sensazioni che mi evoca. Scritto molto bene il capitolo, si vede tutto il miglioramento e il lavoro che ci sta dietro. Bravissima!
A presto 🙂
09/12/2014 at 19:44
Ho votato dietro il mobbing, e voto questo capitolo come mio preferito!
09/12/2014 at 18:06
Dietro il mobbing, i bambini e la gioia dei ricordi, il mago con l’ipod é stato fantastico 😉 hai visto, ho detto che sarei passato e l’ho fatto ahahahhaahah 😉 grazie del ringraziamento su facebook, anche se io non ero presente nell’immagine 🙁 grazie del pensiero 🙂
09/12/2014 at 20:20
E quello nel testo che origlia chi è ? Sei tu….Mo cominci come al tuo personaggio….
Alessandra, Rosa, Max, Roberto, Andrea, Ilario, Uga, Nunzia, Giorgia e Diego si voltarono verso il Mago che era un bambino abbastanza particolare. – poi altri bambini verso la fine Ale è quello di Tycho nello spazio, Mia è sia Mia B. che Mia e le storie di Mi a… Io sono un poco “bubbles” PERò voi che mi leggete …Non eri nella Lucy perché sei nel testo AMOREEEEEEEEEEEEEEE…..!!!
09/12/2014 at 23:44
Ahahaahah é vero, non ci avevo pensato che quell’andrea potessi essere io, che dolce che sei 😉 puoi dirmi che anch’io sono cojons allora haahahahahah 🙂
09/12/2014 at 23:44
Ahahaahah é vero, non ci avevo pensato che quell’andrea potessi essere io, che dolce che sei 😉 puoi dirmi che anch’io sono cojons allora haahahahahah 🙂
09/12/2014 at 15:44
I bambini! I viaggi nei ricordi mi piacciono tanto!
09/12/2014 at 12:53
Ho votato i bambini e la gioia, uno spiraglio di speranza in sintonia col clima natalizio.
08/12/2014 at 20:50
Sono proprio curioso di cosa succederà… 🙂
08/12/2014 at 20:40
dietro il mobbing…i bambini e la gioia..
visto, lucia…alla fine ce l’ho fatta!!!ho letto il tuo nuovo capitolo…mi è piaciuto molto…finalmente si parla chiaro!!!!
08/12/2014 at 13:30
I bambini e la gioia.
Ma io questo episodio l’ho gia letto più volte. E sono sempre qui, con te.
08/12/2014 at 16:52
La sorpresa è che la bambina che origlia verso la fine sei tu!
08/12/2014 at 12:46
La didattica dell’apparenza.
Questo racconto mi piace sempre di più.
E’ come una finestra su un mondo che fino ad ora avevo solo potuto immaginare.
E così, anche i docenti devono occuparsi delle stesse “beghe interne”.. interessante.
Sempre brava.
p.s
Magari, averti come insegnante!
08/12/2014 at 12:55
Il mio metodo si basa tutto sulla ricerca e sull’esperienza orale. Avresti fatto pochissimi scritti. Massimo sei l’anno. La mie materie sono Turismo e Inglese.
Mi piace il gioco di ruolo nella didattica e utilizzo tutti i giochi possibili. Grande importanza al racconto e alle situazioni di role play….
Solo uso della lingua pura in classe e mai traduzioni.
Per questo ho scelto l’infanzia, li posso essere creativa e avere tempi distesi.
Ma lo stesso il metodo spesso mi è contestato, siamo troppo abituati al cartaceo e a mettere gli studenti a testa bassa sui libri, esercizi, esercizi….. Un modo meccanico per soffocare l’intelligenza creativa ed emotiva.
Per amare la scuola dai tre ai 19 anni devi divertirti e studiare deve sembrare un gioco.
Il bravo insegnante ispira, non spiega. Fa in modo che ti interessi alla materia tanto da andarti a ricercare le cose da sola e quando si accorge del tuo lavoro di ricerca ti premia. Perché avere delle opinioni massificate non serve a nessuno.
Avere persone, ragionano, dibattono, risolvono problemi serve a tutti.
Un buon insegnante non ha il libro in testa ma tanti libri nella testa che hanno formato la sua opinione e preparazione sulla materia.
07/12/2014 at 22:54
Molto…molto
07/12/2014 at 21:06
Ciao Lucia.
La tua storia mi piace molto, ricorda tanto Animal Farm di Orwell.
E’ scorrevole, divertente e dimostri di avere una vena creativa non indifferente!
Continua così!!
07/12/2014 at 18:42
Dietro il mobbing : i bambini e la gioia un viaggio nei ricordi, alla prossima 🙂
06/12/2014 at 16:19
Il grazie finale contiene questo che non sono riuscita a inserire…..
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152469539735846&set=oa.382472175263751&type=1&theater
06/12/2014 at 14:10
E brava Lucia!
Sono entrato in questo bel posto e sto cercando di capire come realmente funzionino le cose. Intanto mi sono letto d’un fiato tutti i tuoi capitoli.
Molto originale la tua idea e ottime scelte sia per l’argomento e sia per la metafora, due situazioni altamente in voga oggigiorno.
Continuerò a seguirti.
06/12/2014 at 17:23
Grazie, mi auguro di leggere presto qualcosa di tuo. Sono avida di storie. Nel caso ti clicco dovessi scapparmi e scrivi pure tu dai….. Vuoi scrivere una storia con me ? Non avendo uno stile visto che non hai niente qui… potrebbe essere un bel salto nel vuoto… Donna vulcanica incontra lettore e scrivono insieme, magari un rosa….
06/12/2014 at 18:21
Uhm….già questa sembra una storia. Ti ho chiesto amicizia su fb.
06/12/2014 at 13:57
Finalmente la copertina! Complimenti 😀
Complimenti anche per questo capitolo che forse, fino ad ora, è quello più bello e anche interessante.
Continua così 🙂
06/12/2014 at 15:01
Mio adorato Paskull….mi vorrei mangiare mille merendine ingrassanti di consolazione… Grazie da detto da te che sei cosi poco social e non si sa manco chi sei è un complimentone…
06/12/2014 at 12:38
Cosa c’è dietro il mobbing??? Bel capitolo, attendo il prossimo!!
06/12/2014 at 17:30
Ciao cara…
06/12/2014 at 12:09
Credo anch’io che sia l’episodio più bello ed è dovuto alla grazie dei bambini, in particolare del Mago (bello e riuscito omaggio ad un incipittaro gentile) a cui hai ricollegato la genesi magica della trasformazione canina.
Per il resto mi riporto al lucido commento di Napo che condivido.
Voto per i bambini, incolpevoli protagonisti del clima creatosi attorno loro
Complimenti per la copertina.
06/12/2014 at 16:20
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152469539735846&set=oa.382472175263751&type=1&theater
05/12/2014 at 16:43
Complimenti per aver ottenuto la copertina, Lucia!
È molto carina 😀
05/12/2014 at 13:17
Vado contro corrente e voto per la didattica dell’apparenza.
Sono felice per il chiarimento iniziale. Ma l’atteggiamento di Rottweiler che prende e se ne va, non aiuta. Bella anche la scena dei bambini che origliano.
Complimenti per copertina! 🙂
05/12/2014 at 12:16
Forse il tuo capitolo più bello, per me! Complimenti!
La didattica dell’apparenza. 🙂
06/12/2014 at 17:30
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2903952328637&set=pb.1555358377.-2207520000.1417876216.&type=3&theater
05/12/2014 at 00:57
I bambini e la gioia: si sente dalle tue parole che c’è tanta voglia di felicità 🙂 mi è piaciuto molto come hai saputo coniugare anche le relazioni che hai qui su the incipit all’interno della storia: è una genialata quella dei bambini 🙂
Ps: i link non mi si aprono 🙁
07/12/2014 at 13:51
1) Link cane nero
https://www.youtube.com/watch?v=wAWREUX8mYs
2 ) Grazie finale vedi il commento sopra
3)Lilli
https://www.google.it/search?q=foto+del+cavalier+king+charles+spaniel+bianco&biw=1366&bih=667&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=8T2EVJSWLoGZPL7mgeAG&ved=0CCAQsAQ#facrc=_&imgdii=_&imgrc=lkzgAVg8wc3uvM%253A%3BMxdM6qGWRoiZ4M%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.cani.com%252Fsites%252Fdefault%252Ffiles%252Fimportfiles%252Frazze%252FCAVALIER-KING-CHARLES-SPANIEL.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.cani.com%252Fcane-di-razza-cavalier-king-charles-spaniel%3B500%3B391
3) Rottweilier
https://www.google.it/search?q=foto+rottweiler+arrabbiato&biw=1366&bih=667&tbm=isch&imgil=13sl7ywmDl3R7M%253A%253BRiIQuCzqbz0UTM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Fwww.corriereromagna.it%25252Fnews%25252Fsan-marino%25252F1887%25252FRottweiler-azzanna-e-uccide-un-altro.html&source=iu&pf=m&fir=13sl7ywmDl3R7M%253A%252CRiIQuCzqbz0UTM%252C_&usg=__BhnD2MloaSiLae_NC2pAS4SKPTI%3D&ved=0CDgQyjc&ei=bD6EVI2YDIn6PLO4gIAP#facrc=_&imgdii=_&imgrc=13sl7ywmDl3R7M%253A%3BRiIQuCzqbz0UTM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.corriereromagna.it%252Fresizer%252F670%252F-1%252Ftrue%252FTknKYM71iy5bJ8ssNdT1VSSKLfAqM%252FsKBD8QB60Qwfg%253D–.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.corriereromagna.it%252Fnews%252Fsan-marino%252F1887%252FRottweiler-azzanna-e-uccide-un-altro.html%3B670%3B586
4) Shar Pei
https://www.google.it/search?q=foto+Shar+Pei+bianco&biw=1366&bih=667&tbm=isch&imgil=dW2Qxexwp_uvIM%253A%253BYdUSRqSNfTirJM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Ffoto.libero.it%25252Fbillie070%25252Ffoto%25252Ftuttelefoto%25252Fsharpei-bianco&source=iu&pf=m&fir=dW2Qxexwp_uvIM%253A%252CYdUSRqSNfTirJM%252C_&usg=__OacMWEy7zDouKokDUpzdfcBzIws%3D&ved=0CDYQyjc&ei=5T6EVJjrFYPqOv_TgNAF
5) Terranova e Celeste
https://www.google.it/search?q=foto+terranova+cane&biw=1366&bih=667&tbm=isch&imgil=dFHzybsO3c_gWM%253A%253Bu-pugnH3lJQxCM%253Bhttp%25253A%25252F%25252Fwww.dogsitter.it%25252Fit%25252Fcani%25252Frazze%25252Fcane_di_razza%25252Fterranova.html&source=iu&pf=m&fir=dFHzybsO3c_gWM%253A%252Cu-pugnH3lJQxCM%252C_&usg=__19egC5INlEh_aROka7YxcQeATjs%3D&ved=0CDoQyjc&ei=Gj-EVMXlNYfzPMrNgegF#facrc=_&imgdii=_&imgrc=AtkCJpGbr1w_OM%253A%3BgEyhUQetZR5CrM%3Bhttp%253A%252F%252Fmedia.petsblog.it%252F0%252F0ca%252FJulian_Max.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.petsblog.it%252Fpost%252F37431%252Fle-foto-del-bimbo-con-il-suo-cane-terranova-per-il-padre-lontano%3B620%3B386
04/12/2014 at 22:22
Lucia complimenti per il tuo successo e per la splendida copertina, meritata!
05/12/2014 at 00:16
>Grazie…
04/12/2014 at 21:25
Soprattutto perché lavoriamo per “loro” e non dobbiamo mai dimenticarlo, il mantra della maestra 😀
Veramente bello questo capitolo, c’è molto (molto) dietro la metafora.
04/12/2014 at 15:59
finalmente la copertinaaaa!!!!!
04/12/2014 at 15:54
Dietro il mobbing : i bambini e la gioia un viaggio nei ricordi Bella copertina complimenti 🙂
04/12/2014 at 11:32
Mi sarebbe tanto piaciuto votare la didattica dell’apparenza ma mi piacerebbe ancor di più vedere un lato positivo dietro al mobbing. E credo che questa sia l’opzione che più ti faccia piacere, descrivere la passione e l’amore che un’insegnante può infondere ai suoi alunni. Con una strizzatina d’occhio, ti saluto 😉
04/12/2014 at 08:55
Mi complimento, brava, davvero!
04/12/2014 at 03:31
Conoscevi per caso la mia vecchia scuola? Bell’episodio!
Sono indeciso, didattica dell’apparenza e scuola a metri quadri e sicurezza stuzzicano lo studente che c’è in me. Visto che la prima e più gettonata, vada per la didattica dell’apparenza! Vediamo cos’hai da dire a proposito 😉
Ciao
07/12/2014 at 19:26
La scuola sta diventando un posto fatto di competitività negativa. Insegnanti gelosi dei colleghi. Liti e discussioni. Funzioni strumentali in mano sempre alle stesse persone.
Tanto che arrivi anche a non fare neanche più la domanda per averle. Fino a quando l’istruzione sarà iper competitiva non si avrà il risultato di una vera formazione ma si avrà lo sfascio e la sotto cultura. I veri leader ispirano non comandano.
03/12/2014 at 23:13
Ohhh s’intravede lo spiraglio di una riappacificazione? o almeno di un civile convivere? eh sì questo non si dovrebbe dimenticare mai :’Abbaiare e rimproverare per ogni sciocchezza è insopportabile e chiedo a tutte di smetterla. Soprattutto perché lavoriamo per “loro” e non dobbiamo mai dimenticarlo’.-
Qui invece mi pare d’intravvedere qualcuno che conosciamo? ihihihih
‘ Il Mago fece spallucce, tirò fuori un ipod, si mise il cilindro in testa, infilò gli auricolari e si sparò la sua buona dose di musica ignorando tutto e tutti’.
votato per i bambini e per la gioia di un viaggio nei ricordi, che un po’ di serenità entri in queste ‘beghe?’
03/12/2014 at 22:31
Molto bello 🙂 voto per i bambini, giusto per staccare un po’ 😉
03/12/2014 at 21:46
Carino! Dai voglio vedere le riflessioni dei bambini! 🙂
03/12/2014 at 21:20
Oggi quando ho letto e votato dietro il mobbing era solo al 17 ora è molto più in alto. Bene. Capitolo che fa trasparire tristezza ma allo stesso tempo allieta il lettore che sa cogliere le citazioni. Mi è piaciuto molto. E sei di nuovo in testa.
03/12/2014 at 19:39
Ogni episodio è un mondo a sé. Ora sei approdata, anche tu, alla metascrittura introducendo autori di TI in questo episodio più per empatia e simpatia – a mio avviso – che non per una ragione precisa. Mi sembra evidente che TI è solo uno dei tanti strumenti che usi per intrecciare rapporti e, a volte, dai per scontato che tutti sappiano i discorsi che porti avanti su altri canali. La cripticità di questo racconto, se da un lato ne costituisce la nota più caratteristica e interessante, rischia dall’altro di renderlo incomprensibile a buona parte dei lettori. Tutti si aspettano che tu ci stia portando a scoprire, verso la fine del racconto, il significato delle metafore che hai usato. Lo farai?
06/12/2014 at 17:37
Spero di riuscirci….Voglio solo che le persone non urlino più, non rubino, non facciano i dispetti…Voglio solo giocare con i bambini e godermi questa infanzia meravigliosa che mi da ogni giorno la gioia di poter dire: ho fatto e dato qualcosa.
03/12/2014 at 19:17
Ciao. 🙂 Dietro il mobbing : i bambini e la gioia un viaggio nei ricordi. Mi incuriosisce questa scelta. Al prossimo episodio. 😀
03/12/2014 at 19:15
Ho votato, purtroppo portandolo in parità, dietro il mobbing, i bambini e la gioia, pensando che solo questo possa incentivare la soluzione di certi dissapori. La Giorgia del gruppo citato sarei io?
Lucia, nel commento precedente ti promisi di scriverti qualcosa di più approfondito, e ti posso dire che questo episodio è ordinato e pulito, si nota il tuo lavoro che filtra l’onda personale della rabbia, dell’impotenza e della frustrazione. Il settimo sarà anche meglio 😉
06/12/2014 at 17:34
Certo che sei tu… amo le tue storie…. Lo sai che sei tu….
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2903952328637&set=pb.1555358377.-2207520000.1417876216.&type=3&theater
06/12/2014 at 18:53
chi è?
03/12/2014 at 18:17
Dietro il mobbing… perchè lo reputo opportuno per il racconto.
Ero molto tentato dall’apparenza come valore e non disvalore, con il significato di maschera = persona, linguaggio non verbale.
Ci saranno altre occasioni…
Mi hai stupito 🙂
03/12/2014 at 18:01
Una scuola a metri quadri e sicurezza mi attizza. Ti leggo sempre volentieri, buona serata 🙂
03/12/2014 at 17:47
come faccio a commentare lucidamente dopo il pubblico ringraziamento? Ma non devi nessun ringraziamento. Tutto frutto della tua vita della tua esperienza della tua persona dei tuoi pensieri dei tuoi sentimenti…di te, semplicemente! 🙂 ti abbraccio forte forte forte. E’ arrivato l’abbraccio?
03/12/2014 at 17:37
Lucia, più leggo questo tuo racconto, maggiore è la convinzione che ci stai portando verso un qualcosa che hai ben chiaro in testa… Anche questo, sebbene dolce/amaro è gustabilissimo e fa pensare. Voto la prima opzione. Ciao!
03/12/2014 at 17:33
Il Mago è un bel personaggio, mi piace quando mette le cuffie nelle orecchie. A questo punto è di estrema importanza parlare della didattica dell’apparenza.
03/12/2014 at 17:16
La didattica dell’apparenza è un argomento estremamente importante. Inevitabile affrontarlo in un complesso scolastico.
Mi piace quel personaggio strano col cilindro…ha un certo non so che 😀 😀 😀 😀 😀
(grazie del cammeo… onorato di :3 )
03/12/2014 at 05:15
Tentativo di pace
… La pace prima della tempesta?
A “la pochezza media dell’umanità” mi hai strappato una risata triste. Capitolo in generale dai toni acidi un po amari, e questo lo considero un bene
03/12/2014 at 03:05
Mi sono completamente abbandonato al flusso di idee e devo farti i complimenti per come riesci a tenerlo a bada con la narrativa. Ammetto di avere sempre un sorrisino in faccia mentre leggo.
Voto per Lilli e il suo tentativo di pace!
Ciao
03/12/2014 at 00:52
Eccomi, come promesso. Allora tornando indietro mi è piaciuto molto il capitolo 3. Mi rivedo nei cani precisini e ahimè nei Boxer e Chihuahua…nn salto mai un giorno di lavoro. La verità è che amo così tanto ciò che faccio che nn mi pesa farlo. Magari ti ho dato uno spunto …Detto ciò, che dire hai un modo di scrivere davvero particolare. Bella l’idea di usare il mondo canino x spiegare il mobbing. A me non sarebbe mai venuta. È tutto molto dettagliato e ben organizzato. Ovviamente ti seguo… a presto!
03/12/2014 at 00:53
Dimenticavo. .. ho votato x Lilli 🙂
06/12/2014 at 20:35
Miryam dove è finita la tua storia è sparita se la sono mangiata ? Miryam, non fare scherzi… che fine hai fatto è sparito tutto pure i commenti.
06/12/2014 at 20:52
Miryam sei sparita non c’è più la storia… Che succede la lava ha investito i tuoi personaggi ? Dove sta Cruel si è salvato ?
02/12/2014 at 18:54
L’autrice nella sua descrizione rivela tutta la sua sensibilità e capacità di entrare nel modo di essere delle persone. Per me è Ok.
02/12/2014 at 15:48
Mi sento un pò shakerato…..è come vedere un film in 3D senza occhiali!
Ammetto che sono un pò pelandrone, spesso mi siedo comodamente al secondo livello di lettura come un gatto accecato dai fari!
Penso che mi prenderò del tempo per rileggere i vari episodi ma per ora mi chiedo: dove ci porterà questa bella strada?
😉
02/12/2014 at 12:53
Molto ironico e divertente! Piacevole da leggere. complimenti!
01/12/2014 at 22:37
Ripercussioni e discussioni…
01/12/2014 at 16:00
Questo racconto trasuda cura in ogni dettaglio, è palese.
Il tema è difficile ed ostico, il rappresentarlo con animali antropomorfi carica il tutto di ulteriori dettagli.
Ti seguo con gusto.
V.
01/12/2014 at 15:00
La storia è molto bella anche se non capisco il mobbing!!!Direi che è piacevole da leggere…
01/12/2014 at 10:49
Arrivooooo! come promesso, eccomi qui. Non sono inglese, ma arrivo sempre in ritardo come Terranova 😀
Ho votato per le ripercussioni quando il cane abbaia.
Vorrei essere sincera, ma ho paura di offenderti: non mi è tutto chiaro di quello che scrivi. Non è un difetto tuo, quasi sicuramente è perché non conosco bene il tema principale (il mobbing) e fatico a fare le varie associazioni dell’allegoria.
Perciò, ti parlo delle cose che ho notato meglio e che mi sono piaciute: 1) La leggenda del Terranova nel secondo capitolo era qualcosa di incantevole. non so se sia tua, ma è stato comunque bello leggerla. 2) Le tipologie che hai fatto nel capitolo 3 sono bellissime, è un capitolo che mi è piaciuto molto e ho riso un sacco per i beagol casinisti e i chihuahua ipocondriaci XD 3) Bellissima l’idea di base, molto originale, con una perfetta caratterizzazione dei personaggi.
Brava 🙂 spero di leggere presto il seguito 😉
01/12/2014 at 11:00
La leggenda del Terranova fa parte di accurate ricerche sulle razze canine. Per capire l’argomento devi leggere da Celeste il rappresentante sindacale di tutti i bambini/e…Li sbroglia la matassa che dovrebbe andare verso gli eroi che non ti dico ancora chi sono.
Essendo un pamphlet ha una struttura diversa da tutto a metà tra favola, saggio, satira, Humor e si usa la metafora per giungere a una morale. Ci si può perdere perché i personaggi sono tanti …. Aspetto che mi leggi il quattro e il cinque cosi posto il sei…. E li troverai una sorpresa nel sei …… Bacio.
02/12/2014 at 21:19
no no, li ho già letti, sono al passo ormai! 😉 vai pure, aspetto il 6!
02/12/2014 at 21:25
Lo sgancio domani pomeriggio sto aspettando due persone che mi hanno promesso di leggere è pronto già da diversi giorni…. Ma siccome comprende una sorpresa e per quanto ti riguarda l’avrai anche nel sette una sorpresa proprio diretta a te….
30/11/2014 at 20:26
Ciao. Hai scelto un’argomento molto delicato da trattare. Ammirevole 😀 Ti seguo. Ripercussioni e discussioni, quando il cane abbaia …. 🙂
30/11/2014 at 20:29
Grazie non ti aspettavo proprio. Che carina. Che sei….Ci vediamo da te, il sei è pronto ma sto aspettando un traguardo. Aspetto chi mi ha promesso di leggere e ancora non lo ha fatto, aspetto le persone che stanno ancora al capitolo due (gli avevo detto di saltarlo mannaggia, sai quel mostro a tre teste che si chiama punteggiatura, non va molto d’accordo con la mia rabbia!)
29/11/2014 at 19:38
Lilli.
28/11/2014 at 19:50
Giuste parole sulla cattiveria!!! 🙂 Ripercussioni e discussioni, quando il cane abbaia 🙂
28/11/2014 at 17:08
Tentiamo la pace
27/11/2014 at 20:57
Senza parole. Ti spediranno in un pacco di cemento armato. Il coraggio non ti manca.
27/11/2014 at 00:50
Non saprei, non mi “prende” molto…
26/11/2014 at 20:37
Complimenti.
25/11/2014 at 19:16
davvero interessante e significativo,
complimenti!
24/11/2014 at 23:02
Ma sì Lucia, andiamo col tentativo di far la pace!!!!
24/11/2014 at 22:52
ciao Lucia i tuoi racconti sono sempre meravigliosi, non ci si stanca di leggerli,piacevolmente intrecciato, ben strutturato,coinvolgente, dinamico in grado di catturare l’attenzione del lettore… brava Lucy buon proseguo
25/11/2014 at 19:37
Grazie Loreana….
24/11/2014 at 22:52
Bellissimo e significativo. Mi piace !
24/11/2014 at 22:28
Un quadro fin troppo realistico della vita di noi insegnanti…. bello lo stile di scrittura e la verve utilizzata!
24/11/2014 at 22:20
Lucia carina la tua storia io voto la terza opzione ti seguo 🙂
24/11/2014 at 21:08
🙂
24/11/2014 at 20:41
Bravissima Lucia…complimenti e in bocca al lupo.
24/11/2014 at 18:48
Ciao! Abbiamo il cartaceo di questa storia purtroppo fermo al capitolo 5, aspettiamo il sei ….passa da me…..
24/11/2014 at 07:40
23/11/2014 at 21:42
anche un cane idrofobo sorriderebbe 😉 l’inversione dei ruoli all’interno di una scuola è un’idea costruttiva su cui riflettere per cercare metodi d’insegnamento validi, mettersi nei panni dell’altro è sicuramente un buon metodo per capire se facciamo un buon lavoro.
23/11/2014 at 21:20
Mi stupisco sempre a leggere i tuoi scritti. Ad una prima analisi sembrano una sequela di riflessioni personali svincolate dalla trama narrativa vera e propria, ma poi rileggendoli, e imparando a conoscere il tuo modo di scrivere, mi rendo conto di quanto sottile e calibrata sia la tua voglia di trasmettere il significato. Sei una scrittrice bravissima, non c’è che dire, oltre che una donna simpaticissima e molto colta. E’ facile fraintenderti, perchè è difficile viaggiare sulla tua lunghezza d’onda. Sei come un ponte radio che a volte trasmette su frequenze non ricevibili, ma se si ha la pazienza di attendere, ti trovi tra le mani qualcosa di bello. Ciao Lucia!
23/11/2014 at 21:27
Mi inchino a te. Ti porgo la mano per il bacio. Grazie Massimo Ferraris.
22/11/2014 at 20:02
Ciao scusa se ti disturbo ma, ho letto, ho votato ma, nessuno vota il continuo. Io sn bravo a creare l’ inizio la fine e il succo della storia, nonostante gli errori in ortografia (sono normali) io non capisco dove sbaglio, non so se continuare fregandomene degli altri, seriamente che consigli mi puoi dare? Forse è inutile credo che usciro da incipit, grazie di tutto.
P.S. Peccato ho circa più di trenta storie in testa, giuro ma, c’è li ho da otto anni, spero che rispondi non so cosa fare, ri-grazie
22/11/2014 at 20:10
Ciao Francesco, non ti deprimere. Continua a leggere gli altri ci sono tante bellissime storie. Leggi gli altri e commentali, senza commento non ti conosceranno. Comincia dal vedere chi segue me e leggili tutti. Poi, dopo aver letto e commentato tutti aspetta che ti rispondano e vengano a commentare te. Inizia da Una giornata qualunque di Geronimo Ruysh,passa a Baritondo e la settima donna, li trovi tutti qui sotto i racconti…Chiedimi l’amicizia su Facebook e ti aggiungo al gruppo degli autori di the incipit. Intanto ti ringrazio di essere passato e di avermi letto. L’altra cosa che ti dico da profana è di far leggere a qualcuno quello che scrivi prima di postarlo.
Leggi Shimpu, è una bravissima, leggi la carta della fortuna. Guarda basta che guardi i miei commenti e inizi a uno a uno a leggere. Ti consiglio anche Kiara, Andrea la scrittrice ma non perché scrivono bene perché hanno iniziato male come te e ora stanno migliorando tanto. Non vergognarti una volta commentato un racconto di chiedere aiuto anche sul tuo. Mostrati umile. Poi ci sono altre piattaforme di scrittura questa non è la sola esistente. Però leggi tutti. Ok ?
22/11/2014 at 20:20
È un po difficile leggere tutti cercherò di leggerne i più possibili comunque non mento sul fatto che ho molte storie nella testa, tra poco ti inviò l’amicizia su facebook ( se riesco a trovarti ), solo per chiarire è mia madre che da una mano a correggere. Ma, non mi hai risposto alla domanda se devo continuare o no senza gli altri che votano.ora ti cerco su facebook mi ci vorrà un po, grazie
22/11/2014 at 20:24
Non devi continuare se non ti leggono. Io ti avevo letto ma non ti ho votato a causa dei troppi errori e anche di una cosa che ti dirò in privato. Ora ti ho votato.
20/11/2014 at 18:40
Lucia avevo già letto e votato. Mi limito quindi a dare un suggerimento per una opzione che – me ne rendo conto – è una preferenza di gusto personale. Mi trovo d’accordo con chi ha sottolineato che la tua prosa vira più verso la riflessione che sul versante propriamente narrativo. In altri termini, pensando in termini di proporzione, la parte del gigante la fanno le considerazioni sulla vita “da cani” piuttosto che il plot narrativo. Io come lettore preferisco le storie che si svolgono con i fatti, il che non significa depurare i fatti dalle riflessioni.
In parole povere taglierei le lunghe digressioni riflessive – pur interessanti – e mi concentrerei più sullo sviluppo del plot. La giusta misura devi trovarla tu. Ovviamente come ti scrivevo è questione di gusto personale, ma io intanto ti ho dato la mia opinione.
A presto! 🙂
20/11/2014 at 21:34
Grazie. Poi parliamo in privato che mi puoi dare qualche insegnamento ?
22/11/2014 at 10:30
Lucia, mi metti in imbarazzo, non ho scorciatoie particolari da suggerire. Dovrei piuttosto apprendere da te il modo di ottenere tanti incipoints.
20/11/2014 at 00:17
Quando il cane abbaia……. come difendersi? 😉
20/11/2014 at 21:34
Aomame che sorpresa vederti qui…Ciao. Grazie
19/11/2014 at 21:46
Ripercussioni e discussioni. Mi piace! Ecco sono passata 🙂
20/11/2014 at 21:35
Scusa Dani, se ti ho lasciato nel bel mezzo di una conversazione ieri…Mi è accaduta una cosa brutta. Grazie della visita e di aver letto il capitolo.
18/11/2014 at 01:23
Ho recuperato la storia e devo ammettere che negli ultimi episodi sei migliorata. Ora si lascia leggere più tranquillamente, a parte ancora qualche virgola di troppo (il mio consiglio spassionato è di provare a rileggere bene frase dopo frase facendo una pausa ogni volta che hai messo una virgola, dovresti riuscire a individuare quelle che non servono!). Più che umoristico lo trovo introspettivo. Attraverso i cani hai dipinto alcuni comportamenti tipicamente umani. Voto Lilli 🙂
20/11/2014 at 21:37
Ciao Marco che piacere sapere che sei tornato. Tutto mi aspettavo tranne questo! La flessibilità è una dote delle persone molto intelligenti. Grazie. Ci vediamo da te.
16/11/2014 at 18:15
Eccomi, con un po’ di ritardo, ma sono qui.
La tua storia è la più votato e capisco il perché, è bellissima.
“L’ironia avrebbe dovuto stemperare gli animi, ma più si è ignoranti e gretti e più la cattiveria s’impossessa di te.” Frase bellissima, complimenti.
Per il prossimo capitolo voto Lilli e il tentativo di pace.
A presto!
20/11/2014 at 21:38
Ciao Adelline, appena mi riprendo dalla tristezza di questi giorni mi metto a scrivere il capitolo sei. Ho in mente una sorpresa che forse ti riguarderà. Grazie dei complimenti.
14/11/2014 at 22:03
Lucia,
è un onore per me commentare la prima storia nella classifica di the Incipit, a dimostrazione che le storie sono fatte di lettori e non di paroloni complicati utili per i libri di grammatica.
La tua è una storia disordinata, a volte senza via d’uscita. Imbocchi la prima a destra e ti ritrovi in un vicolo cieco. Fai retromarcia e sbuchi in una galleria. Prendi fiato e ritenti. E finisci sulla A 1. E, lì, devi stare attento a non andare contromano. Tu sei così: un flusso di pensieri, un diario in piena. Difficile starti dietro.
Vedo automobilisti, qui sotto, che si sono arresi. Che sciocchi!, io dico. Non hanno capito che questa tua storia li avrebbe condotti oltre. Là dove il sole non tramonta mai, dove il mondo sorride e una serie di stravaganti cani da salotto e da combattimento insegnano agli uomini cosa sia davvero la lealtà e il senso pratico della vita. Una vita, questa, la nostra, vissuta a tribolare per un pezzo di cielo, per un posto in paradiso, assaliti dal mobbing e dall’iniquità umana. Spesso preponderante e saccente, quasi sempre usurpatrice e mai attenta.
L’attenzione, mia carissima amica che stimo, è qualità rara che difficilmente si concede al genio e alla sregolatezza, che sono le doti che tu dimostri di avere sempre. Qui e a scuola, quando sei con i tuoi bambini in lotta per raccontare loro favole come questa. Favole che nascondono insidie, come la vita.
Mi ricordi uno degli scrittori che ho amato di più: John Fante. In “Chiedi alla polvere” il suo personaggio, Arturo Bandini, cerca di propinare il suo racconto alla proprietaria dell’albergo in cui lui alloggia, al posto del denaro che non ha per pagare l’affitto. Il racconto si intitola ” Il cagnolino rise” e la donna, una arida tizia disattenta, dice che lei non ama le storie di cani. Qui, Arturo si ritira infastidito: per la miseria, la sua storia non parla affatto di cani! Possibile che le persone non lo abbiano capito?
E’ la vita, Lucia, di cosa ti stupisci ancora?
Ripercussioni e discussioni. Falli neri! Ti voglio bene.
14/11/2014 at 22:32
E ancora una volta mi accarezzi l’anima e mi strappi una lacrima di commozione. Vince Lilli….Ma li faccio neri lo stesso, fino a quando avrò voce.
Fino a quando avrò le dita per scrivere.
Fino a quando avrò i pensieri e le parole da dire.
Fino a quando crederò che la mia è una missione fatta solo per il bene di chi non arriva neanche a un metro e venti di altezza non mi arrendo!
Non lascerò che le cattive abitudini, la male educazione, la cattiveria, l’ingiustizia entrino nella mia vita e nella vita di qualsiasi bambino/a.
Tutti ricordano un buon insegnante nessuno dimentica l’insegnante che li ha ispirati che gli ha dato i valori per poter crescere e l’amore per poter credere nella vita stessa.
Grazie Alessandra. Anche io ti voglio bene.
16/11/2014 at 12:32
Applausi! Concordo!
14/11/2014 at 21:16
Con una sola parola CORAGGIOSA
15/11/2014 at 13:42
Ti ricordo sempre….Non ti ho dimenticata sei una grande collega.
13/11/2014 at 19:59
La copertina te la facciamo Noiiii…. E dopo le tesi anche questo!
12/11/2014 at 23:20
Ciao! Eccomi qua. Dopo aver letto tutti i capitoli, la prima cosa che ho pensato è che per un lettore che non conosce tutta la storia e i riferimenti che stanno dietro, il racconto così com’è può creare un po’ di smarrimento. Tuttavia io adoro i cani e le caratteristiche di ogni razza, e questo capitolo cinque mi ha dato alcuni spunti di riflessione. Sono curiosa di vedere a che livello porterai la storia, perché secondo me hai molte cose interessanti da dire col tuo stile irriverente. Un bacio e a presto 🙂
12/11/2014 at 15:57
Lilli (Cavalier King Charles Spaniel ) e il tentativo di pace. 🙂
12/11/2014 at 13:33
Eccomi! Ancora ho qualche difficoltà a districarmi bene sul sito. Ti seguo, ti voto e commento.
la tua storia è una boccata d’ossigeno rilassante e divertente, ma estremamente reale, è l’amara verità del quotidiano.
Io spero solo di non vedere qualche collega arrivista sotto forma di un cane…anche se mi farebbe un gran piacere, così da strapparmi una risata in una giornata amara.
Ciao, a presto
11/11/2014 at 23:15
Ciao Lucia, complimenti. Brava
11/11/2014 at 23:09
lucia complimenti!!!!!
11/11/2014 at 23:39
Ma non lo avevi già votato il cinque ? Cosa ci fai qui ? Bhoooo….mistero….
11/11/2014 at 17:40
Un saggio camuffato da storia che stenta a decollare perché non nata con quelle finalità. Profondità da vendere, è la vita di tutti i giorni che ti schiaccia e ti impedisce di farla decollare. Distanza e evasione c’è li mostrerai un’altra volta, quando avrai vuotato il sacco ingombrante che ti assilla. La scrittura serve anche a questo. Ci sono
11/11/2014 at 17:44
Lo scopo principale è sdrammatizzare una situazione difficile in forma ironica. Il resto è tutto da scoprire….Le idee ci sono pure troppo, il materiale è tanto, la forza anche e le code di pelliccia che prendono fuoco come paglia sono pure troppe. L’umiltà è una dote ormai dimenticata.
11/11/2014 at 15:59
Eccomi, ho letto tutti e cinque i capitoli e devo dire che sei migliorata negli ultimi. I primi sono uno sfogo, un flusso di pensieri, sembrano scritti di getto, mentre verso la fine diventi più razionale e più attenta alla punteggiatura. Per me, come ti ho già detto su FB, non devi vergognarti dei primi capitoli, perché l’importante è che si veda un miglioramento.
Come genere avrei scelto la favola o avventura, più che humor, anche se comunque l’ironia si percepisce.
Ho votato il cavalier. E chi se no? 😀
11/11/2014 at 16:02
E sono contenta che hai conservato questa bellissima ironia! Un poco ti somiglia sai…E’ una bellissima cagnolina di lusso…Vuole la pace e ci ha provato a regalarla. Vediamo… Per ora sto ferma aspetto il voto di Alessandra Startari e di altri ….Sai quelli che mi hanno coccolata e incoraggiata.
11/11/2014 at 16:08
Sono contenta 🙂
Io di cavalier ne ho due e sto iniziando a desiderare la terza 😀
11/11/2014 at 16:11
Ho visto la foto su Facebook sono stupendi i tuoi cani…Io desidero un Carlino o un Terranova (il mio alter ego), ma non ho posto. Chi lo sa, potrei cambiare vita….
11/11/2014 at 16:26
Eh i terranova hanno bisogno di spazio. E comunque sono un bell’impegno, ma ne vale la pena.
11/11/2014 at 15:44
Son riuscito a recuperare e devo ammettere che sei migliorata negli ultimi capitoli. Hai perfezionato il tuo rapporto con la punteggiatura,evitando qualche virgola di troppo o messa nel posto sbagliato. Ancora però non ho ben chiaro che direzione prenderà la storia. Probabilmente hai scelto di cimentarti con un argomento tropo complesso, anche per i risvolti personali, da affrontare su The incipit. Le scelte dei lettori potrebbero variare di molto il tuo obiettivo. Credo che convenga leggere la versione estesa che stai preparando. Comunque brava perché si vede che ti sei impegnata molto.
11/11/2014 at 16:03
Sono contenta se lo dici tu è vero. Ti aspettavo e lo sai….
11/11/2014 at 01:31
Certamente si trattava di una grande e bella lezione di vita che portava ad una scelta amara. Con una grande consapevolezza di cambiamento. Ricominciare da zero in un nuovo posto, e ciò significava tornare da essere umani e meno bestie di adesso. Rapporti diversi non invischiati da una finta amicizia. Dove non c’è confronto costruttivo non può esserci il bene, c’è l’invidia e la cattiveria e la finta giustizia.
E’ cio’ che prova la “mia” Mia adesso. Anche le strade parallele si incontrano:-)
09/11/2014 at 19:04
Brava, come, al, solito,
09/11/2014 at 12:40
Allora. Come ti avevo promesso, ho letto con estrema attenzione tutti e cinque i capitoli, e devo dire che ho fatto una fatica immane ad arrivare in fondo. La storia è una denuncia, un modo per sfogare la rabbia, ed è una cosa abbastanza palese. E come è stata resa, non mi è piaciuto assolutamente. Considerando che appartiene al genere Humor, ma forse perché credo che l’Humor abbia l’obbiettivo di far divertire, sono stato molto sorpreso del fatto che non mi ha fatto assolutamente ridere, se non in pochissime e rare occasioni. Mi chiedo ancora perché hai voluto metterla in questo genere. Forse per i cani? Se li avessi resi veramente tali, e non persone con i nomi delle specie canine, avrei potuto crederci. La punteggiatura, in particolar modo le virgole, è in gran parte messa… a random? Direi di si. Non sono riuscito a seguire il filo della storia, se mai ce n’era unon e ho provato noia nel leggere gran parte degli episodi che hai scritto, specie i flash back che, a mio avviso, potevano tranquillamente esserci risparmiati. Ora, vorrei sottolineare che io sono un ragazzo, ho 20 anni, e forse l’umorismo che c’era nella tua storia non sono stato capace di coglierlo in quanto ancora estraneo al mondo del lavoro, ma cavoli… Sei tra i primi in classifica, leggo moltissimi commenti positivi sul tuo conto e mi chiedo PERCHE’?! Mi aspettavo qualcosa di divertente, scritto bene, una storia che filava via liscia come l’olio… Qualcosa che, a mio avviso, meritasse il posto che ha! Ti prego di non odiarmi per le parole che ho scritto, tu segui la mia storia e mi dispiace di non poter fare altrettanto perché sarebbe una mossa troppo falsa. Amo la sincerità, non sono il tipo di persona che applaude ad uno spettacolo che non ha apprezzato, ed è per questo che la mia critica è stata… pesantuccia. Scrivo e leggo da tanti anni, e ho visto molti libri e molti stili, perciò cerca di non considerare le mie parole come un insulto, ma come l’opinione di qualcuno non completamente ignorante che semplicemente non ha apprezzato la tua arte. Grazie.
09/11/2014 at 13:20
Ti ringrazio della tua sincerità. Non pensare io possa offendermi, la ritengo una cosa ipocrita e poco intelligente offendersi. Il posto in classifica non è dato dalla bravura pensavo questo fosse chiaro. E’ bensì dato dal numero delle persone che ti leggono, i commenti che vedi qui sotto sono pressoché la metà di quelle persone che passano a leggermi te lo posso assicurare con una certa certezza dato che le incontro per strada e anche a scuola. Non lasciano commenti per paura di essere identificate e non mi votano neanche. Il genere ho dovuto per forza metterlo sotto l’Humor perché il saggio non c’era. Sono perfettamente consapevole di aver fatto pasticci all’inizio e che può non piacere del resto neanche a me è piaciuto e mi fa schifo ” cinquanta sfumature di grigio” ed è diventato un best seller. Perché dovrei odiarti ? Hai la metà dei miei anni io potrei essere tua mamma. Hai in comune con me il fatto di essere sincero. Potrei mai odiare una persona sincera ? L’ipocrisia non è il mio forte. Si questo è uno sfogo di una situazione reale, non avendo giocato la storia e non conoscendo tutti i commenti non puoi neanche capirla bene. Poi non lavorando e non essendo inserito in contesti di cultura o presunta tale non puoi capire l’ironia di fondo, ma non perché sei poco intelligente ti mancano venti anni di vita. Avrò anche fatto una brutta figura con le virgole e tutto il resto ma ti assicuro che non è stato facile soprattutto a livello emotivo affrontare questa cosa. Il posto in classifica è solo un numero è la fortuna del dilettante, l’argomento, lo scandalo e tutto il resto…. Non guardare alle classifiche solo per i meriti, conosco tante persone che insegnano e non meritavano di insegnare…. Ci sono anche storie più fortunate di altre… La mia è scritta con il sangue e la rabbia a volte anche trattenuta. Continuerò a seguirti anche se tu non mi apprezzi, del resto seguo chi mi piace leggere finché mi piace, non vado appresso ai numeri. E’ soprattutto un gioco. Grazie lo stesso.
09/11/2014 at 14:42
Karestya sappi che nel tuo racconto, dopo ogni dialogo, ci va la virgola. Passo e chiudo.
25/01/2015 at 11:05
Sono passato di qui a dare un occhio e mi imbatto in questo scambio di battute. In questo scambio c’è, devo dirlo, tanta più realtà e sincerità di quanta ne abbia letta finora su TI in mesi e mesi che ho frequentato questa piattaforma. E, sia chiaro, da entrambe le parti.
Premetto che non ho ancora letto il tuo racconto, Lucia, ma, come ti ho promesso, quando sarà terminato sarà uno dei primi che leggerò.
Il vostro scambio denota grande maturità e intelligenza, e anche grande umiltà. Mentirei se non dicessi che mi ha commosso.
E per chiudere, Emanuele Volpe, devi proprio dirmi perché tu, invece, hai scritto questa cosa.
25/01/2015 at 11:52
Caro Boostwriter,
mi hai commosso con questo commento.
Ultimamente e mi dicevano alcuni autori, che io ho cambiato un poco la piattaforma, l’ho fatto senza accorgermene. Spontaneamente.
Nel gruppo su facebook ognuno si promuoveva il proprio lavoro. Capitolo in arrivo, andate a leggere ecc…ecc…
Mi sembrava una cosa sterile e inutile, come sai amo condividere tutto anche quello che leggo e sono seguita e rappresento in primo luogo una lettrice. Consiglio i libri agli amici, mando i link, addirittura ho sempre uno due libri nelle mie borse gigantesche, anche se non mi riesco ad abituare al lettore Ipad, però pure quello viaggia con me.
Si la piattaforma grazie ad alcuni di noi, critici e sinceri è migliorata tantissimo, sono migliorati i commenti e anche il nostro modo di confrontarci anche se c’è qualcuno che mi ha fatto nera…. L’ultimo attacco riguarda un sistema innovativo proposto da questo amico di Valerio31, Karestya, “la storia è la società degli uomini malvagi”.
Storia con del talento ma illegibile e difficile da seguire per un lettore, mi sono permessa di dirlo e la prepotenza è esplosa dicendo che questo autore stava facendo qualcosa di innovativo e che non era capito, noi siamo degli ignoranti e addirittura, lui è come Marinetti….
Lì mi sono cadute le braccia e ho capito che alla mia tenera età di donna matura, lavoratrice, che lotta contro il mobbing, se mi mettevo a controbattere pure su Marinetti ero una cretina. Marinetti è uno che si è studiato la grammatica e l’ha fatta a pezzi prima di fare l’innovativo e di certo non aveva venti anni.
Emanuele, è cresciuto capitolo per capitolo, riuscendo negli ultimi a fare i dialoghi da manuale.
Mi sono data da fare per aiutare diversi autori che facevano dei capitoli sconclusionati, ho letto prima che pubblicassero ho corretto, ho dato pareri e ho trovato due persone che lo hanno fatto a me, Alessandra e Pinkerella.
Ma proprio senza superbia e senza secondi fini.
C’è chi vuole diventare sceneggiatore e le sue storie sono la lista della spesa, nessuna emozione, nessun pathos, neanche una battuta….Non distingue e congiunzione da è verbo e pure è convinta, poi si lamenta che non ha lettori…. Anzi ieri ho trovato un intero pezzo copiato da un commento che le avevo fatto su facebook, su come evolvere la sua storia in maniera più emotiva e rendere il dramma della protagonista. Me lo sono ritrovato copia e incolla, completamente nella storia su wattpad (sua storia copiata a me). Non me ne frega niente, ma capisci che una rimane come una povera stupida e si chiede quale è lo scopo di tutto questo?
La mia storia al di là, di come andrà a finire, se è o no una buona storia in questi commenti insegnerà qualcosa a qualcuno.
In questi commenti si vede lo spessore delle persone, di tutte le persone che l’hanno giocata.
La mia non è una metafora facile, i cattivi si sono trasformati tutti in cani eh già….Ma guarda un pochino, gli abbiamo fatto le carezzine, abbiamo raccolto i loro escrementi, abbiamo faticato, sorriso e accarezzato. Ora cosa succede ?
Siamo tutti cani nella vita, perché essendo umana so benissimo a quale specie di genere appartengo e non ne vado fiera.
Boots, questa sarà una lezione per tutti, nelle polemiche perché ha sbancato senza essere nessuno ed essendo la prima storia in assoluto.
Qui c’è l’anima mia e del mio contesto di lavoro e di tutti gli autori nel bene e nel male.
Quando la leggerai, se ti va, leggiti i commenti il sotto testo è qualcosa di formidabile….Anzi da solo vale più di mille storie.
Un bacio… sono la tua appassionata ammiratrice …non nomino la storia la sai già la mia preferita…bacini.
25/01/2015 at 12:24
Ecco… in questo commento torna invece la Lucia che conosco io: un fiume in piena, una valanga di emozioni confuse che rotolano e si disintegrano una sopra l’altra mentre devastano tutto quello che c’è tra loro e l’ignara, immacolata, “Valle della razionalità”. Un ridente luogo in pericolo, un cluster di paesini che ha le ore contate.
Ma il messaggio è forte chiaro, almeno per chi ha un po’ imparato a conoscerti, cercandoti tra le righe che usi per nasconderti.
Continua così che sei bella.
25/01/2015 at 12:31
Smak
03/02/2015 at 23:38
“Muble” “muble”, ho letto il tuo commento Lucia e ne sono rimasto… stupito? Credo che non ci sia una parola per descrivere il mio stato d’animo.
“Non pensare che io possa offendermi”,
“Potrei mai odiare una persona sincera?” ,
“Continuerò a seguirti anche se non mi apprezzi.”,
Queste sono parole tue, scritte sul commento poco sopra ma credo… credo che te le sia dimenticate perché da quello che vedo mi pare che tu odi la mia sincerità. E mi pare anche che non ci siano più commenti tuoi sotto la mia storia. Dunque… chi è che parlava di ipocrisia?
Lo ammetto, ho il piccolo difetto di avere la lingua tagliente, ma dopo la tua risposta pensavo che avessi accettato le mie critiche.
Oppure l’ho capito solo io?
Mah.
Comunque,vorrei chiarire tre punti sul tuo commento a boostwriter:
-“La prepotenza è esplosa.” Preopotenza? Quale prepotenza? Ho ritenuto il tuo commento criticabile e mi sono espresso. Non era mia intenzione essere prepotente, se l’avessi voluto credimi, avrei fatto e detto molto di peggio.
-“Noi siamo degli ignoranti”. Rileggi il commento, non ho dato dell’ignorante a nessuno.
-“Mi sono data da fare per aiutare diversi autori che facevano dei capitoli sconclusionati”. Si. Ho letto una delle storie di Valerio31 corretta e rivista da te. C’è bisogno che dica che l’ho trovata agghiacciante? Tu non te ne sei accorta? O forse prima era ancora peggio? Magari avresti dovuto fare un lavoro migliore con lui. Delle altre storie che hai corretto non dico nulla perché non avendole lette non posso sapere come siano. Mi basta quella di Valerio. Li si che la grammatica è stata fatta a pezzi, come dici tu su Marinetti. E anche l’Italiano in generale.
Concludendo il mio assai perfido e inappropriato commento, vorrei dire che la rabbia che tu provi verso di me non è ricambiata. Io non ho nulla contro di te, né contro la tua storia, né contro il problema che affronti. Sono stato sincero e lo sono ancora adesso, e dico ancora adesso che la tua storia non mi piace.
E adesso odiami per questo.
P.S: condivido quello che ha detto bostwriter nel suo commento. “Una valanga di emozioni confuse”. Gran parte delle cose scritte sul tuo commento, Lucia, non c’entrano niente. E lo stesso vale per la tua storia. E’ per questo che non mi piace, tante robe scollegate che non danno una trama. Onestamente, se partissi a leggere in ordine sparso i tuoi capitoli credo che ci capirei ugualmente che se li leggessi dal primo all’ultimo.
04/02/2015 at 15:57
Posso dirlo francamente e con me che escono fuori le parole strette dai denti ora che ho letto tutto ??
USATE TUTTI LA FORMATTAZIONE Porco Cane! Non vedete che è gia più chiaro separando i discorsi ??
Detto questo ed un altra cosa che mi fa irritare: tutto questo casino solo perché uno esprime un opinione ???
Siamo assurdi. Diabolicamente assurdi!
Karestya avrà una lista di difetti chilometrici, io che lo conosco personalmente e lo posso confermare MA HA ESPRESSO UNA SUA SACROSANTA OPINIONE. Una opinione che condivido nonostante appunto il suo modo di esprimersi piuttosto crudo e schietto ed è un difetto che conosco dato che lo ho anche io.
Ha anche un altro pregio che conosco perfettamente visto che si dice in giro che lo abbia anche io ;).
E’ SINCERO! Medesimamente come ha detto.
Lucia dal canto suo ha detto che non si offende. Qua non apro bocca. Saprà lei se è vero o meno. Ha detto anche lei cose vere.
Il numero di persone che ti leggono è proporzionato dal numero di punti visto che si suppone che dopo votino o ti seguino o ti commentino.
Questo ci eravamo arrivati tutti. Qua si potrebbe aprire una parentesi a parte gigante, relativa al fatto che invitare i propri amici per il solo gusto di leggersi e basta è una carognata assurda e stupida visto che impedisce veramente la pari opportunità a ciascuno.
Tornando al discorso e che Lucia soprattutto ha avuto modo di dire: i punti non sono minimamente collegabili alla bravura del lettore come già detto da Lucia. Leggo opere e opere piccole che prendono meno della metà dei miei punti eppure hanno un potenziale. Hanno qualcosa di interessante. Hanno in qualche modo qualcosa di raccontare e bello. Dovrebbe essere
“solo” espresso meglio per essere a livelli Wow. Deve migliorarsi lo stile che si affina pian piano.
Guardando Emanuele ho un po’ borbottato. Lo ammetto. Perdonami vivamente se sarò crudo e bestiale però se ti va di dire qualcosa a Karestya, Emanuele, e se ti davvero ti va, tu non vai a dirla per fare “toccataefuga” con un commento che, a mio parere, rasenta la puerilità! Non discuto sull’opinione intrinseca del racconto di Karestya.
Hai fatto bene ad esprimerla. Quella ben venga visto che ci sta tutta ma se sei così interessato alla questione perché non vai a dirgliela personalmente nel suo racconto ? O ancora meglio parlargli personalmente ?
Ma forse non è questo il concetto.
Sbaglierò e me lo dirai tu ma secondo me lo volevi scriverlo semplicemente per prendere le difese di Lucia, non è vero ?
In tal caso sappi che tono un po’ crudo da parte di Gabry (piccolo problema comunque da risolvere un po’ da parte sua), credimi, non c’è assolutamente nessun pretesto di polemica visto che HA ESPRESSO UNA SUA OPINIONE. Fallo anche tu, ok, ma per questione di giustizia (ed un pizzico di coraggio), fallo sul suo racconto. E per dirla alla tua 😉 , Passo e … riprendo con il discorso.
Boostwriter è quello che mi pare obbiettivo nella storia con la differenza che a lui piace la storia. Ben venga! Gli piace il racconto ma questa mica è una colpa! 🙂 Buon per Lucia che ha un lettore in più. E buon per Boostwriter che ha modo di darsi una buona lettura! 😉
Nessuno nega a Lucia che si smazzi per delle correzioni che sente di fare e voler fare. Onestamente io ne ho beneficiato Karestya, nonostante a te non piaccia, ma questo è un altro discorso. Anche a me non piaci tu inteso il modo in cui scrivi.
Per quanto riguarda la storia di SilentiUmbra (e non di Karestya benché da questo apprezzato ed un po’ anche da me nonostante lo stato criptico) dico semplicemente una cosa sulla società degli uomini malvagi: è una storia di SilentiUmbra, se la gestisce come GLI pare, come EGLI desidera, a SUO rischio e pericolo.
Ho letto i tuoi commenti Lucia e li ho anche commentati. Devi lasciarlo fare. Il primo andava anche bene ma il secondo, Lucia, assumi un atteggiamento che trovo un po’ provocatorio.
Tra l’altro, Lucia, tu puoi dirgli quello che vuoi, ma è fatta quella storia per essere criptica come ti dicevo. Silenti ha scritto la sua storia perché è così. è quello il genere. Che siano pochi i lettori a volersi prendere la briga di scervellarsi ed avere la soddisfazione di arrivare alla soluzione, questo è un altro discorso. Sapeva che sarebbe stata compresa da pochi. Ma se si diverte, primo concetto assoluto del sito, dove sta il problema ???????????
Si scrive per i punti o per divertimento guys ?
Mi piace Lucia che tu voglia dare una mano a tutti noi qua dentro o a molti o a chi ti pare. Devi però essere nelle condizioni di dirti “Lo vuole veramente il mio aiuto ?”.
Lascia che faccia ed evolva come meglio creda dato che non ha chiesto aiuto a nessuno.
Concludo ragazzi visto che son da quasi un’ora qui e non saprei come continuare anche se ci son sicuramente molte altre cose da dire.
Vi imploro di seguire un mio appello. Per favore. Per cortesia. Per santa bontà di cuore nostro!
Sentiamoci tutti maturi per favore di dire ed accettare anche quello che non ci piace oltre che quello che ci piace. Di dirlo ma di esprimerlo nella educazione e cortesie di questo mondo visto che siamo tutti bravi ragazzi (a parte il sabato sera ma quello è un altro discorso 😉 xd )
Se così fosse son sicuro che ci sarebbero MOLTI più commenti nel sito! Preferisco di gran lunga uno che mi dica che non gli piace e che spiega perché piuttosto che uno che commenta ripetendo l’opzione dimostrando di aver letto e sperando che io faccia REALMENTE altrettanto.
Vogliamo davvero migliorarci ? Mettiamoci tutti assieme, senza parole pesanti, senza espressioni agguerite perché si vuole “ad ogni costo” aiutare senza essere richiesto.
Il feedback è apprezzato solo quando richiesto! Ed è per questo che chiedo scusa per l’enorme papiro che a prima vista sembra violare quello che ho appena detto ed ho detto. Spero davvero sia letto e compreso interamente (e che le mie tecniche di copywriting effettivamente servano a qualcosa 😉 )
Tutti, io compreso, dovremmo fare un passo indietro prima di fare un passo avanti!
Tutti prendiamo qualche metro indietro prima di fare il salto sull’asta.
Liberate le vostre opinioni, positive e negative. Con fermezza e senza cattiveria, con educazione ma liberatele con tutta la verità che avete. Siate onesti.
GRAZIE DI CUORE ED ANIMA PER L’ATTENZIONE! 🙂
04/02/2015 at 16:00
aggiungo il mio personale parere alla discussione visto che mi trovo in mezzo a pieno. La società degli uomini malvagi la scrivo io e non karestya, scusatemi, piccola precisazione.
Passando alla sostanza dell’attacco che Lucia sente sia avvenuto nei suoi confronti mi sento di dire che non è mai avvenuto, e al massimo è stato fatto con le spade di cartone e non con i bazzoka, termine inglese che indica i lancia granate anticarro. Da me si è svolta una discussione e basta, Lucia ha espresso il suo parere di autrice di calibro ed io ho risposto, seguito da altri. Se l’espressione di un autore che difende la sua opera è un attacco allora chiamatemi soldato. La defibizione poi di Marinetti è appropriata non perché io distruggo la sibtassi grammaticale, che per altro seguo e comprendo, avendola studiata per 14 anni. Certo, a 22 anni non si fa la rivoluzione si dice, anche se credo che i nostri soldati della prima grande guerra potrebbero aver qualcosada ridire. In og ni caso il concetto espresso da karestya era che la mia opera, certo difficile se non ci si spende due minuti, è ostica,una colonna. Ma speravo in una maggiore disponibilità e apertura mentale. non è andata pace. È vero poi che il sito è mutato grazie lucia ed altri vi si deve dare atto di ciò. gli onori però aspetto, una mutazione di per se non è ne positiva ne negativa,sono gli effetti ad esserlo. vedremo. in quanto al mio compagno di merende e scritti non diconulla, matto è matto e lo si sa. ma a volte pure i matti hanno ragione….
mi spiace per la discussione, su whatsup (si scrive così è inglese) stiamo parecchio discutendo noialtri ma la linea è questa: non ci sentiamo in errore, certo, potevamo commentare con maggior calma e sangue freddo e ne siamo dispiaciuti, ma il concetto resta. Io sbaglio a scrivere così e dovrei abbandonare il piacere perverso di girare in senso inverso al mondo. Ma nessuno dovrebbe vietarti o importi uno stile per quanto peso possa avere in un sito. Gli autori e i lettori mi evitano. Peccato, forse hai i grandi hanno qualcosa da imparare dai piccoli. E forse pure le zanzare pungo i potenti….
09/11/2014 at 11:26
Ho portato i croccantini 🙂 sono daccordo con francesca, il genere humor non mi fa impazzire, ma questo racconto si
09/11/2014 at 11:28
Grazie dei croccantini….. Whoff whoff…. Una carezzina e una leccatina…..
08/11/2014 at 22:17
Come promesso eccomi qui a leggerti,ho recuperato i capitoli persi e devo dire che nonostante il genere humor sia tra quelli che non digerisco proprio, la storia mi piace,
mi piace il tuo modo di scrivere, soprattutto quest’ultimo capitolo è impeccabile. Sono curiosa di leggere una tua prossima storia,possibilmente di altro genere 🙂
Brava Lucia!
08/11/2014 at 19:38
Ripercussioni di quando il cane abbaia. Ottimo questo ultimo capitolo, continua così 🙂
07/11/2014 at 18:24
Eccomi da te lucia!! Lo sò, lo sò, dovevo venire prima….. ma meglio tardi che mai 😉 cmq torniamo a noi, io come sempre sono per la zuffa, morte e Q.B. per animare la storia, a mio avviso le storie a lieto fine esistono solo nelle fiabe, comunque complimenti, scrivi molto bene!! Quindi stupiscici 😉
07/11/2014 at 18:42
Sono gli ultimi due capitoli scritti bene. I primi ho fatto un poco un casino, postato quelli sbagliati mi sono ubriacata io le virgole e la rabbia. Non mi avevi mai letto, spero che almeno il capitolo cinque sia stato di tuo gradimento, perché se leggevi i primi non mi avresti fatto il complimento!
07/11/2014 at 18:00
Ciao lucia, finalmente anche io sono passata a leggerti! 🙂 Ho letto d’un fiato e mi è piaciuto, fin’ora ho preferito questo episodio e ho votato per Lilli ;D
07/11/2014 at 19:36
Grazie Antonella, e vissero per sempre felici e contenti….Ah è questo che mi serve, un vissero per sempre felici e contenti!
07/11/2014 at 12:19
Lo reputo terapeutico per te che lo scrivi e presumo lo sarebbe ancora di più se fosse scritto con più scioltezza, come se volessi liberarti di un peso, scendendo anche nel volgare, dico. Mi pare trattenuto, ecco. Sbaglierò forse, ma io su qualche particolare mi soffermerei a sbeffeggiarlo con soddisfazione sadica maggiore.
07/11/2014 at 18:46
L’incipit è stato scritto con la rabbia in corpo che bolliva da quaranta giorni, esistono sei versioni dell’incipit…. Poi, siccome c’è stata l’offesa che mi è stata fatta pagare cara inducendomi a una specie di t………..psicologico, ho cercato di contenermi e sono andata sulle informazioni che non erano necessarie. Negli ultimi capitoli mi sono ridimensionata per poi dare l’affondo con una situazione vera nel capitolo sei….. Ne sto facendo 120 pagine….
07/11/2014 at 19:08
Centoventi pagine? Per mandarle a un avvocato, a uno psicoterapeuta o a un editore?
07/11/2014 at 19:23
Bho, ancora non lo so…..Servono in tutti e tre i casi…. Denunce ci sono già, non fatte da me…. Si querelarono a ottobre 2013 scorso anno perché una diede dell’animale all’altra…Da questo mi venne l’idea. Ho interrotto due romanzi che sto scrivendo da anni per scrivere sto sfogo, uno sulla “singolitudine” e uno sul cross-dressing vita di un uomo che si traveste da donna. L’avvocato l’ho consultato all’inizio per vedere se ero denunci- abile o meno… Se pure ci fossero delle case editrici con la storia di Oskar, me le sono bruciate. Diciamo che è come la coperta all’uncinetto del corredo, si inizia a farla poi non si sa se la metterai mai e se ti sposerai….
07/11/2014 at 21:20
Eheheh… Sai farmi sorridere sempre. Che personaggio che sei!
07/11/2014 at 21:30
Ah, me sfogo così perchè mia mamma non mi ha insegnato a fare i ferri, l’uncinetto, ricamare….Quindi mi resta mettermi lo smalto, sapessi quanto mi scarica la manicure ! Il gel non so che è….io le unghie me le faccio da sola! Ah, oggi una collega mi fa: ” si può sapere che cane sono ? Dammi un bel cane….Hai capito, che voglio essere un bel cane non un meticcio uno di quelli insignificanti ” Si gira in faccia al Sanbernardo (Beene’), gli fa: ” a questa, prima gli faccio scrivere il libro e dopo gli faccio una paliata, ma una paliata….” Ho trovato la cosa molto affettuosa ! L’altra ancora, mi fa maronna e quanta verità ci sta qua dentro: “pensavo fossi pazza! Invece, dopo due mesi mi sono dovuta ricredere….e quando arriva sto febbraio e poi giugno che scappiamo di qua?” E’ una situazione surreale… A volte mi sembra un sogno, non sono io….che passo quel cancello, che salgo quelle scale….è il mio alter ego bestia….. Whoff woff ….. ah la mia materia è inglese!!! Per questo abbaio in lingua originale.
07/11/2014 at 00:51
Ciao, Lucia. Sono venuto qui a curiosare dopo che ieri ho letto il tuo commento al mio incipit 🙂 Ho letto i primi due episodi, ma non sono andato oltre. Ti volevo segnalare un paio di cose e provare a spiegarti il motivo del mio abbandono, sperando che possa esserti d’aiuto (altrimenti ignorami pure :D).
La prima cosa che mi ha impedito di leggere tranquillamente la storia sono le virgole. Spesso le metti dove non servono, tra soggetto e verbo, oppure a inizio frase dopo un “Quindi”, un “In realtà”, oppure in casi più complessi come “Da questo episodio, capii”, e se provi a leggere queste 4 parole facendo una pausa dopo “episodio” ti rendi conto di quello che dico.
La seconda cosa, meno fastidiosa, è quello che la celebre Gamberetta chiamava “Inforigurgito”, ovvero il “vomitare informazioni che al lettore non servono”. Mi riferisco al passo dove parli delle origini del Terranova e delle sue caratteristiche. Capisco che il titolo dell’episodio lasciasse già presagire un excursus sulle particolarità di quel cane, ma non credo che serva molto ai fini della trama e umoristici che tu avevi in mente 🙂
In ogni caso, la storia in sé non è male, anzi, è carina, quasi folle. Mi dispiace non essere riuscito ad andare avanti, spero non te la prenda a male! MI auguro di non essere stato pedante e scontroso, in bocca al lupo per il seguito, leggerò volentieri e con curiosità il tuo prossimo incipit 🙂
07/11/2014 at 01:37
P.s. Rileggendolo ho pensato che ti potresti offendere, spero di no! Alla prossima 🙂
07/11/2014 at 18:51
Chi si offende è fetente! Hai perfettamente ragione infatti sono migliorata negli ultimi capitoli. Perché nei primi, l’incipit ho fatto un casino mai visto con le virgole, la rabbia che mi usciva da fuori me stessa. Poi ho cercato di contenermi e sono andata sul rigurgito delle informazioni non necessarie perché sapevo che non potevo essere me stessa dato che lo stanno leggendo pure le pulci con gli occhiali questo racconto. Nel capitolo quattro e cinque sono tornata in senno e anche le virgole con me. E’ una storia emotiva vera. Scopo terapeutico per non impazzire in una situazione difficile. Ah Marco, ma sei di Minturno…Hai nome e cognome e la faccia di uno che conosco!!! Io non mi offendo mai, sappilo…. Sto sempre in discussione specie con me stessa, cosa che gli altri non fanno mai. Grazie comunque per la sincerità e per il supporto. Di questo racconto ne sto facendo 120 pagine. I 5.000 caratteri non bastano a descrivere tutto.
07/11/2014 at 19:31
Mi dispiace deluderti, sono della “bellissima” Busto Arsizio, in Lombardia! 🙂
06/11/2014 at 23:21
È sicuramente un racconto singolare. Per certi versi, all’apparenza, sembra banale ma qui è la ci sono certe riflessioni e certi affondi pungenti, forse l’ironia e il sarcasmo di cui parlavi? Molto sagace 🙂
Dicevi che forse posso darti dei consigli… ti direi di curare un po’ di più la lingua – non fraintendermi, non mi riferisco al linguaggio colloquiale, quello è adatto al racconto – all’inizio ci sono molti refusi e a volte ho l’impressione che tu scriva di getto senza rileggere (per esempio, ci sono frasi che iniziano con un soggetto e terminano con un altro oppure non c’è concordanza tra verbo e soggetto o i tempi verbali sono sbagliati).
Alla prossima 😉
06/11/2014 at 23:21
*là
06/11/2014 at 23:26
Francesca, i primi capitoli li scritti più volte di getto. Del mio incipit esistono almeno sei versioni, talmente riconglionita non ho cancellato le vecchie e quando ho postato, ho messo quello senza editing. Ora sto più attenta. Mi interessa sapere se regge come trama, è la cosa che mi chiedo in tutti i racconti, anche leggendo il tuo … Mi è venuta in mente la stessa cosa. Per i refusi se vai su wattpad dove ho messo solo i 4 capitoli non li trovi perché ho fatto più attenzione nel postarli. Poi lì puoi correggere. Puoi modificare qui, non sempre è possibile. Bisogna stare attenti.
06/11/2014 at 23:38
Ah ah, capito non mi suona nuova come cosa 🙂
Per la trama… si individua un disegno di fondo, ma i diversi piani — perché ci sono diversi piani, o almeno io li percepisco come tali — tendono un po’ a confondersi… però, pensavo fosse intenzionale ^^’
[per il mio ti rispondo là, così evitiamo doppioni e ot]
06/11/2014 at 19:34
Ahhhh quanta gente vive di supposizioni…!
06/11/2014 at 19:36
Maria gufiamo tutte le supposte dell’universo….ah ah ah…. Le supposte! Supposte, non mi avrete mai….
06/11/2014 at 19:46
E figurati ammmmmé…mai!
06/11/2014 at 16:15
Vorrei un tentativo di pace! 🙂 Brava Lucia! 🙂
Copertina copertina copertina! 🙂
06/11/2014 at 14:29
Ripercussioni e discussioni, quando il cane abbaia ….
06/11/2014 at 14:11
bravissima Lucia… hai un modo futuristico di scrivere ed interpretare il mondo che ti circonda. Complimenti
06/11/2014 at 13:26
Ho adorato il pezzo in cui dici: Il problema di un cattivo è che vive di cose supposte e non vere. Le supposte sappiamo dove si mettono. Proprio con quelle ti frega. Se non è per invidia è per gelosia e ingiustizia. Hai detto una cosa verissima con un velo d’ironia pungente. Davvero brava questa tua storia è sempre più bella. Ho votato anch’io per Lilli e il tentativo di pace.
06/11/2014 at 13:35
Che bel commento. Grande. Solo questo commento mi fa stare bene, sapessi da dove mi è venuta l’ispirazione rideresti per settimane…
06/11/2014 at 09:44
Dai…proviamo a pacificare un po’ questi cagnolini scatenati! Ho scelto Lilli (qualcosa a che fare con Lilli e il Vagabondo?).
Sante parole le tue, Lucia! Nonostante la ‘serietà’ e la verità nel tuo scritto…rimane sempre il lato humoristico che mi fa ridere sotto i baffi da bastardino!
E adesso aspettiamo la Copertina, che deve arrivare….
06/11/2014 at 14:28
Solo la somiglianza è quella di Lilli….. E’ una cagnolina modaiola molto chic….
05/11/2014 at 22:27
Ma sta copertina no???
05/11/2014 at 21:58
Lilli (Cavalier King Charles Spaniel ) e il tentativo di pace 🙂
05/11/2014 at 21:21
Ciao Lucia. Finalmente sono riuscito a passare da te! Devo dire che mi piace molto questa tua metafora tra il mondo del lavoro e la scuola dei cani con il mobbing vissuto in entrambe le situazioni. Devo ringraziarti, perché almeno adesso conosco una buona parte di razze canine, dato che prima non avrei saputo distinguere un rottweiler da un terranova… questo capitolo pare molto meglio rispetto agli altri, forse ci hai ragionato di più prima di pubblicarlo. Tuttavia, magari sto sbagliando io, ma mi sembra di non notare un qualche svolgimento nel racconto, sembra una descrizione statica di un fenomeno. Aspetto il seguito 🙂
05/11/2014 at 20:14
Lilli e il tentativo di pace!
Grande capitolo.
05/11/2014 at 20:17
Il tizio dell’incipit sul commercialista di nome Marcello! Quando ho visto la notifica ho pensato, ma che mi vota pure uno sconosciuto e lascia pure il commento ? Grazie ci vediamo da te.
05/11/2014 at 18:32
Molto interessante questo capitolo! 😀
Mescoli umorismo amaro a situazioni serie e che dovrebbero far ragionare.
Direi che dopo le “supposte” e la cattiveria… ci stia bene la pace 😛
05/11/2014 at 15:26
C’è critica e forza nel raccontare una situazione amara con dei toni aspri, riuscendo anche a strappare qualche sorriso.
Mi accodo alla più votata e seguo!
Grazie ancora per le dritte
05/11/2014 at 12:49
Ciao Lucia! eccomi finalmente, ho letto gli episodi e sinceramente sono tutti fantastici, ma questo ha quel qualcosa in più che non so descrivere! Complimenti!!! 🙂 Voto per lilli!
05/11/2014 at 02:10
Più follia!
05/11/2014 at 01:26
Capitolo magnetico, il mio preferito fino ad ora. Bravissima come sempre Lucia!
04/11/2014 at 19:39
Voto per Lilli e il tentativo di pace. Qualcuno che si mette nel mezzo c’è sempre, staremo a vedere quali saranno i risultati. Ti dirò, per me, le parole di questo episodio sapevano di amara ironia. Forse perché, anche se in un contesto differente, ho assistito agli episodi della quale ha raccontato. Specialmente sui cattivi che andavano ignorati pensando che fosse una cosa buona.
04/11/2014 at 19:02
Sempre più appassionante!! Vai!! Lucia colpisce ancora!
04/11/2014 at 11:36
Appena possibile passo a leggerti!
Ho un po’ di arretrati da recuperare vedo 😉
04/11/2014 at 22:05
Non ti preoccupare, capitolo sei lo prendo calmo, calmo…ho avuto l’ispirazione questa mattina in macchina aspetto un poco di tempo…perché mi hanno chiesto in parecchi di aspettare perché non sono mai riusciti a fare l’accesso e ora vogliono giocare la storia. Dicono che hanno avuto difficoltà ad entrare nella piattaforma. Specie chi non ha Facebook….
04/11/2014 at 09:14
Ripercussioni e discussioni, anche perché in questo pamphlet molto contestualizzato è difficile suggerire senza allontanarsi. Il commento di Gattopardo è illuminante: negli ultimi 2 episodi precedenti c’era meno humour, oggi più presente seppur commisto ad animo di rivalsa
04/11/2014 at 10:00
Invece anche Lilli è reale e questa non è vendetta. Ci sono modi e modi per lottare io scelgo quello che mi viene più facile. Il mio è un dissenso diverso. Ti voglio bene Max… Speriamo di uscirne sana e viva.
03/11/2014 at 22:37
beh, certo, se caliamo il tutto nella realtà quotidiana d’accordo…
03/11/2014 at 19:04
che dire? la via l’hai suggerita tu con la decisione del trasferimento. Si tratta ora di ricostruire su nuove basi in un ambiente diverso
03/11/2014 at 21:45
Trasferirsi non è così facile, non dipende sempre da chiede di andare via, dipende da chi esamina dove vuoi andare e questo è il CSA…Punti, titoli, marito, figli…. Più sei giovane single e senza figli, sana e in salute e più resti dove stai. Anche se preghi e fai la novena…Fattori intrinsechi ed estrinsechi……..
03/11/2014 at 15:50
Forse non era tua intenzione, ma ho trovato questo capitolo a tratti umoristico. La novena della Madonna, la via d’uscita da vivi, le supposte… Secondo me stai cercando di sdrammatizzare e ci riesci bene. Il tuo racconto, a differenza di altri, ha fatto il boom di letture perché è vero: c’è carne e sangue dentro e forse pure lacrime. Avanti così, Lucia.
03/11/2014 at 21:53
Non era mia intenzione ??? Sto nel genere humor, anzi l’ho scritto due volte il capitolo se vuoi ti mando quello che sa più di saggio lo ha letto Emanuele e gli piaceva, poi siccome non ci stavano battute ho ripiegato sulle mie sole forze (spero non troppo ciniche). Mi sono ispirata a un pochino d’immagini e a dei fatti accaduti, ribaltandoli a mio favore come una bella frittata, non ci dimentichiamo che sono infetta pure io ! Si è vero mi leggono coloro che mi conoscono i miei ex alunni ormai grandicelli e gli amici che mi sopportano… Poi, è anche vero che sono stata fortunata se metti mobbing su google compaio in automatico…. La fortuna del dilettante ! Quando sai scegliere un titolo succede anche questo.
03/11/2014 at 12:22
Siamo tutti a favore per la pace, ma a chiacchiere… Poi, la realtà è ben diversa… E tu con l’espressione “pochezza dell’umanità” hai detto e spiegato tutto…
Io ho votato per vedere quanto ancora abbaia sto cavolo di cane…e quanto “mozzica”.
A presto, un bacio
03/11/2014 at 21:47
Se fai Bhooo…. La voce più grossa e sbatti i piedi a terra…. Il cane si va a nascondere…. Però, che brutto far paura !
02/11/2014 at 23:50
Voto per Lilli!! 🙂
02/11/2014 at 23:26
Sono per la pace, capitolo interessante come sempre, la finezza dei cani è intelligente e profonda al contempo. Noto però una certa decadenza in questo testo quasi che l’analisi della cattiveria invece della oggettivita necessaria si fosse piegata al sentimento umano, allontanandosi dall’ottica canina. In ogni caso sempre un validissimo testo di grande profondità e attualità.
02/11/2014 at 23:40
Sempre cani sono…. Mo si che ti credo. Occhio, occhio ti tengo sott’occhio…. e per forza me sta a fa venire l’esaurimento per come pubblichi…il mio fra 10 o 15 giorni.
02/11/2014 at 22:23
Grandiosa come sempre, Lucia,….ho votato x LILLi e il tentativo di pace…
capitolo che trasmette tristezza…la cattiveria esiste dai tempi di Caino e Abele ed esisterà x sempre…purtroppo…ma ho scelto Lilli proprio xke…..tentar non nuoce!a presto!!
02/11/2014 at 20:53
Mi sembra che il tono si stia facendo più maturo e “triste”… si sta accentuando la componente formativa della storia? Tecnicamente ineccepibile, vediamo cosa succede con il tentativo di pace….
02/11/2014 at 21:12
Volevo farvi sorridere. L’altro giorno quando mi hai detto che ti avevo ispirato la tua storia sono rimasta molto compiaciuta. Anche perché hai messo in moto un racconto che mi piace e mi piacerà tantissimo. L’argomento è triste, è vero. Ma lo sto sdrammatizzando per non starci proprio male. La novena la faccio per davvero, credimi. Per il resto resisto. Ne parlerò al prossimo capitolo. Tu fammi un bel capitolo sull’altra storia che sto già in fermento per leggerlo. Sono contenta che viene da te il tecnicamente ineccepibile Ingenè, tu sai scrivere bene… pure se fai altre cose….
02/11/2014 at 20:18
Tu sei matta, non c’è dubbio. Solo i matti e i bambini dicono la verità, incuranti delle ripercussioni.
Ogni episodio del tuo racconto è un mondo a sé, non ha che qualche raro punto di contatto con i precedenti e i successivi, ciononostante ci sono un paio d’ingredienti, che usi sempre in ognuno di essi, che fanno da legante più di una trama ben congegnata: la sincerità e l’onestà intellettuale, altre caratteristiche dei bambini e dei matti.
[ripercussioni e discussioni]
02/11/2014 at 20:23
So che è lo dici per bene….Mi preparo alla guerra e alle ripercussioni e discussioni.
02/11/2014 at 20:16
Ripercussioni e discussioni….
02/11/2014 at 19:04
… la cattiverie, purtroppo, non si può estirpare in nessun modo! Vediamo che succede quando il cane abbaia e se è vero che alla fine non morde mai! 😉
02/11/2014 at 19:12
Il Terranova abbaia poco ma come vedi morde parecchio….
02/11/2014 at 18:36
“Dove non c’è confronto costruttivo non può esserci il bene, c’è l’invidia e la cattiveria e la finta giustizia.”
Voto il tentativo di pace.
02/11/2014 at 19:11
Giorgia come sono andata tecnicamente ?
02/11/2014 at 19:27
Che ne so io? 😀 Bisogna che aspetti il rientro di Alessandra per saperlo 😉
02/11/2014 at 20:04
Perché le critiche me le può fare solo Alessandra? Mi manca, speriamo la risento presto.
Voi che ci state a fare ? Giorgia tu scrivi bene quattro criticuzze me le puoi pure fare….Fosse ca fosse, sono diventata brava all’improvviso….
02/11/2014 at 20:12
Sí speriamo si ristabilisca e torni presto 🙂
Se fossi in grado di scriverti qualcosa di utile sul tuo racconto, lo farei…ma non dal punto di vista tecnico sicuramente, è già tanto che concludo qualcosa col mio 😉 ti ringrazio comunque per la fiducia, ti prometto che al prossimo capitolo sarò più prolissa nelle critiche 😉
02/11/2014 at 18:28
Qualcuno dice che “can che abbaia non morde” altri invece sostengono che bisogna abbaiare più forte degli altri per farsi rispettare.
Vediamo un po’ come la pensano i tuoi “cani”.
Ripercussioni e Discussioni.
Mi piace questa storia. Una grande metafora che in più di un’ occasione mi ha fatta riflettere.
Ti seguo.
02/11/2014 at 18:55
Grazie …. Anche il tuo racconto mi prende. Conosco la malattia di cui parli.
02/11/2014 at 18:24
Capitolo denso di “significato”. Ho votato per la prima. Attendo il seguito! 😉
02/11/2014 at 18:56
Grazie.
02/11/2014 at 18:20
Io sono sulle ripercussioni e discussioni, voglio vedere cosa ne esce fuori. Capitolo atipico, sembra sullo stile dell’Ulysses di Joyce un flusso di tuoi pensieri messi su carta, anzi, in digitale.
Certo che il mondo della scuola è proprio vile…
ps. con oltre 300 punti al quinto capitolo mi sa che sei in odore di copertina!!
02/11/2014 at 19:08
A me la copertina ? Ci sono degli errori nei primi capitoli… Non me l’aspetto, sarebbe un bel regalo e poi non è una copertina facile, quella che ho creato di mio pugno è un Rottwelier con un bambino in groppa…. L’amore dei cani per i bambini e dei bambini per i cani è infinito….
02/11/2014 at 17:56
Nessun suggerimento dai lettori…parlaci proprio di “SUGGERITE VOI” 😛
02/11/2014 at 19:09
Cosa suggerisci….Li immergo nel nebbione delle 7,15 del mattino dove l’aria si affetta con le mani e sembra burro?
02/11/2014 at 19:14
Io ho scelto l’opzione: suggerite voi. Quindi mi aspetto che nel prossimo capitolo, scritte o pronunciate, compaiano le parole SUGGERITE VOI 😛
02/11/2014 at 16:16
Audace!!! Non dico altro perchè altro già lo sai 🙂
02/11/2014 at 17:48
E’ questo il capitolo 5, ho dovuto fare ambarabà cicci coccò, non sapevo scegliere tra i due che avevo scritto alla fine mi sono decisa per quello che a te non piaceva… Però, a me si. Ho scelto il ruota libera, vediamo se piace…. Non so fare le faccine… Grazie, mi sono dimenticata di votare al mio capitolo precedente, non penso conti anche il voto dell’autore, che dici conta? Smak….
02/11/2014 at 18:10
Il voto dell’autore conta ai fini percentuali ma non dà incipoints 😛
02/11/2014 at 19:30
Ok tanto avrei votato per quello che vinceva…La cattiveria è una opzione capitata a fagiolo in questo caso.
30/10/2014 at 12:53
Ho seguito il consiglio di Bricoleur ma per ora siamo in minoranza.
Storia interessante con le varie psicologie dei cani, i beagle mi sono piaciuti e anche i dobermann 🙂 li hai ben definiti.
27/10/2014 at 01:31
The queens. Non ho capito che è succeesso con Oskar. Mi assaciò a Napo : forse sei stata un po ‘ troppo didascalica
26/10/2014 at 17:23
Lucy, leggi cosa mi stanno dicendo!!! Stanno attaccando il mio racconto e non capisco nemmeno fino in fondo il perché. Ho deciso di chiedere la cancellazione di Perdinci Pit, ho paura che se la prendano con te che non hai altra colpa se non quella di essere stata la mia musa ispiratrice.
26/10/2014 at 18:11
Oskar o babbo, non immaginavo tutto questo. Contattami in privato … urgente.
26/10/2014 at 20:07
Una persona che ti sostiene ti ammira e ti vuole bene ti manda a dire questo Oskar P.:
Quando si gioca in modo aperto, si mostra il fianco e questo significa assoggettarsi alle critiche. Le critiche possono essere positive come negative. Una brutta critica non deve mai scoraggiarci, nessuno ha il diritto di sfilarci l’anima, tirarci fuori dalla mischia, spingerci per terra. Nessuno ha questo diritto. Ognuno di noi è dove deve stare, a costo di lottare per restarci. Scrivimi in privato. Fidati.
27/10/2014 at 00:01
Oskar,
hai sbagliato a far eliminare la tua storia dalla piattaforma. Hai commesso l’errore di omologarti, di lasciare che due persone decidessero per te e per tutti noi (cento) che ti stavamo seguendo e che sorridevamo quando pubblicavi un episodio.
A noi lettori non interessano le beghe da baraccone, i pettegolezzi da bisca clandestina, le chiacchiere da bar dello sport, non sappiamo niente di cose del loro passato, delle loro situazioni in altre piattaforme, noi siamo qui e ci interessa quello che c’è tra noi di The Incipit, il resto non è affar nostro. Per cui leggevamo con l’ingenuità del bambino e l’ignoranza dello stolto che si diverte, punto. Senza farci inutili pippe mentali. Noi.
Noi siamo autori seri che leggono e che scrivono e che vogliono poter sorridere di se stessi. Ognuno di noi era chiamato in causa, era divertente, ci ritrovavamo nelle tue frasi, ne parlavamo tra noi. Ridevamo di noi stessi.
Ti sei lasciato trascinare da chi non ti ha capito.
Ci sono persone che non hanno la possibilità di vivere a lungo, che hanno una vita difficile, che lottano ogni giorno con qualcosa di incurabile e che sorridono sempre, davanti a qualunque avversità, perchè hanno imparato a lottare e a distinguere le cose importanti da quelle che riempiono solo “scaffali di vita” ma che non contano niente.
Non dovevi infilare la tua storia in uno scaffale, dovevi lottare. Non possiamo piacere a tutti, ma nemmeno dobbiamo dare troppe spiegazioni a chi non ci capisce e ci giudica senza prima farsi autoanalisi e, in modo gratuito, parla di cose che interessano due persone al massimo, mentre le altre cento hanno abbondantemente autorizzato l’autore a beffarsi di loro, perchè era divertente, perché lo scrittore deve essere divertente e divertito di sé e del prossimo. Altrimenti come può osservarlo? Come riesce a scrivere di altri se non sa guardarsi dentro con filosofia?
Oskar, ricordati sempre che, chi non ci capisce, non ci merita. Mi dispisce, hai sbagliato.
( chiedo scusa Lucia, amica di mille mail, ma sul racconto eliminato di Oskar non è più possibile replicare) spero che lui mi abbia letta.
27/10/2014 at 10:08
Concordo con tutto quello che ha scritto Alessandra; e, non potendo più commentare sulla pagina di Oskar, e vista la crescente sensazione di rabbia che questa faccenda mi fa venire, scrivo qui due parole come sfogo, perché non riesco proprio a stare zitta!
Non ho capito bene da chi è partito tutto questo battibecco…..perché questo attacco e, sopratutto, mi è sorto il dubbio che sia stato ‘pilotato’ da esterni.
Addirittura si spera nell’intervento di un avvocato? Oddio….altri soldi dei contribuenti gettati al vento….e per dare una lezione a chi? Ignoti contro ignoti?
Scrittori ‘falsi’ che scrivono con nickname non sono veri autori? Ma la storia della letteratura è piena di autori che scrivevano e scrivono con pseudonimi….solo che ‘pseudonimo’ è una parola importante, di origine greca e quindi ‘nobile’, va bene usare pseudonimi. ‘Nickname’ invece, anglosassone, richiama alla mente chat vietate.
Satira….la satira deve essere edulcarata e buonista? E che satira è? Nell’antica Grecia si faceva satira….i romani eclamano la paternità della satira (Cito: “Noi romani nell’elegia sfidiamo i greci, la satira è tutta nostra”. Quintiliano); Aristofane, Omero, Oraio, Dante, Ludovico Ariosto, Voltaire, Montesquieu, Pasquino, Guareschi, Dario Fo, Forattini…
« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)
La satira è un diritto costituzionale, che in Italia è garantito dagli articoli 21 e 33 della Carta.
….e per finire…..CHE LA SATIRA SIA CON TE!
Katia Botturi…….visto che i nickname sono per autori falsi! 😉
27/10/2014 at 10:11
Ah scusate…….ma la storiella era una FAVOLA!!!
Non era satira…..sono andata fuori tema! Ma credo che qualcun altro sia andato fuori fuori tema!
Lasciare il campo è come ammettere di ver sbagliato! Ripubblicala!
😉 🙂
27/10/2014 at 13:46
Cath, quando ho capito che la situazione mi era sfuggita dalle mani, quando addirittura si asseriva che io sapessi il contenuto di conversazioni private, ho capito che stavano per sparare su qualcuno che non ero io e che sarebbe stato una vittima innocente. Dovevo per forza abbandonare.
27/10/2014 at 16:09
Caro Oskar, io non ho partecipato a nessun concorso letterario indetto da piattaforme, non potevo neanche fare l’accesso a meetale, da quello che è successo con te qui sopra mi guarderò bene di farne parte. Io e Katia, veniamo da wattpad, sito tranquillo di gente tranquilla. Ma da cosa mi dovevi difendere se io non sono nessuna e non sono a conoscenza di nessuna conversazione privata e a te manco ti conosco ? Mi sei simpatico, tantissimo, ti sei preso il permesso di scherzare con me io te l’ho dato e te lo abbiamo accordato in tanti. Era un giochino idiota. Anche ieri su facebook me ne hanno dette quattro, la cosa triste è che una di queste frasi veniva da uno scrittore affermato…. Veramente, triste, poi ha detto che gli sarebbe pure piaciuto starci dentro alla favoletta ! Ma roba da pazzi !! Torna presto, anzi conosciamoci, se hai famiglia oppure sei solo hai sempre delle linguine alla vongole e una spigola al forno offerta da me a Minturno. Le belle persone si incontrano poco nella vita, quelle che trovi sono preziose come diamanti, bisogna tenersele care, care. Sei mio ospite. Puoi scrivermi in privato, non rivelerò il tuo nome a nessuno. luciasparagna@hotmail.com
Se pure se la fossero presa con me, povera maestra che già è mobbizzata in una scuola nei meandri del nulla, su quale base ? Sono veramente innocente, scrivo su due piattaforme wattpad e TI, su una sto con uno pseudonimo come lettrice… Cosa faccio di male ? Sono una cacciatrice di storie per bambini da leggere in classe e nei gruppi di lettura, è un reato ? La fantasia deve aiutarci a vivere in un mondo crudele, serve a farci evadere dalla cattiveria.
Grazie Katia e Loveth…..
27/10/2014 at 13:43
Loveth, hai ragione. Non avrei abbandonato se fosse stato per me ma dovevo difendere Lucy. Tornerò con una nuova satira e stavolta farò tutto di testa mia senza sentire i suggerimenti dei lettori. Sono stato uno stupido mi sono fatto usare per una bega di non so neanche chi.
27/10/2014 at 13:56
🙂 good
27/10/2014 at 14:02
Ti aspetto, Oskar. E conto su qualcosa di super esilarante, come solo tu sai creare!
27/10/2014 at 15:53
Grazie ragazze. Vi assicuro che non volevo offendere nessuno e mi dispiace che qualcuno abbia pensato che volessi colpire qualcuno in particolare. Ho sbagliato, me ne rendo conto, perché non conoscevo l’ambiente. Se dovessi chiedere scusa non saprei neppure a chi rivolgermi. Veramente non capisco il perché di tutto questo equivoco. Confesso che ho un po’ di timore a scrivere ancora.
Con questo vi saluto.
02/11/2014 at 20:07
Babbo, non mi lasciare passa a leggere ….ho una sorpresa….
03/11/2014 at 10:29
non ti ho mai lasciato, tesoro
03/11/2014 at 10:44
Rimani il mio Babbo….Se tu fossi una femmina ? Sai che ridere…..Aho….lo hai visto che ti ho invitato, con famiglia cani e gatti, quando vuoi….
31/12/2014 at 07:11
Dove sei, perché non mi leggi più….? Scrivimi almeno una mail…..
Leggi questa storia, voglio sapere cosa ne pensi è importante.
https://theincipit.com/2014/12/libera-di-amare-voglia-di-liberta/
26/10/2014 at 16:39
la cattiveria e le strategie di uscita…
vai , Luciaaaaaaaa!!!!!stai spaccando!!!! 😀
26/10/2014 at 19:27
Grazie, sei tu che sei una forza…. grazie ancora…
26/10/2014 at 07:41
Che bella storia. Aspetti di vita quotidiana che,visti così,strappano un sorriso. Quanta verità, quanta realtà: anche nella “rabbia” abbiamo tutti qualcosa in comune 😉
26/10/2014 at 19:28
La mia è una storia molto emotiva, ti assicuro non facile da scrivere. Infatti ho dovuto interrompere il capitolo cinque, oggi, la cattiveria ancora una volta è entrata nella mia vita di luce.
26/10/2014 at 00:05
Stupendo,avvincente…spumeggiante!! Grande Lucia!!
25/10/2014 at 21:01
Voto la 3. Mi intriga come stai sviluppando questo tema!
25/10/2014 at 16:05
The Queens! 🙂