Bianco e Nero

Dove eravamo rimasti?

Prendiamoci una pausa dal caso Bozzi e ... Iniziamo e finiamo una storia d'amore tra Simone e Caterina (46%)

Simone e Caterina. Tra sogno e realtà.

Simone finalmente aveva davanti a sé suo padre.

-Ciao Simone, spero non sia troppo tardi per chiederti scusa e per poter almeno provare a rimediare per quello che ho fatto. Ero troppo giovane ed ero una persona diversa da quella che sono ora. Credimi. Sono pronto a cambiare, a rimettermi in gioco sia con te che nella mia vita.

Simone non portava rancore verso il suo vero padre. Quelle parole gli sembravano vere e piene di rimpianti. Gli diede un abbraccio sia fisico che morale che fece commuovere tutti i presenti.

Dopo altri abbracci e belle parole Simone si sedette sul divano e ritornò nuovamente a guardare Caterina. La fissava e più la fissava più si perdeva nella sua immagine, sembrava quasi sospeso tra sogno e realtà. Prese coraggio e si avvicinò.

-Caterina, ti va di uscire in giardino a prendere una boccata d’aria?

-Volentieri, andiamo.

Il giardino era curatissimo. C’erano piante di ogni genere e rose profumatissime, l’erba tagliata alla perfezione e un enorme dondolo al centro affiancato due alberi in fiore.

Parlarono a lungo. Simone si sentiva a suo agio e per nulla impacciato. L’atmosfera che si era creata era molto confidenziale e divertente. Ogni tre frasi scattava una risata e se una persona ride per tutto quello che dici, o fa parte del pubblico di Zelig, o gli piaci davvero. Appena a Simone balenò nella testa l’idea di baciarla, iniziò a perdere il controllo nella conversazione: le mani iniziarono a sudare e il discorso si faceva sempre meno interessante. La voleva baciare ma serviva la “pausa perfetta”.Quando baci una donna la prima volta non puoi chiederlo. Devi provarci e capire il momento giusto. Nella prima pausa della conversazione rimasero entrambi in silenzio ma…niente! Durò troppo poco. Nella seconda pausa lei guardava altrove. Nella terza pausa si guardarono senza dire niente il tempo necessario per far nascere un bacio. Si baciarono. Si baciarono a lungo.

-Scappiamo da qui- Disse Simone preso dalla follia di quel bacio .

-Sei matto, e dove vorresti andare?- Disse lei imbarazzata ma curiosa.

-Andiamo al mare.

Uscirono di corsa tenendosi la mano e ridendo per la pazzia che stavano per compiere. Spensero entrambi il cellulare e dopo due ore in macchina raggiunsero il mare. Era il tramonto. L’estate era ancora lontana e la spiaggia era praticamente deserta: l’atmosfera era perfetta. Rimasero abbracciati a guardare il tramonto e appena l’ultimo raggio di sole affondò nel mare fecero l’amore. Era tutto perfetto. Simone era felice e quasi non credeva a quanto fosse successo. La baciò e le disse:

-Sono davvero felice, tutto questo sembra un sogno.

-Ma Simone, questo è un sogno non lo hai ancora capito?

-Simone! Simone! Svegliati! ma cosa ti prende!?- Thaibo scuoteva suo figlio che per alcuni minuti sembrava sognasse ad occhi aperti e con dei piccoli schiaffetti riportò Simone nella realtà.

-Si, scusatemi. E’ che per un attimo credo di essermi addormentato.

Simone era stranito. Tutto quello che aveva vissuto con Caterina non era altro che un sogno. Non poteva essere vero. Sentiva ancora il profumo della sua pelle e il calore del suo corpo sulle sue mani. Si avvicinò e le disse:

-Caterina, ti va di uscire in giardino a prendere una boccata d’aria?

-No, grazie, sto bene qui- Rispose lei decisa.

Torniamo sul caso Bozzi e...

  • Decidete voi, con un commento, quale disavventura fare compiere ad uno dei protagonisti (8%)
    8
  • Bozzi viene colpito da un malore e ci spostiamo tutti all'ospedale (31%)
    31
  • i "Piani Alti" della Lega Bord si presentano a casa Bozzi (62%)
    62
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60 Commenti

  • “Simone si alzò di scatto e disse
    «sdhsdsdlsdnsdsshdsdsd hdsdsd»
    «Anche tu come la mamma parli quella lingua?»
    «No papà questo è Napoletano» ”

    MI hai preso alla sprovvista, e mi hai quasi fatto strozzare! Ahah. Complimenti per la storia! e complimenti soprattutto per il titolo (solo in un secondo momento ho collegato le due cose).

  • Ciao Natan, la tua storia che tu pensi essere paradossale in certi posti non lo è affatto. Faccio la maestra in una zona di frontiera, genitori di colore, genitori bianchi…. Genitori che pesano la cacca dei figli per sapere se la maestra gli ha detto la verità sul fatto se hanno mangiato o meno….Mamme, che vengono a scuola a far fare la cacca ai figli! Figli, che non si sanno pulire il culetto. Maestre che con tutto l’amore del mondo tentano di far capire alle madri che questi atteggiamenti distruggono l’autonomia dei figli. Educatrici che cercano addirittura di spiegare a bambini piccoli come si pulisce un culetto. La vita è demenziale, il tuo incipit mi piace moltissimo….Non capisco cosa è accaduto ai caratteri dove sono diminuiti in dimensione e dove sono più grandi, era scritto per caso in corsivo ?

    • Sono d’accordo con te in quello che dici, non è facile fare i genitori e non voglio giudicare, io cerco semplicemente di ingrandire fino all’inverosimile gli aspetti della vita di tutti i giorni, sperando di riuscirci. Questa è la mia prima esperienza nella scrittura e non pretendo giudizi positivi 😉 . Per quanto riguarda la dimensione dei caratteri non capisco neanch’io cosa sia successo purtroppo.

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