L’ultimo della classe

Il ricordo che affiora

Te ne stavi sempre lì in disparte, immusonito e curvo sul banco, mentre gli altri scambiavano le merende o le figurine dei calciatori. Sempre col naso su quei libri ingialliti, che prendevi in prestito dalla biblioteca, sempre con quell’aria da chi è stato appena buttato giù dal letto.

Il maestro Fernando Arroviti ti aveva preso di mira per cinque anni, a volerti dimostrare che anche se leggevi e leggevi, se non sapevi venderti nel modo giusto, presentarti come si conviene, non saresti stato nessuno nella vita. E non perdeva occasione per dimostrare a te e noi quanto avesse ragione.

Immagini la scena? Ricordi? Lui che improvvisamente molla gesso e cancellino e si dirige verso di te a grandi falcate, lo senti arrivare, troppo tardi scatti sull’attenti poggiando le spallucce sulla seggiola. Ti afferra la zazzera spettinata e tira forte, a farti lacrimare, senza proferir parola, mentre noi tutti tacciamo spaventati. Qualcuno a dire il vero sogghigna.

Il maestro Arroviti ti pigliava poi per l’orecchio facendoti alzare e buttandoti nell’angolo per il resto della mattina, mentre scuotendo il capo canuto prendeva con due dita, come fosse infetto, qualche tuo libro di avventura, che leggevi nascondendolo sotto il tomo di latino o algebra.

Carrisi, dell’ultimo banco, si girava appena poteva per sbeffeggiarti, ma tu guardavi attraverso il suo corpo flaccido e unto di ciambelle e bomboloni, come fosse invisibile. Era questo più di tutto che spaventava alcuni di noi e faceva infuriare altri, come il maestro. Poi c’era un’esigua minoranza, me compreso, affascinata dal tuo essere così diverso e imperscrutabile.

Tutto ti scivolava addosso: insulti, umiliazioni, percosse, tu avevi sempre la stessa faccia seria. S’illuminava solo quando leggevi, infervorato nell’immedesimazione del racconto, nell’estasi del poter vivere una vita diversa, almeno con la tua mente, o quando correvi. Dio, come correvi, sembrava avessi fiamme dietro alle chiappe magre, che ti spingessero a metterti in salvo più veloce possibile.

L’immagine di te stampata, indelebile, nella mia mente è quella del tuo volto asciutto, pallido, dalle scure occhiaie, ma senza un filo di sudore sulla fronte ampia, sul viso un’espressione di trionfo e di pura gioia, mentre batti un branco di marmocchi correndo come un forsennato.

Luca Fiorini, la mente più acuta e ottusa al contempo che abbia mai conosciuto, dannazione e toccasana della mia giovinezza.  Tu, anima troppo sfuggente per essere rinchiusa e obbedire alle norme del vivere comune, tu che confinavi le tue sofferenze in un luogo così profondo da non farvi entrare nessuno. Tu, cui nessuno poteva davvero scalfire, tu che non chiedevi nulla agli altri, ma sapevi ascoltare.

Mi hai incontrato d’estate, prima dell’inizio delle lezioni, nuovo del paese e della scuola ti accingevi ad acquistare i libri necessari giù all’emporio del Franchi. Eri con tua madre, vestita a lutto dal velo sulla testa al lungo vestito di moda forse cent’anni prima. E tu bimbetto rattoppato e malandato, con le spalle curve ti fissavi le scarpe vecchie, ma lucidate di fresco, almeno due misure più grosse.

Ricordo lo scappellotto di mia madre, mentre facevamo la fila, a ricordarmi che non stava bene fissare le persone.

“Come ti chiami?” ti chiesi due giorni dopo fuori dalla chiesa, mentre mettevo in tasca le bilie appena vinte e mi avvicinavo all’ombra dei pioppi, vicino alla fontana, dove eri abbarbicato con un librone in mano.

“Come ti chiami?” ripetei iniziando a credere che fossi sordo. Il tuo capo rimase chino sul libro, il tuo volto impassibile, solo il tuo piede sinistro si mosse: avanti e indietro, poi iniziò a fare dei movimenti circolari. Sembrava la coda del gatto quando lo infastidisci.

 “Lascialo perdere è ritardato!” urlò Granietti dietro le mie spalle.

Potevo andarmene, forse avrei dovuto, ma rimasi, affascinato da quella strana creatura che eri.

“Che leggi?” chiesi come ultimo tentativo.

Rimasi lì col fiato sospeso fino a che tu finalmente alzasti il capo e mi fissasti perforandomi con i tuoi occhi indaco.

Mi hai porto il libro, ancora tacendo ed io lo voltai per osservare la copertina:

‘L’isola del tesoro’ lessi e sorrisi, mi piaceva il titolo.

Dopo avermi fissato a lungo, più di quanto la normale convenienza sancisca, hai sorriso di rimando, il più strano sorriso che abbia mai visto: solo un lato della bocca si mosse, mentre l’altro rimase immobile, come di cera, gli occhi poi rimasero gelidi, freddi e impenetrabili, profondi e imperscrutabili.

“Io mi chiamo Salvatore e tu?” insistetti un po’ a disagio.

“Luca” finalmente la tua bocca si aprì mostrando tre denti mancanti. Chissà come questo ti rese più umano ai miei occhi di bambino e iniziai a rilassarmi arrampicandomi sul bordo della fontana insieme a te.

abbiamo appena iniziato a conoscere i personaggi. ora vogliamo:

  • saltare alla loro adolescenza e scoprire cosa li ha separati (23%)
    23
  • rimanere ancora nella loro infanzia e sapere di più della loro amicizia (42%)
    42
  • Dare un'occhiata al presente (35%)
    35
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439 Commenti

  • E’ stata un sorpresa scoprire che tutto quello raccontato da Salvatore in realtà era Pietro a leggerlo. Bravissima! Per il modo in cui hai saputo riannodare i fili in questo episodio finale. E per il modo in cui hai saputo raccontare i vari sentimenti che hanno attraversato i tuoi personaggi.

  • Finale bellissimo e toccante 🙂 touchè: tutte le mie previsioni sono andate a farsi friggere. Complimenti Francesca, ma non correre troppo. Sei già al lavoro con un’altra storia?! Ma come fai? Non pregusti neanche un po’ questo finale…

    • hai ragione,corro troppo, ma sono impulsiva, soprattutto nello scrivere, mi sono svegliata con quell’altra idea che aveva popolato il mio sonno e l’ho buttata giù, complice il giorno di festa e il lunedì di riposo non previsto 🙂 felice che il finale ti sia piaciuto 🙂

  • Ricordi quando ti scrissi sul decimo episodio di Bivio, una storia che avevo seguito con estremo interesse, che non mi avevi convinta? Avevi scritto tre finali, lo trovavo dispersivo. Stavolta sono qui per complimentarmi con te. La storia non ha mai perso colpo, è rimasta coerente, ha trasmesso emozioni contrastanti senza mai stancare: dalla rabbia, alla tristezza, dal sentimento di rivalsa alla tenerezza. E la tua chiusa, stavolta, è credibile, struggente, equilibrata. Ma da te me lo aspetto. Bellissimo racconto.

    Al prossimo. Ti aspetto.

    • grazie, non sai quanto mi faccia piacere questo tuo commento, perché col mio solito problema di ‘taglia e cuci’ per rientrare nei 5000 caratteri e lo sbalzo necessario e dato dalla parità dai 18 ai 50 anni, avevo paura di non esser riuscita a chiudere in bellezza. Grazie ancora per avermi seguito fin qui 🙂

  • che bel finale, hai dato a Pietro quel che i genitori purtroppo non hanno avuto la possibilità di trovare, la serenità e l’amore, tranne forse per Salvatore che decide di dedicarsi ad un’opera di bene forse per placare il proprio rimorso. Molto bello, grazie per questa bella storia Francesca.

  • Mai come questa volta è stato difficile chiudere, mai come questa volta ho dovuto limare e limare per arrivare ai fatidici 5000 caratteri, spero che la conclusione sia degna e non troppo amara. posterò sul mio blog la versione completa, ma il succo è questo, non mi son potuta concedere divagazioni e fronzoli altrimenti non avrei mai chiuso con 5000 caratteri, spero sia godibile ugualmente. Un abbraccio a tutti quelli che mi hanno letto

  • Impossibile non votare per la via di mezzo, 18 anni. Mi pare un tempo sufficientemente ragionevole.
    Gli sta proprio bene a Salvatore, la storia della gravidanza è stato uno bello schiaffo morale. Ma gli fa onore che si prederà cura di Emma e del bambino. Ma se è una femmina? Mica può chiamarla Pietro (non credo esista una versione femminile). Speriamo che sia femmina. 🙂 Brava! Non vedo l’ora di leggere l’episodio finale!

  • Dopo un anno è troppo poco. Dopo 50 anni c’è il rischio che il protagonista, emma o luca siano morti. Vediamo cosa succede quando il bambino (o la bambina) compirà 18 anni… 🙂
    Wow. The incipit ultimamente è invasa dai colpi di scena!

  • Mi bloccai tra i rottami di una gioventù di colpo lasciata alle spalle…bellissimima immagine Francesca, così come il nome Pietro di un uomo che sarà forte e deciso.
    Io direi di fare un salto di 18anni per vedere il figlio cresciuto e di conseguenza i passi dei genitori…povero Luca! Ma quanta storia in tutto questo…bravissima

  • Mannaggia satana in carriola! Ma che mi hai combinato, proprio sto qui senza parole.
    Dire che sei brava è poco ma sta storia mi fa tanto incazzare, mi ha fatto piangere tanto e ora mi fa rabbia.
    Provo una pena enorme per il povero Luca.
    Oltre tutto beffato a questo modo. E che ti scelgo ? Sono in crisi. Un anno non voglio che lui stia nel manicomio criminale… Uffa…. che ingiustizia.

  • Ciao, Francesca.
    Sono, a quanto noto , in netta minoranza poiché ho votato per la partenza. Mi sembra, a questo punto della storia, la cosa più logica. Il legame potente, condiviso dai tre ragazzi, il colpo di scena che poi li ha sconvolti dividendoli, dovrebbe – per mia logica personale – portare Emma ad allontanarsi da tutto e tutti. Quale segreto potrebbe mai confidare? E perché decidere invece di frequentare sentimentalmente Salvatore proprio adesso? Non ce la vedo. Dovrebbe salutare e partire. Ma il pubblico ti ha condotta su un sentiero differente dandomi torto. 🙂 A presto.

  • Vorrà confidargli un segreto sconvolgente… secondo me ha visto tutto.
    Cara la mia Francesca, tu vuoi rovinarmi l’appetito >.< mi piacciono moltissimo le storie di vita vissuta, ma odio moltissimo le vicende che parlano di soprusi su persone che non sono completamente abili, insomma come il nostro Luca.
    Ti confesso che il buco nello stomaco l'ho provato anch'io e un fortissimo senso di impotenza.
    Comunque ancora complimenti 🙂 mi dispiace di subire la storia in questo modo 🙁

  • Grazie a te. cara Francesca, ho capito come MI funziona! 🙂 In base al mio umore in quella sfera interna decido se fare il sadico nei riguardi di chi posso farlo (i personaggi di un racconto) oppure no e condividere gioia. Potrei essere un buon lettore ma un pessimo amico (o dio ?), anche se a cavallo tra questa dimensione e quella del tuo mondo. Ma che B******o che sono! Come un bambino nei riguardi della formica che incrocia il suo passaggio e decide di schiacciarla o lasciarla vivere. Dipende dal mio cuore che ha scelto adesso conforto e qualcosa di più. Dì la verità, non hai capito niente di quello che ho appena detto e non capisci neppure come faccio a scegliere questo in base alla mia scelta precedente. 🙂 Lettura come al solito deliziosa! 🙂

  • Gli confiderà un segreto sconvolgente, perché forse Emma ha visto tutto ma ha pensato, irrazionalmente, che fosse meglio tacere la responsabilità di Salvatore e che il futuro di Luca fosse sacrificabile. Stai arrivando alla fine e noi piangiamo 😉 brava come sempre

    • Ciao Danio! devo dire che avevo in mente un bel finale se aveste scelto questa opzione,ma sembra non essere la più amata! deciderò in seguito se fare come per BIVIO e postare a parte gli altri finale o meno , intanto grazie per avermi letto ancora! 🙂

  • Ciao, Francesca.
    Non mi è costato nessuna fatica, nonostante la convalescenza, leggere i due episodi che avevo perso. Quando si legge te, si legge. Le righe scorrono senza sforzo. I sentimenti affiorano. Questi personaggi sembrano veri, ma li conosci davvero due così?
    Salvatore si accorge che, se Luca diventasse “normale” , lui resterebbe solo. Luca riesce ad amare a mettere insieme un’intera frase senza esitazione ma torna a barcollare e a dondolarsi qualndo l’imbarazzo dell’amore o la violenza per strada lo mettono in crisi. Alla prova la sua forza, alla prova il coraggio di Salvo. Un coraggio che poi viene meno. Giusto così. Un buon epiteto. Riesci a indagare le ragioni del tema in modo molto attento. Hai bene in mente di cosa stai raccontando, cosa cerchi di dire. E dove vuoi arrivare. Ovvio che devi essere una assidua lettrice a tua volta. Complimenti rinnovati.

    • Grazie, i tuoi commenti sono sempre molto attesi, sono davvero felice ti piaccia la mia storia e i personaggi che ho creato. No, non conosco due così, ma con il mio lavoro ho imparato che la psiche umana è molto complicata, che si abbiano o meno patologie. Comportamenti e pensieri, che messi nero su bianco ci fanno inorridire, vengono compiuti di continuo dalle persone ‘normali’, ma noi ci fermiamo all’involucro e giudichiamo dalle apparenze. Luca non ha avuto speranze fin dall’inizio, in una storia ambientata nel passato ancor di più: se si comporta in modo bizzarro ha qualcosa che non va, se ha qualcosa che non va è di certo lui il colpevole, quello da emarginare, da etichettare, da far stare dentro le nostre idee o studi su una determinata patologia. Salvo invece è un ragazzo normale, non è un santo, non è un eroe, ma non è il perfido della situazione. 🙂 Scusate la logorrea, m’innamoro sempre dei miei personaggi, ma in particolare Luca è un mio pupillo 🙂

  • Luca verrà internato, ma Emma dovrebbe testimoniare che non è lui il responsabile o, se non ha visto perché troppo scossa, almeno dire che si è trattato di legittima difesa perché era in corso un tentato stupro. Stavolta Salvatore ha reagito in modo comprensibile, speriamo però che non sia Luca a dover pagare per lui 🙂 brava

  • Bellissimo episodio Frà! Davvero travolgente e incalzante, io ho votato la seconda opzione però spero davvero che alla fine Salvatore trovi il modo di sistemare le cose, non lo vedo come un cattivo ragazzo, solo un po’ troppo impulsivo, uno che è travolto dagli eventi e non sa come reagire, perso nei troppi pensieri e nella sua stessa impulsività. Ci tengo a lui e alla loro amicizia, spero davvero che alla fine la situazione si risolva e che Salvatore cresca sotto questo punto di vista e si assuma le sue responsabilità! Bellissimo episodio, qualsiasi cosa scrivi sei sempre troppo brava *-*

  • Bravissima!! Cosa sei stata capace di raccontare…Ne parlavo oggi con il tuo ammiratore, che si è identificato tanto nel tuo personaggio…. Cosa dirti, sempre le stesse cose, bel capitolo emozionante…Non me lo aspettavo questo colpo di scena…Lo sai che amo questo racconto…. Ora prendo il violino e ti faccio la serenata ? Francesca, ho votato l’accusa per omicidio è un racconto veramente bello….Fa riflettere tantissimo.
    Se volessi venire a leggere il mio capitolo sulla cattiveria ne sarei grata, questa volta penso ho fatto una cosa decente (giudicami tu che sei più brava). Sto Salvatore, che gran testa di …… Mannaggia satana!!! Però bravissima…..

  • Epilogo drammatico che pensavo potesse svolgersi un episodio dopo. Ma forse hai in mente qualcosa.
    Che Salvo non si accolli la responsabilità di un omicidio può essere comprensibile, ma per il prossimo sviluppo mi preme segnalarti che potrebbe trattarsi comunque di un omicidio per legittima difesa (di una terza persona vittima di un tentato stupro) almeno questo qualunque difensore, con la testimonianza della ragazza, verrebbe a sostenere

    • a dire il vero l’avevo contemplato nella prima bozza delle scelte che erano:
      sta zitto e se la cava
      confessa ma se la cava con pena minima per leggittima difesa
      sta zitto ma i fuggitivi testimoniano che era lui ad impugnare il coltello ed aggredire carrisi
      però per la trama che ho in mente salvatore se la deve cavare e Luca no, la sorte di Luca la scegliete voi, ma questo tassello non volevo cambiarlo.
      🙂

    • a dire il vero l’avevo contemplato nella prima bozza delle scelte che erano:
      sta zitto e se la cava
      confessa ma se la cava con pena minima per legittima difesa
      sta zitto ma i fuggitivi testimoniano che era lui ad impugnare il coltello ed aggredire carrisi
      però per la trama che ho in mente salvatore se la deve cavare e Luca no, la sorte di Luca la scegliete voi, ma questo tassello non volevo cambiarlo.
      🙂

    • la vita non è sempre giusta, avrei potuto far andare le cose diversamente, lo stavo per fare (vedi post sopra con le scelte originali) ma ormai la trama è partita nella mia testa ,mancano pochi capitoli e devono succedere ancora molte cose, quindi Salvo si doveva salvare, Luca no …
      😉 mi spiace

  • Voto per rimanere con Salvatore. Però premetto che io a lui non mi sono affezionata. Potrà avere la mia simpatia se dimostrerà d’aver compreso i suoi errori, ma a quel punto non è ancora arrivato. Io almeno spero che ci arrivi. Bellissimo episodio! Rimando in attesa degli altri. 🙂

  • Assolutamente continuiamo con Salvatore.

    Mi succede davvero raramente: qui ad ogni capitolo mentre leggo immediatamente inizia in testa la proiezione del film, le immagini sono nitide e rendono moltissimo, i dialoghi “filano”.
    “Vedo” quello che racconti. Grazie. E complimenti.

    • In questa storia ho cercato di mettere personaggi complessi e contraddittori, non c’è il classico eroe con cui ci si immedesima, sono personaggi pieni di difetti e cose che non piacciono neanche a me. Ovvio che i gatti non si scalciano, ma c’è chi lo fa purtroppo e Salvatore furioso non è stato da meno. 🙁

      • Sì avevo capito; con la pedata al povero gatto hai mostrato benissimo la frustrazione di Salvatore che persegue il suo obiettivo senza fare molto in realtà, anzi facendo solo danni, e questo (secondo me) mostra la sua scarsa umanità. Per questo non mi piace il suo personaggio, nel senso che se fosse una persona reale (sempre secondo me) non si meriterebbe di riconquistare l’amicizia di Luca e l’amore della ragazza. Dovrebbe fare qualcosa di veramente buono, per compensare gli errori commessi sinora, anche perché non è più un bambino. Mi piace Francesca, continuo a seguirti 😉 ma tifo per Luca, sperando che Salvatore rinsavisca.

  • No, basta, povero Luca, sono stufo di vederlo soffrire ancora. Io penso che, come in tutti i presunti tradimenti, Salvatore continui a fraintendere il rapporto tra Luca ed Emma. Rimane sempre molto toccante, anche se avrei restituito un ceffone ad Emma, è soprattutto lei che deve badare a Luca, mi pare…

  • Io voto per il fraintendimento, anche se è in minoranza. Mi immagino che Luca non abbia l’animo così cattivo da “rubare” la ragazza a quello che reputa il suo migliore amico. E sicuramente la vicinanza di Emma è dovuta al senso di responsabilità che ha compreso d’avere nei confronti di Luca, in fin dei conti è diventato suo fratello. Solo Salvatore non ci è ancora arrivato, o quasi. Sospetto che questo racconto stia a dimostrare che a distanza di anni alla fine ci è arrivato anche lui. Scusa, mi ha “preso” troppo questa storia. 🙂

  • cercherà di riconquistare Emma….
    leggendo il tuo capitolo le emozioni che provo sono molto intense…mi pervade la tristezza, ho provato pena x Luca picchiato a sangue, mi sono venute persino le lacrime agli occhi….e nn accade per la prima volta….anche nei capitoli precedenti ho quasi pianto….bravissima davvero…

  • Francesca sei in pareggio grazie a me, ho votato il rodimento fraintendimento. Che dire, il capitolo lo sai che mi piace perché era l’opzione che volevo. C’è Emma che lo ama e ci tiene veramente a lui, finalmente! Salvatore, non capisco ancora cosa farà…Dove vuoi condurmi ? Il capitolo è scritto benissimo, mi piace la terminologia e il tipo di narrazione. Spero che anche il mio ti sia piaciuto. Un bacio. Vai forte Francesca, la storia è maledettamente intensa ed emotiva.

      • Non ancora, tra lunedì e mercoledì mi fiondo sulla cattiveria…ho ricevuto un attacco di grettitudine dalla Shar Pei…C’era riunione sindacale giovedì, ho firmato l’adesione, ma non mi sono presentata, la grande stanchezza mi ha impedito di fare capolino sulle stronzate della riforma renziana sul merito (sarà una seconda botta a chi non fa parte dei leccaculo e lavora sodo!). Arrivo a scuola, trovo una convocazione di urgenza per una intersezione straordinaria ! Mi girano le eliche vorticosamente! Quante paturnie…Dover rimaner dalle 13.30 alle 16,30 senza un luogo di riposo dato che sto a 65 km da casa mi faceva salire la pressione. Poi avevo un appuntamento dal medico. Salgo le scale, all’improvviso sento la Shar Pei, chiamare Sparagna, Sparagna…ad alta voce con tono incazzoso….L’ira mi assale, rispondo: cosa vuoi ? Tono quasi simile. Scendo le scale, non hai firmato la presa visione, mi fa, tono sempre lo stesso (di merda)…”Continua come mai non c’eri alla riunione sindacale ? mi dice sempre con tono da bos, l’altra kapò è in malattia ora lei prende il sopravvento. Le rispondo: non c’ero perchè non ero tenuta a starci! continua sempre lei Shar Pei dalla cina con furore, tono sempre di astio, la prossima volta non firmare per adesione, la preside ha preso le firme (bugiarda di merda non è vero!) Rispondo: ” non permetterti di cazziarmi, non lo fare, non mi cazziare, nessuno mi deve cazziare! Il tono è peggiore del suo. Salgo le scale sempre dicendo che nessuno mi deve cazziare. Arrivo, mi viene quasi una scarica di pianto e una tremarella, dove cribbio sono capitata ma queste stanno tutte fuori di capoccia…Scrivo una lettera nella quale dichiaro la mia assenza all’intersezione straordinaria e la mando da una collega. La sera, con numero privato mi chiama Shar Pei. ..”.Si può sapere che hai ?” Insomma si è girata la frittata dicendo che lei poi si era preoccupata che non c’ero alla riunione sindacale sapendo io come sono integerrima, puntuale e precisa. Le ho ripetuto che se mi cazziano divento una bestia di non cazziarmi, in pubblico, c’erano i collaboratori e mi ha dato molto fastidio…Del resto non erano affari suoi, poi la menzogna sulle firme era per intimorirmi, il modo di chiamarmi per dimostrare il potere una volta che l’altra cagna non c’è…Io le azzanno queste pazze giuro….La cattiveria sai che cos’è ? Un virus tipo l’influenza, quando ci sei in mezzo ti contagia… Non riesco più a reggere, professioniste affermate, che spargono il veleno intorno a loro. La cosa peggiore è che quando alle ore 11.00 sono arrivati i bambini, hanno letto in me l’agitazione, qualcuno si è messo pure a piangere, ho dovuto rassicurarli, coccolarli…. Il lavoro più bello del mondo me lo stanno rendendo faticoso… Non ti voglio proprio dire come è andata la riunione svoltasi quasi sotto un ricatto di the queen, e della sua scagnozza leccapiedi un bull terrier…. Lasciamo perdere, nel prossimo capitolo ho tanto materiale, spero di calmarmi e non azzannarle prima del tempo….

  • Delle tre opzioni, quella che mi farebbe meno male: cercherà in ogni modo di riconquistarla, pur se a scapito di Luca.. ma meglio delle altre due opzioni. 🙂
    Che posso dire, Francesca? Vorrei essere un tuo alunno, per sentirti raccontare dal vivo, in un’aula piena di disegni appesi alle pareti, con tanti ragazzini seduti intorno, e me, a gambe incrociate, che ti osservo mentre reciti le tue storie, così. Così… bene. Così magicamente.

  • Io ho votato perché Salvatore gliela faccia pagare. 1 per un po’ di amor proprio mascolino. 2 perché Luca non sembra tipo da riuscire a difendersi. 3 perché secondo me Emma se ne sarebbe dovuta ricordare più di lui: dopotutto Luca è il suo fratello adottivo

  • Voto per Luca che si difende e viene allontanato. Sperando che a Salvatore e Emma vengano i sensi di colpa. Devo dire che mi ha fatto rabbia questo episodio, anche se è solo fantasia. Il modo in cui Salvatore ha trattato Luca, non mi è piaciuto. Questa tua storia è come un giro sulle montagne russe, stai toccando tutte le emozioni possibili. Brava! 🙂

  • Luca si difenderà. Le altre due opzioni non mi sembrano in linea con quanto scritto finora. Salvatore è troppo preso da Emma per volerla far pagare ai tizi e anche Emma non mi sembra così attenta a Luca da rimproverare Salvatore.
    Un altro capitolo estremamente coinvolgente! Questa storia prende sempre di più! 🙂

  • A me Salvatore sta antipatico…ha già dimostrato una brutta indole, maturando con una bella esperienza da fargliene leccare i baffi potrebbe migliorare, altrimenti sarà un adulto menefreghista e con scarsa personalità.
    Ora quanti anni hanno i ragazzi?
    Luca si difenderà e verrà allontanato dalla famiglia.

    • 16 , non troppo in là rispetto al precedente capitolo.
      Come dicevo sotto ad Alessandra, spesso crescendo non è così facile accettare di essere diverso o solo accompagnarsi a dei diversi: il desiderio di omologazione alla massa a 16 anni è molto forte, così come è forte il desiderio di appartenere ad un gruppo: rimanere con Luca voleva dire essere una diade,perché nessun altro vuole avere a che fare con Luca.Evidentemente Salvatore è un debole, ma è umano (almeno così l’ho immaginato io) e farà ancora tanti errori prima che la storia abbia fine.
      🙂

  • Luca si difende ma questo comporterà il suo allontanamento dalla famiglia affidataria. Sarebbe un ottimo punto di svolta. Metterebbe Salvatore a un bivio: scegliere tra Emma, da una parte, in quella famiglia, e Luca, dall’altra, lontano e nei guai. Solo Salvatore potrebbe “salvarlo” da se stesso, ma ora il senso di colpa lo dilanierà. Dico bene?
    L’episodio è coinvolgente, logico, visivo e veritiero. I volti sono veri, le emozioni sono tangibili. Il tuo lavoro a contatto con i bambini deve averti molto formata nell’osservazione di queste realtà. Non è sufficiente questo, però, di sicuro c’è che hai una grande sensibilità che ti conduce a osservare e fare tuoi questi dettagli di vita. Invidiabile.

    • Il tuo commento mi fa veramente piacere, sì, il senso di colpa accompagna Salvatore dall’inizio e pian piano che i ricordi verranno a galla si farà sempre più prepotente.
      Il nodo della storia è un insegnamento che ho appreso dai bambini: per loro è più facile superare la diversità, con il crescere però spesso il desiderio di essere accettati dagli altri prevale e le etichette divengono sempre più evidenti e pesanti.

  • Decisamente notevole il senso di impotenza che scaturisce nelle parole del protagonista quando si riconosce troppo bambino per poter aiutare Luca. Due lacrimoni grandi sono sgorgati in un vagone del treno troppo pieno per restare inosservati.
    Voto l’affidamento magari lontano, ma, spero, presso una famiglia comprensiva.

  • E per non smentirmi votando per “sarà dato in affidamento ma…” l’ho portato in parità con “affidamento al parente”! Comincio a pensare che becco sempre il momento sbagliato per votare. Ma l’affidamento che troverà qualche intoppo mi sembra il seguito più sensato in questa fase. Bellissime parole in questo episodio, commuovono. Che Luca abbia la sindrome del savant?

  • Mannaggia a te….In senso buono, questo racconto mi pento di averlo iniziato, è scritto con l’inchiostro alla cipolla! Mi fa piangere. Si perché, poi non posso manco ridere quando dici che lui sta a fa praticantato a 14 anni! (Da mio zio Bruno ad imparare il mestiere di avvocato)….. Poi, arriviamo a quando c’è l’emorragia, la frase di giustifica detta da Luca fa saltare in una mente che è ogni giorno a contatto con i bambini le seguenti immagini: si è tagliato con un coltello, oppure lo ha morso il cane…. Perché dice la c-carne….Lavoro di associazionismo di una lettrice maestra di Scuola dell’Infanzia. Insomma non hai specificato come si è procurato la ferita… Ora, il punto è che mi fai piangere, il tuo inchiostro alla cipolla maledetto….ma cosa ci hai messo in questo racconto ? Di cosa mi stai parlando? Luca, ha l’autismo della socializzazione, un ritardo cognitivo oppure è autistico ? Scusa Francesca se sono troppo lunga, se ti ho detto queste cose, non le prendere male…Commuovere è una grande abilità, dal secondo capitolo mi stai graffiando la sensibilità e ci riesci molto bene….

  • Scrivo questo commento per vantarti un po’. Hai avuto modo (almeno spero) di notare quanti impegni mi porti avanti in questo periodo e quanto poco tempo mi resta libero. E io che ci faccio in questo tempo libero? Non rinuncio alle mie letture preferite, son qui 😀 E per adesso mi schiero con l’assoluta maggioranza sull’affidamento a un parente. Ho un po’ di dubbi su come il nostro ragazzo possa ora affrontare la realtà, perché da quello che ho letto, la madre era davvero fondamentale. Ci stupirai anche stavolta 🙂

  • Ciao Francesca, sarà affidato ad un parente…ma non è detto che sia benvoluto.
    La madre era il pilastro che riusciva a sostenere il precario equilibrio del ragazzo, e ora che è crollato sarà interessante scoprire cosa gli capiterà. Brava come sempre 🙂

  • Affidato a un parente, anche se nella sua condizione non sarebbe adatta nessuna delle opzioni citate, in vero.
    Ho letto tre volte l’episodio, Francesca. Cercavo di capire se ho qualche problema io o mancasse effettivamente un dettaglio. Io non l’ho trovato, posso chiedere a te?
    L’emorragia? Lui dondola davanti al suo pranzo bruciato nella semoscurità di un pomeriggio tremendo, con cosa si è provocato un’emorragia? E dove? Scusa, forse è colpa mia.
    Ottima capacità di rapire il lettore. ( Lascia perdere me, io sono senza speranza)

    • Si è tagliato cercando di tagliare da solo la carne perchê la madre non lo poteva aiutare come faceva di solito…. E io come al solito per rientrare nei 5000 caratteri ho tagliato troppo e non si è capito cosa è successo! Avrei dovuto rileggere una volta in più, ma come al solito voglio fare 100 cose insieme e non riesco 🙁

  • Ti ho letto sabato sera mentre ero a una festa mussulmana a Catania, dal telefonino…A un certo punto sono scoppiata a piangere….MI hai commosso, veramente. Il capitolo è denso di emozioni, rende bene cosa è il bullismo… Ho votato per l’ingresso nel mondo degli adulti… Ma vedo non procede. E’ stato imbarazzante giustificare il pianto alla festa, ma ne è valsa la pena solo che quando vi leggo dal telefono non riesco a scrivere i commenti e mi si impalla il samsung….Ora è fatta…Brava Francesca, ho messo il mio capitolo 3.

  • Ciao Francesca! La storia mi piace e il dialogo in differita ( per altro a senso unico) che il protagonista intrattiene con il compagno di scuola, mi ricorda l’espediente narrativo utilizzata da Ai Yazawa nel manga Nana, lo conosci?
    Ho ancora qualche dubbio in merito al tempo dell’ambientazione… Il presente del protagonista non è il presente attuale, me lo confermi? Ti seguo!!

    • non conosco i manga… prima o poi dovrò rimediare a questa lacuna 🙂
      non ho svelato nulla del tempo di proposito, alla fine ci saranno alcune sorprese. Comunque ai fini della storia è utile sapere solo che non è ai giorni nostri, ma lo si capiva no? 🙂 grazie per avermi letto

  • Visto che nel testo aveva già trovato posto, ho votato per la malattia, che potrebbe anche essere il grande cambiamento. Questa volta la maestra Francesca punta a farci uscire le lacrimuccia, oppure sono io che trovo il racconto commovente? Brava 🙂

  • Stai camminando su un terreno scivoloso, con questo racconto, Francesca. Ho dovuto riflettere un po’ per comprendere con anticipo le tue intenzioni narrative. Continui a non deludere nelle descizioni.
    Malattia e grosso cambiamento mi sembrano il p.d.s. migliore.

    • Sì, è vero, sono impulsiva e spero di non dovermi pentire dell’aver pubblicato su the incipit questa storia, che presa come è nella mia mente forse non è troppo adatta. Ma come ormai sapete, le sfide mi piacciono e voglio vedere dove andrò a finire lasciando che la trama viaggi libera con le scelte affidate a voi.
      🙂

      • Ciao, Gabriele.
        Come in ogni buona storia ben costruita che si rispetti, abbiamo a che fare con le seguenti tre regole obbligate: tesi, antitesi e sintesi.
        Il pds, ovvero il PUNTO DI SVOLTA, decreta il passaggio dal primo al secondo atto della storia, ovvero si passa dalla tesi all’antitesi. In pratica si arriva al punto di svolta, il pds, quando si è definita la tesi della storia, cioè quello che vogliamo dire, e si passa ai conflitti che ostacoleranno e si contrapporranno al tema.
        Un po’ come nei film in cui all’inizio capisci chi è il protagonista e cosa vuole, poi a metà storia lo vedi lottare con i cattivi per far valere le sue ragioni ( antitesi) e alla fine lo vedi vincere (sintesi).
        Chiaramente questo è uno schema assolutamente essenziale, per studiarlo devi approfondire sui libri. A presto. 🙂

        • Ciao Alessandra! Finalmente l’occasione di conoscerci! È da tanto che ti seguo in silenzio e c’è stato un periodo in cui sei proprio scomparsa! Poi ti ho ritrovata con piacere nell’ultima storia e spero a questa ne segua un’altra e un’altra ancora…
          Per quanto riguarda il Punto di Svolta certo lo conosco perché ho studiato sceneggiatura e analisi del testo. L’acronimo non mi diceva nulla, quindi ho preferito chiedere. Anni fuori dall’Italia e uno si dimentica anche la propria lingua! Comunque è stato un piacere!
          P.s: ringrazio Francesca e la sua storia perchè hanno creato il pretesto giusto per fare le dovute presentazioni! A presto G.

  • Mi sa che non sei l’unica ad aver acquisito la velocità del bradipo. 🙂
    Bellissimo inizio. Ho votato per tornare al presente, anche se non la maggioranza. Per tutta la lettura dell’episodio, non ho potuto fare a meno di chiedermi il perché Luca abbia iniziato a ricordare questo bambino e l’amicizia con lui. Qualcosa deve esserci stato. E cosa c’è di meglio se non tornare al presente per capire. Ti seguo…

  • Rimaniamo nella loro infanzia.

    Innanzitutto, bentornata Francesca: è un vero piacere rileggerti! 🙂
    L’incipit è molto accattivante! La seconda persona mi incuriosisce molto e dà un tono al racconto decisamente particolare. Mi chiedo cosa sia successo fra i due e mi domando, anche, se il mezzo sorriso non nasconda qualcosa di più che una semplice stranezza.
    Ti seguo! 🙂

  • Francesca, ti ho trovata per caso e ne sono contenta, mi piace leggerti, hai dei lampi di poetica e di genialità che si alternano.
    Ti faccio un rimprovero, però: tu stai evidentemente parlando a un amico che conosci da sempre. Ci hai fatto sapere come vi siete conosciuti e ora ci chiedi cosa vogliamo leggere: il futuro? Il presente di allora? Il seguito? Tuttavia questo va detto nella narrazione. Non hai scritto l’incipit – che detto qui dentro può sembrare ironico – che di solito spiega a priori ciò che poi diventa svolgimento: devi dirmi che è passato del tempo, che scrivi oggi per raccontare ieri, e poi mi inviti a seguirti fino al giorno – tanto tempo fa – in cui hai conosciuto Luca. Insomma, questo è il modo giusto di portare il lettore, ….
    …. tu sei veramente una bella penna e una buonissima testa, quindi devo dirtelo, perché devi diventare perfetta.
    Ho recensito di recente un film:
    “The Giver – Il mondo di Jonas ”
    e ho pensato a te. Al tuo “Bivio”.
    Se non lo hai visto, guardalo. 🙂
    ah, sì, ti seguo. ahahaah

    • Ciao! Devo dire che ci ho messo un po’ per capire cosa intendevi, sono davvero fusa in questo periodo e spero di non pentirmi di aver azzardato a scrivere un’altra storia. Sì è vero non spiego nulla, forse perché la storia non è nata per the incipit, ovvero per una pubblicazione a puntate, ma era un racconto unico che ho mollato poco più avanti di quanto ho pubblicato,( perché mi sono accorta dopo che quello che mi serviva doveva essere al presente) ma ormai mi ero affezionata a questa storia e l’ho voluta proporre riadattandola a questa piattaforma. Non ho svelato nulla perché nell’originale ci si arrivava a poco a poco, ho voluto lasciarlo così: un tassello alla volta svelerò il tutto. Mi spiace se è risultato incompleto, cercherò di rimediare nei prossimi capitoli. Grazie per la fiducia! 🙂

      • Voleva essere una critica costruttiva, dato che ti ritengo una scrittrice di valore.
        In quanto al film che ti ho suggerito di vedere: non ha nulla a che fare con Bivio, sono le atmosfere che me lo hanno ricordato e penso che – quel film – potrebbe piacerti. magari mi sbaglio. Fammi sapere… 🙂

        • Ma sì! Era ovvio! Inoltre mi fa sempre piacere ricevere consigli, li trovo molto più stimolanti di complimenti magari vuoti. Ma sono talmente stanca che ho dovuto rileggere tre volte per capire a cosa ti riferivi , sto fusa 🙂 spero di riuscire a scrivere qualcosa di decente , soprattutto sperimentando la 2 persona. Per il film ( vedi che sono rimba? Avevo dimenticato di risponderti) lo vedrò di sicuro poi ti dico 😉

  • Scopriamo qualcosa di più sull’amicizia. Esperimento azzardato in vista di qualcosa di definitivo in futuro, vero? Devo essere sincero: la qualità del primo episodio è eccellente e fa subito pensare che il narratore, un tempo amico del piccolo Luca protagonista, ora che narra è un uomo vissuto che ha acquisito un linguaggio ben più elevato. Insomma, leggiamo la storia di bambini con le parole di un adulto: l’effetto ricordo è ottimo. Ho un piccolo dubbio. Riuscirà la nostra super Francesca a mantenere questo standard qualitativo così elevato scrivendo tutti gli altri capitoli in seconda persona? Io dico di sì, ovviamente seguendo la storia 😉

  • Resterei ancora un pò nel presente dei protagonisti.
    Francesca, io temo sempre di esagerare coi complimenti perché si potrebbero considerare delle adulazioni…ma so bene quali sono gli autori, in questa piattaforma, che mi piace leggere e tu sei una di questi, tanto che ho cliccato segui la storia ancora prima di leggere.
    Mi piace molto, tra l’altro mi sembra di notare un linguaggio forbito che nei precedenti racconti non avevi usato, forse perché non servivano vista la storia e il genere. Complimenti.

  • devo essere pazza, ihihihi: non ho tempo neanche per respirare, ma avevo questo pezzo di storia scritto per provare un racconto in seconda persona e… non ho resistito! spero di riuscire a pubblicare più veloce di un bradipo.
    🙂 un saluto a tutti,mi è mancato questo sito!

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