Dieci rintocchi

Dove eravamo rimasti?

Attento a ciò che scegli: potresti ottenerlo Morirà una persona (45%)

NEL BLU

La cena con i Sabelli fu spettrale. Carlo esordì dicendo che sarebbe partito con un giorno di anticipo e Anais scoppiò a piangere. I Sabelli andarono via con tante scuse per aver scelto un “brutto momento”.

Anais si sentiva in colpa con il marito per averlo costretto a fingersi mandante organizzando la sua dipartita e anche con Maris per averlo messo in una situazione difficile da gestire. Tutta la sua vita era stato un errore: si era innamorata dell’uomo sbagliato e non era riuscita ad amare quello giusto.

Il giorno dopo accompagnò Carlo all’aeroporto. Durante il tragitto in taxi gli tenne la mano per tutto il tempo. Era strano, sentiva di essere lei ad dovergli infondere forza.

Prima di separarsi da lei, Carlo la strinse forte.

– Ti ho amato dalla prima volta che ti ho vista, Anais. Sei sempre stata la mia piccola, il mio gioiello. Perdonami se non sono riuscito a darti quello che volevi.

“Lo stai facendo ora, Carlo, mettendoti da parte, lasciando che sia un altro a raccogliere l’ultimo respiro, l’ultimo sguardo. Forse nessuno mi ha amata come te” pensò Anais mentre guardava l’aereo che prendeva quota.

Fu in quel preciso momento che prese una decisione.

Tornò a casa e trovò Marta che stava finendo di riordinare la cucina.

– Dovresti farmi un enorme piacere, Marta – disse.

– Certo, di che si tratta?

– Il paese dove sei nata, me ne hai parlato tante volte, mi piacerebbe vederlo, sai. Mi accompagneresti?

– Sarebbe bello. Quando vorresti partire?

– Domattina all’alba. Voglio trascorrere il mio compleanno sul lago.

Marta la abbracciò.

– Staremo bene noi due insieme, vedrai.

Anais si chiuse in camera e compose un numero telefonico.

– Buonasera, Fedor.

                                                               °°°                   °°°

Maris si svegliò nel cuore della notte, balzò in piedi come se fosse stato morso da un serpente. Accese la luce e si guardò intorno. Era sabato e presto avrebbe incontrato Anais. Si sedette sul divano e attese l’alba senza muovere un muscolo. Maris era una perfetta macchina da guerra, un predatore; nella spessa corazza però, adesso c’era una crepa.

Fedor lo chiamò alle 8 in punto.

– L’ordine è stato annullato, il cliente non ha più bisogno della merce – disse.

– Hanno un nuovo fornitore? – chiese Maris.

– Il party è stato annullato, ti aspetto in ufficio.

Anais era salva, riusciva a pensare solo a questo; forse il marito aveva avuto un ripensamento…

Qualcosa però non quadrava: perché il marito era partito con un giorno di anticipo? Perché lei non si era stupita affatto di trovarlo lì? E soprattutto chi aveva scelto il mandante?

La verità gli balenò in mente come un fulmine a ciel sereno: Anais stava male, molto male. Improvvisamente tutto era chiaro.

All’appuntamento Anais non si presentò. Maris aveva immaginato anche questo.

Lei era lontana, in un paese che si chiama Marta sulle rive del lago di Bolsena.

Si era portata una bottiglia per brindare al suo compleanno.

Dentro c’era una dose sufficiente di cianuro.

Si sedette sul dorso di una barca dipinta di blu e attese che la torre dell’orologio scandisse dieci rintocchi.

Primo rintocco.

Il vento faceva fremere le vele di uno stendardo.

Due rintocchi.

I cigni seguivano le anatre verso gli scogli.

Tre rintocchi.

Marta parcheggiò vicino al pontile.

Quattro rintocchi.

Le nuvole andavano verso est.

Cinque rintocchi.

Un pattino con tre giovani stava rientrando.

Sei rintocchi.

Le nuvole erano trasparenti che ci si poteva vedere attraverso.

Sette rintocchi.

Era bello sentire ancora il sole sulla pelle.

Otto rintocchi.

Marta la chiamò agitando il braccio.

Nove rintocchi.

Squillò il cellulare, era Maris.

Dieci rintocchi.

Anais alzò la bottiglia in un brindisi immaginario.

La torre tornò silente, Anais si distese sulla barca blu. Ormai apparteneva solo al blu.

 

 *Ringrazio tutti per avermi seguito fin qui, un saluto particolare ad Alessandra Startari tornata tra noi più in gamba di prima.

 

 

 

 

 

 

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376 Commenti

  • Ci sono persone che sono in grado di darti la felicità e l’infelicità nello stesso momento e questo dualismo uccide. Si cerca di andare avanti nonostante tutto e di dare un senso alla propria vita. Ma poi ti accorgi che è tutto vano, quasiasi sforzo, qualsiasi tentativo, non ti restituiranno più ciò che eri, ciò che avevi. La morte fisica è il completamento di un’opera che qualcuno ha iniziato molto tempo prima.
    Il veleno a volte ha un nome e un cognome.

          • Accetto la tua decisione, come potrei oppormi?
            Ma d’altro canto, permettimi di dire che una delle cose più importanti di essere parte di una comunità è l’interazione, lo scambio di opinioni, per una crescita individuale e collettiva, per lo sviluppo di una coscienza critica, per il semplice piacere di conoscere persone con cui si condivide un interesse che – spesso e volentieri – nella vita non abbiamo in comune con i nostri amici, parenti e compagni di vita, che magari fanno altro.
            Perdere questo privilegio è un po’ morire.
            Ti abbraccio.

            • Dopo cinque anni ho ricevuto un messaggio dalla persona che mi ha rovinato la vita: “Ciao, ho visto il tuo profilo FB, mi piace la tua nuova foto. Ho letto tutti i racconti. Baci”. La stessa persona che una mia amica aveva definito “veleno”. Ho cancellato il profilo FB e ho smesso di usare il mio nome. Continuo a scrivere usando nickname ogni volta diversi e sapendo che c’è una persona da qualche parte che continua a cercare. Una presenza costante che non se ne andrà.
              Ma va bene così, si va avanti comunque, ormai la mia strada l’ho presa, non tornerò indietro e lui questo lo sa benissimo.

  • Finalmente eccomi a leggere il finale. Complimenti, Gattopardo, una storia che mi ha colpito e che ho seguito sempre con grande interesse. I tuoi capitoli più brevi del solito hanno trasmesso tanto. E anche gli ultimi dieci rintocchi, nel leggerli, mi hanno portato a rallentare la lettura, a voler dilatare quel tempo, quello spazio tra le righe. Fino all’ultimo, inevitabile brindisi. E poi il blu.
    Ancora complimenti, è stato un vero piacere seguirti. Spero di poterti rileggere, anche se ho letto qui sotto che non scriverai più. E’ così?

  • Spettacolare davvero questo finale. Bellissimo l’addio di Anais alla vita, bellissima la speranza di salvarla che Maris porta con se fino alla fine. E infine è stupendo questo racconto, è bello vedere che ci sono persone capaci di emozionare e di comunicare così tanto con così pochi caratteri come fai tu. A dispiacermi non è la morte di Anais, la sua è stata una scelta coraggiosa e una fine alla quale sarebbe comunque giunta entro breve tempo con ben più atroci sofferenze. A farmi dispiacere è la fine di questo racconto, di una bellezza così semplice da risultare disarmante. Complimenti ancora una volta, spero di rileggerti presto!

    • Ciao Holy, vedo che hai recuperato alla grande. Carlo avrebbe perso comunque la moglie, ma lei avrebbe sofferto troppo. Lasciare andare la persona amata è una forma di amore, forse la più grande perché per molti di noi è inconcepibile. I dieci rintocchi erano doverosi dato il titolo, anche se in finale che avevo in mente non era questo. Grazie per avermi letto e per i commenti a grappolo 🙂

  • Ho letto il finale ieri sera. Due volte. Ora l’ho letto di nuovo. Ho immaginato quello che avrei detto, ho anche provato a scriverlo, qui. Ma poi l’ho cancellato e anche nella mia mente si è ammantato di dubbi.
    Che posso dire?, non mi era mai capitato di non trovare le parole. … A volte il silenzio dice di più.

  • Gatto, il tuo finale è bellissimo, forse il più bello mai letto su TI e io personalmente vivo spesso le mie storie come una tensione verso il finale.
    La descrizione dei dieci rintocchi è:
    – una geniale idea per il titolo e la sua spiegazione;
    – un forte impatto scenico;
    – una delicata e amara descrizione del morire.
    Descrivere il morire è stata una grande scommessa con quotazione 20 a 1 e tu hai sbancato i bookmakers.
    L’amara delicatezza che ti dicevo mi ricorda il fjnale del film “Verso il sole” di Cimino.

    • Lucia, mi dispiace di averti fatto piangere. Ti ringrazio per aver citato il racconto anche su Facebook, non ci sono molti finali tragici effettivamente su TI.
      Anais è un personaggio apparentemente fragile, aggredita dalla malattia e sostanzialmente sola perché il marito pur amandola, è dedito alla carriera. Tuttavia è una donna che ha fatto scelte importanti, anche castranti. Tutto sommato è una figura che oscura le altre, quindi la sua morte non deve essere vista come un evento tragico, ma come una libera scelta forte e coraggiosa. Non volendo ricalca un fatto di cronaca attuale: l’eutanasia.
      Il racconto mi è sfuggito di mano, non era questo il finale che avevo in mente, mi sono spiazzato da solo prima di spiazzare voi 🙂
      Adesso fammi un bel sorriso e riprendi il mano le fila del tuo racconto. Se non sbaglio, un humor. A presto, Lucia.

  • Che dire… Addio, Anais, fa buon viaggio!
    Hai scelto una location particolare per la fine: il lago di Bolsena, ci sono stato e ne conservo ricordi contrastanti, ma il più bello è sicuramente il cielo di notte, è lì che ho visto le stelle per la prima volta, lontano dallo smog e dalle luci.

    Complimentoni Gattopardo!

      • I commenti e la recensione che ho fatto a questo racconto la trovi su Facebook, ti ho cercato non sei iscritto. Fa niente.
        https://theincipit.com/…/…/dieci-rintocchi-gattopardo/10/ è finita questa bellissima storia. Concepita in modo intelligente lascia un messaggio molto profondo. Bravo.

        Dieci rintocchi – Gattopardo | THe iNCIPIT
        Maris è un killer.La sua prossima vittima è Anais, una sua ex fiamma.Diviso tra il dovere e l’amore che ancora prova per lei dovrà scegliere.Ha dieci rintocchi a disposizione prima di decidere.
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        Piace a te, Don Piano, Francesca Rossini e Linda Russo.

        Lucia Sparagna Gran finale. Mi so venute due pagnottelle agli occhi….. Solo chi ha vissuto e vive è capace di quello che hai saputo fare. Grande spessore psicologico e anche umano.
        20 h · Mi piace · 1

        Linda Russo ho appena letto…che emozione…ho ancora i brividi…
        19 h · Non mi piace più · 1

  • Buonasera.
    Ho perso due episodi ( ero in ospedale) e sono felice di tornare e scoprire che non hai concluso la tua storia senza di me. ( beh… so che non lo hai fatto per me, ma voglio far finta).
    L’evoluzione del racconto è in crescita, la posta in gioco si alza, il mistero si scopre. Il dialogo tra Maris e Anais è sentito, vivo, prende. Sai, non mi aspettavo che fosse lei la mente di questo piano suicida. Nell’altro episodio avrei votato “sono qui per ucciderti”, immaginando che l’avrebbe sconvolta. Invece lei ne è cosciente. Allora c’è un solo modo per sconvolgerla, perchè l’amore vero è sconvolgente, sempre, mio caro amico scrittore, e tu lo sai benissimo, si sente da ciò che scrivi. Il modo, dicevo, è che muoiano due persone: loro. Maris e Anais.
    Lo so, viene in mente Shakespeare. Viene in mente l’archetipo. Ma l’amore suicida non è forse il più coraggioso atto condiviso che si possa immaginare? E questo tipo di amore “omicida”… non ha tempo. E lei stessa non ha più tempo.
    Davvero molto felice di averti letto ancora.

    • Ciao Alessandra, sapevo che eri in ospedale e ogni tanto giravo cercando notizie, ma nessuno sapeva quando saresti tornata e come stavi. Mi fa molto piacere che tutto sia andato per il meglio, è pur vero che questa è una comunità virtuale, ma ci sono delle persone in carne e ossa dall’altra parte del video.
      Il finale ce l’ho in mente da un po’ ma visto che poi la storia andrà in archivio e io con lei, ho preferito aspettare. Prossima settimana prenderò una decisione tenendo conto di tutte le vostre indicazioni. Piuttosto sono indietro con le letture, vedrò di recuperare nel week end. Bentornata, Alessandra.
      PS = non chiamarmi scrittore, scribacchino, casomai. A presto.

  • Domandone finale da 100 milioni di dollari, ehehe. Avevo letto il capitolo un po’ di tempo fa ma non ho avuto il tempo di commentare. Sorprendente. Ancora una volta breve, conciso, geniale e toccante. Molto toccante vedere un killer della portata di Maris essere capace di tanta dolcezza per una donna. Molto toccante vedere una Anais morente, il cui unico desiderio è morire per mano della persona che ama. Molto toccante anche la scelta di Carlo, innamorato a tal punto della moglie da concedergli di essere uccisa per mano dell’uomo che lei non ha mai dimenticato. Ho votato per la morte di due persone, perché sarebbe davvero il degno finale movimentato per questa storia così bella. A te la scelta sui personaggi da sacrificare, sono certa che ancora una volta sarai capace di stupirci!

    • Eccoti, Mia, ci tenevo al tuo giudizio. Mi lasciate una scelta difficile quando avrei preferito attribuire a voi la colpa della dipartita. Scherzo.
      Vediamo cosa sceglieranno i lettori, se prevarrà la terza opzione, ovvero le proposte, cercherò di selezionare quella più ragionevole. Promesso. A presto.

  • Una delle votazioni più difficili! Da un lato vorrei proporti io. Mi viene da pensare che lei potrebbe stare male prima del giorno del compleanno, facendo così capire a Maris che qualcosa non va, scombinando i piani. Dall’altro lato, però, voterei anche che muore una persona. Per cui non so… voto “proponi tu”, così da lasciarti libero.
    Mi dispiace non aver votato l’ottavo episodio, ma ero via e non sono riuscito a leggerlo. In ogni caso avrei votato come la maggioranza!
    Sempre bravissimo, Gattopardo!

    • Grazie, Francesco, il finale sarà la parte più difficile perché, mentre prima avevo un’idea ben chiara in mente, adesso sono almeno due o tre e mi sembrano tutte praticabili. Per questo credo mi prenderò più tempo per riflettere anche perché questa settimana sono fuori zona e ho poco tempo a disposizione. Grazie per avermi seguito fino a qui, ci vediamo per il count down.

    • Secondo me hai intuito il finale che ho in mente, non so, ho questa netta sensazione. Però, se dovesse vincere l’altra opzione, se i morti dovessero essere due, ho un paio di finali tra cui scegliere.
      Sto anche pensando a una terza ipotesi, il problema è che bisogna essere realistici e credibili. Mi prendo tempo stavolta perché sono veramente indeciso. Grazie per avermi seguito fino a qui, ci vediamo ai rintocchi finali per i saluti di rito. Ciao Danica.

  • E’ la prima volta che mi capita di non “voler” scegliere nessuna delle opzioni presenti 🙂
    Lo so che il tuo racconto è un giallo ma la mia vena romantica ha guardato sempre di più alla storia d’amore, ecco perché in qualche modo, anche per poco, vorrei che i protagonisti rimanessero insieme.
    E dopo tutto questo spiegone speriamo che siano le persone giuste a morire 😀

  • E’ semplicemente Straordinario… Non ho parole, davvero. Confondo ancora Anais con Maris, purtroppo, ma questo perché fatico molto a ricordarmi dei nomi e il loro suono simile peggiora le cose, ma devo davvero farti i miei complimenti. Ho adorato la storia dall’inizio, carica di mistero, suspance e intrigo, e questo nono capitolo… Pazzesco! Quasi mi dispiace che stia per finire tutto. Inoltre è scritta davvero con occhio attento. Concedimi il termine, sei davvero una bomba!
    P.S: Voto per le due persone morte… anche se suona male, lo so…

    • Vedi che mi hai appena dato un’idea: una bomba e mi tolgo il pensiero! Scherzo. Mi fa piacere che il racconto sia piaciuto, forse non è andato esattamente dove volevo, ma con i racconti interattivi succede di perdere la bussola e di non sapere dove si andrà a parare. Anche adesso mi sono messo in gioco dandovi la possibilità di scegliere, però per l’ultimo capitolo niente fretta. Grazie ancora per i complimenti e tutto il resto. A rileggerci.

  • Mi ero immaginato un risvolto simile, ma ho preferito non buttare spoiler!

    Propongo: Maris si è bruciato e Fedor ha una reputazione da difendere… Se una terza persona finisse il lavoro il finale resterebbe aperto per una cara vecchia vendetta

    • Ciao Pink, so che aspettava il nuovo capitolo ed eccolo qua. Morire insieme come Romeo e Giulietta? Sarebbe fantastico! Non prendermi per cattivo, le storie d’amore tragiche sono le più belle, ma bisogna restare con i piedi per terra. Maris è uno tosto e Anais pur nella fragilità della malattia, ha le idee chiare. Bisogna vedere come conciliare le cose oppure prendere atto della loro inconciliabilità. Finale ancora in bilico nella mia testa. Mi prendo tempo. Intanto grazie per l’assiduità con cui hai seguito il racconto. A presto.

  • Mi hai toccato l’anima veramente. Dolce, romantico, folle.
    L’altra notte mi sono rigirata e rigirata nel letto perché un commento sotto il tuo racconto mi ha fatto preoccupare. Anais, è un personaggio al quale ci siamo affezionati. Carlo la ama. Amare significa rendere liberi, non sempre vuol dire assecondare. Si ama qualcuno per quello che è …. assassino, mafioso, prete, normale, qualunque, ordinario…. Purtroppo esseri veri è difficile. Come è difficile in questo mondo di finzione. I personaggi della nostra fantasia sono il nostro alter ego, li creiamo per farli vivere secondo una emotività che nascondiamo in mille sfaccettature…. Sto cogliendo una vena diversa in questo racconto, il giallo lo hai svelato. Se adesso Carlo, si facesse da parte per fare in modo che Anais si spegnesse nelle braccia dell’uomo che ancora ama ? Non saprei, è la tua storia egregiamente concepita, raccontata. Capitolo nove, cavolo ti manca un capitolo e poi Anais sarà solo un ricordo di una lettura qualunque di una giornata normale che tu hai voluto regalarci. Maris, non può ucciderla….non può…..

    • Cara Lucia, hai una grande sensibilità e certe sfumature che per altri sono solo accennate, a te arrivano forte e chiaro. I personaggi parlano e a volte ti parlano nel loro linguaggio misterioso riuscendo ad arrivare nel profondo. Ci si affeziona alle cose belle o alle cose fragili ma poi bisogna lasciarle andare via. Non voglio svelare il finale che pure ho già in mente anche se sono pronto a ricredermi in ogni momento. Però mi prendo tempo, perché Maris di tempo non ne ha e devo scegliere io per lui.
      Grazie per avermi seguito con la passione che ti contraddistingue. Ciao Lucy.

    • Bella Linda, sei arrivata seconda ma sei la prima tra le donne, quindi hai comunque un primato invidiabile 🙂
      Mi fa piacere che il brano ti sia piaciuto, so che lo hai seguito sempre con interesse e ci tenevo a scrivere qualcosa che accontentasse tutti, gli animi romantici in particolare visto chel a scelta è stata quella ma anche chi preferisce che il racconto resti sui binari del giallo e quindi del colpo di scena. Per il finale dovrete attendere, voglio pensarci bene e senza fretta. Anche perché poi il testo andrà in archivio e un po’ mi dispiace. Appuntamento qui per le ultime battute, anzi, rintocchi. Grazie ancora per l’assiduità e la gentilezza. Ciao!

  • Gattopardo poiché la tua storia mi piace tantissimo, ogni tanto, vengo a fare una capatina per vedere le opzioni e i commenti… e trovo al primo posto la visione rosa del giallo??? Che poi l’accostamento dei due colori non è che mi piaccia tanto… 😉
    Qua, ci vuole un tuo tocco da Maestro per sorprenderci!!! 🙂
    Un saluto affettuoso.

    • Carissima Pink, mi leggi nel pensiero. Pur rispettando la scelta dei lettori che tende al rosa, non ho intenzione di propinarvi un polpettone e nel prossimo capitolo intendo riportare la questione sui giusti binari. Nelle opzioni mi sono messo molto in gioco, forse anche troppo, ma come diceva Mago qualche commento più in basso, l’autore deve rimescolare le carte. Cercherò di accontentare tutti ma non voglio snaturare il giallo e spero invece di sorprendervi. Già dal prossimo capitolo. Mi fa piacere che ti piaccia, penso di postare il nono sabato o domenica prossima. A presto.

  • Telefonata da Fedor.
    Alla fine le carte si rimescolano, complicando il tutto.. A questo punto non sono più sicuro della mia ipotesi originale, anzi, sono curioso di vedere come si svilupperà la cosa!

    • Non vorrei sbagliarmi ma secondo me l’idea che ho in mente spiazzerà tutti. Mi riaggancerò a un particolare che ho introdotto qualche capitolo fa e che forse è passato inosservato. Vedremo. Intanto sono contento che tu mi abbia seguito fino ad ora. A rileggerci.

    • Ottima scelta Max, mi togli le castagne dal fuoco. Spero di postare il prossimo capitolo questo fine settimana perché le attese troppo lunghe spengono l’interesse e poi ci tengo a concludere. Bisogna però dare modo a tutti di votare. Grazie per avermi seguito fino a qui.

  • La rivelazione finale si era un po’ intuita nei precedenti capitoli, quindi non è stata esattamente una sorpresa. Il fatto però che Carlo sappia del cancro della moglie e voglia ucciderla cosa significherà? Non vedo l’ora di scoprirlo. Intanto la giornata insieme ad Anais sarebbe troppo per Maris, non ce lo vedo. Chiama Fedor!

    • Avevo calcato troppo la mano sui malesseri di Anais e qualcuno di voi ha intuito la verità, ma nel prossimo capitolo intendo svelare qualcosa che forse nessuno sospettava. E poi il finale che ho in mente fin dall’inizio. Grazie per avermi seguito fino a qui.

    • Brava, Azia, è il momento di tornare sui binari e mettere i puntini sulle “i” anche se la maggioranza preferisce la svolta romantica. Spero non vinca quell’opzione, nel caso dovrò renderla credibile, non voglio snaturare il personaggio. A presto e grazie per la preferenza.

  • Bel capitolo, ora ho dimenticato chi è Fedor e mi devo andare a rileggere dove lo avevi messo prima in quale capitolo. Non me lo ricordo. Veniamo a noi…. Ti ringrazio per le belle cose che mi hai detto nei commenti che mi hai lasciato. Che Anais avesse il cancro, non me lo aspettavo bel colpo di scena. Avevo capito diversamente quasi che i due Domenico e Anais fossero amanti. Certo la fantasia gioca brutti scherzi, mi rileggerò la storia …..

    • Fedor è il capo dell’organizzazione, una telefonata dovrebbe mettere in riga Maris. So che molti di voi erano sulla buona strada per capire qualcosa su Anais, ma nonostante questo penso di stupirvi nel prossimo capitolo che prepara il terreno per il finale. A presto Lucia e complimenti per il tuo racconto così sentito e vero.

  • Ho votato “ti voglio”. Visto che l’episodio si conclude con lei che va da lui, allora perché non iniziare da quello che, secondo me, lei vorrebbe dirgli. Tanto Maris sarà sicuramente in grado di rompere le uova nel paniere a modo suo. Bellissima la frase: “gli occhi sottolineati con la matita nera erano penetranti e dolci. Una lama che uccide senza fare male …”

  • Gran bel racconto, complimenti! 🙂
    Sono arrivata solo adesso purtroppo 😀
    Ho votato “Ti voglio”, anche perché queste due parole possono essere usate in molti modi 🙂
    Però da vera romanticona spero in una svolta romantica 😀
    Mi sa che Maris sarà molto combattuto 🙂
    Ti seguo 🙂

  • Scoperto ora questa bellissima storia e letta tutta d’un fiato! complimenti Gattopardo! è intrigante e coinvolgente,mi spiace non averti seguito dall’inizio
    ho votato per ‘sono qui per ucciderti’ mi sembra una frase di perfetta suspance, vediamo cosa succederà ora!
    🙂

  • Oh, santa pace! Che bel capitolo ci hai regalato….Come non poter resistere alla frase: sono qui per ucciderti! E, se lei lo guardasse e gli dicesse: ti voglio. C’è un legame sottile tra desiderio, odio e amore…. Ammazzerei quasi tutti gli uomini che ho amato, ma siccome ancora non ho trovato il modo per farla franca, mi limito al pensarci solamente…. La copertina mi piace… Bell’intreccio…. Bravo, bravo, bravo.

  • Ciaooo! Sono felice di aver scoperto qualcosa su Domenico, perché l’altra volta, se ricordi, ne ero curiosa…
    Sempre belli i tuoi capitoli, brevi e incisivi, sfrutti al massimo la capacità narrativa. 🙂
    Per la domanda, beh, ovviamente “TI VOGLIO!” 🙂

  • C’è un collegamento indiretto tra me e Anais. Lo trovo incredibile.
    Per il resto.. mi è piaciuta l’intensità, la scena, il sentimento che Maris sente di provare per lei. Il fatto che deve uccidere l’unica cosa che lo faceva sentire “vivo”.
    Per questo, perdonami, ho votato per chè lei lo veda…

  • Cerca di scoprire qualcosa di Anais.
    Ho recuperato il tuo racconto: molto interessante! Mi piace la figura di questo killer, freddo, deciso, ma al tempo stesso interessato alla donna. Si capisce che c’è qualcosa sotto che potrebbe turbarlo.
    Ti seguo, curioso di scoprire cosa succederà! 🙂

  • se il killer fosse il sottoscritto, per prima cosa prenderei informazioni su di lei, cercherei di scoprire che ha fatto in tutti questi anni, forse il mandante sarebbe la diretta conseguenza delle ricerche. poi vedrei di contattarla, ma senza mettere di mezzo l’organizzazione con il rischio di bruciarmi. comunque vediamo cosa dicono i lettori.

  • Il primo episodio mi aveva fatto pensare a New York (per via del laghetto e le oche). Quindi se posso proporre io ripeto New York. Ma tutti gli episodi saranno così brevi? No perché, secondo me, in alcuni punti avresti potuto anche approfondire di più il contesto. Ad esempio il pranzo. Hai cinquemila caratteri a disposizione, dovresti sfruttarli meglio. 🙂

  • Lo ha contattato il suo capo.
    Ho letto ieri questo episodio. Oggi l’ho riletto. Ora ho capito perché non volevo seguirti.
    Hai immerso il lettore in una situazione tensiva tra bambine ( senza nome) che osservano il protagonista, anche lui senza iniziale identità.
    Potrebbe essere un buon incipit, se non fosse che l’approccio visivo è sbagliato. Immagino che la regazzine non le rivedremo più, per cui non sono loro che dovevano seguire lui, ma l’inverso. Il punto di vista è negli occhi del protagonista, a meno che questi non sia volutamente messo da parte. Ma non è così, perché poi stacchi su di lui e ci fai ascoltare una telefonata. Quindi è lui che avrebbe dovuto osservare le ragazzine, magari avremmo ottenuto da te un’informazione su di lui che ne avrebbe rivelato parte del carattere: le osservava infastidito, (maniaco compulsivo) oppure invidioso di non si sa bene cosa, (ossessivo) e così via.
    E poi non ho apprezzato ( perché non si fa) la chiusa finale: Maris è un killer quotato… Se tu avessi chiuso l’episodio con la telefonata avresti fatto un ottimo lavoro. Invece ci hai svelato ciò che avresti dovuto MOSTRARCI e non DIRCI, nel prossimo episodio attraverso le sue azioni e non con le tue spiegazioni.
    Dopo questo sermone fastidioso che mi ha appena fatto guadagnare il tuo odio, ti comunico che ho deciso di seguirti ma che mai più ti romperò le scatole, lo giuro, mi limiterò a votare perché – detto adesso sembrerà strano – la storia mi interessa. 🙂

    • le tue annotazioni sono interessanti e ne terrò conto, considera che non scrivo su word ma direttamente qui, quindi capitoli brevi con scarse riletture, non sto a spiegare perché.
      un commento motivato e costruttivo come nel tuo caso è apprezzabile solo lo stolto o l’gnorante o il presuntuoso non lo accetterebbe
      ps = per “guadangarsi” l’odio di qualcuno ci vuole ben altro… a rileggerci

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