Io sono Luca!

Dove eravamo rimasti?

(leggete nei commenti. ho qualcosa da dirvi) Seconda tappa: dove? 2. Alla tappa zero: chi è lei, chi è lui.... (60%)

Te lo giuro.

La sua storia con Marco è al capolinea da troppo tempo. Me ne accorgo dal velo di tristezza dietro cui nasconde il verde iride.

Mi abbraccia ancora, cercando ripetutamente di allontanare da lei il discorso e io, invece, continuamente  lo riporto su quel rapporto logorante.

– “Luca non ce la faccio più” la sua voce è un grido soffocato, ma la cosa che mi fa più rabbia è questo suo sentirsi inferiore.

– “No. Ce la fai, amore. Come hai superato le cicatrici che ti porti addosso. Parlami di te, perché io mi sento svuotato solo per quello che ti ho detto” le rispondo, abbracciandola.

Il suo profumo dolce e perfetto m’investe.

“Se tu fossi un uomo, saresti il mio ideale” penso.

– “Che cosa vuoi sapere, Lu?” chiede, scoppiando a piangere.

Il suo lamento è una pugnalata allo stomaco così forte da sentirmi ferito realmente.

– “Si è portato via tutto, anche questa volta. Anche ora che sto male per tutti i miei casini, lui si è portato via tutto: la mia voglia di scrivere, la forza, i pensieri positivi”

Silenzio tagliente, profondo, devastante.

“E io chi diavolo sono? Che cosa sono tutti, allora?” penso.

La rabbia monta da lontano, da quella parte di me che in queste parole dure e amare si specchia e si fa la barba.

– “Cosa ti ha detto, ora?” chiedo, arrabbiato.

Fragile come le foglie d’autunno, osservo la mia roccia piangere per un essere che non si merita neppure una sua cellula.

– “Fondamentalmente quello che dice e quello che fa non coincidono. Io sento solo che tutto ciò che ha è l’altra donna e il legame profondo con lei. Quello che dice, invece, è diamentralmente opposto. Ma si sa: io vivo di pancia, io sono un’idealista maledettamente innamorata dei valori…. io….”

– “No. Ora basta!” ringhio “tu, Simo sei Amore vero. La darsena, vera… di tutti noi. Pure la mia. La cosa che mi fa imbestialire è che uno così possa ridurre così una persona come te.”

Prendo il suo cellulare e, per l’ennesima volta cancello i numeri, i messaggi e tutto ciò che riguarda lui.

– “Perché?” chiede, impaurita.

– “Perché, da oggi, io e te cambiamo rotta. Lo facciamo insieme. Te lo giuro” rispondo, determinato.

Si asciuga le lacrime e mi sorride, fiera.

– “Insieme.” dice, aprendo il palmo della mano.

– “Sì. Te lo giuro.”

Accende la macchina e le canzoni di J-AX rimbombano nella macchina.

– “Dove andiamo?” chiedo

– “A ubriacarci!” ride, alzando il volume.

Fa silenzio, e poi sospira.

– “Copiare te stesso libera, meno dolore che farsi tagli nel cuore…” canta.

Leggo la scritta Como, e tutto torna: copiare se stessa. Alzare l’armatura. Scrivere ancora di quell’acqua dolce.

Il cellulare squilla, è lui.

Spengo ed assaporo l’idea di perdermi nell’alcool.

Lungo esilio da qui. Ma eccomi qui. Che facciamo nel terzo capitolo?

  • 3. una sorpresa per Luca-Ciak (17%)
    17
  • 2. Andiamo a Luca e a quel suo vuoto (33%)
    33
  • 1. Andiamo a Como e all'alcool (50%)
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25 Commenti

  • mi piace molto il tuo modo di narrare, incipit molto coinvolgente, c’è qualche refuso e una frase non molto chiara:
    ‘ quello che ha scritto volermi dare quando stava a seicento metri da qui’
    per il resto direi di andare avanti con la storia, chi sono loro lo scopriremo strada facendo! ti seguo con molto piacere, credo che sarà una storia carica di emozioni!

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