Dove eravamo rimasti?
Un viaggio all’orizzonte
Dopo avere dormito quasi tutto il pomeriggio accese il computer e si sedette sul divano in attesa delle 17.30.
La finale del torneo di poker online lo stava aspettando.
Jared non era un giocatore qualunque. Il suo interesse per il gioco d’azzardo spaziava dai video poker del bar, al poker online e dal vivo, per finire a tutti i tipi di scommesse sportive.
Praticamente quando non lavorava, era probabile che stesse giocando a qualcosa.
Si era preparato a fianco del pc, due pacchetti di sigarette un litro di birra e qualche snack da sgranocchiare.
Stava per cominciare l’ennesima battaglia ed aveva bisogno di concentrazione. Mai era andato così vicino a qualificarsi per un torneo internazionale dal vivo.
Si accorse di aver lasciato la porta della sala che dava sul corridoio, aperta e si alzo velocemente per chiuderla.
La partita iniziò e tra una sigaretta, quattro patatine, un sorso di birra, full, tris serviti, si fecero le 19.30.
Fu proprio quando al tavolo da gioco era rimasto solo contro un americano che la porta della sala si aprì, entrò sua madre e gli disse :”Ci sarebbe da andare a prendere l’acqua in cantina”.
In un’altra occasione avrebbe inveito contro di lei, ma questa volta, era talmente concentrato che non la sentì nemmeno.
Ed ecco le sue carte, un jack di picche, un jack di fiori ed il “flop” in sequenza, cinque di fiori , dieci di cuori ed un sei di fiori.
Al momento era solo una coppia e forse non sarebbe bastata per vincere la partita. L’ansia iniziò a salire quando scese il “turn” (quarta carta) sul tavolo.
Era un dieci di fiori e nonostante ora avesse una doppia coppia, non si sentiva per niente tranquillo.
Aveva come la sensazione, a ragione, che il suo avversario avesse un tris.
La sala era ormai una nube di fumo, quando la madre, entrò per la seconda volta strillando “Non si può andare avanti così, vergognati” e dopo aver alzato la tapparella spalancò la portafinestra e sparì di nuovo.
Ed ecco infine il “river”(quinta ed ultima carta) sette di fiori.
Jared non se ne accorse nemmeno, ma quando vide lampeggiare il monitor, capì che aveva vinto per un colore di fiori e perdendo l’equilibrio, cadde dalla sedia. Si era qualificato. Il torneo alle Bahamas lo stava aspettando.
Ancora incredulo si rialzò e andò a tavola per la cena ma non fece in tempo a sedersi che sua madre lo bruciò con lo sguardo.
Era il caso di andare in cantina a prendere l’acqua.
Dopocena si preparò per uscire ed alle 21 in punto entrò nel bar dove aveva appuntamento con Jimmy che era già arrivato e nel frattempo aveva vinto trecento euro alla macchinetta dove lui li aveva persi la sera prima.
Si sentì un pò defraudato, ma cosciente del fatto che erano cose che potevano succedere e felice per l’avventura che lo aspettava fece buon viso a cattivo gioco.
Dopo la solita scenetta dei saluti i due ordinarono da bere prima due birre e poi un paio di whisky.
Jared di palato fine si prese un torbato mentre Jimmy andò sul più classico dei whisky commerciali, convinto di bere qualcosa di pregiato, poiché molto conosciuto.
Jared, voleva condividere con il suo amico la notizia del viaggio che stava per intraprendere, ma proprio mentre stava per cominciare a parlare lesse, sull’insegna luminosa d’una farmacia, una frase che gli gelò il sangue e che gli riportò alla mente il rientro a casa della sera prima.
“Ce la puoi fare”. Le parole scorrevano da destra verso sinistra.
Diventò pallido per un attimo ma non proferì parola con nessuno, dato che alla domanda fatta all’amico : “Jimmy, cosa leggi su quell’insegna?” ricevette la risposta più scontata : “Sono le ore 22.45 e ci sono 30 gradi”.
Decise di improvvisare una scusa e di rincasare. Aveva bisogno di riflettere.
Frettolosamente si precipitò a casa e quando arrivò si fece una camomilla per calmarsi. Aveva bisogno di ritrovare un po’ di serenità.
Sta di fatto che dopo aver bevuto la camomilla si sdraiò sul letto ed in men che non si dica si ritrovò in una casa di appuntamenti.
Le ragazze erano molto prosperose e voluttuose, Jared sentiva un’energia sessuale dentro di se che lo faceva sentire onnipotente.
Osservò quello che stava accadendo e vide che c’erano anche dei suoi colleghi. Preferì stare in disparte per non farsi vedere.
Jared nonostante non avesse una vita moralmente esemplare, in parte se ne vergognava.
Ad un certo punto si avvicinò a lui una ragazza molto attraente e mezza nuda che iniziò ad accarezzarlo, lo prese per il colletto della camicia e lo portò con se in un posto più appartato. Lui non oppose resistenza.
Iniziò a slacciargli la camicia quando d’improvviso, suonò la sveglia.
Ancora una volta rimase con l’amaro in bocca.
Cosa deve fare Jared...
- Andare al lago con Natalia (33%)
- Parlare con il suo amico (67%)
- Andare da uno psicologo (0%)

11/12/2014 at 13:45
Bel finale! Mi è piaciuta l’ultima parte, l’incontro tra padre e figlio. 🙂
11/12/2014 at 14:32
Grazie Danica
10/12/2014 at 23:08
Sono d’accordo con Alessandra, storia interessante, mai banale e con un finale inaspettato! Sai stupire al momento giusto senza essere scontato nelle situazioni e sai cogliere l’attenzione di chi ti legge… Speriamo arrivi presto questa nuova idea! Buona continuazione Manfred
10/12/2014 at 23:20
Grazie fefe, speriamo arrivi 😉
08/12/2014 at 20:07
Bravo, refusi e verbi a parte, un finale molto sentito, anche potente.
La storia era davvero interessante, mi dispiace che sia conclusa.
Vorrei leggere ancora qualcosa di tuo; che ne dici di rimetterti in gioco, prossimamente?
Comunque… non sparire.
08/12/2014 at 20:17
🙂 grazie. Sicuramente vi leggerò
08/12/2014 at 20:22
non ti ho chiesto se ci leggerai, io poi non leggo per i voti, leggo per il piacere di leggere. ho letto anche te per questo e voglio essere letta per lo stesso motivo, perchè i punti non contano niente se nessuno ti legge davvero. perciò – dicevo – non ti ho chiesto se leggerai ancora, ti ho chiesto se SCRIVERAI ancora… perchè vorrei leggerti di nuovo…. 🙂
08/12/2014 at 20:44
Aspetto di avere l’idea 😉 grazie per ora.
08/12/2014 at 19:48
Ringrazio tutti per i consigli, per il sostegno e per il tempo che mi avete dedicato. E’ stata sicuramente una bella esperienza!!!! Grazie di cuore!!!
08/12/2014 at 19:57
Grazie a te, Manfred. Tornerai?
08/12/2014 at 20:10
Aspetto idee sul tema da raccontare 🙂
07/12/2014 at 18:55
Natalia ha perso il bambino alla prossima 🙂
08/12/2014 at 19:49
Grazie per il voto 😉
28/11/2014 at 20:59
Mi piace come hai descritto le varie situazioni e come hai ripreso l’argomento principale del tuo racconto: le debolezze di ciascuno di noi. Adoro l’ effetto sorpresa quindi aeroporto!
08/12/2014 at 19:49
grazie Fefè 😉
28/11/2014 at 00:04
Mi aggrego alla maggioranza. Così ci sarà un lieto fine. 🙂
08/12/2014 at 19:47
Ringrazio tutti per i consigli, per il sostegno e per il tempo che mi avete dedicato.
E’ stata sicuramente una bella esperienza!!!!
Grazie di cuore!!!
08/12/2014 at 19:48
grazie 🙂
26/11/2014 at 13:20
” … Quel vuoto che ogni volta che giocava, si ingigantiva anziché riempirsi …” è una chicca d’autore.
Devo dire che tu stai rispettando – e non nascondo stupore compiaciuto – quello che il grande VOGLER ( che ti consiglio di leggere, se hai tempo) definisce “il viaggio dell’eroe” perché si compia il suo arco, la sua maturazione durante il “viaggio” di quel lasso di vita che la storia indaga. E non è tutto: hai anche approfondito le variabili, le ragioni, le hai spiegate con delicatezza, senza indugiare troppo, ma in questo modo hai lanciato un dado. Quando il dado è tratto si arriva a slacciare il nodo, quando il nodo è sciolto il sentiero è chiaro. Perciò, per chiudere, hai scelto i tempi giusti, lo hai fatto nel modo corretto, e sei stato – pur nell’incertezza di alcuni passaggi – professionale.
Sorpresa all’aeroporto.
26/11/2014 at 14:27
Che dire. Nonostante sia a conoscenza dei miei limiti, ricevere un parere di questo tipo da una persona che vive di scrittura è motivo d’orgoglio per me. Grazie
25/11/2014 at 23:16
Una sorpresa, chissà cosa sarà?
26/11/2014 at 10:31
Chi lo sa… 😉 grazie mille
24/11/2014 at 17:17
Un po’ strano questo ravvedimento improvviso. Mi sarei aspettato che fosse scatenato da un trauma, non da una presa di coscienza proprio lì, nel Bengodi.
Ma va bene così, sei tu che guidi.
Mi piacerebbe, a questo punto, capire come te la caveresti con un altro evento traumatico: la perdita del bambino.
26/11/2014 at 10:30
Beh non lo vedo tanto improvviso. Il protagonista sta attraversando un momento molto particolare da diverse settimane. Poi che cambi idea proprio sul più bello… non penso sia il primo al quale capita . Non trovi? Grazie mille.
23/11/2014 at 19:07
Oddio che opzioni ! Non so cosa scegliere, che scelgo qui ? Sono in crisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……………………………Il capitolo non mi guida da nessuna parte in nessuna scelta. Sicuramente tu avrai ponderato il capitolo successivo su ognuna delle tre o su tutte e tre…. Allora vado a senso Jared e Claudia si fidanzano. Non odiarmi, mi lasciasti al buio e proprio non sapevo cosa fare….
26/11/2014 at 10:27
Grazie ; )
18/11/2014 at 14:23
Jared ha altro a cui pensare…le voci, quell’uomo…è meglio se abbandona il torneo! Paradise Island se è cosi bella come la descrivi, sarebbe bello farci un giretto!
19/11/2014 at 09:12
Grazie, chi lo sa… tutto può capitare 😉
17/11/2014 at 23:37
Non voglio che Jared venga eliminato, ho votato perchè si ritirasse dal gioco di sua spontanea volontà 😀
19/11/2014 at 09:11
Grazie, sarà fatto a quanto pare 🙂
15/11/2014 at 12:40
Io ho votato perché Jared giocasse ancora e poi venisse eliminato, ma è in netta minoranza. Me lo immaginavo ancora lì, in quel paradiso, a giocare. Sono proprio curiosa di capire che cosa accadrà nel prossimo episodio. 🙂
19/11/2014 at 09:11
Grazie Danica, presto tutto sarà chiaro 😉
14/11/2014 at 23:24
Ciao, Manfred.
Scusa il ritardo, ho recupaerato, però. 🙂
Non voglio che jared venga eliminato, io lo avrei fatto vincere, ma tu ci hai affidato il suo destino e io dico che sarà lui ad abbandonare il torneo.
In questo episodio mi hai fatto viaggiare, te ne sono grata. Sembrava di esserci davvero lì, con i delfini, e poi tra la folla e davanti al tavolo da gioco e a contemplare l’acquario più grande del mondo. E poi la tensione del gioco nel gioco. Ci sei stato davvero, lì, dì la verità….
19/11/2014 at 09:10
Grazie per il commento. Si ci sono stato, con Google maps 😉
19/11/2014 at 10:32
Io sono stata a Tokyo nello stesso modo, con google maps. Ci ho scritto anche un racconto per La Repubblica, intitolato “Due ore a Tokyo”, in cui la protagonista, sola e triste, si preparava sempre per un nuovo viaggio virtuale, immaginandoselo per vero. Grande, Manfred… non credevo che qualcun altro facesse come me, che ci fosse un altro matto. 🙂
Ho scritto un nuovo episodio, ti aspetto. 🙂
19/11/2014 at 18:46
E non siete gli unici 🙂
19/11/2014 at 19:00
Sul serio? 🙂 wow!
13/11/2014 at 13:09
Non è bello essere eliminati…perciò decide lui di smettere! Ma queste voci?
19/11/2014 at 09:09
Grazie per il commento CathlinB.
12/11/2014 at 16:06
Ciao Manfred, grazie per avermi in invitato a Paradise Island.
Ho gradito molto dall’atterraggio in poi e persino la visita al Casinò anche se ho sudato freddo, pensavo che il tuo amico Jared facesse una cazzata, invece è andato tutto liscio. Grazie pure del wisky, ma sai non credo Jared finirà la partita domani, è troppo preso dalle voci interne e quindi…..
Il prossimo wisaky fammelo liscio lo sai che il ghiaccio non mi piace! Smak con il rossetto rosso sopra la guancia…Seee vedemooo…..
12/11/2014 at 16:37
La fantasia non ti manca proprio. Grazie per il voto.
Comunque non mi piacciono i rossetti, preferisco acqua e sapone. Non a caso la mia tipa non lo mette 😉
12/11/2014 at 17:34
Era sulla guancia…..Un bacio da zia.
12/11/2014 at 16:00
Vorrei vedere cosa succede da qui alla semifinale.
12/11/2014 at 16:35
Grazie mille.
12/11/2014 at 15:50
Jared smette di giocare ed abbandona il torneo 🙂
12/11/2014 at 16:34
Grazie per il voto 🙂
08/11/2014 at 13:06
Io e la parità siamo una cosa sola. Votando per incontrare qualcuno dell’organizzazione, l’ho portato in parità con Jared che si impone ai tavoli da gioco. Speriamo che qualcuno sblocchi la situazione. Se no ti toccherà portare Jared al tavolo da gioco e mettergli vicino uno dell’organizzazione. 🙂
08/11/2014 at 19:33
Grazie 🙂
07/11/2014 at 22:46
ho votato per i due che incontrano il tipo della organizzazione ma forse, riflettendoci, preferirei che Jared tornasse alla sua passione, i tavoli da gioco…
07/11/2014 at 18:18
Incontriamo il tipo dell’organizzazione 😀
07/11/2014 at 22:48
Grazie Antonella
06/11/2014 at 18:01
Voglio vedere Jared hai tavoli da gioco!
06/11/2014 at 19:39
Grazie per il voto.
05/11/2014 at 23:16
Per me entra in gioco qualcuno dell’organizzazione
06/11/2014 at 14:30
Grazie mille 😉
05/11/2014 at 21:18
Ho dato retta a Lucia, andiamo alla roulette 🙂
06/11/2014 at 14:30
Grazie per il commento ed il voto 😉
04/11/2014 at 22:56
Jared si impone ai tavoli da gioco, così che l’organizzazione possa contattarlo o no?
Bello….. I cani miei ti aspettano…Ciao
06/11/2014 at 14:29
Grazie Lucia.
06/11/2014 at 14:31
Ma ci sei su facebook nel gruppo degli scrittori di the incipit ? Mi mandi l’amicizia che ti aggiungo ?
03/11/2014 at 16:39
Natalia deve conoscere la verità!!!!
03/11/2014 at 17:48
Grazie Fefè.
02/11/2014 at 17:17
Voto per parlare con Jimmy, anche se è in minoranza. Sapendo che Natala è incinta, non ha senso farla agitare con la verità sulla morte del padre. Quindi tutti i problemi ricadranno su Jimmy. 🙂 In più è anche amico di Jared. Meglio di così non si può.
03/11/2014 at 17:47
Grazie. Mi sa che dovrà preoccuparsi un pochino.
01/11/2014 at 15:48
Bello, immediato e veloce.
Il nome Jared è casuale o posso lanciarmi in una interpretazione?
01/11/2014 at 17:52
Grazie. Il nome è casuale.
31/10/2014 at 13:32
Ma certo che dobbiamo parlarne con Natalia! Dobbiamo riportarla tra i protagonisti.
Stai attento alla differenza tra si e il sì affermativo, come pure tra il se e sé (per esempio: dietro di sé)
31/10/2014 at 14:17
Nel parlato sono cose che escono naturalmente. La scrittura è un’altra cosa.. 🙂
Grazie anche per questo appunto. Starò più attento nella parte conclusiva.
31/10/2014 at 10:36
Bello . Parla con Natalia. Sto col cell e scrivere é un dilemma!
31/10/2014 at 14:16
Grazie per voto e commento. 🙂
31/10/2014 at 10:21
Ciao Manfred. La lettura dell’episodio è scorrevole anche se, (se me lo permetti) qualche virgola in più aiuterebbe. Ho avuto la sensazione, forse sbagliatissima, che tu l’abbia scritto un po’ di getto. Voto Natalia. 🙂
31/10/2014 at 14:15
Mi porto alcune lacune e probabilmente non riuscirò a colmarle tutte in questo racconto.
Grazie per commento e voto.
29/10/2014 at 19:32
Letto tutti gli episodi e voto perché Jared si ricordi alcuni dettagli. Mi immagino qualcosa che all’apparenza era sembrata inutile, ma adesso col senno di poi si rivela importante.
Non male come storia. Non nego, però, che alcune cose non le ho capite. Tipo la storia di Jimmy e Natalia. Nell’economia della storia avranno un ruolo importante? Perché hai speso un episodio per loro quando il protagonista è Jared. L’altra è perché ripeti i nomi prima del discorso diretto? Jared dice… Jimmy risponde… Jared replica e via dicendo. Secondo me è un spreco di caratteri. A meno che tu non voglia sottolineare un gesto o pensiero importante che non verrà riportato a voce, non credo che ripetere i loro nomi abbia senso. Un lettore con le giuste indicazioni può essere in grado di capire chi dice che cosa e quando. Ti seguo. 🙂
30/10/2014 at 22:58
Grazie per i consigli. Ho cercato di seguirli nell’ultimo episodio. 😉
28/10/2014 at 09:50
Jared ricorda alcuni dettagli importanti….
Intrigante questo tuffo nel passato…sogno o realtà??? Mi piace sempre più il racconto!
29/10/2014 at 14:01
Grazie Fefe 🙂
27/10/2014 at 21:48
Ricorda alcuni dettagli importanti.
Anche se non so come abbia fatto a vivere una scena accaduta vent’anni prima, forse presto lo capirò. Però mi è piaciuta la situazione. Fosse stata più indagata, approfondita, sarebbe stata una chicca non da poco, ma capisco che non potevi fare di più, ora.
Piccola nota: quando entrano in scena dei personaggi nuovi, non devi anticipare il loro nome e il loro ruolo finché essi stessi non si palesano. Hai detto che Luca si chiama Luca prima che lui stesso lo abbia dichiarato, e siccome non stai scrivendo in terza persona onniscente ma limitata, significa che sei nella testa di Jared, per cui non puoi sapere come si chiama, prima che lo abbia detto.
Certo, capisco che questa è una storia in cui lui ha visioni e “premonizioni” per cui non sarebbe difficile immaginarlo veggente anche sul nome di Luca, ma sappiamo entrambi che non era questo il caso. 🙂
Vai sempre meglio. Bene.
27/10/2014 at 22:16
Grazie, sul fatto del nome purtroppo ci dovevo arrivare da solo. La storia è nel suo pieno adesso arriva il difficile 🙂 grazie per i consigli.
27/10/2014 at 21:42
Sosta a Moniga anche se forse avrei dovuto scegliere l’altra, i dettagli importanti.
27/10/2014 at 21:44
Grazie Gattopardo 😉
23/10/2014 at 17:13
Quando Jimmy blocca la macchina pensavo anch’io volesse dire a Natalia “un figlio??? Non se ne parla!” E invece no…ben descritta la figura di lei, riesco ad immaginarla mentre leggo! Adesso lasciamolova piedi!
27/10/2014 at 21:43
Grazie Fefè, Jared è a piedi :-)))
22/10/2014 at 21:03
Il capitolo non te lo critico mi è piaciuto. Mi piace che hai messo in risalto l’interiorità di lei. …..( Mi sono dimenticata il commento perché mi è stato interrotto, da una cacchio di telefonata. Perché la gente telefona ad altra gente, perché mi hanno telefonato proprio mentre stavo facendo questo commento? ) Mi pare, che ti avrei voluto dire che quando lui recepisce la notizia quasi quasi pensavo la facesse scendere dalla macchina o le dicesse di abortire…Diciamo che è andata bene!!!
23/10/2014 at 08:13
Grazie per l’intervento e la preferenza 😉
22/10/2014 at 18:34
Molto vere alcune cose che hai scritto su di lei, almeno personalmente le ritengo tali. Ottimo che tu abbia fatto una tale indagine interiore della ragazza.
Secondo me finisce in una bisca.
23/10/2014 at 08:12
Ciao, diciamo che le sensazioni e gli stati d’animo sono la cosa che più mi preme. Servono proprio a dare il senso al mio racconto. Spero di non cadere nel banale, andando avanti. Grazie.
22/10/2014 at 17:20
Spero che l’episodio di Natalia e Jimmy abbia un suo senso nello sviluppo del racconto, perché per ora sembra un fatto isolato. Il racconto funziona, ma stai attento a non perderti per strada: sei quasi al giro di boa, dovresti iniziare a dare congruenza ai vari spunti che hai lanciato.
Non voglio cavillare sui refusi, ma la virgola tra soggetto e verbo (Sua madre, aveva / Quella sera poi Jared, andò) è un pugno nello stomaco.
[Caputo]
23/10/2014 at 08:10
Diciamo che anche questo fatto isolato ha il suo senso nel racconto. Grazie mille per i consigli.
22/10/2014 at 17:11
“Jared Last minute” rimane a piedi. Una bella camminata lo potrà forse aiutare a chiarire le idee.
23/10/2014 at 08:07
Grazie
22/10/2014 at 14:04
Ok, recuperato anche il secondo, voto affinché Jared e Claudia si innamorino 🙂
23/10/2014 at 08:06
Grazie per la preferenza.
21/10/2014 at 23:08
Siccome non mi mette incinta nessuno voto per questa opzione surreale chissà non porti bene…ah ah ah…bello, ti sto seguendo sappilo.
22/10/2014 at 08:37
Grazie per la preferenza. 🙂
22/10/2014 at 14:05
Ha una filosofia di scelta sta ragazza tutta sua! 😀
21/10/2014 at 15:31
Interessante questo capitolo, l’idea delle voci che lo mettono in crisi forse non è originale ma ben descritta. Ho scelto l’amore, magari aiuta. Ciao
21/10/2014 at 19:12
Sapevo che avrei corso il rischio di scoprire l’acqua calda. Cercherò di essere il più originale possibile. Grazie
20/10/2014 at 20:11
Ingravidiamo Natalia 😉
20/10/2014 at 18:40
Mi piace la storia delle voci. Anche il dialogo con l’amico mi è piaciuto. Non si usano i punti doppi e tripli, però. ( ???!!!!, fa parte di un linguaggio che non ha a che fare con la scrittura narrativa. E orari e date si scrivono in lettere, non in numeri). 🙂
La signora Caputo non è chi credono…
20/10/2014 at 20:04
Grazie per i consigli. Faccio errori madornali. Cercherò di corregermi nel prosecuio della storia.
21/10/2014 at 17:21
Epperò! Continuiamo a dire le stesse cose (ma io le ho dette prima).
20/10/2014 at 17:45
La storia si fa sempre più intrigante…Bravo perché hai accettato i consigli e ti sei addentrato molto di più nei particolari! Ora mi aspetto di conoscere questa Natalia!!!
20/10/2014 at 20:03
Grazie Fefe 🙂 cercherò di non deluderti 🙂
18/10/2014 at 22:40
Io parlerei con l’amico
18/10/2014 at 21:42
Ciao, Manfred.Quale whislky beve? La marca conta. Vorrei saperla, e se non ci hai pensato, immaginala e dimmela. Grazie…
I dettagli contano.
Lui bara? Vede? Passa? Se ne va? Che tipo è? Anche una partita di poker disegna il “ghost” di un personaggio.
Perché suona la sveglia? Questo non l’ho capito: stava o non stava con la donna?
Ti seguo, mi interessi.
19/10/2014 at 09:26
Ciao, vorrei evitare di dire marche di sigarette, whisky e prodotti vari. Però da quanto capisco mi consigli di aumentare i dettagli nelle descrizioni.
Suona la sveglia perché stava sognando… dici che non si capisce?
Grazie per l’intervento.
19/10/2014 at 09:31
Diciamo che vorrei fosse chi legge a capire le marche… tipo il whisky commerciale è quello che tutti conoscono se parli di whisky.. Questo è il mio tentativo almeno…
18/10/2014 at 20:08
Parlare con il suo amico. Le cose si fanno interessati 😉
17/10/2014 at 13:12
Ciao, Manfred. Ti tengo d’occhio, non ho ancora deciso se seguirti. Ci sono cose che mi piacciono molto in questo episodio, altre meno. Mi piace l’ambientazione di provincia (Crema?), mi piace il ritmo del racconto, mi piace quel lasciare intuire dei particolari (ma non sono ancora sicuro che sia la penna dell’autore a tracciarli o l’occhio del lettore a scorgerli). Non sempre mi piace la costruzione delle frasi, la scelta del lessico.
Poi non mi piacciono affatto 350 euro e 35 anni, con i numeri scritti in cifre e non a lettere, e i tre punti interrogativi. Sembra una mia pedanteria, ma in realtà sono errori in un testo letterario.
[si ricorda della voce]
17/10/2014 at 13:18
Grazie per il tuo intervento… Esatto è proprio Crema. Per il resto è la mia prima esperienza e non mi illudo di essere perfetto anzi, so bene di avere molte lacune.
Che dire, io ci provo e spero di far qualcosa che possa piacere a te e agli altri lettori.
17/10/2014 at 13:57
Benvenuto, Manfred, e in bocca al lupo per questa nuova avventura.
17/10/2014 at 14:28
Crepi il lupo. Grazie per i consigli.
17/10/2014 at 10:01
complimenti per la scelta dei dialoghi, mi piace lo stile. trovano Natalia. a rileggerti.
17/10/2014 at 11:17
Mi fa piacere. Ti ringrazio.
17/10/2014 at 08:55
Curioso chiamare “ragazzo” ad un uomo di 35 anni. Sono curiosa del seguito. 🙂
17/10/2014 at 11:15
Il ragazzo è riferito più al modo di essere del personaggio che all’età. Comunque sono daccordo con te, é curioso nella vita reale, sentire dire di una persona che è un ragazzo o una ragazza, molte volte anche quando ha più di 40 anni :-)))
Cercherò di fare del mio meglio. Grazie
17/10/2014 at 00:49
Grande inizio, ho votato per farlo perdere ancora 😉
17/10/2014 at 11:16
Grazie “Natan” 😉
16/10/2014 at 23:07
Per me ricorda la voce, ed inizia l’avventura!
17/10/2014 at 11:15
Grazie.
16/10/2014 at 23:00
Ricorda la voce, anche perché l’aveva inquietato 😉
17/10/2014 at 11:15
Grazie per la scelta.