Due ragazzi, due mani, due gemelli
Raggiunta la stazione di Padova , il ragazzo, sopendo il continuo sussulto di esaltazione che stava occupando militarmente il suo sistema cardio vascolare, si congedò composto dalla bellissima ragazza mora appena conosciuta.
Messosi alle spalle lo scompartimento, il giovane percorse come un forsennato il corridoio del vagone, scavalcando con improvvisati balzi bagagli e persone: in quel momento non li distingueva, non poteva cogliere tali insignificanti particolari.
Saltò poi letteralmente fuori dalla carrozza, rischiando di travolgere due malcapitati viaggiatori.
Infine corse, spedito come non gli era mai capitato: non voleva lasciar nulla d’intentato, voleva essere certo di rivederla seduta dall’altra parte del finestrino e salutarla ancora, per non dubitare che gli avesse sorriso davvero, per garantire a sé stesso, insomma, che fosse tutto reale.
Ci riuscì: giunto all’altezza del finestrino, si posò sull’attenti volendo apparire scherzoso, la ragazza si accorse di lui e lo salutò con la mano, non lesinando il suo sorriso divertito.
Gli parve di udirla ancora quella voce che pronunciava “ciao”, quel bagliore caldo e prepotente che, nel rivolgergli la parola, aveva illuminato la dimora dei suoi opachi pensieri: “Sai mica dirmi che ritardo porta ‘desto trabiccolo”.
Il ragazzo capì che stava accadendo in concreto qualcosa di favolosamente ignoto e comprese pure di non aver alcuna esperienza per affrontare quella che appariva, già nitida, l’alba di una rivoluzione sentimentale.
La salutò ancora, mentre il treno insolitamente complice tardava a ripartire verso Mestre e quando lui malgrado si volse per imboccare il sottopasso, con lo strascico dello sguardo ne registrò ancora l’immagine, realizzando piacevolmente scioccato che lei lo stava osservando teneramente.
Il ragazzo si diresse via verso l’università canticchiando, leggero come non lo era mai stato eppure solido nell’incanto consapevole di un sentimento mai vissuto prima.
Pertanto, non possiamo biasimarlo se, in quel carnevale di emozioni e epifanie, non si accorse di alcuni dettagli che già allora potevano lasciare presagire complicazioni: la sua immagine, resa sfocata e anonima dalla scarsa luce di ottobre, riflessa parzialmente nel vetro dello stesso finestrino in netto contrasto con la radiosa figura della ragazza, per non parlare poi dello squallido alone biancastro rilasciato sul vetro da chissà quale sudicio liquido.
Un addetto delle pulizie vide tutto in ogni particolare e intuì il futuro di quella coppia e ramazzando distrattamente tra foglie e cartacce rise sornione, forse un po’ sprezzante, ma anche di questo il ragazzo non poté avvedersi.
********
Tre dita di una mano destra continuano a percuotersi, inseguirsi e percuotersi di nuovo, consumandosi in un nervoso corpo a corpo, le altre – le più estreme – tristi per essere impossibilitate a partecipare all’insolita pugna, si sfiorano tra loro.
La mano sinistra, tutta un’altra realtà: un squadra d’infaticabili geologi escavatori che grattano, scavavano e grattano la pelle bianca del ginocchio sinistro che, seppur tenace, incomincia ad accennare al rosso giacimento che cela.
Sono le mani di un uomo che ricorda, ragazzo fino a qualche anno fa’, come suo è questo respiro, stranamente profondo e prolungato, “stranamente” per lui che non potrebbe definirsi certo il corrispondente di un manuale yoga nell’arte della respirazione.
L’uomo si risolleva, non solo fisicamente, dall’oblio spazio temporale della sua poltrona di pelle dove era sprofondato.
Si alza e nuove anche i suoi piedi, destinatari meno consueti delle sue attenzioni e dei suoi impulsi, forse perché arti – appunto – inferiori, quanto lo era lui atleticamente da ragazzino nelle feroci partite a calcio tra amici che non gli mentivano.
L’uomo si conduce indolente in cucina, con l’andazzo vago di chi non ha particolari fini, chiama all’ordine le dita rissose e quelle laboriose e armeggia con qualcosa che non riusciamo a scorgere, per poi uscire e ritornare verso la poltrona di quello che era stato il salotto della casa dei suoi genitori, ora sua, almeno in uso.
******
A quattrocento chilometri di distanza, un uomo, un altro ma pressoché identico al precedente, si sveglia all’improvviso e senza distinguerne le ragioni è colto da un forte turbamento che gli fare dire “Laura!”
“Uhm, o che c’è? ‘Un lo vedi che sò le sette ?” bisbiglia Laura infastidita tra il sonno e la veglia.
“Non lo so, ho sentito come.. Boh, non lo so scusami”.
“Sicché non lo sai, ma tu ha deciso l’istesso di svegliarmi alle sette di mattino del 13 agosto… Pensa che facevi se tu l’avessi saputo.”
Nel prossimo episodio
- Guardiamo delle foto (56%)
- Facciamo zapping (20%)
- Torniamo dai ragazzi (24%)

04/03/2015 at 15:38
Ciao Max.
Ho visto commenti lunghissimi, qua sotto. Non li ho spulciati più di tanto, a dire il vero, per pigrizia e per timore di farmi influenzare.
Oggi mi sono riletto tutta la parte che già avevo letto del racconto e poi ho tirato dritto fino alla conclusione. Conclusione alla quale ammetto di essere giunto un po’ frastornato. La struttura del racconto, in sé, ha qualcosa di strano, qualcosa però che per me è diventato ben presto ipnotico, nel senso migliore del termine. Il doppio, i vetri, i riflessi, l’aria, il sangue, la tosse, il vecchio maledetto e mutaforma. Tutto questo è diventato un puzzle, per me, che mi ha lasciato alla fine con sensazioni, emozioni e parole che sono andate a incastrarsi tra loro creando più un insieme sensibile e sensoriale che la consapevolezza d’aver letto un racconto lineare, che da A mi porta a Z spiegandomi (o lasciandomi immaginare) tutte le altre belle letterine che stanno lì in mezzo.
Non so se questa cosa la prenderai come un complimento o come una bacchettata, probabilmente non è nessuna delle due cose, è una constatazione, emozionale piuttosto che logica.
Alcuni passaggi della scrittura li ho trovati potenti e molto ben riusciti, altri mi hanno fatto un po’ deragliare, “svicolamenti” i quali però hanno contribuito fortemente alla carica emozionale che mi ha lasciato il racconto nella sua interezza e che quindi non mi sento di criticare in alcun modo (fatta eccezione per i refusi, quelli mi fanno proprio venire i nervi), anzi. Il tuo è un racconto personale (non so quanto, perché non posso saperlo, ma la sensazione è quella che ci sia tanto di te e delle tue esperienze e riflessioni in quello che hai scritto, che la fiction arrivi solo fino a un certo punto, cedendo poi il passo alla realtà) e per questo è molto intenso, qualcosa che racconta e sfoga, che butta fuori, che appoggia lì cose per poterle osservare, forse. E questa è una cosa che non posso non apprezzare, tanto, specie io che di mio tendo a metterci sempre molto poco in quel che scrivo.
Le “incongruenze” e alcune stranezze di forma, che ci sono, le leggo insomma come funzionali, strutturali. Sarò fatto male io come lettore, forse, ma non mi interessa. Quel che conta, arrivato alla fine del tuo racconto, credo sia soprattutto la carica emozionale, proprio per come è scritto (oltre a quello che racconta), e quella è arrivata tutta.
Ciao Max
e scusa il ritardo di lettura.
Davide “Delay” Rossetti
04/03/2015 at 21:07
Ciao Davide,
devo ammettere che è stato gratificante e interessante leggere il tuo commento: esso esprime attenzione e rispetto verso quanto ho provato ad esprimere, in altre parole : l’empatia intrinseca del buon lettore. A rileggere il racconto, forse la sua struttura è troppo complicata per esprimerla efficacemente in TI o forse è complicata e basta. C’è molto materiale emozionale personale in quanto scritto, hai colto nel segno e ti rimando agli spiegoni espressi a Vertuani e Boost. Il mio è stato un dibattito emozionale interiore (il doppio è servito a questo) e me ne sono accorto progressivamente. Ciò che mi rallegra tanto è il fatto che tu abbia percepito il mio tentativo di esprimere dolore, difficoltà e rabbia, attraverso la ricerca di una vena espressiva. Mal di vivere espresso per mezzo di una vicenda romanzata. Grazie mille per così tanto rispetto. Te lo devo: forza Fortitudo 🙂
04/03/2015 at 21:24
Sempre forza Fortitudo.
07/02/2015 at 16:32
Ciao Boost,
la storia del pdf è pari pari quella pubblicata su TI salvo piccoli aggiustamenti.
L’idea nasce circa 20 anni fa: anni prima che mi venisse in mente l’idea, tra i 17-18 anni, la letteratura mi aiutò molto a… vivere, da qui l’idea di un omaggio reso in questo senso: la letteratura vale un attimo di vita in più, per l’umanità e la vita che è in grado di trasmettere, nasce l’idea di un uomo solo che si vuole suicidare, immagine traslata del MaxLap adolescente che faceva fatica a vivere, e il soccorso di un libro che gli ridona voglia di vivere.
Dopo 20 anni, durante un momento molto difficile, convinto da un amico, riprendo a scrivere, il che lenisce il mio momento e da qui l’idea di un omaggio di gratitudine ai libri e anche alla piattaforma (se avesse vinto Locullo nell’ultima opzione sarebbe stato più evidente). L’idea centrale originale è un po’ povera, non so perché, ma incomincio a raccontare di un doppio.
Come (mi) ha scritto la Desperati, il doppio è un classicone e, sempre, vuole descrivere con la figura del doppio, i diversi (a volte contrapposti) aspetti della stessa persona, della stessa realtà o concetto.
Nel scrivere di Fabio e Andrea (v. spiegone a Vertuani) mi rendo conto di scrivere di un dibattito interiore ad una stessa persona, trasfusa in un racconto.
Questo è un necessario preambolo per riscontrare i rilievi che compongono la tua schietta stroncatura, ringraziandoti per tanta attenzione e per la non scontata sincerità.
Prima di valutare le tue osservazioni, un interrogativo: ne devo desumere che, a parte un’accenno ad una certa scorrevolezza, non trovi nulla di buono in quanto scritto o sbaglio?
1) sì, immagino di sì;
2) le domande fanno parte del gioco su TI per catturare attenzione nella competizione, da per tutto ponevo l’interrogativo “cosa sta facendo Fabio?”; si tratta di una storia giocata in TI e non di una pubblicazione a sè stante;
3) conosco almeno una persona che l’ha detto e si tratta di chi scrive svegliato dal vicino di casa che alle 7,30 del 13 agosto 2005 incominciò dei lavori per “catramare” la tettoia del suo pollaio svegliandomi, diciamo che io aggiunsi ben altre espressioni ed avevo ben altro tono…
4) da qualche parte lo paleso pure, parlo di fluido vitale, il sangue rappresenta la vita, la vita che, si scoprirà all’ottavo capitolo, sta per essere gettata via definitivamente;
5) non so, può essere, a me non dispiaceva e non dispiace introduce ad un’atmosfera di negatività che vuol già contaminare il bello che veniva descriva
6) in parte concordo, rammentando che si tratta di una storia giocata su TI, in parte ho voluto mantenere elementi di incertezza per i lettori nello sviluppo, ma nella realtà più profonda del racconto Laura è ovviamente la stessa persona come dici tu, perché Fabio e Andrea esprimono la stessa persona che si sdoppia (v. spiegone a Vertuani) e la telefonata finale vuole decriptare questo significato;
7) adoro De Gregori e ho voluto fagli un piccolo omaggio e non trovo ragioni oggettive che possano considerare “sbagliato” questa piccola citazione appena accennata; il tormentone di Abatantuono è tratto da un film di Fantozzi, lo cantavo spesso in macchina come elemento di “raffreddamento” di ansiose attese che hanno caratterizzato certi miei viaggi, il trash del testo alleggeriva l’importanza di certi momenti;
8) Mckee: non sapevo che l’ala dei Rangers Glasgow fosse un intellettuale 😉 la coincidenza, che può apparire un mezzuccio me ne rendo conto, è stata anche frutto di un voto, in qualche modo Fabio avrebbe dovuto affrontare a muso duro Andrea per aver vissuto la sua vita al suo posto, vi era anche l’opzione irrompe a sorpresa nel matrimonio; se però leggi la storia sotto la prima superficie narrativa è Fabio(Andrea) che ritorna sui suoi passi e rivede la vita che non ha voluto (o che avrebbe rischiato di non) vivere (v. spiegone a Vertuani sul doppio); p.s. la coincidenza è esattamente a metà racconto, quando c’è una sorta di passaggio di consegne tra i 2 protagonisti maschili tra i due volti della stessa anima controversa (la mia);
9) Deus ex machina, d’accordo ma solo in parte: innanzitutto è l’espressione del mio omaggio; e d’altra parte non è un libro in sé a salvare Fabio ma quello che esprime: Fabio si avvicina al dolore di Pavese, lo commenta in vero, staccandosi da sé prova pena per quell’anima persa, empatizza verso l’uomo Pavese e cosi facendo riesce a perdonare anche sé stesso e a ripartire
10) il vecchio maledetto, vuole esprimere un monito di negatività che per tutto il racconto vuole dare sfiducia e che addirittura interviene violentemente quando Andrea si vuole ricongiungere a Fabio e poi se lo va a prendere a casa; chi è? Per quanto possa sembrare paradossale è sempre parte della stessa persona è il Super-Io che dice “Non ce la farai. Hai visto? Non ce l’hai fatta. Muori perché è quello che meritiamo”.
La morte del vecchio è una catarsi terapeutica dell’uomo in questione che si libera di questo suo fardello riesce a ricomporsi nelle sue parti e richiama Laura. In altre parole, sono io che mi dico di non aver sbagliato a vivere la vita che, seppur con qualche incrinatura, ho vissuto (v. spiegone a Vertuani).
11) il paragone con “alcuni istanti… “: l’altra storia era strutturalmente più semplice e lineare, non l’ho dovuta costruire in corso, mi ricordo che ti piacque.
Un appunto sulla tua chiusa quando hai usato virgolettato l’aggettivo presuntuoso e il sostantivo presunzione (riferito alla storia): non credo che tu volessi essere offensivo e ti voglio rassicurare: io ho solo provato a scrivere e trasferire in immagini romanzate un certo malessere senza alcun altra pretesa se non quella di scrivere anche per me stesso.
Ad maiora.
09/02/2015 at 14:58
Grande Max… aspettavo la notifica come promemoria della tua risposta, ma non avendo tu “risposto” al mio commento, TI non me l’ha mai inviata. Poco importa comunque… volevo solo spiegare il mio ritardo!
Non è vero che non c’è nulla di buono nel tuo racconto, anzi… come ho detto all’inizio è scritto in modo semplice e scorrevole, molto spesso l’ho trovato davvero interessante. Se così non fosse, non sarebbe valsa la pena commentare. Questo per dirti che, fatte le dovute correzioni, ha tutte le caratteristiche dell’ottimo racconto. E ci vuol davvero poco, a sistemarlo. I tuoi “peccati” sono tutti sistemabili, senza nemmeno troppo sforzo. Per Esempio, Fabio non ha bisogno di tornare dall’America per accorgersi del tradimento: bastava che all’inizio presentassi un amico comune (SEMINA) (il barista? un altro?) da riutilizzare per fare una “soffiata” a Fabio…
E così anche il resto delle “imprecisioni” che, ci tengo a sottolineare, sono miei pareri personali e quindi fallaci come quelli di tutti. Non sono certo un editor, lo ripeto!
Hai ragione, non c’era nulla di offensivo nelle mie parole, anzi…
ps: la tua esperienza personale nei racconti è sempre un elemento gustoso e che aggiunge un sapore in più, ma ricorda: stai scrivendo per gli altri, non per te stesso (è così, sennò non si troverebbe qui). Hai quindi i dovere di essere più preciso e rigoroso con chi non conosce la tua storia.
Sai quanto me l’hanno menata a me con “Enkil”? E avevano tutti ragione. L’ho riscritto 4 volte (qui su TI non posso modificarlo e quindi rimane in uno stato “vergognoso”), eppure ancora certi passaggi vanno sistemati. Bisogna rimboccarsi le maniche, fare e disfare. Tante volte: tutte quelle che servono!
A presto amico mio!
14/02/2015 at 17:51
Punti di vista, i tuoi, di sviste i miei. Non pretendo nulla, tantomeno che ci si possa alambiccare in collegamenti tra la mia vita – che non si conosce – e la storia. Ma l’utilizzo del doppio in una storia, dovrebbe sembre dare adito, nel lettore, ad una seconda possibile lettura della storia stessa.
05/02/2015 at 09:16
Caro Max, correndo il rischio di farmi “odiare” dai tuoi fan pubblicherò qui i miei commenti, premettendo che: A) Non sono un editor, quindi posso tranquillamente sbagliarmi. B) Ho letto la storia non su THe iNCIPIT, bensì sul .pdf che mi hai dato, non sapendo se rispetto a qui sia diversa. C) Potrei non aver capito certe parti (e questo per un limite puramente personale).
Innanzitutto ti dico che, secondo me, la tua prima storia, ovvero “Alcuni istanti della sua vita”, è superiore. Ti dirò perché alla fine, promesso.
Ho diviso gli errori in “peccati veniali” e “peccati mortali”.
PECCATI VENIALI
1) Vari errori grammaticali: meglio far rileggere la storia sempre a qualcuno!
2) Il narratore ha qualche problematica: è onnisciente (è praticamente ovunque), tuttavia si pone delle domande: non conosce cioè tutta la verità. Innanzitutto, secondo me non dovrebbe farsi delle domande, per vari motivi: A) Suonano comiche, grottesche, mentre il racconto non vuole esserlo. B) Letto tutto in una volta il racconto, risultano fastidiose e ridondanti. C) Contraddicono, appunto, la posizione del narratore. D) Se un racconto è scritto bene, il lettore quelle domande se le fa comunque, è quindi dannoso “forzarlo”. In sostanza, le toglierei: fanno più male al tuo scritto che altro.
3) Nessuno si alza da letto dicendo “è il 13 agosto”: è inverosimile, dovresti trovare un altro modo per far conoscere al lettore la data (che tra l’altro… è importante?). Ad esempio, il protagonista guarda il calendario, o l’orologio sul comodino.
4) Beh, per capitoli e capitoli il tuo Fabio si stacca croste imbrattando la casa di sangue: pareti, finestre, dita, pavimenti, e io a chiedermi “ma perché?”, “cosa segnale sarà mai?”, “che c’entra?” e tu verso la fine che scrivi: “Sangue versato senza motivo”? Voto: “…”
5) Primo capitolo: come avrebbe potuto “presagire” il proprio futuro, Fabio, dai segnali fisici sul treno (o sul vagone)? Nessun uomo razionale, e quindi il 98% dei lettori, potrebbe essere d’accordo col narratore. Quei particolari era meglio limitarli alla costruzione dell’atmosfera, non includerli in un “chiaro indizio” per il futuro. Lo so è che in questo caso è una metafora, ti sto solo dicendo è proprio resa malaccio…
6) Non so se le tue intenzioni siano state quelle di NON far sapere al lettore che Laura (la moglie di Andrea) era in realtà anche la ragazza di Fabio, perché trovo intenzioni “discordanti”: SI) Non dici mai il nome della ragazza di Fabio, come per tenerlo nascosto / La telefonata finale di Fabio a Laura sembra un ricercato colpo di scena. NO) Dai indizi qua e là (come quando dici che Andrea, prima di dire addio a Fabio, vuole confidargli del suo amore per una ragazza…) / Laura sembra conoscere Fabio da tanti anni (infatti rimprovera il fratello per corrergli dietro).
Insomma, non l’ho capito: se volevi il colpo di scena, direi che non ci può essere; Laura, infatti, per le cose che scrivi, è lampante che sia la morosa di Fabio: anche perché è l’unica donna in gioco. Se invece non volevi il colpo di scena, allora rendilo più esplicito fin da subito. Io propenderei per il colpo di scena, ma così non regge: Laura dovrebbe essere, anche al tempo presente, sempre fuori dai giochi; oppure bisogna pensare a un diverso escamotage.
7) Toglierei i riferimenti a De Gregori (“giurare e spergiurare”) e “Attila il fratello di Dio”… il secondo, poi, mi ha fatto porre molte domande!
PECCATI MORTALI
8) La coincidenza. La coincidenza di Fabio che torna a casa lo stesso giorno in cui Andrea si vede con Laura per la prima volta nel bar, ma non solo: passa davanti al bar nello stesso momento in cui ci sono loro. Ma non solo: ci passa davanti proprio quando loro si baciano (per la prima volta). C’è un passo del McKee che parla meglio di me, te lo copio:
La storia crea il significato. La coincidenza, dunque, sembrerebbe essere il nostro nemico numero uno, in quanto è una casuale e assurda collisione di cose nell’universo ed è, per definizione, priva di significato. Tuttavia la coincidenza è parte della vita. La soluzione non è quella di evitare la coincidenza, ma di drammatizzare la modalità con cui può entrare nella vita, senza alcun significato, per poi assumerlo col tempo. In primo luogo, inserite la coincidenza abbastanza presto affinché ci sia il tempo di trarne un significato. L’incidente scatenante de Lo squalo: uno squalo, per pura casualità, divora una bagnante. Ma, una volta entrato nella storia, lo squalo non ne esce più. Vi resta e acquista significato continuando a minacciare degli innocenti. Come regola di base non usate la coincidenza una volta oltrepassata la metà della narrazione quando bisogna invece mettere la storia sempre più nelle mani dei personaggi.
7) Il “Deus ex machina”. Il libro di Pavese è un “Deus ex machina” grosso come una casa. È la classica tempesta shakespeariana che, senza motivo o indizio (almeno, io non l’ho notato) arriva e sistema tutte le cose, e… “vissero tutti felici e contenti”. È più grave della coincidenza: in effetti, è una coincidenza enorme.
Sempre il McKee:
Secondo, non usate mai la coincidenza per far svoltare un finale. Questo è il “deus ex machina”, il più grave peccato che può commettere uno sceneggiatore. Ancora oggi gli sceneggiatori scrivono storie che non sanno concludere. Ma invece di far scendere un dio per procurarsi un finale, usano qualcosa di analogo a un “atto divino”: l’uragano che salva gli amanti in Uragano; una carica di elefanti che risolve il triangolo amoroso ne La pista degli elefanti; gli incidenti automobilistici che pongono fine a Il postino suona sempre due volte e L’insostenibile leggerezza dell’essere; il Tirannosauro Rex che entra in scena giusto in tempo per divorare i Velociraptor in Jurassic Park. Il “deus ex machina” non soltanto annulla ogni significato ed emozione, ma è un vero e proprio insulto al pubblico. Tutti sappiamo di dover scegliere come agire, nel bene e nel male, per definire il significato della nostra vita. Nessuna coincidenza ci verrà mai in soccorso per toglierci di dosso questa responsabilità, indipendentemente dall’ingiustizia e dal caos che ci circondano. Il “deus ex machina” è un insulto perché è una bugia.
8) Il vecchio maledetto. Ma chi è ‘sto vecchio? Chi è? Il diavolo? La morte? Il tempo che passa? L’inesorabilità della vita? Il suicidio? È incorporeo? Sì, appare e scompare, e si dilegua nel vento. È corporeo? Sì, accoltella la gente. Insomma, deciditi, oppure dai qualche spiegazione. E poi, perché se la ridacchia? Mi sembra il cattivo di “Austin Powers”: ma che c’avrà da ride?! Se è tutto questo popò di divinità malvagia, e può anche essere, è davvero troppo piatto: troppo “presuntuoso” disegnarlo, fargli decidere il destino, e poi ucciderlo perché a cinque metri da lui c’è un poveraccio sporco di sangue che si ricorda che ha in casa un libro di Pavese.
Ma questo è anche il limite di TI: chissà a quali opzioni hai dovuto sottostare! Però, se è così, la colpa è anche tua: cerca di non permettere alle opzioni di farti uscire troppo dalla trama o dai personaggi che hai disegnato all’inizio, perché ogni racconto secondo me non può sottostare al caso al 100%. Soprattutto un racconto come questo.
Ed ora mantengo la promessa fatta all’inizio: dirti perché “Alcuni istanti della sua vita”, per me, è nettamente migliore. Lo è perché secondo me ha meno presunzione, si mantiene più sul vago ed è più preciso nel suo insieme: racconta l’episodio di un delirio, e in questo non si prende alcun rischio, ti dice solo cosa succede al protagonista, nella sua malattia. “Omaggio…”, invece, è un racconto ampio: si allarga nel tempo e nello spazio, si intreccia in modo complesso, ma secondo me non ha la struttura per sostenersi, e questo per quanto detto sopra.
Ecco, questa è la mia idea… ovviamente, io sono fallace come tutti gli altri, e quindi come te!
Buon proseguimento!
05/02/2015 at 19:29
Ah, dimenticavo, e grazie di avermelo fatto notare: alla lista manca una cosa.
9) Passa da me se ti va 😉
😀
01/02/2015 at 16:11
Ciao Max, ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato, come promesso, e l’ho fatto con grande piacere perché letto nel suo insieme è molto, molto scorrevole…
Tuttavia, sarò sincero: leggo solo pareri entusiasti ma io non mi trovo tra le file dei “soddisfatti “… Mi sono fatto un lungo e dettagliato elenco dei motivi: sentiamoci in privato (ti ho scritto su Wattpad non so se leggi anche lì)
01/02/2015 at 16:19
Beh, grazie per la sincera lettura. Scrivimi dove vuoi. Anche qui va bene. Dove vuoi. A presto
02/02/2015 at 08:29
Ok Max, scriverò qui: dammi qualche giorno per riordinare gli appunti, allora, ho intenzione di darti una cosa fatta bene… a presto!
02/02/2015 at 19:36
Fantastico, adoro le stroncature complesse e meditate 😉
25/01/2015 at 23:51
In un libro c’è la salvezza: una storia coraggiosa Max! Dimostri sempre di non tirarti indietro, di scrivere e descrivere situazioni scomode, cercando sempre di spiegarle (nel senso letterale del termine: togliere le pieghe). L’ultimo episodio, poi, mi conferma che ho fatto bene a votare Pavese. La citazione è molto bella e azzeccata.
A rileggerti presto!
27/01/2015 at 19:30
Grazie per le belle parole. Circa nuove storie, non so Fra, non so. Di certo una bella pausa di rilfessione.
25/01/2015 at 18:26
Racconto eccelso, complimenti. Seppur qualche refuso appaia sparso qua e là, compaiono nel testo diverse citazioni (spicca Pavese). Devo ammettere che letto di fila senza giocare è molo scorrevole.
25/01/2015 at 20:53
Grazie Eugenio, Pavese a parte chi pensi io possa aver citato?
25/01/2015 at 14:17
Pavese scrive, ” … ci vuole umiltà, non orgoglio.”
Non potrei essere più d’accordo con lui, anche se io rispondo con una frase di Vasco che alla fine dice la stessa cosa ma a suo modo:
“Corri e fottitene dell’orgoglio,
ne ha rovinati più lui che il petrolio.”
Bravissimo, foto finale da lacrimuccia. Spero di tornare a leggerti presto.
25/01/2015 at 14:37
Spero anch’io
Grazie Giulia di Og.
25/01/2015 at 00:28
Finale magistralmente estratto dal cilindro Max, veramente bravo. Ho letto la tua discussione con Massimiliano e concordo con lui che il riunire i due gemelli in un’unica persona è una cosa che non riesco a far quadrare.
Per il resto mi è piaciuta la riflessione che hai posto sul tema del suicidio: Pavese spacca! 😉
Alla prossima 🙂
25/01/2015 at 14:33
Grazie Thommy.
In un racconto ci possono essere più letture, alcune che possono sfuggire allo stesso autore, pur esprimendo il medesimo.
Io mi sono chiesto: cosa mi sta spingendo a scrivere questa storia? Mi sono dato delle risposte e, pertanto, nell’ultima scena, per chi adesso voluto coglierla, ho fatto emergere l’ambiguità del doppio.
24/01/2015 at 18:29
L’ho trovato tocante; praticamete il massimo, nella mia personalissima scala dei giudizi.
Grazie Max!
25/01/2015 at 14:34
Grazie Jean, grazie per essere rimasto in questi schermi
21/01/2015 at 18:31
Un libro ci salverà.
Grazie Max, per non aver mollato (te lo dice un fan irriducibile) e per aver scritto una storia che ho letto con attenzione e piacere.
Bello l’omaggio a locullo, ma cosa sarebbe accaduto se avesse vinto l’opzione Surviving Sarajevo?
22/01/2015 at 00:15
Grazie a te per il sostengo di questo mesi. Sostegno vero, ironico e,compensivo.
Detto ciò l’Investimax non si può sottrarre:
– hai poi ricostruito gli indizi da cui potevi dedurre che si trattava di un suicida?
– secondo te che cosa ho voluto dire,con le,ultime battute?
Se avesse vinto Surviving Sarajevo, avrei trasfuso alcune mie riflessioni sul suo finale sulla vendetta – suicidio, sull’opportunità e sulla giustizia di un gesto del genere, un suicidio, seppur nobile, sbagliato tale da far desistere un altro suicida.
Si c’è un omaggio a Locullo che quasi un anno fà mi convinse a prendere in mano una penna
22/01/2015 at 19:43
Non era facile, anche se a posteriori pare tutto più chiaro: l’andirivieni dalla cucina, il respiro profondo, il controllo delle finestre, la ricerca di ricordi cui aggrapparsi (le foto) e grazie ai quali trovare una “scusa” per mandare all’aria il suo piano.
Il finale? Fabio è disteso su un letto (non il suo letto), con indosso un pigiama che non può abbottonarsi da solo, come le tutine dei bimbi, o come una camicia di forza, anche se il fatto che possa usare le mani esclude questa ipotesi estrema. Forse si trova in una clinica, dove può finalmente affrontare e curare il suo male di vivere (e cominciare a fare pace con sé stesso e con gli altri, a cominciare da Laura).
22/01/2015 at 22:43
Hai omesso Luigi Tenco: noto suicida
Non è il suo letto: corretto.
Hai detto clinica: perché no ospedale? E se di ospedale si trattasse quale ospedale?
Forza Max, quando scritto il paragrafo ho pensato al l’investimax
22/01/2015 at 23:22
Ospedale? Può essere. D’altronde anche suo fratello è in ospedale, magari Laura risponde da una stanza lì accanto. O forse lei è a casa a badare i bambini. Se Fabio non è lì per farsi medicare le ferite derivate dalla esplosione dei vetri, potrebbe aver donato il sangue per salvare il fratello.
23/01/2015 at 14:15
Escludiamo, dunque, a priori che possa trattarsi, almeno in chiave simbolica, della stessa persona?
23/01/2015 at 15:22
Probabilmente ho capito male: intendi Fabio e Andrea? La stessa persona?
24/01/2015 at 14:16
Potrebbe essere una lettura sotto traccia… Lo escludi?
24/01/2015 at 14:29
Se l’autore ha inteso così, allora è questa l’interpretazione da dare, ma per quanto mi riguarda preferisco leggere il finale in modo differente. Il far coincidere i due gemelli è troppo debilitante e, dal mio punto di vista, confonde il lettore. Ma, ripeto, è un’opinione del tutto personale.
24/01/2015 at 15:58
Non, non è un’interpretazione “univocamente” autentica. Io ho pensato a questo finale un po’ ambiguo, per lasciare un alone di dubbio su una possibile ulteriore chiave di lettura (Startari userebbe il corretto termine tecnico) di cui mi sono accorto io stesso mentre scrivevo. La storia originaria – idea di 20 anni fa – è quella di Fabio da solo che aspetta di morire e ci ripensa all’ultimo x un libro. Avrei dovuto pensare ad un passato di rimpianti, ma nel farlo: mi è venuta in mente l’idea di in rimpianto sentimentale, il gemello (??) che sposa la sua ragazza. Inoltre, non so perché ho riportato due episodi simil-autobiografici: il treno (dove ho conosciuto la mia metà), un esame cui assisteva mia moglie e (con un amico al posto del fratello). Poi ho immaginato una rottura della relazione motivata dalla carriera ed è lì che Fabio, per la prima volta, mostra il suo volto rabbioso, egoista e lascia i sentimenti buoni al fratello. Verso il settimo episodio ho capito: io nella mia vita ho fatto l’esatto contrario, mi sono tenuto la mia “Laura” e ho fatto rinunce professionali che pago ancor oggi. E credo che mi siano rimasti : il dubbio sulla scelta fatta e un po’ di rabbia e insoddisfazione, una divisione. Per questo credo ho fatto ricorso ai gemelli: x esprimere il mio conflitto e per giungere ad una dolorosa riconciliazione non senza strascichi con le mie scelte.Chiaritomi questo ho pensato, solo alla fine, all’ultima scena ambigua: “un letto”, il pigiama/camice e Fabio che chiama a casa di Laura e nemmeno chiede di lei o del fratello dopo tanto tempo, ma dei bambini come farebbe un padre. In questo senso Fabio e Andrea sono la stessa persona: MaxLap. Grazie Max Vert e a tutti gli altri. P.s. Ma allora il vecchio chi minchia mi rappresenta?
24/01/2015 at 16:12
Invadente, rompiscatole, fastidioso, deleterio e inopportuno: il vecchio simboleggi la pubblicità 😀 Grazie a te Max
27/01/2015 at 10:45
La morte.
20/01/2015 at 23:34
Non c’avevo preso per niente via mail ahahahaha meglio così (solo qualcosa dai)
Finale bellissimo, fortunata la scelta di Pavese, sono curioso di vedere come te la saresti cavata con gli altri autori. Per fortuna che Fabio non ha scritto pure lui “Non fate pettegolezzi”…
Bello, ma proprio bello. Chiaro il riferimento a Locullo 🙂
ps. Io amo La luna e i falò
22/01/2015 at 00:05
Per onestà: l’avevi scritto che Fabio “sta aspettando la morte”.
Ti ringrazio per tanto sostegno.
Circa le altre scelte:
– per Nick,Hornby avrei dovuto pensarci;
– per Surviving Sarajevo, avrei trasfuso le mie,riflessioni sul finale del racconto, ero rimasto perplesso circa la vendetta/suicidio della sorella di,Fabio Boksic.
O,Ghigo,tu,che sei un bimbaccio a motivo: che ne pensi delle,battute finali del racconto?
23/01/2015 at 12:02
La prima cosa che mi è venuta in mente è che i figli di Laura e Andrea fossero di Fabio, però è anche vero che lui è in un ospedale (forse psichiatrico?)
20/01/2015 at 12:30
Ho trovato questo episodio un finale veramente bello. Ammiro come hai saputo raccontare tutti i punti di vista in così poco spazio. Mi hai fatto venire voglia di leggere Pavese. Per una strana coincidenza ho anch’io una copia (più recente) del Mestiere di vivere. Alla prossima … 🙂
21/01/2015 at 23:41
Pavese non può essere una coincidenza
19/01/2015 at 23:23
>3
21/01/2015 at 23:39
Ah, ho capito:… Ebbene £¥}
19/01/2015 at 23:23
<3
21/01/2015 at 19:38
Cioè?
24/01/2015 at 10:50
Era cuoricino, negata, questa Rossella è negata …..
27/01/2015 at 10:40
<3
27/01/2015 at 22:28
Rispondo qui al tuo commento sul senso del personaggio del vecchio spazzino.
La morte, certo, ma non solo: lo sguardo negativo sulla vita, la traduzione beffarda e feroce di un assenza di fiducia del vivere.
27/01/2015 at 22:30
Si capisce Max, dai cani c’è un mantra…piccolo, piccolo mantra….
19/01/2015 at 18:22
L’utilizzo di Pavese è DA BRIVIDI.
Complimenti davvero. Bellissima storia.
Grazie.
21/01/2015 at 19:37
Grazie Magico amico.
19/01/2015 at 12:41
Bel finale, alla prossima storia 🙂
21/01/2015 at 19:36
Grazie Francesco. Per ora un po’ di stacco..
19/01/2015 at 11:36
Un gran finale. Complimenti. 🙂
Torna presto con una nuova storia. 🙂
21/01/2015 at 19:34
Grazie Pink vedremo. Ora non so. A presto dalle tue parti.
18/01/2015 at 23:45
Il vecchio coperto di stracci che rotola lungo la scala è la morte che va via, la morte che è stata vinta. “ci vuole umiltà, non orgoglio, ad allontanare l’idea del suicidio”
Ho il batticuore caro Max, grazie per questa bellissima storia che è stato un crescendo di emozioni e sempre più vera, sempre più “di tutti”, anche grazie alla tua penultima frase che condivido pienamente.
19/01/2015 at 00:28
Grazie Giorgia.
Il vecchio è il male di vivere che può compromettere ogni cosa, la vita stessa come stava facendo.
Francamente non so se è bellissima (la storia) so solo che è stata faticosa
18/01/2015 at 23:42
Il tuo Fabio mi somiglia molto, anzi troppo. Questa storia mi ha commosso. Bellissima.
19/01/2015 at 00:22
Spero non ti somigli così tanto, Fabio non sta proprio bene con se stesso, è rabbioso per paura. Grazie per il tuo immancabile supporto lungo tutta la storia, in particolare all’inizio, stavo quasi per abbandonarla.
18/01/2015 at 21:48
Cia Max, complimenti per il gran lavoro che hai sostenuto..
Davvero bravo..
ps.- Qualche ripetizione di troppo.. es.. Fabio corre, Fabio rinvigorito, Fabio e Fabio
E poi Laura piange, Laura sorride Laura lo s egue.. Laura e Laura
18/01/2015 at 22:21
Grazie Alex
A presto
(Il vecchio vizio di inserire il soggetto nelle frasi, la grammatica a volte crea dipendenza e al Sert di competenza avevano esaurito la scorta di frasi ellittiche)
18/01/2015 at 22:33
Miiiiiiiiiiiii oramai non c’è più religione… Io che do consigli agli altri…
Pazzesco 🙂 🙂
Ciao Maxxxx
18/01/2015 at 23:11
Alex, si capisce che non sei un ragazzo della Via Pal estraneo alle tecniche di scrittura, si capisce, senti ammia 😉
20/01/2015 at 16:37
Max, mizzica che testo che ho.. mi sono accorto solo adesso della foto..
Tu sei il più piccolo assieme a tuoi fratelli e alla tua mamma??
Un saluto
22/01/2015 at 06:38
Si siamo noi
18/01/2015 at 19:23
Prima di tutto: una mozzarella scaduta da venti giorni lo avrebbe ucciso lo stesso. 🙂
Poi ho trovato un omaggio a Locullo nel testo.
Infine.. trovo che tu sia stato egregio. Egregio come quando ci raccontarsi delle formiche, egregio come quando ci lasci commenti dirasmanti e attenti laddove altri non sono nemmeno arrivati a immaginare. Egregio perché un autore, uno vero, può non essere nell’Olimpo e resterà comunque nella leggenda. Come accadrà con te, Max.
18/01/2015 at 22:31
“Egregio” uhm, fammici pensare.. come certe intestazione di lettera (Egregio Signore..). E’ la prima volta che vengo aggettivato così, la cosa mi turba 😉 sei troppo gentile e troppo buona nei miei confronti. Che ne pensi di Fabio che telefona a Laura?
18/01/2015 at 22:49
Olimpo? Al massimo posso finire all’Olimpico – stadio di Roma – nei settori più economici. Leggenda? In comune con il concetto di leggenda ho solo una cosa: il dubbio sulla mia stessa esistenza. Ciao Startà fai la Brava me raccomanno
19/01/2015 at 00:19
Vero c’è anche un omaggio a Locullo
18/01/2015 at 18:39
Comincio a credere che per te scrivere sia una valvola di sfogo a salvaguardia del tuo animo troppo sensibile per i tempi in cui viviamo.
Per fortuna persone come te esistono ancora.
18/01/2015 at 22:37
Non mi fare commuovere, sono solo un nickname rappresentato dalla foto di un solo che splende. Ma che pensi di sta storia?
P.s. Vertuani – off TI – è stato il primo a capire che stavo descrivendo un suicidio, poi Ang e poi Tommy
18/01/2015 at 23:43
E io no ?
19/01/2015 at 00:16
Anche tu, ma mi pare dopo.
19/01/2015 at 17:28
Penso che sia un bel racconto, intimistico, sulla scia del precedente. Scritto bene, molto bene. L’unica critica che posso muoverti è che, in questo racconto come nel precedente, hai tirato per le lunghe i primi nove capitoli, mantenendoti sempre abbastanza criptico, per poi risolvere tutto nel decimo. Mentre nel precedente questa scansione era assolutamente congeniale al racconto, perché il colpo di scena era il cambio di punto di vista con lo svelamento della malattia della protagonista, qui appare meno centrata perché le cinquemila battute finali non ti consentono di spiegare, anzi dispiegare, tutto il tuo sentire.
Non legarti al cliché del colpo di scena finale, prenditi i tuoi tempi.
22/01/2015 at 06:45
Sono d’accordo in parte:
– in realtà in tutte le mi storie nel finale ho sempre cercato una riconciliazione, anche quando non lo sapevo, ci sono tracce o sublimazioni personali e familiari in ogni storia scritta;
– in questo racconto colpi di scena ne ho inseriti tre (1 laura è la ragazza del treno 2 Fabio vuole morire 3 Fabio scopre che cosa lo può trattenere dalla morte) o forse quattro.
Infatti secondo te (quesito posto anche ad altri) cosa intendo con la scena finale di Fabio che chiama?
23/01/2015 at 14:24
Che pensi dell’ultima scena?
11/02/2015 at 17:17
Guarda che lo avevo capito pure io! Uno che ti dice che sei “egregio”, dentro ci ha già infilato comprensione intrinseca del contenuto eimpirico e metaforico del testo! Mica c’è bisogno di fare sempre la lista della sepsa per far sapere che abbiamo capito…. ahahahahahahahahahahahaahahahaha ( a saperla fare ti mettevo la “linguaccia”, ma sono troppo all’antica per conoscere il tasto…)
14/02/2015 at 18:01
Oh, here you are: my favourite false under forty! 😉 Finalmente una tua foto quasi recente – segue linguaccia -! Lo so che tu non hai bisogno di spiegoni, ho infatti risposto ad altri, seppur per motivi diversi. P.s. Quante persone c’erano alla tua festa dei quarant’anni?
15/02/2015 at 18:10
Beh, Max
ho di recente festeggiato il mio sessantacinquesimo compleanno e c’erano una dozzina di persone, molti li ho persi per strada, altri sono deceduti.., per cui proprio non ricordo quanti invitati fossero presenti al mio quarantesimo compleanno, chiedi troppo. La memoria ormai va e viene…
15/02/2015 at 19:11
Gentile Signora,
chi le scrive è l’Avv. Fabio Mangione, amministratore di sostegno e, verosimilmente, prossimo esecutore testamentario del sig. MaxLap.
Nell’ambito del mio mandato conferito dal Tribunale di Sanfilippo, curo gli interessi tutti del mio assistito, il quale, all’evidenza della sua veneranda età di 99 anni e della senile e irreversibile compromissione delle sue capacità di intendimento e volizione, non è in grado di distinguere un libro da un mattone, Alessandra Startari da Carlo Conti, tantomeno il sottile filo che divide l’urbana ironia dall’insolente mancanza di galanteria.
Sono io, pertanto, in luogo e per conto del mio assistito, a fare pubblica e privata ammenda, se lo stesso ha osato porre in discussione la sua età e, ancor peggio, gigioneggiare sulla stessa,come mai – ripeto mai – si dovrebbe fare nei confronti di un’appartenente al genere più gentile (o sedicente tale…).
Non esiti ad chiedermene conto, profittando del mio officio e delle qualità mie di giureconsulto, se fatti di analoga gravità dovessero ancora verificarsi.
Con ossequio.
Avvocato Fabio Mangione
15/02/2015 at 19:21
Avvocato,
dica al suo cliente che ho pronta la scansione del mio documento di identità, e che l’avrà in mail Pec, quanto prima. A scanso di equivoci e a congedo gentile vista la sua appassionata quanto incomprensibile curiosità per le mie generalità.
15/02/2015 at 20:05
Gentile Signora,
La prego, non impiegasse oltre nemmeno una frazione millesimale (né millesimata) del suo prezioso tempo, con il vaniloquio di un quasi centenario, il cui senno è sì notoriamente compromesso che lo stesso Alzheimer, fosse ancor vivente, adirebbe fondatamente le vie legali ove ne fosse accostato al suo celebre morbo.
Tuttavia, se proprio Le si dovesse rendere necessario inviare dei documenti, Le anticipo che, da prassi consolidata del mio studio, accettiamo in copia solo carte di credito corredate da codice pin, specimen e delega all’utilizzo.
Con osservanza
L’Amministratore di Sostegno (principalmente il proprio)
Avvocato Fabio Mangione
18/01/2015 at 17:12
“Peccato soffrire così. Perché nessuno gli ha parlato? Avrebbe potuto scrivere tanto altro ancora. Vivere, soffrire e amare, tanto ancora.”
grazie max, grazie davvero
18/01/2015 at 22:51
Grazie al mio Ang(elo) lettore. Quando scrissi il primo (controverso) episodio stavo per mollare, solo per il sostegno di alcuni non l’ho fatto: tu sei fra questi.
In questa storia ci sono diversi livelli narrativi:
– la relaiz
18/01/2015 at 23:08
Grazie al mio Ang(elo) lettore. Quando scrissi il primo (controverso) episodio stavo per mollare, solo per il sostegno di alcuni non l’ho fatto: tu sei fra questi. In questa storia ci sono diversi livelli narrativi:
– la relazione tra gemelli omozigoti e il ruolo dei genitori;
– il male di vivere;
– tratti autobiografici sublimati nella trama, anch’io sono molto legato ad un certo treno.
19/01/2015 at 12:10
il salvataggio in extremis di fabio è molto impegnativo, davvero un libro può salvare la vita? è questo il “forse, forse…?” che ha fatto insperabilmente tentennare così a lungo fabio?
spero che nel seguito di questa storia ci darai le risposte che in questo capitolo conclusivo possiamo solo immaginare: perché a laura fabio chiede dei bambini e non di andrea? può l’assenteismo dei genitori giustificare il rancore generalizzato nei loro confronti? che morte era quella che stava per colpire andrea? e ora?
22/01/2015 at 08:04
Ciao Ang. Il racconto non ha seguiti. Può un libro salvare la vita? Non lo so, ma la vita va rispettata sempre e tutto può aiutarla. A Napo ho scritto che il racconto è colmo di rifermenti anche personali. Nella mia vita la letteratura mi ha aiutato molto due volte : da adolescente e oggi. Fabio cercava in motivo per continuare a vivere una vita fallita. I genitori? Possono tanto, nel bene e nel male, nei loro limiti di essere stati figli. Il finale? Sto girando il tuo interrogatovo ad altri. Ti pongo io la domanda perché Fabio con quel strano pigiama chiama e chiede dei bambini?
22/01/2015 at 14:43
peccato, perché mi sarebbe piaciuto un bel po’ leggere ancora di questa storia
non so, il pigiama azzurro abbottonato sulla schiena mi ha ricordato quelli che si mettono ai neonati, che sia questa per fabio una nuova nascita? perché poi chieda dei bambini non saprei, devo ragionarci su…
15/02/2015 at 20:56
Vedi miei Spiegoni a Boost e Vertuani
18/01/2015 at 15:54
Decisamente avvincente amico mio. A volte, i finali lasciano l’amaro in bocca e un poco di rimpianto. Non mi sono pentito d’aver scelto questa storia. Ora ti attendo al varco con un’altra altrettanto interessante. Buonissima domenica.
18/01/2015 at 23:14
Grazie Danio. Ho in mente la storia di un responsabile logistica cremonese che ha sposato una monzese e che ama scrivere. Una storia sotto forma d’intervista 😉
16/01/2015 at 17:19
Maxxxxx fermati un attimo e rifiata. 🙂
Mamma mai che lavoro.. Hai davvero fantasia d a vendere..
Devo ammettere che non è facile mettere assieme descrizioni e pensieri dei personaggi…
Penso che questo genere di giallo e per come lo stai descrivendo tu, tra l’altro anche molto bene.. si presta forse meglio come sceneggiatura, con i vari stacchi ecc.
Sicuramente avrai già pensato di sceneggiarlo??
Ciao voto cesare Pavesi.
16/01/2015 at 19:24
Sceneggiatura? Non ne leggo una dal 1993, figurati scriverla…
Comunque credo che tu abbia intuito un certo mio intendimento: ho cercato il più possibile di creare una sorta di montaggio tra le diverse immagini, d’altro canto il cinema è un’altra mia grande passione (solo passiva). Provai a 18 anni a seguire un corso (di ripresa cine-video) ma lo abbandonai perché mi resi conto di non aver suff. talento. Sono passati più di 20 anni… Comunque nella mio bio c’è un indirizzo mail se vuoi proseguire. Hai fatto bene a restare
15/01/2015 at 08:59
Non mi sono deciso e ho scelto a caso comunque voglio scoprire il perché il nome del titolo, ciao
16/01/2015 at 19:16
Ciao Francesco, benvenuto da queste parti. Tutti questi libri hanno a che fare in maniera diversa con il suicidio. Di certo il titolo parla di un omaggio vedremo a che cosa
14/01/2015 at 22:34
Ho riconosciuto nell’episodio quattro diversi tempi o scene. Andrea nell’ambulanza, i figli seduti insieme, Fabio e Andrea bambini, Fabio che sta per suicidarsi….
La suspense è grandiosa, non ci hai detto niente e pure ci hai raccontato tanto. Sono contenta dell’opzione che ho votato. Questo racconto per come lo hai strutturato, per come sta reggendo in termini di trama mi piace sempre di più. Standing Ovation
15/01/2015 at 01:33
Grazie Lucì, ma non ti scomodare mi basta una sitting ovation 😉
14/01/2015 at 16:40
L’episodio lo leggo con calma ma non potevo resistere a votare perché hai citato il libro che io ho regalato a tutte le mie amiche per Natale: Non buttiamoci giù di Nick Hornby.
Ho dovuto finanche ordinarlo un mese prima per averlo.
Max, ora sono in fase di lettura e studio mobbing e dinamiche relazionali di coppia, appena mi sono scocciata ripasso e ti commento il capitolo.
Solo il fatto che hai citato questo romanzo ti porta al settimo cielo dei miei pensieri.
14/01/2015 at 14:54
Buon anno Max! Mi piace illudermi che tu non abbia concluso la storia perché aspettassi il mio commento: grazie, grazie 😀 Vediamo di ricordare qualcosa: mi piace il tuo modo di scrivere, con vocaboli mai banali. Sei un autore che sa essere divertente ma anche elevato, pur rimanendo scorrevole e piacevole in ogni aspetto. Bravo per la scelta di non aver spiegato nulla se non alla fine. Concludiamo ora con il capolavoro di Pavese.
14/01/2015 at 23:22
Uei, tornasti! Dove fosti, che facesti?
In realtà sto aspettando che mi legga e mi voti mia suocera, ma prima deve ancora imparare ad accendere un Pc, poi a navigare e, infine, a capire che dietro la foto e il nickname ci sono io, solo che se dovesse capire che sono davvero io si rifiuterà di leggermi 😉
14/01/2015 at 13:07
Nick Hornby. Il titolo è evocativo per la situazione di Fabio. Anche perché è l’unico libro che non conosco.
14/01/2015 at 23:14
Ma Fabio, però, non vuole buttarsi giù… dal palazzo 😉
13/01/2015 at 19:02
Che teneri che sono Massi e Luca, un po’ come da piccoli Fabio e Andrea… beh non uguali ma…
Pavese tutta la vita. 🙂
Quanto sei bravo, tu!
13/01/2015 at 19:22
Grazie Giulia, sono molto attento alle emozioni dei bambini ed ho timore di riprodurle malamente, spero che il tuo commento significhi di non aver toppato
Un saluto
13/01/2015 at 20:07
Nessuna toppa, era tutto come dici infatti.
E comunque, semmai restassi single fammi uno squillo. 🙂
14/01/2015 at 23:12
Visto che sono felicemente accompagnato (e con prole) faccio e rifaccio gli opportuni scongiuri. Dovrò chiedere alla redazione di offuscare questa chat: mia moglie ogni tanto bazzica tra questi racconti 🙂
P.s. L’inspiegabile fascino della foto di un sole che splende 😉
13/01/2015 at 14:46
Voto per Pavese, anche se non l’ho letto.
Eccomi, Max, finalmente. Mi scuso per questa mia assenza ma il periodo delle feste è stato un po’ così. Recuperare, però, è stato un vero piacere: la tua storia è sempre molto accattivante e fino all’ultimo non ci spieghi tutto. Meriterebbe di essere riletta dall’inizio.
Fabio starà pensando a qualcosa che ha in sospeso con Andrea, forse un rimpianto a cui vuole riparare?
Sempre bravo, Max!
13/01/2015 at 19:19
Grazie Fra.
Solo per capire, come mai hai scelto Pavese, considerato che hai ammesso di non averlo letto?
Curiosità, la mia, figlia del rispetto verso il nostro filosofautore 🙂
14/01/2015 at 10:28
Pavese è indubbiamente un autore importante e il titolo “Il mestiere di vivere” mi sembra decisamente significativo, più delle altre due opzioni.
11/01/2015 at 20:40
Ho letto ancora i primi due capitoli, ma continuerò a leggere anche gli altri. Scrivi molto bene 😀
Passa da me se vuoi! 😉
15/01/2015 at 01:35
Grazie Vic 🙂
09/01/2015 at 19:30
Premesso che non l’ho ancora letto e mi sono ripromessa di farlo. Voto per Surviving Sarajevo di Locullo. Perciò mi unisco alla minoranza. 🙂
Secondo me Fabio non muore … a meno che non muoia il fratello Andrea. Il vecchio che sale le scale mi ha fatto pensare alla raffigurazione della morte. Forse anche quest’ultimo ha capito che non è ancora ora. Almeno io spero così. 🙂
13/01/2015 at 23:49
Muore o non muore…
qualcuno – senza dire chi – ha quasi azzeccato cosa accadrà
Grazie per essere passata.
P.s. Attendo Pellegrino II
14/01/2015 at 00:15
Pellegrino si prenderà un pausa. 🙂
Ti posso anticipare che mi voglio cimentare con un racconto rosa.
07/01/2015 at 23:35
Trovo davvero carina l’idea di citare Locullo. Sono curiosa di leggere l’ultima puntata.
🙂
09/01/2015 at 02:05
Anch’io 😉
07/01/2015 at 08:46
Come non fare una citazione a Locullo?
la moglie è una bella topona ahahah
Un punto in più per il toscano 🙂 capitolo criptico, ma tanto ormai ho letto abbastanza di te per capire che riuscirai di nuovo a sorprenderci proprio in fase di chiusura.
Cosa ha ricordato Fabio? Ha ricordato che non vuole più morire? Non so…
Mi è piaciuto molto il punto in cui lui mette ogni ricordo e in corsivo accanto ciò che ne pensa
07/01/2015 at 12:43
Grazie Diego
A presto
06/01/2015 at 18:46
Uhm…finale con citazione..sono molto curioso… Sallo. 😛
06/01/2015 at 21:40
Votato Pavese anche tu?
06/01/2015 at 00:32
Questo episodio sembra composto da un insieme di cerchi concentrici e di storie che si chiudono riaprendosi su altre (a loro volta destinate a seguire lo stesso fato).
Ma come, siamo già alla fine? Allora non posso esimermi dal votare Surviving Sarajevo.
06/01/2015 at 03:11
Ciao Vertuà, interessante sta lettura geometrica 😉
Surviving Sarajevo? What a good choice!
05/01/2015 at 22:03
Non ne ho letto nemmeno uno. Quindi ho scelto Non buttiamoci giù…chiedo venia e complimenti per la scrittura.
06/01/2015 at 03:08
Ciao Danio,
complimenti a te per la pazienza nella lettura
05/01/2015 at 22:01
mi allineo su pavese
ed ora forse, forse…
06/01/2015 at 03:06
Peccato, credevo votassi Locullo..
Forse, forse..?
07/01/2015 at 00:30
lo ammetto, non ho (ancora) letto surviving sarajevo, è nella lista dei racconti che non ho giocato ma che ho messo da parte per leggerli con calma; comunque considerando l’atmosfera del tuo racconto e lo stile del maestro, mi è sembrato che pavese fosse più adatto… ho giudicato male?
07/01/2015 at 00:37
No, sono titoli tutti e tre adatti.
Pensavo votassi Locullo perché ne avevamo appena accennato da Napo.
Poi che io possa parteggiare un pochettino (ma proprio poco poco) per lui…
Leggilo Surviving Sarajevo, magari l’edizione su amazon, leggilo
05/01/2015 at 17:18
Pavese…
Peccato siamo arrivati alla fine di questo bellissimo racconto. Complimenti!
06/01/2015 at 03:04
Ciao Pink,
grazie di tutto
05/01/2015 at 16:12
Oggi sono triste. Avrei avuto bisogno del MaxLap degli esordi, quello ironico.
Sei bravo, però. Ormai questo è il tuo nuovo corso, intimistico e volutamente criptico per il gusto di scoprire le carte solo nel finale.
06/01/2015 at 02:42
Mi spiace per la tristezza, spero sia già passata.
Ti chiederei que passa? Ma conosco la tua proverbiale riservatezza.
Giova essere tristi? Certo no. Ci si può impedire di essere tristi? Certo, no.
Siamo bestie strane.
Grazie per l’apprezzamento.
Circa l’ironia, ti faccio notare che solo te, per da almeno quattro,episodi ritaglio uno spazio da… “Cazzaro” (v. Titoli)
A presto
06/01/2015 at 03:03
Errata corrige: “…ti faccio notare che solo per te, da almeno quattro episodi, ritaglio uno spazio da “Cazzaro” (v. Titoli)…
05/01/2015 at 15:31
Il mestiere di vivere di Pavese, mi sembra il più appropriato.
La tua profondità e sensibilità è stata più volte dimostrata, in tutti i tuoi racconti, questo episodio nonostante qualche disattenzione è una conferma. Uniti nella morte, malgrado tutto. Bravissimo Max.
06/01/2015 at 02:29
Ringraziamenti appropriati Giorgia 😉
05/01/2015 at 13:48
Per cominciare, Max: episodio egregio. Scritto con maestria, introspezione, sensibilità assoluta. Profondo rispetto per questo passaggio che ci hai regalato, uno degli episodi più significanti che abbia letto su The Incipit.
In secondo luogo, Fabio: il vecchio si ferma davanti all’unico lampo di vita che Fabio avverte improvviso, pur essendo ancora fumoso. Il vecchio non porterà via Fabio, quando quel lampo di vita sarà legato a Pavese con “il Mestiere di vivere”.
A volte raccontiamo storie strane, poco chiare, che non arrivano subito. Poi infiliamo qualcosa nel mezzo del cammino che arriva come un colpo preciso sparato da lontano e colpisce in pieno. Ecco, queste sono le storie che vale la pena leggere, poiché della tecnica e della bravura possiamo farci beffa, ma il colpo preciso al cuore non sanno sferrarlo tutti. Per questo, inchino a Max.
06/01/2015 at 02:28
Troppa buona, con la mia scarsa precisione se mai tentassi di mirare al cuore del lettore finirei per colpire un passante incolpevole, magari il bibliotecario 😉
Resto un dilettante del dilettantismo.
Grazie per seguirmi anche durante le feste comandate (comandate da chi poi?)
04/01/2015 at 16:10
Con Andrea.
Fabio stava aspettando di morire? 😮 nooo, non puoi permetterglielo.
04/01/2015 at 17:03
Di attendere di morire ormai non glielo posso impedire. Circa il morire, gliene parlo 🙂
04/01/2015 at 17:35
p.s. e le tue di … gemelle? cosa combinano
04/01/2015 at 20:52
Eh, beccato! Diciamo che sono andate in vacanza pure loro 🙂 in realtà è un passaggio importante per la storia e volevo renderlo al meglio e poi sono arrivati gli impegni e … appena posso mi rimetto in carreggiata, promesso.
03/01/2015 at 16:49
si sblocca si sblocca…
urge una rilettura ab ovo
03/01/2015 at 17:18
Urge, urge… Urge anche un ri-commento
04/01/2015 at 00:51
ho riletto a tappeto tutto gli otto capitoli, ho notato molti presunti/probabili indizi disseminati qua e là ma non sono stato in grado di concatenarli e di dar loro un senso; ne ero segretamente già conscio, ora non mi resta che attendere serenamente la conclusione del racconto, perché di una cosa sono sicuro, alla fine tutto acquisterà un senso sublime come già accaduto nei tuoi precedenti racconti
04/01/2015 at 16:24
Beh, ormai è chiaro a molti (v. Tommy) Fabio sta attendendo di morire. In cucina armeggia con il gas 🙁
04/01/2015 at 18:12
sì questo oramai ero riuscito a capirlo perfino io (!), ma ci sono una quantità di frammenti sparsi qua e là che attendono di incastrarsi
(by the way, fabio deve avere una macchina del gas veramente antica, saranno almeno trent’anni che esiste un dispositivo di sicurezza che chiude il gas se non c’è fiamma)
04/01/2015 at 18:26
Vero Ang, anno più o anno in meno, ma è anche vero che si trova nella vecchia casa dei genitori (la cucina dei miei genitori ad esempio non ha tale dispositivo, per non parlare di quella di mia nonna).
Anyway, domani posto il nuovo capitolo e ci si rilegge.
01/01/2015 at 19:51
Bambini. T. V. B. Vai una scheggia.
01/01/2015 at 22:13
Grazie Lucia.
Mi hai mandato in parità…
01/01/2015 at 22:31
Noooooooooooooo…. si sblocca…..non ti preoccupare…
31/12/2014 at 11:49
Un episodio pieno di riflessioni e di domande, di pensieri che presto porteranno a una soluzione credo. Comunque inizierei con dei bambini.
Ti auguro un felice anno nuovo, sei sempre bravissimo!!
31/12/2014 at 15:17
Come sono gustosi i tuoi commenti 😉
Felice anno nuovo anche a te
30/12/2014 at 18:59
Voto per rimanere con Fabio, per vedere cosa succede dopo. Questo episodio mi ha dato al sensazione di confusione e al tempo stesso d’essere vicina alla soluzione. Mi è piaciuto. 🙂
30/12/2014 at 21:51
Sorry per la confusione credo figlia del senso di precipitazione degli eventi che ho cercato di trasmettere, ma forse si è precipitato troppo.
29/12/2014 at 11:15
Ciao, capitolo bellissimo. Mi ha riportato alla mente una donna con un completo Cocò Chanel rosa confetto in una cucina di Londra… Aprì il gas, poi pensò, pensò, tra i vari pensieri scattò quello del fatto che se non sarebbe morta avrebbe dovuto bagare la bolletta. Decise di non morire e fece la cosa giusta.
Ho scelto i bambini, aiutano sempre in tutte le situazioni, sono il grande miracolo anche nelle storie.
29/12/2014 at 11:16
Pagare, errore di battitura e quando mai! Uff
30/12/2014 at 21:46
Interessante l’annedoto della donna che indossava Cocó Chanel. Mutando la mise per renderla più adatta a Fabio – che si sa: è legato a Fendy e predilige il verde pastello – era una soluzione che avevo già prefigurato e che mi hai bruciato malamente. Sic!
31/12/2014 at 17:32
Il tuo senso dell’umorismo è qualcosa di assolutamente british, lo adoro!
31/12/2014 at 20:08
British? Volevo essere acidamente scottish ma faccio fatica a colloquiare con l’avatar al 33% di un altro avatar che non so chi è … ma che potrei conoscere…
Sono troppo vecchio per queste cose
18/01/2015 at 23:45
E si…. Sono proprio simili Fabio e Lucia.
28/12/2014 at 23:06
io direi Fabio… non so ancora dove vuoi portarci nel finale però mi piace un sacco questa storia, bravo davvero Max!
29/12/2014 at 14:29
Grazie Francesca. A breve si saprà. Non dimenticarono il titolo del racconto e la traccia…
28/12/2014 at 09:14
Quelll’orrido vecchio è in agguato da sempre, e sembra pendere come una condanna sulla vita dei gemelli.
Con Fabio, proprio perché sta per incontrare il vegliardo portatore di sventura.
28/12/2014 at 13:20
Giusta osservazione circa il vecchio. Sembra proprio che stia per incassare il conto 🙁
27/12/2014 at 11:12
Colgo l’occasione per farti i complimenti della copertina! 😀
Mi piacerebbe che il prossimo episodio cominciasse coi bambini…
Ottima la tensione che non mi fa capire in quale direzione andrà il finale. 🙂
28/12/2014 at 13:08
Grazie Pink e buone feste
26/12/2014 at 22:22
Anche io ho optato per dei bambini. Qualche refuso di distrazione. Capitolo che ci sta portando verso un finale, quale non è chiaro. Storia che mi piace molto. Complimenti per la copertina
26/12/2014 at 23:04
Grande Ghigo da Livorno con furore e dalla Russia con Amore. Ti ringrazio per la cura con cui mi leggi e, ti prego, indicami pure i refusi (anche in via privata se preferisci). Se sono riuscito a portare avanti questa storia – con molta fatica – è stato anche grazie al tuo incitamento. M.
29/12/2014 at 11:12
Aho che fine hai fatto ?
30/12/2014 at 23:41
che fine ho fatto io o Max?
31/12/2014 at 02:24
Che fine abbiamo fatto Ghigo?
31/12/2014 at 17:33
Tu, tu, tu …. è caduta la linea oltre la wind in Italia è crollato pure il patto con la Russia…. Meno male che ci sei…..
26/12/2014 at 18:12
Sono curioso di vedere come incastri l’opzione BAMBINI in un quadro così forte … Sono fiducioso 😉 stupiscimi 🙂
26/12/2014 at 20:26
Stupire mi è facile, negativamente però … 😉
26/12/2014 at 07:01
Fabio, voglio sapere cosa accade a Fabio. Ciao e a presto 😉
26/12/2014 at 20:21
Ciao Danio grazie per essere passato. Ho visto che hai pubblicato. Passerò
26/12/2014 at 01:06
che strano, ho scritto il mio comment, l’ho inviato ma non compare…ora non ricordo esattamente cosa ho scritto, ma ho votato Fabio perché di Andrea ci devi parlare e dei bambini non mi importa abbastanza al momento. 😉
Mentre c’è un vecchio folle ch si appresta a modificare in qualche modo la mattinata del protagonista…vorrei leggere di questo avvenimento.
26/12/2014 at 20:07
Uhm, siamo sicuri che il vecchio voglia modificare il verso delle cose? 😉 Grazie per essere passata e buone feste
25/12/2014 at 11:49
Ciao Max, complimenti per l’ottimo lavoro.
Tuttavia in quest’ultimo capitolo ho notato una certa “frenesia” nel voler rincorrere gli eventi.
Detto questo voto per i bambini. E ti seguo.
Ancora Buon Natale.
26/12/2014 at 20:00
Grazie Alex per essere passato. frenesia? E’ verosimile, di certo ho voluto dare un senso di precipitazione degli eventi. A presto
26/12/2014 at 23:10
P.s. Ancora buone feste
24/12/2014 at 20:53
Max, che dire… mi hai messo ansia e angoscia insieme a un’ora dalla mia cena di Natale… non so ho reso l’idea. 🙂
Bell’episodio, l’inciedere del vecchio che sale le scale, poi, è incalzante, tra un tentativo di porre fine e una telefonata mancata.. molto vivo, crudo, ben scritto, … però angosciantissimo.
Dopo questo dovrei dire Buon Natale? ahahaha come ci stona!!
Da Andrea.
26/12/2014 at 19:01
In effetti è un episodio poco natalizio… Grazie per essere passata a poche ore dalla Cena di Natale e buone feste 😉
23/12/2014 at 00:10
Bella la copertina Max 🙂 ma da quanto ce l’hai? Non vedo i gemelli, ma va bene lo stesso anche solo per il fatto che te l’hanno data, complimenti e se non ci commentiamo prima…buon Natale
24/12/2014 at 20:27
Credo che me l’abbiano assegnata domenica scorsa.
Certo un paio di gemelli ci poteva pure stare, magari riflettendo in controluce una delle foto che avevo linkato.
Buon Natale e se ci commenteremo rinnoveremo gli auguri
22/12/2014 at 00:41
Dovevi fare un titoletto corto così si vedeva la copertina…Bravo Max…bravissimo…
22/12/2014 at 01:02
Grazie per il bravo bravissimo
Vedo che siete due in uno: vi conosco?
23/12/2014 at 18:54
Ciao Max, mi conosci sono una delle tue più grandi ammiratrici e credo conosci anche lui (forse scriverà due capitoli o forse li scriverà qualcun altro di voi) è un lavoro in tandem per far capire un concetto bellissimo…. Ti scriverò in privato per dirti il grande segreto…. Intanto cerco solo di sbrogliare la matassa di una vita amorosa che c’è e non c’è….
24/12/2014 at 20:29
La mia scrittura non è tale da consentire ammiratori al massimo simpatizzanti a volte narcotizzati (dalla scrittura) agonizzanti
buon Natale al tandem
21/12/2014 at 20:45
Primo piano e copertina: complimenti Max.
Ho solo il solito dubbio che questa copertina non abbia molto a che fare né con il testo da te scritto né con il titolo. Non è un giorno d’estate, non ci sono gli States…
Anzi ti dirò: ho un dubbio diverso dal solito, a guardare meglio.
21/12/2014 at 21:10
La copertina è molto bella. Ciò posto, è vero quanto dici circa l’assenza di un legame diretto con il titolo e il tenore letterale del racconto. Tuttavia, se posso, credo che la copertina possa evocare le stesse emozioni crepuscolari e buie che sto cercando di comunicare io. Qual è il tuo dubbio? P.s. Grazie mille per i complimenti
21/12/2014 at 22:06
Hai ragione sull’ambientazione emozionale, quanto a quella geografica però… Quella in copertina credo proprio che sia Praga: Ponte Carlo visto da Malà Strana. Bella, magica. Ma sì, lasciamo perdere la geografia: con il tuo racconto ci sta bene comunque.
21/12/2014 at 22:35
Hai ragione: è Praga. Un collegamento con il tuo di racconto…. Buon quello che resta della domenica
23/12/2014 at 20:21
Napo, sai che vedendo i chiostri della mia copertina sovviene un atroce dubbio anche a me?
23/12/2014 at 22:10
Quale dubbio? Un dolce dubbio – spero – non uno atroce, per carità.
Buon Natale, grande Max.
23/12/2014 at 22:17
Aggettivi a parte, i chiostri mi ricordano Padova…. Buon Natale anche da parte mia anche se contavo di farteli domani commentando Fake.
21/12/2014 at 19:37
‘sta copertina è strepitosa!
mannaggia a te e a quel titolo chilometrico che la rovina! ahahahaha
Gradissimo Max, uno dei migliori autori!
21/12/2014 at 21:01
Ecciai raggione… anzi peccato pure pe’ sto racconto che la sta a disturbà 😉
21/12/2014 at 21:09
ahahahaha, Max, non ci provare eh!
La storia merita. Sei in classifica, top 5, ti hanno pure recensito, ti hanno premiato… oh ma che vuoi di più?! un appuntamento ai David di Donatello con la Desperati agghindata sottobraccio?!!
Però ammetterai che quel caspita di titolo ha occupato tutto lo spazio! E ti dico che a me ‘sta copertina piace un sacco, ecco. Peccato. Poi che si voglia disquisire sul fatto che c’entra poco e niente col tuo racconto è un altro discorso… ahahahah
21/12/2014 at 21:15
Secondo me, v. mia replica a Napo, la copertina è azzeccata (oltre a essere molto bella). Al titolo sono affezionato, fosse solo perché mi rammenta l’ultimo commento (negativo) ricevuto dal mio amico Locullo. Grazie per i complimenti.
21/12/2014 at 21:20
Me lo ricordo. Rimasto impresso anche a me per la schiettezza. Disse “orrendo”. E lo definisci un amico? ahahahah
21/12/2014 at 22:43
Certamente: s’è trattenuto 😉
21/12/2014 at 22:44
Max, sei il mio mito. 🙂
21/12/2014 at 22:48
Mito? Infatti, non esisto : sono un personaggio epico generato da Locullo 😉
21/12/2014 at 23:06
seeeee, va bèh…
bella, Max… 🙂
21/12/2014 at 18:06
Ciao, ti scopro ora, hai uno stile davvero unico diverso da quello di tutti gli altri che leggo: una narrazione a tratti un po’ difficile da seguire per i neofiti ma uno stile diretto e appassionante. Voto per far ritrovare Andrea dalla moglie
21/12/2014 at 19:00
Ciao Nickleby e benvenuta da queste parti. Ti ringrazio per le belle parole, mi tocca però ammettere che se la narrazione risulta difficile non è il lettore ad essere neofita, ma lo è il sottoscritto che non riesce ad essere scorrevole come dovrebbe. Come già chiesto a Giulia: puoi dirmi dove risulto più indigesto? Mi serve per (provare a) migliorare. A presto. P.s. c’entra qualcosa Nick Hornby con il tuo Fake?
19/12/2014 at 13:02
Sei molto bravo e la tua storia, anche se a volte è incomprensibile, sembra il ritratto urbano di un artista di strada che vede oltre l’apparenza.
Ho poi letto qua e là i tuoi commenti e devo dire che anche come persona sei interessante. Sei diverso dalla massa.
Seguo.
19/12/2014 at 21:48
“Comm…mento bellissimo, graz..zie” balbettò il preteso imbarazzato per tali e immeritate parole. Sono lieto di avere la tua attenzione di lettrice pura. Anch’io ho letto molti tuoi commenti interessanti anche una quasi rissa con altro (e noto) Incipittaro da Vertuani. Il tuo commento è un piccolo gioiello di attenzione, da custodire e lustrare. Posso chiederti dove sono incomprensibile: mi serve per (provare) a migliorare
17/12/2014 at 16:07
Andrea ritrovato dai bambini.
Comincio a pensare che Fabio aspetti il momento buono per una vendetta…
19/12/2014 at 21:40
“Vendetta, tremenda vendettaaaaa” 😉
17/12/2014 at 13:22
Andrea viene trovato dalla moglie… voglio indovinare cosa sta aspettando Fabio! Non rovinarci già la sorpresa.
Ps: indovinare… non mi avvicinerò neanche lontanamente alla realtà, ma ormai mi hai messo il tarlo in testa. 🙂
19/12/2014 at 21:38
Thommy, ti faccio notare che sei già stato il primo a capire che la moglie di Andrea e la ragazza del treno fossero la stessa persona 😉 prova pure a indovinare, io risponderò a breve – spero – con i prossimi capitoli
20/12/2014 at 02:00
Ah sì? Oh, che bello, adesso son proprio contento (non me ne vogliano gli altri) 🙂 se mi viene in mente qualcosa ti dirò, anche se penso che la pigrizia avrà la meglio…
16/12/2014 at 12:59
Stiamo su Fabio e checavolo! 😀
Bel capitolo. Sofferto, intenso.
Avanti così 😉
19/12/2014 at 18:03
Più sofferto (per l’autore) che intenso (per i lettori) 🙂
Grazie Mago
P.s. Ma sei parente del Mago de “Il Gigante e il Mago” di Capossela 😉
19/12/2014 at 18:23
*-* nn conosco. Iutubbo subito *_*
12/12/2014 at 17:03
Voto per non tornare da Andrea. Spero di continuare a leggere i prossimi episodi dal punto di vista di Fabio. Perché comincio a credere che stia aspettando il fratello. Un po’ spinta dai vari tentativi di Fabio di vederlo per poi tirarsi indietro all’ultimo minuto.
14/12/2014 at 00:30
Il fratello dici? Uhm… tra il fuochino e l’acqua calda 🙂 grazie per essere passata anche sta volta
12/12/2014 at 11:19
non mi torna una cosa, perché quando vede laura scendere dalla macchina il giorno del matrimonio fugge di nuovo? non sapeva già della loro storia?
oramai fabio è rimasto solo, è vecchio, cosa sta aspettando?
non torniamo da andrea, ma bada bene, se mi fai morire andrea così mi cancello da questa piattaforma!
14/12/2014 at 00:27
Fabio che certamente sapeva (si trovava nel piazzale seppur nascosto) quando ha visto il concretizzarsi degli eventi (il piede di Laura) non ha retto all’urto emotivo della sua vita vissuta dal fratello (v. Titolo dell’episodio) ed è sparito. Fabio continua a voltare le spalle, a sparire, a fuggire.
Fabio non può essere tanto vecchio, sta vivendo in contemporanea con il fratello distante 400 km che ha dei bambini. E se Andrea ha dei bambini Fabio che ne è coetaneo non può essere tanto vecchio.
Prendo atto della tua minaccia, grave, seria e circostanziata. Non so (o non voglio) dirti se Andrea morirà o meno anche se tutti dobbiamo morire 😉
17/12/2014 at 20:57
grazie max per le precisazioni, mi ero fatto prendere dai colpi di tosse!
sì certo, tutti dobbiamo morire, solo non mi piaceva l’idea di vederlo morire così, per sbaglio… oppure no?
19/12/2014 at 18:04
Prima d
19/12/2014 at 20:03
Scusa Ang, è partita una digitazione incompleta. Spero prima di Natale si possa conoscere il destino di Andrea
11/12/2014 at 17:39
Andrea ritrovato dalla moglie. Bellissimo il passaggio del “vomito” chissà quanti nella realtà vorrebbero farlo! Andiamo avanti a tossire 😉
11/12/2014 at 18:46
Tutti che si identificano con il dimissionario …
11/12/2014 at 15:58
Ciao, Max.
Come fa uno squarcio buio ad aprirsi nella luce? Non riesco a figurarmelo. I salti temporali mi hanno confuso, non ho ben capito cosa hai in testa… dove vuoi arrivare. e come ci vuoi arrivare.
Sono più stupida di quanto credessi.
Lo trova la moglie.
11/12/2014 at 18:44
All’evidenza devo delle spiegazioni:
– In merito allo squarcio ho cercato una descrizione evocativa, immaginando il buio (e ciò che lo sta causando) che irrompe nella realtà, aprendovi una breccia e che man mano la immerge di oscurità;
– circa i salti spazio temporali, v. spiegazione a Vertuani: 2 capitoli addietro avevamo lasciato Fabio davanti al Caffè dopo avere aggredito Andrea, passano tot anni e Fabio vede Andrea sposarsi, passa un altro anno e perde il lavoro, passano altri 6 mesi e, tornato in Italia, scopre che Andrea è diventato padre. Dove vi voglio portare? A cosa sta aspettando Fabio. E a seconda dei voti lo scopriremo tra il prossimo e nono episodio. Al decimo scoprirà cosa voglio omaggiare.
11/12/2014 at 13:50
I continui salti spazio-temporali mi confondono un po’; al solito, dovrò rileggere più volte per cogliere, in modo sufficientemente completo, gli avvenimenti raccontati (ma, mi dicono, questo difetto di comprendonio è tipico di chi, come me, è nato sotto il segno del maialo ascendente topo).
Andrea viene ritrovato dalla moglie.
11/12/2014 at 14:55
I moduli sono 3:
– Fabio
– Andrea
che sono contemporanei
– il passato in ordine cronologico progressivo
Io sono topo ascendente maiala
P.s. Come fai a scrivere in corsivo nei commenti?
11/12/2014 at 12:01
Bellissimo capitolo, ma non voglio ancora tornare da Andrea. Ancora un po’ di Fabio. 🙂
11/12/2014 at 14:42
Grazie Pink, Fabio non mancherà in ogni caso
10/12/2014 at 23:53
Non voglio ancora tornare da Andrea…
Vorrei rimanere ancora su Fabio. Santa Porchetta ! Povero Fabio…..
Un personaggio proprio disperato, con tanti rimorsi nell’anima…. La vita gli è sfuggita? Cosa succede, perché è così paralizzato, sbagliato, fregato….????
Ed ora faccio una bella Hola……Hola….Hola….
Gran capitolo Max, bellissima storia…. si legge tutta di un fiato, scorrevole, liscia… Siete in pochi a dare questo incanto di scrittura…Ci sono capitoli che mi tocca rileggere alcuni pezzi anche due, tre, quattro, volte….Questa è una storia che scorre liscia, liscia, tremenda e tranquilla….Si vede l’esperienza di anni e la cura nei dettagli… Bravo, bravo, bravo.
11/12/2014 at 14:40
Grazie Lu, troppo buona. Comunque io ho preso a scrivere da giugno. 20 anni circa fa avevo scritto (a penna…) qualcosa e poi niente più fino a questo giugno
10/12/2014 at 17:19
Come sempre ti leggo tutto d’un fiato, poi ti rileggo con calma. Il conto dove mandare i soldi è lo tesso 🙂
Andrea verrà ritrovato dalla moglie, ma spero vivo, magari ferito, ma vivo. Daibmbini sarebbe troppo crudele. Mi sono piaciute molte espressioni, tipo scommetto un testicolo. Di solito si scommettono entrambi. Allora è pure previdente. E poi come lascia il lavoro è il sogno di ogni dimissionario!!!
10/12/2014 at 22:18
Grazie Ghigo, ma come già detto: c’è l’embargo. sfida ardua quella di provare a raccontare una scena così traumatica dal punto di vista dei bambini, ma, in effetti, capisco possa suonare troppo forte….
Per il resto circa le dimissioni mi riporto alla replica a Valerio31: devo aver toppato.
11/12/2014 at 01:06
No, no, non hai toppato la descrizione. Avevo capito che a lui veniva data una possibilità e lui invece, forse per orgoglio, la spreca malamente.
Però un’uscita di scena così sarebbe il sogno di ogni dimissionario o licenziato anche.
A parte una volta Morgan74 descrisse una scena di una violenza ad un bambino…
10/12/2014 at 15:08
Sempre interessante il tuo stile di narrazione. Il tuo rigore e quel tuo approccio delicato viene fuori finanche nell’alterco con il boss.
Non proprio ineccepibile il tuo inglese-americano… Solo una cosa però ti faccio notare perché è un paradosso per un autore: non confondere il foglio (sheet) con la m***** (shit).
Non torniamo da Andrea in una maniera così traumetica, please.
10/12/2014 at 21:31
Grazie per gli apprezzamenti.
Non merito appieno l’accostamento al rigore: ho contato 3 refusi sheet compreso.
Pubblicazione notturna…
Circa l’inglese ti prego invece di approfondire i tuoi rilievi perché devo cazziare un amico che mi ha fatto da consulente (gratuito) vantandosi di essere bilingual avvezzo allo slang.
Inoltre, giusto per riparare a tuoi commenti precedenti, sto cercando ad ogni episodio di spruzzare,un po’ di ironia, sempre nella stessa sezione, ma, temo, poco efficace da non accorgertene.
11/12/2014 at 13:00
Be’, forse il tuo amico è più aggiornato di me in quanto a slang americano, ma non capisco il “does lines”. La frase successiva poi l’avresti dovuta scrivere così: “Italian bullshit! During last night’s department cocktail he was completely lush. He burped and passed out in front of George Akerlof!”
Lo sai che sono pedante. Non farci caso.
11/12/2014 at 14:35
Ciao Napo, take it easy: sono stato io a chiedertelo. Do Lines sarebbe pippare. Ho visto che hai postato un altro episodio. A breve recupero
11/12/2014 at 16:14
Oltre che pedante sono anche molto morigerato: non avrei mai capito lo slang “to do lines”…
10/12/2014 at 14:12
Viene ritrovato dalla moglie. Cavolo che coraggio in fronte al capo! 🙂 Beh, vediamo, pian piano! 🙂 Anzi mica tanto piano! Mancano ancora tre episodi! 🙂
10/12/2014 at 20:33
Devo aver toppato nell’annedoto americano: io speravo di aver descritto un uomo alla deriva che merita una pedata nel… a cui viene concessa un’insperata ultima chance che poi spreca disastrosamente, invece vedo che c’è la tendenza a empatizzare col dimissionario
Dove ho sbagliato?
10/12/2014 at 08:21
Non torniamo da Andrea, ma solo per non farlo ritrovare dalla moglie o i bambini, magari lo si ritrova in ospedale e Fabio sarà tentato di andare a trovarlo. Ci andrà?
Perché Fabio si logora tanto…per Laura? Per competizione col gemello verso il quale ritiene di avere il credito di una vita? Per la vita stessa che non gli ha concesso quello che davvero voleva, oppure per rabbia verso se stesso a causa delle sue scelte sbagliate? Perché Fabio è la parte sensibile della coppia di gemelli. Sempre fenomenale Max, bellissimo episodio.
10/12/2014 at 20:23
Ciao Giorgia. Credo che il logoramento di Fabio dipenda da tutti i fattori che hai descritto e anche da altri. E’ un senso di sconfitta e rimpianto. Non è mia intenzione descrivere un gemello più sensibile dell’altro: ma solo uno dominante e l’altro dominato, nati e cresciuti con questa relazione. Grazie per esserci.
10/12/2014 at 02:44
Come promesso mi sono messa alla pari con il racconto. Ho votato x il ritrovamento di andrea da parte dei bambini. Bell’episodio, mi è piaciuto anche se non era la mia scelta. Vabbè pazienza.
10/12/2014 at 20:17
Grazie Miryam. Trovato dai bambini? Scelta crudele la tua.
10/12/2014 at 22:13
A proposito i bambini sono allo 0%, ma hai votato?
12/12/2014 at 01:07
Certo che ho votato!!… ho comunque l’account che fa capricci. Lucia Sparagna mi è testimone. Devo ancora capire perché. Comunque da me risulta che è all’8%. Sono stata crudele solo io a votare per quello? Volevo metterti un pò in difficoltà
12/12/2014 at 01:49
Che te devo dì: mi davo 0%..
L’opzione è crudele non chi la sceglie.
E’ un’opzione che ho inserito io: sarebbe stata una sfida
07/12/2014 at 22:06
Ciao Max, sono venuta a spiare il tuo racconto, devo ancora mettermi alla pari, ma mi sto attrezzando. intanto ti seguo. Appena sono in pari ti dico la scelta. Hai un modo di scrivere che mi piace tanto, ma dopotutto mi piaceva anche il tuo racconto precedente. a presto.
ps- adoro i gemelliiiii ;D
07/12/2014 at 22:22
Benvenuta M.me Miryam,
Grazie per la “spiata” 🙂
07/12/2014 at 13:24
Eccomi, scusa il ritardo, ho recuperato gli episodi che mi mancavano.
Quest’ultimo l’ho adorato. I ricordi di Andrea sul fratello Fabio sono quasi commoventi, per questo mi piacerebbe vedere l’opposto: Fabio che ricorda Andrea allo stesso modo. Avanti così, scrittura limpida e cristallina, ritmo serrato.
Alla prossima 🙂
07/12/2014 at 22:19
Grazie Marco per essere passato e per il commento positivo, potessi lì riscriverei i ricordi basandomi su dialoghi.
05/12/2014 at 00:02
devo dire proprio bello, complimenti (oh però ‘sto spazzino comincia a darmi noia)!
di tutto un po’
07/12/2014 at 12:54
L’è vero: e l’è noioso di tanto 🙂 beh, visto che la mia “bestia strana” (tuo definizione) è passata posso pensare al prossimo episodio 😉
07/12/2014 at 23:50
caro max, rispondo a te ma mi rivolgo anche agli altri autori che seguo (qui da te ci son quasi tutti), mi dispiace, in questo periodo arrivo sempre sul filo di lana nelle poche storie che riesco a giocare, di certo non pretendo che mi aspettiate, a volte voto senza commentare ma non pensiate che l’interesse nei confronti dei vostri racconti sia diminuito 🙂
08/12/2014 at 00:33
Caro Ang, non ti devi certo scusare, io ti attendo non per il gioco, ma per i tuoi commenti da “bestia rara”, commenti di “raro e bestiale” acume 😉
03/12/2014 at 13:43
Io ho votato per ripercorrere gli sviluppi felice della vita del fratello, ma è in netta minoranza. Un po’ perché la scena di Andrea e l’uomo col coltello non promettono niente di buono. Un po’ la reazione di Fabio avuto nello stesso momento. Mi hanno portato a pensare che adesso Fabio penserà al fratello e ai suoi momenti felici. Mi è piaciuto questo episodio! Per i sentimenti che hai saputo raccontare. 🙂
Per quanto riguarda la domanda, brancolo nel buio.
07/12/2014 at 00:31
Grazie Danica: a quando pare il “tutto un po’” vince a mani basse.
02/12/2014 at 12:04
Di tutto un po’, un bel flusso di coscienza!
Continui a sottoporci la domanda: cosa sta aspettando Fabio? Da un lato mi verrebbe da rispondere Andrea, ma dall’altro penso che ci sia qualcos’altro. Che la tosse faccia pensare a una fine che arriva? O forse, lontano dal fratello, non fa altro che aspettare un nuovo legame.
03/12/2014 at 00:52
Come? Non ti sei ancora stancato dei flussi di coscienza di questa storia…
Se avessi avuto più spazio I ricordi di Andrea li avrei riportati per mezzo di dialoghi.
Circa l’indovinello sei tra il “fuochino” e l’acqua calda (lo dico a tutti)
Cosa sta aspettando Fabio?
02/12/2014 at 07:02
Di tutto un po’. Ancora un gran bel pezzo. Se nelle opzioni contempli la vita felice del fratello, spero non gli siasuccesso nulla di grave, anche se la lama…
Cosa aspetta? Resto dell’opinione scritta in pvt
02/12/2014 at 08:13
Grazie Ghigo. Anch’io sono preoccupato x Andrea 😉
01/12/2014 at 18:29
Di tutto un po’…e che diavolo. Questi due fratelli sembrano anime in pena! Bel pezzo Max, cosa aspetti Fabio non lo so. Ma so che voglio sapere cosa accade ad Andrea…ciao.
01/12/2014 at 21:50
Grande Danio il nostro giallista vero! Grazie per essere passato.
p.s. siamo certi che sapremo di Andrea…? Ne parlerò con me stesso.
01/12/2014 at 13:17
Si chiarisce maggiormente il rapporto di Fabio nei confronti di Andrea. Il desiderio di Andrea di “correre” dall’altra parte di sé. 🙂 Ho scelto le ultime fasi di vita negli USA.
01/12/2014 at 21:47
Vedo che gli USA sono affascinanti… ma anche di tutto un po’ ha il suo fascino….
01/12/2014 at 12:34
I tuoi racconti andrebbero letti tutto d’un fiato: questo senso di sospensione – che sai creare magistralmente – si apprezzerebbe meglio, invece l’attesa della pubblicazione del prossimo capitolo un po’ fa perdere la tensione. Il limite non è tuo, è implicito nelle regole del gioco. Bravo comunque.
Life in the U.S.A.
01/12/2014 at 21:46
Caro Napo, non so se te ne sei avveduto : mi hai fatto un gran complimento.
Ti ringrazio.
Oppure è stato Isaac Hope a farlo? 😉
01/12/2014 at 22:34
Me ne sono avveduto.
01/12/2014 at 22:38
picciotto avveduto sei…
01/12/2014 at 12:22
USA la mia passione. Passa da e se vuoi;)
01/12/2014 at 20:08
Perché? Sono indietro di qualche capitolo? Controllo
02/12/2014 at 17:50
Non ne ho idea +ahahahahah 😉
01/12/2014 at 11:00
Quindi Fabio avrebbe preso molte decisioni (tra cui quella di abbandonare Laura) per amore del fratello. Ma il suo atteggiamento nei confronti di Andrea è contraddittorio, perché spesso (l’aggressione al pranzo di famiglia, il cambio di letto, la decisione di partire per gli USA abbandonandolo) si è mostrato tutt’altro che protettivo.
Lo spazzino della stazione di Padova e inserviente dell’università: Andrea lo riconosce nonostante l’invecchiamento e le condizioni di indigenza dell’uomo. Quindi deve averlo visto spesso. A questo punto mi chiedo chi fosse il protagonista maschile dell’incontro sul treno descritto nel primo episodio.
Torniamo allo spazzino. Perché si è ridotto così? Colpa di Andrea (o Fabio)? Vuole vendicarsi? O è solo folle?
Nel precedente episodio avevi inserito come opzione anche la possibilità che Andrea restasse bloccato in coda, quindi non era tua intenzione (e forse non lo è) fargli del male ma solo impedirgli di raggiungere Fabio. Perché?
Mi interessa la vita di Fabio negli USA, credo nasconda qualche indizio significativo.
01/12/2014 at 20:06
Ciao Max, la tua è una lettura razionale delle cose, ti offro la mia:
1) Fabio non ha deciso abbandonare
Laura, aveva già rotto oltre un anno prima: però ha deciso di rinunciare all’idea di rifarsi avanti; per amore del fratello? Non solo, anche perché ha visto che le cose stavano prendendo una piega fuori dal suo controllo, un senso di impotenza;
2) la contraddizione (apparente) è voluta: ho voluto raccontare l’altro lato di una storia di un gemello dominante, più caratterizzato se i genitori sono assenti, Fabio appare sempre come appare ne ho voluto raccontare la genesi dandogli le attenuanti se non scagionarlo 3) lo spazzino, è un personaggio sospeso tra …scusami ma non ho ancora finito il racconto e andrei troppo oltre. Grazie per l’estrema attenzione, un abbraccio virtuale.
01/12/2014 at 22:41
p.s. giusto per la cronaca : nell’episodio dell’università Andrea era presente durante la presentazione di Fabio e c’era anche l’inserviente.
01/12/2014 at 00:57
I ricordi della vita felice del fratello.
In questo episodio hai spiegato parlando chiaramente del ruolo di pesante responsabilità di Fabio nei confronti di un fratello debole che però, ora, tenta di riannodare i fili correndogli incontro. Non vorrei che Andrea morisse, sarebbe ingiusto nei confronti di Fabio.
01/12/2014 at 01:24
Andrea? Morto? CHISSA’? Certo tutti si muore prima o poi? Grazie per esserci.
01/12/2014 at 00:56
Il giallo consiste che non ci dai per niente informazioni e forse questo doppio si fa interessante proprio per questo. Bello, bello…. Mi hai evocato mia nonna gemella di mia zia e di quando una delle due non sapeva che l’altra veniva operata. Quel giorno, il giorno dell’operazione, la sua gemella cadde a terra nell’ora esatta in cui aprirono mia nonna. Era pervasa da una scarica elettrica e indicò l’esatto punto del dolore di sua sorella. Non si erano mai separate, abitavano a dieci metri di distanza erano diverse di carattere ma uguali. Solo mio nonno quando si innamorò della nonna le riconosceva a distanza. Ora vivo questa stessa cosa con le mie cugine identiche, inseparabili, simbiotiche. E’ particolare che racconti una storia di gemelli divisi. Poi la vita dei fratelli è così, ci si prende le colpe e si difende chi crediamo debole. Per un fratello ti butteresti anche nel fuoco. Specie se nell’ordine delle cose tu eri quello forte e l’altro quello debole, il ruolo difficilmente cambia…Ho notato resta a vita. Ma qui, c’è qualcosa che non mi dici, cosa è cambiato ? Laura ha sposato Andrea, il debole. Fabio destinato a grandi successi è solo. E ora forse Andrea è morto oppure è ferito. Cosa accade qual’è il giallo delle emozioni che vuoi regalarci, quale il messaggio…. Sono curiosa, troppo curiosa…. Tu chiamale se vuoi emozioni….
Ma in questo caso la canzone è un altra è sempre Battisti….. Penso proprio che Fabio abbia guardato il soffitto per troppo tempo…..
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCQQyCkwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3D5FO2KD7CDFI&ei=B6B7VNXJEYK_PKuQgZgO&usg=AFQjCNHaWHJh-fAjW91N2WsqqzgJdihdmw&sig2=37Gy0WOWYjTPYyGmhS0H4Q&bvm=bv.80642063,d.bGQ
01/12/2014 at 01:18
I gemelli, che conosco da vicino, sono per me un tema affascinante, sono d’accordo. A volte li vedo come una metafora della personalità umana.
Per il resto non è cambiato nulla, sto solo,chiarendo le storie dei protagonisti
Grazie per il tifo 🙂
01/12/2014 at 00:50
Mah… di tutto un po’. Anche se….
Anche se… leggendo l’episodio ho avuto la sensazione che aspettasse altro, nessuna delle tre opzioni, insomma.
Un collegamento telepatico, empatico, che solo due fratelli così possono sentire, e che spinge Fabio a percepire ciò che accade ad Andrea. Ma forse sto delirando io…
bell’episodio. Il coltello che ha bloccato l’azione di Andrea mi ha devastata. Lui e tutti i suoi ricordi, quei flashback e la corsa verso suo fratello e poi …. un destino avverso. Che coltellata hai dato anche a me….
01/12/2014 at 01:10
Ciao Startà, Fabio aspetta altro, certo, ma mentre attende….
Non vorrei mai darti una coltellata, nè indiretta, nè figurata o metaforica.
Però, per ora nel racconto si è vista solo la lama
No, non stai delirando
Grazie per il continuo sostegno: questa storia mi è più faticosa del previsto.
01/12/2014 at 00:41
I fratelli sono legati da un filo sottile….ripercorrere dei ricordi è sempre qualcosa di intenso…
Mi aspetto un capitolo 7 MOLTO toccante…
Bravo Max… gran lavoro… continua così ^^
01/12/2014 at 01:13
Grazie al mio favourite music pusher.
A natale leggerò il tuo,precedente.
01/12/2014 at 01:15
Ho i pdf di tutte le mie colpe arretrate se vuoi. Disponibilissimo ad inviare in caso. Let me know 😉
01/12/2014 at 01:47
Pdf. Okkeissimo. V. Mia mail nella Bio. Ti leggerò unitamente a Aogi…..niagara di Zucca.
01/12/2014 at 01:54
Done 😉
01/12/2014 at 00:36
Prima un piccolo salutino una piccola tarantella di benvenuto….Ora ti leggo… tra sei minuti ci sentiamo qui sotto…Ciao Max
30/11/2014 at 21:36
Incidente…. complimenti per la rapidità con cui si succedono i fatti
01/12/2014 at 00:36
Grazie Nadia.
Dimmi un po’ di questa bicicletta rossa..
27/11/2014 at 22:39
bravo Max!!!!! ho votato per l’incidente,anche se non sembra essere l’opzione vincente , complimenti: bravissimo!
01/12/2014 at 00:36
Grazie Francesca.
Niente incidente purtroppo
27/11/2014 at 13:11
(ci sono ci sono)
arrivo giusto in tempo per votare, andrea verrà bloccato da un uomo, quando…
non mi aspettavo che fabio sarebbe fuggito in quel modo e che sarebbe bastato un pugno per spegnere la sua ira, non è da lui… o sì?
ps. cosa sta aspettando fabio? avevo pensato a laura ma mi sembra di aver capito che non è così; non so, per ora temporeggio!
27/11/2014 at 20:12
Ah, meno male che sei passato : ora posso iniziare a pensare seriamente al prossimo episodio. La tua vista da “bestia rara” (tua espressione) per me è necessaria. No, Ang, non è stato il pugno a chetare Fabio: è stato Andrea.
26/11/2014 at 17:27
Verrà bloccato da un uomo quando…
Un episodio concitato: tra l’azione, i pensieri, i dubbi, le emozioni, le reazioni ha creato un bel ritmo!
Non so cosa sta aspettando Fabio, ma di sicuro sono curioso di scoprirlo!
27/11/2014 at 20:03
Grazie Francesco, eddai prova a indovinarlo!
26/11/2014 at 16:39
La scelta del “doppio”, che tu hai reso con i gemelli è un classicone della letteratura fantastica e qualche volta anche del giallo, tuttavia se ben studiata riesce sempre a produrre trame avvincenti. Mi piace molto il tuo modo di scrivere e il tuo linguaggio, curato e particolare, ai limiti del forbito e le metafore che scegli sono sempre d’effetto. La difficoltà sta nel cercare di non appesantire troppo e garantire che la lettura resti scorrevole. Attenzione anche ai refusi: purtroppo per le caratteristiche del nostro strumento e del metodo di scrittura, così rapido, sono sempre in agguato!
27/11/2014 at 19:58
Grazie di cuore per l’apprezzamento che mi fa un po’ arrossire. Cercherò di seguire i tuoi suggerimenti anche se so che i miei limiti lo consentiranno solo in parte. La vicenda dei gemelli, che ho integrato all’ultimo momento nella storia dell’uomo che attende, ha una genesi personale
26/11/2014 at 16:31
Quando ho letto le opzioni, quella sull’incidente mi è sembrata il seguito più adatto. Peccato che non sia la maggioranza. Se non ho capito male era anche la tua preferita.
Per quanto riguarda Fabio, a me da l’impressione che stia aspettando il ritorno di qualcuno. Ma ancora non saprei dire chi di preciso.
27/11/2014 at 19:31
Grazie Danica, anch’io avrei preferito l’incidente.
26/11/2014 at 13:04
” Laura aveva sempre provato tenerezza verso quegli occhi azzurri, sempre bassi a indugiare su scarpe e stringhe. …” bellissima frase, bellissima riflessione.
Di questo episodio ho apprezzato moltissimo anche i pensieri di Andrea. Hai dato le azioni, ha creato l’immagine per ogni scena ma, al contempo, hai lasciato pensare il tuo personaggio chiave di questo episodio, in modo molto intelligente.
Resterà bloccato in coda.
27/11/2014 at 19:24
Grazie Alessandra, faccio fatica con me stesso a giustificare il seguito e gli apprezzamenti di questa storia, secondo me, meno, semplicemente,bella delle precedenti. In ogni caso grazie. Temo che il destino di Andrea non sia in coda.
26/11/2014 at 00:00
Fabio è veramente inquietante… e il nervosismo dell’attesa si trasmette bene. Sono curiosa di vedere come evolverà questo intreccio e poi… cosa aspetta Fabio?
26/11/2014 at 00:24
Mah, il treno no, ne sono già passati tanti, troppi
24/11/2014 at 21:16
In coda (magari alla posta).
L’attesa di Fabio si ripercuote su Andrea, che pare avvertire la tensione del fratello.
La tua risposta al commento di Napo mi ha indotto a rileggere il primo episodio, senza però rilevare con certezza la natura dell’indizio.
Al solito mi toccherà setacciare tutti i capitoli per poi non ricavarne nulla fino all’epilogo. Te possino…
25/11/2014 at 00:07
Alla posta (?) ahahaha.
Eccolo l’investiMax a cui sono tanto affezionato.
Comunque nel primo capitolo c’è un indizione
Nel terzo c’è ne uno indiretto più sfumato.
Grazie per il sostegno ma soprattutto grazie per Gaza.
25/11/2014 at 21:11
Un indizione? Come un indizione? Dovrò mettere gli occhiali.
Torno subito a rileggere dall’inizio (e grazie a te).
24/11/2014 at 17:29
Ciao! Ho recuperato i capitoli. La storia è particolare e molto interessante e io voglio capire TUTTO. 🙂 Ovviamente, la figura che mi incuriosisce maggiormente è Fabio. Lui e sta benedetta/dannata tosse.
Per il capitolo, Andrea deve essere bloccato…e io ho scelto da un uomo.
Ciao!!! 😉
24/11/2014 at 20:53
Ciao Pinkerella, hai ragione sta tosse secca è davvero seccante. Frutto dello smog o dello stess? 😉 grazie per essere passata
24/11/2014 at 17:08
“Andrea sarà bloccato” è quello che conta per te, si è capito. Da chi o da quale evento è solo un particolare, tu sai dal fare cosa sarà bloccato, noi no. Strano allora che ci chiedi cosa aspetta Fabio: devo dedurne che è più importante cosa blocca Andrea che non cosa aspetta Fabio? Avrei pensato il contrario.
Comunque, visto che lo chiedi, io direi che Fabio aspetta una telefonata dall’ospedale. E Andrea, con la telefonata, non c’entra niente.
24/11/2014 at 20:46
Hai ragione: che Andrea debba essere bloccato l’ho già ovviamente deciso, ma, a seconda delle opzioni, l’epilogo del “blocco” avrà risvolti e toni differenti. Poi per chi sarà interessato via mail indicata nella bio o anche nelle repliche potró dire cosa avevo immaginato. Cosa aspetta Fabio è il nodo centrale del racconto e lo sottolineo dalla traccia, pensando ad alcuni “giallisti dentro” che amano indagare sui piccoli enigmi delle storie di TI. Cosa blocca Andrea influenzerà il decorso dei prossimi due capitoli. Cosa aspetta Fabio a lui e a me è ovviamente noto, deciso e lo saprete – credo – tra l’ottavo-nono capitolo: certo aumenterò gli indizi: due (uno già nel primo capitolo) ci sono già. Ciao e a presto.
24/11/2014 at 11:53
Verrà bloccato da un uomo quando…..
Il mistero si infittisce, la storia sta crescendo sotto ai nostri occhi, diventando sempre più interessante.
Cosa aspetta Fabio? Ha un appuntamento con Laura, chissà perché.. sta aspettando che suoni il campanello.
24/11/2014 at 20:18
Aaah, Lady Horror in persona. In confronto ai tuoi il mio è un mistero buffo 🙂
Come dico a tutti anche a quelli che mi scrivono sulla mail indicata nella bio: tra il “fuochino” e l’acqua calda.
A presto
24/11/2014 at 04:07
E incidente sia.
Cosa aspetti Fabio non lo so. Chi. Potrebbe essere Laura. Potrebbe essere Andrea. Potrebbe essere il giardiniere. O quello che tiene dietro alla piscina. O, perché no?, il tizio coi denti neri, quello che intuisce e ride, mentre lui ricorda e tossisce (e l’altra sua metà prende botte da orbi). Non saprei dire, per ora rimbalzo tra i mille vetri/finestre/vetrine che hai sparso per il racconto, quasi come fossero specchi, specchi che tendono a riflettere soprattutto elementi di disturbo (lui, ragazzo, alla stazione, appannato e fuori fuoco; la finestra con l’ombra rossastra lasciata dalle mani sporche di sangue; lui che guardando quella stessa finestra si pittura di sangue la faccia; la vetrina di quel maledetto caffè). Sto lì, insomma, frastornato ma molto sul pezzo.
Ciao,
D.
24/11/2014 at 09:09
Ciao D., nell’elenco hai omesso la transiberiana da me già citata e che ha buone quotazioni. In effetti, sei sul pezzo, anzi stai difendendo sul play adottando il c.d. “scivolamento”, perché hai notato e evidenziato l’aspetto dei vetri. P.s. Mi anche hai dato un’idea che non posso rivelare ora
09/01/2015 at 02:35
Embè che se ffà così? Leggi, commenti, seduci (intellettualmente s’intende), illudi e poi sparisci: come una meteora, come un Mancinelli qualunque 😉
28/01/2015 at 15:37
Max, scusami.
Sono stato quasi un mese senza computer e ho presto abbandonato ogni velleità di lettura da smartphone.
Oggi il nuovo Mac è arrivato nella sua nuova casa e presto mi rimetterò in pari con quanto mi son perso.
Scusa!
D.
23/11/2014 at 22:50
Tra le righe ho capito che non ti piace quel “sarà bloccato…” allora ho optato e fatto passare in vantaggio l’opzione incidente.
Ancora un grande capitolo, mi sono piaciute moltissimo le similitudini e le metafore dell’inizio. Ne hai usate un paio o tre di gran classe.
ps. Chi aspetta Fabio? te lo dico in privato, se indovino non c’è gusto…
23/11/2014 at 22:56
Ciao Ghigo, a me le opzioni piacciono tutte e tre, ho solo una piccola preferenza per una e non tanto perché faciliterebbe il mio scrivere reso difficoltoso da altri problemi, ma per il tipo di sviluppo.
Non merito tutta questa tua,stima, ma la incasso con piacere
23/11/2014 at 23:15
Era l’incidente quella che “preferivi”? 🙂
23/11/2014 at 13:11
Sono orribilmente sadico lo so, ma avrà un incidente a distanza di cinque capitoli. Ma hai mai pensato di scrivere canzoni come Mogol ? Cavolo, sembrano troppo belle le parole per una canzone. Se sentissi una musica intanto probabilmente mi metterei a piangere! 🙂
Bravo! Offri molte sfumature! 🙂
23/11/2014 at 15:09
Sfumature? Fantastico! Come un parrucchiere: il mestiere dei miei sogni dopo aver visto “Zordan” di Adam Sandler!!
No, non ci ho mai pensato: occorre avere una cultura della metrica che, fra le tante, non possiedo.
Io piango più con i film, anche se non deve mancare una struggente soundtrack
Grazie per essere passato
23/11/2014 at 18:41
Mmm … sai con il mio volevo mettere una musica alla fine. Sarà anche che è uscito l’ultimo album di Damien Rice: otto anni di silenzio ufficiale (non ufficioso visto che ha fatto altre canzoni e comunque anche le musiche ai suoi concerti) per tirarmi letteralmente un capolavoro di album! 🙂 Beh, se ti serve il chitarrista sono qui! 🙂
23/11/2014 at 12:00
Resterà bloccato in coda. Capitolo delicatissimo. Lo schiaffo finale di Laura ad Andrea, Il pugno di prima. Ricordi e emozioni delicatamente affiorano in un passato che ancora non emerge totalmente. La sospensione è geniale.
23/11/2014 at 14:30
Ciao Lucia, non posso che ringraziarti. In effetti si è menato un po’ e Andrea le prende sempre 🙂 Circa il passato, mancano ancora un paio di tasselli sperando di riuscire a inserirli
23/11/2014 at 11:50
quando meno se lo aspetta…e non finirà bene 😛
23/11/2014 at 14:35
Dear Mago good morning
Thank you for your attention
but in this brain storming
I prefer an other option.
Regards 🙂
23/11/2014 at 11:21
Che affanno! Ho fatto una corsa per recuperare. Ho votato per la cosa nel traffico.
Ciao ciao 🙂
23/11/2014 at 14:23
Affanno? Oddio, siediti respira profondamente e normalizza il battito. Ecco, ora sei riposata e lucida: ma ne valeva la pena? 😉
23/11/2014 at 14:27
Certo che valeva e vale la pena 🙂
Cmq c’è stato un grosso errore di battitura… volevo dire SOSTA nel traffico!
23/11/2014 at 07:53
Buongiorno e buona domenica Max. Ho votato per l’incidente, e grave anche. A questo punto, credo che solo un episodio simile possa, se posso permettermi, “smuovere” il rapporto tra i due fratelli. Fabio secondo me aspetta Laura. Irrazionalmente forse, ma aspetta lei. Ciao.
23/11/2014 at 11:12
Ciao Danio e buona domenica anche a te.
Buona opzione la tua, la mia preferita in verità.
A presto
23/11/2014 at 06:10
Purtroppo non ho capito le opzioni, sarà l’orario…voterò in un altro momento.
Credo che il conflitto tra i fratelli dovuto a Laura sia in realtà riconducibile ad un conflitto di base magari dell’infanzia o adolescenza. Fabio ha una personalità passionale e indipendente, Andrea è emotivo e stabile, più legato agli affetti. Cosa è successo a Fabio per arrivare a certe prese di posizione?
Dopo questa congettura psicologica assai inutile, visto che comunque non mi ha portato a niente, ti saluto con un buongiorno solare Max.
23/11/2014 at 11:16
Ciao “una volta squaw che nella foto ride sotto il sole di Sardegna”
Le opzioni sono volutamente oscure: Andrea dopo aver incassato lo schiaffo da Laura farà qualcosa che non dico (v. “….”), si muoverà e accadrà quanto previsto dalle opzioni.
Aggiungo che, a seconda, delle opzioni capiremo qualcosa di più del rapporto tra gemelli.
La tua distinzione tra gemelli ricalca in parte quello che voglio riprodurre: ovvero una coppia di gemelli che ben conosco (e che ho studiato mio malgrado) e che ho rappresentato in chiave romanzesca.
23/11/2014 at 11:57
Pensa che credevo tu fossi uno di questi gemelli 🙂
ho votato l’incidente, malgrado non mi piaccia, perché ho letto che è la tua preferita e vorrei renderti le cose facili. Buona domenica Max, augh.
23/11/2014 at 14:20
No, non sono io. Ma ci sarà una dedica finale eloquente.. 🙂
21/11/2014 at 18:50
Aspetta di sbollire, per agire …Ecco il voto.
21/11/2014 at 22:49
“sbollire per agire”? Uhm….. Vedremo presto, se avrò modo di continuare
21/11/2014 at 17:02
La lettura scorre veloce, grazie alla tua abilità narrativa.
Questo Fabio non l’ho ancora capito. Qual’è il suo tallone d’ Achille?
Sta aspettando altro ma, come dicevo prima, non l’ho ancora inquadrato bene. 🙂
21/11/2014 at 17:26
Grazie per non esserti dimenticata della mia storia.
Altro cosa secondo te? O altro da cosa?
P.s. Votare non votasti 🙂
19/11/2014 at 10:25
Scopre di Andrea e Laura per caso.
Un episodio molto bello: hai saputo rendere in maniera efficace la tensione tra Andrea e Fabio.
22/11/2014 at 18:37
Grazie Fra. Presto o tardi passo da te.
16/11/2014 at 09:31
Siamo tutti abbastanza vecchi da ricordarci “Lady Oscar” (aneddoto gustoso e divertente, tra l’altro). Ci sono dei momenti carichi di tensione in questo capitolo ed emerge il personaggio femminile in tutta la sua forza (Laura non ha mai pianto in presenza di qualcuno, neanche nei momenti peggiori). Racconto in crescita esponenziale. Bravo Max.
16/11/2014 at 10:13
Grazie Gatto, ancora complimenti per il tuo finale.
31/12/2014 at 17:40
Manca la tua sensibilità da queste parti…Ovunque tu sia, ti auguro un 2015 diverso pieno di amore, di gioia, di restare quella/o che sei… Ci manchi….. Bacio
15/11/2014 at 19:41
Scopre di Andrea e Laura per caso. Non mi piace l’idea di un’irruzione al matrimonio. La storia si infittisce e Fabio si logora in attesa.
Fabio sta aspettando una cosa sola, una parola difficile ma altrettanto importante: scusa
15/11/2014 at 20:38
Thommy, il primo ad aprire una delle mie prime scatole cinesi (la ragazza del treno = Laura). Ma Fabio non sta aspettando le scuse, neanche di fare le sue scuse, sta aspettando altro.
#cosaspettafabio 😉
15/11/2014 at 21:15
Acc! E io che pensavo di avere fatto centro! 🙂
15/11/2014 at 10:24
Ciao, Max.
Al mio ritorno a casa ho trovato in mail decine di notifiche di storie da leggere. E’ proprio vero che la vita va avanti anche quando tu ti fermi 🙂 eppure non c’era nessuna notifica per la tua storia. Sono andata a controllare e non avevo premuto “segui”, come una stupida. Chiedo umilmente scusa per la distrazione. Ho letto i due episodi persi, mi è piaciuto come hai portato avanti il tema del conflitto, creando interessanti sub-plot ancora da indagare. I fratelli sono contorti e diametralmente opposti – nel pradosso – e questo li rende materiale affascinante per un giallo. Mi chiedo quali reali sentimenti covino entrambi per la donna che sembra caratterizzare l’epicentro del sisma. Sono qui per scoprirlo. Per questo… irromperà a sorpresa nel loro matrimonio… spero.
15/11/2014 at 11:09
Sono davvero contento di leggerti. Spero tutto ti sia andato per il meglio. Un caro saluto
p.s. sub-plot creai? Ma è cosa brutta? E’ cosa legale?
15/11/2014 at 15:53
ho aggiunto un indirizzo mail nella mia bio. Mi piacerebbe sapere come stai, in molti di tra noi si era in pensiero per te.
15/11/2014 at 15:56
Gesù, Max, 🙂 com’è comlicata, questa frase… semplificala:
in molti di tra noi si era in pensiero per te
diventa
in molti eravamo in pensiero per te
ahahahah ( scommetto che adesso non me lo dai più l’indirizzo mail ahahaha)
15/11/2014 at 16:07
Frase toscaneggiante la mia, ‘un so micha americhano come a vvoi
L’indirizzo è pubblico: lo trovi nella bio
Certo, posso sempre inserirti nella black list, ahahahahah ;-
15/11/2014 at 16:08
ti ho già scritto.
14/11/2014 at 13:34
Scopre Andrea e Laura per caso. Mi immagino che la sola vista provocherà in Fabio parecchia tensione. Divento sempre più curiosa di capire che cosa ha Fabio.
15/11/2014 at 21:39
Certo tutto farebbe pensare ad una situazione esplosiva
12/11/2014 at 22:42
https://www.youtube.com/watch?v=i6YSThUaGnY
Omaggio a questa bella storia……
12/11/2014 at 23:29
Grazie! Anche se io assocerei la storia ad un altro titolo di Battisti che non posso specificare altrimenti si capiscono troppe cose 🙂
12/11/2014 at 18:06
Che bel capitolo!! questa volta ti sei superato davvero Max! voto che lo scopra per caso, anche se forse così farà più male…
🙁
12/11/2014 at 20:33
Grazie Ros, sto giro siamo entrambi sulle storie struggenti eh? Sarà l’autunno
12/11/2014 at 15:01
“irrompe a sorpresa nel loro matrimonio”: mi sembra il tipo da fare una scenata al matrimonio del fratello con la sua ex 😛
12/11/2014 at 20:32
Grazie Don, non so se irrompe, ma di certo Fabio danneggia, frantuma, in altre parole (ir)rompe e rovina le cose
12/11/2014 at 01:12
arrivo con ritardo e mi trovo già al quarto, ma va bene perché avrei scelto l’opzione poi risultata vincente
molte lodi e complimenti per questi due ultimi capitoli: l’uso centellinato ma prezioso del dialetto, la furia improvvisa ed eccessiva di fabio, i genitori assenti (bellissima la mamma come una falena)…
voto perché fabio scopra di andrea e laura per caso
ps. bellissimo il cameo dello spazzino
pps. cosa sta aspettando fabio? credo che stia aspettando laura, che però non verrà
12/11/2014 at 08:53
Grazie Ang. Attendevo la tua vista sul racconto. Ci tengo molto: sei il mio unico lettore puro e senza le tue impressioni, vado avanti, sì, ma mi manca qualcosa.
Aspetta Laura, dici? Uhm….
13/11/2014 at 14:54
lettore puro… mi sento un po’ una strana bestia in questo contesto!
13/11/2014 at 22:11
Sei una strana bestia perché persisti nel leggermi 😉
11/11/2014 at 23:07
Il mio voto forse ti scombina un po’ tutto, ho ribaltato la situazione. Ma c’è tempo ancora. Secondo me lo scopre per caso, e questo farà ancora più male.
Se la copertina fosse data per i reali valori di scrittura tu l’avresti già ottenuta. Una delle storie migliori tra quelle che sto leggendo, impegnata, sentita.
Ti tiene incollato come fosse un thriller, ma non lo è. Racconti storie di vita con un ritmo particolare.
Ti seguo sempre più con piacere e stima!
11/11/2014 at 23:09
Ghigo, devo confessarti una cosa….
11/11/2014 at 23:11
…. sai il bonifico che ti avevo promesso come corrispettivo per i tuoi commenti benevoli?
11/11/2014 at 23:12
… La banca non l’ha autorizzato!! Vabbè ormai il commento l’hai fatto 🙂
12/11/2014 at 11:44
Eh no, c.zzo, gli accordi sono accordi!!!
Sberbank Rossyia, e in euro, perché il rublo sta scendendo troppo 😛
12/11/2014 at 22:15
O Ghigo, son ‘hosternato o ‘he ti devo dire (?): l’è l’imbargho
11/11/2014 at 20:31
Irrompe a sorpresa nel loro matrimonio.
Sono una tonta, avevo dimenticato di cliccare segui la storia perciò ho saltato un capitolo…ero convinta che avrei ricevuto la notifica perché ti seguo come autore. Peccato, comunque l’ho letto e dopo quest’ultimo devo dire che mi piace sempre di più come scrivi; la figura dei genitori tipo, di un’era diversa dalla mia in cui sono invece troppo apprensivi e coinvolti, mi ha ricordato altre storie che so, e il tuo riferimento alla reazione di Fabio come qualcosa di già noto al fratello mostra quanto siano legati e si amino, quindi addolora sapere che in seguito si sono separati. Io credo che Laura non abbia mai accettato Andrea perché non ha mai accettato il fatto di essere stata abbandonata da Fabio malgrado la gravidanza, ed è per questo che gli urla sempre. Fabio con la sua presenza deve riequilibrare le cose, deve rimediare 🙂 bravissimo Max, sempre molto toccante.
11/11/2014 at 23:06
Temo Fabio farà ben altro che rimediare. Sono contento del tuo commento: se ho ben capito i miei personaggi ti stanno generando fantasie su loro stessi. E’ molto bello questo. Grazie alla una volta “squaw che nella foto ride sotto il sole di Sardegna” 🙂
11/11/2014 at 23:38
Augh 😉
11/11/2014 at 19:18
Irrompere a sorpresa al loro matrimonio deve provocare uno sconquasso inimmaginabile. Voto senza alcun dubbio per quello 😉
11/11/2014 at 23:02
Hai ragione vecchio mio: chi non ha mai sognato almeno una volta di creare sconquasso in un matrimonio ?
P.s. Stai per sfornare un nuovo capitolo?
11/11/2014 at 23:07
a breve…domani o al massimo dopodomani 😉
11/11/2014 at 14:27
Nel tuo stile confusionario si scorge qualcosa di buono e bello però nel complesso … mi sembra come una cozzaglia fatta di sabbia ed alghe da cui viene fuori una sola tellina. E’ bello ma lo trovo un po’ caotico! Troppo per i miei gusti! 🙁
Ma per quel che leggo di buono, mi ricorda tanto la canzone di Battisti “Emozioni”! :’)
Io ho scelto irrompe a sorpresa nel loro matrimonio! 🙂
11/11/2014 at 22:59
viste le vivide immagini regalate dai tuoi commenti all’alba del quarto episodio (cozzaglia, alghe, sabbia, tellina, etc) la situazione apparirebbe irrecuperabile, ma non dispero. Mi balena, anzi, un suggerimento lenitivo : nel continuare (spero) a leggere il mio sfarinato impasto salmastro, è sempre bene ascoltare nel contempo il compianto Lucio nazionale: la sua musica può addolcire la salata pillola al lettore 😉
14/11/2014 at 01:54
Non è irrecuperabile no! Ognuno penso abbia un proprio stile! 🙂 Io l’ho detto prima! Emozioni! :’) E quella canzone mi fa un male boia per quanto è … bellissima e per quanto è capace di far emergere di ricordi e pensieri! 🙂
11/11/2014 at 13:57
Indecisione…. ma voglio che scopra di loro per caso, del resto è giusto così.
11/11/2014 at 22:55
In ogni caso ci saranno scintille 😉 grazie per essere passata tra uno spirito ed un cannibale russo 🙂
12/11/2014 at 12:21
Ahahah prego, dovere!!
11/11/2014 at 12:08
Non intravedo niente di buono all’orizzonte. Parlo ovviamente della trama, non della tua scrittura. Quella tosse insistente, quella donna ancora piena di risentimento, quel gemello per certi versi poco gemello…
Mi manca i questo racconto quella nota ironica che era caratteristica del tuo stile. Non so se intendi recuperarla in seguito o hai deciso di misurarti su un altro registro.
Sperimenta pure, ma – come sai – di questi tempi i lettori, non solo su TI, privilegiano letture di svago.
11/11/2014 at 20:51
Bentornato al Napo.
Grazie per le tue schiette considerazioni.
Circa la mancanza della nota ironica, hai ragione, ma non è voluto. Mi trovo come nel racconto presente, dove è mancata spesso e poi mi sono “sfogato” nell’episodio della moglie del podestà. Qua e là ho provato a inserire qualche cenno (conclusione del capitolo precedente; lo zapping), ma per ora questa storia non lascia molti spazi. Vedremo.
Per il resto, io non sono in grado di preordinare come e cosa scriverò, scrivo quello che arriva: mi passa un’idea sotto il naso (se posso assurgere le mie al rango di idee) e poi la seguo tra le onde del gioco e dei commenti, mentre si crea come una fusione tra il suo umore di fondo e lo stile (?) in una sorta di sua autonomia (apparente direbbero gli psicologi).
In sintesi, a ben vedere, mi accorgo di seguire, a mia insaputa, un tuo suggerimento all’esito del mio primo racconto: scrivi per te stesso, non ti fare illudere.
Certo magari mi venissero in mente letture di svago.
È stato un piacere riflettere sulle tue parole
P.s. Il racconto autunnale promesso?
11/11/2014 at 22:28
Un’altra promessa, fatta ad Alessandra Startari, ha preso il sopravvento sul giallo d’autunno: non scriverò fino a quando lei non tornerà.
11/11/2014 at 22:52
E Napo è uomo di onore che rispetta una promessa.
Speriamo bene
Un saluto.
15/11/2014 at 11:12
Roberto, giusto per dirti che è tornata Alessandra Startari
15/11/2014 at 13:09
Sai questo cosa significa? Devo onorare la promessa e la promessa che mi ha strappato Alessandra era molto articolata: giocando sul fatto che io e lei abbiamo molte affinità, fino a sembrare – in alcuni casi – l’uno il fake dell’altra, mi aveva chiesto di scrivere un racconto intitolato Fake. Quindi niente giallo d’autunno (per il quale già avevo la trama). Devo pensare in fretta a qualcosa di nuovo. Lei pubblicherà la prossima settimana il quarto episodio di Shimpu e, a pochissimi giorni di distanza, dovrò esordire con il nuovo incipit (pur non avendone granché voglia…) Ho una mezza idea che il mio prossimo racconto potrebbe essere un quasi-giallo sulle false identità.
15/11/2014 at 15:18
Scusa all’evidenza lo sapevi già, ma nel dubbio ho preferito avvertirti, ma non vado oltre: res inter alios acta tertium neque nocet neque prodest. L’idea del giallo sui Fake è molto interessante oltre che attuale e contestualizzato proprio in TI. La pioggia autunnale e la Sardegna potrebbero restare sullo sfondo. La Sardegna è una terra calda che potrebbe dare calore ad un giallo Tecnologico. Ad maiora.
15/11/2014 at 15:39
P.s. Ho scoperto Diego Zucca grazie a tuoi commenti random, devo dartene merito
11/11/2014 at 00:35
Max, bello questo capitolo. Penso che sarebbe giusto avere notizie su come mai Laura abbia scelto Andrea, come mai un fratello rinuncia all’amore più grande del mondo quello tra fratelli per una donna?
Non rinuncerei mai a un fratello per nessun uomo. Ma questa sono io, il mondo è diverso e le storie pure. Un bacio.
11/11/2014 at 00:37
Il mondo è varin ma qui è Fabio a cantare la messa 🙂
11/11/2014 at 00:09
Fabio sta aspettando… quella tosse… ho la sensazione che in questo racconto la vita ma soprattutto la morte possano rappresentare una sorta di chiave di lettura sottotraccia
Irruzione al matrimonio, prevedo scintille.
11/11/2014 at 00:33
Ciao Max, interessante lettura ne parlerò con l’autore 😉
Scintille, fuochi e fiamme 🙂
P.s sono ripassato da te…
10/11/2014 at 23:18
Bel capitolo…incalzante 😉
Sono curioso di veder (vincesse l’opzione per la quale ho votato) quel “per caso” dove ci porterà 😉
11/11/2014 at 00:28
Vallo a sapè… 😉
Grazie per continuare a seguire la mia storia, oggi il primissimo a commentare
11/11/2014 at 00:30
Ih ih…sono fruitore di theincipit da smartphone…lo confesso… 😀
11/11/2014 at 00:36
La confessione comporta una riduzione della pena o, quantomeno, la clemenza del Giudice
MaxLap by IPhone 😉
11/11/2014 at 00:45
Mhauahahah 😀
Sincerità apprezzabile 😀
I-mago 😀 (che sullo smartphone per TI ci scrive pure spesso 😛 )
10/11/2014 at 18:30
Io e la parità siamo una cosa sola. Votando per Andrea e Laura ci si è messo di mezzo Fabio. 🙂 Speriamo che qualcuno sblocchi la situazione. Ma visto che hai terminato l’episodio con loro due, io preferirei continuare con loro. Bello questo episodio, specie per il flashback del passato.
10/11/2014 at 23:14
Grazie Danica,
Il voto finale ha impedito le mie imprecazioni.
Laura e Andrea torneranno ancora (o almeno spero) 🙂
10/11/2014 at 11:13
Andrea e Laura.
Un capitolo molto interessante che comincia a svelare qualcosa e mette nuove carte in tavola. Bravo Max!
10/11/2014 at 23:12
Grazie Francesco.
A quanto pare non riusciamo a liberarci della tosse
09/11/2014 at 15:02
A me piacerebbe assistere a un dialogo tra Andrea e Laura. Secondo me la ragazza incinta che stava con Fabio è proprio Laura…
10/11/2014 at 23:11
E bravo Tommy ! Anche l’unico ad esserti sbilanciato.
08/11/2014 at 12:35
Andrea e Laura, perché mi manca il punto di vista della “controparte”.
Menzione d’onore per lo Chef Tony… e seguo!
08/11/2014 at 14:55
Beh, in uno zapping non poteva mancare Miracle Blade 🙂
07/11/2014 at 00:05
Ho trovato la scrittura abbastanza elevata (forse un po’ troppo in alcuni punti: certe espressioni sono leggermente arcaiche per un giallo, e ne rallentano un po’ la narrazione), ma soprattutto ho amato il dialetto toscano (? correggimi se sbaglio) nei dialoghi. Sono molto realistici. Voto Fabio e seguo 🙂
07/11/2014 at 00:55
Troppo Elevato? Tutto può essere, in particolare nel primo episodio.
Però tieni conto che il mio è un giallo sui generis
È voluto, ma solo per i personaggi femminili, un accenno di toscanismo
06/11/2014 at 12:35
Era finita la connessione e mi ha segato il messaggio. Questo capitolo mi è piaciuto molto e il passaggio da Tenco ai fatti rende bene l’idea. Leggevo e vedevo.
Ma sei anche tu toscano?
06/11/2014 at 20:22
Ciao Ghigo (ti si puó chiamar così vero?), ti ringrazio molto per aver commentato l’episodio e per averti sentito in dovere di completare il commento interrotto. Mi garba molto il tuo apprezzamento.
Ma…. Ma cosa sta aspettando Fabio?
P.s. Non son toscano, ma ho inteso haratterizzare un pohëttino un paio di personaggi. Però amo imitare – e lo faccio assai bene – Rihhardo Pangallo quando l’è ‘he doppia i filme (ora sto scrivendo in senese e non in livornese come Pangallo 😉 )
06/11/2014 at 10:41
Io ero per i genitori dei gemelli.
Gran pezzo di bravura, capitolo visivo,prima parte che ci introduce ai fatti
05/11/2014 at 15:32
L’uomo che tossisce. Forse perché tossisco molto anch’io 🙂 avanti così…
05/11/2014 at 20:11
Mannaggia Danio, dobbiamo darci all’aereosol!
Grazie per essere passato 🙂
05/11/2014 at 13:16
I genitori dei gemelli.
E’ l’episodio, dal mio punto di vista, migliore che tu abbia scritto, anche considerando i racconti precedenti. Ci sono sia i contenuti che una piacevole scorrevolezza.
Dobbiamo indovinare cosa ci svelerai di Andrea e Laura? E cosa aspetta Fabio? Cominciano ad affiorarmi alla mente alcune fumose ipotesi; appena saranno più definite mi riservo di illustrartele altrove.
p.s.: se locullo vede che hai scritto “in qualche modo” passa a sequestrare la tastiera anche a te… 😀
05/11/2014 at 14:45
Grazie Max. Anche per la comparazione, con cui divergo in parte: sono molto affezionato ad un paio di episodi delle formiche e ai primi 2 episodi e al finale di “Alcuni istanti …”.
Fai pure delle ipotesi anche in pubblico, in tal caso non risponderò pubblicamente.
P.s. E’ stato un po’ come evocarlo: lui e la sua garbata intelligenza che da un po’ non leggiamo 🙂
05/11/2014 at 12:10
Lo scopriamo grazie ad Andrea e Laura che chiudono l’episodio…. vorrei sapere cosa è successo al bambino.
Episodio molto d’impatto, tocca corde delicate e lo fa con prepotenza. Forse è giusto così, la vita non sempre ti fa sorridere.
Bravissimo.
05/11/2014 at 14:39
Grazie Serena. Quando ho scritto i corsivi di Fabio stavo pensando a degli schiaffi
05/11/2014 at 10:25
[Fabio]
05/11/2014 at 14:36
[ 😉 :-)]
05/11/2014 at 09:47
Gran bella prova di scrittura, il tema è di quelli che “spacca”. Hai tutta la mia attenzione. Ti seguo con piacere. Bravissimo.
05/11/2014 at 14:34
Grazie Gatto, ma secondo te qual’è il tema..? 😉
05/11/2014 at 01:23
Già solo il titolo del capitolo mi aveva fatto scattare il pollicione verso l’alto, la lettura ne è stata solo conferma.
Io ho votato per Fabio, tra un colpo di tosse e l’altro.
D.
05/11/2014 at 14:33
Tutta sta tosse, senza sigarette poi… 😉
Grazie per il pollicione
05/11/2014 at 01:19
Andrea e Laura. Andiamo via lineari che ci voglio capire di più 😉
05/11/2014 at 14:30
Ci sono almeno altre tre cose da capire. Tifo anch’io per Andrea e Laura. Grazie mille 🙂
05/11/2014 at 01:15
Ho scelto Fabio e sei con due opzioni in parità. Grande. Mi è piaciuto tantissimo. Non ti scrivo qui sotto perché già mi è venuto in mente un possibile proseguo e non posso anticiparlo. Scritto bene. Molto belle le tre scene diverse. Sto crollando ciao.
05/11/2014 at 14:28
Grazie Lucia, davvero
04/11/2014 at 11:18
Curioso questo “ciabattare”, interessante “lo spazio” dedicato alle mani…
vediamo il seguito, se l’uomo ci racconta qualcosa.
04/11/2014 at 11:24
Qualcosa racconterà… 😉
03/11/2014 at 15:45
Di certo non perdi tempo a scrivere 😉
04/11/2014 at 11:23
Convinto tu…. 😉
31/10/2014 at 01:02
Sempre molto arguto e sottile.
Si vede che qualcosa di vero e vissuto c’è eh!!… (quanto ti capisco)
31/10/2014 at 08:50
Grazie Fox. In realtà non molto, solo spunti
30/10/2014 at 20:48
Ti sei ripreso? Ottino direi ,ora che ho capito lo stile capisco meglio.sto con il Samsung telefono impossibile dilungarmi.
30/10/2014 at 21:05
Ottino? O Ottone?
In ogni caso grazie
30/10/2014 at 21:09
Metallo pregiato
30/10/2014 at 11:17
Lo racconterà l’uomo…
Eccomi qui. Devo ammettere che la cosa che più mi ha incuriosito sono le foto: e sapendo che tu, nella precedente storia, hai inserito fatti personali, mi chiedo quanto spazio stavolta abbia concesso loro.
Vedremo.
30/10/2014 at 21:03
Beh, allora mi sa che mi toccherà trovare una community di fotografi 😉
In questo racconto, la mia vita familiare costituisce fonte di spunti e “materiale” (anche le foto) ma non posso parlare di una storia biografica .
Tuttavia, ti devo confessare che questo mio terzo racconto costituisce il terzo step di una mia personale antologia degli affetti.
Ma dimmi, secondo te, cosa sta attendendo l’uomo ? 🙂
31/10/2014 at 00:19
Il fatto che tu me lo chieda significa che già hai messo degli indizi? Perché allo stato attuale delle cose, non ne ho davvero idea!
07/11/2014 at 18:25
Allora Boost, cosa sta aspettando l’uomo? Sta volta c’è un indizione 🙂
07/11/2014 at 21:47
Ciao Max, non saprei, devo ancora leggere! 😉
07/11/2014 at 22:54
Mi piacerebbe farlo diventare un tormentone, tipo #cosaspettandofabio, ma senz FB e Twitter ….. è dura
09/11/2014 at 02:18
Sinceramente, ancora non so. È tutto troppo “aperto”… Nemmeno ho un’ipotesi. Aspetterà suo figlio, la misteriosa mora, il dottore (dato quanto ama l’autilesione)!
09/11/2014 at 02:24
Grazie per averci tentato, eppure un indizio c’è 🙂
#cosastaspettandofabio
30/10/2014 at 07:19
mi è piaciuta molto la storia raccontata dall’uomo con i ricordi e del flash su andrea, modalità che in parte avevi accennato nel primo capitolo e che a questo punto spero manterrai anche per il terzo
sempre emozionante 🙂
30/10/2014 at 09:04
Grazie Ang.
Se ti riferisci al Ping Pong Uomo-Andrea che si conclude con Andrea a fine episodio credo continuerà per un po’.
P.s. mattiniero eh?
07/11/2014 at 18:27
Ang, giro anche a te l’interrogativo: cosa sta aspettando l’uomo?
29/10/2014 at 11:23
Lo racconterà l’uomo coi suoi ricordi.
E potremmo scoprire di una ricerca infruttuosa, di un inseguirsi vano.
D.
29/10/2014 at 15:49
Forse, ancor peggio…
28/10/2014 at 23:32
Sarà l’uomo che continuerà a mostrare i suoi ricordi, di un fratello o un grande amico da cui si è allontanato per poi pentirsi. Struggente, sei molto bravo a rendere gli stati d’animo immediati di nostalgia, malinconia e rabbia…forse senile? se le foto sono personali lo vedo quasi come un diario.
28/10/2014 at 23:36
Scusami, è chiaro che si tratti di un gemello…non ricordavo il titolo.
29/10/2014 at 00:24
Non sono del tutto estraneo ai protagonisti delle foto
Più che senile direi mezz’età
Grazie per i compliementi
28/10/2014 at 23:28
Voto per il racconto di Laura e Andrea, che non è la maggioranza. Mi sarebbe piaciuto conoscerli un po’ di più. Leggendo questo episodio, uno dei due gemelli mi ha dato l’impressione di soffrire di parecchi tic nervosi. Forse mi sbaglio. Lo scoprirò sicuramente leggendo i prossimi episodi. 🙂
29/10/2014 at 00:18
Tic nervoso? Forse qualcosa del genere … Grazie per essere passata
28/10/2014 at 21:19
Andiamo coi ricordi dell’uomo.
Inutile dire che mi hai incuriosito; l’opzione che ho scelto potrebbe svelare qualcosa di questo giallo, ma conoscendoti temo sia solo una pia illusione.
29/10/2014 at 00:11
Eccolo l’investiMax. Eddai: ho posto ben un interrogativo nel finale e ho chiesto di provare a,indovinae nella domanda che apre il capitolo e sai bene che ho pensato a te mentre “lanciavo la sfida” 🙂
29/10/2014 at 00:13
P.s. Tu avevi capito l’arcano di Boost?
29/10/2014 at 00:34
Siamo al secondo episodio e devo già fare ipotesi? Vuoi che mi esponga al pubblico ludibrio? La somiglianza dei nostri nomi non ti tange nemmeno un po’?
Un minimo di empatia, che diamine! Un aiutino? 🙂
29/10/2014 at 01:49
se non al pubblico al privato ludibrio 🙂
29/10/2014 at 00:14
Ho visto una tua nuova,storia altrove: la lancerai anche qua in TI?
29/10/2014 at 00:35
L’altro racconto resterà altrove, ma grazie per l’attenzione.
28/10/2014 at 17:46
Un mix mi sembra accattivante. Per ora non si capisce molto, ma non so perché mi inquieta. Mi piace l’attenzione per il particolare.
29/10/2014 at 00:08
Lieto d’inquietare e ai tuoi commenti poter replicare.
A presto
27/10/2014 at 18:34
Lo racconterà l’uomo con i suoi ricordi.
Rimane ancora molto mistero, ma continui ad interessare. Ho notato una grande attenzione alle mani (dopo che nel primo capitolo me l’avevano fatto notare altri commenti), con descrizioni davvero belle.
Attendo, incuriosito.
28/10/2014 at 23:47
Ci sono più misteri e qualche indizio. Man mano qualcosa si svelerà.
Vedo che sei già in pista con un nuovo racconto. A presto.
27/10/2014 at 18:19
Sarebbe più interessante un mix, ma vedo che sono in minoranza. Bel episodio, complimenti.
28/10/2014 at 23:41
Anche per me il mix è la miglior scelta, ma mi sa che ci toccano solo i ricordi.
Vedo che hai postato un altro episodio a breve arrivo.
P.s. Domenica sono stato a Mantova, sei sicuro di non essere mantovano?
27/10/2014 at 12:02
Vorrei Laura e Andrea… un po’ per dargli spazio e un po’ perchè trovo che a volte i ricordi dell’uomo risultano confusi e, difetto mio, faccio fatica a seguirlo.
Vediamo cosa succede 🙂
28/10/2014 at 23:13
Ola Serena, non sono i ricordi dell’uomo ad essere confusi, ma la descrizione fattane da un altro uomo (io) nel primo episodio 😉 mi sa che ci toccano i ricordi
27/10/2014 at 11:41
Ottima la scelta di abbinare le immagini al testo, lo hai arricchito in questo modo. tra l’altro scrivi molto bene, complimenti. per la scelta ho seguito la corrente: mi affido ai ricordi. a rileggerti. ti seguo
28/10/2014 at 23:10
Grazie Gatto (diminutivo affettuoso), peccato,i pochi voti per il mix
27/10/2014 at 11:18
L’uomo con i suoi ricordi 😉
27/10/2014 at 11:19
Passa da me se ti va 😉
28/10/2014 at 23:08
Ti sto seguendo sin dall’inizio sono solo stato un po’ in esilio
28/10/2014 at 23:16
OK grazie 😉
27/10/2014 at 01:03
Lo racconterà l’uomo con i suoi ricordi.
Ormai è la tua cifra non farci capire la trama della storia, ma restituirci delle sensazioni che sono esse stesse la storia. Poi la nebbia svanirà e rimarremo sorpresi nello scoprire dove siamo stati fin dal primo momento.
28/10/2014 at 23:07
Ho lo sensazione che tu abbia ragione circa le sensazioni 🙂
sto crecando di raccontare un vissuto umano in presa diretta, ricordi compresi, senza sovrascritture. Vedremo se sarò in grado.
Però il giallo (i) c’è: sto espressamente ponendo degli interrogativi.
Grazie Napo, anche per non aver maramaldeggiato nel primo episodio
P.s. Abbandonate le faccine?
27/10/2014 at 00:33
Lo racconterà l’uomo con i suoi ricordi.
Non vorrai credermi, ma mi hai colpito. Saranno state le foto – eccezionali, espressione di una tela che si fa spessa, solida – a regalare intenzione ai dialoghi, a concedere scorci al racconto, ma hai egregiamente restituito quell’identità inizialmente sommessa e a tratti fumosa, a questa storia. Comincio ad entrarci e, a questo punto, contenta di averlo fatto in punta dei piedi. Involontariamente grazie all’autore.
28/10/2014 at 23:00
Grazie Start, ma puoi far anche chiasso nell’entrare a casa mia 🙂
Sono contento le foto piacciano perché, come immagino avrai intuito, non sono state scelte freddamente o a caso
27/10/2014 at 00:09
C è qualcosa che mi inquieta…e non è una cosa negativa eh…attenzione ^^
Continuo a seguirti con grande attenzione…avanti così ^^
28/10/2014 at 22:53
per inquietare un po’ voglio inquietare o, almeno, provare.
Grazie per essere passato da Ibla poi: è così lontnan 🙂
28/10/2014 at 23:09
Devo intuire che sei di quelle parti? XD
29/10/2014 at 00:27
Conosco un po’ …
29/10/2014 at 00:30
Io ho una delle persone più care della mia vita lì…ci sono stato di recente…ed è stata un’esperienza indimenticabile…
Spero di rendere l’atmosfera di quei posti, anche agli occhi di chi li conosce :3
22/10/2014 at 21:54
eccomi qui finalmente! Allora…pronti via: tuffiamoci in questa nuova storia!io voto per iniziare a capire qualcosa in più tramite le foto! ti seguo anche in quest’avventura Max!
23/10/2014 at 22:31
Grazie per essere passata. A presto
22/10/2014 at 00:23
Max,
leggo tra i tuoi commenti che sei un po’ scoraggiato perché, con questo primo episodio, ti abbiamo dato addosso. Vorrei regalarti una piccola lista incompleta – per motivi di spazio – per farti capire come opere dapprima incomprese, siano poi diventate opere di prima scelta.
Con stima.
1- Stephen King ha ricevuto molti rifiuti per Carrie e tra tutti il più clamoroso è questo: “non ci interessano i racconti di fantascienza con utopie negative. Non vendono.”