SHIMPU

“Giungla”

Le fiamme divamparono all’alba. Un fumo nero e denso aveva raggiunto il settimo piano della palazzina a nord di Roma, nel quartiere Prati. Le cime dei platani che sfioravano il tetto, ingiallite dall’autunno inoltrato, si erano accese come tizzoni.

La stampa ci mise cinque minuti ad arrivare: prima delle ambulanze, prima delle autogru dei pompieri, persino prima delle volanti di polizia.

Sonia Loi, Profiler di lunga eco,  era sul posto da un’ora, col decaffeinato a portar via che le fumava tra le mani e gli occhi stretti a una fessura: granuli di cenere volavano ovunque, la stavano accecando.

«Che sappiamo?» chiese senza entusiasmo al poliziotto occupato a tenere lontano il capannello di curiosi che si era radunato lì intorno.

«Una caldaia. Perdeva e poi è esplosa. Hanno fatto uscire tutti con mezz’ora d’anticipo. Nessun ferito.»

Sonia ne era al corrente. Le mancava un dettaglio: «Chi li ha evacuati? Vi ho visto arrivare dopo l’esplosione».

«Ci hanno pensato i cronisti, all’evacuazione» ammise nell’imbarazzo.

«E i cronisti come sapevano che sarebbe esploso lo stabile?» lo incalzò con l’espressione di chi la sa lunga.

«Hanno ricevuto una soffiata anonima» farfugliò l’agente.

Sonia sospirò tra sé: «Chiamare la stampa prima che la polizia. Piromane narcisista».

Il poliziotto si accigliò: «Una fuga di gas. Non un piromane».

«Un piromane. A meno che la telefonata alle redazioni non l’abbia fatta un veggente» sorseggiò l’ultimo sorso. «Io vado», e si allontanò.

Il poliziotto, ancora un novellino, la rincorse: «Un momento, dottoressa Loi. Ma come lo sapeva? Era qui prima di noi anche lei».

La donna spinse un pulsante e, con due note, lo sportello dell’utilitaria si aprì lasciandola montare. Gli concesse un sorriso bonario: «Io inseguo questo incendiario da un anno. Ormai prevedo le sue mosse». Mise in moto e partì, osservando nel retrovisore la faccia trasalita dell’agente.

Sul Lungo Tevere il traffico era convulso, nonostante l’ora. L’abitacolo profumava di erbe aromatiche, di quelle con proprietà rilassanti, e la radio trasmetteva musica troppo rumorosa per le sue orecchie: non dormiva da due giorni. Cambiò stazione. Due speaker si palleggiavano l’ultima news:

Esplosa? La lattina di coca-cola gli è esplosa in faccia?

Hai capito bene: si parla di Unabomber.

Sul serio? Unabomber è tornato a colpire?

Se non lui, un emulatore. Gli attribuiscono pure gli incendi dolosi in città. Siamo arrivati a cinque palazzine, questo mese.

E la polizia che fa?

Annega, come al solito. Secondo me—

Sonia spense la radio, accostò. Dal cassetto portaoggetti agguantò un tubetto di pillole. Con un solo gesto ne ingoiò tre. Lo giuro, stavolta vinco io, si disse, smontando dall’auto.

Marciò spedita fino al secondo piano della questura Trevi Campo Marzio, a pochi passi dal Pantheon. Guizzò tra scartoffie e trilli di telefono.

Il questore vicario del commissariato Roma Trevi, Sauro Casati, era un uomo ben voluto, ossessionato dall’ordine e dagli ordini. La sua divisa brillava, stirata da farlo sembrare un prototipo in vetrina. Osservò Sonia, ancora in piedi sull’uscio, e aggrottò la fronte. Aveva occhiaie evidenti e c’era fuliggine sui suoi vestiti e su quei lunghi capelli color mogano a ciocche anneriti.

«Loi, chi è arrivato per primo?».

Sonia abbozzò il sorriso di circostanza di chi digerisce meglio un pugno nello stomaco che la sconfitta: «La stampa, capo».

«La polizia, Loi. Noi siamo arrivati sul posto per primi.» Affilò lo sguardo e sibilò: «Chiaro?»

Sonia esitò. «Sì, signore.»

Casati annuì compiaciuto e le fece cenno di seguirlo fino alla stanza delle prove. Un casellario sorvegliato con un tavolo pieno di refurtiva: banconote segnate, coltelli d’ogni genere, manette contraffatte, bancomat e carte telefoniche. Pistole di grosso e di piccolo calibro. Persino corde e cappi. Le armi da taglio imbustate erano ancora sporche di sangue.

Casati portò le mani dietro alla schiena e si fermò davanti a una cintura dinamitarda adagiata sulla superficie metallica del tavolo. «Questo mondo è una giungla, Loi. C’è chi vince e c’è chi perde. Di solito chi perde, muore.» La fulminò con lo sguardo:«Tu vuoi perdere, Loi?»

Sonia strinse i pugni lungo i fianchi: «No, signore».

«Allora saprai che non sempre, la verità, trionfa. So di potermi fidare di te e devo affidarti un caso difficile. Sul piromane metto un altro, tu lo supervisionerai. Ma ora mi servi su Shimpu

Sonia immaginò di aggredirlo: mollare il piromane dopo mesi di ricerche, dico, è matto?

Casati agguantò il cinturone esplosivo, indietreggiò di un passo e lo sollevò sussurrando: «Come ho detto, vita o morte dipendono dalla verità che saremo disposti a raccontare, Loi.» Ordinò: «Devi seguire le indagini e stilare un profilo dettagliato di qualcuno che potrebbe essere coinvolto in una cospirazione finalizzata alla strage».

Alla parola strage, Sonia si bloccò.

«Ma tieni presente che, in questa giungla, è Darwin che vince, non Einstein. Qui, chi perde, muore» sentenziò.«Pronta a morire?».

Sonia lo incenerì con gli occhi.

Qual è il nesso tra questi tre elementi?: il Piromane; Unabomber; lo Stragista

  • Il complotto. (48%)
    48
  • Il fuoco. (36%)
    36
  • Non c'è nessun nesso. (15%)
    15
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

1.092 Commenti

  • Cara Alessandra,
    che posso aggiungere agli oltre mille commenti?
    hai una grande capacità descrittiva. costruisci trame solide, fatte di incastri perfetti che conducono il lettore attraverso la storia, fino alla verità.
    Una sola cosa mi dispiace: non essere arrivata su TI prima, per poter commentare e partecipare alle scelte.

  • Premetto che avevo già letto questo racconto e Fort Island qualche tempo fa: sennò, come vedevo la somiglianza fra le due penne, solo dai commenti? Son mica Sherlock Holmes. 🙂
    Non avevo commentato perché di commenti ne hai avuti già tanti e il mio non apporterebbe nulla, ma lo hai chiesto, quindi:

    non commento lo stile narrativo, scrivi bene, è appurato, te lo dicono tutti, assodato.
    Non ho nessun titolo di critico letterario (dio sa come mi sarebbe piaciuto), quindi do solo le mie impressioni da lettore.
    trovo che il testo sia più lavorato, non so come dire, preciso, attento, giusto, rispetto a Limite Invalicabile. Almeno è la mia impressione. Però ci sono molte cose in comune: la protagonista in cerca di verità, una realtà fatta sempre di mezze verità.
    Il genere non mi appassiona, però SHIMPU mi è piaciuto (più di Fort Island), mi è piaciuto il ritmo, la storia, anche se, te l’ho detto le teorie del complotto mi disturbano. Non sono neanche una fervente discepola delle verità ufficiali, soprattutto in un paese di insabbiamenti e intrallazzi come l’Italia, ma il complottismo mi da l’orticaria.
    Però qui l’idea di fondo è molto coinvolgente.
    Secondo me alcuni personaggi mancano un po’ di approfondimento e sfumature: ho capito che sei una grande sostenitrice del “show don’t tell” ma a me ogni tanto un po’ di descrizione emotivo-riflessiva piace. Cioè, i due protagonisti sono piuttosto ben delineati, riusciti: si somigliano, agiscono in modo diverso ma animati dallo stesso senso di verità, giustizia, vendetta. Ma, ad esempio, il prof Petrin? È solo un fanatico che vota la sua vita intera e quella della sua famiglia al “bene” supremo del mantenimento dell’Ordine? Senza parlare del cattivissimo Al Jami, di cui non sappiamo nulla, tranne che apprezza l’uso della tortura. Lo so che lo spazio era poco, ma questi personaggi mi restano un po’ stilizzati.-
    La storia è piena di immaginazione ma altamente verosimile, il mistero di Ustica come tema di fondo riapre una ferita aperta, per me e per buona parte del popolo italiano (almeno voglio crederlo).
    Davvero ottimo il finale, anche se avrei voluto sentirla anche io la favola di Sophia. 😉
    Ah, e ho molto apprezzato anche l’intrecciarsi di passato e presente: davvero ben gestito.
    Ecco tutto quello che mi è venuto in mente. E ho già scritto troppo
    Ciao

    P.S. Hai mai letto Les arcanes du Chaos di Maxime Chattam? (credo che in italiano si chiami solo Arcana): non è il mio preferito dei suoi romanzi, in quanto incentrato sulle teorie del complotto, ma il finale di Fort Island, con la vicenda delle Torri Gemelle mi ci ha fatto pensare. Le due trame, molto diverse, vi si ritrovano. Ti saluto davvero e chiudo questo prolisso papello.

    • Grazie per la lettura e per l’attenta recensione, Marie.
      Sì, non ho potuto approfondire i personaggi oltre il necessario, ovvero lo strumentale al plot. In un romanzo lo farei… ovviamente, ma qui… beh lo capisci. Il problema non è mai stato nello spazio concesso dalla piattaforma ma in me, io non riesco a farmi una ragione che un racconto breve non possa avere gli stessi elementi di un un romanzo e la trama e i personaggi che uso non voglio ridurli, non voglio risparmiare. Poi però succede che per questo alcuni diventino solo un anello utile e poco di più.
      Non ho mai letto la Chattam ma se me la consigli ci provo. Grazie. A te suggerisco un libro che io stessa non avrei mai pensato di leggere e invece mi ha folgorato e non so perchè sono sicura ti piacerà : La scuola cattolica, di Albinati. Ultimo Premio Strega ma poco importa. E’ davvero una perla rara la sua scrittura, mi farebbe piacere un tuo parere.
      In quanto ai complotti… beh io sono una giornalista… se non avessi pensato che dietro un sipario si nasconde sempre una maschera pronta a entrare in scena, avrei fatto altro. 😉 Ti abbraccio.

      • Chattam è un uomo. (Magari sì offende). Io amo molto i suoi romanzi incentrati sui serial killer. Les arcanes mi ha lasciato perplessa, ma mette un manipolo di potentissimi lobbisti dietro ogni grande attentato della storia, per conservare lo statu quo e il potere. Fort Island me lo ha ricordato. Soprattutto nella scena finale.
        Mi segno Albinati. Per ora ho deciso di colmare una grande lacuna nella mia conoscenza di classici americani: Trumane Capote. Mi occuperà per un po’, temo.
        Non dico che i complotti non esistano, sono le teorie del complotto a oltranza che mi disturbano. Sono agnostica anche in quello 🙂

        Penso che una versione romanzo di Shimpu avrebbe potenzialità enormi.
        Ciao

  • Commentare una storia che conta più di mille commenti prima del mio non è facile, è impossibile non essere ripetitivi. Liquiderò ciò che è abbastanza ovvio in pche parole: ottima storia, ottima scrittura. Ciò che rimane sono le mie impressioni, quello che mi è sembrato trasparire da ogni capitolo. L’idea che dai è che dietro i 5000 caratteri ce ne siano 10 volte tanto, e non perché riesci a concentrare molti contenuti in uno spazio misero, è vero ma non è quello che intendo. Ho l’impressione che tu abbia proprio scritto molto di più di quanto hai poi pubblicato. Se non lo hai scritto, lo hai immaginato, nei dettagli. Poi hai fatto un egregio riassunto, un montaggio eccellente, dal quale si percepisce un più ampio respiro. E penso anche che non sapevi esattamente dove saresti andata a parare all’inizio della storia, quindi parte del mondo che resta dietro le quinte l’hai immaginato in corso d’opera e anche questo è notevole.
    Brava, complimenti. Se non ho capito male ne vuoi fare un romanzo, è giusto, perché tutto questo mondo coerente non rimanga chiuso in te, inconoscibile e inutile.
    Come lacrime nella pioggia…

    Ciao ciao, penso che ci reincontreremo

      • Beh, sì, l’ho letto, non avrei dovuto, non subito, nel senso che avevo in programma altro, ma ero molto curiosa. Penso molte cose del finale: che è bello, inaspettato, poetico già lo sai. Penso anche che di Sophia abbiamo conosciuto molto poco. Il suo nome non è certo casuale, ma si intuisce che il suo ruolo sia qualcosa di più di quello di depositaria di verità inconfessabili. Mi ricorda L’uomo Variabile di P.K. Dick, un unico individuo in grado di cambiare il destino di un intero pianeta. Insomma, in una versione estesa del racconto approfondirei proprio il suo ruolo, la sua educazione, la consapevolezza del padre nel trasformarla in una sorta di arma. Perché un padre che ama le figlie, finisce per separarsene in questo modo, mettendole in pericolo e rendendole un pericolo? Scusa, divago. Molto onorata che abbia voluto sentire la mia opinione. Leggerò anche le altre tue opere.
        Ciao ciao

        • Grazie per l’attenta riflessione e, sì, Sophia è approfondita nella versione estesa.
          Un padre perchè fa questo alle sue figlie? Perchè è un uomo e non una macchina. Sbaglia ma lo fa a fin di bene. Perchè i suoi principi sono elevati e sono altri. Perchè lui vuole salvare il mondo prima che se stesso e quindi persino prima delle sue figlie. Perchè è per un bene più grande. E perchè quando non sei un uomo qualunque non puoi pretendere di vivere come se lo fossi.
          😉

  • E finalmente sono riuscito a leggere questo racconto.
    Bello, proprio bello.
    Una poliziotta di grande potenziale noir, mi fa venire in mente Harry Hole, e spero che sia presente in altri tuoi racconti.
    Un finale eccezionale per la sua delicatezza, altre soluzioni avrebbero rischiato di rovinare la storia.
    E poi sei stata molto brava a riuscire a racchiudere in un racconto breve un romanzo intero.
    …c’era una volta… mi ha consolato, dopo aver sofferto davanti a questo spaccato di vita marcia e disonesta

    grazie,
    gf

    • Giovanni,
      prima ho letto il tuo commento a Doppio Freddo, una storia che ho amato molto, ora trovo questo tuo commento a Shimpu e rimango immobile: scosso? Spero non si tratti di delusione…
      Shimpu è una storia molto autobiografica. Sono stata davvero sulle scale antincendio di un ospedale piene di mozziconi di sigaretta a osseravre tetti obliqui in un disegno mancino. Sono stata sulla cordonata del Campidoglio a immaginare dove piazzare le fioriere per le esplosioni comandate ( ;)), sono stata sulle immagini del Brennero per stabilire le distanze di confine. Ho abbracciato la teoria dell’effetto domino che stabilisce catastrofi a tavolino per ottenere risultati geopolitici, una cosa che sto scrivendo anche in Fort Island. Ma questa storia, Shimpu, che alla fine racconta ad Alex la verità come fosse una fiaba, l’ho amata particolarmente.
      Aspetto però il tuo insindacabile giudizio e ti ringrazio di aver dedicato il tuo tempo alle mie storie.

      • Ti tranquillizzo subito: questo racconto è davvero eccezionale, e te lo dice uno che non ama il genere fantapolitica/complotti/spionaggio, almeno non nella fiction (nel senso proprio del termine).
        Mi hai preso all’amo della curiosità già dai primi capitoli, poi è stato un crescendo continuo, fino al finale perfetto. Ti confesso una cosa di me: ho una spiccata capacità d’immersione nella lettura, quando mi prende molto, entro nella storia, guardo i personaggi negli occhi, sento quello che sentono loro, gioisco e soffro insieme a loro, da qui il sentirmi scosso quando ho finito il racconto.
        Qui, come non mai, hai tirato fuori stoffa e talento da vendere. Bello, Alessandra, bellissimo. Altre parole sono solo ridondanza.
        Vado a leggere Fort Island, ci rivediamo lì.

  • Ciao Alessandra,

    avevo letto da tempo il finale ma in metro, poi mi ero sempre scordato di commentarlo. Storia piena di dinamismo e di eventi, mi è piaciuta. Mi è piaciuto molto, che sa tanto di verità, quel fatto delle catastrofi controllate e l’algoritmo. L’ucraina è una di queste e tutta la crisi che ne è derivata.
    La Siria è una di queste. La Germanwings è una di queste. Ustica è una di queste. L’omicidio di Gheddafi è una di queste. Le torri gemelle sono una di queste.

    Anche il pensiero che gli aerei non cascano mai sui centri abitati fa riflettere. Davvero una bella prova di scrittura.

  • Ciao Alessandra, come stai?
    Il ritardo con cui leggo il finale è davvero imperdonabile! Ma comunque eccomi qui.
    Un finale mozzafiato e quel “C’era una volta…” è un vero brivido lungo la schiena. Lascia un po’ di amarezza sapere che non ascolteremo quella storia, che non leggeremo più altri episodi… ma sono sicuro che ci saranno altre storie!
    Spero a presto, anche se ultimamente mi sto tenendo da lontano, indeciso se tornare o fare una (lunga) pausa. Si vedrà! In bocca al lupo per tutto!

    • Ciao Francesco.
      Ti ringrazio di aver letto 😉
      Mi piaceva l’idea che un segreto restasse tale ma solo per il lettore… il personaggio ha avuto accesso a quella verità e la userà come crede, in quella dimensione fantastica in cui releghiamo ognuno dei nostri personaggi quando siamo costretti a lasciarli andare… hai mai avuto la sensazione che “loro” continuino a vivere da qualche parte? Mah…
      spero anch’io di rileggerti presto. Le pause sono molto importanti poiché le buone idee non sono in “offerta speciale”, è difficile averne. Buona Fortuna anche a te, Francesco ;), per tutto.

      • Grazie, Alessandra.
        Sì, ho sempre avuto l’impressione che i personaggi abbiano una vita propria e sempre l’avrò!
        Già che ci sono ti chiedo un consiglio: ho una storia da parte già finita che mi farebbe piacere condividere qui, il problema, però è che non potrei farvi giocare con le domande di fine episodio. Diventerebbe solo una storia a puntate, senza l’interattività tipica di TI. Da un lato mi piacerebbe, ma dall’altro non mi sembra giusto verso i lettori e gli altri autori. Tu che dici?

        • Beh, Francesco… mi costringi a due sole risposte logiche: o metti in condizione i lettori di giocare o devi pubblicare altrove, 😉 qui funziona così.
          Per la pubblicazione episodica – a mio avviso – questa è in assoluto la migliore piattaforma, anche sotto un profilo di interfaccia grafica, resa, commenti e letture simultanee, ottima davvero, come nessun’altra. Però se non puoi far interagire i lettori, allora prova un’altra piattaforma. Ma non te ne suggerisco qui, lo trovo scorretto nei confronti di TI. Se vuoi ne parliamo in mail. 😉

          • Sì, hai dato la stessa risposta che mi sono dato anche io. L’unica interazione che avevo pensato, ma che risulterebbe essere una presa in giro, era chiedere ogni volta quando volete pubblicato l’episodio successivo…
            Comunque se hai altre piattaforme da suggerire per un racconto completo, mi farebbe piacere una tua mail. 🙂

  • ciao alessandra, solo adesso ho letto i restanti capitoli del tuo racconto e ho amato la figura della bambina sin dal primo istante.il finale mi e piaciuto moltissimo. avrei preferito conoscere la verità….
    ah a proposito….no, non sto scrivendo un racconto erotico con un altro avatar… 😀
    in questi giorni vorrei provare a scrivere di nuovo….cominciare un racconto…vediamo se riesco a concretizzare. sempre bravissima. un esempio da imitare.
    un abbraccio.

  • Geniale l’intuizione del lucido, cinico (ineluttabile?) sistema di morte controllata propagato per far sì ” che la somma delle parti regga”, una giustificazione ben plausibile per le azioni “dei cattivi”.
    Già detto da tutti, comunque ripeto che con questa storia hai tessuto un magnifico thriller fantapolitico sia avvincente come narrazione che vicino al lettore per merito dei rimandi a pezzi di storia che fanno ancora male.
    Forse sono di parte perché adoro questo genere di storia, ma credo che ti sei meritata pienamente l’apprezzamento di tutti i lettori (“gli aerei non cadono mai sui centri abitati”. Giusto, giusto…)

  • Bello! Devo arrendermi, sono 3 capitoli che immagino dove vorrai andare a parare, ma ogni volta mi sorprendi, uffa! >.<
    Con questo finale ti sei superata, hai fornito molto più di "parte della verità" e alla fine sono morti solo Manuel e la madre di Sophia, che però sono personaggi relativamente secondari 🙂 quindi brava.
    Mi dispiace non leggere più le tue storie, ma in fondo sono contento se rimarrai a commentare e a votare le nostre 🙂
    Ciao ciao, a presto 🙂

  • Che bel finale, questa storia in ogni capitolo ha mantenuto vivo il mio interesse, ho sempre letto i capitoli tutto d’un fiato, sembravano cortissimi e invece occupavano tutto lo spazio a disposizione. Inoltre questa storia mi ha fatto provare le stesse sensazioni provate per un libro che ho recentemente terminato (silenzio assoluto di schatzing) i personaggi ben caratterizzati e la storia attuale. Inoltre il fatto che esista a questo mondo qualcuno che sa la verità, anche se ai molti è tenuta nascosta. Brava!!

  • Rileggendo ognuno dei vostri commenti, mi rendo conto di aver vinto.

    Mi avete ringraziato, avete detto che è un finale da Nobel, una storia straordinaria, avete detto che il mio è vero talento, qualcuno mi ha persino chiesto il numero di telefono (ahahaha) e così, non posso che RINGRAZIARE di VERO CUORE ognuno di voi.

    Per sempre vi porterò nel cuore, mi ricorderò dei vostri commenti, delle vostre scelte, di come avete deciso che fosse giusto cambiare la storia, di come avete lasciato che vi guidassi fidandovi di me.

    Io lo dico sempre a tutti voi, quando vengo a leggervi, una storia deve avere un messaggio. Il mio era piuttosto semplice: cerchiamo di scoprire sempre la verità. La verità nelle cose che ci circondano, le piccole cose, persino: la ricetta della torta che ci piace tanto; gli ingredienti sui prodotti che compriamo; la sfumatura della tinta che adoperiamo; lo spessore della lama con cui ci radiamo; il tempo di percorrenza dell’autobus che ci porta a casa… Dobbiamo essere sempre consapevoli. Mai presi alle spalle. Poiché qualcuno cercherà sempre di fotterci, ma noi avremo la corazza necessaria a contrastarlo: ora, domani, sempre.

    Vi ringrazio, tutti, di cuore.
    Alessandra

  • Mi sono seduta anch’io su quel treno.Bellissima immagine di…arrivo e partenza.Bellissima l’immagine del buio della galleria che impaurisce,ma nello stesso tempo fa luce.Mi piacerebbe ascoltare la favola,ma hai ragione: la verità adesso appartiene solo a loro.Noi abbiamo scelto di non saperla.
    Bravissima Alessandra.
    Spero di rileggerti presto.
    Un forte abbraccio.

  • Mi sono seduta anch’io su quel treno.Bellissima immagine di…arrivo e partenza.Bellissima l’immagine del buio della galleria che impaurisce,ma nello stesso tempo fa luce.Mi piacerebbe ascoltare la favola,ma hai ragione: la verità adesso appartiene solo a loro.Noi abbiamo scelto di non saperla.
    Bravissima Alessandra.
    Spero di rileggerti presto.
    Un forte abbraccio.

  • Nonostante frequenti il sito solo da tre giorni e devo ancora capire bene i meccanismi, mi sembra sia abbastanza difficile scrivere una storia qui, su TheIncipit, rendendola coerente e appassionante. Sembra proprio che tu hai diretto e gestito “Shimpu” bene, da scrittrice esperta che sa come rapportarsi col lettore.

    Ho particolarmente apprezzato il l’ambientazione italiana, le conoscenze che hai sfoggiato di tedesco e di ordigni e i colpi di scena. Il finale è il migliore possibile.

    A presto 😀

  • Eccomi, Alessandra! Letto tutto d’un fiato e goduto appieno. 😀 Hai scritto il degno finale di una storia eccellente. Sei riuscita a concludere con una sequenza di eventi che non avevo assolutamente considerato, ma d’altronde io non sono Petrin! XD Gli accenni a Unabomber sono stati grandiosi e mi dispiace che non ci sia stato spazio per inserire altri elementi storici alla tua narrazione. Il quadro che hai dipinto dà da pensare.
    L’ultimo paragrafo è poesia pura e mi rammarico di non poter essere rimasto in macchina con Alex e Sophia, per ascoltare il resto della “favola”. Cavoli se mi sarebbe piaciuto!
    Un ultimo capitolo che mi aspettavo e che non mi aspettavo al contempo: sapevo che sarebbe stato ottimo, ma non potevo immaginare come. ^^ Mi chiedo cosa sia successo dopo la fine e se Alex sia riuscito a ritrovare Sonia e suo padre. Ma immagino che questa sia un’altra storia, giusto? 😉
    Grazie mille per averci reso partecipi di questa avventura e di tutte le altre che hai scritto finora (e che scriverai, spero! ^^). Un abbraccio e a presto!

  • Ohii ciao Ale,
    Eventi catastrofici controllati permettono che la
    stabilità prevalga sul caos. -Caspita! Fa riflettere e molto! Cmq Se un giorno deciderai di scrivere un racconto sulle antiche civiltà’ e i loro segreti (come chi ha realizzato veramente la Sfinge)
    Giuro di non affezionarmi ai protagonisti, e scegliere l’opzione della verità’. Bravissima Saluti

  • «No, è una favola. Me la raccontava papà. Parla di un aereo caduto in mare vicino a un’isola.»

    valeva veramente la pena leggere la storia per arrivare a questo finale, grazie alessandra

    • Grazie di avermi sopportata, di aver accolto i miei inviti quando tardavi a leggermi, di aver compreso i miei scritti seppur pieni di sparatorie, di aver deciso di seguirmi nonostante non avessi nulla da darti in cambio. Fatta eccezione per queste poche letture scarne, che te lo giuro, ho scritto col cuore.

      • posso dire esattamente il contrario, tu e gli autori di questa piattaforma offrite il vostro lavoro, e forse anche qualcosa di più, a tutti senza chiedere nulla in cambio, esponendovi in chiaro alle critiche e agli umori dei lettori
        davvero sono io che devo dire grazie

  • Questo è uno di quei finali che non devono finire *_*
    Pieno di tutto!
    In poche righe hai scritto scene forti, piene di emozioni e suspense.
    E’ una lettura veloce come veloce è quello che succede, scene di un attimo che può cambiare la vita.
    Il finale stesso lascia quel “C’era una volta” come una sorta di speranza…
    Certo c ‘è la curiosità di vedere che sa Sophia… Ma è un finale perfetto anche a se stante (non ci dispiace se continui ovviamente eheh 😀 )
    Alla prossima! =)

  • Finale STRA-OR-DI-NA-RIO! Lo sapevo che Sophia sapeva qualcosa! 🙂
    Adesso capisco il perché del desiderio di un seguito. E credo proprio che il seguito perfetto sia quello di alzarsi e andare a scoprire la verità. I protagonisti di Shimpu hanno già fatto abbastanza mostrando la strada. E un grazie va anche a te.
    Se mai dovessi ritornare con una nuova storia (anche tra svariati mesi) mi trovi in prima fila. 🙂

  • Finale interessante. Alcune storie si chiudono sull’epilogo lieto o tragico che sia. Altre si aprono come una promessa da mantenere.
    Questa fa entrambe le cose. Finisce e non finisce.
    Bene così, ma se ci fosse un sequel non sarebbe un delitto.
    Bel racconto coach!

  • «Raccontami la favola» disse Alex.
    Sophia mise via la bambola. Suo padre le aveva insegnato che le favole sono una cosa seria.
    «C’era una volta…»

    Razionalmente so che molte parti, molte frasi, molte scene prima di questa mi hanno emozionata e hanno messo in gioco la persona che ero prima di leggere il tuo racconto, tramutandola in quella che sono adesso.
    Quindi, razionalmente questa è solo la conclusione perfetta per una storia che mi ha travolta completamente.
    Leggendola però, ho provato qualcosa che di razionale ha ben poco.

    Sono seria, quando ti dico che mi hai fatto venire i brividi.
    Io, che difficilmente piango, mi sono commossa leggendo quelle ultime righe.

    Ha ragione Napo, non può esserci un sequel, non sarebbe giusto ma egoisticamente non sono ancora pronta a separarmi da i tuoi personaggi.
    Hai regalato alla tuo storia e a tutti noi un finale da Nobel.
    Non sarebbe potuta finire altrimenti, sono solo triste che sia già finita.

    Complimenti.

  • *chapeau*

    Questo è quello che definisco un finale col botto! Sia “fisico” con tutte quelle bombe, sia “morale”, con la conclusione che – per certe storie – DEVE essere sospesa.
    Non può essere diversamente, non c’è immagine più bella di quella bimba in treno, la vedo riflessa sul finestrino mentre mette via la bambola e inizia a raccontare, perché le favole sono una cosa seria.

    La tua bravura è incredibile, non c’è stato capitolo in cui io non abbia seguito con lo sguardo le scene di questo film, non abbia trattenuto il respiro ai colpi di scena, ai tagli cinematografici perfetti per lo stacco di scena.
    Solo un altro autore è riuscito a darmi le stesse sensazioni, facendomi rivivere una Venezia fuori dal tempo, avvolta dalle ombre della notte. Se siete curiosi si tratta di “Nocturnia”, di Andrea Gion.

    Che altro posso dire se non: alla tua prossima storia! (e intanto continuo la mia! ^^)

  • Eccomi. Dovevo finire il mio Fake prima che qualcuno si mettesse tra te e me sulla pagina delle storie concluse.
    Concluse, sì: non ci sarà un sequel, non ci sarà Shimpu 2, non deve esserci. Non perché tu non sia in grado di fare meglio di così, anche se il livello di Shimpu è altissimo. Non ci sarà perché non ce n’è bisogno: non serve lo spiegone, non serve l’happy end. E tu lo sai. Hai intriso di spunti e di messaggi questo action movie: chi non ha capito non capirebbe ugualmente, chi vorrà approfondire lo potrà fare da solo.
    Sei al top delle storie più lette di tutti i tempi. Sei riuscita a conciliare qualità e incipoints, cosa rara qui.
    Questa esperienza favolosa finisce qui. La favola però deve continuare. È una cosa maledettamente seria.

  • Proprio mentre pensi che Alex sia morto e Sonia stia per raggiungerlo scopri che sono vivi entrambi. E che forse alla fine Alex avrà anche la sua verità. Un finale molto aperto, magari ci sarà uno Shimpu II? Non posso non sperarlo.
    Una storia bellissima la tua, sempre sorprendente. Il cuore in gola parola dopo parola, la curiosità che cresce alla fine di ogni capitolo, la voglia di leggere ancora e ancora. Ecco cos’è leggere un tuo scritto. Ancora una volta superlativa. Già non vedo l’ora di rileggerti!

  • Un finale perfetto, degno di un’autrice di un racconto perfetto.
    Sarò banale Alessandra, ma Shimpu necessiterebbe di un proseguo.
    Alex, Sophia, Sonia e suo padre. Ci sono ancora tutti e tutti ancora vogliosi di rivivere tramite la tua “penna”
    Lo dico, perché in quest’alba fredda di febbraio ho riletto tutto il racconto con calma…tutta un’altra cosa che 5000 caratteri alla volta.
    Ancora complimenti e…a presto 🙂

  • Quindi Petrin era protetto dai servizi segreti ( non ho capito se collaborava ancora o proteggevano semplicemente il suo nascondiglio).
    Il bisogno di sapere la verità di Alex sulla strage avrebbe potuto far saltare la sequenza
    o algoritmo.
    Anche perchè per la teoria del domino facendo saltar fuori la verità
    si sarebbero scoperti tutti gli altri ‘tasselli’ e quindi bisognava prelevare Petrin.
    Lui minaccia anche di un ‘nucleare’ ma alla fine si espone per salvare la figlia.
    Ad un certo punto Alex savrifica la verità per Sonia (la scelta del sondaggio) ma ti sei
    presa la rivincita con il finale facendo scoprire ad Alex i responsabili (ahahah mi piacerebbe sapere a quale ipotesi dai credito) con un finale sospeso lasciando
    in giro quella ‘anomalia’ che poteva far variare l’algoritmo.
    Ma sai che questo ci farà attendere il seguito, vero?
    Comunque bella storia, bravissima, mi è piaciuta molto anche se magari non
    ho colto tutti gli spunti e quello che volevi dire. Ma son tonto io. 🙁

  • In effetti le favole esprimono la crudeltà del reale.
    La scena finale è vivida e la frase sulle favole è davvero glam.
    I protagonisti che si salvano danno un che di finale hollywoodiano, ma d’altro canto lo abbiamo deciso noi lettori.
    La forza di questo racconto, more solito, è stato il gran ritmo, l’azione.
    L’episodio più efficace quello del Campidoglio dove il caos è espresso magistralmente.
    Altre cose, forse, te le scrivo altrove
    A presto

  • Sophia, piccola innocente…
    Che ti devo dire? Ancora mi batte il cuore. Non voglio scriverti un commento dettato dall’emozione, che potrebbe sembrare un addio; su questo finale non ho nulla da aggiungere se non che a me pare tutto perfetto. Grazie per questo racconto che insegna a pretendere la verità poiché tutti abbiamo diritto ad avere le risposte che vogliamo. Grazie per i precedenti, per il tuo romanzo che sto leggendo e per esser stata sempre così cara. Ecco lo sapevo, sembra un addio. Invece non lo è 🙂
    Comunque, grazie Alessandra.

  • E’ una storia avvincente dal primo capitolo, davvero hai l’impressione di vederla scorrere davanti ai tuoi occhi, non c’è un capitolo non studiato, hai saputo gestire benissimo l spazio dei 10 capitoli ( cosa che se penso che dovrò farlo io mi uccido, non ho idea della misura ma vabbe ) e le opzioni prendono davvero in prima persona, verità o morte? non posso mai votare entrambi perchè non è una scelta vera e propria per me dico, sonia però si deve salvare..no scelgo verità =) (Scusami il flusso di coscienza senza aver cancellato 😛 )

  • Ciao Alessandra! ho letto questo ultimo capitolo, che dire come gli altri è mozzafiato, ti tiene incollato come se fossi davanti ad un film o serie tv.

    La verità, ma il suo prezzo è la vita, una storia fantastica come questa deve avere un finale sorprendente, e non può essere altro che l’epilogo dei personaggi. Mi piace il dramma ahahahahah
    Aspetto con ansia il finale!
    Alla prossima =)

    • Anche tu convinto che la verità abbia un prezzo… invece la verità è un diritto, non un pedaggio. Però prendo in considerazione il tuo suggerimento di virare sul “drammatico” e mi organizzo… 🙂
      Grazie mille di essere passato, 🙂

      • Hai ragione a dire che la verità è un diritto, ma spesso esercitare un proprio diritto comporta una conseguenza non sempre gradevole, che è il prezzo per il suo esercizio, in tal caso la vita mi sembra il prezzo perfetto per concludere in dramma una fantastica storia.
        Sarà che io amo i finali drammatici e sono troppo di parte ahahahahaha, non mi piacciono i lieto fine ahahahaha.
        Ciao alessandra,
        a presto =)

        • Se la metti così, ti dico una cosa, magari potrà tornarti utile per i tuoi futuri scritti:
          una storia con un finale drammatico deve avere una premessa drammatica.
          Ogni buona storia nell’incipit “fa una promessa” al lettore. L’autore è tenuto a mantenere quella promessa. Stringe un patto col lettore, è come se gli dicesse: vieni con me, non ti deluderò fino alla fine.
          Per questo, a volte restiamo delusi dal finale di un romanzo o di un film, perché la promessa non è stata mantenuta. Capita, capita, credimi. A livello inconscio noi ce ne accorgiamo sempre che qualcosa non è stato rispettato, ma l’autore o lo sceneggiatore che sia, qualche volta ci prova, pensa di poterci fregare… oppure sono gli editori, i produttori, che impongono cambiamenti. Per questo a volte un finale delude…
          Le promesse e le premesse vanno sempre mantenute, ricordalo. 🙂

          Io ho scritto un “action-drama”, che presuppone elementi drammatici ma non necessariamente, poiché la ripetizione dell’azione e la sequenza probabilistica, potrebbero condurre a un finale “sospeso”.

          Poi, sai, una cosa che è sfuggita a tutti… è: la verità devono saperla i personaggi o i lettori? Perchè è diverso, 🙂 è molto diverso… eheheheh

          • La verità devono saperla i lettori, dato che “pagano” il prezzo del biglietto di un film o di un libro. Altrimenti, come dici tu, prendi in giro il cinefilo o il lettore. Ma non si tratta comunque di deludere, si tratta di coerenza. Mi spiego meglio: guardiamo (ex) capolavori come la serie TV “Lost”. Tutta una serie di intrecci e legami, fusione di fantascienza e scene drammatiche e poi….. poi alla fine tutto si risolve con un semplice soluzione (che non rivelerò qui per una sorta di etica verso la settima arte) la più banale di tutte. Questa non è delusione, questa è presa in giro perchè chi l’ha scritta alla fine si è perso pure lui. Io posso anche accettare in un film d’azione girato bene, quando mi fai morire il personaggio principale, se questa uscita di scena è coerente con la storia, come posso accettare in un film drammatico un finale roseo. Ma non accetto la presa in giro stile LOST (appunto lo definisco ex capolavoro, sembrava, ma non lo è stato, quindi lo sconsiglio e lo sconsiglierò sempre a tutti). É vero che spesso i produttori e gli sceneggiatori ci mettono le mani rovinando il prodotto finale, ma questo è controproducente a livello di budget ed immagine per tutti. Un esempio anche qui: si guardi la saga X-Man (mi e venuta in mente questa ma potrei farti centinaia di esempi) dove dopo tre film, se ne crea un quarto dove azzeri gli altri tre. Risultato? Io, come gli altri cinefili, abbandoniamo le visioni future, non compriamo i DVD, etc. Un suggerimento quindi: cerca di non lasciare un finale “sospeso” con troppe domande senza risposta, perchè rischi grosso. Ti consiglio di vedere una serie TV in merito a questo argomento, io la seguo da almeno dieci anni, ed è probabilmente la migliore che sia mai stata prodotta fino ad oggi: 24! Anche qui si lasciava ad ogni fine stagione qualche “domanda” senza risposta, ma erano poste in un modo talmente “particolare”, che comunque si chiudeva la stagione lasciandoti dannatamente soddisfatto di quello che avevi appena visto ed allo stesso tempo ti teneva nel limbo in attesa dell’anno successivo per la stagione nuova. Questo è un piccolo suggerimento dato da chi ancora non ha letto Shimpu, quindi totalmente disinteressato. Buona Notte! 😉

            • Io ti ringrazio per la solerte quanto esauriente raccomandazione accompagnata da esempio di illustri e meno illustri prodotti audiovisivi esteri, che vuole ricordarmi di usare un finale degno e coerente. Sì, lo farò o almeno ci proverò. Io non sono JJ Abramas e – se ha sbagliato lui – ehehehehe, figurati io!!
              TUTTAVIA, la domanda – come si suol dire – nasce spontanea:
              ma come fai a darmi consigli se dichiari di non aver letto la storia? Che ne sai che io non abbia già seminato sufficienti indizi nel percorso per arrivare a un finale apparentemente “sospeso” che però ha già dato le risposte cercate… Come puoi saperlo e citarmi millemila prodotti audiovisivi se non sai neanche come si è dipanato questo prodotto specifico nei suoi nove episodi?… Comunque, bando alle ciance… grazie mille, terrò presenti i tuoi suggerimenti. 🙂

              • Il mio suggerimento era (é) dovuto al fatto che pur non avendo letto SHIMPU (che a questo punto per cultura letteraria, visto che anche tu prediligi un genere d’azione/movimentato e non prevedibile, dovró leggere) posso immaginare dove vuoi andare a parare, o almeno così ho interpretato, con il “sospeso”. Ecco perchè il paragone con JJ Abrams. E poi che significa che “se ha sbagliato lui, figuriamoci io” (tu)? JJ é bravo, molto bravo, ma nessuno é intoccabile. Ha creato grandi cose: Person Of Interest (geniale), Almost Human (innovativa ma sconosciuta in Italia, io lo vista in inglese) ed altre cose. Con LOST ha toppato alla grande e non voglio che freghi altre persone appassionate della settima arte con ‘sta sóla (peccato… aveva un bellissimo incipit e potenziale). Comunque qui parlavo di te: solo perchè lui é famoso, non significa che tu sia da meno e debba compiere lo stesso errore. Insomma… mi piaci come scrivi (sono fermo a Buio Totale) ed io valuto (che brutta espressione, ma non me ne viene in mente un’altra) le persone per quello che fanno, non per quello che sono. Tutto qui! Continua cosí.. 😉

          • Guarda sul fatto delle premesse non so, non mi convince tanto, ti spiego perchè:
            è vero che esistono dei canoni, delle regole base che debbono essere seguite per la stesura di un buon racconto, però è pur vero che poi sta alla sperimentazione dell’autore stravolgerle e produrre, nonostante ciò, un buon effetto. Se questo si ottiene, la bravura dello scrittore ha permesso che il suo “esperimento” letterario sia andato a buon fine. Tuttavia riconosco che questo approccio che ho descritto si confà più ad uno scrittore esperto ed abile, piuttosto che uno alle prime armi e che scrive su TI, tuttavia mi piaceva puntualizzare sull’argomento. Infatti a me piacciono le storie che hanno come “premesse” o comunque come condizioni iniziali situazioni e circostanze idilliache, positive che però, mediante una serie di sviluppi dell’intreccio, terminano in un finale in dramma, negativo.
            Ora, io ho fatto un discorso di questo tipo, considerando il termine “premesse” nell’accezione di “situazione iniziale”, non vorrei aver frainteso, quindi dimmelo se è così.
            Ancora complimenti per il finale e la storia.
            Sperando di trovarti tra i lettori della mia prossima storia (avendo concluso quella precedente) così da potermi dare qualche consiglio per migliorare la mia scrittura, ti saluto,
            un abbraccio, =)

  • Eccomiiiiii! Ci ho riflettuto,molto, moltissimo, vado contro ogni mio ideale di storia dicendo : la verità, ormai siamo in ballo e balliamo, dobbiamo sapere! certo, mettiti una mano sulla coscienza: non ammazzarli tutti! 🙂 Mi mancherà questa storia Alessandra!

  • La verita a tutti i costi.
    Ci sono riuscito a leggerli tutti voi entro oggi 🙂
    La storia e frenetica, convulsa, un action coi fiocchi, mi ha intrigato fin dall’inizio anche per la tecnica e la ricchezza di contenuto, sei una brava scrittrice, aspetto il finale, so che non ci deludera (scusa la non presenza di accenti, ma non funziona bene la tastiera).

    P.S. Spero di non essere stato troppo destabilizzante 😉

  • La storia si rivela un’ottima fusione tra la letteratura impegnata e la narrazione avvincente d’azione, questo episodio riesce a mettere bene in risalto la tensione di Loi e Alex a un passo dalla meta, con gli agenti della Shimpu che probabilmente non avranno la mano molto leggera…
    Personalmente, mi piacerebbe che la verità definitiva venisse a galla, anche se temo che difficilmente Sonia o chi per lei potrebbe restare abbastanza in vita da poterla raccontare 🙁 …

  • Ciao Alessandra. Finalmente sono riuscita a leggere i tuoi 45.000 caratteri.
    Storia molto ben scritta.
    Sono tanti fotogrammi messi insieme con maestria, e a cui hai dato vita e, di conseguenza movimento, con la tua scrittura veloce e scattante. Il ritmo è sicuramente in sintonia con i tempi attuali. Passi da una scena all’ altra come se avessi una cinepresa, allontanandoti dal soggetto o “zoomando”, per captare “l’attimo” e l’essenziale.
    Voto la prima ipotesi, perché la verità è labile come l’equilibrio, e difficile da raggiungere. 🙂

    • Ciao, Maria.
      Non mi aspettavo di trovarti qui, grazie 🙂 mi fa davvero piacere sapere che hai letto 45.000 battute tutte insieme… fortuna che questo non è un trattato di parapsicologia aramaica, ahahaha, o saresti svenuta sulla sedia!! A parte gli scherzi, grazie di avermi vista come in un film, la cosa mi lusinga. Ti aspetto per il finalone… 🙂 dài, solo 5000 battute stavolta, ce la puoi fare!!

    • Ehiiii, ciao Bibbo!!
      Non è la prima volta che mi dici che i tuoi commenti arrivano tagliati… beh forse è perché a quest’ora, sai, siamo in “fascia protetta” e tu mi stavi chiedendo il numero dello spacciatore di Sonia… ahahahahah; no, sul serio, non lo so. A me non è mai successo, sicuro che non sbagli qualcosa?
      Comunque grazie di cuore di avermi seguita fin qui, siamo quasi alla fine del viaggio… ti aspetto per il gran finale! Un abbraccio. 🙂

  • Ciao Alessandra, eccomi.
    Ovviamente non potevo non passare anche dal tuo racconto !
    Innanzitutto complimenti per la copertina e per il primo posto conquistato e meritato.
    Amo i tuoi racconti perché sono allo stesso tempo avvincenti e riflessivi, coinvolgono il lettore dalla testa ai piedi e lo introducono in una realtà che tu volta in volta costruisci.
    Mi dispiace essere arrivata alla fine ma per l’ultimo capitolo apporto comunque il mio contributo votando per la terza opzione, spero vivamente che il racconto non finisca davvero qui, una versione estesa sarebbe la soluzione ideale. A presto

    • Chi si rivede!! Ciao, Vudi, come stai?
      Un vero peccato che ti sia persa questo viaggio, è stato intenso, ricco di discussioni e scoperte interessanti, …. dài, sarà per un altro viaggio. Grazie comunque di essere passata, se vorrai saremo tutti qui per il gran finale! 🙂

      • Bene grazie Alessandra tu?
        Già hai ragione, però meglio tardi che mai non trovi?
        Certo che ci sarò per il grande finale!
        Ti aspetto sul mio nuovo racconto sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensi, passa appena hai un minuto!! allora in bocca al lupo per l’ultimo episodio di questa favolosa storia !! a presto 😀

  • Ciao Ale, voglio fare i complimenti a te x aver scritto così bene e ad Adelaide x avermi aiutato indirettamente a capire molti dettagli a me sfuggiti
    con i suoi preziosi commenti.
    Detto questo.. Hai per caso il numero di Paco?

  • Voglio iniziare ringraziandoti.

    Ho capito, trovandomi di fronte alla domanda che chiude il capitolo, quanto la tua storia mi ha cambiata.

    Mi spiego, se otto capitoli fa mi avessi chiesto di scegliere tra la verità, o i tuoi personaggi (che adesso sento anche un po’ miei ) non avrei esitato neppure un secondo. Nella scala delle priorità, in cima, stava la loro sopravvivenza, e se mi andava bene, che Alex e Sonia vivessero per sempre felici e contenti.

    Adesso è tutto diverso.

    La verità ha scavalcato tutto il resto, piazzandosi in pole position.
    Adesso, penso che senza la verità, questi personaggi che tanto ho imparato ad amare, non sarebbero più loro.
    Senza la ricerca della verità, non esisterebbe la tua storia.
    Sarebbe giusto rendere vani tutti i loro sforzi, i loro sacrifici, il loro dolore in nome di una vita vissuta nella menzogna?
    E’ questo ciò che loro vorrebbero?

    Dopo aver letto, dopo essere riuscita a vedere la tua storia, grazie alle tue straordinarie capacità, sono disposta, a mal in cuore, a sacrificare tutto in nome della verità.

    Brava.

    • Hai un commento doppio perché vuoi dare forza alla tua teoria, Ferdinando? ahahahah,
      beh, mi dispiace tu sia tra coloro che pensano che la verità non esista…. invece c’è… e io in un modo o nell’altro la farò scoprire…. 🙂
      Non perderti il finale…. grazie di esserci stato dall’inzio.

  • Mi piace moltissimo correre col fiatone dietro agli eventi che scateni.
    Sei bravissima, lo sai, ma stavolta Alex mi ha rapita.

    “Io non sono un giustiziere ma nemmeno un vendicatore. Voglio solo sapere la verità. ”

    Alex conosce la verità, é solo che vuole sentirla. Questo, e solo questo, è l’evento che cambia la sequenza, come dice lo stesso Petrin.
    Mi sono concentrata su quello che Alex poteva provocare, dimenticando i veri “colpevoli” .
    Se moriranno tutti non sarà colpa di Alex, ma di quelli che la verità non vorronno sentirla oltre che immaginarla.

    Grazie Alessandra.

    • Bravissima. Hai capito tutto, Tiziana.
      Hai colto il succo del messaggio che questa storia voleva raccontare.

      La verità prescinde da tutto: dalla vendetta, dalla redenzione, dalla propria idea di giustizia.

      La verità ci rende liberi.
      E Alex come Sonia, come Petrin, come Manuel, come Sophia sono vittime del sistema e non sono mai stati liberi.
      Alex ha il coraggio di chiedere di essere liberato, vedremo nell’ultimo atto se il destino lo premierà o punirà, nonostante tutto.

      Grazie di avermi letta, non ringraziare me, sono io che ringrazio te per il tempo che mi hai dedicato.
      Ti aspetto per l’ultimo atto.

  • Riemergo dalle tenebre giusto in tempo per l’ultimo voto.

    Se l’opzione che lasci è quella di una scelta tra sopravvivenza e verità, non credo sia possibile optare per la via di mezzo e far contenti tutti quanti. Quindi voto per la tragedia, personale, e l’informazione, generale. Che muoiano, se è questo il prezzo, l’happy ending non può essere per tutti e spesso è figlio solo di una certa mancanza di coraggio, sia in chi legge che in chi scrive.

    Racconto che forse avrebbe avuto bisogno di più spazio, attendo il finale (ora che mi son rimesso in pari).

    D.

    • Grazie di essere tornato, Davide.

      Tu, come me, decidi che la verità non ha prezzo e che, il sacrificio di pochi, sia la salvezza di molti. Purtroppo la votazione ci dà torto.

      Da buona giornalista ho analizzato questi commenti, queste risposte, trattandole come fosse un sondaggio. Il sondaggio ha rivelato che c’è molta spoetizzazione in giro, che nessuno crede più di avere – se non il diritto – la possibilità di accedere alla “verità”.
      Molti credono addirittura che sia “utopia”, altri che “abbia diverse sfumature” e nessuno “che ne esista una e unica”. Molto grave. Per questo chiedere: “vuoi conoscere la verità sulle stragi italiane a costo di sacrificare delle vite virtuali?”, ottiene la risposta : “sia pure virtuali, non sacrificherei delle vite, tanto la verità non esiste”,
      e mi destabilizza.
      Mi verrebbe da urlare: ragazzi! Alzatevi in piedi e lottate! La verità esiste, eccome! E non è una possibilità, vi spetta di diritto!, come la vita.

      Fine del monologo, ti aspetto per il finale Dav… anche perché l’ho adattato al sondaggio…. ma l’ho modificato secondo la mia idea di giustizia, per cui, credimi, non è affatto scontato, questo finale.

      A presto, Davide.

      • Se si può ottenere la verità senza sacrifici anche meglio, se non ci fosse stata la terza opzione o se fosse stata diversa, avremmo dovuto scegliere tra verità o sacrificio, ma in questo caso l’errore è stato nel formulare la terza ipotesi, cioè dando la verità senza sacrifici. Se la terza fosse stata tutti morti e niente veritàsarebbe stato più difficile

        • Hai ragione, tutti morti e niente verità, sarebbe stata una buona opzione a cui non ho pensato… Tuttavia in una situazione del genere – fosse stata realmente vissuta – o il sacrificio o la verità sarebbero uscite fuori,
          poiché in punto di morte le persone tendono a rivelare segreti; un po’ perché vogliono scrollarsi la coscienza, un po’ perché tendono a cercare di lasciare in eredità il loro pensiero a chi hanno davanti nell’ultimo istante di vita. Un finale del genere avrebbe ucciso tutti e raccontato tutto, e – se lo analizzi sotto questo profilo – sostanzialmente, seppur crudele, sarebbe stato un lieto fine. E queste storie possono invece, secondo me, finire solo in due modi: finale tragico oppure sospeso….

          🙂

  • Mi aggrego alla maggioranza, salviamo almeno qualcuno. Le sorelle Loi mi stanno troppo a cuore 🙂 ci sarebbero così tante cose da dirti, ma leggendo qui sotto i commenti dei miei cari colleghi lettori mi accorgo che hanno già detto tutto loro. Per cui aspetterò il gran finale e cercherò di prepararmi un bel discorsetto per l’occasione 🙂

    • Ma quella di Petrin non è indifferenza, Mia. Lui per proteggerla deve agire così. Quando sei racattabile, devi fare in modo di avere intorno meno persone possibile poiché chi ti ricatta può prendersela con le persone che ami. Lui l’ha protetta abbandonandola per far credere di non amarla così che lei non diventasse un’arma di ricatto. Però sotto al tunnel con due gruppi armati alle calcagna, Petrin cerca di salvare il salvabile e non vede Sonia come qualcuno di salvabile, ma forse c’è speranza per la bambina…

      Grazie di aver letto, Mia, mi ha fatto davvero piacere. Ci avviamo al gran finale, mi raccomando, non te lo perdere ! 🙂

    • Ciao, Trix. Vorrei dire “Benvenuto/a”, ma tra poco ti dirò “Arrivederci” :), mi fa piacere che tu abbia letto Shimpu, anche se sulle battute finali. Ma lo hai letto tutto??
      Terrò comunque presente la tua opinione… e ti aspetto per il gran finale.
      Ho letto il tuo incipit… molto vivido, devo dire…

  • Stanco dei Segreti di Stato , penso…uno piu’ uno meno…cosa cambia. La vita di persone che loro malgrado sono vittime e non tutti carnefici….si…quello cambia. Incalzante, sorprendente…coinvolgente. Ma devo rileggerlo tutto di fila per capire e cogliere le sfumature (ben oltre 50 eheheheh) che il racconto contiene. Una specie di caccia al tesoro dove il premio sono le emozioni.

    • Ormai l’opinione comune è molto chiara, la votazione non lascia spazio ai dubbi. E così… ho gia scritto il decimo episodio. 5000 battute. E’ lì, pronto per essere letto.
      L’ho revisionato già diverse volte. Continuo a leggerlo e mi convinco che è solo l’essenziale. Che c’era di più dietro questa storia, che è un peccato che quelle tante sfumature voi non possiate vederle. Erano nei replay, nelle esplosioni a tempo di musica, quattro quarti, su battuta. Al pezzo. Un montaggio adrenalinico. Sì. Ma erano anche sui fermo-immagine, sui piani d’ascolto. Nella mia testa. Sfumature di storie fermate nell’attimo di un rallenty. Un vero peccato sì, che si debbano leggere in fretta. Qui accanto ci sono i minuti del tempo di lettura di un episodio che, mentre scorri col cursore, scandiscono l’attimo e fanno apparire ogni tua frase un ricordo subito dopo averla letta e prima ancora di averla visualizzata. Un vero peccato.
      Però, Michele, quando pubblicherò il decimo ti chiedo di chiudere gli occhi e di vedere cosa succede sotto a quel tunnel, quando tutto esploderà e porterà via con sé solo parte della verità. Poiché l’altra, è fuori. Sotto il sole di un Natale austriaco e innevato.
      Grazie di essermi stato vicino in questo terzo viaggio. Tu sei stato il mio primo lettore quando a Giugno ho pubblicato il primo episodio del primo racconto. E questo non potrò mai dimenticarlo.

      • ho intravisto questo commento ed essendo in ritardassimo mi sono fondato a leggere il capitolo.
        Ho votato perché si salvino. O almeno che si salvi Sophia. La verità verrebbe con lei.
        Quanto a tutti i dettagli, le sfumature, le descrizioni che non sono entrate nelle battute beh… potrebbe magari esserci una versione espansa. Ci spererei davvero.
        Al 10°

        • ggrch,
          io non scrivo mai più del necessario. Il gioco chiede 5000 battute per dieci episodi, ed eccole.
          l’unica versone espansa che potrei comporre di questo racconto è un montaggio video. Ne farei un filmato di sette minuti. Potrei, ho la possibilità di farlo, forse lo farò e lo inserirò qui in link, postumo. Il filmato, con la musica giusta, le immagini focali, il Campidoglio che esplode, il tunnel con tutti i nostri personaggi, il finale – che ora non posso svelare – sarebbe la versione espansa migliore che potrei fornire a chi, come te e ti ringrazio di vero cuore, mi ha letto con vero interesse fin dall’inizio.
          E il filmato, a un certo punto… direbbe la verità.

          🙂

            • Sotto quale aspetto, intendi? La domanda è tendenziosa.
              Nel racconto il Campidoglio esplode a episodio 4 e 6. Nel video userei effetti speciali.
              Se invece credevi che lo avrei fatto sul serio: no. Il Campidoglio gode di una vista irrinunciabile.

      • Cioè questo commento è già scritto che pare un capolavoro. Con te non c’è storia, ma davvero perdiamo ancora tempo a commentare che “scrivi bene”?

        Fanculo tutto, vado a disiscrivermi. Non posso stare sulla tua stessa piattaforma ;(

      • Lo farò senz’altro, Alessandra! Sì, il tempo è stato tiranno, il battutaggio ha imposto dei limiti, ma ti assicuro che mi sono goduto ogni singola battuta di questa e delle altre tue storie! Sono stato il tuo primo lettore, qui su The Incipit e devo dire che ci ho visto giusto quando ho pensato che avessi numeri fuori dal comune. 😀 Per me è stato un piacere conoscerti e accompagnarti dall’inizio alla fine in questo viaggio letterario! E se dovessi avere bisogno di qualunque cosa, sai come trovarmi! 😉

  • Lo so, io sono sempre in minoranza… io voto sempre per i finali tragici!! XD

    Non mi dilungherò sulla tua capacità con poche parole di mostrarmi come in un film le azioni, calme e concitate assieme. Inutile ribadire l’ovvio.
    Voglio invece ringraziarti per i bei racconti che ci regali qui su the incipit e alla cura che dedichi loro: è evidente da ogni frase, ogni costrutto, ogni punteggiatura. Altro che quello che scrivo io, spesso un’accozzaglia di caratteri in confronto!

  • Il sistema immunitario umano si è evoluto seguendo il principio che si può sacrificare l’individuo per la salvezza della specie. Seppur con enormi differenze, applicherei anche qui un principio simile: sacrifichiamo gli uomini per conoscere la verità.

    • Buonasera, Eugenio.
      Innanziutto grazie di seguirmi, pur se sulle battute finali. Mi rendo conto che leggere tutto insieme costi tempo e fatica e ti ringrazio davvero.
      Vorrei rispondere al tuo commento così:
      Il sacrificio di pochi per la salvezza di molti. Mai la vita per la verità. Solo il sacrificio per la salvezza. Poiché non vi è verità che sia più tangibile e presente di una vita.

  • Ciao Alessandra. Altre super-scene d’azione mirabolanti e frenetiche che mi hanno fatto rileggere due volte l’episodio perchè riesci, e come ci riesci non lo so, a infilare umanità pure tra esplosioni e fughe. Riesci a farci capire in pochissime righe cosa provano pure se si stanno ammazzando tra loro. Però io non credo che la verità verrà fuori, non tanto per quello che tu sai o non sai davvero, ma perché certe verità , come dici pure tu, sono parte di sequenze lunghissime che se ne scopri una le scopri tutte, come se tiri via una coperta. Per questo una sola cosa non si saprà mai, perché altrimenti si saprebbero tutte.
    Però è fico che tu tiri fuori sempre argomenti su cui riflettere, tra una matrigliata e l’altra 🙂

    • La coperta, Giuliana?
      Giusto, molto vero. Sì, Brava. Lo hai capito, bene. La teoria del DOMINO infatti che, se cade un tassello, se li porta dietro tutti in sequenza. Come una coperta che scopre tutto, non solo un piede.
      Eh eh… fai sempre la fintatonta, ma lo so che la sai lunga, tu.
      :)per questo ho deciso di accettare la tua richiesta. ( mail)

  • Voto per la loro salvezza anche se non saprò la verità. Un po’ perché mi immagino che sarà Sonia a salvare Sophia e non Alex. E un po’ perché non posso fare a meno di tenere in conto l’opzione dell’ottavo episodio. Quindi alcuni si salvano, mentre altri muoiono. E una parte della verità, secondo me, sopravvivrà. Una bambina che esordisce con “lo sai perché gli aerei non possono cadere nei centri abitati” qualcosa saprà sicuramente. Forse non tutto, ma qualcosa sa. Così Sonia apprende un frammento di verità che Alex si è fatto sfuggire.
    Alessandra fai un “brutto effetto” su di me … la mia fantasia non si contiene quando leggo i tuoi racconti. 🙂

  • Certo che ti seguo, ho appena letto il 9 capitolo!
    Comunque sei proprio brava.
    Sophia facendo quella domanda ad Alex , gli ha comunicato in
    pratica chi ha abbattuto l’aereo…
    Che poi non ho capito una cosa, ma se Petrin se l’è data a gambe nel
    94 per non collaborare con i servizi segreti e la shimpu perchè c’è il suo
    indirizzo nel database dei servizi?

    • Io non ho mai scritto che se l’è data a gambe per non collaborare con il Governo. Lui già ci collabarava col Governo, poiché – come racconto – è stato addirittura consultato per elaborare uno scenario matematico sulle conseguenze di una strage italiana ( quella del DC9); ho invece detto che lui fugge e non fornisce notizie poiché scopre che le conseguenze sono catastrofiche e non vuole farsi carico della sentenza. Ma nel decimo capirai come stanno le cose.
      Grazie di seguirmi, lo apprezzo molto 🙂

  • Finalmente riesco a commentare (ma tanto non mi risponderai 😛
    Vorrei entrambe la verità, ma é utopico. La verità non l’avremo comunque, dunque salviamoli senza. Li salvi, hai fatto di tutto per salvarli e lo farai.
    Toccante la scena in cui Petrin dice “ho fatto tanto per proteggerla e ora tu la condanni”…si risolve il dubbio del suo amore nei confronti di Sonia, e si intuisce che Sophie ha una qualche utilità. Conosce una verità?

    • Beh, però diciamo che “la salvezza” è sempre legata alla “verità”; per cui direi: se rinunci a conoscere la verità, come puoi pretendere di salvare qualcuno?
      Le persone per essere libere devono essere nella verità…
      Un cane che si morde la coda – come si dice – e allora, cosa si sceglie? 🙂

    • Hai delle teorie affascinanti, Flavio. Addirittura la verità non sarebbe di nessuna utilità, secondo te… 🙂 forse perché in realtà non sai la verità, potrebbe essere talmente diversa da ciò che hai creduto finora da cambiare il tuo modo di vedere le cose e farti agire diversamente nella tua vita. A quel punto capiresti che invece ha molta utilità essere sempre consapevoli delle cose che accadono intorno a noi, se non altro perché il tanto ambito libero arbitrio abbia la meglio sulla sudditanza incosciente e perpetua in cui viviamo. Ma sono discorsi …

  • Vorrei che si salvassero tutti, tanto non crederei alla verità che farai dire a Sophia.
    Lascia perdere la richiesta di boostwriter, per il decimo capitolo devi aspettare due settimane, giorno più, giorno meno.
    Ottimo capitolo da ogni punto di vista, ma ormai siamo avvezzi al tuo stile. Mi ripentirei se aggiungessi altro.

  • Grande Alessandra….Ho le lacrime mi hai commosso. Mi sto un attimo riprendendo…
    Mi è bastata questa frase: «E hai portato lei con te» dichiarò senza nemmeno guardarla. «Ho fatto tanto per proteggerla e tu ora l’hai condannata!» concluse con occhi di sfida puntati su Alex-.
    Vorrei tutte e due salvare i personaggi, capire se Sophia custodisce veramente la verità… E perché lui non vuole salvare ancora l’altra figlia ? Se l’ha protetta come mai adesso non lo vuole fare più ?
    Alessandra, ora devo pubblicare pure io il capitolo nove…. Non pubblicare il dieci altrimenti ne debbo preparare due e ancora non sono pronta…. Questa avventura dobbiamo finirla insieme… La storia si fa bellissima, lascerà il segno Shimpu sono sicura…

  • Siamo già all’ottava puntata…il tempo stringe… io ho votato “proponi” ma non so quanto possa essere realizzabile…comunque propongo lo stesso! Petrin potrebbe cercare un compromesso: la verità per l’incolumità futura di sua figlia,l’unica innocente in tutta questa melma… tuttavia Petrin è troppo furbo per gettarsi nelle mani del nemico…potrebbe scappare… e non è detto che la verità che rivelerà sia tutta la verità…e non è detto nemmeno che sia la verità… 😉 scusa se quello che ho detto nn ha senso…ogni tanto la follia creativa prende il sopravvento :p

  • Questo ultimo capitolo è iniziato in sordina: trame pensavo ‘mi sa è un capitolo di transizione, non succede nulla di che’ invece nella seconda parte il tuo ritmo è tornato, incalzante come sempre e come sempre avrei voluto più parole, più descrizione… di più. brava davvero.ora per il finale io porrei al centro lei, la nostra eroina, tutta la verità mi sembra utopistico e anche che restino tutti vivi, quindi direi che qualcuno morirà portando a galla una bella fetta di verità. che sia proprio lei a farlo?

  • Proponi un epilogo.
    E’ stupendo come riesci a imprimere la sensazione di ansia e tensione nelle parole che scrivi. Però una domanda: perchè tutto deve per forza finire male? Non è possibile avere tutta la verità e salvare qualcuno? Non deve essere un’americanata in cui i buoni vincono sempre, ma anche nella realtà ci sono casi in cui il bene vince senza perdere troppo. Cioè, alla fine perde sempre qualcosa, ma è sempre meglio perdere qualcosa e vincere che perdere e basta.

    • Victor 🙂 mi fa piacere che tu ti sia così appassionato a questa storia, tanto da porti domande, per altro, lecite. Posso dirti che se fosse una storia reale, non avremmo sentito parlare di nessuno di loro, li avrebbero fatti sparire tutti, senza diritto di replica. Ti faccio un brevissimissimo riassunto della realtà: i pochi che erano presenti in sala radio nei diversi centri di smistamento o pilotavano caccia in ricognizione la notte che avenne la strage di Ustica, sono morti. Incidenti e suicidi a catena. Figurati cosa ne sarebbe di persone che conoscono la verità su TUTTE le stragi….
      Per cui io, come romanziera, sono stata finora fin troppo clemente con i personaggi….
      🙂 a buon intenditor…

      • Beh sì, in Italia varrebbe questo. Però nel caso Shalabayeva si è scoperto cosa è successo, e anche nel caso dei falsi rapporti del Nigergate. Certo, nessuno è andato incriminato, nessuno sa chi di preciso ha fatto cosa, però si sa cosa è successo.

      • Beh sì, in Italia varrebbe questo (come per tutte le altre stragi messe a punto in Italia.) Però nel caso Shalabayeva si è scoperto cosa è successo, e anche nel caso dei falsi rapporti del Nigergate. Certo, nessuno è andato incriminato, nessuno sa chi di preciso ha fatto cosa, però si sa cosa è successo.

  • Uh, visto che ci siamo sentiti via email stavo per dimenticarmi di scriverti qui il commento! Questo capitolo è il mio preferito, ma mi rendo conto che lo dico a ogni nuovo capitolo, perché questa storia è un crescendo di emozioni! Super-coinvolgente, registicamente cinematografico, intrigante… che altro potrei dire? Se davvero sarà la tua ultima storia qui su The Incipit posso dire già da ora che avrai chiuso in bellezza e che le tue storie mi mancheranno moltissimo! ^^
    Venendo al finale: come ti ho detto non potrei mai proporti qualcosa che non sia una vaga preferenza nel mood generico che darei alle battute conclusive. So già che la tua mente saprà chiudere le vicende di Sonia in modo geniale! ^^ In quanto protagonista, mi piacerebbe che lei fosse l’elemento caotico nelle previsioni di Petrin: quel piccolo, inaspettato e imprevedibile effetto caos che riesce sempre a sballare anche le previsioni più azzeccate. Dal tipo di eroina che hai costruito mi aspetterei un suo sacrificio per salvare capra e cavoli. Non per buon cuore, sia chiaro, ma per rabbia: quella stessa rabbia e determinazione che sembrano animarla così profondamente. La verità sulle stragi però la voglio sapere, o rischio di non dormire più per almeno una settimana! *_*

    A presto!

  • Sono troppo curiosa di sapere quali sono le tue teorie, quindi, sono costretta a sacrificare tutti in nome della verità.

    Ammettilo, la scena di Alex e Sonia in macchina l’hai scritta per permettermi di fantasticarci un po’ su. Scherzi a parte, rischio di ripetermi, ma questa storia mi ha davvero coinvolta.
    Adesso immagino Manuel alle prese con una scelta difficile. Sonia o la shimpu? Porterà a termine il suo compito oppure i suoi sentimenti avranno la meglio?

    Ti informo, che dopo aver letto i tuoi capitoli, trascorro buona parte del mio tempo a parlare con me stessa, sviluppando sulla base delle tue, nuove teorie complottistiche.
    Ti faccio, di nuovo, tanti complimenti, e ti mando un abbraccio, che fa sempre bene.

    • Adelaide… ne avessi migliaia di lettori come te, sarei ricca; ho te e sono FORTUNATA!
      Io dico che Petrin, Manuel e Alex hanno tutti lo stesso problema da risolvere:
      Sonia o la Shimpu?
      Perché la Shimpu è la chiave di volta è Sonia è la vita.
      Ma una vita senza serratura, come si apre da fuori?

      Grazie di cuore, bellissima Adelaide.

  • Ecco che cosa voleva dire con:”hanno cambiato la sequenza”.
    Adesso io mi chiedo:se la sequenza di Petrin è stata modificata,questa nuova sequenza da chi è stata prevista?da Alex? da Omair?e chi la cambierà?
    Perché adesso io gli Shimpu me li immagino al servizio degli Illuminati.
    Immagino che possa esistere solo una parte di verità e che non tutti moriranno….solo quelli che se lo meritano.Giusto?
    Bravissima.

    • La verità, mia carissima Tiziana, è che Petrin dichiara che la sequenza è cambiata, ma non dice né come, né perché, né da chi.
      Dal canto suo Alex racconta a Sonia che è stato lui a cambiare la sequenza, con la strage del Campidoglio.
      Ma solo Petrin conosce la sequenza e sa di cosa parla, qual è questo “cambiamento”. Potrebbe non riferirsi al Campidoglio, ma a un piccolissimo dettaglio che si è sviluppato A CAUSA della strage del Campidoglio. E ti ho detto PURE TROPPO ahahaha
      Grazie di esserci sempreeeeee!!!

  • solo parte della verità e non tutti moriranno….
    ultimamente sono assente, era da tempo che volevo recuperare i tuoi capitoli e sono molto contenta di averlo fatto…
    sono rimasta ancora una volta senza parole dinanzi alla tua bravura, Alessandra…
    ti stimo moltissimo e spero di fare progressi…col tempo…imparando anche da te.
    un abbraccio.

    • Linda
      tu sei veramente una lettrice sincera, che apprezzo dal profondo del cuore.
      Molti lettori quando concludono le loro storie – a differenza di te – non tornano più a leggere. Invece tu sei rimasta, anzi hai anche parlato di me su Facebook. Dimostrando di non leggermi per uno scambio di voti ( anche perché io non ho mai commentato la tua storia) ma perché davvero ti piaceva leggermi, e di questo non finirò mai di ringraziarti.
      Sono io che spero di non deluderti col finale e che spero di leggerti in una nuova avventura erotica quanto prima, poiché comunque ho letto i tuoi dieci capitoli e devo dire che non è affatto facile affrontare la narrativa erotica e che tu sai farlo egregiamente.
      Spero di ritrovarti per il gran finale!!!

      • grazie mille, Alessandra, è vero tutto ciò che hai detto…io ti leggo per il piacere di leggerti, così cm succede anche x altri autori, anzi, in questo periodo mi dispiace non riuscire a seguire le storie cm si deve e ad essere presente cn maggior frequenza. essere bravi, aver talento, riuscire a catturare l’attenzione del lettore e rapirlo, tanto da convincerlo a terminare tutto il capitolo o tutti i capitoli d’un fiato…questo per me è ciò che conta. i punti sono un fattore secondario. l’importante è essere apprezzati e sono molto contenta di godere della tua stima. sicuramente ti seguirò fino alla fine e spero di poter tornare presto a scrivere. nel frattempo sto raccogliendo un pò di idee….un abbraccio!

    • Grazie Francesco…. ssssstttttt adesso ti sussurro un segreto, ma non dirlo a nessuno:
      se scegli l’epilogo… sei tu che devi scriverlo!!!! ahahahaha mica puoi scegliere l’epilogo che scrivo io!!! 🙂 vabbè, dài, magari mi suggerirai qualcosa per il gran finale!! 🙂

  • Ciao Ale, dunque.. Fino ad un paio di capitoli fa tifavo x Alex ed addirittura pensavo che Sonia si potesse innamorare di lui. Me li immaginavo alla fine della storia tipo in una spiaggia del mexico a bere rom o mojito e pensare al povero Vizza con la finta cintura esplosiva. Ma ora dopo queilo che gli ha fatto provare co ste cavolo di manette.. al posto di Sonia lo mandavo a quel paese

    • Ciao, Bibbo!! Hai messo Vasco! Hai fatto bene. 🙂

      Sonia è una profiler, nessuno più di lei sa quanto sia importante assecondare la situazione per scoprire la verità. Non può mandarlo a quel paese. Poi considera che Alex le ha già più volte dimostrato di volerla salvare. Altrimenti l’avrebbe lasciata in cima al Campidoglio a saltare in aria con gli altri. Ma lei non gli è debitrice, lei vuole a sua volta salvarlo, solo che il sistema di Sonia per salvare qualcuno è farlo arrestare… Peccato che le cose non vadano sempre come sarebbe giusto andassero, ma come capita…
      Grazie di esserci sempre.

  • “Restiamo. Ma questa scelta darà inizio a una sequenza che ci ucciderà tutti” – ed ho votato di conseguenza

    “la minacciò affilando gli occhi, senza staccarli dalla strada” – bellissima inquadratura

  • Sfiorerai la verita’, fino quasi a percepirla, palpabile, ma come tutti i misteri italiani o non solo, per il bene di pochi, anche questo mistero rientrera’ nel casseto del “dimenticatoio”. Resteranno esposti solo i pochi che lo hanno sorretto, e per loro rimane solo la scomparsa o peggio la morte. Anche perche’ mettere le mani nei segreti “di Stato”….non e’ mai stato saggio. E Sonia…e Alex? Comunque saranno stati coloro che sanno. Conoscono o conosceranno la verita…quindi , forse, insieme, riusciranno a proteggersi e dedicarsi magari una nuova vita…..

    • No. Nel dimenticatoio non ci finiscono mai le vittime di una strage. A quello non si smette mai di pensare poiché ognuno di noi, con la sua omertà, la sua viltà, la sua indifferenza, è responsabile per ognuna di quelle vite interrotte…

  • Mi unisco alla maggioranza, solo una parte della verità e non tutti muoiono. Un po’ perché, se è vero che l’esplosione del Campidoglio ha creato nuova sequenza (e Petrin prevede che moriranno tutti), se Alex riesce a far incontrare padre e figlia la sequenza potrebbe cambiare ancora. Quindi ipotizzo che non muoiano tutti. Suppongo che quelli che sopravvivranno diranno la loro parte di verità.
    Sempre secondo al mia fantasia malsana. 🙂

  • Alessandra, buon anno: che il 2015 possa portare le soddisfazione che meriti. Ho lasciato TI tempo fa e ritenevo la tua penna una delle migliori. Lo riapro oggi e devo ammetterlo: certe cose non cambiano mai. Complimenti davvero. In particolare mi sono piaciuti gli episodi finali, a mio avviso, molto carichi, mettevano tensione al lettore. Ho votato per una “morte parziale”, affidandoti il potere (e l’onere) di scegliere chi mantenere in vita.

  • Eccomi, Alessandra, e scusami davvero per il ritardo. L’ultimo periodo è stato un po’ così. Gli ultimi due episodi mi hanno decisamente tenuto incollato allo schermo! Il ritmo è sempre ottimo, la tensione altissima e la voglia di continuare nella lettura non manca mai.
    Ho votato per proporre un epilogo, ma non perché abbia un’idea in particolare. In realtà voglio lasciare a te la libertà: secondo me hai una tua idea, uno scenario che preferisci, per cui ci tengo a lasciare a te la scelta. Anche perché a dover scegliere tra la morte di tutti e la morte di alcuni, proprio vado in crisi, senza decidermi. (Forse sono troppo buono…).
    Complimenti, come sempre. A presto!

  • Solo parte della verità e non tutti moriranno così tu avrai più campo libero (non devi dire tutta la verità e non devi far morire tutti).
    Raggiungi veramente apici di tensione. Purtroppo è vero che le guerre sono un business e temo che presto ce ne sarà un’altra (vedi Ucraina, attentati in Francia ecc…). Secondo me nel mirino c’è la Siria, obiettivo strategico già da tempo, e naturalmente la Nigeria. Vediamo se avrò ragione…

  • Ciao, sto apprestandomi a leggere il racconto : sono arrivato a pagina 3 e la storia mi sta coinvolgendo parecchio. Mi piace. Mi permetto di scrivere per farti qualche domanda se vorrai rispondere.
    1) Ma la storia è stata concepita a monte nella sua interezza o è immaginata in base ad ogni votazione?
    2) Mi piace la documentazione, in che modo ti sei documentata?
    Grazie mille e continuerò a leggere. 🙂

    • Ciao, grazie di avermi letta. benvenuto/a in Shimpu!
      Immagino tu sia nuovo/a ?, hai deciso di leggere la mia storia per prima e ne sono lusingata.

      Ogni storia va concepita a monte, io lo faccio sempre. Come si fa a dare un titolo, altrimenti? Come si fa a scrivere una sinossi? Sono le prime cose che il sito richiede.
      I commenti e le opzioni possono cambiare il corso della storia, ma alla base bisogna sempre porsi delle domande e trovare una risposta esauriente: qual è il messaggio che voglio inviare al lettore? Quale tesi voglio dimostrare?
      Sulla base di questa tesi si sviluppa il tema, poi si costruisce la sua antitesi per creare possibili direzioni e ostacoli; infine c’è la sintesi: il modo in cui dimostro quello che volevo dire. Questi elementi sono alla base di qualunque buona costruzione e sono imprescindibili, anche laddove si giochi a votazioni, come in questo caso.
      Mi documento leggendo e studiando per approfondire la tesi che tratto. Qui si parla di geopolitica, di teoria del Domino.

      Spero di aver risposto alle tue domande. In ogni caso, sono qui se ne hai altre. 🙂

      • Si, sei la prima che sto seguendo interamente.
        Grazie, sei stata gentilissima, approfitto ancora allora:
        Non posso parlare della teoria del domino, dato che sono ignorante in
        materia però volevo solo evidenziare che esistono storie e scrittori
        che non hanno un preciso messaggio da trasmettere o comunque
        esso è celato.
        Mi piace molto però come affronti la costruzione della trama, dividendola
        come se fosse un’equazione matematica : tesi, antitesi e sintesi.
        Davvero interessante.

        • Non voglio turbarti ma devo proprio dirtelo:
          non esistono storie senza un messaggio da trasmettere.
          Esistono scrivani ( non scrittori) che non hanno messaggi da trasmettere, per questo non dicono niente di nuovo o di vero, per questo nessuno si accorge di loro.

          E ti prego, accetta questa risposta senza ripiegare bandiera su di me. Io non sono nessuno, lo dico subito così evito polemiche.
          Però se c’è una cosa che so bene è che qualunque mezzo divulgativo, che sia un giornale, un film, un quadro, una foto, un romanzo, un racconto, un’opera teatrale o una scultura, CONTIENE UN MESSAGGIO.
          Impossibile che non lo contenga.

          Al contrario, ci sono tanti ciarlatani che parlano a sproposito, scrivono a sproposito, e non hanno davvero nulla da dire. Sì, questo capita ma non è la regola, non è la giusta dimensione delle cose. La giusta dimensione delle cose è che CHIUNQUE decida di aprire bocca o prendere in mano una penna, un pennello, un cesello, un martello, un righello, lo faccia perché ha qualcosa da dire.
          Non siamo surrogati umani, siamo umani. Il genere umano HA MOLTO DA DIRE , sempre.
          Mai dimenticarlo.

          • Carissima Alessandra (spero mi permetterai il tono colloquiale) ho cercato su google ma non sono riuscito a trovare il significato del modo di dire ‘ripiegare bandiera su di me’ e non sò come interpretare la frase. Intendi forse cambiare idea?

            Non voglio fare polemiche, figuriamoci, anzi io trovo persino bello avere idee diverse. E spesso succede che idee diverse possano coesistere insieme tranquillamente.
            Ritornando all’avere qualcosa da dire: ciò che volevo dire è esattamente quello
            che hai scritto. Esistono opere con un forte messaggio ed altre che non lo hanno. Ci sono scrittori che hanno qualcosa da dire e scrivani che non ce l’hanno.
            Un pittore che fa un disegno per esercizio, per inquadrare una scena ecc, per capire le basi dell’anatomia, se un braccio va bene o solo per tenersi in allenamento non avrà per forza un messaggio da trasmettere a qualcuno. Si può anche scrivere per tenersi in allenamento (anche la scrittura dovrebbe essere allenata) ma non lo fai per mandare un messaggio. Ci sono opere fatte così, solo per il gusto di farle. Ci sarebbero opere che anche concentrandosi il messaggio non lo si capisce davvero e mi chiedo : che senso ha avere un messaggio in questi casi se nessuno lo capisce?
            TOrno a leggere Shimpu se no continuo a sproloquiare. 😉

  • Un saluto al nuovo CAROSELLO.
    Per il voto e per l’epilogo vedi commento precedente.
    Volevo aggiungere tre notazioni:
    1) sei un’action-book master;
    2) l’intreccio mi rammenta i Giorni del Condor;
    3) la teoria delle sequenze faccio fatica a sincronizzarla con un epilogo che lasci a noi, al nono capitolo poi… Uhm qui Startari ci cova…

  • Non propongo un epilogo perché mi pare che qui per farlo bisogna scrivere poemi… e se io sapevo scrivere poemi non facevo la lettrice!!
    Però ti dico che non puoi farli morire tutti, ma che sei matta? Se ho capito bene ( lo ammetto, anche leggendo i tuoi commenti) questa storia vuole raccontare la verità, o almeno parte di essa. Per cui se muoiono tutti la verità chi la dice? Muore con loro? Lo so, è possibile, soprattutto in Italia, ma un racconto dovrebbe discostarsi dalla realtà almeno per un verso: quello che lascia un briciolo di speranza. Si io non scrivo storie però posso dirti che secondo me, se le storie sono come la vita, non vale la pena leggerle, gia la viviamo. Quindi dacci qualcosa di diverso, ti prego.

    Sei bravissima! La migliore.

  • Cara Alessandra, mi hai lanciato una sfida e l’ho raccolta. Mettendo insieme tutti i pezzi del tuo puzzle. Ho scelto proponi un epilogo anche e grazie ai nostri discorsi epistolari di ieri.
    Arrivati a questo punto, sappiamo che Omair al Jadi, agente di collegamento del SISMI recluta Alex Strasse, promettendogli che avrebbe avuto accesso alla verità su Ustica e che Sonia sarebbe stata salva se disinnescava una cazzo di bomba. Omair al Jadi è l’uomo che ha torturato Sonia Loi procurandole la ferita d’acido muriatico sulla schiena ? Questo non si è lasciato intendere negli episodi precedenti. Lui O.a. J. è il fondatore della Shimpu. Della Shimpu fanno parte Manuel, il commissario Casati che a volte chiami ispettore (scusa ma purtroppo l’ho notato, perdonami!)
    Però, non fa parte della Shimpu, Ciardi il collega della giudiziaria di Trevi e neanche Paco che vendeva le pastiglie all’Eur.
    La notte che vi fu l’attentato all’ambasciata americana Flavio Petrin Loi, scappò lasciando li sua figlia Sonia Loi, questo accadeva venti anni prima, ricordiamoci della ferita sulla schiena di Sonia.
    Flavio Petrin con il favore dei servizi segreti, riuscì a stabilirsi in Svizzera, dove si costruì una nuova famiglia e per mantenere salva la sua pelle e anche quella della figlia Sonia decise di chiamarsi solo Petrin. Sonia all’epoca dell’abbandono non era ancora una professionista ma era una ragazza di venti anni. Dopo gli studi e una rapidissima carriera riuscì con un programma di protezione ad ottenere di utilizzare il solo cognome Loi, consapevole ed al corrente che, il padre utilizzasse solo il cognome Petrin. Gli anni passarono e nessuno, ricollegò mai il legame familiare trai due. Solo chi era presente all’ambasciata venti anni prima sapeva. Questa persona era O.a.J..
    Andrea Vizza, piccolo omunculo, sentiva di aver fatto la cosa più meschina della sua vita. Il tormento per aver consegnato l’indirizzo di Flavio Petrin lo distruggeva assieme alla consapevolezza che Sonia sarebbe sicuramente morta. A questo punto era certo di non potersi rivolgere al commissario/ispettore Casati. Gli venne in mente che un’unica persona poteva aiutarlo a fare in modo che la Shimpu venisse presa, una sola persona più uno. Si recò alla giudiziaria di Trevi e informò Ciardi, il quale sapeva dei rapporti tra Manuel e Sonia. In cooperazione con le forze dell’ordine svizzere misero in atto un’azione di blocco e tesero una trappola alla Shimpu.
    Fu così che Flavio Petrin fu raggiunto da sconosciuti armati che non erano membri della Shimpu e neanche parte dei servizi segreti italiani.
    Manuel aveva sotto mira Alex Strasse il disertore con a fianco la donna che lui “amava”, poteva scegliere di ucciderlo lui era uno Shimpu. Sebbene gli ordini erano quelli di uccidere Strasse, non poteva uccidere lei. Sonia doveva salvarsi, la sua vita non poteva essere gettata via neanche per una missione della Shimpu e neanche per O.a.J.
    Fu in preda a questi pensieri che Manuel decise di uccidere il conducente dell’elicottero e prendere in mano la situazione.

    E qui, cara amica mia, potrei continuare ma poi che facciamo io ti scrivo Shimpu e tu mi scrivi il mobbing ? Spero non ti sei offesa di questo commento, sai questa è l’opzione che non sceglie mai nessuno. Ti voglio bene.

    • Oh, Gesù! Lucia, hai preso molto sul serio l’opzione “scegli tu un epilogo”! ahahaha

      Al di là della storia che qui hai creato su due piedi e che è molto interessante, vorrei rispondere con ordine ai quesiti che hai sollevato:

      Il Questore vicario è anche Ispettore.
      Sonia spiega che la cicatrice gliel’ha procurata al jami torturandola per la fuga di suo padre ( ep. 6)
      Vizza non è uno Shimpu e non ha mai cercato di aiutare Sonia, è solo un raccomandato politico. ( ep. 2 e 6)
      Alex diserta per aiutare Sonia ma non la ama, vuole salvarla, si era arruolato per quello (ep 5) e diserta quando lei è in pericolo ( ep 3 e 6)

      Manuel cerca di depistarla dall’inizio ( ep 3) ma poi non vuole ucciderla ( ep 8) e ancora non sappiamo come mai.

      Questa storia vuole raccontare la verità sepolta. C’è chi la vuole raggiungere per scopi personali, chi per interesse economico, chi invece ha interesse a tenerla segreta e che resti insabbiata. L’unica verità che si potrà trovare sarà quella universale, poichè non è concepibile che una sequenza matematica ( ep 8) possa essere messa in atto per una verità unilaterale.

      Grazie del commentone Lucia!! 🙂

      • Alessandra, io Andrea Vizza l’ho suggerito come aiutante visto che ha fatto schifo! Quella parte è quella suggerita, lo so che lui non la ama, ora siccome ha procurato informazioni a Strasse la potrebbe pure aiutare Sonia o no? Sulla verità non ci sono ancora arrivata perché devono arrivare a casa di Petrin, forse dovevo staccare il suggerimento dall’altro, perché adesso tu pensi che io non ho capito la storia. L’ho capita, giuro.

  • Dunque, un finale che mi lascerebbe davvero di stucco sarebbe una rivelazione ‘a metà’: intendo dire che Petrin potrebbe rivelare ciò che sa sulle stragi ma essere poi smentito in parte dalle dichiarazioni di qualcun altro. Insomma, lasciare il lettore basito perché non sa a chi credere pienamente perché entrambe le versioni sembrano in vere ma nessuna è pienamente dimostrabile, non so se mi sono spiegato…
    A parte ciò sarei per lasciare in vita la povera Loi, magari a conoscenza di una verità che può soltanto metterla ancora in pericolo…
    Episodio adrenalinico, bravissima come sempre! ^_^

  • Beh, Alessandra, visto che ci pungoli facciamo così. Io propongo questo: non tutti moriranno, oppure non morirà nessuno, ma sulle stragi non sapremo niente. Mere supposizioni, ipotesi campate in aria, aria… fritta. Insomma un tipico minestrone all’italiana! Che ne dici? 🙂

  • Non moriranno tutti e la verità non si saprà, terza opzione. Petrin verrà trovato da Alex così che la sequenza verrà alterata ai danni della Shimpu, e si troverà ad affrontare la figlia Sonia che, a questo punto, può metterlo alle strette. In questo episodio sei riuscita a rendermi simpatico Strasse 😉 lo stronzo vero è Manuel (giuro non ricordavo il nome del tuo antagonista, ma l’ho usato pure io…senza elicottero però 😉

  • La “sequenza” è cambiata… C’è una teoria di fondo che sa di matematica, che è molto “alla Startari” e che ovviamente mi sfugge. Come un incantatore di serpenti ci distrai con le scene d’azione, ma è chiaro che dietro questa storia c’è la tua teoria che ci svelerai – o che capiremo – solo in parte.
    Grande Alessandra.

  • C’è poco da fare, il fuoco porta sempre con sé il suo fascino primordiale. Brava, il ritmo è sostenuto e non ci sono punti morti, l’attenzione rimane sempre alta. Credo che Petrin sia un mezzo per trovare al Jami, perché sembra essere lui la vera ossessione di Alex. O forse no? E soprattutto, qual è la verità su Ustica? Vedremo presto…

  • E NO! Il Vaticano noooo ! Ci sono i musei!Ahahah
    Vabbe pero questo disegno… se fosse di un ” Michelangelo” o di Raffaello avremmo tutti una sensazione (se non del Vero) almeno del bello Si. Allora sarebbe giusto sperare. Ma non e’ cosi.
    Ma daiiii era li la questura?? Vabbe pero x me una Sonia Loi da qualke parte c’e’ Ahahah

  • Sempre adrenalinico, non ci si stanca mai con i tuoi racconti, ogni volta avrei voluto che i capitoli durassero un po’ di più, avrei voluto più spazio per la disperazione di Sonia imprigionata,più spazio per vivere la paura di Vizza nell’entrare con la bomba , ma al solito i caratteri a disposizione son quelli. Bravissima come sempre !

  • Dai bello ed avvincente come sempre!
    Esplosioni inseguimenti, ostaggi! Anche troppo attuale. Credo che ad Alex servira’ Sonia x arrivare a Petrin ma il vero obiettivo e’ Shimpu no?
    Cmq giorni fa ero in via di campo marzio e cercavo la questura. Ahahah sto fuori! (Mi sa che non stava li)
    Un saluto

    • Certo che sta lì! 🙂
      Mica me la sono inventata.
      E’ la questura Roma-Trevi.Campo Marzio.
      Ma i personaggi sono inventati. Ovvio!!
      Sai, ultimamente è successo di tutto, io credo fermamente ci sia un disegno che aiuterà tutti noi a uscire dal baratro dell’immobilità sociale, che darà spinta al problema geopolitico, che darà nuova forza allo spirito sociale per un’evoluzione della civiltà intesa come gruppo e non come singolo individuo per singolo scopo socio-economico. M’illudo? può darsi, ma staremo a vedere. Il prossimo obiettivo? ( non qui, in città) Il Vaticano. Ha ragione Dan Brown? 🙂 speriamo di no….

  • Bene, mi sono rimesso in pari con tutti questi intrighi!
    Mi piace molto come metti uno vicino all’altro tanti piccoli pezzettini di puzzle, che sono anche tanti piccoli colpi di scena, mantenendo sempre molto alta la tensione; anche se all’inizio lo trovato piuttosto disorientante, puntata dopo puntata mi ha catturato.
    E ora… si va alla caccia di al Jami!
    A presto!

  • Vuole usare Petrin per trovare Omair!

    Scusa il ritardo, Alessandra, come ti avevo anticipato ero via! ^^ Ormai questo racconto si proietta da solo nella mia mente come un film! Gli stacchi tra una scena e l’altra, che definisci così nettamente, ricordano proprio il montaggio e la regia di un vero capolavoro cinematografico! Non è che fai anche sceneggiatura, per caso? 😀
    Senti un po’, scorrendo i commenti sottostanti mi è parso di leggere che questo sarà l’ultimo racconto che scriverai! Mi sono sbagliato, vero? Dimmi che mi sbaglio!

    • Ciao Michele, grande Michele!! ahahaha
      Sì, sono anche sceneggiatrice, certo non è il mio lavoro primario ma ho partecipato alla stesura di due film cinema, ho scritto e ideato con un collega una serie televisiva e sto scrivendo attualmente un film. Ma sostanzialmente sono una giornalista.

      Questa è l’ultima, sì, Michele. A meno di modificare i miei programmi, non avrò molto tempo da ora in avanti – per via del lavoro – e non sono dell’idea che un racconto di dieci episodi brevi ( perchè 5000 battute sono una passeggiata) si possa scrivere in cinque mesi o un anno. Qui c’è chi lo fa, io lo trovo poco rispettoso nei confronti dei lettori e poco professionale. Quando decidi di iniziare un racconto, lo porti avanti fino in fondo, senza addurre le solite scuse della vita che ti assorbe. Si tratta di scrivere 5000 battute ogni dieci giorni, non mi sembra traumatico. Ma non tutti la pensano così e rispetto il pensiero altrui. Io so che finirei a pubblicare una volta al mese e non voglio. Alla fine nessuno ti legge più, non si ricordano nemmeno cosa hai scritto e finisce che ti votano per lo scambio di voti, non perché ti leggono davvero. Per evitare questa desolazione, dato che la scrittura è per me vitale ed è una professione, lascio il posto e avanti un altro! eheheh Ma ovviamente non smetterò di leggere e commentare le storie che seguo, questo mai. C’è sempre tempo per venire a leggere gli autori. 🙂
      Non ritrovo il tuo indirizzo mail, poi lasciamelo, così ci scambiamo consigli di scrittura, lo faccio già con Boost che è un altro grande studioso di script-cinema, mi farà piacere farlo con te che anche hai a che fare con le sceneggiature.
      Bacio.

      Je suis Charlie.

      • Certo! ^^ Ora lo leggo e poi cerco di pensare a qualcosa di intelligente. Non farti illusioni, però! :p Si capisce da come scrivi che sei un’abile sceneggiatrice! Anch’io realizzo sceneggiature, ma per i fumetti! ^^
        La mia mail è bardodoloroso@gmail.com, mi farebbe davvero piacere sentirti anche al di fuori di The Incipit! 😀

        p.s: Sigh, lo so, io sono proprio uno di quelli che fa passare una vita tra un episodio e l’altro. Ma non lo faccio per mancanza di rispetto, giuro! T_T

  • Ho votato: Petrin lo aiuterà a distruggere la Shimpu a patto che lui liberi sua figlia Sonia.
    Racconto intrigante, un bel collage di storia italiana interpretato in modo interessante. Mi piace lo studio che c’è dietro i dettagli, mi piace la ricerca e la cura che ci hai messo. La narrazione ha anche un bel ritmo. Insomma, complimenti.

  • Petrin lo aiuterà, a patto che liberi sua figlia.

    Gli stacchi temporali e il cambio di scenario mi sono piaciuti particolarmente.
    Alex non le farà del male, anzi, ho una mia teoria riguardo il suo rapimento.
    E se non la lasciasse ancora andare per assicurarsi che lei veda torturato, il suo torturatore?

    Vizza, non mi ha mai fatto simpatia Mai. Sono contenta che Alex gli abbia fatto prendere quello spavento.

    Aspetto il prossimo. Mi hai catturata, completamente. La trama ed il tuo modo di raccontare, di vedere, mi hanno conquistata.
    Non voglio nemmeno pensare al fatto che siamo già arrivati al settimo.
    Deve proprio finire?

    Complimenti.

    • Bellissima, Adelaide. Questo nuovo episodio invita tutti voi a decidere se uccidere tutti o salvare qualcuno, se scoprire la verità sui segreti di Stato o lascarla sepolta nella sabbia. Non può mancare il tuo parere. E poi, dato che tu sei una attenta osservatrice e anche una persona romantica, sono sicura che saprai cogliere lo scambio di sguardi tra Sonia e Manuel e saprai dare una spiegazione al mancato omicidio… ti aspetto. Suggerimenti, please!!

  • ciao Alessandra, ho votato per l’opzione che al momento registra un gradimento medio tra i due estremi. Immagino che mancando tre capitoli al finale la preferenza che raggiungerà più voti abbia il sapore di una scelta di campo essenziale per indirizzare l’esito della storia. Scusa per le assenze ma… tempus fugit! 🙂

  • Ciao! E’ giunto per me il momento di commentare: trovo la tua storia semplicemente adrenalinica. Lo stile asciutto è funzionale a questo ritmo serrato ed estremamente avvincente. Mi piace tantissimo il personaggio di Sonia: uno dei tanti motivi per cui “Shimpu” è in grado di tenermi incollata alla sedia 🙂
    Complimenti, davvero!

    • Poliglotta a buon bisogno, sì! 🙂 Però ho inserito, anche in questo nuovo episodio, meno frasi possibile in tedesco per evitare di lanciare orde di gente su google traslator! ahahaha
      allora, che faccio… li uccido tutti prima o dopo aver saputo la verità?

  • Ancora una volta un capitolo molto interessante con la storia che si legge bene.
    Sei riuscita a fare succedere tante cose senza comunque far perdere il filo del racconto.
    Ora sono curioso di vedere come si svilupperà con un nuovo importante personaggio.
    Al prossimo episodio

      • Una svolta decisa alla storia. Bella questa idea di anticiparci un epilogo così forte ma allo stesso tempo di lasciare qualche speranza tramite possibili suggerimenti.
        In Italia le verità sono sempre mezze verità. Ho quindi votato per salvare qualcuno (magari Sonia). Un’alternativa che immaginavo però è quella di ristabilire la sequenza o far qualcosa che possa anticipare il non voluto. Potrebbe essere la mossa di Petrini che, alla vista di sua figlia, decide davvero di affrontare le conseguenze: si rifugia nell’ambasciata Italiana e diffonde la verità. La Germania e l’Europa a quel punto devono intervenire.

        Al 9°

  • ha bisogno di flavio petrin per arrivare ad o.a.j.
    ho letto che questa è l’ultima storia che hai intenzione di scrivere, devo pensare allora che questa avrà un significato particolare?

  • Confesso che ho dovuto rileggere tutta la storia pecche iniziavo a perdere il filo.

    “Shimpo” è un martellante bombardamento a tappeto, e quelle che dovrebbero essere le bombe sono i colpi di scena. Un’opera mozzafiato, un tuffo adrenalinico.

    Smetti di scrivere e vengo a cercarti.

  • Secondo me alex è ossessionato dal distruggere la shimpu. Colpi di scena a manetta, uno dietro l’altro, e chi ti segue più adesso ?
    Devo cominciare a leggere altre storie, scrivere complimenti a tanti autori bravi come voi mi sembra ormai inutile 🙂

  • Ciao, ho letto ora tutti i tuoi capitoli, brava, molto avvincente, mentre leggevo mi stavo immaginando tutte la scene come se fossero quelle di un film poliziesco e ricco d’azione. Talvolta ho notato però che alcune parti erano come soffocate, nel senso che forse avresti voluto scrivere un po’ di più ma purtroppo il limite di 5000 battiture non te lo consentiva, non so, forse è solo una mia impressione. Rinnovo i complimenti, continua su questa linea. Felice ano nuovo, auguri per tutto, e mi raccomando, non fermarti a scrivere, scrivi più che puoi, anche altre storie dopo questa. alla prossima =)

  • Imprevedibile come sempre. Conoscerti non mi impedisce di meravigliarmi. La tua veste di narratrice esce dal ruolo che gli anni mi avevano indicato per trasformarti in una sadica “centellinatrice” di informazioni e di indizi. Pochi, misurati e cauti per costruire un racconto che prende, intriga, coinvolge ad ampio spettro. Complimenti!!!

    • Dài, Max, anche tu:
      dammi l’idea per il finale. Mi servono diecimila battute se voglio dire la verità sulle stragi insabbiate e uccidere tutti, perciò devo sapere adesso cosa votate… ma da te mi aspetto il voto alternativo, quello che mi da una buona nuova idea. Non vorrai che muoiano tutti quanti? 🙂

  • Immagino gli serva Petrin per stanare al Jami, così ha detto anche di Vizza, per cui…
    è davvero un peccato portarsi dietro qualcosa dal passato, questa storia doveva finire prima dell’arrivo del nuovo anno così da iniziarlo con sole novità e nessuna cosa in sospeso. Però capisco che non avrai il tempo di finirlo, anche perchè se si aspettano i voti si sta freschi, qui ognuno legge quando gli pare, anche dopo giorni e giorni, come me. 🙂 stavolta però sono arrivata quasi subito, non puoi dire niente. Avevo qualche storia da leggere, compresa la tua. Buon Anno, Ale!!

      • Ho scelto proponi un epilogo. Ora voglio vedere se ho capito la storia e me la ricordo bene. Il suggerimento di finale non vince, pertanto farai morire tutti credo….
        Riassunto puntate precedenti.
        Flavio Petrin ha perso già sua figlia Sonia in passato. Il padre di Sonia è il miglior analista di stragi al mondo. A causa della strage di Ustica e del Dc9 gli fu chiesto di analizzare le conseguenze che quell’evento avrebbe avuto come impatto geo-politico. L’analisi che ne fece, lo terrorizzò e approfittando di un attentato all’ambasciata americana sparì e fece perdere le sue tracce. L’evento del Campidoglio lui non lo aveva previsto e questo mandava in tilt la sequenza di eventi che invece, aveva, eccome previsto! Lui sapeva le mosse che la Simpu avrebbe fatto, quindi stravolto con un attentato al cuore di Roma tutto cambiava, ovvero l’assetto geo-politico non era più lo stesso.
        La Shimpu è nata per mettere in pratica ciò che uomini come Flavio Petrin Loi, analisti, calcolano in teoria. Lui ipotizzava una strage e le sue conseguenze, loro gli Shimpu la provocano.
        Strasse guidava per portare Sonia da suo padre in Svizzera. Dove finalmente ottenute le informazioni da Flavio Petrin avrebbe potuto stanare e uccidere O.a.J. Durante il viaggio vengono mitragliati da un elicottero. Chi gli spara dall’elicottero è Manuel che lavora per Al Jami ed la squadra di Manuel che l’ha aggredita sulla Colombo. In realtà l’attacco degli elicotteri è soltanto perché non è previsto che Sonia riveda sua padre, pare, debba morire prima.

        La storia però, inizia con un incendio nel quartiere Prati, che apparentemente è accorso per una fuga di gas, fatto strano che è stata chiamata per prima la stampa della polizia e, i cronisti hanno evacuato lo stabile. Per Sonia che è una profiler è subito chiaro che quella è l’opera di un piromane. Lei prevedeva le mosse del piromane. Intanto gli incendi dolosi in città sono stati attribuiti anche a Unabomber. Il commissario è Casati le affida un caso che chiama Shimpu togliendogli quello del dinamitardo. Ovviamente vita o morte, dipendevano dalle verità che sarebbero riusciti a raccontare. Lo scopo del commissario è ottenere da Sonia un profilo dettagliato di coloro che vogliono commettere un attentato finalizzato alla strage. Lo scopo vero è tenerla lontano dalla verità alla quale lei si è avvicinata.
        Andrea Vizza è colui che seguirà al suo posto il caso dei bombaroli , a lui consegna un rapporto di 305 pagine, intimandogli di studiarselo. Ma anche Vizza ha qualcosa da darle e sono 20 pagine di dossier sulla Shimpu, qui realizzarono di essere stati messi ognuno nel caso dell’altro. Grazie a una pagina mancante Sonia ottiene le iniziali O.a.J, uomo che poi conoscerà e dal quale sarà torturata (cicatrice sulla schiena).
        Cardi un collega della giudiziaria di Trevi la informa che l’ufficiale che reclutava i bombaroli telefonava dalla Moschea Sui monti Parioli.
        Subito dopo aver ricevuto questa notizia, Sonia viene speronata da due auto sulla Colombo. Nel terzo episodio quando Sonia è ricoverata all’ospedale a seguito dell’attacco sulla Colombo, il medico le dice che la cicatrice sulla schiena vecchia di almeno dieci anni non si rimarginerà mai se lei assume benzodiazepina, in questa circostanza lei dichiara che l’ustione è vecchia di 20 anni ed è stata provocata da acido muriatico.
        Manuel è il suo informatore, la corteggia, è lui che chiama un minuto prima dell’attentato al Campidoglio. Manuel fa parte dell’antiterrorismo, ha il tesserino! E’ lui che informa il capo della Shimpu che Alex Strasse ha cambiato obiettivo. Qui l’ispettore Sauro Casati farfugliò :“ha disertato”. Da lui Sonia apprende che anche Vizza è stato minacciato di morte quanto era sulla Shimpu e che gli uomini che sono andati ad attaccarla non sono affatto rumeni che volevano rapinarla. Essendo lei, vicina alla verità qualcuno ha pensato bene di farle la pelle.

        Suggerimenti per epilogo, la verità viene proferita e provata da Flavio Petrin solo se lui resta in vita, potrebbe anche morire e portarsi il segreto con lui.

        Epilogo n° 1. Paco aveva ricevuto notizie precise, nel caso non si fossero visti il martedì successivo, doveva recarsi alla giudiziaria di Trevi e consegnare una lettera a Cardi. Da qui parte tutta l’operazione di soccorso e di stanamento di O.a.J. (non mi piace tanto come inizio epilogo). Flavio Petrin muore portandosi tutti i segreti con lui. Muore gettandosi dalla finestra quando arrivano gli Shimpu a casa sua.

        Epilogo n° 2. Alla guida dell’elicottero Manuel atterra su un tetto vicino casa di Petrin. Riesce a raggiungere l’appartamento ed entrato dalla finestra lo sorprende alle spalle.
        -Hanno tua figlia Sonia, se non ci consegni O.a.J, la uccideranno-

        Epilogo n° 3. L’elicottero pilotato da Manuel atterra sulla strada che stanno percorrendo Sonia e Strasse. I due hanno abbandonato l’auto e preso una vettura di fortuna, Manuel gli sbarra la strada.
        Manuel:- gli ordini erano di ucciderti Strasse, ma non posso da questo momento mi unisco a voi, voglio aiutarti a sapere la verità-.
        Flavio Petrin confessa e prova la verità su tutto. Strasse uccide O.a.J.

    • Nadia, dammi un suggerimento da buona ciclista atleta, qua bisogna organizzare un inseguimento sulla neve, qualcosa di epico per il finale. E poi, in questo nuovo episodio, dò modo di decidere l’epilogo di Shimpu, prova anche tu a votare quell’opzione e dammi un finale! Tu puoi farlo, lo so.

  • Ciao,
    mi piace il sistema degli stacchi nell’episodio perché ognuno riesce a calamitare l’attenzione del lettore su un elemento importante per poi virare su un’altra situazione e mantenere così la suspense: l’idea di utilizzare l’insospettabile per violare il database iperprotetto è ottima e probabilmente quella con più occasioni di riuscire davvero.
    La storia è arrivata a un punto davvero intrigante, sono proprio curioso di scoprire a cosa porterà questo gioco di intrighi che fai continuare con maestria. Voto per la ricerca di Petrin per trovare Omar.

  • Ammirabile capitolo. La parte iniziale mi ha messo quasi fuori da tutti gli eventi precedenti che poi sul finire si collegano tutti al resto del racconto. Il rapimento di Vizza è una genia-lata e chi se lo aspettava ? Poi Flavio Petrin Loi, suo padre, come è riuscita lei a tenere segreto il tutto ? Ed ora cosa ci fa suo padre in Austria con una bambina piccola, sempre se è lui ?
    Hai una mente “diabolica”, nel bene si intende, questi incastri sono da vera professionista. Ora me lo vado a rileggere tutto, perché il puzzle che hai creato è veramente accattivante, penso che una volta finito questo sarà uno di quei racconti da rileggere a tempo perso per godere a pieno le immagini, così come accade con pochi autori di the incipit.
    Il mio piccolo elenco per adesso è fatto solo di otto persone . Sei stata bravissima. Mi piace tutto anche le frasi in tedesco che adesso me le metto su google traduttore io parlo solo tre lingue ( diciamo due bene nella terza faccio pena).
    Poi la scena del sacco lei che si avvicina e sta quasi per liberarsi. Alex non lo trovo un personaggio cattivo capace di fare del male. So che ci sorprenderai con questo personaggio non so cosa ci aspetta. Ieri ti volevo quasi domandare quando pubblicavi, mi sento sola senza di te nella classifica.
    Sto un pochino meglio rispetto a ieri, cerco di riprendermi….Ma vedo che tu con la tua bellissima grinta vai fortissima e sono contenta.
    Ma come sono curiosa adesso di questo personaggio di Flavio, mi si è messa una pulce nell’orecchio, una curiosità da scimmietta…. Il mio voto è in minoranza, il prossimo capitolo parlerà di altro…..Ora vado con la sponsorizzazione, lo sai che sono la regina della meta-comunicazione, vorrei che il tuo capitolo fosse letto da alcuni autori a cui entrambe teniamo tantissimo. Vediamo se passano a leggere almeno una delle due….. Bacio. Grande Alessandra….Brava brava….. A forza di seguire i tuoi consigli scrivo pure meglio….Grazie.

  • Ogni episodio una conferma. La stoffa della sceneggiatrice si sente nella scansione delle scene, nei primi piani dei particolari. Vizza ridotto a marionetta, chiuso in un sacco, a spasso con la bomba inerte è più sottilmente irriverente verso le istituzioni che non l’attentato al Campigoglio.
    Ora mi aspetto nel prossimo episodio un pezzo di racconto on the road con una progressione al cardiopalmo.
    Per trovare Omair al Jami… aspettiamo il nuovo anno. Un felicissimo 2015 a te.

  • lo aspettavo ansioso questo capitolo.
    Molto elegante lo stratagemma del finto esplosivo. Alex mi è proprio simpatico.
    Ho votato Petrin come strumento per rintracciare Jami… non ce lo vedo come figura da portarsi dietro fino alla fine del racconto (e neanche lo merita secondo me).
    Alessandra, episodio degno della tua penna. Bravissima

  • Solo per ucciderlo no. Se Petrin Loi ha abbandonato la figlia la prima volta, perché dovrebbe essere interessato alla sua salvezza in questo caso? Forse per interesse. Però mi sembra più logico che Strasse voglia usarlo per arrivare ad al Jaimi.
    Alessandra, approfitto del momento per augurarti una buona festa di fine anno 😉 poi ti farò gli auguri seri nei tempi giusti. A presto.

  • Non riesco a figurarmi un Alex che voglia uccidere Sonia. Lui potrebbe chiedere la sua collaborazione (ma lei risponderebbe picche, probabilmente). Forse, al punto in cui siamo, il tentativo di scucirle informazioni preziose (con quale risultato è da vedere) rappresenta lo sviluppo più ragionevole.

    • Stavolta questo non lo salterai, Massi!! Sto chiedendo un’idea per il finale e tu devi leggerne ancora due, di episodi!
      Ma poi, la tua preziosa mente ormai latitante, suggerirà a me un finale degno della storia d’Italia? Una storia di segreti di Stato e omicidi eccellenti che qui si concluderà con una scelta: morte o verità? Decidilo per me. Ti aspetto.

  • Come sai sono devastata dall’influenza. Nonostante ciò sono riuscita a farmi coinvolgere dslla trama, come sempre nei tuoi scritti. Il ritmo qui poi è sempre serrato, non un attimo per tirare un sospiro. Forse il capitolo avrebbe richiesto più spazio, mi sarebbe piaciuto soffermarmi di più sulla ricerca di Sonia e del pathos che ha generato. Ma su TI lo spazio manca sempre quindi non è certo una tua pecca. Voto per la collaborazione, ora passo e chiudo che gli occhi non mi reggono .. Ho 39 di frbbre 🙁

  • Deciderà di ucciderla, ma vedo che sono in minoranza… molto coraggio da parte tua, sia tirare in ballo certi avvenimenti del nostro recente passato che ancora sono avvolti nel mistero e che “scottano” sia il tuo andare avanti, nonostante le difficoltà contingenti… Continuo a seguirti, su TheIncipit sono praticamente assente oramai da lungo tempo, ho trascurato tante storie e questa, insieme a quella di Lucia, è l’unica che riesco ancora a seguire. Purtroppo il tempo è tiranno e anche Nando ed Erika si sono sperduti nel labirinto del dimenticatoio… spero di ritrovare, in questi giorni di calma apparente, un pò di ispirazione per concludere la mia storia. Tanti auguri per queste festività, di cui io oramai io ho perso il significato e la magia… ma spero che per te siano speciali e ti regalino tanta serenità! 😉

    • Grazie di essere passata, nonostante tutto, Nunzia. Sei una grande! Aspetto di leggerti ancora… e poi spero di avere un tuo serio commento/parere quando questo racconto volgerà al termine e alcune cose verranno spiegate, cose che riguardano casi insabbiati da tempo.

    • Nunzia, ora però basta omertà: ho bisogno di suggerimenti per l’epilogo di Shimpu e chi meglio di te, può darmene? Vota l’opzione “decidi tu l’epilogo” e dammi una nuova idea, se non vuoi vederli tutti morti e non sapere mai la verità sulle stragi italiane. Non contribuire anche tu all’insabbiamento, intervieni! 🙂

      • Cara Alessandra… mi scuso tanto… la mia non è cattiva volontà… sto studiando come una pazza, il mese prossimo ho un esame di regia e devo visionarmi praticamente tutti i film più importanti della storia del cinema… te lo immagini? Io non sono mai stata un’appassionata di cinema, ma ora per forza di cose ci ho preso gusto e ultimamente passo parecchio tempo a guardare delle opere di autori che neanche conoscevo! Per non parlare della tesi… comunque prometto che recupero le letture e sceglierò un’opzione, ho smarrito un pò il filo del tuo racconto (e anche quello del mio!) quindi devo concentrarmi e rileggere tutto… 😉

  • “Deciderà di ucciderla”, voglio il colpo di scena (;

    Allora, non so bene da dove partire, ci sono parecchie cose che vorrei dire dopo essermi pappato tutta la storia fino a qui.
    Primo, TI PREGO SCRIVI IL SETTIMO CAPITOLO!
    Pazzesco, questa storia ha tantissimi elementi che la rendono irresistibile, quali?
    – E’ legata alla realtà, i luoghi, gli eventi storici.
    – Ci sono rimandi al passato che costruiscono personalità e storia dei personaggi, creando un intreccio avvincente
    – I dialoghi, oh mio dio! Realistici! Un ritmo pazzesco.
    – Gli avvenimenti, come si susseguono, stupendo! Mai un secondo di respiro, l’attenzione del lettore è sempre alta

    Che dire, dietro si vede un “disegno”, un progetto. Il tuo modo di scrivere è maturo ed esperto e si vede. Io non ne capisco molto, ma leggendoti mi sembra di leggere un libro di scrittori ben affermati, non ne capisco fino in fondo i motivi tecnici, ma lo percepisco, come percepisco cosa mi manca per raggiungere questo livello ma non lo capisco fino in fondo.
    Non scrivi per caso, il testo è curato e ben strutturato.
    Mi spiego, io quando scrivo mi lascio trasportare da quello che voglio trasmettere, però per poca esperienza non riesco magari a renderlo al meglio, a renderlo avvincente, non riesco sempre a catturare l’attenzione con le mie parole.
    Tu invece ci riesci, c’è del lavoro dietro e si vede che non scrivi tanto per fare.

    Tanta stima, leggerti ha dato una bella mazzata alla mia autostima, ma è dai più bravi che bisogna imparare no? E tu sei tra questi secondo me! Meriti di essere seguita, come altri qui. Daje!

    PS: anche l’acido prova ustioni (; (lo so sono un rompipalle).

    • Che dire? Mi lusinghi. Grazie davvero, Alessandro.
      Si scrive, si studia, si legge molto. Non si studiano solo la grammatica e la sintassi, si studia la costruzione della trama con i suoi sottotesti, i suoi significati. Quando racconti una storia chiediti sempre: cosa voglio dimostrare, con questo racconto? Ogni racconto è una dimostrazione. Per esempio: voglio dimostrare che esiste la vita dopo la morte. A quel punto tutto il tuo racconto, ogni elemento narrativo, riguarderanno sempre vita e morte, anche quando fai una battuta oppure descrivi le caratteristiche dei personaggi che entrano in scena. “Era bianco come un cadavere, era piana di vitalità”… Se queste cose fanno parte della tua storia, non saranno certo le opzioni al voto a portarti fuori tema. E’ questo che hai percepito leggendomi, che dietro c’è una costruzione. Provaci. Vedrai che verrà spontaneo. Alla prossima. E grazie. 🙂

  • con ritardo, ahimè lo ammetto, ho letto gli ultimi tre episodi per riprendere il filo del racconto. In alto ti indica il tempo di lettura ma io l’ho divorato. Mi piace il modo angosciante ed incalzante con il quale racconti la tua storia. Credo che si una reminiscenza di chi nella vita “ha sempre dovuto raccontare tanto con poco tempo” (durate televisive?)…
    Non scopro nulla di nuovo visto che conosco come scrivi ma devo dire che a dirigere un complotto internazionale…non ti avevo ancora identificato. Non finisco mai di scoprire cose nuove…ti dico quello che ti ho sempre detto…”Brava!!!”

  • Credo che le chiederebbe di collaborare,per esserle vicino.Lui sa della determinazione di Sonia?Quanto la conosce?E lei? Chi è Alex,per lei?Sapeva che O.a J la usava per colpire Alex,mentre Alex viveva il rimorso di averla coinvolta?Ma Alex lo pensa davvero?
    Senza descriverlo hai reso O.a.J un essere tanto odioso quanto astuto,di quell’astuzia subdola che solo la cattiveria può dare…almeno per me.
    Sei bravissima.

    p.s “Buon Natale autori?” e io?

    • Ciao, Tiziana, ti aspettavo. 🙂
      Quante domande.
      Sonia spiega che è stata torturata ma non per via di Alex, Omair sapeva che non erano complici. E’ stato per via di Flavio Petrin Loi, che l’abbandonò quella notte e che tutti anelano a ritrovare da allora. Per questo Casati dice a Manuel che doveva tenere d’occhio Sonia, lei è l’unica che può condurli a Petrin. La domanda giusta è: chi è Flavio Petrin Loi, e cosa rappresenta per la Shimpu? Forse è l’anello della catena che può distruggere la Shimpu, forse per questo Alex sequestra Sonia, non vuole salvarla, vuole usarla. Come tutti, del resto. Ma Alex è un orfano di questo paese, una vittima dello Stato, come Sonia. Questo li accomuna e , per questo, la protegge.

      Scusami, è vero. Rettifico subito la bio. 🙂 Buo Natale, Tiziana, anche alla tua famiglia.

  • difficile dire qualcosa che 585 predecessori non abbiano già detto.
    La storia mi piace molto, gli esiti sono tutt’ora imprevedibili.
    Solo una considerazione, l’immagine di Sonia che il primo capitolo trasmetteva mi ha letteralmente fatto innamorare di lei, intelligente, ironica, forte. Nel seguito quest’immagine si è un po’ sbiadita. Aiutala a tornare bella, sensuale e affilata come allora.

    • Grazie della tua attenta analisi, Nic.
      In effetti Sonia è una donna molto coraggiosa. Quando fa il suo lavoro è intuitiva, combattiva. Ma quando viene presa a mazzate in testa, umiliata in pubblico in mezzo ai cronisti, perseguitata, sequestrata… beh… torna a essere anche una donna con le sue fragilità. Non temere, lei è l’unica che può mettere un punto a questa storia. Solo il suo coraggio troverà la strada per la verità. L’unica strada percorribile, lecita, ma nemmeno questa sarà indolore. Ci vuole una grande forza di volontà per lottare contro spettri inafferrabili, come i segreti di stato, i complotti politici, le organizzazioni ombra. Per vincere non si può essere solo bravi, si deve avere anche paura. Avere paura spinge a sopravvivere. E spesso a vincere.

      Grazie di esserci.

  • Magistrale.

    Dentro di me, si accavallano emozioni confuse.
    Vuoi il commento analitico e razionale in cui mi complimento con te per l’abilità con cui hai descritto lo scenario, il panico, e l’ansia che prova Manuel nel cercare Sonia?
    Quello in cui scalpito per sapere come andrà a finire, espongo tutte le mie teorie complottiste e ti batto forte le mani per il tuo indiscutibile talento, oppure sei disposta a sorbirti il mio delirio da fan sedicenne quale sono?
    E così, anche il lato oscuro di Manuel viene alla luce.
    Io, ormai, sono troppo affezionata ad Alex.

    Alex non reagì subito, ma il suo respiro si fece udibile. Disse con voce incrinata: «Lui è il fondatore della Shimpu, Omair al Jadi. Mi sono arruolato per salvarti e lui ti ha torturata lo stesso, perché?»

    Oh, andiamo! Come posso non amarlo?!

    Ovviamente, aspetto trepidante il prossimo.
    Brava Alessandra.

    • Adelaide, non so davvero come ringraziarti per l’attenzione e la passione che metti nella lettura di questa mia umile storia. Credo proprio di aver inquadrato cosa ti piace trovare in una storia, ho qualcosa per te. Devo solo trovare il modo di fartela avere… spero – non volendo pubblicare qui il mio indirizzo mail – di riuscire a trovare il tuo per spedirti ciò che credo sarà la lettura perfetta per te.

      Grazie di cuore, 🙂

  • E’ una di quelle situazioni “controverse” in quanto il personaggio teoricamente negativo sembra animato da intenzioni, se non giuste, condivisibili (scoprire la verità sulle stragi), mentre la società civile/omertosa/mafiosa che lucra sulle disgrazie altrui prospera da chissà quanti decenni.. sulla povera Loi non mi esprimo, ho l’impressione che abbia ancora qualche segreto da svelare…
    Appassionante come sempre, bravissima.

    • Si dice che che nessuno sia mai totalmente buono, né totalmente cattivo. In una buona storia noi dovremmo essere in grado di comprendere le ragioni che muovono il nemico. Dovremmo poter dire: sì, ha ragione. Però sbaglia nei modi, non è il modo giusto di agire. Invece del protagonista dovremmo poter dire: sì, ha ragione e agisce nel modo giusto. Se questo meccanismo non si verifica, c’è qualcosa che non funziona nella costruzione della narrazione. Il cattivo/cattivo non esiste, sembrerebbe una macchetta, un personaggio fantasioso, distorto. Nella realtà si hanno sempre delle ragioni, ma non sempre sappiamo come gestirle, per questo passiamo facilmente dalla parte del torto o, quando va bene, da quella della ragione. Se mi dici così, che quello che muove Alex Strasse l’incidiario è condivisibile, significa che sono riuscita nella costruzione. E allora ne sono felice e ti ringrazio di cuore, Ilario.

  • Ummm… ma chi è Flavio Petrin?
    Ma lui ha saputo la verità su Ustica? Potrebbe aver disertato per due ragioni, o perchè sa la verità e si vuole finalmente vendicare di qualcuno che ritiene responsabile, oppure perché non ha saputo la verità come chiunque di noi e allora vuole vendicarsi lo stesso perché gliela negano. Insomma sei bella complicata, Alessandra 🙂 però scrivi da paura.

    Farsi aiutare a distruggere la Shimpu.

    • Ma, Giulia, si può sapere perché fai sempre domande su cose che non ho scritto?! 🙂
      Se non hai capito chi è Petrin è perché ancora non l’ho detto! ahahahahah E se non hai capito perché Alex si vuole vendicare – se ha scoperto la verità oppure no – è sempre perché ancora non l’ho detto! Non è che non lo hai capito perché non mi sono spiegata… non l’ho proprio spiegato! ahahahah sei tremenda.
      Bella, tesoro! 🙂

  • Qui sotto leggo che mentre scrivi la storia è come guardare un film. Credo che anche tutti noi riusciamo a vederlo quel film, e le scene sono strepitose.
    Per quelle iniziali OaJ… mi sembra strano – data la loro particolarità – che abbia colto il collegamento solo ora. Vado a rileggere i capitoli, magari mi è sfuggito qualcosa…
    Voto anch’io per la collaborazione.

    • Ciao, Nicola. 🙂
      Sonia ha visto in faccia Omair vent’anni prima ( episodio 5) e lui l’ha torturata ma non è che si è presentato. Lei ha visto la sua faccia in foto ( episodio 6) ed è rimasta sconvolta. Lo ha riconosciuto ma non conosceva il suo nome. Tutto qui. Comunque mi piace chi si pone domande e cerca risposte, significa che riflette. 🙂

    • Nessuma trappola disseminata sul percorso, tesoro. Semmai indizi.
      Un giallo deve includere strada facendo una serie di indizi utili che poi – a conclusione – porteranno alla soluzione. Io poi non sono amante del giallo, questo è più un thriller/azione… in fondo – se ci pensi – le ragioni che muovono l’incendiario sono gia state spiegate: i suoi genitori sono morti sull’aereo abbattuto e precipitato nelle acque prossime all’isola di Ustica. Lui – come tutti noi da un trentennio – vuole sapere chi ha colpito l’aereo e perché. Poi che lui abbia deciso di farsi sentire dando fuoco a mezza città, è un altro – discutibile – discorso. 🙂

  • mi piace sonia che è forte abbastanza da riuscire a non seguire alla lettera le istruzioni del suo momentaneo carceriere, che comunque deciderà di ucciderla

    “Aveva dispiegato troppi mezzi rendendo inaccessibili le strade.
    Non era possibile distinguere i feriti dai soccorritori.”

    scena gustosa ma forse ingenerosa, per il resto di nuovo un capitolo particolarmente vivido e concreto, ma come fai?

  • Hai fatto un mega capitolo. Inizi con il cataclisma apocalittico su Roma…Finisci con un collegamento tra Sonia e l’altro Loi. Il cartello pure la spiega tutta ma lascia un dubbio e poi gli altri collegamenti. Mi pare ovvio che adesso Sonia collabori con Alex per distruggere la Shimpu.
    Alessandra, veniamo a noi….. Ci metto un poco di tempo che ho Carlo sulle cotolette…. poi devo cosarmi a quel “bel tocco di manzo” che mi ha messo i cuoricini nell’aureola…. Insomma, sto un poco in una canzone di Lionel Richie…capisci a me… domani notte tardi ti dico tutto…. Piovono maschi dal cielo, qualcuno arriva pure con l’aereo…..

    • Ciao, Lucia. 🙂
      Che ne pensi della lista citata nel cartello? Le stragi insabbiate, la storia d’Italia… possono muovere sentimenti e persone come lo fai tu, da un’altra parte, col mobbing? Tutto converge, in questo nostro piccolo mondo antico che si finge moderno. E poi, tutto diverge.

  • Anch’io credo che chiederà la sua collaborazione per distruggere la SHIMPU!

    Dio mio, Alessandra, che capitolo incredibile! Ti faccio i miei più vivi complimenti per come hai saputo dipingere il caos dantesco post-esplosione. Credo, e non esagero, che sia una delle più belle descrizioni di caos urbano che abbia mai letto. Non è la prima volta che, leggendo qualcosa di tuo, mi si mettono in moto tutti e cinque i sensi: sonto il frastuono, le urla, le imprecazioni, le sirene, l’odore del fumo, vedo le scene che si susseguono convulse, come se stessi scappando anch’io, o come se fossi in mezzo alla calca, mi sento urtare… un’immersione a 360 gradi che apprezzo moltissimo. *_*
    Senza contare, naturalmente, la complessità della trama, dei personaggi e della situazione politica che descrivi!
    Insomma, brava! Brava davvero! 😀

    • Sono sicura, Michele, che se parli di cinque sensi, di odori, di rumori, di visioni vivide, tu non stai mentendo. Che non sono complimenti, né “pose da selfie”. Sono sicura che dici sul serio. Per questo ti ringrazio dal profondo del mio cuore. Se ciò che scrivo arriva, anche solo a una persona su mille, ho vinto. Tu mi hai appena consegnato lo scettro… poi vengo a restituirlo alla tua principessa, non preoccuparti. Non vorrei se la prendesse troppo… è cresciuta coi lupi, non c’è da tergiversare… però me lo tengo ancora per un po’, se non ti dispiace. Mi ricorda che oggi mi hai regalato una piccola vittoria.
      Ti abbraccio.

  • Bellissima la descrizione iniziale! Ho votato per la collaborazione per distruggere la Shimpu. Anche perché permetterà a Sonia di stare più vicino a Alex per studiarlo meglio. Se poi ci scappa una vendetta (verso chi ha lasciato quella cicatrice che porta) diventa la ciliegina sulla torta. 🙂

    • La vendetta è dei perdenti. La ricerca della verità è dei folli. La rivalsa è degli impavidi. Il riscatto è degli imprudenti. Sonia non appartiene a nessuna di queste categorie. Allora chi è? Cosa vuole? Perchè tutti vogliamo qualcosa…

      Grazie, Danica, mi piace giocare con te che sei una giallista! 🙂

    • Ciao, Enne.
      Posso sapere dove sei? Come mai non scrivi più la tua storia? Impegnatissimo? Aspetto il tuo ritorno sulla penna. E ti ringrazio di essere passato qui, da me. Lo apprezzo sempre molto, il tuo parere. Sei brillante, acuto, le tue osservazioni non restano mai inascoltate.

      • Sinceramente? Non saprei.
        In parte immagino sia colpa dello stress che mi porto a casa da lavoro… ho scritto un paio di capitoli forzati, ma per timore di “mandare in vacca” la storia ho spento il Mac senza conceder una rilettura.

        Ho troppa ansia di scrivere un capitolo forzato e banale, che rovini l’intera storia.

        Probabilmente Melpomene non vuole più vedermi ;(

  • Ok, ammetto che SHIMPU mi ha sempre intrigata e anche che il tempo tiranno mi ha sempre osteggiata, in special modo nelle ultime dur settimane in cui pure la salute ha deciso di andare a farsi una vacanza altrove e non mi ha nemmeno avvisata. Manco una cartolina… bah.

    Comunque sia bando alle ciance e… e poi basta, perché in realtà questo racconto mi lascia senza fiato e senza parole!
    Magistrale le pennellate di pura poesia messa in prosa che fanno vedere quello che scrivi, non si limitano a narrarle. Hai una padronanza della trama a dir poco incredibile, perché so benissimo (lo si intuisce dal tono) che sai perfettamente dove stai andando, anche se magari non conosci ancora la strada da percorrere.

    Riesci a dare un ritmo incalzante alle azioni e intrighi nelle “pause” con dei piccoli spaccati psicologici che ci fanno meglio conoscere i personaggi, talvolta con pensieri – come per Sonia o Andrea Strasse – talvolta con brevi e incisivi dialoghi, come per Andrea Vezzi.

    I temi affrontati, poi, sono una frattura esposta della nostra storia recente, cui nessuno ama accennare, né nessuno osa citare in un’opera di fantasia, forse per pudore o forse semplicemente perché sono cose che ci toccano troppo da vicino da sempre e ci spaventano in egual misura.
    Avrei molte altre cose da dire, ma non vorrei dilungarmi troppo. Forse in fatto di dialoghi sei molto scarna, prediligendo un narrato più incisivo, riduci all’essenziale le parti parlate, rendendo perfettamente il momento e la tensione che ben si addicono a questa storia.

    Non posso non seguirti, ora!

    • Ciao, Azia! 🙂
      Felice di averti qui.
      Grazie di aver letto e di aver fatto la tua analisi, lo apprezzo moltissimo, più di punti e di voti, ho bisogno di sapere, di conoscere l’opinione di chi legge. E’ il solo modo per migliorare, per comprendere cosa sto facendo e se farlo ha senso. Grazie a te e a chi come te mi parla, non solo mi vota, riesco a capire fino a che punto posso spingermi per dare e per dire. Potrei sapere molto ma non dare niente, oppure capire di avere a che fare con lettori attenti e decidere di dare molto. Come nel tuo caso, attenta osservatrice e ottima autrice, posso decidere di spingermi oltre. Nei prossimi, leggi tra le righe, sto per raccontare una cosa vera… devi solo saperla cogliere. E sono certa che tu la coglierai.

  • La descrizione dell’apocalittico istante dopo è letteralmente magistrale, sembra il resoconto di una reporter di guerra.
    Inutile poi rimarcare il montaggio delle immagini che ci regali.
    Fra tutti si rammenterà un periodo: “Il cuore di Roma era assediato da militari e civili che si muovevano come formiche in preda al panico, e su ogni cosa pioveva acqua sporca”.

  • Ci ho messo un po’ a mettermi in pari, ma eccomi qua.
    Riesci a creare certe immagini (il topo, la sporca nevicata di petali) che… *.*
    Sonia è un personaggio complesso, drammatico, per certi versi contradditorio e, forse proprio per questo, vero; spero di conoscerla ancora meglio strada facendo.
    La storia è zeppa di temi caldi e dilemmi etici, e sono curiosa di vedere come li svilupperai; intanto ti faccio i complimenti per il ‘coraggio’.
    Non c’è che dire, la trama è ordita ad arte 😉
    Alex farà leva sulla comune ‘avversione’ per O-a-J.