Centinaia di dischi e nemmeno una pagina stampata
– Mamma, senti un po’, ho una cosa da chiederti.
Il proiettore olografico trovò la frequenza giusta e mostrò un volto leggermente allarmato: – Sì, tesoro, dimmi. Cos’è successo? È stato Filippo? Lo sapevo, l’avevo detto io che prima o poi…
– Mamma, calmati, non è successo niente. È una cosa importante, però.
– Una cosa importante? Dimmi, tesoro, dimmi.
– Sai, dopodomani è il compleanno di Filippo…
– Ecco, lo sapevo che c’entrava qualcosa! Quando comincerai a dare ascolto a tua madre e a capire che…
– Ti stai agitando per niente mamma. Il punto è che ho pensato bene di fare in modo diverso il bigliettino di auguri, no? Hai in mente quelli che si comprano già fatti o quelli che il computer fa automaticamente per noi? Con tutte le immagini che si muovono eccetera.
– Sì, tesoro, ho capito di cosa parli. È fantastico che la tecnologia ci abbia permesso di avere biglietti di auguri animati! Fantastico, davvero fantastico. Ora però, pasticcino mio, ascoltami un attimo. Riguardo Filippo…
La ragazza alzò la mano sulla proiezione olografica e schiacciò il pulsante del microfono, impostandolo su muto. Fece un lungo sospiro, poi riattivò l’audio e si rimise in ascolto.
– … che è veramente un ragazzo stupido e violento, capito? Anche papà è d’accordo. Ah, Marica, se solo avessi chiamato quando era in casa anche lui, sai che ti avrebbe volentieri…
– Mamma, non mi hai ancora lasciato dire qual è il problema.
– Scusa, tesoro, hai ragione. Dimmi tutto.
– Dicevo che quest’anno ho pensato bene di non fargli un bigliettino di auguri classico, capisci cosa intendo? Voglio dire, ho preso carta e penna e mi sono messa a scriverlo.
– Ti sei messa a scriverlo? Ma è fantastico, tesoro, è fantastico. E com’è venuto? Certo che è un po’ sprecato un biglietto scritto a mano per uno come…
– Non è venuto, mamma. È questo che sto cercando di dirti. Non riuscivo a scrivere. Non ne sono capace. Ho dubitato addirittura di esserlo mai stata. Mamma, quand’è stata l’ultima volta che hai scritto qualcosa a mano?
– Ma è terribile quello che dici, Marica. Terribile. Come hai potuto dimenticare come si…
– Ti ho chiesto quand’è stata l’ultima volta che hai scritto a mano, mamma.
– Tesoro, io non…
– Dimmi quanto fa tre più tre.
– Tre più tre? Perché me lo chiedi, tesoro? Aspetta un attimo che prendo la calcolatrice.
– Lascia perdere, mamma, grazie lo stesso. Adesso devo andare. Ah, un’ultima cosa. Per caso da qualche parte in casa hai un vecchio libro di papà?
– Libri, tesoro? Che io sappia no. Ma se ti interessa ce ne sono migliaia sul computer di papà e…
– Va bene così, mamma, grazie. Mi sei stata di grande aiuto. Ora devo scappare. Bacio.
– Marica, aspetta, non abbiamo parlato di…
La ragazza alzò il dito e spense il proiettore olografico.
– Merda, – esclamò. – Merda!
Gettò uno sguardo sconsolato alla sua videoteca: centinaia di dischi e nemmeno una pagina stampata.
Accese il computer e cercò i negozi d’antiquariato nelle vicinanze. Appena ne trovò uno che le sembrò promettente, mise gli scarponi – fuori diluviava – e il cappotto, poi prese l’ombrello e uscì di casa. Alla fermata dell’autobus il tabellone segnalavano due minuti all’arrivo del prossimo mezzo. Si mise pazientemente sotto la tettoia ad aspettare. Poco dopo, come previsto, l’autobus fu visibile in cielo sopra di lei. Planò lentamente e atterò senza alcun rumore. Le porte si aprirono e i passeggeri uscirono ordinatamente da quelle in fondo. Lei salì da quella davanti, appoggiò la mano sul pannello all’ingresso, convalidando così il suo biglietto attraverso le impronte digitali, e si sedette pensierosa nel primo posto libero.
Estrasse dalla tasca del cappotto il suo proiettore olografico portatile e si mise a giocare dama con il primo avversario casuale che accettò la sfida. In questo modo riuscì a passare il tempo senza annoiarsi troppo. Alla sua fermata chiuse il proiettore, si alzò e attese che l’autobus atterrasse, quindi scese a terra.
Vide poco più avanti sulla strada l’insegna rossa lampeggianteantichità.Fece la strada che la separava dal negozio ed entrò. Un omino basso e curvo, con gli occhiali che gli cadevano sulla punta del naso come se fossero stati troppo pesanti, la accolse sorridendo.
– Buongiorno, signorina. Cerca qualcosa?
– Buongiorno a lei. Mi chiedevo se avesse un libro. So che è una richiesta un po’ bizzarra, ma non si sa mai.
L’omino la guardò seriamente per un paio di secondi, poi, notando che lei non cambiava espressione, si mise a ridere di gusto.
– Ah! Ma quindi fa sul serio! Un libro, un libro… sono anni che non ricevo una richiesta del genere. E no, mi dispiace deluderla, ma la cosa più antica che ho in negozio è un vecchio kindle della seconda generazione. Le può andare bene?
Cosa farà ora Marika?
- Affogherà la sua disperazione andando al cinema a guardare una commedia (8%)
- Si iscriverà a un corso di scrittura a mano (17%)
- Cercherà un libro in un altro negozio di antiquariato (75%)

24/12/2014 at 12:59
Per il commento dettagliato devi aspettarmi. Per ora la mando dalla polizia. Sono l’unica ad aver scelto l’opzione. Ciao
17/12/2014 at 16:23
Sì, andrà e secondo me sarà anche molto curiosa!
Questo capitolo mi è molto piaciuto: decisamente interessante l’apparizione di questi libri e soprattutto la reazione della gente e del notiziario. Senza nemmeno preoccuparsi, un evento simile è archiviato come scherzo… dà certamente da riflettere! 🙂
13/12/2014 at 14:18
La metafora del libro che come la memoria pian piano scompare è molto bella.
Forse non era nemmeno necessaria spiegarla per goderne ancora di più la forza evocativa.
Tornerà da UBLOA fosse soltanto per il biglietto d’auguri, Marika non mi sembra una delatrice anche se – considerato il tema che tratti – una spruzzata di persecuzione da parte della Polizia di un mondo senza memoria potrebbe starci bene.
13/12/2014 at 12:18
Certo che ci va!! sarà sicuramente curiosa e vorrà capire cosa sta succedendo (anche io!! 😉
12/12/2014 at 13:36
Si’, ma non sara’ solo per curiosita’.
Ciao
12/12/2014 at 13:36
Marika andrà da UBLOA. La scoperta e la curiosità che spinge, sono sempre il sale di una buona trama, come la tua. 🙂 Però non te ne approfittare, 🙂 a volte è intrigante anche la “falsa pista”, la falsa scoperta… Bravo, come sempre.
12/12/2014 at 11:31
Ciao Marco…. rieccomiiiii! 😛 Complimenti, hai scritto un bellissimo capitolo. Mi è piaciuto anche il discorso che fa l’uomo di UBLOA sul dimenticare.
Al tuo primo capitolo, fui la prima a commentarti e ti avevo avvisato che sarebbe diventata una bellissima storia e seguita! 😀
Un abbraccio.
P.S. certo che sì. va!
12/12/2014 at 02:48
Interessante. Ma non c’è dubbio sulla scelta. Anch’io voto per il sì, vuole capire cosa c’è dietro e farsi aiutare. La storia evolve proprio bene! Già comincio a fantasticare cosa succederà dopo…
Ci vediamo al prossimo!
12/12/2014 at 01:23
Andrà da Ubloa per sapere i loro scopi. Come vogliono aiutarla? Sono curiosa anche io. Per adesso voto unanime
12/12/2014 at 01:20
Non sto neanche a dirti cosa ho votato perché è scontato 😀
Mi è piaciuto molto il frastuono e il caos delle nuove tecnologie, che trovo spaventosamente simili a un futuro che non è poi tanto futuro. Bello anche lo sviluppo che hai dato alla metafora di fondo delle pagine bianche.
E mo’ vediamo come scrive sto maledetto biglietto.
😛
11/12/2014 at 23:53
Guarda che mettere opzioni balorde per farne vincere una non vale eh 😛
10/12/2014 at 23:21
Interessante il clima un po’ fiabesco e un po’ realistico, il tema è di sicuro sempre attuale e mi sembra resa bene l’angoscia della protagonista. Stai andando proprio bene! Voto per vedere cosa accade se compaiono ovunque i libri vuoti.
11/12/2014 at 23:28
Ti ringrazio, troppo gentile (:
09/12/2014 at 21:07
Credo di essere tra i pochi che vogliono che Marika vada ad interrogare la gente per sapere cosa succede a UBLOA. A questo punto ESIGO DI SAPERLO.
L’opzione in cui ogni cittadino si ritrova un libro con le pagine bianche in casa è interessante, ma data la realtà delle cose non penso che nessuno se ne accorgerebbe. 😀
A presto!
10/12/2014 at 16:55
Ma in ogni caso si saprà cosa fanno a UBLOA, dai! Il nome è l’acronimo di qualcosa che conosciamo bene… fanno i disagiati.
10/12/2014 at 20:34
AHAHAHAHAHAHAHAHA siamo sulla stessa lunghezza d’onda noto XD
09/12/2014 at 16:20
Marika va a interrogare la gente.
Un episodio con degli spunti interessanti, ma che mi ha lasciato un po’ disorientato. Mi spiego: Marika mi era sembrata curiosa verso i libri, ma non così esperta. L’angoscia che sembra provare verso le parole che svaniscono mi è sembrata quasi esagerata, come se fosse apparsa in maniera un po’ brusca. E anche le sue riflessioni mi sembrano troppo lucide e mature, contando che il punto di partenza è il desiderio di scrivere un “semplice” biglietto d’auguri. Avrei trovato più adatte queste stesse riflessioni dopo un percorso da parte della protagonista, verso la conclusione della storia. In ogni caso, l’idea rimane comunque molto affascinante e il racconto è pur sempre piacevole e la mia curiosità di scoprire il seguito rimane molto alta!
Questa poi, è solo una mia impressione. Spero ti possa aiutare.
10/12/2014 at 16:56
Ciao, Francesco, ti ringrazio per le tue riflessioni!
In linea di massima sono d’accordo con te, ero un po’ bloccato (più che altro ero un po’ preso dagli esami) e il capitolo non mi è venuto un granché. In effetti come riflessioni ci stavano meglio verso la fine.
Grazie ancora, alla prossima!
09/12/2014 at 11:44
Ciao Marco! 🙂 Eccomi! Sarebbe interessante che ogni cittadino si trovasse un libro con le pagine bianche. 🙂 attendo!
10/12/2014 at 16:54
Ciao! Non dire “eccomi” che poi mi sento in colpa per non essere ancora ripassato :/
Attendi, tra poco il 5! 🙂
08/12/2014 at 17:10
storia particolare e originale,che fa riflettere, secondo me il giorno dopo anche a tutti gli altri svaniscono le parole dai libri… la domanda è… se ne accorgeranno? sembra che nessuno si occupi più del formato cartaceo 🙂 ti seguo con curiosità
08/12/2014 at 20:48
Lo scopriremo nella prossima puntata 😀
Grazie per essere passata!
08/12/2014 at 16:13
Confesso che, quando ho letto il tuo commento al mio racconto, sono stato colto dalla curiosità di scoprire chi fosse questo Marco Tamborrino. Ho letto, come faccio di solito, prima i commenti, scoprendo così che avevi già un bel parterre di lettori. Infine ho letto i quattro episodi di seguito.
Mi piace questo racconto anche se sinceramente penso che c’è qualche lungaggine di troppo. Se fosse più asciutto, più svelto, senza digressioni, penso che ne guadagnerebbe. Mi riferisco, in particolare, a certi pensieri della protagonista: lascia che sia il lettore a immaginare cosa pensa Marika (tanto più che per un uomo non è facile scrivere al femminile). Basta che fornisci spunti di riflessione mostrando il contesto nel tuo stile fluido e gradevole, senza appesantirlo. Dopotutto se la regola rigida del gioco è scrivere dieci episodi, nulla vieta di scrivere meno, anche molto meno, di cinquemila battute a episodio.
08/12/2014 at 16:46
Ciao Napo, ti ringrazio molto per la tua sincerità. È quello che cerco. I commenti buonisti non servono a niente, come dicevi tu sotto un altro racconto (magari mi confondo con qualcun altro).
Il fatto che mi dilungo pensa sia dato da ciò che scrivo di solito, ovvero romanzi di genere storico. Le mie lungaggini vengono da lì, presumo. Mi sono abituato a usare tanto “show” e poco “tell”, ma quando si tratta dei pensieri dei personaggi non riesco a farne a meno. Inoltre Marika è un esperimento: i miei protagonisti sono sempre maschi, e a volte me ne faccio una colpa.
Proverò a essere meno pesante, dopotutto questo racconto è un tentativo di divertirmi scrivendo qualcosa di nuovo, e postarlo qui ha senso se viene arricchito e migliorato da commenti come il tuo e altri qui sotto.
Ancora grazie per essere passato,
alla prossima!
08/12/2014 at 14:52
Direi che la mattina seguente ogni cittadino vedrà svanire il contenuto di uno dei libri custodito in casa.
L’episodio è potente, lo voglio sottolineare. L’idea c’è, e mette in luce una tematica importante. Tuttavia stavolta hai titubato nella scrittura. Una pagina bianca poi non è ingiallita. Semmai è vuota e ingiallita, sì. Che sia vuota lo hai ripetuto troppe volte. E dovresti allegerire il testo. Semplifica:
” Non passava minuto senza che ripensasse alle parole che svanivano una dopo l’altra, rendendo bianchi e vuoti decine, centinaia di libri. Presto non ci sarebbe rimasto un solo libro stampato. Anzi, ci sarebbero stati, ma senza parole non erano altro che persone senz’anima. …”
in:
Non smetteva di pensare alle parole che lentamente svanivano una dopo l’altra. Decine, centinaia di libri resi inutili dal vuoto che incombe.
Poi non usare CI e Ci sarebbero…
Presto non sarebbe rimasto un solo libro stampato. Anzi, sarebbe rimasto, ma senza parole, come persone senza un’anima.
Ma è solo un consiglio.
Bella idea, bravo.
08/12/2014 at 14:58
Il Ci è un refuso, me ne sono accorto dopo.
Grazie dei consigli, ne farò tesoro. Sono d’accordo che qui, mentre scrivo, inciampo più facilmente. Una volta finito, l’episodio non mi piaceva nemmeno granché.
Alla prossima, grazie per essere passata 🙂
08/12/2014 at 02:52
Pagine bianche in casa… immagino già la scena. Hai uno stile lineare e scorrevole. Bravo. Ti seguo.
08/12/2014 at 13:10
Ti ringrazio, Miryam 🙂
07/12/2014 at 11:24
Bello l’episodio. Al timing dato dalle parole che svaniscono immagino seguirà un effetto corsa contro il tempo, per cui aumenterà la suspense. Seguiamo la scia: un libro bianco per ogni cittadino. Anche se non riesco a immaginare come e perché dovrebbe capitare una cosa del genere! A meno che non si tratti di un’iniziativa dell’UBLOA… Vedremo.
07/12/2014 at 13:26
La suspense potrebbe esserci, ma sarà probabilmente secondaria. La mia intenzione per il quinto episodio, quindi la metà della storia, è un’altra.
Grazie per essere passato, alla prossima! 🙂
06/12/2014 at 19:26
Concordo con Lucia: l’opzione di un libro con pagine bianche per ogni casa è affascinante. I contenuti del racconto, come nella fantascienza cui ti ispiri, mi appaiono sempre più simbolici e perciò interessati. Per ora delle “proto-idee” che non esprimo a attendo gli sviluppi.
A rileggerti
07/12/2014 at 13:18
Onestamente non ho idea di dove andrò a parare. Mi ispiro alla poca fantascienza che ho letto: Asimov (tanto) e Bradbury (pochino), più qualche racconto sparso di altri autori. Speriamo di non risolvere tutto con una “ciofeca”.
Grazie, alla prossima 🙂
06/12/2014 at 17:55
Se una mattina i miei libri avessero le pagine bianche ? Impazzirei… Dio che opzione irresistibile…bellissima. Aho, per il capitolo mi devi aspettare non l’ho letto con la cura che dovevo quindi ti ri-commenterò….
07/12/2014 at 13:15
L’obiettivo è proprio quello! Spaventare le persone e indurre un po’ di consapevolezza.
Grazie, attenderò il tuo ri-commento 😀
06/12/2014 at 13:49
Interroga le persone. Credo che il primo libro sia stato un tentativo di risposta. Probabilmente anche l’acciao e il cemento è untentativo di risposta. E’ la domanda che è cambiata nel tempo.
Ciao
07/12/2014 at 13:09
I libri che scompaiono devono fornire la consapevolezza.
Ciao, Flavio 🙂
06/12/2014 at 00:57
L’unica opzione che mi intrighi veramente è quella di un libro con le pagine bianche per ogni cittadino, perciò stavolta non ho dubbi. La vicenda si fa più interessante e misteriosa e moralmente complessa. Stiamo a vedere.
Ti tengo d’occhio 😛
03/12/2014 at 02:53
Anche a me la storia fa pensare al Farhenheit 451 di Bradbury, libro che ho apprezzato tanto! L’incipit mi piace, e ora che la trama si apre, non vedo l’ora di scoprire come affronterai un tema ispido come questo.
Naturalmente voto per le pagine vuote.
Ciao
06/12/2014 at 00:37
Adesso sicuramente mi incastrerò in qualche modo e ne verrà fuori una ciofeca. Sto leggendo Cronache Marziane in questi giorni, per l’università, e devo dire che Bradbury mi mancava e rischia di influenzare ancora di più questo racconto. Ciao, grazie per essere passato 🙂
28/11/2014 at 21:57
Ho letto i tre capitoli, che ho apprezzato molto! Storia originale, interessante, fantascientifica ma allo stesso tempo di un surreale contenuto.
06/12/2014 at 00:35
E lo sarà sempre di più! Grazie mille per essere passato 🙂
27/11/2014 at 19:27
Ho letto i tre episodi. Il questa atmosfera un po’ surreale, mi rassicura che la pioggia sia pioggia e che il sole e le nuvole ci siano ancora e siano quello che sono. La madre di Marika sembra un po’ particolare, è bello chiamare una figlia per nome e non sempre “tesoro”.
Voto per l’odore sconosciuto, è risaputo che le ragazze (penso alle favole più antiche) sono attratte dalle porte chiuse e dalle stanze segrete.
🙂
06/12/2014 at 00:35
Purtroppo non ha vinto l’odore sconosciuto. Peccato: sarebbe piaciuto anche a me approfondire quella strada. Grazie per essere passata! 🙂
26/11/2014 at 23:29
Un libro con le pagine vuote può dire tutto e niente. Bravo 🙂
06/12/2014 at 00:34
E chissà un po’ quale sarà delle due 😀 grazie!
26/11/2014 at 01:00
Panda 3000 LOL <3
Questa volta ero molto indecisa sul voto, all'inizio avevo deciso per l'odoro proveniente dalla stanza misteriosa, ma poi sono rimasta così affascinata dall'idea di migliaia di libri con le pagine vuote che ho votato quella senza sapere neanche io perché. Spero di non averti incasinato XD
Bel capitolo comunque, complimenti! Ora sono davvero curiosa di vedere come proseguirai 🙂
26/11/2014 at 10:59
Guarda, io le opzioni le sparo a caso, poi quella che capita capita 😀
24/11/2014 at 00:50
Bello Marco, capitolo affascinante del resto mi erano piaciuti anche gli altri. Ho votato per l’odore proveniente dalla stanza a cui non ha accesso…. Mi ha sorpreso trovarti sotto la mia storia, oramai non ti aspettavo più, con tutti quei bei commentini di alcuni di voi non mi sta visitando quasi più nessuno considerando che io vi leggo tutti e vi promuovo anche è un peccato. Del resto io sono quella che acquista anche gli ebook dalla piattaforma, quindi come lettrice e non come scrittrice almeno qualcosa conto… Il tuo mi piaceva prima e continua a piacermi anche adesso, dato che io non sono così perfettina ma guardo al messaggio che una storia può o non può lasciare.
Ho apprezzato tantissimo il tuo sforzo, grazie di cuore. AH, non sono venuta a leggerti perché tu sei tornato da me, sia chiaro…. Del resto molti che leggo non mi votano forse perché credono di essere sicuramente migliori di me. Ma la vita è una cosa diversa, il mondo del lavoro è una cosa diversa e capiterà a tutti di fare una lotta tipo la mia, quel giorno ricordatevi dei miei cagnolini e di questa mia storia fatta di bambini e cani. Complimenti ancora per il tuo racconto.
24/11/2014 at 19:25
Ciao, Lucia, mi fa piacere trovarti ancora qui sotto.
Il mio punto di vista di lettore, però, non è lo stesso del tuo. Per me “essere perfettini” non è un difetto, ma una virtù. Ti spiego: la tecnica nella scrittura conta tanto quanto il “messaggio”, se non di più. E ti chiedo anche di analizzare il mio racconto anche tecnicamente, se ne hai tempo e voglia. Ritengo che è sulla tecnica che bisogna migliorare per saper scrivere bene, perché ognuno di noi può essere in grado di comunicare un messaggio più o meno importante, ma è il modo modo in cui lo si fa che conta veramente. La scrittura è un’arte, così come il cinema e la pittura. So che qui stiamo giocando e non si fa grande letteratura, del resto anche io non scrivo mai fantascienza e non uso mai questo stile, nei miei scritti più lunghi. Però è normale ricevere sia critiche che lodi, soprattutto da uno come me che si è messo a scrivere all’età di 9 anni, quindi non avertene a male 🙂
24/11/2014 at 19:30
Scusa in anticipo per la ripetizione di “anche” verso l’inizio 🙂
20/11/2014 at 22:13
Ciao, Marco.
Come correte voi “nuovi”… sei già al terzo episodio. Mi ero ripromessa di farti visita, di solito leggo sempre le persone appena arrivate per farmi un’idea. Ma tu corri…. 🙂 mi hai costretta a recuperare in fretta. Seguo – devo dirlo – molto la fantascienza.
Io ho esordito qui alcuni mesi fa con due storie di fantascienza ( se troverai il tempo e la ragione, leggile, Doppio Freddo è un messaggio valido) Oggi scrivo un giallo, ma non lo è. E’ un thriller, ma qui non esiste quel genere e tutto si mescola inevitabilmente. Ti ho letto volentieri poiché possiedi ( occasionali refusi a parte) una buona dose d’inventiva unita a un buon plot, strutturato nel contest generale e anche costellato, di tanto in tanto, di set-up che spero non siano circostanziali o addirittura casuali, ma mi auguro – e credo – ponderati. Per questo mi complimento, vista la tua giovane età, per la chicca che ci stai regalando. Curiosa di leggere il resto ma oberata altrove, ti pregherei – se possibile – di prendere fiato tra un episodio e l’altro. Vorrei fare in tempo a leggere anche la tua ragazza che, ho già lanciato un occhio, è altra persona preparata… ma faccio fatica a star dietro alle molte storie, che comunque seguo anche per ragioni professionali.
Qui, ho votato in minoranza per gli scaffali. Che vuoi farci… io vado sempre sul poco battuto.
Alla prossima. 🙂
20/11/2014 at 22:32
Ciao, Alessandra,
prima di tutto ti ringrazio molto per il tuo lungo commento (dici che hai poco tempo, per questo lo apprezzo ancora di più). Secondo, vorrei confessarti, in tutta onestà, che ho (quasi) mai scritto di fantascienza, tranne qualche raccontino quando ero ancora un pargoletto (andavo alle scuole medie, insomma). Certo, ho scritto molta, tanta roba, ma tutta narrativa, e gli ultimi 2 romanzi addirittura storici. Lo stile delle mie storie lunghe non ha niente a che vedere con questo, è molto più complesso, pesante, studiato. The Incipit ha avuto il pregio di farmi ritrovare un po’ di voglia di scrivere attraverso racconti disimpegnati e leggeri, senza bisogno di utilizzare un lessico articolato. Mi fa comunque molto piacere che tu trovi questi set-up nella mia storia, che sono assolutamente ponderati (l’esempio più concreto che mi viene in mente è nel terzo episodio, nel breve dialogo tra il computer e Marika).
In ogni caso hai ragione, ho pubblicato il secondo episodio il giorno dopo il primo, e lì ho sbagliato di grosso! Però per il terzo ho aspettato 10 giorni 🙂
Sono egocentrico, ma non ti dirò di andare a cercarti i miei libri e comprarli. Cerca quelli di Chiara, che sono davvero belli, molto più dei miei. E non lo dico solo perché è la mia ragazza, ma soprattutto perché ha una capacità narrativa fenomenale, della quale ti rendi conto solo se leggi i suoi lavori lunghi. Credo siano disponibili anche in pdf 🙂
20/11/2014 at 22:38
P.s. passerò sicuramente a leggere qualcosa di tuo, appena troverò (anche io!) un po’ di tempo da dedicargli seriamente 🙂
19/11/2014 at 18:56
Libri con pagine vuote. 🙂
20/11/2014 at 22:34
Ormai sembra scontato che vincerà questa opzione 😀
19/11/2014 at 13:14
libri con le pagine vuote mi sembrano interessanti. vediamo come va. 🙂
20/11/2014 at 22:37
Eheh, vedremo 😉
19/11/2014 at 11:25
Mi incuriosisce la montagna di libri con le pagine vuote (anche se tutte e tre le opzioni sono interessanti!).
20/11/2014 at 22:36
Proverò a soddisfare a dovere la tua curiosità 😀
18/11/2014 at 22:46
Odore sconosciuto.
Il racconto è un omaggio a Bradbury?
18/11/2014 at 22:48
Onestamente pensavo più ad Asimov! 🙂
18/11/2014 at 22:55
Ambizioso…. 🙂
Mi è venuto in mente Fahrenheit 4 e qualche cosa. Letto un secolo fà dopo aver visto il film di Truffaut
18/11/2014 at 22:56
Lo spunto l’ho preso da un racconto del ciclo dei Robot di Asimov letto anche io un secolo fa, tanto che non ricordo proprio nulla, nemmeno il titolo, se non quello che mi è servito per dare vita al racconto 🙂
18/11/2014 at 22:59
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Fahrenheit_451
18/11/2014 at 23:00
Ho letto anche Fahrenheit, chiaramente. Ma non trovo analogie 🙂 I libri nel mio racconto ci sono e vengono letti, semplicemente non sono più cartacei. Non è un mondo distopico, ma un’umanità che ha perso il concetto di cultura.
18/11/2014 at 23:05
Si, ma in questo gruppo di lettori hai fatto intuire un che di clandestini legato ai libri stessi, per questo mi è venuto in mente quel romanzo: c’è sovversione nella cultura 😉
18/11/2014 at 19:31
Libri dalle pagine vuote! Un mondo come questo, un mondo senza libri dove le persone hanno dimenticato come sia scrivere a mano è un mondo che davvero mi spaventa (anche io possiedo moltissimi libri in formato digitale ma l’eventualità che esistano solo quelli mi disturba!). Quello che mi piace è questa storia, ti seguo! 😉
18/11/2014 at 23:01
Grazie mille, mi fa piacere che ti piaccia! 🙂
18/11/2014 at 13:28
Cavolo ti ho imballato col mio voto… Hai bisogno di uno “sblocca-voto” ahahah! 😀
L’opzione libri con pagine vuote, ovviamente. 🙂
18/11/2014 at 13:33
Per questo episodio ho dovuto fare un mix tra persone per bene e sovversivi Ahah
18/11/2014 at 10:57
L’amore non è nel cuore, ma è riconoscersi dall’odore… E. Finardi
Hai aperto la trama, buona anche la scenografia verticale.
Ciao
18/11/2014 at 01:18
Una montagna di libri con le pagine vuote: è un’immagine inquietante, considerando il contesto.
18/11/2014 at 01:19
Hai centrato l’opzione che desidero vinca 😀
18/11/2014 at 00:58
Seguo la scia dell’odore sconosciuto: detesto le porte chiuse.
Fanno Pande 3000 anche a metano?
18/11/2014 at 00:59
No, queste funzionano a vodka.
18/11/2014 at 01:17
E il test del palloncino?
18/11/2014 at 01:18
Sorpresa.
12/11/2014 at 12:26
Ho votato le persone per bene perché i sovversivi sono ormai così mainstream. 😛
Insomma faccio la hipster della situazione. Guarda come ho abusato di un sacco di vocaboli gggiovani.
Ahah scherzi a parte, seguo volentierissimo la tua storia, aspetto con curiosità il nuovo capitolo 🙂
12/11/2014 at 12:46
Ahahahah grazie, appena riesco leggo la tua 🙂
12/11/2014 at 12:59
Tranquillo 😀
10/11/2014 at 12:32
Troppo bello il tuo racconto. Complimenti.
Un gruppo di sovversivi
12/11/2014 at 12:47
Addirittura, grazie mille 🙂
10/11/2014 at 11:19
Un gruppo di sovversivi. Mi incuriosici sempre di più: ho voglia di conoscere meglio la città e la società in cui vive Marika.
Bravo, continua così! 🙂
12/11/2014 at 12:46
Grazie, la conoscerai meglio, te lo assicuro 😀
08/11/2014 at 17:19
Per me trova persone per bene, che non esclude comunque i sovversivi nel proseguire la storia. Violenti non c’è li vedo…. Bella l’idea della città a strati
08/11/2014 at 17:20
CE li vedo, il correttore…..
08/11/2014 at 20:33
Ciao, Federica, grazie per questo tuo nuovo commento 🙂 mi dispiace non essere ancora passato da te, ma gli episodi sono tanti e non ho ancora avuto un po’ di tempo tranquillo, ma lo farò! Buona serata 🙂
07/11/2014 at 20:57
Sono in netta minoranza perché ho scelto le persone per bene, ma io l’ho interpretato come persone che “sembrano” per bene. Non resisto a non andare oltre le apparenze 😉
08/11/2014 at 20:33
Nono, sono proprio persone per bene ahah
07/11/2014 at 11:51
Scelgo gli arroganti violenti, per pareggiare: sono due opzioni interessanti, per me!
La “critica” alla base della trama è legittima, ora capisco anche l’avvertimento nel trailer che in un primo momento mi aveva un po’ scoraggiato… Non mi sembra uno scritto polemico, anzi, siamo più nel “triste, ma vero”.
Seguo!
07/11/2014 at 19:41
Se fossi polemico nei confronti della tecnologia sarei un’ipocrita! 🙂
07/11/2014 at 00:09
Ci sono tanti commenti utili, mi piacciono di più quelli inutili, per fare un complimento alla serenità delle parole, al ritmo regolare, al rigore. grazie del tuo commento. Ciao
07/11/2014 at 19:40
Ciao, grazie a te per essere passato 🙂
07/11/2014 at 00:09
Persone arroganti.
Rimarco il corretto suggerimento di Pinkerella: non avere fretta, immergiti nella Community, scrivi, leggi, replica e commenta. La forza di TI è nella Community che fa crescere
06/11/2014 at 18:47
Caro Marco, bellissime le opzioni. Personalmente ho scelto un gruppo di sovversivi, così vediamo dove riusciamo a impelagarci… 😉
Ti voglio dare, però, un “consiglio” o suggerimento o come diavolo lo vogliamo definire. Ieri hai pubblicato il primo capitolo e oggi il secondo… Ma devi scappare, per caso? eheh 😉 Lascia il tempo necessario a tutti di poter leggere e commentare, lascia il tempo per far conoscere te e la storia. Soprattutto perché la storia promette molto bene e ne verrà fuori un grande racconto. Fai passare un po’ di tempo tra una pubblicazione e un’altra. Ne guadagnerai di Incipoints. E tu li meriti tutti!!!
Un abbraccio! 😀
06/11/2014 at 18:50
Ciao, prima di tutto ancora grazie per i complimenti! Comunque lo ammetto, non devo scappare 😛 e la storia non ce l’avevo nemmeno già pronta, ma visto che il risultato della prima votazione sembrava stabilizzato, non ho saputo resistere e ho scritto il secondo episodio. Farò tesoro del tuo consiglio e lascerò passare più tempo 😉
06/11/2014 at 19:00
Ecco bravo! Adesso sembro proprio una brava zietta. Chiamami “zia Pink” e stiamo apposto! 😀 scherzo, ovviamente. Solo 7 anni in più tengo!!! 🙂 Mo il tuo pegno, casomai non l’avessi già fatto, è di passare da me! 😀
Ciaoooo! 🙂 alla prossima
06/11/2014 at 19:03
A dire il vero sono già passato ieri da “Sognolandia”… ho anche votato, ma poi mi sono scordato di commentare! Ormai aspetto il secondo episodio, così faccio un commento più ampio 😀
06/11/2014 at 19:11
Allora ti ringrazio qui… A breve pubblicherò il secondo. 😀
06/11/2014 at 18:39
Il mio voto va all’arroganza e alla violenza. Le persone per bene non mi garbano. Quanto alla prima opzione, è troppo eroica per il tipo di gente che voglio rappresentata in questa storia :3
06/11/2014 at 18:06
Mi scuso in anticipo per “i ibri”. Non so nemmeno io cosa siano.
06/11/2014 at 18:34
Libri ibridi.
06/11/2014 at 09:55
Visto che è giovedì 6 Novembre, andrà al cinema a vedere Interstellar e a farsi consolare dalla voce suadente di Mattew. Comunque bell’incipit Marco 🙂
06/11/2014 at 12:06
ahahah una commedia! non un colossal! 😀 comunque thanks 🙂
05/11/2014 at 23:43
Interessante il tema
efficace e divertente il dialogo
Buon incipit
Da seguire
05/11/2014 at 23:52
Grazie! 🙂
05/11/2014 at 23:30
Cercherà ancora. Bell’incipit. Sono troppo stanca per farti i miei commenti soliti. Non prendertela a male.
05/11/2014 at 23:32
Ciao, Lucia, non ti preoccupare! Ti ringrazio molto ugualmente 🙂
05/11/2014 at 20:29
Io non demorderei e cercherei un libro da un’altra parte. Speriamo che lo trovi!! Interessante come incipit, attendo il prossimo episodio 🙂
05/11/2014 at 21:51
Eh, prima o poi lo potrebbe anche trovare 😀
05/11/2014 at 20:12
Cercherà in un altro negozio!
Simpatico l’incipit e molto scorrevole!
05/11/2014 at 20:20
Grazie, cercherò di rimanere simpatico e scorrevole 🙂
05/11/2014 at 18:10
Molto interessante questo incipit! E hai anche scelto un tema non così fantastico. Ti seguo molto volentieri. Mi è piaciuto lo scambio di battute tra Marika e la protagonista: molto scorrevole!
Ho votato perché cerchi il libro in un altro negozio.
05/11/2014 at 19:33
Grazie, mi fa piacere che lo trovi interessante 🙂
05/11/2014 at 20:19
Grazie, cercherò di rimanere simpatico e scorrevole 😀
05/11/2014 at 17:03
Come tua editor personale, intravedo qualche refuso. Te li segnalo? 😛
05/11/2014 at 17:24
Vai 😛
05/11/2014 at 17:33
“Alla fermata dell’autobus il tabellone SEGNALAVANO due minuti all’arrivo del prossimo mezzo”
05/11/2014 at 16:48
E bravo, Marco! Ti faccio i miei complimenti!!! Vedo che sono la prima e ti lascio 4 bei puntini, seguo storia, voto e commento! 🙂
Hai avuto un’idea troppo carina! Sai, dovremmo sempre riuscire a trovare il giusto equilibrio… Come dicevano i Padri Latini? In medio stat virtus!!! Ergo, uno sguardo all’ebook e uno alla carta stampata. 🙂
05/11/2014 at 17:01
Ti ringrazio! Sono d’accordo, la giusta misura rischia di scomparire per molti (ma non per tutti) tra un paio di decenni, se non di meno. La tecnologia è da comprendere e fare nostra amica, altrimenti diventiamo noi i suoi “schiavi”. Ancora grazie per il commento e il follow, mi scuso per la ripetizione di “strada” verso la fine 🙂