Orgoblin
Quando hai assistito al trapasso di tuo padre per mano di un orco, il quale dopo averlo afferrato per il collo ne ha fatto volare via la testa come un tappo di spumante, non è che puoi venir su tanto bene.
Se poi aggiungi che l’orco in questione è tua madre, ecco hai materiale per le discussioni di tutti gli strizzacervelli del regno da qui fino alla fine dei tempi.
Così ritengo che sia normale che io sia ciò che sono e che la mia storia sia andata in un certo modo, piuttosto che in un altro.
Ma andiamo con ordine e cominciamo dalla prima parte dell’affermazione, ovvero cosa sono io: il mio nome è Lando e sono un orgoblin.
Non state lì a scervellarvi, non troverete quelli della mia specie sulle enciclopedie o le storiografie, anche perché, per quanto ne so, della mia specie sono l’unico.
Proprio così, mezzo orco e mezzo goblin.
I miei si conobbero durante il saccheggio di Kelm, nelle regioni orientali, e il loro amore durò abbastanza da lasciare una traccia tangibile nelle mutande del mondo: me.
Ma orchi e goblin, è risaputo, non son fatti per stare troppo vicini tra loro; a dire il vero non son fatti per stare vicini a nessuno. Così mi ritrovai presto orfano di padre, come ho appena finito di raccontare.
Fisicamente direi che ho preso proprio da papà, non essendo io diverso da un goblin qualsiasi, forse appena un poco più robusto; motivo per cui mia madre si accorse a mala pena di avermi dato alla luce, giusto un momento prima di tirare lo sciacquone.
Quanto alla mia storia, la si potrebbe riassumere in poche righe, ma allora questa ballata non avrebbe alcun senso.
Così credo sia proprio il caso prenderla larga e di mettersi comodi, ché andrà per le lunghe.
Ma non sarà affatto noioso.
Parola di orgoblin.
All’età di dodici anni persi mia madre, nel vero senso della parola, in quella che le cronache del tempo riportano col nome de “La Grande Mattanza”: i saldi generali del mercato di Pianalunga, dove si narra siano avvenute atrocità mai perpetrate prima, neppure durante le guerre più cruente.
Mi voltai un attimo e lei era sparita.
Da allora dovetti arrangiarmi da solo, dove per “arrangiarmi” intendo “rubare”.
Avevo un certo talento, a dire il vero, eredità della famiglia di papà: lui stesso era un tagliaborse, come mio nonno prima di lui. I suoi otto fratelli erano anch’essi banditi affermati, specializzati ciascuno in un ramo diverso del settore. Mio zio Rufus, per esempio, specializzato in razzie, fu il primo a usare la catapulta per lanciarsi oltre le mura dei castelli fortificati. Fu anche l’ultimo, in effetti.
Quanto a me, preferivo il borseggio tradizionale: mi piaceva il rapporto diretto col cliente. Senza contare che avevo mani così delicate che sarebbe stato un peccato non farle fruttare.
Ricordo bene che una volta offrii a un tizio che aveva starnutito il suo stesso fazzoletto di seta.
Ero bravo, insomma, abbastanza bravo da farmi notare nell’ambiente.
Accadde una sera d’inverno, il mio ventesimo per l’esattezza. Mi ero da poco stabilito a Catona, una delle città più prosperose, popolose e pericolose del mondo conosciuto, la cui abbondanza di commercianti e turisti era per me fonte inesauribile di ispirazione. La mia giornata lavorativa si era da poco conclusa e mi accingevo a consumarne i frutti al Verro Danzante, una locanda a dir poco pittoresca situata nei pressi del porto.
A pochi passi dalla meta, fui però raggiunto e fermato da due brutti ceffi.
Il brutto ceffo numero uno era un uomo alto, col labbro leporino, che in un ambiente di gentiluomini quale quello di cui stiamo discutendo non poteva che essere conosciuto col nomignolo di Pete il Coniglio.
Il brutto ceffo numero due lo chiamavano Mastro Panza, e con ciò spero di potermi risparmiare ulteriori spiegazioni.
«Fei tu Lando?» mi chiese Pete il Coniglio.
«Dipende chi vuole saperlo.»
Mastro Panza mi diede un pugno nello stomaco.
«Riproviamo» riprese Pete «Fei tu Lando?»
«Fì, fono io.»
Ora fu Pete il Coniglio a darmene uno. Fu così che quel giorno imparai che i brutti ceffi non hanno il senso dell’umorismo.
«C’è un amico che vuole vederti» proseguì «feguici.»
E io: «Fubito.»
D’accordo, forse non lo imparai proprio quel giorno.
Fui scortato lungo un vicolo buio ed umido, fino all’entrata di uno dei magazzini del porto; con un cenno del capo Mastro Panza mi fece capire che dovevo entrare.
Era un vecchio deposito di reti e cordami, in cui il lezzo di pesce e salsedine si mescolava a un vago sentore di liquore di contrabbando. Era più grande di quel che sembrava da fuori: le innumerevoli casse e i rotoli immensi di corda per gli ormeggi erano stati addossati alle pareti, lasciando al centro uno spiazzo abbastanza grande, dal fondo di terra, illuminato da lanterne a olio così fuligginose che più che luce facevano buio. Al centro di questo spiazzo c’era una sedia, legato alla sedia c’era quel che restava di un uomo. Di spalle, con una mazza grondante sangue stretta nella mano destra, c’era lui.
Cosa vuole da Lando questo grosso tizio?
- "Convincerlo" a smettere di esistere. (36%)
- "Convincerlo" a smettere di lavorare. (21%)
- "Convincerlo" a lavorare per lui. (43%)

20/07/2015 at 09:17
Finale all’altezza di questa e delle altre storie. Niente da dire.
Grande Ferdinando, mi accodo a chi spera di rileggerti ancora.
A presto!
15/07/2015 at 15:18
Grande Ferdinando, ho iniziato per caso a leggere di Lando e ora che è finita la ballata resta un vuoto!!
Bellissima la conclusione!
Spero di leggere ancora tue storie!
15/07/2015 at 11:10
Mi piace come hai concluso questa storia. Bravo! 😀
15/07/2015 at 14:54
Ciao Danica, bentrovata! Mi ero perso il precedente commento…
Sono felice che ti sia piaciuta l’avventura di Lando, io mi sono divertito molto a scriverla.
08/07/2015 at 22:42
ahahahahahahaha
finale fantastico, da vero autore con la A maiuscola.
Ti leggo, anche se non più qui, ti leggo nei tuoi romanzi.
Un giorno, spero, avrò un tuo autografo. Dico sul serio.
In fondo mi accontento di poco, solo un brandello di te, che avrò chiesto mai…
09/07/2015 at 08:24
Ti ringrazio, detesto lasciare le cose incompiute, ma neppure finirle a casaccio mi piace… così ho atteso d’avere l’ispirazione per scrivere un finale decente. Tu come al solito sei troppo buona!
Quanto all’autografo, temo di non poterti accontentare: non so scrivere. Va bene una X?
28/06/2015 at 17:42
Veramente divertente questo racconto. Voto per il deus ex machina, curiosa di vedere che cosa ti inventerai. 😀
27/03/2015 at 17:29
Un deux ex machina
Lo prefiguro molto originale
23/03/2015 at 09:40
Evito complimenti scontati e ti dico che ci vediamo direttamente al finale. Curioso come poche volte di vedere chi, o cosa, ci metterai sulla catapulta.
19/03/2015 at 14:54
Mi accodo alla catapulta! Questione di famiglia!!
19/03/2015 at 14:08
Un episodio divertente ma scritto talmente bene da apparire professionale ( un refuso a parte…) , voto catapulta.
Ma tu pubblichi anche con le CE? Impossibile immaginare che tu non abbia mai proposto tuoi testi e che non sia stato subito contattato. Certo, anche il plot è fondamentale: essere così abile, avere uno stile preciso e originale, la capacità di descrivere mostrando ogni immagine come si guardasse un film, non bastano più oggigiorno…
si deve avere anche l’idea di plot e la struttura giusta in cui la trama si dipani per archetitipi e non per stereotipi. Ma tu saresti in grado, sei uno dei migliori autori che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni, e dico anni, e io leggo tanto 😉 per cui dimmi… dove ti compro?, libreria digitale o cartacea?
20/03/2015 at 11:49
Ciao! (Quanto tempo! Colpa mia.)
Quest’ultimo capitolo in realtà mi ha convinto meno degli altri: l’obbligo di chiudere tutto al prossimo mi ha creato delle belle grane. Sono felice che tu l’abbia apprezzato ugualmente!
[Quanto alle pubblicazioni, ho pubblicato una prima opera nel 2012.: un lavoro un po’ acerbo, ma più che dignitoso, al quale sono molto affezionato. Opere più “mature” ma nient’affatto serie sono invece in procinto di essere pubblicate, appena i tempi lo permetteranno! Tu piuttosto, ti confesso che ho cercato di scoprire la stessa cosa, ma internet non mi ha aiutato un gran ché.]
20/03/2015 at 13:16
Ma dove ti trovo? titolo, edizione…
20/03/2015 at 14:03
Perdonami, “farmi pubblicità” mi ha sempre messo in lieve imbarazzo.
Ecco qua: http://ildragodicarta.com/ali-di-ruggine/
08/05/2015 at 11:53
Ciao, Ferdinando.
Non capisco… sei sparito…. ma il decimo episodio?
Lo sai che, nel frattempo ho iniziato un nuovo racconto qui? Perchè non vieni a trovarmi e mi dai un parere? Lo sai che la tua opinione mi interessa come poche altre. Puoi anche non votare, vorrei solo sapere cosa ne pensi… E poi desidero conoscere il destino di Lando… di grazia!! 😉
10/05/2015 at 17:48
Ciao Alessandra,
ebbene sì, sono scomparso perché assorbito in altri progetti artistici che hanno risucchiato quel residuo di creatività che mi rimaneva…
Passerò volentieri (appena avrò un attimo di tempo) a leggere la tua ultima fatica, sono sicuro che sarà tempo ben speso.
19/03/2015 at 12:38
La catapulta ci manca, no? 😉
18/03/2015 at 23:41
La catapulta! La catapulta!
03/03/2015 at 12:57
Mi sa tanto che ho generato un pareggio a tre, ma secondo me il posto giusto per Lando è quello dove può beccarsi la colpa di tutto, Incolpalando dovrebbe essere disciplina olimpica, cazzo.
Perdona l’assenza, ferdinandode.
D.
11/02/2015 at 21:49
Lando come Pinocchio divorato dalla bestia eppoi liberato.
In effetti, lo spasmo gastrico del drago, con più tempo dedicato e caratteri, poteva essere fonte di grande comicità.
Lando eroe
09/02/2015 at 17:47
Diamine, diamogli un po’ di gloria a questo Lando.
🙂
09/02/2015 at 08:20
Bellissima l’idea delle 5 categorie e della crocchetta!!
09/02/2015 at 00:42
Alla fine il buon Lando è stato mangiato, era da tempo che speravo succedesse una cosa simili.
Sinceramente questo capitolo mi ha un pò deluso, mi hai dato quasi l’impressione di volerlo chiudere velocemente..boh mia impressione probabilmente..
09/02/2015 at 14:37
Temo che tu ci abbia visto giusto: anche se più che una volontà, quello di chiudere in fretta è stato un obbligo dettato dalla scarsità di caratteri a disposizione non solo per il capitolo ma anche per la fine di tutto il racconto: ci si avvia verso la conclusione e c’è ancora molto da dire!
Grazie per il tuo parere, le critiche valgono quanto e spesso più dei complimenti.
f.
09/02/2015 at 22:37
No scusami se ti ho dato l’impressione sbagliata, non volevo criticarti, è solo che questo è l’unico, insieme ad un’altro, racconto che seguo quindi mi è dispiaciuto vederlo tagliato così velocemente, la mancanza di caratteri è terribile ti capisco.
Era solo un parere e nulla più.
Buon proseguimento.
10/02/2015 at 00:34
Perché mi domandi scusa?
La tua critica (ma se preferisci, chiamiamola osservazione) era gentile e pertinente.
Il punto è che viviamo in una società dove “critica” ha assunto un connotato integralmente negativo, perdendo la funzione costruttiva che aveva in origine. Tutti criticano tutto, e chi riceve la critica si sente accoltellato: niente di più sbagliato!
Bisogna saper criticare, e tu l’hai fatto bene, e bisogna saper accettare le critiche ben fatte, ed io l’ho fatto bene!
Un’osservazione, al posto giusto può aiutarci a migliorare.
Quindi non preoccuparti, continua a leggermi se puoi e a dirmi quel che pensi, a me fa piacere 😀
10/02/2015 at 03:41
Certamente, conta anche che non ci sono molte persone che prendono le critiche positivamente come fai tu…
Non ho problemi a dir la verità, quindi cerca di rigare dritto o avrai altre critiche dal sottoscritto.
Buona Fortuna, ovviamente continuerò a leggerti
08/02/2015 at 15:45
Beh, io dico EROE!!
dopo quello che ha fatto, farsi inghiottire in quel modo, affidarsi alla somiglianza col papà per ingannare l’iguana piromane ahahahaha
ottimo come sempre, Ferdinando. A volte, leggendoti, mi chiedo davvero dove tu prenda certe idee dettagliate di orchi e di draghi che – in definitiva – non dovresti aver mai incontrato… invece pare che tu ne sappia più di chiunque al mondo….
08/02/2015 at 20:59
Il condizionale è d’obbligo.
Ma sai è probabile che, in qualche angolo della mia testa, quello dove conservo la fantasia e le ricette dei dolci, io li abbia incontrati davvero.
Grazie per essere sempre tra i primi ad arrivare quando mi decido a scrivere qualcosa!
08/02/2015 at 21:02
Sei un autore brillante, valido, bravo, intelligente e creativo, secondo te non corro a leggerti appena pubblichi? A meno di trovarmi in cima all’Everest per un’escursione, sarò sempre puntuale nel leggerti.
08/02/2015 at 21:23
Sono complimenti grossi, quelli che mi fai, considerando anche che tu scrivi di mestiere, se ho ben capito. E io mi imbarazzo abbastanza facilmente…
Ti ringrazio molto, sono contento di averti tra i miei lettori; inutile dire che è una cosa reciproca.
04/02/2015 at 14:59
Ciao, complimenti per la storia, mi piace molto.
Ti seguo
MALEDETTI ELFI!!
02/02/2015 at 11:36
Direi che Landro furioso va per la maggiore. E concordo che in questo consesso di draghi, spade e paladini wannabe assicuratori non si possa scegliere titolo più azzeccato per traghettare questo racconto verso un finale epico.
(questa volta non mi sono fatto attendere)
02/02/2015 at 12:54
Non ti sei fatto attendere, ma ti attendevo comunque!
01/02/2015 at 18:40
Divertentissimo.
Solo un appunto: questo capitolo avrebbe dovuto avere un altro titolo: Morte di un aspirante agente assicurativo.
(Or)Lando furioso
01/02/2015 at 22:38
Uhm… in effetti il titolo pecca un po’ di stile, mi ci potevo impegnare un pochino di più. Buona la tua!
(felice che sia stata colta la citazione cavalleresca)
01/02/2015 at 16:49
Lando Furioso, forte!
Purtroppo ti ho scoperto tardi, ma ti seguo!
02/02/2015 at 10:27
Finché non compare la parola FINE non è mai troppo tardi. E a ben pensarci, neanche dopo!
Benvenuto!
31/01/2015 at 21:30
Lando furiosoooooooo!!!!!!!!! Sììììììì!!!! ahahahahahahah
Allora, a parte che BRAVISSIMISSIMO!
Poi ma scusa eh… ma perché gli uomini sò sempre fighi e potenti e le donne sò agnelli sacrificali?????
E poi… dài… quello che aveva espugnato un castello armato solo di un cucchiaio ahahahah
Ma il tipo con gli occhiali che arriva di culo a cavallo…. eheheheh
poi le opzioni geniali sono la ciliegina sulla torta.
Tu sei un genio!
01/02/2015 at 22:40
Guarda che i cucchiai sono pericolosissimi!
Le donne sono forse ancor più pericolose, altro che agnelli. Almeno, lo è quella che ho in mente io per il seguito del racconto…
Quanto al genio, mi permetto di obiettare: io sono un folle, non confondiamo!
31/01/2015 at 19:32
Lando furioso tutta la vita
01/02/2015 at 22:41
Vita che si sta dimostrando sempre di più tendente al breve, in questo racconto. Ma apprezzo la proposta!
30/01/2015 at 11:21
Paladino!
(non so perché sono arrivato così tardi)
27/01/2015 at 08:40
Spero che venga mangiato, c’è ancora speranza per questa opzione fortunatamente..
26/01/2015 at 16:58
Momento cruciale e un paladino e quasi d’obbligo a questo punto!
23/01/2015 at 17:43
Ti seguo !
19/01/2015 at 22:22
Oooohhh un altro epico episodio dragonico del mitico Ferdinando!
Ultimamente ti ho letto molto (tue altre storie) e confermo che sei proprio un vero talento letterario!
“Un primo nugolo di frecce, simile a uno stormo di rondini, saettò verso l’alto scagliato dagli arcieri assedianti.” bellissima immagine.
Dammi un paladino, però, tutti i draghi ne hanno uno! 🙂
19/01/2015 at 22:45
Sei sempre troppo gentile, poi la gente comincia ad aspettarsi cose serie!
A parte questo, mi fa davvero molto piacere che ti sia interessata a ciò che scrivo, anche al resto intendo. Un po’ perché il tuo è il parere di una persona che scrive, a mio avviso, meglio del sottoscritto; un po’ perché è la conferma che sto lavorando bene!
Quanto all’incipit, non so se abbiamo la stessa concezione di “paladino”… anzi temo proprio di no.
19/01/2015 at 21:41
Spettacolo! Hai un ottimo gusto del grottesco e del demenziale, alcune trovate sono davvero spassose. Voto per esplorare il cratere Porfirio ^_^
19/01/2015 at 22:16
Ciao e benvenuto! Purtroppo ho appena finito di scrivere l’ultimo capitolo e il popolo ha detto “assedio”. Dunque assedio sia!
17/01/2015 at 02:44
Amara come può esserlo una Rocca
Esilarante la descrizione del lato materno della famiglia
16/01/2015 at 16:02
Io voto per il Vulcano Porfirio. Bravo! Mi sono divertita a leggerti!
15/01/2015 at 10:57
All’orizzonte le fiamme dell’assedio. Bravo. 🙂
14/01/2015 at 23:27
Fiamme. Lo sai che mi inviti a nozze ahahahah
Ma gghrc è un omaggio a un tuo lettore?
Altro splendido episodio, sorrido, poi penso, te l’ho gia detto, ma con te mi prende così…
14/01/2015 at 23:50
Eh già, con te le fiamme sono sempre in saldo!
Ggrch è in effetti un omaggio a uno dei miei lettori più longevi. O una punizione, non ho ancora deciso.
Un’abitudine che ho preso quando ho iniziato a scrivere il secondo racconto, qui su The Incipit.
è sempre un piacere farti piacere, sorridere, pensare.
14/01/2015 at 23:54
Il piacere è tutto mio, bravissimo Ferdinando.
14/01/2015 at 17:33
Molto bravo, bella storia. Anche per la capacità di saper intrecciare alla perfezione comicità e fantasia in un genere abbastanza complesso. 😀
Fai un giro dalle mie parti se ti va 😀
14/01/2015 at 17:30
Molto bravo, bella storia. Anche per la capacità di saper intrecciare alla perfezione comicità e fantasia in un genere abbastanza complesso. 😀
Ti seguo, passa da me se ti va!
11/01/2015 at 14:58
Arrosto e molto fumo.
Immagino un ultimo esilarante colpo di coda del drago.
Storia sgangherata al punto giusto e protagonista ancor di più.
07/01/2015 at 12:18
Opto per la digressione! 😉
08/01/2015 at 11:33
“DIGRESSIONE lenta?
Pancia gonfia?
Meteorismo?
Prova le Soluzioni Solforose di Zio Grunth! Se sopravvivi, tutto il resto ti sembrerà una passeggiata.
è un presidio magico chirurgico, leggere attentamente le istruzioni, tenere fuori dalla portata di chiunque.”
Forse non è il genere di digressione che avevi in mente, ma sai, tra digressioni e temporeggiamenti qua non ci capisco più niente neanche io.
Grazie per essere passata.
07/01/2015 at 12:14
Opto per la digressione…
ho riso, ho pensato, i tuoi episodi e la tua scrittura fluida mi danno sempre da pensare e mi fanno sorridere. Com’è che diceva, lo zio? Temporeggiare in modo singolare… ahahaha
Sei sempre il migliore!
08/01/2015 at 11:28
Ehi ciao!
Sono sempre contento di trovare i tuoi commenti dopo aver postato un capitolo. È come trovare le rane in uno stagno: significa che l’acqua è buona!
Felice che ti sia piaciuto.
08/01/2015 at 11:41
Lo stesso vale per me, quando mi leggi. 🙂
07/01/2015 at 10:53
Mi ci è voluto un attimo per ricordarmi dove eravamo arrivati, ma per questo capitolo ne è valsa la pena. Complimenti.
Spero che il prossimo capitolo arrivi presto, e che sia un po’ “romantico”
08/01/2015 at 11:26
Mea culpa!
Purtroppo il tempo per scrivere è sempre meno, anche se così ho il tempo di far lievitare le idee. Sono felice che, nonostante la discontinuità, continui a seguirmi (ormai dal lontano Spaghetti Western!)
Temo che ti dovrò dedicare un personaggio, come a suo tempo feci con Emme, una specie di premio fedeltà.
non hai notato che il tuo username suona estremamente goblinesco?
08/01/2015 at 11:31
Hahah sarebbe un onore! e un piacere per il fatto che continui a scrivere 😉
14/01/2015 at 22:41
Bam! Sei stato orchizzato.
15/01/2015 at 10:44
Potrei farmi tatuare il simbolo della tribù degli Unghioni sul petto. Sappilo!
Caro il mio Ferdinando le tue descrizioni e narrazioni sono davvero tra le cose più belle e spassose che abbia letto ultimamente.
Andiamo all’assedio!
30/01/2015 at 10:23
Fatto il tatuaggio?
Ora, nobile Capo orco, sbloccami ‘sta situazione di stallo.
Grazie.
Lando.
23/12/2014 at 16:54
Bell’incipit! Complimenti! Scrivi bene, hai un buon ritmo di narrazione, ben articolato anche con i dialoghi. Ti stai addentrando in un genere molto “navigato”, attenzione ai luoghi comuni e al già sentito, soprattutto nei nomi che scegli. Cerca di allineare la tua originalità narrativa ai contenuti e al lessico. E, soprattutto, non ti fermare! Buon lavoro.
08/01/2015 at 11:23
Ciao, grazie per l’incoraggiamento!
Mi sono addentrato nel genere, in effetti, proprio perché molto navigato: per rimanere in tema, ci sguazzo.
L’idea è quella di sfruttare i luoghi comuni e giocare sul già sentito, per creare un effetto particolare. Solo che ancora non so quale (ha-ha).
A rileggerci!
01/12/2014 at 20:43
Sguinzagliamo il drago.
Il ritratto degli elfi è sublime.
08/01/2015 at 11:34
Sguinzgliato. Ma nel condominio c’è sempre una vecchia che non si fa mai gli affari suoi e chiama sempre i vigili: se mi chiedono di chi è, faccio il tuo nome.
26/11/2014 at 13:29
” ..Il cielo sulla Terra dei Draghi, di una perenne tonalità tra il porpora e il viola, era solcato incessantemente dai voli di quelle maestose creature che, in millenni di occupazione, ne avevano reso l’aria pressoché irrespirabile (di fatto, il metano e lo zolfo prodotti dai draghi sono tra le principali cause dell’effetto serra e del relativo surriscaldamento globale). ..”
CAVOLO, che attenta riflessione… sembra che tu ci sia stato davvero, che li abbia annusati e osservati sul serio. Ottima empatia, ottima caratterizzazione, ottima immedesimazione.
( Non usare le parentesi nel testo, usa i trattini: – frase – )
Il lavoro è lavoro!
25/11/2014 at 23:26
S t u – p e n – d a ! 😀 ti seguo
25/11/2014 at 12:45
Per me sguinzaglia il drago. In fondo Zio Lou non gli è mai stato proprio simpatico e quel lavoro l’ha già stancato.
25/11/2014 at 09:51
Lando temporeggia, altri agiranno
24/11/2014 at 12:29
Temporeggia. 🙂
24/11/2014 at 11:13
Facciamolo temporeggiare.
24/11/2014 at 03:04
Lo sai, per statuto sono per il temporeggiare.
20/11/2014 at 14:49
Sit-in.
Assolutamente straordinario.
Ti seguo.
20/11/2014 at 01:43
Un sit-in di animalisti, assolutamente!xD
24/11/2014 at 00:23
Accontentata.
20/11/2014 at 01:17
Sei riuscito nell’epica impresa di farmi ridere di gusto e di farmi trovare originalità in una storia di orchi e goblin!xD
Complimenti, ti seguirò senz’altro!
Adesso passo al secondo capitolo, ma, per dovere di cronaca, io avrei votato “convincerlo a smettere di esistere” ;P
20/11/2014 at 12:35
Grazie, l’epica era la mia materia preferita alle medie.
PS – Lando ci tiene a precisare che non si tratta di una storia di orchi e di goblin, bensì di “orgoblin”.
21/11/2014 at 01:06
Ops! Porgi a Lando le mie più sentite scuse u_u
19/11/2014 at 21:38
Aha! è uno spasso! 🙂
Ma perché nessuno vuole che i cacciatori siano mangiati?
Ti seguo!
20/11/2014 at 12:01
Fondamentalmente, perché hanno un sapore orrendo.
Benvenuta!
17/11/2014 at 17:48
Vorrei dire solo una parola a proposito del sit-in di animalisti: DRAKAAARYS!
17/11/2014 at 15:37
eheheh sempre più divertente, vai cosi!
17/11/2014 at 23:41
Grazie, ma suppongo che Lando non la pensi alla stessa maniera. O forse no?
14/11/2014 at 18:18
Ho letto i due primi episodi insieme: divertente e bizzarra storia, mi sa che sei un po’ genialaccio 🙂
Certi passaggi sono irresistibili e danno il senso di un certo innato “mestiere”: auanto a me, preferivo il borseggio tradizionale: mi piaceva il rapporto diretto col cliente ”
Vedo che nessuno opta per un bel spezzatino di cacciatori: a me invece aggraderebbe:-)
14/11/2014 at 12:27
Secondo me invece sono in sciopero. Questo lavoro, anche per colpa degli animalisti e di leggi sempre più restrittive, sta diventando ingrato e rischioso. Che a cacciar draghi già non è che si campi 100anni. Per me vogliono l’aumento! 🙂
14/11/2014 at 12:10
Come ben sai più è complicata più mi piace.. Tipo un fantastico mix, cacciatori in sciopero che mettono su un sit-in animalista.
Ah, mi mancavi quasi sai?
14/11/2014 at 02:02
Bloccati da un sit-in di animalisti ! E’ quella più interessante di opzione.
13/11/2014 at 20:07
Bloccati da un sit-in di animalisti! Hai messo un’opzione irresistibile. 😉
13/11/2014 at 19:12
Me li immagino bloccati da un sit-in. Bloccati. Me li immagino proprio, questi cacciatori di draghi bloccati da un sit-in.
13/11/2014 at 19:14
Gran brutto vizio. Brutto vizio.
13/11/2014 at 19:15
Dici davvero, dici? Davvero?
12/11/2014 at 22:11
Che bell’incipit. Scorre carino, carino …Bello l’inizio I miei si conobbero durante il saccheggio di Kelm, nelle regioni orientali, e il loro amore durò abbastanza da lasciare una traccia tangibile nelle mutande del mondo….Mi ricorda una cosa sugli “amici di mutanda” (friends with benefits ).
Carino l’incontro con il muso leporino che parla con la F…
Ho deciso di seguirti… Se passi da me leggi dal quattro, sono al cinque, gli altri non è che mi piacciono tanto ho fatto degli errori di punteggiatura e quindi non sono contenta.
13/11/2014 at 18:12
Bestia interessante, la punteggiatura. Se ti distrai, ti stacca un braccio!
(Ma se leggo dal 4 non mi perdo qualcosa?!)
13/11/2014 at 22:30
Si capisce. Sono dispiaciuta che hai pubblicato subito l’altro capitolo. Pare che corri! Non dai il tempo a tutti di leggerti, a mio modesto parere di ignorante in piattaforme, ho notato che se lasci riposare una settimana il capitolo o anche dieci giorni la storia ne beneficia. Sai come ? Le persone passano a leggerti! Non prendere esempio da me, io ho pubblicato l’incipit il 28 agosto e sto ancora a capitolo cinque. Essendo attive all’incirca quaranta storie al momento devi andare a leggere gli altri certo non riuscirai a seguirle tutte, tutte ma puoi seguire almeno le emergenti. Passando da queste otterrai il commento e i punti perché così la storia gira. Se sei fortunato e la storia piace, qualcuno te la sponsorizza. Quando mi piace una storia la sponsorizzo a tutti quelli che mi leggono. Ma se vai veloce caro mio non riesco a starti dietro e sono costretta mollarti per strada. Fai risposate il capitolo per adesso non ti voto e neanche leggo, cerco di capire come vuoi procedere se due episodi a settimana, se uno ogni giorno, se uno ogni due giorni…. Una volta appurate le tue intenzioni ripasso, non amo la fretta. Ma questa sono io, gli altri non lo so. Spero che lo prendi come consiglio produttivo. Altrimenti ignorami.
14/11/2014 at 01:42
Capisco quel che dici.
Ma vedi, la scrittura ha i suoi ritmi e gli scrittori anche: uno scrive quando è ispirato e quando ha tempo di farlo. Non si tratta di “fretta”, è solo che essendo ispirato qui e ora, avendo qui e ora tempo di scrivere, ho dovuto cogliere l’occasione.
TheIncipit per me è un ottimo modo per tenersi in esercizio e per conoscere gente appassionata di lettura e scrittura; dei punti in in quanto tali mi importa poco.
Scrivo per scrivere e lo faccio solo quando sono sicuro di poterlo fare bene; poi chi vuol leggere legga.
Fino ad ora m’è sempre andata bene 😉
(PS Ho letto il tuo primo capitolo, appena avrò tempo leggerò anche gli altri)
12/11/2014 at 16:40
Interessante!
C’è rischio e pericolo nell’aria….come se la caverà?
12/11/2014 at 18:05
La domanda piuttosto è: se la caverà?
(Benvenuto!)
12/11/2014 at 16:02
Piacevole da leggere il tuo incipit. Ironico. Una bella famigliola, insomma!
Mi ha incuriosito anche la tua presentazione: che detesti i gatti (che a me piacciono, invece) e scrivere biografie (ma chi te lo fa fare? mi chiedo).
Voto la seconda ipotesi, forse ha dato fastidio a qualcuno a sua insaputa. 🙂
12/11/2014 at 16:51
Quella dei gatti è una lunga storia.
Quella delle biografie è meno lunga, ma più noiosa.
Grazie per esserti lasciata incuriosire!
11/11/2014 at 21:53
Ho votato per il “convincerlo” a lavorare per lui. Sembra il datore di lavoro che tutti noi vorremmo ahaha
Complimenti per l’incipit, scrittura molto accattivante 🙂
11/11/2014 at 16:33
Hola! Ma che incipit di fantasy intrigante. 🙂
Io ho scelto “smettere di esistere”… Le altre due opzioni mi sembravano troppo da “mondo reale”… 😉 eheh.
Ciao, a rileggerci.
11/11/2014 at 18:48
In fondo non è così difficile, smettere di esistere intendo, o no?
Grazie, alla prossima!
11/11/2014 at 19:04
Beh, dovremmo perderci tra i meandri di una discussione filosofico-esistenziale-psicologica. 🙂
11/11/2014 at 16:29
Concordo con il buon bricoleur. Quelle mani meritano di essere sfruttate, al lavoro!
11/11/2014 at 18:49
Ah, se quelle mani potessero parlare!
11/11/2014 at 15:45
Ferdinandode,
è sempre un gran piacere leggerti, ma questo già lo sai, furbacchione.
Te nel fantasy mi stuzzichi parecchio, tanto da convincermi a riattivare le sinapsi da lettore.
Voto perché cerchi di “convincerlo” a lavorare per lui, l’idea di leggere della banda di ‘sto tizio è irresistibile.
Daje.