Dove eravamo rimasti?
Ridere dicere verum
Era stata una notte da incubo. Si sentiva distrutto, senza forze o energie, come se non avesse dormito per un’intera settimana. Svuotato, anche se non sapeva ben spiegare cosa. Sentiva solo una macchia che, indelebilmente, lo aveva sporcato, nel profondo del suo essere. Qualcuno gli aveva spiegato che erano i sintomi del terrore notturno, ma per quanto ne sapeva, non ne aveva mai sofferto, nemmeno da bambino.
“Mr. De Novo, posso?” Un manovale di Mosul aveva appena fatto ingresso nella tenda. Emanuele De Novo, smise di guardare la bacinella colma d’acqua che faceva sia da lavandino che da specchio, e si voltò.
“Dimmi, Khalid…. gli altri sono già al lavoro?” “Si mister…. gli operai sono già al lavoro e Mr. Wellington la sta aspettando”. “Va bene, dammi un minuto”.
Mentre Khalid si allontava, De Novo indossò la solita giacchetta beige consumata dal sole, afferrò un borsone traboccante di planimetrie e piantine, ed uscì.
Percorse la distesa di tende che era sorta, come una bidonville, intorno al sito archeologico di Tell Gomel. Wellington lo accolse con la sua solita area di superiorità e saccenza, che De Novo immaginava dovuta alle sue origini altolocate e alle scuole prestigiose. “Good Morning, Mr. De Novo! Passata una buona nottata?”
De Novo ricambiò con un’occhiataccia: “A quanto pare le voci girano, eh? Piuttosto, novità con gli scavi?” “Nessuna, questo branco di beduini non saprebbero trovare nemmeno la piramide di Giza, pur avendocela avanti”. Ecco, ci mancava solo il razzismo in salsa d’Albione. De Novo decise di passarci sopra: “Eppure se gli indizi che abbiamo si rivelassero esatti, potremmo trovarci di fronte ad una delle più importanti scoperte degli ultimi anni? Ma lei immagina, un’intera necropoli preislamica? La storia religiosa dell’intera regione potrebbe essere riscritta con le informazioni che potremo trarne.”
“Ho sempre pensato che, come archeologo, lei fosse stato sempre sin troppo idealista e sognatore…. adesso, con il suo disturbo notturno, oserei dire problematico” disse sprezzante l’archeologo inglese. Il terrore notturno, come un bambino insicuro. Ci mancava solo questo per screditarlo. Lo odiava. Ridendo, aveva detto il vero.
Entrambi, in silenzio, guardarono gli scavi: sotto la terra raida, si nascondevano una serie di ricche tombe a camera costruite con mattoni cotti e struttura ad arco vasellame, nonché misteriosi varchi nel suolo, che sembravano dare su sepolture sotterranee, o grotte. Una scoperta unica.
Wellington riprese a parlare, con gli occhi fissi sugli scavi: “Sai, io ti auguro che da questa immondizia venga fuori qualcosa veramente di valore nei prossimi giorni, potremmo non poter lavorare così in tranquillità prossimamente”.
“Che intendi? Ci potrebbero essere problemi? Novità dalle autorità irachene?” Si limitò a sorridermi malevolmente.
Un urlo squarcio il monotono ticchettio delle piccozze. Un altro infortunio tra gli operai? D Novo saltò nello scavo, accorrendo con gli altri da dove era provenuto il grido.
Un manovale si agitava scompostamente al suolo, la bava alla bocca. Sembrava in preda ad una crisi epilettica. Farfugliava parole incomprensibili, mentre le pupille degli occhi scomparivano e rivoli di sangue fuoriuscivano da ogni suo orifizio. “Tenetelo!” Gridò in arabo De Novo. Un manovale e la dottoressa Fleubert, una procace antropologa di Lyone, accorsero in soccorso del poveretto il quale con un gesto inaspettato scagliò l’operaio accorso in suo aiuto a vari metri di distanza, con un gesto repentino del braccio.
Un ultimo, straziante grido, e si spense, in una pozza del proprio sangue. “Che è successo? Chiese De Novo. Una deliziosa voce con un forte accento francese rispose “Non lo sappiamo… stava solo scavando in quella parte di terreno…. ha fatto solo in tempo a gridare di aver trovato qualcosa, ed ha iniziato a stare male”.
A pochi metri dal corpo, una pietra con un’incisione sopra: dava l’idea di essere un pavone.
***
In una stanzetta scalcinata ed anonima della cittadina di Al-Raqqa, le massime gerarchie dello Stato Islamico progettavano le prossime mosse volte all’instaurazione del Califfato. Il Califfo era soddisfatto: i finanziamenti dal Golfo arrivavano ingenti, gli apostati siriani di Assad erano in rotta, e le forse irachene si ritiravano senza neppure battersi, lasciando ai mujaeddin un ricco bottino fatto delle più moderne tecnologie belliche. Prossimo obiettivo: Mosul. Fu a quel punto che, dall’angolo più nascosto, della sala, prese la parola Ibrahim, detto lo “Sgozza-Crociati”.
“Amīr al–mu’minīn, mi permetto di suggerire un ulteriore obbiettivo da occupare, quantomeno in via secondaria: l’area del fiume Gomel nella pianura ai piedi del Monte Maqloub. Il petrolio è la principale ricchezza che Allah ha donato alla nostra terra, ma non l’unica. Lì, troveremo nuove ricchezze nascoste”.
Un brusio, ed un cenno di assenso del Califfo. Ibrahim sorrise. Ridendo, aveva detto il vero.
Nel prossimo episodio si narrerà delle vicende in corso dall'angolo visuale di:
- Un misterioso gruppo di curdi. (17%)
- Le forze di invasione islamiste. (58%)
- De Novo ed il gruppo di archeologi. (25%)

10/01/2015 at 16:34
Forze islamiste anche per me. Complimenti per il capitolo, ti leggo con piacere 🙂
10/01/2015 at 15:58
Mi unisco alla maggioranza e dico le forze d’invasione islamiste. Malgrado qualche refuso, questo episodio mi è piaciuto. C’è un mistero e due contendenti. Sono curiosa di leggere il seguito. 🙂
09/01/2015 at 01:02
Il gruppo di curdi, parlando dei quali ti ricollegherai ai progetti di califfato e dopo tornerai all’archeologo.
Non ti ripeto quel che abbondantemente ti hanno già detto più sotto, ma tienine conto 😉 buon proseguimento
09/01/2015 at 15:03
Ne terrò conto! Grazie!!!
08/01/2015 at 21:59
De Novo e il suo gruppo. Avanti così.
09/01/2015 at 15:02
Grazie!
08/01/2015 at 21:52
Bentornato. Che sia una bella storia, il cui sviluppo hai già ben chiaro e che tu sappia scrivere molto bene sono cose che già sai benissimo. Io posso solo aggiungere che ho fatto la mia scelta e aspetto con curiosità la prossima puntata. 😉
09/01/2015 at 15:02
Ti ringrazio!!! 😀
08/01/2015 at 19:34
Ciao! la storia credo sia di spessore e notevole! I miei complimenti! Storia, culture differenti, il mistero…però, troppo tempo! Più di un mese dall’incipit. Visto che le storie sono molte, si fa poi difficoltà a seguire il filo e capita che si deve fare un lavoro di rilettura! Inoltre, cerca di passare anche dagli altri autori. Leggi commenta segui! 😉
Intanto, ho scelto le forze di invasione.
Ciao!!!
09/01/2015 at 15:01
Grazie mille! Mi scuso per la mia scarsa partecipazione, ma è stato un periodo abbastanza “pieno” di impegni.
08/01/2015 at 19:25
Io vorrei stare ancora su De Novo e gli altri archeologi. Chissà cosa nasconde la pietra a forma di pavone?
“Ridendo, aveva detto il vero”. È un indizio, un tuo marchio di fabbrica oppure un semplice modo di dire a cui sei molto affezionato? 😮
09/01/2015 at 14:48
Praticamente, ogni episodio ha un titolo in latino, che traduce un’espressione usata nel corso dell’episodio e che lo sintetizza e ne coglie il senso. “Ridendo, aveva detto il vero” è la frase emblema di questo episodio, che si intitola appunto “Ridere dicere verum” .
08/01/2015 at 18:17
Ciao. 🙂 Devo dire che l’episodio mi è piaciuto molto e la storia sta iniziando a diventare interessante. Bravo. 😀
Un misterioso gruppo di curdi.
09/01/2015 at 14:34
Grazie!!!
08/01/2015 at 17:29
Direi forze di invasione islamiste.
Storia sempre più interessante, sarà il contesto, la location, sarà l’occasione storica e geopolitica a rendere il tutto di maggiore qualità; ma devo dire che la tua idea di plot è notevole, per quanto ancora fumosa e a volte costellata di refusi da distrazione.
Unico vero appunto: dovresti pubblicare con meno lentezza 🙂 e partecipare di più alla vita degli autori. In ogni caso, sempre felice di leggerti.
Je suis Charlie.
09/01/2015 at 14:34
Grazie mille per i complimenti! Si, mi scuso per i vari refusi, scrivere febbricitante non è esattamente un’ottima idea! Comunque è vero, sono stato parecchio assente nell’ultimo periodo, purtroppo gli impegni mi hanno assorbito.
06/01/2015 at 12:10
Ancora all’incipit…. sto aspettando…
08/01/2015 at 17:16
Secondo episodio arrivato. Scusate il ritardo!
01/01/2015 at 13:41
Davvero un Incipit interessante, carico di quel macabro mistero, per niente banale o scontato, che fa venir voglia di andare avanti a leggere. Il titolo è accattivante, ed è il motivo che mi ha spinto ad iniziare la lettura, e la trama mi incuriosisce. Aspetto il prossimo capitolo per vedere cos’hai in serbo per tutti noi 🙂
31/12/2014 at 18:44
Uh, che paura! Ho immaginato tutte le scene come in un film, capitolo molto scorrevole e intenso! Per me è un archeologo europeo. A presto!
30/12/2014 at 00:59
Ciao Un pilota dell’aviazione statunitense, passa dalla mia storia se ti va buone feste 🙂
27/12/2014 at 09:58
Bella storia, ti seguo. Un archeologo, buona giornata.
23/12/2014 at 01:17
Incipit abbastanza raccapricciante. Ho votato per il peshmerga semplicemente perché non so cosa significhi
22/12/2014 at 17:21
Per me è un pilota. Complimenti per l’incipit, ti seguo 😉 a presto!
22/12/2014 at 13:25
Molto interessante, molto terrificante e alquanto indecifrabile. Chissà dove vuoi portarci. Intanto voto per l’archeologo
03/12/2014 at 20:42
Troppo presto per azzardare commenti estesi. Hai una buona scrittura e l’apparizione della pecora è stata efficacemente macabra. Sono molto incuriosita e spero che vinca l’archeologo (forse perché da bambina ero in fissa con Indiana Jones e Lara Croft). Seguo la storia, a presto 🙂
08/01/2015 at 17:15
E l’archeologo ha vinto! 😉
01/12/2014 at 18:23
Alessandro, voto anch’io per l’archeologo! Mi piace il contrasto tra gli elementi epici e la modernità del contesto storico, che mette molto in discussione e non sarà facile da gestire (quindi mi aspetto grandi cose!). Il paesaggio arido e sterile, su cui incombono le figure dei pozzi petroliferi, e il carico di suspense mi fanno pensare a uno scenario quasi post-apocalittico. Non riesco a immaginare se questa storia si svolgerà in un futuro rispetto al nostro tempo, oppure si giocherà al passato. L’archeologo sembra un indizio, ma non vorrei farmi ingannare.
Comincio a fantasticare, segno che la storia mi prende! Aspetto con ansia di leggere gli sviluppi e di dare una risposta alle mie ipotesi.
02/12/2014 at 22:54
Si, diciamo che questo horror avrà una collocazione temporale multipla, per così dire, cioè la narrazione sarà lineare, eppure, passato, presente e futuro si intrecceranno indissolubilmente, svolgendosi quasi in contemporanea. Scritto così magari è poco comprensibile, in effetti non sarà semplice rendere quello che ho in mente! Ma ci provo, valuterete voi! 🙂
29/11/2014 at 19:48
Avevo chiesto aiuto perché interessata alla tua biografia e anche alla trama. Volevo sapere se sarebbe stato un horror pulp, sai non è il mio genere preferito però ero troppo curiosa. Diciamo che qui, sto per leggere sono una divoratrice di qualsiasi cosa una onnivora della lettura. Ogni tanto scrivo perchè sento di dover dire cose che altri non direbbero mai. La mia è una storia vera. Un pampleth, una favola, un racconto satirico, un diario di una sventura.
Ora parliamo di te. Hai fatto un incipit veramente bello. Ricco di suspance ho letto la cosa della pecora più volte scena schifosa ma bella. Il titolo è affascinante. La tua biografia mi piace tanto. Scrivi benissimo (io primi due capitoli del mio racconto ho fatto un casino con le virgole!)
L’opzione più interessante di tutte è sicuramente l’archeologo. Il finale del capitolo mi ha un poco spiazzato e sto cosi a pensare che cosa sia successo a quest’uomo. Diciamo hai creato l’interesse nel lettore dando un bel mistero.
Spero, se decidi di leggermi, che mi perdonerai le virgole a random, anzi non leggere l’incipit e il secondo capitolo passa direttamente ai capitoli successivi sono staccati, cioè si coglie il significato anche se non leggi gli altri capitoli. Questo racconto sul mobbing ha uno scopo principale quello di far riflettere gli insegnanti specie quelli che conosco. Scusa la lungaggine. Non capisco come mai non ti stanno leggendo! Bho….
02/12/2014 at 22:52
Per farti un’idea del mio modo di fare horror, ti consiglio di leggere il mio precedente racconto, Presenze. Comunque io non amo gli splatter, e tendenzialmente aspetti del genere raramente si trovano nei miei racconti…. di solito i miei horror si basano molto sull’atmosfera, sul cercare di suscitare tensione nel lettore rendendo “viva” l’atmosfera del racconto, elaborando una trama il più verosimile possibile…. chi legge deve essere “catturato” nel libro. 🙂 Appena ho tempo leggerò il tuo racconto, compresi i due capitoli disconosciuti. 🙂 Non mi leggono per ché non mi impegno nel marketing di me stesso e nell’autopromozione 🙂
02/12/2014 at 23:03
Hai trovato chi lo fa al posto tuo…Io sono una che promuove moltissimo gli altri autori, penso che le letture debbano girare… Grazie appena ho tempo mi leggo anche l’altro racconto. Tra poco sono in vacanza.
24/11/2014 at 20:26
Questo primo episodio è veramente bello! Ho votato l’archeologo, anche se le altre due opzioni erano comunque altrettanto interessanti. Perché con tutte e tre viene da chiedersi in che modo è collegato all’episodio del pastore. Scommetto che verrà fuori una storia altrettanto bella (cioè horror) come “Presenze”. Ti seguo … 🙂
02/12/2014 at 22:47
Ti ringrazio! Lo spero anch’io, anche se il taglio del racconto sarà in parte diverso, essendo location e personaggi estremamente differenti.
23/11/2014 at 02:09
Mi basta leggere isis e califfato per rabbrividire. Ho votato l’archeologo e ti seguo
02/12/2014 at 22:46
Si, per certi versi è un racconto basato molto sull’attualità!
23/11/2014 at 01:17
Un peshmerga curdo che ha smarrito il coraggio?
La storia è molto promettente. Ti seguirò con curiosità ed entusiasmo.
02/12/2014 at 22:45
Una soluzione affascinante, ma a quanto pare la maggioranza opta per l’archeologo… spero che continuerai a seguirmi!
22/11/2014 at 23:04
Mettiamoci un bell’archeologo! Ciao Alessandro! 🙂
02/12/2014 at 22:43
Grazie per il voto! Ciao Valerio! 🙂
22/11/2014 at 17:59
Un’archeologo occidentale. L’idea è interessante e anche la traduzione in latino del titolo lo trovo originale. Ti seguo. 🙂
02/12/2014 at 22:42
L’idea è quella di sintetizzare ciascun episodio con un breve titolo in latino! Grazie di seguirmi!
22/11/2014 at 14:14
Bentornato, Alessandro. 🙂
Sempre molto preparato… linguaggio ricercato… buon incipit.
Un archeologo occidentale, è quello che ci vuole.
Seguo.
23/11/2014 at 14:36
Alessandra mi dici se è splatter oppure no che lo leggo….Non voglio infilarmi in horror splatter Diego mi basta da solo. Non voglio neanche un Horror confuso con scene raccapriccianti….Mi piace una cosa alla Giorgia, oppure annacquata con la Becks….
02/12/2014 at 22:40
Speriamo che questo racconto sia all’altezza del precedente! Grazie mille!!!
22/11/2014 at 13:13
Il latino, il terrore notturno, la grande Ninive perla della Mesopotamia, antica capitale dell’Assiria, beh, tutto mi porta a votare per l’archeologo. 🙂
02/12/2014 at 22:40
Grazie del voto!!!!!